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[Texone N. 01] Tex Il Grande!


due
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  • Collaboratori

Grazie companeros, ma la mia è semplicemente una cronaca che poco ha di romanzato. C'è da dire che dal 1991, quando arruola Ortiz, le cose vanno meglio, tanto che Sergio rinuncia a ben due storie già pronte per il Texone: una finisce sulla serie regolare ed è l'avventura con i "Diavoli Neri" di Marcello, l'altra è quella bocciata di Nadir Quinto, che farà ridisegnare a Fusco dopo la morte di quest'ultimo. Però il settimo e ottavo Texone furono disegnati da Ticci e Capitanio (quest'ultimo condivide con Giolitti e Villa l'aver iniziato a disegnare una storia per la serie regolare con finale cambio di destinazione sul Texone!) dando così un bel colpo di spugna al sogno iniziale che come avete ben detto voleva che sul Texone dovessero finire solo artisti non appartenenti alla staff Bonelli.

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Faccio una sola precisazione che nulla toglie all'eccellente disamina di Ymalpas: secondo me, quando fu deciso il cambio di destinazione, a causa dell'ennesimo ritardo di Magnus, Capitanio aveva già finito di disegnare la sua storia che, infatti, ha solo 219 pagine, lunghezza, cioè, di due albi. A quell'epoca Nizzi sceneggiava ancora come si usava quando le storie erano spezzate su più albi: alla tavola destinata a pag. 114 veniva tagliata una striscia per far posto al prossimamente del numero successivo. La striscia tagliata  assieme ad una sceneggiata e disegnata appositamente, detta striscia di raccordo, andava, assieme a titolo e riassunto, a comporre pag. 5 dell'albo. Una storia di 220 pagine partiva, in realtà con 219 pagine. Se la trasformazione fosse avvenuta mentre Capitanio la stava ancora disegnando, Nizzi non avrebbe avuto certo difficoltà ad aggiungere altre 5 pagine. Se non l'ha fatto è perché evidentemente la storia era già conclusa.

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  • Collaboratori

La notiza è presa da una rivista (Fumo di china o Dime Press, chi ricorda più ?) del 1994 o 1995 in cui è scritto che nel novembre 1994 la storia di Capitanio dalla serie regolare è stata dirottata sul Texone e che questo è avvenuto per il ritardo di Bernet il cui texone era originariamente previsto per il giugno 1995 (in redazione ci si accorse del ritardo nella lavorazione e si provvide difatti al suo slittamento con pubblicazione solo nel secondo semestre del 1996).

 

Se Capitanio non aveva finito, aveva comunque  realizzato la maggior parte delle tavole di una storia che prese il suo avvio nel lontano 1991 poco prima della crisi di Nizzi e che subì un ritardo proprio a causa del momento no dello sceneggiatore modenese. Quello di Bernet, per dire, primo Texone messo in cantiere dopo la crisi, è del dicembre 1992 e anche a lui Sergio Bonelli chiese di rispettare i tempi di consegna di due anni, impegno che il disegnatore a differenza di De La Fuente e Ortiz non riuscì a mantenere. Per tornare a Capitanio sono quasi sicuro che nel dare la news nella rivista si parlò della differenza di resa tra le prime tavole e quelle finali ma non ricordo se le parole furono attribuite al disegnatore o si trattò di mere conclusioni dell'articolista..

 

In ogni caso difficilmente la SBE avrebbe preso in considerazione questa storia se il disegnatore fosse stato ancora lontano dalla sua conclusione, visti i tempi ravvicinati imposti dalla pubblicazione.

 

Potrebbe essere benissimo come dici tu Carlo, riconosco che le tue conclusioni sono corrette e anche i tempi (più di due anni di lavorazione) sembrano piuttosto favorevoli alla tua ipotesi.

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Molto interessante la storia di Ymalpas sulla realizzazione dei primi teloni. Ho riletto oggi questo primo della serie, di cui ricordavo dopo oltre 30 anni poco o nulla, e devo dire che a distanza di tanto tempo rivedo in positivo il mio giudizio. Belli e particolari i disegni di Buzzelli, che all'epoca mi avevano lasciato perplesso, forse perché si distaccavano troppo dai canoni dei disegnatori texiani cui ero abituato, e bella la storia, che, se pure non spicca per originalità della trama, è ben realizzata da Nizzi nei personaggi (la figura di Pat,  in particolare, è tratteggiata in maniera godibile e divertente) e nei dialoghi (in particolare, per quelli tra Tex e Carson si può dire che siamo ai vertici). Un 8, come voto, ci sta tutto.

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  • 1 mese dopo...

Scopro con ritardo l'interessantissimo articolo di ymalpas, con un sacco di notizie che non conoscevo!   :Ave:

 

Sul primo texone...  anche se capisco le perplessità dei tanti lettori che conoscevano solo Tex o al massimo i fumetti Bonelli e si trovarono spiazzati da Buzzelli, non le condivido minimamente.

 

Anche perchè...

1) io ero già un fan di Buzzelli, da quando l'avevo scoperto su "Alter Alter", avevo cercato tutte le sue opere a partire da "La rivolta dei racchi" (probabilmente la prima vera e propria graphic novel italiana...) e i suoi fumetti li compravo già a scatola chiusa.

2) Sapevo dell'esistenza di una storia di Tex disegnata da Buzzelli da prima ancora che l'avesse finita, e l'idea che fosse relegata in un cassetto mi pareva assurda. (e la cosa era generalmente nota, tanto che Bonelli era tormentato dai fan che gli chiedevano "quando pubblicherete la storia di Buzzelli?)

