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TWF - Tex Willer Forum

Che cosa può offrire Tex ai giovani?


JohnnyColt
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Alla domanda del post, la risposta che mi sorge spontanea è che Tex, ancora oggi dopo più di sette decenni, ha da offrire ai lettori, una bellissima lettura di evasione, un tuffo nel limpido torrente della fantasia, dove l'avventura ne fa da padrona. Offre un prodotto ottimamente confezionato, frutto di un notevole lavoro di squadra svolto da uno stuolo di preparati professionisti, che seguendo la loro innata passione ci permettono di sognare ancora. Se Tex è ancora forte in edicola lo deve pure all'ottima qualità delle sceneggiature e al livello elevatissimo dei disegnatori della scuderia. Scusate se è poco, ma artisti del calibro di Ticci, Villa, Civitelli, Andreucci, Piccinelli, Del Vecchio, Dotti, Biglia (ma potrei continuare a lungo) sono garanzia di successo, un vero dreamteam dei pennelli al servizio del nostro inossidabile ranger. Eppure ciò non basta per attirare le giovani leve di lettori. Errori di marketing? Non so, non ho conoscenze sull'argomento, tuttavia credo che è proprio il giovane lettore a non essere più interessato a farsi attrarre dal formato fumetto. Mi fido se mi dite che i manga vendano, ma personalmente non conosco nessun ragazzino sotto i vent'anni che legge un fumetto e ahimè sono rarissimi quelli che leggono almeno un libro. Troppi social, smartphone e aria fritta. Un'associazione culturale di cui sono socio, si impegna da anni di proporre alle scuole periodicamente graphic novel e fumetti impegnati, organizzando pure mostre con autori e quant'altro per cercare di rilanciare questo splendido mezzo di comunicazione, ma la reazione dei ragazzi è fredda (troppo fredda!). Inutile nasconderlo, anch'io sono molto scettico sul futuro. Il fumetto forse non morirà del tutto, ma rimarrà un prodotto di nicchia per pochi eletti ed è davvero un gran peccato. Marketing, promozioni, brand sono tutte belle parole ma può bastare tutto questo per invertire l'ormai lunghissima tendenza?   

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@Diablero, la mia domanda é seria. Se vuoi prendermi in giro con risposte senza senso e abbastanza stucchevoli fallo in un altro modo!

<span style="color:red">11 ore fa</span>, Nick78 dice:

Un altro problema è che la fascia sotto i 50 anni non frequenta più le edicole, quindi per un giovane un fumetto come Tex (ma pure gli altri) è difficile anche solo incontrarlo.

Una volta molti (io stesso) vedevano una copertina e, prima o poi, ne acquistavano un numero per curiosità.

Poi poteva piacere o meno, però sul numero un certo numero che si appassionava lo trovavo, oggi invece è impossibile.

A differenza dei vaneggiamenti precedenti, hai fatto un’affermazione molto arguta. Mi trovi completamente d’accordo, secondo te é fisicamente possibile risolvere questa cosa?

<span style="color:red">9 ore fa</span>, Condor senza meta dice:

Un'associazione culturale di cui sono socio, si impegna da anni di proporre alle scuole periodicamente graphic novel e fumetti impegnati, organizzando pure mostre con autori e quant'altro per cercare di rilanciare questo splendido mezzo di comunicazione, ma la reazione dei ragazzi è fredda (troppo fredda!). Inutile nasconderlo, anch'io sono molto scettico sul futuro. Il fumetto forse non morirà del tutto, ma rimarrà un prodotto di nicchia per pochi eletti ed è davvero un gran peccato. Marketing, promozioni, brand sono tutte belle parole ma può bastare tutto questo per invertire l'ormai lunghissima tendenza?   

Posso dirti che é una bellissima iniziativa? 
Può bastare se una azienda come la Bonelli vuole sopravvivere... Siamo sempre lí, il problema é il target sbagliato che si é accollata con dai tempi di Sergio. La Bonelli non vende ai giovani perché non vuole vendere ai giovani... E per me ciò sará la sua rovina!

<span style="color:red">15 minuti fa</span>, JohnnyColt dice:

Se vuoi prendermi in giro con risposte senza senso e abbastanza stucchevoli fallo in un altro modo!

Ovviamente é un modo gentile per dirti di piantarla di creare flame!

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<span style="color:red">4 ore fa</span>, JohnnyColt dice:

Posso dirti che é una bellissima iniziativa? 

