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TWF - Tex Willer Forum

[696/699] L'ombra del Maestro


natural killer
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Messaggi consigliati/raccomandati

On 10/1/2019 at 15:10, Gas Gas dice:

Finito di leggere anche il quarto albo.

Considerazioni personali e quindi criticabilissime :

1- copertina del primo numero bellissima, le altre non credo faranno storia.

2- l'avventura in questione senza dubbio mette in luce le doti di Boselli, capace di mantenere in piedi una intensa vicenda per ben quattro numeri.

3- personalmente amo il west classico e quindi la location scelta non incontra di certo i miei gusti.

4- come di consueto Boselli imbastisce una trama che prevede una moltitudine di personaggi tra cui troviamo anche Tex e Carson.

5- facendo suo un principio Machiavellico, Tex si allea serenamente con bande di criminali pur di sconfiggere il nemico comune.

6- discutibile la scelta di far recitare i nostri a teatro e la sparatoria successiva tra il pubblico.

7- non ho capito come possa morire un attore se i nostri eroi sapevano quali fossero le pistole caricate a salve e liquidare il tutto seguendo il principio che the show must go on.

8 - errore di battitura a pag. 58 del quarto albo, ultima vignetta: " non c'eraro" 

9 - finale scoppiettante e con varie sfaccettature in cui i nostri alla fine sono determinanti ma non troppo.

10- mi ha sorpreso come Tex, nel primo albo, colto dal dubbio non abbia sparato sulla corda che ha dato la morte ad un innocente.

11- per quanto riguarda i disegni, Dotti ha fatto sicuramene un ottimo lavoro anche se il suo Tex con il naso piatto non mi convince.

in conclusione non si può certo dire che si tratti di una brutta storia, tutt'altro, ma andando avanti con la lettura spesso mi trovavo tra le pagine di Martin Mystere o di Dampyr. Spero non me ne vogliate per queste mie " critiche".

1 condivido

2 condivido

3 non condivido, qualche volta è giusto uscire dal classico west

4 a me la moltitudine di personaggi piace, anche se molte volte non possono essere ben definiti causa la lunghezza della storia, che sarebbe di troppi albi

5 anche questo ci stà

6 fa parte della storia, poi può piacere o meno.

7 questo è stato spiegato

8 bravo

9 come ho già detto Tex, anche con questo finale, rimane un protagonista assoluto

10 su questo non mi esprimo

11 anche a me, che sono un fan di Dotti, certi volti di Tex non mi hanno del tutto convinto, e per questo ho dato 8.5 ai suoi disegni, che per il resto sono da 9 pieno e forse piu

Modificato da Loriano Lorenzutti
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Una delle migliori storie di Tex, per soggetto e per i disegni. La ricostruzione di New York è perfetta e manifesta un grande sforzo di ricerca storica e iconografica. Vedere Tex e Carson nella grande e moderna metropoli è stato emozionante. Considerata la "modernità" della New York di fine 800, è un po' come se le imprese dei nostri amati pards fossero un po' più vicine a noi, al mondo che conosciamo.

Boselli può veramente andare fiero di questa storia. Anche il modo in cui Tex e Carson agiscono è perfetto: nessuno dei due prevarica l'altro. Carson ha il giusto rilievo. Anche il rapporto dei ranger con la polizia e, in particolare, con il capo della polizia, è equilibrato: nè troppo arrogante nè troppo subalterno. Delizioso il cameo di Annie Oakley e il nuovo incontro con Kit Carson. 

L'appetito vien mangiando, per cui .... spero che prima o poi i nostri tornino a New York!

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Voglio anche rimarcare, anche se è già stato fatto, la bella prova di Boselli sui dialoghi. Ci sono scene di grande divertimento, era dai tempi del miglior Nizzi che non mi divertivo così nei dialoghi. Borden probabilmente ha capito anche che l'elemento ironico tra i due pard è fondamentale, proprio per l'amicizia fraterna che scorre e che con queste battute si esplica davvero nel migliore dei modi ed è un tocco di classe e di brillantezza in più che non può che fat piacere ai lettori. Grandissima prova, davvero. Complimenti Borden.

