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TWF - Tex Willer Forum

I Soggetti di Tex da parte dei lettori del forum di Tex


ymalpas
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1 ora fa, Giosafatte s'è rasato dice:

Mi spiace, ho fatto fatica a trovare un qualcosa per mandare avanti l'idea <.<

 

Bravo,hai colto nel segno:la fatica immane non è trovare uno spunto ma uno sviluppo...scrivere Tex è difficilissimo.chi dice il contrario non conosce il personaggio.

La gatling che massacra gente è uno spunto banale ed inverosimile: arma ad uso esclusivamente militare,difficile da utilizzare e pesante da trasportare...non si può pensare ad un Rambo che usa un M60 :lol2:;)

 

Se rileggi la storia di Nizzi/Monti,ti renderai conto de la fatica IMMANE dello sceneggiatore a rendere verosimile una banda che utilizza una gatling per compiere tutta una serie di furti.Il vecchio Volpone infatti si premura di creare tutto uno sviluppo basato sul furto della mitragliatrice e sul modus operandi della gatling che, ricordiamolo,pesava quasi quanto un howitzer... Nizzi risolve in modo soddisfacente l utilizzo della mitragliatrice sul carro ispirandosi probabilmente alla "Tatchanka" di sovietica memoria, vale a dire un carro coperto trainato da cavalli: uno strumento che fu utilizzato dai Rossi durante la Guerra Civile Russa con metodi ottimali.

La mitragliatrice riceve la sua definitiva "consacrazione"con la Prima Guerra Mondiale...

 

Modificato da Barbanera
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<span style="color:red;">8 ore fa</span>, Barbanera dice:

Bravo,hai colto nel segno:la fatica immane non è trovare uno spunto ma uno sviluppo...scrivere Tex è difficilissimo.chi dice il contrario non conosce il personaggio.

 

I miei spunti riguardano storie scritte più sui personaggi stessi, e il loro studio psicologico, a costo di sacrificare a volte la verosimiglianza. Ho voluto scrivere un soggeto di una storia classica di Tex, e ho fallito.

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  • 2 settimane dopo...

Le ossa di Manito

 

Zappando il magro campo vicino al suo accampamente nelle terre alte, un Navajo rinviene una pietra ricurva col lato corto stranamente seghettato. Incuriosito, la conserva, per poi cederla ad un amico, e cosi’, di mano in mano, arriva all trading post di Kayenta. E li’ sarebbe rimasta a prendere polvere, se l’anziano professore di paleontologia di Harvard non passasse di li’, in luna di miele con la giovane moglie. Il professore risonosce subito la pietra per quello che era: il dente fossile di un dinosauro carnivoro, ma di dimensioni enormi, sconosciute fino ad allora. Il professore, che gia’ si vede finalmente famoso dopo una vita di frustrazioni professionali, fa di tutto per sapere da dove provenga il dente, ed il gestore del trading post si rende conto che c’e’ la possibilita’ di guadagnare una bella sommetta. Con difficolta’ si risale all’indiano zero, e costui non ha difficolta’ a portare il professore sul posto, convinto da una liberale ricompensa a base di whisky, un fucile, due pistole, e munizioni. Peraltro e’ convinto di non far niente di male – non sono mica pietre gialle. Il professore si rende conto che deve organizzare una spedizione in piena regola, per cui torna subito ad Harvard (gustosa scenetta con la giovane sposa, gia’ pentita) e si mette all’opera, tornando dopo un paio di messi con tutti gli attrezzi ed il personale necessario. Tra l’altro Tex, contattato dal ministero degli affari indiani, aveva dato il suo benestare, vista la natura totalmente innocua della spedizione, ed anzi si era adoperato perche’ molti Navajo fossero presi come lavoranti. Ma qui non aveva fatto i conti con la superstizione delle tribu’ delle terre alte, che per la verita’ non hanno mai accettato fino in fondo l’idea di avere un capo bianco. Lo stregone Vede-nel-buio comincia a fare strani discorsi, cioe’ che i bianchi stanno disseppellendo le ossa di Manito, medicina molto cattiva, etc etc. Tex spera di correre ai ripari mandando Kit per il villaggi delle terre alte per informare la gente sulla vera natura dei fossili, ma e’ proprio qui che i guai seri iniziano: quei poveri pastori ignoranti si sentono presi in giro da quelle che per loro sono solo spudorate fandonie di un saputello, e ben presto Kit si ritrova in un ambiente ostile, dove qualcuno addirittura gli rinfaccia di essere un mezzosangue che pensa come i bianchi! E’ soltanto grazie a Tiger, che comunque tiene un atteggiamento ambiguo sulla faccenda dei fossili, almeno inizialmente, che Kit riesce a tornare al villagio centrale. Inutile precisare che Carson era molto scettico su tutto fin dall’inizio. L’escalation e’ ora veloce: molti giovani facinorosi delle terre alte prendono al balzo l’occasione per sfuggire al tedio quotidiano, assaltano il campo della spedizione, distruggono tutto, sbriciolano i fossili gia’ trovati, e rapiscono tutti i componenti, inclusi i lavoranti Navajo (e meno male che la giovane moglie dell’anziano professore e’ rimasta nell’Est). Per fortuna Tex e’ riuscito a radunare velocemente centinaia di Navajo fedeli e si porta subito a ridosso del villaggio ribelle, ma qui e’ lo stesso Vede-nel-buio che, fedele al suo nome, scongiura il capo dei giovani di non far del male ai prigionieri, che agivano in buona fede: Manito non vuole spargimenti di sangue. Tex convince il capo della spedizione a lasciar perdere, e tutto finisce senza morti ne’ feriti – solo l’anziano professore, sconsolatamente deluso (e forse impazzito?), guarda con occhi assenti i pard mentre il carro si allontana dai confini della riserva.