Certamente Johnny, grazie. Il sottoscritto è entrato a farne parte da qualche anno, ma il presidente dell'associazione è davvero un lodevole esempio di impegno e tenacia e da trent'anni si batte vulcanicamente per la sua passione. Purtroppo diviene sempre più difficile coinvolgere i giovani alla lettura e pure le istituzioni locali latitano, appoggiando poco o niente simili iniziative a sfondo socio culturale. Non è affatto facile trovare soluzioni per rilanciare le nuvole parlanti, poichè, a mio avviso, la crisi getta le sue radici nell'inarrestabile metamorfosi socio-culturale che è in atto da parecchi anni ormai. Aziende come la Bonelli possono pure cercare di cavalcare l'onda da te indicata, con film, videogames, gadget e quant'altro, ma siam sicuri che un auspicabile simile rilancio (a voler essere ottimisti) non andrebbe a discapito dell'aspetto puramente qualitativo del fumetto vero e proprio? Perchè di fumetto qui stiamo parlando. Se la Bonelli con iniziative multimediali e di brand limitasse i cali d'introiti, può far piacere, ma se nel tempo fosse costretta a snaturarsi del tutto per seguire le mode dei giovani (che variano con la stessa velocità del vento) e trascurare ciò che ha sempre fatto, ottimi fumetti, a noi lettori appassionati cosa resterebbe: la medaglietta? La sfilata di Cosplay? La pubblicità su Tik Tok? Non so, ma non riesco a essere così ottimista vedendo l'andazzo, o quantomeno bisognerebbe cercar di rieducare fin dalla tenera età i bambini alla lettura e non mettergli uno smartphone in mano, ma c'è più interesse a farlo in questa società dedita solo all'apparenza e al consumo? 

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7 ore fa, Condor senza meta dice:

Non è affatto facile trovare soluzioni per rilanciare le nuvole parlanti, poichè, a mio avviso, la crisi getta le sue radici nell'inarrestabile metamorfosi socio-culturale che è in atto da parecchi anni ormai. Aziende come la Bonelli possono pure cercare di cavalcare l'onda da te indicata, con film, videogames, gadget e quant'altro, ma siam sicuri che un auspicabile simile rilancio (a voler essere ottimisti) non andrebbe a discapito dell'aspetto puramente qualitativo del fumetto vero e proprio? Perchè di fumetto qui stiamo parlando. Se la Bonelli con iniziative multimediali e di brand limitasse i cali d'introiti, può far piacere, ma se nel tempo fosse costretta a snaturarsi del tutto per seguire le mode dei giovani (che variano con la stessa velocità del vento) e trascurare ciò che ha sempre fatto, ottimi fumetti, a noi lettori appassionati cosa resterebbe: la medaglietta? La sfilata di Cosplay? La pubblicità su Tik Tok? Non so, ma non riesco a essere così ottimista vedendo l'andazzo, o quantomeno bisognerebbe cercar di rieducare fin dalla tenera età i bambini alla lettura e non mettergli uno smartphone in mano, ma c'è più interesse a farlo in questa società dedita solo all'apparenza e al consumo? 