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On 10/1/2019 at 15:10, Gas Gas dice:

in conclusione non si può certo dire che si tratti di una brutta storia, tutt'altro, ma andando avanti con la lettura spesso mi trovavo tra le pagine di Martin Mystere o di Dampyr.

 

Ecco una cosa che non solo non condivido ma nemmeno capisco. Se c'è una storia che trasuda rimandi rimandi al feuilleton, alle Dime Novels ed al pulp ed alla narrativa popolare del tardo Ottocento o primo Novecento è proprio questa. Leggendola mi faceva pensare piuttosto a Fantomas, al Fantasma dell'Opera, Rocambole,  Nick Carter o Sherlock Holmes ma a Dampyr o Martin Mystere proprio no, neanche da lontano.

Il 

 

Cita

Spero non me ne vogliate per queste mie " critiche".

 

Perché dovremmo? Il diritto di critica è sacrosanto.. Consentimi però di rimproverarti una certa superficialità nella lettura come dimostra lo svarione sull'attore morto che morto non era.

Quanto Mondo è bello perché è vario.

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On 11/1/2019 at 17:04, Loriano Lorenzutti dice:

1 condivido

2 condivido

3 non condivido, qualche volta è giusto uscire dal classico west

4 a me la moltitudine di personaggi piace, anche se molte volte non possono essere ben definiti causa la lunghezza della storia, che sarebbe di troppi albi

5 anche questo ci stà

6 fa parte della storia, poi può piacere o meno.

7 questo è stato spiegato

8 bravo

9 come ho già detto Tex, anche con questo finale, rimane un protagonista assoluto

10 su questo non mi esprimo

11 anche a me, che sono un fan di Dotti, certi volti di Tex non mi hanno del tutto convinto, e per questo ho dato 8.5 ai suoi disegni, che per il resto sono da 9 pieno e forse piu

 

Vedo che su molti punti siamo d'accordo. Per quanto riguarda la location non ho affatto detto che non si deve uscire dal western classico e capisco che non si può sempre ricorrere alla stessa minestra; non ho nemmeno detto che si tratta di una brutta storia, solamente che è una bella storia, ma che non è tra le mie preferite.

Nel finale Tex è sicuramente protagonista perchè riesce a fermare il Maestro, ma non troppo perchè purtroppo non potrà decidere lui della sua vita.

<span style="color:red;">4 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Ecco una cosa che non solo non condivido ma nemmeno capisco. Se c'è una storia che trasuda rimandi rimandi al feuilleton, alle Dime Novels ed al pulp ed alla narrativa popolare del tardo Ottocento o primo Novecento è proprio questa. Leggendola mi faceva pensare piuttosto a Fantomas, al Fantasma dell'Opera, Rocambole,  Nick Carter o Sherlock Holmes ma a Dampyr o Martin Mystere proprio no, neanche da lontano.

Il 

 

 

Perché dovremmo? Il diritto di critica è sacrosanto.. Consentimi però di rimproverarti una certa superficialità nella lettura come dimostra lo svarione sull'attore morto che morto non era.

Quanto Mondo è bello perché è vario.

 

Ciao Carlo

 

Purtroppo non ho letto alcuni dei fumetti da te citati; il mio riferimento a Dampyr è dovuto all'ambientazione (New York), alla moltitudine di bande coinvolte ( Dusters sotto effetto di droghe, malavita cinese, irlandesi), alla presenza di spettacoli di freaks, alla presenza del Maestro (della notte), al teatro; singolarmente ogni cosa mi può andare benissimo, ma tutte insieme mi hanno dato questa sensazione ( che, ripeto, non rende la storia brutta, ma un po' atipica).

Il riferimento a Martin Mystere nasce invece dall'uso della tecnologia ( telefono e l'apparecchio di Edison che registra il ricatto del Maestro) e da alcune scene a volte più verbose del solito. 

Concludendo, ribadisco ancora una volta che si tratta di una bella storia in cui Boselli riesce a imbastire una trama che regge per ben 4 albi ( tanto di cappello), ma che non resterà tra le mie preferite come " Il passato di Carson" o "Sulla pista di Fort Apache", tanto per citarne due dello stesso stesso Bos.

P.S.