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Durante la lettura speravo che scoprissero una valle infestata da tirannosauri...


Secondo il mio parere i western migliori (ma anche film di altro genere) ripetono in diverso 

contesto altri libri o miti o addirittura altri film.

E' un brutto esempio ma col cervello semi addormentato dal caldo mi viene in mente

"I Magnifici 7" che è un remake dei "Sette Samurai", ma voi potrete fare esempi più calzanti.

Ci mettiamo d'impegno e proponiamo a Boselli di "Texizzare" qualcosa di epico e mai tentato prima?

(E' già stato fatto più volte con "Ombre Rosse" e altre pellicole che non ricordo per il problema di cui sopra).

 

P.s. un esempio migliore è senz'altro l'Apocalipse Now e Cuore di Tenebra (cari a G.L. Bonelli)

Modificato da Dix Leroy
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sinceramente a me non sembra texiano anche perche' alla fin fine tex non fa nulla. E' piu' adatto a Zagor.

Mi lascia molto perplesso questo passaggio

<span style="color:red;">3 ore fa</span>, Otami dice:

si era adoperato perche’ molti Navajo fossero presi come lavoranti

non e' da Tex chiedere ai suoi indiani di fungere da schiavi per un archeologo

  • Confuso (0) 1
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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Letizia dice:

Non si potrebbe texizzare il vascello Potemkin?:huh:

 

Fatti (immaginari) russi dei primi del novecento...

Tex avrebbe 20 anni in più e Carson forse sarebbe già ospite della casa di riposo di New York dove l'ha collocato Serpieri (o giace nella tomba descritta da Boselli nel romanzo)

Kit Willer sarebbe forse nel pieno vigore della quarantina, magari finalmente accasato... se sopravissuto all'apocrifa pistola nella polvere... e assistere alla discesa della carrozzina giù per le scale...

 

basta la parodia fantozziana della corazzata Kotiomkin...

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Letizia dice:

Non si potrebbe texizzare il vascello Potemkin?:huh:

Ero più propenso a una versione western della Guerra Lampo dei Fratelli Marx,

ma se vogliamo scomodare Eizenstein fa lo stesso...

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<span style="color:red;">12 ore fa</span>, Grande Tex dice:

sinceramente a me non sembra texiano anche perche' alla fin fine tex non fa nulla. E' piu' adatto a Zagor.

Mi lascia molto perplesso questo passaggio

non e' da Tex chiedere ai suoi indiani di fungere da schiavi per un archeologo

 

Indubbiamente non e' texiano mainstream, almeno cosi' come me lo sono immaginato, ma ho scritto solo l'abbozzo di un'avventura che mi piacerebbe leggere (cosi' come le precedenti, che non hanno avuto miglior fortuna). Poi e' chiaro che il morto, il ferito o il pestato a sangue si possono sempre inserire senza grossi problemi. Avevo anche pensato ad una sottotrama con la giovane moglie dell'anziano professore, ma li' si entra in campo minato; oppure al capo spedizione che cerca di contrabbandare un po' di whisky al metanolo, aprendo una seconda trama. Ma per una volta si puo' anche immaginare che le nubi minacciose si dissolvano da sole.