La crisi del fumetto è un fatto e la ragione è, come dici anche tu, una diversificazione dell'intrattenimento tale da dare un meraviglioso ventaglio di alternative. Secondo me, ma sono nato nel 1998 e non ho vissuto i decenni precedenti, la diversificazione è solo un pregio perchè crea un mercato puro non falsato dall'impossibilità di trovare qualcosa. I diversi media inoltre tendono a far sviluppare nuove idee e mettono in circolo un fermento culturale a cui gioveranno a cascata anche i mezzi più vetusti. E piaccia o no tutti coloro che sono sul mercato hanno capito che vende il marchio, non il fumetto. Il fumetto mondiale secondo me dopo un periodo di crisi si sta risollevando come percezione e vendita di identità, la Bonelli è terribilmente ancorata a 30/40 anni fa... Tu mi parli di una qualità inferiore del prodotto originario derivante dalla maggiore presenza sul mercato. Non è un appunto stupido, anzi! Se si punta su una serializzazione estrema effettivamente c'è il rischio che la qualità artigianale cali, il tutto secondo me sta a valutare i limiti entro cui agire. Se tu prendi i fumetti Marvel non hanno perso negli anni la propria qualità, anzi graficamente ne hanno acquisita di ulteriore. I film invece sono filmetti insulsi, banali e tutti uguali ma vendono e fanno cassa. Ora, se hai a cuore la qualità del fumetto il problema non sussiste. Se sei un cinefilo ti limiti a riscontrare il successo di pubblico. Poi, nessuno ha mai detto di fare una così estrema serializzazione e non neppure è impossibile mettere veti su una produzione singola. Se il problema poi è la struttura stessa della storia beh... ci possono essere vie di mezzo. Il Tex mensile non è strutturalmente uguale alle strisce del '48, tutte le serie parallele sono nate per dare al lettore qualcosa di stimolante. Snaturare e rendere Tex una cosa diversa assolutamente no, sia ben chiaro! Per quanto riguarda il merchandising tutto sommato, secondo me, il problema della qualità non sussiste. Sul mercato possono benissimo convivere statuine di Tex dozzinali ma da collezione a vere opere d'arte da centinaia e centinaia di euro. Magari quest'ultime da vendere con collection edition, con sketch art book ecc.ecc. Il cosplay? Sinceramente è una moda che non apprezzo e non capisco ma perchè no? E' una cosa gratuita per l'azienda ma che porta pubblicità e riconoscibilità. Alla fine Tex ha una figuralità molto incisiva! TikTok e i social? Se la Bonelli avesse dei marketer decenti non saremmo neppure qui a porci domande. Come fai a sponsorizzare qualcosa, oggigiorno, se non sui social dei giovani? Di certo non sponsorizzi il prodotto su Facebook a chi da decenni già lo conosce... Non ha proprio un senso logico farlo, capisci? Poi, se parli di rieducare con un progetto culturale non puoi che avere la mia totale e indiscussa approvazione però puoi farlo se ti sei creato un bacino di utenza importante. Istruire i giovani è sacrosanto ma prima bisognerebbe ricevere da loro l'attenzione adeguata. Io ti dico, indipendentemente dalle vendite (i giovani raramente prendono vagonate di manga perchè vanno di download illegale, spesso senza neppure aspettare l'edizione italiana), in Italia abbiamo acquisito in 20 anni una parte di sapere nipponico: nelle scuole di fumetto si parla spesso di manga, gli illustratori digitali spesso disegnano nello stile dei mangaka più famosi, gli unici canali (e non parlo di quelli con zio Mimmo da 12 iscritti) parlano di quasi esclusivamente di manga... Se vai su Twitch ci sono intere live sui "consigli per gli acquisti" o "anime consigliati". Come fai a combattere tutto ciò? Facendoti conoscere!

 

P.S. Se è vero che i manga in Italia non hanno appeal mi spiegate perchè su YouTube c'è un canale come quello di Mangaka96 con più di 250k iscritti e con il fumetto giapponese come tema unico? Perchè esiste Nicola Giustinelli con 20k iscritti con un format banale come "gli ultimi acquisti"? Perchè esistono sempre più canali come quello di Chibistheway (25k)? Perchè su Twitch spopolano i canali di gente che disegna in stile manga? PERCHE' TUTTO CIò NON ESISTE PER LA BONELLI? Se digitate Bonelli su YT dopo 2/3 video di gente che nessuno conosce salta fuori un estratto da Twitch di Dario Moccia in tema di Crossover Bonelli/DC. Come mai? La risposta a chi conosce un minimo i 20/30enni è lampante!

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<span style="color:red">9 ore fa</span>, JohnnyColt dice:

@Diablero

A differenza dei vaneggiamenti precedenti, hai fatto un’affermazione molto arguta. Mi trovi completamente d’accordo, secondo te é fisicamente possibile risolvere questa cosa?

Imho no.

Le edicole, nel giro di 10/20 anni, spariranno tutte e sarà la pietra tombale sul fumetto di massa.

Resteranno le fumetterie, appunto, una nicchia.

