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TWF - Tex Willer Forum

[Texone N. 33] I Rangers Di Finnegan


ymalpas
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La storia, i disegni e i personaggi  

51 utenti hanno votato

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<span style="color:red;">2 ore fa</span>, Wasted Years dice:

No, non lo sono. E non mi permetto  di dire "NON SI DISCUTE" quando non c'entravo una mazza in una discussione. E quindi non mi vado a cercare critiche che non mi dovrebbero competere. E ora, se non ti dispiace, signore con le cose indiscutibili, smetto di discutere con te che non ho tempo da perdere. A tempo indeterminato.

Se dico qualcosa, lo dico a nome e in merito di Antonio, se alla gente non piace me ne frega un tubo, babe.

 

 

Me ne farò una ragione. 

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  • Collaboratori

Vorrei chiedere all'autore se in qualche misura avevea preventivato delle critiche riguardo a certe parti di sceneggiatura e in particolare a episodi, secondo me clamorosi, che pure qui sul forum non sembrano aver suscitato particolari echi.

 

a ) lite Kit - Carson con pugni e parole grosse;

b ) Kit che si intrattiene con delle (giovani) donnacce;

c ) Tex che perdona un comanchero, che seppure involontariamente innesca una spirale di sangue innocente;

d ) altri particolari sequenze che ritiene innovative.

 

Sempre all'autore chiedo come valuta il fatto che queste componenti siano passate tutto sommato in secondo piano e se ritiene che, sulla base di questa constatazione, in futuro possa spingersi sceneggiando altre avventure in cui affronta, come dire, .... territori ancora inesplorati e un tempo impensabili.

 

In ultimo chiedo all'autore se scrivendo quelle sequenze abbia pensato a Sergio Bonelli e alla sua ipotetica  reazione al riguardo.

 

Solo curiosità e nessun intento polemico, ovviamente.

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Aggiungerei la negativa influenza di Finnegan su Kit e la scarsa stima di Carson per il suo figlioccio, come ho già fatto notare su un commento precedente.

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1 ora fa, ymalpas dice:

Vorrei chiedere all'autore se in qualche misura avevea preventivato delle critiche riguardo a certe parti di sceneggiatura e in particolare a episodi, secondo me clamorosi, che pure qui sul forum non sembrano aver suscitato particolari echi.

 

a ) lite Kit - Carson con pugni e parole grosse;

b ) Kit che si intrattiene con delle (giovani) donnacce;

c ) Tex che perdona un comanchero, che seppure involontariamente innesca una spirale di sangue innocente;

d ) altri particolari sequenze che ritiene innovative.

 

Sempre all'autore chiedo come valuta il fatto che queste componenti siano passate tutto sommato in secondo piano e se ritiene che, sulla base di questa constatazione, in futuro possa spingersi sceneggiando altre avventure in cui affronta, come dire, .... territori ancora inesplorati e un tempo impensabili.

 

In ultimo chiedo all'autore se scrivendo quelle sequenze abbia pensato a Sergio Bonelli e alla sua ipotetica  reazione al riguardo.

 

Solo curiosità e nessun intento polemico, ovviamente.

La risposta è

 

a. -ovviamente questa è fatta apposta e il soggetto, parte da lì, ma è una finta quindi non vale e non mi pare che nessuno se le sia presa.Chi se la prende è stupido, visto che è una finta. :P  E se avete notato lo faccio, scoprire SUBITO. Anche perché sarebbe incredibile, no?

Le altre fanno parte del fluire di una storia così'', e non mi sono posto problemi 

 

Su Kit ci mancherebbe altro che me ne ponessi. Forse un iraniano o un talebano...

 

c è perfettamente glbonelliana.

 

 

 

 

 

 

 

Il correttore automatico fa SCHIFO!

Modificato da borden
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Bene. Così non sa non diventa più nonna attirandomi le prese in giro di  wy che non aspetta altro.

 

MA COME si disattiva?

Modificato da borden
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1 ora fa, Wasted Years dice:

E il cazzottone alla donna.

 

 

Questa è una gag voluta. 

 

 

Per Ymalpas. No, non penso a Sergio e non ci pensavo neanche lui in vita. Poi magari me la vedevo con lui, certo... Non penso che Sergio avesse sempre ragione. Come autore si è spinto più in là di me, come editor era imprevedibile. Per es non voleva Lefty Potrero...

Just now, Wasted Years dice:

Che browser stai adoperando, amigo?

