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TWF - Tex Willer Forum

[695] L'ultima vendetta


La storia, i disegni e i personaggi  

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Eeh... Poca memoria, Kershaw. Riapri quello scatolone... Certe cose  vanno interiorizzate... Altrimenti ti fai il tuo eroe boyscout che al vero Tex non somiglia per niente. 

 

 

 

 

 

Modificato da borden
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<span style="color:red;">13 minuti fa</span>, Kershaw dice:

Per Barbanera. Visto che mi hai aiutato con il nome del generale Davis, quando ne hai voglia e tempo ti dispiacerebbe rammentarmi una storia di GLB e una di Nizzi dove minacciavano di impiccare o far saltare per aria un antagonista? Sarei curioso di rileggerle, visto che al tempo delle uscite dopo averle lette le mettevo subito negli scatoloni, e tuttora le uniche che riprendo periodicamente son o quelle sotto al 100 perché le ho nella ristampa di Repubblica e quindi sono usufruibili. Patagonia è un caso a parte, visto che lo considero il punto più alto dell'ars di storyteller di Borden e quindi l'ho compulsato più volte, senza stancarmi.

 

 

Kershaw, a parte i tuoi toni stimo molto la tua competenza. Ma è davvero strano - consentimi di dirtelo - questo tuo perseverare sul punto. Complimenti alla memoria di barbanera per il singolo episodio prontamente citato, ma sono decine i casi in cui Tex bluffa in questo modo... È davvero strano che tu non ne ricordi. Lo spirito è quello del bluff: situazione ripetutissima davvero... 

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Molti si fanno un Tex a loro immagine. Il problema è che credono poi che sia quello giusto. Come quelli che credono che Tex sia uno sbirro giustizialista. O che non bari mai. O che non si accanisca a pestare.  O che rida sempre. O che non parlasse con Dinamite. eccc...  Peccato non sia così- 

Modificato da borden
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18 minuti fa, Leo dice:

davvero strano che tu non ne ricordi. Lo spirito è quello del bluff: situazione ripetutissima davvero... 

Puro Vangelo...il bluff è una caratteristica ricorrente.

Altre volte Tex mette nei formicai degli avversari,fingendo di lasciarceli,altre ancora finge di lasciarli linciare,ma sempre con lo scopo di farli crollare nei nervi...la violenza non è mai gratuita e fine a se...

21 minuti fa, borden dice:

Molti si fanno un Tex a loro immagine. Il problema è che credono poi che sia quello giusto. Come quelli che credono che Tex sia uno sbirro giustizialista. O che non bari mai. O che non si accanisca a pestare.  O che rida sempre. O che non parlasse con Dinamite. eccc...  Peccato non sia così- 

Aggiungerei:l unico che se ne fotte delle gerarchie e dei galloni,che si permette di pestare un senatore o un generale,non giudica MAI le persone dal colore della pelle o dal colore di una divisa.Tex è stato capace di tradire il Texas in guerra e di gettare alle ortiche un lavoro solo per prendere le parti dei Negri...è capace di rischiare la pelle se vede uno sconosciuto in difficoltà.ognuno di noi vorrebbe avere un amico come lui...

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Per non tacere di tutte le volte che ficca l'avversario di turno con la testa sott'acqua per farlo "cantare" o le volte che risveglia un uomo privo di sensi, ficcando un fiammifero acceso nelle dita dei piedi. La caratteristica che differenzia Tex dagli altri uomini di legge, è sempre stata quella che, pur di ottenere giustizia, non segue regolamenti e non bada per il sottile. Ovvio lui non sbaglia mai nei giudizi sugli uomini (magari nella vita reale fosse sempre così), ma anche questo aspetto fa parte della settantennale saga,  piaccia o no. 

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Cita
<span style="color:red;">3 ore fa</span>, borden dice:

O che rida sempre.

Vorrei vederlo veramente ridere qualche volta, a memoria non mi ricordo quando sia successo l'ultima volta.  Aspetto Nizzi soprattutto per questo.

 

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Ti capisco. Non è solo il sorridere di TEX che manca, ma anche certe battute, senza scomodare GLB io devo tornare indietro comunque un mucchio di anni, mentre la diceva TEX non sorrideva ma  non me la sono mai dimenticata, "Ho la faccia di uno che aspetta fino a domattina?"  Oklahoma!  

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Ci sono tante storie di Tex che si concludono con uno scambio di battute tra i quattro pards - di solito ai danni del vecchio cammello - e si concludono con una risata generale, Tex incluso :)

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52 minuti fa, Kershaw dice:

Attento Barbanera, la parola negro potrebbe metterti nei guai!