<span style="color:red">3 ore fa</span>, JohnnyColt dice:

La crisi del fumetto è un fatto e la ragione è, come dici anche tu, una diversificazione dell'intrattenimento tale da dare un meraviglioso ventaglio di alternative. Secondo me, ma sono nato nel 1998 e non ho vissuto i decenni precedenti, la diversificazione è solo un pregio perchè crea un mercato puro non falsato dall'impossibilità di trovare qualcosa. I diversi media inoltre tendono a far sviluppare nuove idee e mettono in circolo un fermento culturale a cui gioveranno a cascata anche i mezzi più vetusti. E piaccia o no tutti coloro che sono sul mercato hanno capito che vende il marchio, non il fumetto. Il fumetto mondiale secondo me dopo un periodo di crisi si sta risollevando come percezione e vendita di identità, la Bonelli è terribilmente ancorata a 30/40 anni fa... Tu mi parli di una qualità inferiore del prodotto originario derivante dalla maggiore presenza sul mercato. Non è un appunto stupido, anzi! Se si punta su una serializzazione estrema effettivamente c'è il rischio che la qualità artigianale cali, il tutto secondo me sta a valutare i limiti entro cui agire. Se tu prendi i fumetti Marvel non hanno perso negli anni la propria qualità, anzi graficamente ne hanno acquisita di ulteriore. I film invece sono filmetti insulsi, banali e tutti uguali ma vendono e fanno cassa. Ora, se hai a cuore la qualità del fumetto il problema non sussiste. Se sei un cinefilo ti limiti a riscontrare il successo di pubblico. Poi, nessuno ha mai detto di fare una così estrema serializzazione e non neppure è impossibile mettere veti su una produzione singola. Se il problema poi è la struttura stessa della storia beh... ci possono essere vie di mezzo. Il Tex mensile non è strutturalmente uguale alle strisce del '48, tutte le serie parallele sono nate per dare al lettore qualcosa di stimolante. Snaturare e rendere Tex una cosa diversa assolutamente no, sia ben chiaro! Per quanto riguarda il merchandising tutto sommato, secondo me, il problema della qualità non sussiste. Sul mercato possono benissimo convivere statuine di Tex dozzinali ma da collezione a vere opere d'arte da centinaia e centinaia di euro. Magari quest'ultime da vendere con collection edition, con sketch art book ecc.ecc. Il cosplay? Sinceramente è una moda che non apprezzo e non capisco ma perchè no? E' una cosa gratuita per l'azienda ma che porta pubblicità e riconoscibilità. Alla fine Tex ha una figuralità molto incisiva! TikTok e i social? Se la Bonelli avesse dei marketer decenti non saremmo neppure qui a porci domande. Come fai a sponsorizzare qualcosa, oggigiorno, se non sui social dei giovani? Di certo non sponsorizzi il prodotto su Facebook a chi da decenni già lo conosce... Non ha proprio un senso logico farlo, capisci? Poi, se parli di rieducare con un progetto culturale non puoi che avere la mia totale e indiscussa approvazione però puoi farlo se ti sei creato un bacino di utenza importante. Istruire i giovani è sacrosanto ma prima bisognerebbe ricevere da loro l'attenzione adeguata. Io ti dico, indipendentemente dalle vendite (i giovani raramente prendono vagonate di manga perchè vanno di download illegale, spesso senza neppure aspettare l'edizione italiana), in Italia abbiamo acquisito in 20 anni una parte di sapere nipponico: nelle scuole di fumetto si parla spesso di manga, gli illustratori digitali spesso disegnano nello stile dei mangaka più famosi, gli unici canali (e non parlo di quelli con zio Mimmo da 12 iscritti) parlano di quasi esclusivamente di manga... Se vai su Twitch ci sono intere live sui "consigli per gli acquisti" o "anime consigliati". Come fai a combattere tutto ciò? Facendoti conoscere! E i giovani Tex non lo conoscono, Inio Asano sì!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

P.S. Se è vero che i manga in Italia non hanno appeal mi spiegate perchè su YouTube c'è un canale come quello di Mangaka96 con più di 250k iscritti e con il fumetto giapponese come tema unico? Perchè esiste Nicola Giustinelli con 20k iscritti con un format banale come "gli ultimi acquisti"? Perchè esistono sempre più canali come quello di Chibistheway (25k)? Perchè su Twitch spopolano i canali di gente che disegna in stile manga? PERCHE' TUTTO CIò NON ESISTE PER LA BONELLI? Se digitate Bonelli su YT dopo 2/3 video di gente che nessuno conosce salta fuori un estratto da Twitch di Dario Moccia in tema di Crossover Bonelli/DC. Come mai? La risposta a chi conosce un minimo i 20/30enni è lampante!

Concordo su tutto, temo però che i cavalli siano già scappati dalla stalla.