Non ho pero' scritto che i Navajo avrebbero dovuto essere schiavizzati, ci mancherebbe - mi sembrava ovvio che sarebbero stati pagati in maniera del tutto conforme agli standard del tempo, anche perche' l'anziano professore non guarda alle differenze razziali, se non vecchie di centinaia di milioni da anni (si puo' anche fare che Tex scrolla un po' l'anziano professore, oppure il suo giovane arrogante assistente, oppure il capo spedizione, quando cercano di fare i furbetti sulle paghe)

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  • co fondatore

Sfida per un soggetto, vi offro lo spunto e vediamo cosa ne partorite.

 

All'epoca di Tex Seattle si trasforma da anonimo porticciolo di frontiera in cittadina cresciuta con l'industria del legname. Proprio gli anni Ottanta dell'Ottocento la vedono crescere e prosperare come mai prima nel quarto di secolo precedente.

Ci sono elementi per un western cittadino, con possibili innesti di avventura marinaresca ed echi del Grande Nord. Interessanti anche le tribù dell'area del Nordovest, già viste brevemente ne La Congiura.

Vediamo chi ha l'idea migliore.

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Ciao Mr P

 

Appena ho tempo provo a lavorarci su.in questo momento sono alle prese con la rielaborazione di alcune piccole parti di un soggetto già presentato,e con la stesura di uno ex novo... grazie :cowboy:

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  • 3 settimane dopo...

Dopo aver partecipato alla "riesumazione" di Loa nella discussione relativa alle storie in lavorazione, ho scritto di getto la traccia che segue, e la vorrei condividere con voi. Spero non la troviate troppo terribile :P.

 

 

Da qualche tempo, nella zona di Tampa si stanno verificando avvenimenti inconsueti e decisamente inquietanti: dapprima la sparizione di galline e capre, che successivamente vengono ritrovate smembrate in prossimità di incroci di strade, a seguire simili carogne di animali vengono trovate nottetempo nelle case di molti abitanti, infine scompaiono - apparentemente nel nulla - tre ragazze bianche, appartenenti a famiglie di ricchi proprietari di piantagioni. Lo sceriffo di Tampa, dopo alcune prime sommarie indagini, attribuisce la scomparsa – e probabile morte – delle tre fanciulle agli ambienti del voodoo, molto radicato nella zona, e soprattutto ricorda bene lo sconquasso che Tex ed i pards avevano portato anni prima, quando avevano raso al suolo il Black Baron, malfamato ritrovo dei vuduisti. Avendo una certa età, e soprattutto non avendo il fegato di affrontare da solo l’intera agguerritissima comunità nera della città, lo sceriffo chiede ed ottiene dalle autorità locali l’autorizzazione a contattare Tex. Il Ranger giunge così in Florida al fianco di Carson e, dopo aver raccolto i primi riscontri, giunge anch’egli alla conclusione che dietro la scomparsa delle tre ragazze vi sono i seguaci del voodoo, al cui comando scopre esserci, con grande sorpresa sua e di Carson (i due, infatti, credono sia morta in un naufragio anni addietro), la bella e tenebrosa Loa, ormai “capa” indiscussa della setta, che persegue lo scopo di creare una sorta di “regno nero” in quella zona, dove tutte le persone di colore possano vivere libere dai bianchi, che nei disegni della donna dovrebbero essere cacciati da Tampa e dintorni. La bella strega, nel frattempo, scopre la presenza a Tampa di Tex e Carson, e non intende lasciare nulla di intentato per scongiurare la minaccia che essi portano e, al contempo, vendicarsi delle due sconfitte da essi infertele in passato. Segue una lotta senza esclusione di colpi, nella quale i vuduisti non esitano a macchiarsi di omicidi di innocenti cittadini, e durante la quale Tex e Carson scoprono che le tre ragazze scomparse sono ancora vive, poiché Loa intende servirsene per ricattare i loro familiari, esponenti delle tre più influenti famiglie della zona, e costringerli a fare fagotto (dopo aver ceduto alla setta i loro possedimenti), e fare in modo che fungano da esempio per tutte le altre famiglie bianche residenti a Tampa. L’ultimatum alle famiglie è prossimo alla scadenza, pena la morte delle tre tra mille sofferenze: parte quindi una corsa disperata, per Tex e Carson, per salvare le ragazze e scongiurare la minaccia della setta sull’intera città…

