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[690] Le schiave del Messico


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Il clima si fa rovente, a sud del confine

 

TEX

N° : 690

Periodicità: mensile

LE SCHIAVE DEL MESSICO

uscita: 07/04/2018

Soggetto: Pasquale Ruju

Sceneggiatura: Pasquale Ruju

Disegni: Giuseppe Prisco

Copertina: Claudio Villa


Anita vuole ritrovare sua sorella, che è stata rapita dal crudele Saldivar. Tex e Carson varcano il Rio Grande per affrontare una banda di feroci desperados!

 

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Letta tutto d'un fiato grazie alla variant ordinata sul sito Bonelli e arrivata questo pomeriggio.

Siccome la storia uscirà tra un po' mi limiterò a scrivere mie considerazioni su Ruju e Prisco, senza particolari spoiler sulla storia in sè.

Storia di un solo albo che mancava da tanto e che soprattutto ha riportato una grande albo nel mensile di Tex.

Storia davvero ben scritta, lineare ma con diversi colpi di scena azzeccati, ritmo perfetto che esplode (letteralmente) nel finale in tutta la sua grandezza...

Ruju qui ha ritrovato sé stesso realizzando un albo che è la quinta essenza di ciò che sostengo io da tempo: non servono sempre e per forza due albi per fare una grande storia! Largo agli albi singoli e ai 3 albi!

Caratterizzazione dei personaggi davvero ben fatta, soprattutto dei due antagonisti. Finale per fortuna non velocizzato o tronco, con un buon ritmo e una resa dei conti forse prevedibile ma realizzata secondo me molto bene.

Dal lato disegni sono davvero molto soddisfatto di Prisco: ottime ambientazioni, tra il dettagliato e il fluido (un poco alla Ticci), tagli fotografici che starebbero benissimo su un Texone, elementi che escono dalla gabbia che danno freschezza al tutto, caratterizzazione grafica di Carson eccezionale e realizzazione molto accurata delle ragazze fatte prigioniere.

VOTO COMPLESSIVO 8-

Il - è dovuto a due elementi, uno riguardante Ruju e l'altro rguardante Prisco:

  • (SPOILER) all'inizio della storia si dice che la roccaforte di Tejas è un piccolo villaggio disabitato perciò viene in mente subito un posto insepugnabile, con parecchie guardie attorno ad esso. Ciò non è perchè a detta di un membro della banda, notizia che troverà conferma, vi sono solamente delle sentinelle in un fienile (Sì, avete capito bene, un fienile. Difendere una città con due sentinelle dentro ad un fienile non credo sia una grande mossa strategica tant'è che Tex e Carson hanno velocemente ovviato al problema);
  • la caratterizzazione grafica di Tex è stata molto incostante: in una vignetta il volto di Tex ricordava molto un Ticci, in un'altra un Fusco e a volte, a tratti, ho visto anche la pulizia di un Civitelli. Ci sta, è la prima storia per Prisco e l'ha disegnata a mio dire molto bene ma mi sarebbe piaciuta ugualmente più coerenza. Serve solo ulteriore caratterizzazione al viso di Tex, nulla più.

Copertina standard molto carina, con un bel gioco di luci. La versione Variant invece è splendida con un effetto legno relistico e interessante. Brava Bonelli!

 

Una striscia che ho particolarmente gradito:

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  • 3 settimane dopo...

Ora che è arrivato in edicola posso aggiungere il mio commento.

 

Ben orchestrata la sceneggiatura di Ruju, che riserva anche qualche sorpresa e mostra, se ce ne fosse stato ancora bisogno, che la lunghezza della storia è relativa e che anche la durata di un solo albo permette la produzione di belle storie compiute. Racconto giocato tra leadership e gerarchie nelle bande messicane che si contendono un carico di schiave del Messico. Il potente Saldivar, lo scaltro Tejas e il bieco Padilla risultano i meglio caratterizzati tra le fila dei bandidos, ma anche tra le donne spiccano, per diversi aspetti, la giovane Anita che trascina Tex e Carson nell'avventura, la bella cantante che si erge a protagonista pur senza che ne si conosca il nome e perfino la matura Marisol che fa del buon senso la sua arma migliore.

