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TWF - Tex Willer Forum

[696/699] L'ombra del Maestro


natural killer
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<span style="color:red;">43 minuti fa</span>, borden dice:

Questa ve la riferisco perché troppo divertente. Sull'altro forum, dove neanche morto interverrei, un lettore critica la presenza nel secondo numero delle scene nel teatro dicendo che sono evidentemente inutili... E' un genio. Infatti il terzo albo si intitola Panico a teatro. E non dico altro. :lol:

 

 

Sugli effetti del siero, è vero che sono più immediati. Ma in questa storia servivano così- 

Almeno quell'utente ha letto l'albo... Altrove ti criticano sul "sentito dire" o citando storie di 10 anni fa. :lol:

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<span style="color:red;">38 minuti fa</span>, Mister P dice:

Fa il verso all'idioletto dei due Ranger? Se è così, non mi sembra molto chiaro.

 

No, non lo è. Nella ristampa lo farò correggere.

 

Anche perché più avanti la parola amigo serve proprio a farli riconoscere... E' un loro gergo privato.

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Presentimento che anche io mi sento di condividere, Ely. Resta da vedere se sarà Tex a metterlo definitivamente ko... Ed aggiungo inoltre di avere parimenti il presentimento che NON sarà, invece, l'ultima volta che vedremo Nick Castle incrociare la strada di Tex...

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Io ho invece il presentimento che li rivedremo entrambi.:lol:

 

Provo a fare una previsione: il Maestro "morirà" in uno di quei classici modi (esplosione, incendio, crollo, annegamento) in cui il cadavere non è recuperato e consentono quindi un recupero futuro e Castle verrà arrestato e si sa che nei serial dalle carceri prima o poi si evade.:P

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  • Collaboratori
<span style="color:red;">2 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

Io ho invece il presentimento che li rivedremo entrambi.:lol:

 

Provo a fare una previsione: il Maestro "morirà" in uno di quei classici modi (esplosione, incendio, crollo, annegamento) in cui il cadavere non è recuperato e consentono quindi un recupero futuro e Castle verrà arrestato e si sa che nei serial dalle carceri prima o poi si evade.:P

 

 

Se 2 + 2 fa quattro, ovvero se la sceneggiatura non riserverà sorprese, ormai il modello Boselliano credo di averlo assimilato, tutto finirà come tutto ha avuto inizio, ovvero Castle da secondino rivestirà la camicia a strisce mentre il Maestro morirà dopo essere salito sulla forca.

 

 

<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Letizia dice:

 

...scioglimento nell'acido...

 

 

Questo commento non l'ho capito.

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<span style="color:red;">20 minuti fa</span>, ymalpas dice:

 

 

Se 2 + 2 fa quattro, ovvero se la sceneggiatura non riserverà sorprese, ormai il modello Boselliano credo di averlo assimilato, tutto finirà come tutto ha avuto inizio, ovvero Castle da secondino rivestirà la camicia a strisce mentre il Maestro morirà dopo essere salito sulla forca.

 

 

 

 

Questo commento non l'ho capito.

La butto la, per non farlo più tornare?

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<span style="color:red;">34 minuti fa</span>, ymalpas dice:

Questo commento non l'ho capito.

 

<span style="color:red;">13 minuti fa</span>, Loriano Lorenzutti dice:

La butto la, per non farlo più tornare?

 

Esatto.

Il maestro non mi è mai andato a genio.

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55 minuti fa, ymalpas dice:

Si, ma cerchiamo di essere seri. Il finale  è uno dei motivi d'interesse maggiori di questa storia. 

 

Non sono d'accordo.

Se una storia è bella, è bella.

Io credo che, a storia finita, si potrebbero scrivere almeno un paio di finali alternativi altrettanto validi e belli.

A meno che il finale riveli una sorpresa shock del tipo "Castle è diventato un poliziotto e fa il doppio gioco".

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Albo interlocutorio, diciamo di passaggio tra lo scoppiettante inizio e, si spera, l'azione vera e propria. I disegni eccellenti e la sceneggiatura "cinematografica" rendo la lettura godibile, però speravo meglio... 

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Tra l' altro , qualcuno  ha notato che Castle ha detto di non andare fiero della morte  del secondino  e che sembrava  lo stesso con il pescatore ladruncolo? E nell' albo " El Supremo" era inorridito davanti al ranger divorato  dallo squalo. 

Secondo me non è  poi così  carogna.