Non penso...negro in Spagnolo significa semplicemente nero...è il politically correct tout court che ha rovinato il cinema,i fumetti,i giornali e tanto altro...premesso che nella patria dello Zio Sam,sempre pronta ad impartire lezioni di civiltà al mondo,l apartheid nelle forze armate è durato fino alla Seconda Guerra mondiale,e i diritti civili pieni agli Afroamericani sono arrivati solo con la presidenza di Lindon Johnson nel 1969.

E,non dimentichiamolo mai,gli Stati del Sud sono stati tenuti in uno stato di occupazione militare da parte del Nord fino ad inizio Novecento,ritardandone lo sviluppo e facendo crescere in modo esponenziale il razzismo dei redneck contro gli Afroamericani...

Per citare anche una storia di Borden: il nono e decimo cavalleria Us non potevano avere ufficiali di colore,nonostante fossero truppe di prima scelta.e questo non è forse razzismo?

Modificato da Barbanera
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<span style="color:red;">11 ore fa</span>, ggaaco dice:

Ti capisco. Non è solo il sorridere di TEX che manca, ma anche certe battute, senza scomodare GLB io devo tornare indietro comunque un mucchio di anni, mentre la diceva TEX non sorrideva ma  non me la sono mai dimenticata, "Ho la faccia di uno che aspetta fino a domattina?"  Oklahoma!  

 

L'ironia berardiana è sottile quanto deliziosa. C'è in Ken Parker e ce n'è a profusione anche in Oklahoma (durante una lotta tra Tex e un forzuto, una ragazza, preoccupata per il ranger, dice a Carson, che se ne sta a guardare: "dovete fermarlo. Potrebbe ammazzarlo". E Carson: "non esageriamo. Tex sa sempre fermarsi a tempo"). A proposito di esordi al fulmicotone...che rimpianto, Berardi. Aveva colto perfettamente lo spirito del ranger e pur rispettandone di il personaggio aveva introdotto quelle caratteristiche sue proprie (la coralità dei personaggi, l'ironia, la riflessivita', una certa profondità nel caratterizzare anche le comparse) che avrebbero arricchito ulteriormente la saga. Non perdonero' mai (lo dico con affetto) Sergio Bonelli per lui e Medda.

 

Detto questo, per me l'ironia in Tex è soprattutto legata al Carson di Nizzi,  è più "spessa" di quella di Berardi ma non di rado è proprio spassosa. Non è l'ironia - a volte grassa e fuori luogo - di un certo Tex nolittiano.

 

Ebbene, ne "L'ultima vendetta" ho ritrovato quell'ironia - ripeto, soprattutto legata a Carson - che Nizzi ha saputo rendere al meglio, e che invece è - imho - meno nelle corde di Boselli. Questa storia mi è piaciuta anche per quello: come ho già detto in altri post, è perfetta per il settantennale perché compendia tutte le caratteristiche texiane: riprende il passato e la storia di Tex scritta da Glb, peraltro con l'azione serrata e lo sfrenato dinamismo tipici delle prime storie del creatore di Tex, ci innesta la sensibilità di Boselli con i suoi personaggi grigi che, quando sono riusciti, conferiscono spessore e sapore alle storie, ripropone quell'ironia così frequente - e felice - del Tex nizziano.

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Infatti se c'è una caratteristica che non è certo innata nella narrazione di Boselli è proprio l'ironia, ma negli ultimi anni in diverse occasioni l'ha tentata, per me con successo.

Con la storia del ritorno del giudice Bean, ad esempio, io ho riso più volte, come mi capitava con le migliori storie di GLB e anche di Nizzi.

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<span style="color:red;">10 minuti fa</span>, virgin dice:

Infatti se c'è una caratteristica che non è certo innata nella narrazione di Boselli è proprio l'ironia, ma negli ultimi anni in diverse occasioni l'ha tentata, per me con successo.

Con la storia del ritorno del giudice Bean, ad esempio, io ho riso più volte, come mi capitava con le migliori storie di GLB e anche di Nizzi.

 

Andrò a riprenderla. La ricordo poco, non la amai molto e non l'ho più riletta 

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Senza dubbio uno dei migliori albi celebrativi della storia di Tex, con un Ticci in ottima forma aiutato da una colorazione leggermente migliore (tuttavia niente affatto memorabile) degli altri albi celebrativi, e un Boselli che realizza una storia di amicizia molto bella in cui riesce a delineare la personalità complessa di un nuovo comprimario (e in questo, si sa, è maestro) senza togliere centralità al Ranger. Credo peraltro che Boselli sia stato molto bravo a muoversi sui due fronti del Tex giovane, più avventato e sanguigno, e il Tex della maturità che conosciamo - e, detto per inciso, il modo in cui Tex tratta l'agente indiano e il ranchero è puro, autentico Tex: peraltro vederlo scazzottare prepotenti, corrotti e delinquenti dovrebbe essere uno dei motivi del successo settantennale del personaggio (tanto che in passato ci si lamentava spesso che scazzottasse sempre meno). 