 

I disegni di Prisco non sono certo una sorpresa dopo averlo ammirato sulle pagine di Zagor nei Maxi Uomini in guerra e Gli uccisori di indiani oltre che sulla serie regolare con Un capestro per Gambit e le due storie della trasferta sudamericana Sulle tracce di Dexter Green e Terra del fuoco. Ottima la sua prova d'esordio su Tex con il quale prende sempre più confidenza partendo da modelli Ticciani e Fuschiani fino ad arrivare al suo Tex che sarà quello che verosimilmente ritroveremo nella storia che sta realizzando su testi dello Zagoriano Rauch.

 

L'albo autoconclusivo ci priva dell'attesa di vedere come andrà a finire e della possibilità di fare congetture sulla possibile evoluzione, ma d'altra parte quando, come in questo caso, ci presenta una storia con il giusto equilibrio di azione, ritmo e sentimento mi lascia decisamente soddisfatto.

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  • Collaboratori

Dopo mesi e mesi di storielle da dimenticare e alquanto improbabili, ecco finalmente una storia di Tex senza praticamente sbavature, con disegni di Prisco che assecondano benissimo una sceneggiatura briosa. Bravo Ruju, finalmente posso dirlo!

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36 minuti fa, ymalpas dice:

Dopo mesi e mesi di storielle da dimenticare e alquanto improbabili, ecco finalmente una storia di Tex senza praticamente sbavature, con disegni di Prisco che assecondano benissimo una sceneggiatura briosa. Bravo Ruju, finalmente posso dirlo!

E paradossalmente non sono neppure serviti due albi per fare un'ottima storia. Ma esattamente quale è la reale motivazione del limite ai 2 albi? Le autoconclusive o le 3 albi sono oramai mosche bianche, purtroppo. Io non riesco a comprendere questo concetto, mi sembra un qualcosa di veramente controproducente.

Modificato da JohnnyColt
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Una volta questo limite non c'era e le storie iniziavano... quando finiva la precedente.

I risultati a volte erano irritanti: con una manciata di pagine a fine albo o la conclusione

della vicenda in poche tavole in apertura. Cose che a un lettore fedele non fanno un baffo,

ma che limitano fortemente il lettore occasionale, che vorrebbe prendere un albo

di Tex in ricordo dei vecchi tempi, solo per curiosità, o per fare un viaggio in treno.

Come più volte osservato, al fumetto classico Bonelli piacciono i lunghi dialoghi,

gli spiegoni e i riepiloghi di quanto successo, quindi l'albo unico sta spesso stretto,

perciò i due o tre albi sono diventati la prassi. Le vicende fiume, oltre a stancare

me come lettore, obbligano scrittori e disegnatori a "vivere" l'episodio per anni

interi e quindi alla lunga credo siano proprio gli addetti a evitarle se possibile.

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Non posso che accodarmi ale recensioni positive dei parassiti che mi hanno preceduto nei commenti a Le schiave del Messico: davvero impeccabile, questa volta, il buon Ruju, capace di condensare in maniera assolutamente concisa e godibile una vicenda tutt'altro che priva di fronzoli e che, quindi, avrebbe potuto anche essere dipanata su più di un albo (con tutti i possibili rischi del caso).

 

Altrettanto positiva l'impressione che ho tratto dall'esordio di Prisco sulle pagine di Tex: un tratto continuo, sobrio e completo, che mi auguro di poter rivedere.

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Io invece ho trovato un Prisco in costante crescita durante l'albo.

I suoi primi piani di Tex (pag. 20 o 24) mi sembrano troppo "ispirati" a disegnatori

che poco hanno a che fare con il suo stile. Mentre nelle pagine finali il tutto risulta

più amalgamato e personale. Nel prossimo lavoro sono certo che la prova sarà migliore,

perché spero proprio che si tratti di un nuovo acquisto e non di una meteora!

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Chiarisco un dettaglio... Dato che prima ho scritto con la tastiera del mio telefono io intendevo scrivere PARDS anziché PARASSITI... Ho confidato troppo nel correttore automatico, chiedo scusa per chi avesse frainteso :inch:... 

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Qui di solito bisogna essere svelti a scansarsi, perché appena uno si sbaglia partono sberle...