 

 

Safari

Modificato da borden
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  • Sceriffi
On 2/7/2018 at 15:46, borden dice:

Io che l'ho inteso ho letto solo complimenti, come il fatto che le mie sceneggiature sono piene di trovate. Questo nessuno lo dice mai, ma è vero.

 

Questo è uno dei punti di forza delle tue sceneggiature, e che secondo me spesso segna una grossa differenza rispetto gli altri sceneggiatori che collaborano o hanno collaborato con te su Tex. Credo di averlo rimarcato più volte qui sul forum: per me non basta un buon soggetto per fare una buona storia di Tex, il divertimento nella lettura viene anche dalla presenza di soluzioni di sceneggiatura inaspettate e originali. Tante volte ho criticato altri autori per la pochezza di alcune loro scelte di sceneggiatura. Questo è uno degli aspetti che apprezzo di più della tua scrittura.

 

Mi dispiace, Borden, di non aver ancora commentato (e letto) il texone, è un periodo molto intenso al lavoro e fatico anche a seguire le discussioni qui sul forum. Sto aspettando con ansia di rientrare in Italia per un po' di vacanze e per recuperare un po' di arretrati.

 

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<span style="color:red;">41 minuti fa</span>, borden dice:

Bene. Così non sa non diventa più nonna attirandomi le prese in giro di  wy che non aspetta altro.

 

MA COME si disattiva?

https://spider-mac.com/2011/08/22/lion-disabilitare-il-correttore-automatico-di-safari/

 

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Ottimo texone anche quest'anno per quanto mi riguarda. Boselli e Majo confezionano un albo denso di dialoghi ma che non annoia. E finalmente vediamo un Kit adulto che non ha paura di uscire dall'ombra del padre dopo che per anni è stato trattato con superficialità. 

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Mi è piaciuto molto. Soprattutto le prime 150 pagine, con i frequenti cambi di scena in stile cinematografico per inquadrare i vari personaggi e le loro motivazioni,  sembrava quasi un bel giallo, che poi così non si è rivelato, coloro che erano stati definiti all'inizio i colpevoli sono poi risultati tali. Bene IMHO anche il flashback sul passato di Finnegan e poi nel finale la strage della famiglia di Ramirez, che rende chiaramente l'idea di come si comportavano alcuni reparti di questi rangers di frontiera. Finale classico in stile  due contro contro 20 fino all'ultima pallottola, giusto per mantenere l'ortodossia.

L'unica forzatura presente nell'album che mi ha infastidito è stato il cazzottone alla donna. Disegni di Majo abbastanza buoni. 

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A mio parere, texone nella media.

 

Partendo dai disegni, visto che una delle particolarità dei texoni è appunto l'artista, riprendo quanto dissi qualche settimana fa: Majo è molto bravo, ma i disegni finali non sono all'altezza delle sue matite, mostrate nelle pagine di presentazione del texone.

I primi appaiono molto più essenziali nei tratti e non li trovo molto adatti a Tex nel complesso. I secondi sono fantastici e catturano molto meglio la fisionomia dei personaggi.

Questo per dire che apprezzo molto Majo come artista, ma acquisterei più volentieri un suo artbook di bozzetti o un suo lavoro lasciato a matita che uno finalizzato.

Ad ogni modo, spettacolare la sequenza notturna da lui disegnata in questo texone.

 

Per la storia non ho molto da dire. Nei canoni di Tex. Mi è piaciuto in modo particolare il flashback di Finnegan, soprattutto l'ambientazione.

A mio avviso, sono i personaggi inediti ad essere il punto meno forte dello speciale. Nessuno degli antagonisti mi ha catturato particolarmente o mi è apparso come un degno rivale dei pards.

 

Infine, e questa non è una critica allo sceneggiatore che per me ha fatto un buon lavoro con lui seguendone la caratterizzazione storica, come sempre non apprezzo Kit Willer come personaggio. Mi pare una vestigia di un passato in cui il ragazzetto intraprendente era piuttosto diffuso nei fumetti (piccolo ranger ed altri). Non mi dispiace quando svolge una funzione di supporto per Tex e gli altri, ma spesso viene catturato e deve essere salvato dagli altri, il che lo trovo abbastanza ricorrente in Tex. Non siamo agli estremi di Cico in Zagor in cui il salvataggio del primo è quasi una tassa, ma diciamo che lo trovo abbastanza ripetitivo e noioso.