 

Quindi quando mi trovai il texone fra le mani, nessuna sorpresa, nessun spiazzamento, ho solo pensato "finalmente!" e mi sono letto e riletto la storia più volte (che anche la storia è una delle mie preferite del Nizzi pre-crisi...)   :lol:

 

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Più che altro, l'articolo di ymalpas spiega un peculiare "mistero": come mai molti disegnatori di "Texoni" che poi sono passati alla serie regolare, lì disegnavano meglio, o comunque, come mai diversi dei primi Texoni non sfruttavano assolutamente il formato. Paradossalmente il primo, non essendo stato pensato per una data di pubblicazione precisa, è uno dei più curati, nonostante fosse pensato per la serie regolare. I successivi sono stati fatti in tutta fretta, a ridosso delle scadenze, e purtroppo spesso si vede (non si vede giusto in quello di Zaniboni, disegnatore che probabilmente su Diabolik era abituato a disegnare ancora più in fretta, e che con il Texone realizza uno dei suoi fumetti più belli). Dall'articolo i primi fatti mettendoci il suo tempo sono quelli di Ortiz e Magnus...  :huh:

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  • Collaboratori
<span style="color:red;">6 ore fa</span>, Diablero dice:

Dall'articolo i primi fatti mettendoci il suo tempo sono quelli di Ortiz e Magnus...  :huh:

 

Da qualche parte ho letto recentemente che fu Magnus a proporsi per il Texone. Chissà quanto contribui nel corso di quell'estate quel formato gigante con i disegni così personali di Buzzelli a spingerlo a varcare la porta del 38 di via Buonarroti ? Di certo Magnus non pensava alle scadenze. Anche a Galep successe più o meno la stessa cosa, cioè di quanto gli sarebbe piaciuto disegnarne uno, se non ricordo male fu Sergio Bonelli a raccontarlo anche se un po' tendeva a romanzare i fatti.

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  • 3 mesi dopo...

Ho riletto oggi questa storia che, 8 anni fa, avevo giudicato in questo topic piatta. Mi ravvedo, è davvero una bella storia, non un 10 ma senz'altro l'8 che molti di voi le hanno già assegnato. 

 

Soprattutto, in questa storia si vede come Nizzi, nella resa dei dialoghi, sia divenuto più Glbonelliano dello stesso Bonelli senior. 

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<span style="color:red;">50 minuti fa</span>, Leo dice:

Ho riletto oggi questa storia che, 8 anni fa, avevo giudicato in questo topic piatta. Mi ravvedo, è davvero una bella storia, non un 10 ma senz'altro l'8 che molti di voi le hanno già assegnato. 

 

Soprattutto, in questa storia si vede come Nizzi, nella resa dei dialoghi, sia divenuto più Glbonelliano dello stesso Bonelli senior. 

Si. Questo albo, per mio conto, vale per la grandezza, appunto, di Tex. Per i dialoghi stupendi, le scazzottate..insomma tutto quello che rende divertente il nostro Ranger e molto Bonelliano, diciamo.

La storia è normale, a mio parere. Classica e funzionale.

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Io invece ricordo che aspettavo l'uscita del Texone proprio per i disegni, per vedere come Buzzelli aveva interpretato Tex, e debbo dire che ne rimasi entusiasta, sia dei disegni che del nuovo formato che dava agli stessi un respiro più ampio.

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  • 4 mesi dopo...

Riprendere in mano il primo dei Texoni è un bel tuffo nel passato. Ricordo che alla prima lettura quando uscì (avevo 14 anni) mi emozionò tantissimo sia per il formato inusuale che per i disegni, sì particolari, ma ben fatti. E soprattutto per la storia, di grande impatto, un'avventura di grande respiro carica di tutto quel mondo texiano cui ero abituato allora: belle scazzottate, siparietti Tex-Carson da antologia, cattivi bastardissimi e un Pat Mac Ryan in formissima!

Certo rileggerlo ora fa un effetto diverso, magari ridimensiono alcuni entusiasmi di allora e trovo qualche situazione nella sceneggiatura che non mi convince più di tanto. Ma credo sia pure normale, l'età a volte ti da una prospettiva di lettura diversa. Ad esempio recentemente mi è capitato di riprendere in mano "Jack Frusciante è uscito dal gruppo": letto a 20 anni malato di punk-rock com'ero mi esaltò di brutto, oggi a 46 anni suonati faccio fatica ad arrivare in fondo.

Però ci sono delle scene che, secondo me, rimarranno tra i vertici "nizziani" di sempre: Pat che sfascia la cantina della bella e ingenua Flora, Tex che da il suo caldo benvenuto all'avvocato tirapiedi dei Patterson, l'incursione di Tex sullo scivolo dei tronchi.

I disegni di Buzzelli mi sono piaciuti anche se il suo Tex effettivamente si discosta alquanto dal modello classico Bonelliano (ma in futuro vedremo versioni ancora più distanti, in particolare sulla collana Maxi).

Voto alla storia 8, disegni 7

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  • 1 mese dopo...

Riletto recentemente. La trama è alla fine una sequenza dinamica ininterrotta fin dall'inizio e non rallenta mai il suo ritmo tra gustosi intermezzi comici (Tex e l'avvocato, Pat nella cantina di Flora), sparatorie, discese nella corrente, esplosioni di dinamite. Trama coinvolgente senza dubbio, dove i cattivi sono cattivi e i buoni sono buoni senza alcuna sfumatura e senza alcuna profondità psicologica. Però ci si diverte e anche tanto. 

 

I disegni non mi hanno entusiasmato, ma rientrano appieno nella media dei disegni di questi albi speciali. 

 

Voto complessivo: 8

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