Diciamo che stasera ti è andata bene!:)

Modificato da Dix Leroy
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Just now, Dix Leroy dice:

Qui di solito bisogna essere svelti a scansarsi, perché appena uno si sbaglia partono sberle...

Diciamo che stasera ti è andata bene!:)

 

La prossima volta anziché PARDS scriverò UTENTI o qualcosa del genere... Insomma terrò un atteggiamento più distaccato, ma almeno non correrò il rischio di incappare in topiche involontarie :laugh:..!  

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<span style="color:red;">17 ore fa</span>, Dix Leroy dice:

Io invece ho trovato un Prisco in costante crescita durante l'albo.

I suoi primi piani di Tex (pag. 20 o 24) mi sembrano troppo "ispirati" a disegnatori

che poco hanno a che fare con il suo stile. Mentre nelle pagine finali il tutto risulta

più amalgamato e personale. Nel prossimo lavoro sono certo che la prova sarà migliore,

perché spero proprio che si tratti di un nuovo acquisto e non di una meteora!

Concordo sull'iniziale varietà del volto di Tex e sul crescendo finale.

 

Ad ogni modo, oltre ai disegni decisamente buoni (mi associo a chi vorrebbe rivedere ancora Prisco in futuro su Tex), la storia di Ruju è adatta alla lunghezza di un singolo albo. La trama è piacevole e si risolve nel finale dando un senso di completezza.

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<span style="color:red;">7 minuti fa</span>, TexNordEst dice:

mi associo a chi vorrebbe rivedere ancora Prisco in futuro su Tex

 

Ma li leggete mai i topic delle anteprime? Se lo aveste fatto sapreste che Prisco è al lavoro su una storia in due albi scritta da Jacopo Rauch.

A volte mi chiedo che ci sbattiamo a fare io e Ymalpas.:old::P

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<span style="color:red;">3 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Ma li leggete mai i topic delle anteprime? Se lo aveste fatto sapreste che Prisco è al lavoro su una storia in due albi scritta da Jacopo Rauch.

A volte mi chiedo che ci sbattiamo a fare io e Ymalpas.:old::P

 Guarda qua...

On 7/4/2018 at 13:10, natural killer dice:

.....Ottima la sua prova d'esordio su Tex con il quale prende sempre più confidenza partendo da modelli Ticciani e Fuschiani fino ad arrivare al suo Tex che sarà quello che verosimilmente ritroveremo nella storia che sta realizzando su testi dello Zagoriano Rauch.

 

 

:cheers:

<span style="color:red;">4 minuti fa</span>, Wasted Years dice:

Mi è venuta un fior fior di cattiveria, ma mi astengo perché è scontata.

:*uhm*::*uhm*::*uhm*:

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Just now, natural killer dice:

 Guarda qua...

 

:cheers:

 

Non parlavo per te ma per gli altri due o tre che hanno scritto che speravano che Prisco rimanesse nello staff.

Ne approfitto per aggiungere una cosa: Rauch è, diciamo così, di scuola boselliana ed io non sarei affatto sorpreso se tra un pò saltasse fuori che la sua storia non è di due albi ma tre.;)

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Il fatto che Prisco sia al lavoro su una nuova storia significa che è al lavoro su una nuova storia.

Se quella dopo la facesse per Zagor? Come ho scritto ieri sera appena uno commette una svista

lo assalite in gruppo, sembrate gli onesti cittadini sempre pronti con la cravatta di canapa.

Okkey non mi ricordavo che lo avevate scritto. E voi dimenticate che io non annoto e non mi segno

nulla di quello che leggo. Qui, altrove e nei fumetti che leggo.

Il 690 l'ho letto ieri sera e non mi ricordo il nome di nessuno dei personaggi.

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<span style="color:red;">21 ore fa</span>, Dix Leroy dice:

I risultati a volte erano irritanti.

Ti dico la verità, a me irrita vedere una potenziale ottima storia essere conclusa con approssimazione per il fatto di stare nelle pagine dell'albo.

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E' un compromesso.

Come ripeto al lettore fedele che la storia cominci alla fine di un albo e finisca a pagina 3

di un altro non presenta nessun problema.

Chi compra fumetti senza collezionarli può sentirsi escluso e prendere qualcos'altro.