 

 

 

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Ma il fine sviluppo psicoloGGGGico in cui l'aquilotto sogna di andare via dal nido, si ficca in un bordello trattando le donne da prostitute anche fuori da esso, si fa venire gli stessi dubbi simmetrici di tutto il mondo e tutto il mondo pensa esattamente che stia avvenendo la crisi che sta avvenendo, dove lo vogliamo mettere? La vita è fatta di cose reali e di cose supposte: se le reali le mettiamo da una parte, le supposte dove le mettiamo (cit)?

Modificato da Wasted Years
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Non capisco il senso di questi like e dislike, a che servono ?Ad annientare la gente come si stava facendo con kershaw? Personalmente penso che borden con piccolo brufolo si sia reso colpevole di una banalizzazione e di una misconcezione assoluta talmente forzata che si è dovuto cercare come alleato Carson, Tiger, Frediani e li porchi e li ggani. Un tizzone d'inferno con 60 anni di avventura sul gobbo a 20 anni diventa come me al liceo. Ma vahhhh

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Letto finalmente il Texone.

 

Sceneggiatura piena di cambi di scena, aiutata in questo dalla divisione dei compiti dei pards (Kit, Carson e Tex-Tiger), elemento che consente di mantenere sempre alto il ritmo della storia. Ottimi comprimari e a profusione: Finnegan, Caine, e soprattutto Robledo e Faver. Concordo con Ymalpas che il comanchero ricordi Barbanera ("sei sempre senza buon senso, ma almeno hai grinta da vendere, compadre" :D ) e già questo denota la simpatia del personaggio; Faver, invece, duro pioniere del Texas, fattosi Texas Ranger non per fare lo "sbirro" ma per difendere le sue terre credo costituisca un autentico spaccato di vita della Frontiera, e in questo senso è bello tutto il dialogo tra Tex e il vecchio a cena nel fortino di quest'ultimo. Bravissimo anche Majo ad infondergli una "sanguinaria" ed eccitata luce negli occhi, più tardi, alla prospettiva di tornare a cavalcare per un'esaltante caccia all'uomo...

 

Di Finnegan si è detto che ha poco carisma. Non sono d'accordo. Borden il carisma non lo fa vedere, ma lo evoca: nella fedeltà dei suoi uomini per lui innanzitutto, ma anche in certi sguardi e - bravo Majo anche qui - in quegli occhi sempre intelligenti e falsamente limpidi. Non ritengo necessario far vedere il carisma, esso si percepisce anche da poche vignette o da elementi indiretti (quali, per l'appunto, la stima dei suoi uomini o la lusinghiera fama nel corpo dei Ranger), e credo di conseguenza che Finnegan il carisma ce l'abbia, eccome. Si è detto che Kit fosse succube di Finnegan: ma quando mai? Nelle parole di Kit, nei dubbi del vecchio Carson, c'è a mio parere non una fascinazione del giovane verso il ranger scafato, quanto piuttosto un anelito di cambiamento, di maggiore libertà se vogliamo, il tutto condito da sincero rimorso per il proprio ruolo di spia infiltrata tra commilitoni che sulle prime paiono veramente in gamba e quindi meritevoli di stima. Ho molto apprezzato queste che alcuni qui hanno chiamato "paturnie" o "seghe mentali" di Kit.

 

Il tempo mi è scaduto, altro vorrei dire, magari riprenderò il discorso più in là...

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  • 3 settimane dopo...

Letto e riletto.

Mi è piaciuto, da ottimo.

E anche i disegni, veramente ottimi, con ambientazioni spettacolari (Austin, fort Cimbolo, la landa desertica e assolata di Presidio) e cura dei particolari negli abiti, nelle figure, volti e posture degli uomini.

 

Nell' antefatto spicca un Carson combattente contro i Quahadi Comanche e un riferimento alla "Grande invasione" .

E anche l' accenno a Silent Foot dà un segno di "continuità".

 

Lavoro in coppie per i pards, con una coppia che fa la coppia "scoppiata".

Ma chi è l' avversario? Per Tex  (e Tiger)è Finnegan, ma va alla caccia di Robledo.

Per Kit è Robledo ma deve infiltrarsi tra i ranger di Finnegan, spiarli anche se li ritiene degli eroi della frontiera e scoprire la verità.

 

Finnegan e come Tex, combatte dalla parte della legge perché ha subito un lutto in gioventù, ma al contrario di Tex colpisce anche gli innocenti.

Un uomo di legge, famoso e carismatico come è Tex, con una squadra che lo segue ciecamente. 

Dal fascino "incantatore". E Maio ce lo raffigura veramente affascinante, sicuro di sé, colui che riempie la scena.