 

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10 ore fa, JohnnyColt dice:

Bonelli non vende ai giovani perché non vuole vendere ai giovani

ma perchè sa che i giovani non comprerebbero...ma tu davvero credi che esista un modo per far piacere il fumetto ai giovani? NON ESISTE

Video sui fumetti Bonelli sarebbero ignorati,account social disertati,cosplayer non se li cagherebbe quasi nessuno.Se i manga hanno più appeal( ma neanche così tanto: sì,i canali youtube hanno tanti iscritti,ma a parte quelli,non credo siano molti di più i lettori) è solo perchè non parlano di West o di epoche storiche diverse,e perchè non sono italiani,cosa che ha sempre un suo fascino.

 

Sulla qualità dei fumetti Marvel e DC ,permettimi di dire che per me da vent' anni non hanno fatto altro che un mare di complicatissime schifezze.E i film li fanno non per invogliare la gente a comprare i fumetti,ma per guadagnare coi film quello che non guadagnano con i fumetti,che vendono pochissimo.Come vedi,la tua strategia,per loro non ha funzionato.

Modificato da Grande Tex
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5 hours ago, JohnnyColt said:

P.S. Se è vero che i manga in Italia non hanno appeal mi spiegate perchè su YouTube c'è un canale come quello di Mangaka96 con più di 250k iscritti e con il fumetto giapponese come tema unico?

Bella manovra, mi intimi in privato di non risponderti più, e poi pubblicamente fai domande contestando i numeri che dico... cioè in pubblico fai "RISPONDIMI SE SEI CAPACE" e in privato "NON TI AZZARDARE A RISPONDERMI PIÙ" (per il resto del forum: non è una citazione esatta, è un sunto mio di un messaggio molto più lungo, ma non vado a postare il testo di messaggi privati)

 

Boh, sono d'accordo con te che risponderti è inutile, ed eviterei volentieri di farlo. Solo che, per non dare l'impressione che non saprei risponderti, ti dispiacerebbe, proprio per semplice cortesia, mettere "Diablero per favore non rispondere" alle tue domande che riguardano direttamente le cose che ho affermato io? Così il resto del forum magari lo sa perché non rispondo? (e io mi posso realmente risparmiare di rispondere che mi sono un po' stufato di ribadire le stesse cifre...)

 

Anzi, non ce n'è nemmeno bisogno, non aggiungere niente: approfitto di questo post per spiegare io il perchè non ti risponderò più su questi argomenti. Così stiamo tutti e due più tranquilli...

 

 

 

 

 

 

PS:

 

1 hour ago, Grande Tex said:

Sulla qualità dei fumetti Marvel e DC ,permettimi di dire che per me da vent' anni non hanno fatto altro che un mare di complicatissime schifezze.E i film li fanno non per invogliare la gente a comprare i fumetti,ma per guadagnare coi film quello che non guadagnano con i fumetti,che vendono pochissimo.Come vedi,la tua strategia,per loro non ha funzionato.

 

Concordo con Grande Tex, e lo farebbe chiunque abbia davvero seguito il mercato USA degli ultimi 20 anni, che vede Marvel e DC crollare sia come vendite che come qualità che come quote di mercato, nonostante il successo dei film.

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<span style="color:red">17 ore fa</span>, Diablero dice:

Bella manovra, mi intimi in privato di non risponderti più, e poi pubblicamente fai domande contestando i numeri che dico... cioè in pubblico fai "RISPONDIMI SE SEI CAPACE" e in privato "NON TI AZZARDARE A RISPONDERMI PIÙ" (per il resto del forum: non è una citazione esatta, è un sunto mio di un messaggio molto più lungo, ma non vado a postare il testo di messaggi privati)

Io non intimo nessuno, tanto in pubblico quanto in privato. Ti ho semplicemente consigliato di abbassare i toni astiosi e mostrarti più propenso al dialogo, contribuendo con le tue conoscenze. Detto questo ho fatto legittime domande al forum, visto che quest'ultimo non è formato esclusivamente da noi due, e non vedo perchè tu ti senta in dovere di attaccarmi. Per quanto mi riguarda la questione finisce qui.