Mi è anche piaciuto il modo in cui è stato valorizzato Kit, specie dopo la non proprio bella figura rimediata nelle poche pagine in cui è apparso nella - bellissima - storia del ritorno di Proteus.

Insomma, un ottimo albo celebrativo, complimenti agli autori.

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Leo dice:

Detto questo, per me l'ironia in Tex è soprattutto legata al Carson di Nizzi,  è più "spessa" di quella di Berardi ma non di rado è proprio spassosa. Non è l'ironia - a volte grassa e fuori luogo - di un certo Tex nolittiano.

Nizzi l ha trasmessa a Carson (e non solo a lui)ed è stata,a mio avviso,il suo contributo maggiore a Tex.Nolitta mi faceva arrabbiare quando metteva in bocca a Carson o a Kit gli "eh eh eh" che non facevano per nulla ridere

tra Barbanera,Tex e Carson ne "La congiura" i battibecchi fanno scompisciare,e mi vengono sempre le lacrime agli occhi quando rileggo le ultime pagine con la cena tra amici,con Tex che stuzzica Barbanera.uno spettacolo!ci vuole anche questo aspetto,in Tex...

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Bosellatona  a colori che aggiunge poco spessore e noia a due storie giustapposte che si rivelano banali, scontate e noiose entrambe ultra dimidium. Tex che gareggia con pinco pallino che lo odia, gli giura vendetta, poi lo salva e lo adora. Alcolista che si ripulisce da oggi a domani. La conclusione nel tempo "odierno è ridicola, la parte in flashback da far piangere le mucche. Consiglio di tenerlo blisterato. Disegni di Ticci da vecchio, ancora buoni ma manco a paragone con lui giovane, e buoni colori.

Se ci si esalta per minestre riscaldate senza anima così, era meglio chiuderla prima.

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4 ore fa, Wasted Years dice:

Tex che gareggia con pinco pallino che lo odia, gli giura vendetta, poi lo salva e lo adora.

 

Tutte le storie possono banalizzarsi in questo modo. E invece "Pinco pallino" è un personaggio strutturato, per quanto lo può essere quello di una storia a fumetti, peraltro lunga solo 110 pagine. Un "eroe" del rodeo che a un certo punto perde drasticamente la sua popolarità per colpa di un rivale. "Lo odia", dici. Gli rode per essere stato soppiantato, direi, ma l'odio non ce lo vedo mai. "Gli giura vendetta", quando? Lo caccia via in malo modo dal suo letto di convalescente, vedendo in Tex la causa indiretta della sua rovina ma è un momento di amarezza, tanto che Tex lo comprende e non se la prende più di tanto. Più tardi, infatti, non vuole nemmeno vendicarsi di Tex, tanto che chiede garanzie a Coffin che l'azione si svolga in maniera perfettamente legale: avrà pensato che Tex era ormai un fuorilegge, un uomo che aveva ucciso altri uomini e per questo era ricercato; se avesse contribuito ad assicurarlo alla giustizia, in cambio di un bel po' di bigliettoni, avrebbe forse potuto rimettere in sesto la sua, di vita. A spese di quella di Tex, certo, ma lui era ormai un fuorilegge e in definitiva aveva contribuito a rovinargli la vita. Insomma, di scrupoli se ne è fatti (altrimenti non chiederebbe garanzie di legalità a Coffin, non fosse altro che per tacitare la sua coscienza), ma alla fine è vinto dalla bramosia di denaro e, perché no, da un certo desiderio di rivalsa. Salvo poi farsi venire un rigurgito di coscienza alla fine, perché Tex potrà pur essere un fuorilegge e avergli indirettamente rovinato la vita, ma è anche vero che gliel'ha salvata, quella vita, e poi alla fine non vorrà rendersi complice di un assassinio.

 

Letto così direi che si tratta di un personaggio complesso, non facile da rendere in maniera sintetica nelle misere 110 pagine a disposizione. E Boselli c'è riuscito alla grande!

 

4 ore fa, Wasted Years dice:

Se ci si esalta per minestre riscaldate senza anima così, era meglio chiuderla prima.