 

Modificato da juanraza85
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  • 3 mesi dopo...
  • Collaboratori

Il ritorno di Nizon

 

Nel 1500, il progetto di evangelizzazione del Messico, che fu affidato ai francescani e domenicani, vide il proliferare di nuove strutture religiose, molto spesso nelle terre

 

consacrate dove si ergevano dei templi pagani. Questa sorte subì anche l’ultimo tempio del Nord, posto ai confini della civiltà azteca, che nella credenza popolare,

 

andata perduta, si riteneva fosse una delle porte che davano accesso al Mictlan, l’oltretomba degli Aztechi (situato nell’estremo nord, nelle profondità della terra). Alla

 

maledizione che seguì la profanazione, non sfuggì negli anni anche il monastero cinquecentesco che andò interamente distrutto in un anno imprecisato, cancellato

 

anch’esso dal tempo. Nelle prossimità, a poche miglia dalla cittadina di Pilares, si erge oggi la casa “inquietante” del “brujo” e del suo fedele servitore di origine azteca

 

Eusebio, posti lì quasi a vegliare, in quel sinistro e desolato scenario, come due custodi. A Città del Messico, intanto, una nostra vecchia conoscenza, il professor Nizon

 

(e la figlia Gloria) hanno rinvenuto un vecchio codice mutilo e molto deteriorato che ripercorre quei tragici e confusi avvenimenti e sembra porre alla fine il monito di non

 

varcare mai una delle nove porte dell’inframondo. Mentre Nizon e una cerchia di associati cerca di decifrare il manoscritto e di localizzare con esattezza l’ubicazione

 

dell’antico tempio distrutto, uno degli archeologi, Agustin, spregiudicato giocatore d’azzardo, tradisce la segretezza della missione per pagare il suo debito con il ricco e

 

altrettanto spregiudicato affarista Miguel Nogales e le muchachas del “Caballo Rojo”, convinto che la leggenda del Mictlan sia solo una colossale bufala per tenere

 

lontani i seccatori da una terra che gronda dell’oro degli Aztechi (così come la spettrale casa del Morisco, come scoprirà nel seguito, gli parrà perfetta per tenere

 

ingegnosamente lontani i campesinos di Pilares). Su tutti i personaggi vegliano gli occhi indiscreti della bella Alejandra e quelli di una misteriosa consorteria. Che

 

insospettabile rapporto lega la giovane e bella studiosa e il taciturno Eusebio ? Perché la casa di Pilares è davvero cosi spettrale e soprattutto cosa nasconde sotto le

 

sue fondamenta ? Riusciranno Tex e il Morisco a sventare la minaccia ? Molte delle risposte saranno affidate oltre che alle colt dei quattro pards, proprio al ritrovato

 

professor Nizon, l’unico ad aver trovato le vere chiavi del mistero.

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Dipendesse da me, mi adopererei immediatamente affinché la stesura di una storia sulla sponda di tale soggetto inizi il prima possibile! Complimenti davvero, Ymalpas :clapping:!!

 

Solo una domanda poiché ho un vuoto di memoria... Quando sono già comparsi nella serie il professor Nizon e la figlia?

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<span style="color:red;">26 minuti fa</span>, juanraza85 dice:

 

<span style="color:red;">26 minuti fa</span>, juanraza85 dice:

Solo una domanda poiché ho un vuoto di memoria... Quando sono già comparsi nella serie il professor Nizon e la figlia?

Nel primo centinaio, se non ricordo male nei "figli della notte".

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  • 1 mese dopo...
  • Collaboratori

L'AZTECO.

 

LA STORIA DELPASSATO DI EUSEBIO.

 

 

Un tesoro sepolto in un teocalli sommerso dalle acque di un laghetto a cui si accede tramite un cunicolo sotterraneo il cui percorso è indicato in un  medaglione diviso in due parti che due giovani discendenti aztechi, fratello e sorella, custodiscono gelosamente (chi sbaglia percorso va incontro a amare sorprese).

 

Una congrega di archeologi di Città del Messico intenzionata a ricorrere a tutti i mezzi, anche i più sporchi, per impossessarsi delle ricchezze promesse da un vecchio papiro che dopo anni e anni è stato rinvenuto fin troppo casualmente....