---

<span style="color:red">19 ore fa</span>, Grande Tex dice:

ma perchè sa che i giovani non comprerebbero...ma tu davvero credi che esista un modo per far piacere il fumetto ai giovani? NON ESISTE

Video sui fumetti Bonelli sarebbero ignorati,account social disertati,cosplayer non se li cagherebbe quasi nessuno.Se i manga hanno più appeal( ma neanche così tanto: sì,i canali youtube hanno tanti iscritti,ma a parte quelli,non credo siano molti di più i lettori) è solo perchè non parlano di West o di epoche storiche diverse,e perchè non sono italiani,cosa che ha sempre un suo fascino.

A Economia ho imparato che non per forza di cosa è la domanda a creare l'offerta. Tutti i maggiori successi commerciali sono nati da un prodotti di cui nessuno ne aveva obiettivamente bisogno e che in poco tempo sono diventati fenomeni di massa. Tex è un prodotto dell'intrattenimento e nessuno ha obbligatoriamente bisogno del personaggio di GLB. Visto che la Bonelli parte quasi da 0 deve istruire e invogliare il pubblico all'acquisto... E ci deve credere sennò il rischio è quello che tu sottolinei. 

Il problema è il fumetto? Visto che i manga tirano la risposta è no! Il problema è il west? Visto il successo di DRD e DRD2, che sono a conti fatti precedenti importanti, direi che il problema non sia il genere. Si torna al discorso iniziale, per me il lanoso problema è una comunicazione stantia fatta da gente che è ferma a 30/40 anni fa!

<span style="color:red">19 ore fa</span>, Grande Tex dice:

Sulla qualità dei fumetti Marvel e DC ,permettimi di dire che per me da vent' anni non hanno fatto altro che un mare di complicatissime schifezze.E i film li fanno non per invogliare la gente a comprare i fumetti,ma per guadagnare coi film quello che non guadagnano con i fumetti,che vendono pochissimo.Come vedi,la tua strategia,per loro non ha funzionato.

Personalmente la mia competenza circa i Marvel è limitata ma mi pare strano che tu dica bene dei fumetti di 10/20 anni fa... Vabbé mi fido! Per la questione film però non posso darti ragione, i film non sono mai stati fatti per vendere il fumetto ma per vendere il brand. E lo stanno facendo alla grandissima! Alla Marvel (Disney) interessa vendere i marchi IronMan, Capitan America ecc... Sotto quale forma amen! 

<span style="color:red">18 ore fa</span>, Diablero dice:

Bella manovra, mi intimi in privato di non risponderti più, e poi pubblicamente fai domande contestando i numeri che dico...

Siccome non ho nulla da nascondere e ho scritto in pvt per non sporcare il forum pubblico con i miei personaggi personali, mi rendo totalmente disponibile a far visionare i messaggi da me inviati e a farli analizzare. 

Come ho scritto a Diablero concludo con "Un forum é condivisione ed educazione [...] Se vuoi mostrarci la tua competenza non sarò certo io a limitarti, e non mi interessa se non sei d’accordo con me! Fallo solo in maniera civile" Con questo concludo la questo chiudo la questione...

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C'è, a mio giudizio, un vizio di origine nel ragionamento di @JohnnyColt.

 

Se ben ho capito la sua teoria, la Bonelli Editore dovrebbe differenziare il proprio mercato di riferimento, smettendo di essere quasi esclusivamente produttore di fumetti, e iniziando a dedicarsi quindi anche a film, serie tv, libri, videogiochi, giocattoli, abbigliamento, articoli di cancelleria, complementi d'arredo, tutto a marchio Tex, Dylan DogDampyr et cetera, secondo l'opportunità.

 

Secondo la sua prospettiva, tale strategia garantirebbe vita e salute alla (ormai divenuta ex) casa editrice, che invece rischia di morire presto, se continua ad occuparsi solo di fumetti.

 

Ora, questo discorso sarebbe interessante se questo fosse un forum di soci, fornitori e creditori della SBE

 

Ma questo è un forum di appassionati di Tex.

 

Per quanto mi riguarda, e con tutto l'affetto che posso nutrire per la SBE, l'unico interesse è per i fumetti di Tex.

 

Ora, come possono incidere le strategie prefigurate da Johnny Colt sulla mio interesse per il fumetto Tex? Se dovessimo basarci sull'esperienza dei fumetti americani (che io non conosco, ma su cui mi pare che ci sia un certo accordo tra i partecipanti al forum), la mia esperienza di fruitore di fumetti non dovrebbe subire un miglioramento significativo.