Per quanto riguarda la questione del morto/non morto sul palcoscenico ho già spiegato e Boselli mi ha già "bacchettato".

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Il cilindro registrato è anche nel Dracula di Bram Stoker.  (1897)

 

Ha pienamente ragione Monni. Tutte le ispirazioni della storia sono OTTOCENTESCHE. Niente anacronismi, perciò niente Dampyr nè Mystére.

Modificato da borden
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Ma

<span style="color:red;">3 ore fa</span>, borden dice:

Il cilindro registrato è anche nel Dracula di Bram Stoker.  (1897)

 

Ha pienamente ragione Monni. Tutte le ispirazioni della storia sono OTTOCENTESCHE. Niente anacronismi, perciò niente Dampyr nè Mystére.

La maledizione del forum e' che non ci si riesce a spiegare per iscritto. Io non ho affatto parlato di anacronismi, non ho detto che c'erano cose fuori posto ( per la verità non ho fatto una ricerca scientifica o storica in merito e non era mia intenzione farla); ho semplicemente espresso la mia sensazione. Amo le storie western e i disegni che hanno come tema il west....e' il motivo principale per cui compro Tex. Questa non è una storia tipicamente western e ci sono tanti elementi che, seppur corretti, messi tutti insieme allontanano questi albi dai miei gusti. Se metti il cilindro nella storia di Dracula mi sta bene, su Tex ( insieme ai freaks, ai dusters, alle Tong cinesi, al telefono, al teatro, ai veleni ecc.) un poco meno. Presumo sia una questione di dosaggi. Nonostante tutto ho detto che trattasi di una bella storia, cosa volete di più?

Quando parlo di Mystere mi riferisco a storie che avrebbero potuto averlo come protagonista a fine ottocento e non al Martin del 2019 ( mi sembrava chiaro); lo stesso dicasi per Dampyr che qualche antenato nel passato mi sembra l'abbia avuto.

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<span style="color:red;">22 ore fa</span>, Gas Gas dice:

Ciao Carlo


Purtroppo non ho letto alcuni dei fumetti da te citati;

 

Non sono fumetti ma racconti e romanzi ottocenteschi o giù di lì. del genere che in Francia si chiamava Feuilleton. Fantomas è stato creato nel 1911 ed è il più recente di quelli citati ed è stato protagonista di più di 32 romanzi, Rocambole risale al 1857. La popolarità di entrambi i personaggi in tutto il mondo ha dato origine agli aggettivi fantomatico e rocambolesco esistenti in quasi tutte le lingue occidentali,. Il Fantasma dell'Opera è un romanzo di Gaston Leroux del 1909 su un criminale sfigurato, Nick Carter è un detective privato americano apparso per la prima volta nel 1886 su una serie di Dime Novels.

 

<span style="color:red;">22 ore fa</span>, Gas Gas dice:

il mio riferimento a Dampyr è dovuto all'ambientazione (New York), alla moltitudine di bande coinvolte ( Dusters sotto effetto di droghe, malavita cinese, irlandesi), alla presenza di spettacoli di freaks, alla presenza del Maestro (della notte), al teatro; singolarmente ogni cosa mi può andare benissimo, ma tutte insieme mi hanno dato questa sensazione ( che, ripeto, non rende la storia brutta, ma un po' atipica).

 

 

Cioè, fammi capire: poiché hai letto una storia di  Dampyr in cui c'erano tutti o quasi questi elementi, allora per te questa è una storia di Dampyr? Il grande Totò ti risponderebbe: "Ma mi faccia il piacere!":laugh:

Ti sfugge, caro amico, che questa è una storia ambientata nella New York della seconda metà dell'Ottocento e tutti questi elementi ci sono perché fanno parte di quello scenario. Se Boselli avesse evitato di citare irlandesi, italiani e soprattutto le bande dei  Five Pointsgli avrebbero rimproverato di aver trascurato una parte importante della New York dell'epoca ed avrebbero avuto ragione, 

Peraltro se da questo punto ci sono ispirazioni, oltre ai feuilleton con le triadi, i sotterranei ed il criminale megalomane (che con Dampyr hanno a che fare come i cavoli a merenda)va citato il saggio "The gangs of New York"  del 1927 che ha ispirato il quasi omonimo film di Martin Scorsese del 2002.