Anzi, a me quasi quasi è  simpatico.

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  • co fondatore

Il vero interesse è vedere Tex muoversi in un ambiente cittadino come New York, dopo pranzo finisco il secondo albo (Deo gratias! Attende da lunedì) e potrò pronunciarmi meglio, ma per ora ho visto questa potenzialità narrativa usata col freno a mano inserito. Mancano ancora due albi, spero di sbagliarmi.

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Ricordatevi sempre che sono quattro albi. Se si accelera prima della metà percorso il motore s'imballa. Questo dovrebbe essere ovvio.  Poi, detto questo,  potrei anche sbagliare una storia, per carità...

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In attesa di avere tra le mani il "Tex Willer", mi sono letto di filata questi primi due albi de "L'ombra del Maestro".

Premetto che, con gli anni, sono purtroppo diventato un lettore impaziente che ha difficoltà a rilassarsi e ad avere la concentrazione giusta per apprezzare storie dal respiro piuttosto lungo. E' per questo motivo che, quando ho saputo dei "quattro albi", sono rimasto un po' freddo e non mi sono cimentato nella lettura "a puntate", albo dopo albo, come faccio di solito. Oggi, però, ritrovandomi "a digiuno di Tex", ho pensato che avrei potuto ingannare l'attesa con questi due capitoli che ancora aspettavano, in libreria, di essere letti.

A lettura ultimata, dico subito che non mi sono affatto annoiato e che ho mantenuto desta l'attenzione per le oltre duecento pagine. Ho apprezzato i cambi di scena e l'avvicendarsi dei personaggi. Molto buoni i disegni di Dotti, al quale farei solo un appunto: quello di studiarsi meglio il volto di Tex, che al contrario di tutti gli altri (molto ben resi, a cominciare da Buffalo Bill), presenta una certa legnosità. E' questo un peccato, perché ho notato in Dotti una  grande cura nella mimica facciale, oltre un sapiente uso delle luci e delle ombre che ha conferito all'avventura una bella atmosfera. Ad essere sinceri, ho trovato il suo Pat più "belloccio" di come lo ricordavo. Ma sono piccole cose che riporto per non limitarmi agli elogi che la storia fin qui, a mio avviso, merita.

Concludo dicendo che la gag di Carson che conosce "qualche parola di francese" l'ho trovata divertente. Ma ancor di più mi è piaciuto vederlo apprezzare le delizie di un bagno newyorkese di fronte ad un incredulo Tex. A dimostrazione che la caratterizzazione di Carson si arricchisce col tempo sempre di nuove e saporite sfumature, mentre con Tex si preferisce glissare su possibili tic e gusti di vario genere nel timore forse di scalfirne la "graniticità". Se dovessi chiedere qualcosa al Tex del futuro sarebbe di arricchirne la personalità, dandogli sfumature caratteriali che vadano oltre la classica battuta pronta e la innata voglia di sistemare le cose con modi spicci ed efficaci. Adoro Carson quando riesce a catturare l'attenzione col suo fare di attore consumato e "uomo di mondo". Al suo cospetto Tex appare quasi una macchina, freddo e compassato, in attesa di sfoderare la classica colt.

Il giudizio sui due albi è per me largamente positivo. :)

Modificato da Texan
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Manhattan continua nel solco del primo albo, con - purtroppo - nuove forzature e con una pregevole sceneggiatura.

 

Cominciando dalle prime, agli episodi del primo albo che non mi hanno molto convinto (Tex e Carson in penitenziario a riconoscere un prigioniero detenuto da anni, la fuga del suddetto prigioniero più rocambolesca di quella del Conte di Montecristo, il veleno dall'effetto istantaneo), si aggiunge la trappola per Tex. Il pirata fluviale irlandese Slip non è quasi ancora arrivato nel rifugio di fortuna trovatogli dal Clan na Gael che già i cinesi ne preparano il rapimento. Ma non in un momento qualunque, attenzione, lo rapiscono proprio mentre stanno per arrivare Tex e Carson! Come facciano a sapere che stanno arrivando, non si sa. Comunque arrivano "in tempo", e i cinesi fanno giusto in tempo anche loro a scappare e a farsi inseguire da Tex. Il quale però, da solo, non riesce a raggiungere il cinese, nonostante questi sia impacciato dal prigioniero. Comunque, alla fine il cinese riesce a fuggire, prendendo Tex in trappola. Per me questa sequenza, pur adrenalinica e divertente, è improbabile, e si aggiunge alle soluzioni improbabili del primo albo ricordate sopra. 