 

Un uomo che potrebbe veramente affascinare Kit, se fosse dalla parte giusta della legge e non nascondesse dietro la stella dei ranger la sua eterna vendetta personale e il suo sadismo (vignetta di pag 214 "divertimento" del "corpo speciale Finnegan").

 

Ma Kit subisce il fascino o svolge bene la sua indagine?

Quando Finnegan lo affida all' altra squadra sente puzza di bruciato e anche la sera prima al bivacco capisce i segreti del gruppo.

Costringe Gutierrez a salire all' Alamito per vedere con chi si è scontrato Finnegan e pur solo contro tutti li smaschera.

Forse un comportamento azzardato, ma sa che c'è un "angelo custode" che lo segue.

 

Kit non ha fatto prevalere le sue convinzioni (colpevolezza di Robledo) sul compito che il padre gli aveva affidato, anche se non era un compito gradito. E una volta capito chi erano i suoi "companeros" non ha avuto timori ad affrontarli. C'è la rabbia di chi si è sentito "tradito" in lui.

 

Carson ha il timore che il fascino di Finnegan conquisti il figlioccio, ma Caine, da estraneo, vede con più lucidità la situazione. 

Carson, per affetto verso Kit compie l' errore di sottovalutarlo, come spesso facciamo noi genitori, temendo che i figli non siano ancora 

pienamente autonomi.

 

Errore che invece non fa Tex ("quei due sanno perfettamente come cavarsela") ("é grande abbastanza").

Un Tex che da giovane era sicuramente più scavezzacollo del figlio.

Ottima "performance" di Tiger ( l' assolo per salvare Klara) e come sempre con Tex si capiscono senza parlarsi, anche se è lui quello più preoccupato per Kit.

 

Una bella parentesi quella a Fort Cibolo, con un personaggio indimenticabile come Faver, come il suo vecchio antagonista Robledo.

 

Un finale scoppiettante con la giusta fine tra un vero eroe (Tex con soli 2 proiettili) e un vigliacco che ha irretito e "usato" una squadra di uomini di legge per suoi fini privati di vendetta e violenza. 

Tra chi colpisce i colpevoli e chi colpisce gli innocenti.

 

Tex e Kit hanno guidato le due "coppie" per arrivare ai colpevoli.

Naturalmente il "fiuto" di Tex è inarrivabile.

 

"Come sempre avevi ragione tu." Tex!

E come sempre ci hai regalato una bella avventura!

 

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  • Sceriffi

Finalmente la pausa estiva mi dà la possibilità di rimettermi in pari con le letture texiane e di intervenire anche qui sul forum. Sono purtroppo in ritardo e il texone non è ormai più al centro dell'attenzione, ma devo dire che la discussione qui sul forum si è concentrata principalmente su aspetti che ritengo marginali e che hanno per me un peso relativamente basso nell'economia della lettura (gli anacronismi linguistici, i paroloni di Boselli...).

 

Partiamo dal soggetto, che si gioca su due idee principali: un gruppo di ranger corrotti, mossi dall'odio razziale verso i Comanche, e l'incarico a Kit di infiltrarsi e indagare su di loro. Entrambi gli spunti sono davvero originali e costituiscono le premesse di una storia interessante e non banale. Prima di tutto, è decisamente inusuale mettere in dubbio l'integrità del corpo dei Ranger, che sono sempre dipinti - non solo su Tex - come veri e propri eroi della frontiera, non certo come razzisti massacratori di indiani. Su questo si innesta il secondo tema, quello di un Kit che si trova in difficoltà a dover interpretare il ruolo di "spia" infiltrata non tra una banda di fuorilegge, come già successo in passato, ma in un gruppo di tutori della leggere che sente come suoi commilitoni e a cui, forse, era davvero venuta voglia di unirsi. Così anche il tema dell'"aquilotto che deve prendere il volo" viene introdotto in maniera raffinata e per nulla forzata nel racconto.

C'è una perplessità che ho avuto durante la lettura, però, e di cui non ho trovato traccia nei commenti che mi hanno preceduto: ma è davvero credibile che i ranger di Finnegan, che conoscono bene Tex Willer e la solidità che lega il quartetto dei pards, prendano in considerazione l'idea di far entrare Kit nel loro gruppo e di metterlo a parte dei loro inconfessabili segreti? Davvero basta una scazzottata con Carson a fargli pensare che Kit non sia della stessa stoffa del padre? Questo è il punto secondo me più debole e meno credibile del soggetto, che mi ha "tormentato" durante la lettura. Insieme alle mie perplessità devo però anche sottolineare la maestria con cui Boselli lo rende verosimile: dapprima inventandosi, appunto, la scena della scazzottata con Carson; e in un secondo momento con la scena del bivacco, in cui Kit ricorda che anche lui e il padre si sono trovati ad affrontare orde di indiani - gli Hualpai, forse la tribù più bistrattata sulle pagine di Tex - e che non si sono risparmiati nel spedirne il più possibile nelle verdi praterie. Una finezza boselliana.