 

Cita

Il riferimento a Martin Mystere nasce invece dall'uso della tecnologia ( telefono e l'apparecchio di Edison che registra il ricatto del Maestro) e da alcune scene a volte più verbose del solito. 

 

Ma ancora ti chiedo: dici sul serio? Sarebbero questi gli elementi "mysteriosi" o "mysteriani"? Ma per carità.

Ti sfugge anche stavolta un punto importante di tutta la storia e cioè mettere a confronto uomini del West ad innovazioni tecnologiche che in quel periodo storico si andavano affermando ma che fuori dalle grandi metropoli erano ancora virtualmente sconosciute. Uno dei motivi per fare una storia a New York è proprio questo.

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Bravo, Carlo. Inutile dire che le ispirazioni sono prese dalla narrativa vittoriana contemporanea o antecedente a Tex. Quindi anche Sherlock Holmes. Naturalmente ho letto il libro  Gangs of New York. Caleb Carr, con The Alienist, ha creato uno Holmes newyorchese del 1890.., alcune informazioni sono prese di lì, oltre che da volumi storici su New York.come GOTHAM/ THE FIVE POINTS /  New York The Illustrated History /The Historical Atlas of NYC, i volumi illustrati della Dover e svariati altri comprati financo nei musei di NY. 

 

Buffalo Bill, Buntline, le Dime Novels e il Teatro Western, poi, sono un fenomeno che collega evidentemente l'Est al West ed mi andava di citarlo perché i nostri fumetti sono gli epigoni delle Dime Novels di Ned Buntline e soci.

 

Insomma. documentazione sì, ma del tutto d'epoca e in stile Tex. 

 

Ma non gettiamo la croce addosso a Gas Gas, ho capito quel che voleva dire. Non te la prendere, Gas Gas. Volevamo solo puntualizzare. Se hai trovato la documentazione da me usata pesante è tuo diritto. Ma a me piace fare così.

 

 

Modificato da borden
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Una delle cose che più mi piacciono negli episodi di Boselli è la ricostruzione storica alla base della sua fantasia.

Io non ho conoscenze su come era l' America nei tempi in cui è ambientato Tex, né molto della sua storia, a parte quello che si studiava nelle nostre scuole una cinquantina di anni addietro.

Per cui sia i personaggi reali che ispirano le storie, che le ambientazioni, mi servono anche come "istruzione".

E a questa "istruzione" concorrono anche i dibattiti tra i vari membri del forum.

 

pertanto GRAZIE a Boselli e a tutti i "forumisti" che aggiungono conoscenza ( sentirvi citare scrittori o personaggi di romanzi che non conosco, amplia anche le mie conoscenze.

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<span style="color:red;">57 minuti fa</span>, borden dice:

Ma non gettiamo la croce addosso a Gas Gas, ho capito quel che voleva dire. Non te la prendere, Gas Gas. Volevamo solo puntualizzare. Se hai trovato la documentazione da me usata pesante è tuo diritto. Ma a me piace fare così.

 

 

 

Tranquillo.

Ho capito il tuo punto di vista che sarebbe anche quello di Carlo. Senza dubbio avete delle letture in comune che vi appassionano e che io non ho ancora affrontato.

Delle tue storie non si può certo dire che siano troppo semplici visto che ti piace inserire sempre diversi personaggi e diverse situazioni che rendono più elaborate le vicende; tutto questo è senza dubbio un pregio, ma, a volte, anche un difetto. Ho cominciato a leggere Dampyr dal primo numero e sono andato avanti per ben 5 anni, poi ho mollato, non riuscivo più a seguire le trame e sotto trame della serie con tanti riferimenti a certa letteratura e ad avvenimenti che rendevano la lettura un po' pesante per me.

Su questa storia di Tex ho espresso il mio parere e sono contento di essere stato compreso ( eccetto che da Carlo:D); se posso fare un paragone con la serie Tex Willer.....lì ho trovato tanta avventura e nonostante i numerosi personaggi, Tex spicca sovrano; una lettura piacevolissima con la voglia di continuare. 