 

El Morisco e gli amici americani, di cui la congrega intende servirsi per contrastare la misteriosa figura dell'Azteco che protegge i ragazzi e che nasconde il suo volto dietro un mascherone.

 

Una storia che ci riporta ai primi anni in cui El Morisco viveva e insegnava a Città del Messico, in cui è narrato il primo incontro con Eusebio, allora giovane aiutante nelle spedizioni che tra le foreste dello Yucatan portavano alla scoperta di civiltà perdute, spedizioni a cui partecipava anche un giovane archeologo con cui Eusebio (ma anche El Morisco) si era legato d'amicizia (figlio del capo della congrega che ha oggi gli anni di Matusalemme) che in quelle zone di scavi aveva perso tragicamente  la vita in un incendio doloso per salvare la vita di una giovane nativa di cui entrambi erano innamorati.

 

Una storia di veleni e vendette, di rancori passati e di sorprese che aspettano i principali protagonisti, nelle pagine finali, all'interno del téocallli dove non c'è più traccia del tesoro e in cui è stato azionato il meccanismo che porterà all'inondazione  completa della struttura...

 

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  • 4 mesi dopo...
  • co fondatore

Qui, 6:46 AM.

 

Sembrava che per me fosse finalmente facile creare un soggetto perlomeno passabile con dentro un personaggio storico. Invece, a un certo punto, avendolo scritto quasi tutto, ne ho cancellato gran parte e, in vena di perfezionismi, sono in ritardo di due settimane rispetto alla data di spedizione che avevo previsto. La versione precedente, nella sua seconda parte, aveva numerosi difetti:

-dopo un primo albo dove le scene d'azione non mancavano, il secondo ne avrebbe avuta una sola inserita nell'ultima parte

-incongruenze o situazioni improbabili

-scarso utilizzo del personaggio storico

 

Così, sperando che non venga una ciofeca, sono in fase di riscrittura in tutti i momenti liberi (anche le mattine in cui mi sveglio prima dell'alba, come questa) di cui dispongo. Stavolta però uscirà più lungo di due albi...

 

Qui 6:55 AM, torno al lavoro. Passo e chiudo.

Modificato da Mister P
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  • 5 mesi dopo...
  • Sceriffi

Veramente un bel topic, anche io ho un soggetto, ovviamente non è un granchè, ma ci tenevo a condividerlo.

Grant Walker, è il figlio di Carl Walker un ricco e vedovo medico. La famiglia vive in Louisiana più precisamente a Smallville una cittadina che confina con il Texas. Grant è un pistolero abilissimo, uno dei più veloci della Louisiana tant'è che è riuscito a fermare varie razzie nella città in cui vive. Il suo sogno è quello di diventare un Texas ranger, e lavorare almeno una volta con Tex Willer. Ogni mattina Grant si allena con le Colt, ma una notte mentre difende il padre da dei razziatori e che puntano alla cassaforte, viene colpito alle gambe e ne perde l'utilizzo. Grant impazzisce e trasferitosi a New Orleans architetta un piano per uccidere Willer che un tempo vedeva come un eroe, ma ora prova soltanto odio perchè Tex ha quello che Grant avrebbe potuto ottenere se non avesse perso l'uso delle gambe ovvero il rispetto e la fama. Ingaggia una gang il cui scopo è spargere caos a New Orleans, affinchè Nat Mac Kenneth chiami in suo aiuto Tex per prenderlo di mira e (provare ad) ucciderlo.

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c' è il difetto che, se volesse ucciderlo,  per attirarlo non ci satebbe bisogno di andare fino a new orleans, se non altro perchè non potrebbe sapere se veramente Tex sarebbe chiamato

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  • Sceriffi
<span style="color:red;">52 minuti fa</span>, Grande Tex dice:

c' è il difetto che, se volesse ucciderlo,  per attirarlo non ci satebbe bisogno di andare fino a new orleans, se non altro perchè non potrebbe sapere se veramente Tex sarebbe chiamato

Va New Orleans per un paio di motivi, per esempio se avesse ucciso il padre nella cittadina tutti avrebbero dato la colpa a lui mentre in una grande città si sarebbe potuto inventare di tutto, va lì anche per avere contatti diretti con la gang e per essere informato sull'arrivo di Tex a New Orleans

<span style="color:red;">9 minuti fa</span>, Loriano Lorenzutti dice:

Diciamo che è un po' contorta? 

E' per quello e per altri motivi che per me è un soggetto mediocre, però tra quelli che avevo questo era il migliore.

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