Cè anche da sottolineare come Finnegan rimanga sempre scettico nei confronti del giovane Willer e non abbocchi mai veramente all'amo.

 

La sceneggiatura riesce a sviluppare queste premesse al modo a cui Boselli ci ha abituati da tempo: una prima parte lenta, dialogata, con poca azione e molte parole di introduzione al contesto della storia (che alcuni trovano pallosa, ma a me non ha dato questa sensazione). Il momento clou è la celebre scazzottata tra i due Kit, di cui avevamo già notizia dalle anteprime (e qui viene da domandarsi: era davvero il caso di far trapelare in anteprima una tavola così importante come quella della scazzottata? Capisco che bisogna creare attesa nei lettori, però qui ci siamo davvero trovati di fronte a una scena, una delle principali dell'albo, che avevamo già visto mesi prima...).

 

Nella seconda parte il ritmo e l'azione vengono decisamente accelerati, come d'altra parte è consuetudine nelle sceneggiature di Boselli. Altra consuetudine: non manca un certo grado di complessità della trama, qui legato al fatto di avere tanti diversi gruppi in movimento che vanno a convergere verso il luogo dello scontro finale (i due gruppi in cui si dividono i ranger di Finnegan, Tex-Tiger, Carson-Caine, i comancheros di Robledo, gli uomini di Faver, il gruppetto di indiani). Forse questa è una delle cifre che maggiormente caratterizzano la sceneggiatura di questo texone: non ricordo altre storie in cui lo sceneggiatore dovesse muovere sulla scacchiera così tanti gruppi distinti. È anche questa gestione dei pards, divisi e ciascuno con il suo compito da portare a termine e i suoi momenti di protagonismo, che mi fa apprezzare la scrittura di Boselli.

Infine, una nota a proposito dei comprimari: Faver, Robledo e Caine si ritagliano un piccolo significativo spazio e non mi dispiacerebbe rivedere qualcuno di loro in futuro.

 

Majo lo si conosceva già dalle pagine di Dampyr, ma qui dimostra di trovarsi a suo agio anche con il western. Non tra i miei interpreti preferiti di Tex, ma sicuramente non mi dispiacerà rivederlo in futuro!

 

Texone promosso, non tra i migliori della serie ma sicuramente iniziare le ferie con questa lettura è stato decisamente appagante!

 

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Emh, a pecos, il fatto che l'aquilotto non fosse credibile l'ho sottolineato pure io, e la discussione è stata molto più serrata e centrata di quanto fai sembrare tu a babbo morto. Mi chiedo anche seriamente se hai scoperto recentemente  la lettura veloce e hai letto guerra e pace scoprendo che è una storia di russi. A fenomenooo.

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  • Sceriffi
<span style="color:red;">9 ore fa</span>, Wasted Years dice:

Emh, a pecos, il fatto che l'aquilotto non fosse credibile l'ho sottolineato pure io, e la discussione è stata molto più serrata e centrata di quanto fai sembrare tu a babbo morto. Mi chiedo anche seriamente se hai scoperto recentemente  la lettura veloce e hai letto guerra e pace scoprendo che è una storia di russi. A fenomenooo.

 

a wasted, guarda che "aquilotto che deve prendere il volo" l'ho messo tra virgolette proprio per riprendere la tua espressione.

Ah, e la parte che ho trovato poco credibile è che Kit venga accolto nella banda di Finnegan - ma certo a un maestro della lettura veloce come te sarà sfuggito. Mi indicheresti dove l'hai sottolineato pure tu nella discussione?

Ah, e se dico che la discussione si è concentrata principalmente sull'"utile idiota", sugli Apache Lipan, sulla gavetta di Boselli e sulle sue letture di Salgari, non vuol dire che manchino interventi centrati e degni di nota, vedi quelli di yamlpas.

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Difficolta cercare, mister assenteista ma sputasentenze? Risparmia il sarcasmo e torna indietro ai miei interventi, se lo desideri sapere.  Mi domando perchè porti quella stella, visto che scrivi una volta al secolo, come di diversi altri che però almeno si tacciono.

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