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Personalmente, ritengo la storia in questione la migliore degli ultimi due anni, almeno...una trama costruita così è difficilissima da scrivere.ma questa storia non si ricorderà solo per  questo.Come ha già notato qualcuno,Boselli migliora ulteriormente il suo stile, aggiungendo a piene mani quell'ironia che tutti (o quasi tutti) noi forumisti ci lamentavamo mancasse nel suo Tex... e in Carson. Quell'ironia presente in Glb,che finora solo il miglior Nizzi era riuscito a trasmettere a Carson, rendendolo una magnifica spalla(e pazienza se il buon Monni mi accuserà di essere un Nizziano :lol:).il risultato è eccellente,dal momento che il Carson di Boselli non diventa nemmeno per un secondo una "macchietta".Mi ero già accorto di questo sforzo di Boselli nel numero 695, che alcuni scriteriati avevano invece criticato...

Io sono più che soddisfatto.

 

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58 minuti fa, Barbanera dice:

Personalmente, ritengo la storia in questione la migliore degli ultimi due anni, almeno...una trama costruita così è difficilissima da scrivere.ma questa storia non si ricorderà solo per  questo.Come ha già notato qualcuno,Boselli migliora ulteriormente il suo stile, aggiungendo a piene mani quell'ironia che tutti (o quasi tutti) noi forumisti ci lamentavamo mancasse nel suo Tex... e in Carson. Quell'ironia presente in Glb,che finora solo il miglior Nizzi era riuscito a trasmettere a Carson, rendendolo una magnifica spalla(e pazienza se il buon Monni mi accuserà di essere un Nizziano :lol:).il risultato è eccellente,dal momento che il Carson di Boselli non diventa nemmeno per un secondo una "macchietta".Mi ero già accorto di questo sforzo di Boselli nel numero 695, che alcuni scriteriati avevano invece criticato...

Io sono più che soddisfatto.

 

Sono completamente  d'  accordo  con te.

A parte alcune pecche nel finale che ho segnalato, questa  storia  è  un capolavoro. Disegnata meravigliosamente( Dotti lo trovo splendido, anche nel volto di  Tex) ha una sceneggiatura  con degli  splendidi  cattivi astutissimi, continui inseguimenti, colpi  di scena,  ironico  eccellente, ottimi  personaggi. Bellissime  le scene a teatro e al Madison Square Garden( tra parentesi, ci avrei  giurato che i cattivi  avrebbero tentato di avvelenare  Pat,  ero sicuro che Borden avrebbe utilizzato  l' idea che  aveva per la sua prima  storia.) 

 

Modificato da Grande Tex
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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Barbanera dice:

Personalmente, ritengo la storia in questione la migliore degli ultimi due anni, almeno...una trama costruita così è difficilissima da scrivere.ma questa storia non si ricorderà solo per  questo.Come ha già notato qualcuno,Boselli migliora ulteriormente il suo stile, aggiungendo a piene mani quell'ironia che tutti (o quasi tutti) noi forumisti ci lamentavamo mancasse nel suo Tex... e in Carson. Quell'ironia presente in Glb,che finora solo il miglior Nizzi era riuscito a trasmettere a Carson, rendendolo una magnifica spalla(e pazienza se il buon Monni mi accuserà di essere un Nizziano :lol:).il risultato è eccellente,dal momento che il Carson di Boselli non diventa nemmeno per un secondo una "macchietta".

Concordo su tutto meno l'ultima frase. Nella scenetta della vasca, Carson sembra proprio una "macchietta". 

Parere personale mi sembra un sovrappiù, forse era meglio evitare.

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A storia finita, si può dire che la forza di quest'avventura è dovuta alla solidità della sceneggiatura. Tutti i tempi sono gestiti perfettamente. Ogni personaggio, così come ogni sequenza, ha lo spazio che merita.

Il finale mi ha suscitato un interrogativo: che sia Nick Castle a prendere il posto di Liddel come nuovo Maestro?
Potrei aggiungere che i disegni sono ottimi, ma per me, su Tex, lo sono quasi sempre.

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Ho aspettato di avere tutti e 4 gli albi per leggere la storia, quindi Boselli e la Bonelli saranno felici lo stesso indipendentemente dal giudizio che darò.