 

Peraltro, si ha l'impressione - dall'ultima tavola - che i cinesi vogliano parlamentare con Tex. Ma se è così, perché avrebbero rischiato di ucciderlo pochi istanti prima? I cinesi lanciano i loro dardi avvelenati contro Tex e Carson, e  più di uno, tanto che l'irlandese Pad muore, oltre allo sfortunato cinese che si ferisce con il suo stesso dardo avvelenato. Se l'intento iniziale della trappola è quello di parlamentare con Tex, non si capisce come i cinesi possano prendersi il rischio di accoppare i rangers. Potevano certamente trovare una soluzione più semplice per allearsi con loro. Se, al contrario, non c'è alcun intento di parlamentare, e la trappola è solo l'extrema ratio, allora sono curioso di capire come Tex si trarrà d'impaccio. Sarà forse Carson ad aiutarlo, dopo una vita che è Tex a tirar fuori dai guai i suoi pards? Non mi dispiacerebbe se fosse così. Questo aspetto lo capiremo meglio solo nel prosieguo. Credo però che l'idea della trappola per parlamentare sia meno coerente - per le sopra descritte modalità del rapimento e della fuga - dell'ipotesi che invece si voglia far cadere Tex in trappola per nuocergli. 

 

L'altra forzatura che mi pare di aver riscontrato è l'arrendevolezza dei capi cinesi nei confronti del Maestro. Non so, mi è venuto da pensare che, se uno straniero avesse ucciso un capo mafia italiano durante una riunione della "cupola", altro che asservimento e sottomissione sarebbero stati riservati al Maestro. Troppo teneri, troppo cedevoli, per essere boss delle gang cinesi di Chinatown.

 

Nel commento al primo albo, avevo detto che, pur non amando le soluzioni che mi paiono improbabili, il primo albo era comunque promosso a pieni voti tanto era stato divertente e avvincente. Posso dire lo stesso per questo secondo albo, i cui punti di forza sono:

 

- nell'ispettore Byrnes, poliziotto molto realistico, anche nel suo saper essere bastardo. Il terzo grado del cinese è una gran scena: Tex rimprovera Byrnes MA non fa nulla per impedirgli di pestare l'inerme avversario. Il Tex che conosciamo noi, a volte impulsivo, forse sarebbe intervenuto. Stavolta non può, assiste ad una palese ingiustizia, senza dubbio con un certo disprezzo per il collega newyorchese ma con molto realismo e pragmatismo. Sa di dover camminare sulle uova, di non giocare in casa, di essere a malapena tollerato dal pur cordiale Byrnes. Sa che non può permettersi colpi di testa. In seguito si capisce che, nonostante tutto, Byrnes continua a stargli simpatico. Sta simpatico pure a noi, pur con tutte le riserve del caso;

 

- in Nick Castle, che nelle pur brevi apparizioni, sovrasta finora il più celebre collega criminale Maestro. E' duro e spietato, sembra davvero lui la mente della banda. Bella anche la sua trovata di celarsi tra i freaks del teatro e l'idea di invitare allo spettacolo lo stesso ispettore Byrnes. Personaggio indubbiamente affascinante;

 

-  in molte sequenze scritte superbamente, come la scena del teatro, con quell'abbozzo di metanarrativa che si ha quando Buffalo Bill descrive e recita le fatiche letterarie di Ned Buntline; e ancora il brillantissimo siparietto del telefono, o la rissa che finisce "in amicizia" al Clan Na Gael. Bella anche la piccola parte riservata a Pat, tenuto in disparte per un motivo che potrebbe essere diverso da quello dichiarato ufficialmente da Castle;

 

- in un ottimo Kit Carson, protagonista non solo nelle scenette divertenti (bella quelle delle parole francesi ma brillante in generale in tutte le tavole)  ma anche sempre nel vivo dell'azione. All'inizio dell'albo, è lui che entra per primo (una volta tanto, grazie Borden) nel covo del boss cinese dove è trattenuto l'ispettore Byrnes; così come dopo è sempre lui che smania all'idea di entrare nella sede del Clan Na Gael, dove comincia a menar sganassoni sempre per primo (anche perché per primo viene provocato).