 

Ed essendoci riuscito, ci si esalta per pranzi così saporiti.

 

Diverso ad esempio è il caso dell'Avvocato indiano di Ruju della storia di qualche tempo fa. Un ragazzo laureato, cresciuto in una scuola di bianchi, che decide di mettersi a fare il ribelle indiano con altri tre avventurieri pellerossa dopo essersi sporcata la faccia di terra, ispirato da chissà quale Manito. L'idiozia del personaggio in tal caso era talmente grande da compromettere la storia. Quello è un voltafaccia assurdo, senza senso, per il quale francamente mi sento di rimproverare il curatore Boselli. Il voltafaccia di Keegan, invece, è ben più intuibile, più giustificato, non lo puoi racchiudere nelle tue quattro misere parole; conseguentemente, non mi sento di rimproverare nulla all'autore Boselli.

Modificato da Leo
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<span style="color:red;">42 minuti fa</span>, Leo dice:

Lo odia", dici. Gli rode per essere stato soppiantato, direi, ma l'odio non ce lo vedo mai.

Secondo me lo odia,almeno all inizio.ed è l unica cosa dell analisi di Wasted che condivido...

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<span style="color:red;">2 minuti fa</span>, Barbanera dice:

Secondo me lo odia,almeno all inizio.ed è l unica cosa dell analisi di Wasted che condivido...

 

Non è un odio inesorabile, è più invidia estrema, gelosia, risentimento per essere stato soppiantato. Non vuole perdere, non sa farlo con sportività. Ma non è questo il punto, non voglio dilungarmi in un'analisi psicologica del personaggio, cosa che sarebbe inappropriata. Il punto è che il personaggio è contraddittorio e incoerente, ma nonostante tutto resta credibile, anche con questo suo procedere ondivago. E non merita, a mio modo di vedere, la stroncatura riassunta nella sintesi di WY. 

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Ma infatti,odio o non odio di Moss (e chissene,in fondo...),il risultato è che questa è,se non la migliore, la storia più texiana del settantennale...in cui si è visto finalmente il vero Tex vecchia maniera a tratti glbonelliano,con lo stile di Borden e,addirittura,con una rispolverata del Carson nizziano.promossa in pieno

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Uno schizofrenico, personaggio tipico delle bosellonate. Pure poco credibile, e passi, ma incoerente con sè e i suoi passi, rendendo tutta la fabula insensata passa meno. Colpi di scena al telefono. La storia da fuoco è il re del rodeo delle barzellette e Mallory è talmente evanescente che fa pena. Nemici da mezza tacca e solito paziente psichiatrico del curatore. Ricorda il Nizzi bollito, solo meno ironico. Lasciatelo blisterato, non sa scrivere storie così, gli escono scolastiche.

Modificato da Wasted Years
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Per Barbanera: A proposito di Tex che minaccia e bluffa etc. Gli albi di Nizzi non li ho ancora recuperati, però un amico mi ha ricordato, riferito a GLB, la scena de "Il Tranello" con Gros-Jean e Jerry Milton assisi su una bella cassa di dinamite e quella di Floyd nella "Audace rapina" che viene trascinato dietro un cavallo in corsa per ordine di Tex. Il rimembrare queste situazioni non fa che confermarmi che la scena delle minacce a Bronson è surreale nonché improbabile. GLB vi coinvolge i diretti interessati, addirittura Floyd sperimenta sulla propria pellaccia la differenza tra minaccia e fatto (se hai visto "Un Mondo perfetto" con Costner, ricorderai la scena quando appunto spiega tale differenza), mentre mi chiedo che paura potrebbe mai avere Bronson visto che a rimetterci è una terza persona. Sempre con riferimento alla cinematografia, una delle minacce più inquietanti che abbia mai visto, dove non si spreca né il fiato né ci si scambiano battute da avanspettacolo tipo Vianello/Tognazzi e Chiari/Campanini, che invece la magior parte dei forumisti trovano consone alla situazione nonché divertenti, la trovi ne "Il Maratoneta". Il criminale nazista impersonato da Lawrence Olivier non parla molto, ripete solo ossessivamente la frase "E' sicuro?" mentre si lava e poi si asciuga accuratamente le mani. Hoffman legato non sa che pesci pigliare, continua a non capire cosa si voglia da lui, ed è allora che la minaccia diventa "fatto", ovvero quando Olivier inizia a lavorarsi il nervo scoperto di un dente. Questa è una scena che mette angoscia ancora prima di passare alla violenza fisica, quella di Borden invece è farlocca come un pezzo da due dollari!

Sempre a mio modesto parere e senza offesa per alcuno!

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