 

E nemmeno sarebbe scongiurato il rischio di chiusura del fumetto, visto che la mancanza di sceneggiatori adeguati, o anche il difetto di rimuneratività della produzione di fumetti, potrebbe comunque portare la nuova Bonelli Enterprise Co. a non mandare più Tex in edicola, visto che ci sarebbero comunque settori di attività molto più remunerativi a cui dedicarsi.

 

Ma a me non interesse la serie tv su Tex, non voglio fare colazione con la tazza di Dylan Dog, né indossare il pigiama con il viso di Julia.

 

In questi termini, allora, il dibattito - pur in astratto appassionante - in concreto mi lascia indifferente

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<span style="color:red">14 minuti fa</span>, F80T dice:

Ora, come possono incidere le strategie prefigurate da Johnny Colt sulla mio interesse per il fumetto Tex? Se dovessimo basarci sull'esperienza dei fumetti americani (che io non conosco, ma su cui mi pare che ci sia un certo accordo tra i partecipanti al forum), la mia esperienza di fruitore di fumetti non dovrebbe subire un miglioramento significativo.

E nemmeno sarebbe scongiurato il rischio di chiusura del fumetto, visto che la mancanza di sceneggiatori adeguati, o anche il difetto di rimuneratività della produzione di fumetti, potrebbe comunque portare la nuova Bonelli Enterprise Co. a non mandare più Tex in edicola, visto che ci sarebbero comunque settori di attività molto più remunerativi a cui dedicarsi.

Come provocazione hai inserito anche elementi che non contemplavo ma il discorso ha senso. Vorrei una diversificazione del media, come fa tutto il resto del mondo, che possa permettere di essere più forte e competitivo il marchio Tex o più in grande SBE. Giustamente a te interessa del fumetto, non del resto. Un marchio più forte è il rafforzamento del prodotto originario che magari vendera comunque poco ma sopravviverà! E sopravviverà con un nuovo bacino di utenza che non ragiona per pregiudizio compartimenti stagni. 

Per me un'azienda che dimentica il suo prodotto cardine ha solo motivo di fallire! Se una Bonelli dovesse dismettere il fumetto allora perderebbe di senso, se aggiungesse nuovi prodotti al fumetto invece ne uscirebbe vittoriosa e competitiva.

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<span style="color:red">26 minuti fa</span>, F80T dice:

 @JohnnyColt

E nemmeno sarebbe scongiurato il rischio di chiusura del fumetto, Ma a me non interesse la serie tv su Tex, non voglio fare colazione con la tazza di Dylan Dog, né indossare il pigiama con il viso di Julia.

 

Mi associo.;)

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<span style="color:red">6 ore fa</span>, JohnnyColt dice:

quello che tu sottolinei. 

Il problema è il fumetto? Visto che i manga tirano la risposta è no! Il problema è il west? Visto il successo di DRD e DRD2, che sono a conti fatti precedenti importanti, direi che il problema non sia il genere. Si torna al discorso iniziale, per me il lanoso problema è una comunicazione stantia fatta da gente che è ferma a 30/40 anni fa!

i manga hanno successo,ma gli altri fumetti no.E se neanche i fumetti di supereroi superpubblicizzati vendono tra i giovani,mi spieghi perchè mai dovrebbe vendere un western,genere ormai ignorato da tutti? 

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<span style="color:red">58 minuti fa</span>, Grande Tex dice:

i manga hanno successo,ma gli altri fumetti no.E se neanche i fumetti di supereroi superpubblicizzati vendono tra i giovani,mi spieghi perchè mai dovrebbe vendere un western,genere ormai ignorato da tutti? 

I manga solitamente vengono tirati dagli anime. Il wester da quando Rockstar ha pubblicato DRD ha avuto un aumento di appeal

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<span style="color:red">18 ore fa</span>, Loriano Lorenzutti dice:

Mi associo.;)

 

<span style="color:red">18 ore fa</span>, F80T dice:

 

 

Ma a me non interesse la serie tv su Tex, non voglio fare colazione con la tazza di Dylan Dog, né indossare il pigiama con il viso di Julia.