Per esempio, ma io non so se faccio testo. Ieri ho comprato il 690 (e il Maxi), la sera mi

sono messo e ho divorato il mensile. Per il Maxi mi serve un pomeriggio libero, per una

storia in due o tre parti devo aspettare di avere tutti gli albi.

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<span style="color:red;">5 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Ma li leggete mai i topic delle anteprime? Se lo aveste fatto sapreste che Prisco è al lavoro su una storia in due albi scritta da Jacopo Rauch.

A volte mi chiedo che ci sbattiamo a fare io e Ymalpas.:old::P

Caro Carlo, grazie per l'informazione.

 

Talvolta leggo il topic delle anteprime, ma allo stesso tempo qualcosa me lo dimentico, anche perché, prima di leggere l'albo, per me Prisco era uno sconosciuto.

Leggo che ha lavorato per Zagor, ma si tratta di una testata che personalmente non apprezzo e che dopo alcune storie ho completamente abbandonato. Stessa cosa se venisse un disegnatore da Nathan Never.

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Divertente e veloce episodio di Ruju, con una trama che da un lato mi ha ricordato una delle ultime storie di Bonelli, "Bandoleros", dall'altro con tutti quei desperados che fanno baldoria e con le sparatorie (ben gestite) che abbondano nelle 110 pagine, mi hanno fatto venire in mente alcune atmosfere tipiche degli spaghetti western. :)

 

Muovo solo un piccolo appunto nei confronti dello sceneggiatore, la mossa del trafficante di schiavi sulle cui tracce c'erano i due rangers mi è sembrata un po' implausibile e, a conti fatti, decisamente suicida. :lol:

 

Non sono un grande estimatore di Prisco su Zagor, ma in quest'albo, per essere un esordiente, ha fatto un egregio lavoro su  ambientazioni, cattivi e su Tex e Carson (qui mi attendo però ulteriori miglioramenti la prossima volta). Decisamente più a suo agio nel west che a Darkwood. ;)

 

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      Albi d'oro (1951-1959), dalla prima alla sesta serie; 3 numeri apocrifi realizzati negli anni '70 dall'editore Piacentini insieme alla ristampa anastatica della 1/29 ( );  
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      E' da qualche giorno che mi chiedo se Tex possa davvero competere con i vari manga o con i vari comics che tanto ora vanno tra i giovani. Tex non è prettamente un fumetto per "vecchi" però rappresenta una nicchia di lettori, una nicchia appassionata di western e di azione un poco canzonata. Tex tra l'altro, è l'eroe tutto d'un pezzo che oggi si osteggia, si preferiscono personaggi dubbiosi e per alcuni aspetti deboli, si preferiscono personaggi più contemporanei e legati alla vita globalizzata e ipertecnologica. Se Tex negli anni '60 rappresentava un modello da seguire per migliaia di ragazzini, se Tex dava speranza in un mondo migliore a cui tutti potevano aspirare, oggi che cosa rappresenta? Che cosa può offrire Tex alle nuove generazioni ? Cosa può trasmettere ai giovani che preferiscono la frivolezza di un manga o di un comic?
      Personalmente penso che quei valori che Tex esprimeva negli anni '50/'60/'70 possano avere ancora oggi un'importanza rilevante, penso che farebbe bene far leggere Tex a più giovani affinchè possano comprendere le ragioni di libertà e giustizia che fanno agire Tex, affinchè possano comprendere che non esiste popolo superiore o popolo inferiore ma vi è una sola razza umana composta da buoni e cattivi (siano essi bianchi, rossi, neri o gialli), affinchè possano comprendere l'inutilità della guerra e degli stermini di popoli che ancora purtroppo esistono. 
      In un mondo globalizzato e ipertecnologico come quello odierno, in un mondo profondamente razzista e classista Tex può davvero rappresentare un modello da seguire per le nuove generazioni rincitrullite da slogan politici, musica opinabile e reality show. Secondo voi è possibile far avvicinare quei giovani che preferiscono i comics e i manga perchè vanno di moda o il tutto si conclude con una mera questione di gusti?
      Per me le vendite parlano chiaro, i gusti c'entrano ma fino ad un certo punto. Credo sia più consono parlare di moda.
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