 

In definitiva, le forzature già citate non mi consentono di dire che questa storia sarà tra le mie preferite. Non ci riesco, sono incapace di far salire una storia nel mio personale Pantheon se ritengo che alcune soluzioni narrative siano improbabili o forzate (che poi non è detto che lo siano, dico che IO le trovo così). D'altro canto, mi sto divertendo molto, è una storia inusuale, non fosse altro che per l'ambientazione, ed è una storia ricca, per la copiosa messe di elementi in gioco (la polizia di NY, il Clan Na Gael, le sette cinesi, il Maestro e Nick Castle, Buffalo Bill e Ned Buntline, il mitico Pat, la stessa città di New York con le sue strade brulicanti di vita, i suoi ponti e i suoi pali del telefono, il suo teatro). E' una storia densa, sia di personaggi - che si avvicendano sulla scena con perfetti sincronismi - che di parole, che alimentano dialoghi corposi e mai verbosi. 

 

Aspettiamo il resto con fiduciosa trepidazione

 

 

 

Modificato da Leo
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<span style="color:red;">15 minuti fa</span>, Leo dice:

L'altra forzatura che mi pare di aver riscontrato è l'arrendevolezza dei capi cinesi nei confronti del Maestro.

Mah, bisogna partire dal presupposto che il Maestro conosce bene le usanze e la lingua cinese,in più possiede un arma molto potente.I Cinesi sono in genere,per natura,molto superstiziosi e ossequiosi nei confronti dei potenti.magari i Cinesi che cercano di catturare Tex nel finale saggiano la sua forza per capire se può essere un degno avversario del Maestro,di cui non tollerano la supremazia, chissà...me lo sono chiesto anche io.

<span style="color:red;">23 minuti fa</span>, Leo dice:

Tex rimprovera Byrnes MA non fa nulla per impedirgli di pestare l'inerme avversario. Il Tex che conosciamo noi, a volte impulsivo, forse sarebbe intervenuto. Stavolta non può, assiste ad una palese ingiustizia, senza dubbio con un certo disprezzo per il collega newyorchese ma con molto realismo e pragmatismo. Sa di dover camminare sulle uova, di non giocare in casa, di essere a malapena tollerato dal pur cordiale Byrnes. Sa che non può permettersi colpi di testa. In seguito si capisce che, nonostante tutto, Byrnes continua a stargli simpatico. Sta simpatico pure a noi, pur con tutte le riserve del caso;

Mah,a me non sembra gli vada proprio a genio...io personalmente lo reputo un personaggio negativo,e chissà che in qualche modo non stia sfruttando il Maestro per far fuori un po' di capibanda...

<span style="color:red;">26 minuti fa</span>, Leo dice:

Bella anche la sua trovata di celarsi tra i freaks del teatro e l'idea di invitare allo spettacolo lo stesso ispettore Byrnes

In questo Boselli segue le orme del precedente capitolo,con l' utilizzo del teatro delle ombre...

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<span style="color:red;">2 minuti fa</span>, Barbanera dice:

Mah,a me non sembra gli vada proprio a genio...io personalmente lo reputo un personaggio negativo,e chissà che in qualche modo non stia sfruttando il Maestro per far fuori un po' di capibanda...

 

Beh, questa sarebbe una soluzione narrativa interessante! Come al solito, sai lavorare di fantasia. Tuttavia, nonostante questa soluzione possa intrigarmi, non credo che la storia prenderà quella direzione, per due ragioni:

 

1) Il Maestro, per ora, si sta servendo dei capi cinesi, non li sta uccidendo. Sono per lui un mezzo, non carne da macello. Nulla vieta che possano esserlo in futuro, d'accordo, ma per ora questo elemento non c'è. E comunque Byrnes ha troppo fiuto per consentire ad un potenziale e pericolosissimo terrorista di crescere troppo, alle spalle degli altri boss. Diventerebbe un avversario insuperabile per la stessa polizia. No, non credo che sia questo il gioco di Byrnes.

 

2) è un poliziotto spiccio, per nulla garantista, ma si deve contestualizzarlo nella New York dell'ottocento, preda e ostaggio delle sue gang. Tex probabilmente disprezza i suoi metodi (così diversi dai suoi, che dà sempre all'avversario la possibilità di difendersi, anche se poi, nei fatti, non così diversi, visto che anche gli interrogatori di Tex si concludono sempre con un colossale pestaggio ai danni del malcapitato), ma riesce ad apprezzare alcune qualità dell'uomo. Per me è un personaggio in chiaroscuro, dove il chiaro ha la meglio sullo scuro.

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