 

 

Qualcuno a quanto pare invece c'è ;) 

 

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    • Da JohnnyColt
      Noto con stupore che su questo forum non vi è un'analisi del logo di Tex, della sua evoluzione e delle sue tantissime versioni.
      L'evoluzione del logo TEX è questa sotto rappresentata e ci mostra diverse fasi iniziali e il risultato finale utilizzato inizialmente su Tex Gigante e successivamente anche sulle collane parallele: il logo definitivo, oggi, è presente, con variazioni di colore e di dimensioni, su Tex Gigante, su Tex Speciale, sul Maxi Tex, sul Color Tex, sui romanzi cartonati, sul Tex Magazine e su tutte le innumerevoli ristampe o riedizioni pubblicate dalle varie case editrici mondiali.
       

       
      I versione: utilizzata soltanto nelle prime due serie a striscia della Collana del Tex (1948-1951), presenta i tre letteroni in maiuscolo leggermente inclinati verso destra, separati tra loro, gialli con contorno nero. Debutta nel settembre del '48 con "Il totem misterioso";
      II versione: utilizzata dalla terza serie all'ottava "Azzurra" (1951-1954), troviamo le tre lettere gialle contornate di nero che ora si fondono formando un abbozzo della particolare forma arrivata fino a noi. La scritta è meno tozza rispetto alla precedente e riceve un'rotazione tale da renderla ancora più dinamica. Debutta nel maggio del '51 con "L'orma della paura";
      III versione: utilizzata dalla nona serie "Gialla" fino alla chiusura della collana, con l'ultimo numero della trentaseiesima serie "Rodeo", (1954-1967), riprende l'idea precedente e la rende maggiormente gradevole, più proporzionata e di certo più moderna. I cambiamenti radicali rispetto alla passata versione sono riscontrabili nella sbarra superiore della T, meno piatta e meno allungata, e nella E leggermente più piccola. Debutta nel gennaio del '55 con "La croce tragica";
      IIII versione: il logo che da decenni vediamo sui nostri albi è presente su entrambe le serie di Tex Gigante e nella terza serie di Raccoltine ("Serie Rossa"). Si noti che nella versione definitiva del logo la gamba destra della X ritorni dritta, esattamente come la versione utilizzata tra il '51 e il '54.
       
      Troviamo inoltre diverse altre versioni "intermedie" pubblicate sulle copertine delle Raccoltine a striscia, degli Albi d'oro e della prima serie della Collana Gigante.

      Albi d'oro (1951-1959), dalla prima alla sesta serie; 3 numeri apocrifi realizzati negli anni '70 dall'editore Piacentini insieme alla ristampa anastatica della 1/29 ( );  
      Tex Gigante (1954), prima serie - numeri 1-7, 28; Albi d'oro (1959-1960), settima e ottava serie; Tex Gigante (1958), seconda serie - numero 100                                                                                                                                                                                                                                                                      ( ).  
      I loghi presenti sui numeri 9 e 10 della prima serie de Tex Gigante (1954) e sul primo numero della terza serie delle Raccoltine a striscia (1956) mostrano chiaramente come il logo poi si modificava a seconda della mano che lo disegnava e soprattutto che non vi era ancora un logo standard da imprimere su ogni copertina:

       
      Non è raro trovare, nelle Raccoltine e nella prima serie di Tex Gigante, scritte a mano con nome e cognome del personaggio:

       
      In alcune pubblicità degli anni '70 e nel gioco in scatola realizzato da Clementoni potevamo trovare sia il nome sia il cognome scritto con lo stesso font del marchio della testata:

       
      Il logo utilizzato in occasione dell'uscita nelle sale di "Tex e il signore degli abissi", film del 1985 diretto da Duccio Tessari, rappresenta quasi una fusione tra la versione utilizzata con la terza serie a striscia e quella finale che oramai troviamo su ogni pubblicazione:

      Curioso infine il fatto che, con l'uscita della riedizione in DVD del 2006, viene ripescato anche il primissimo logo, opportunemente modernizzato e di colore rosso:

       
      Nelle poche parodie dedicate a Tex possiamo vedere delle reinterpretazioni dello stile...


      ...come possiamo trovarla anche nelle versioni straniere del Nostro.
           
    • Da natural killer
      Quest'anno anche la SBE è accreditata nella carovana del Giro
       

    • Da natural killer
      Nel 1969 usciva il Supplemento al n.56 della rivista Linus con il titolo LinusWest.
       

       
      All'interno è contenuta la storia del Kit Carson di Albertarelli (1937) e la ristampa della storia di Tex La valle della luna (1962) con le strisce rimontate a dodici vignette per pagina
       

       
      La copia anastatica dell'albo si trova in edicola abbinata alla Gazzetta dello Sport
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