 

Finalmente una storia di più ampio respiro. Ci voleva.

Come sempre ottima ricostruzione storica, così come molto buona la resa grafica, ed altrettanto ottimi i dialoghi.

Mi è piaciuto tantissimo Carson, il contesto in cui è stato calato e il suo apparente disagio. Perfetta spalla, ottime battute, e divertente al punto giusto quando si tratta di sdrammatizzare un pò la storia. Credo che fra tutti, sia il valore aggiunto.

Ho trovato qualche difficoltà da lettore novizio; ci sono rimandi a storie passate che forse avrebbero aiutato a dare più spessore ai cattivi di turno, che francamente ne escono abbastanza stereotipati e banali. Soprattutto questo fantomatico "maestro". E' veramente infarcito dei luoghi comuni più comuni.

Non so se qualcuno legge anche eroi americani ma tutta la faccenda del veleno che uccide e deforma, con cui si vuole avvelenare la città attraverso l'acqua ecc... mi ha fatto tornare in mente più di una storia con protagonista Joker e il suo smilex.

Nick Castle e compare onestamente tendo a salvarli: li ho trovati una bella coppia, che molto vagamente ricordano in negativo Bud Spencer e Terence Hill. Soprattutto Castle, con la sua astuzia texiana, è un buon personaggio e spero di rivederlo più avanti magari come antagonista principale, anche perchè in questo caso non capisco francamente la necessità di allearsi con uno come il Maestro. Avrebbe potuto ottenere più o meno gli stessi risultati (se si intende il soggiogare le gang di NY perchè altri obbiettivi francamente mi sono sfuggiti) anche da solo.

Boselli, se leggi: era veramente proprio necessario strizzare l'occhio ancora una volta al Conte di Montecristo? Soprattutto considerando il fatto che la botola nascosta è veramente una pensata eccessivamente forzata. Tutto un mega preambolo sulla sicurezza del carcere, sulla sua struttura e poi viene fuori una botola segreta agli stessi carcerieri nascosta da un tappeto, proprio nella cella di uno dei più pericolosi criminali? Dai su... si poteva pensare a qualcosa di meglio.

Altro personaggio che non ho capito è i pugile: ma a che serve ai fini della trama? Cioè, se lo prendessi e lo togliessi dalla storia, fondamentalmente cambierebbe qualcosa? Si ok, è la prima volta che lo leggo e magari è un personaggio più importante di quello che mi sembra, ma in questo caso io non ne ho capito l'utilità.

Come dicevo: bella NY ed interessate vedere Tex e Carson in un constesto del genere, ma... le gang le vogliamo fare un pò più cattive? Più difficili da debellare? A me sono sembrate tutte una manica di mezzi sprovveduti.
In definitiva è più bocciata che promossa, anche se ci ho visto sprazzi di molto buono.

Rimane sempre il solito problema: molte sviluppi sempre vincolati al buonismo più sterile.

 

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  • Sceriffi
<span style="color:red;">8 minuti fa</span>, Occhi nella Notte dice:

Ho trovato qualche difficoltà da lettore novizio; ci sono rimandi a storie passate che forse avrebbero aiutato a dare più spessore ai cattivi di turno, che francamente ne escono abbastanza stereotipati e banali. Soprattutto questo fantomatico "maestro". E' veramente infarcito dei luoghi comuni più comuni.

Non so se qualcuno legge anche eroi americani ma tutta la faccenda del veleno che uccide e deforma, con cui si vuole avvelenare la città attraverso l'acqua ecc... mi ha fatto tornare in mente più di una storia con protagonista Joker e il suo smilex.

 

Beh, il Maestro, fin dalla sua prima apparizione, è proprio modellato sullo stereotipo dello scienziato pazzo e ambizioso, il tipico genio del crimine che sfrutta la sua intelligenza per i suoi scopi personali. Sarà forse un tipo abbastanza comune nei fumetti americani, ma su Tex è un unicum. Che proprio per questo ad alcuni piace, ad altri per niente.

 

<span style="color:red;">8 minuti fa</span>, Occhi nella Notte dice:

Nick Castle e compare onestamente tendo a salvarli: li ho trovati una bella coppia, che molto vagamente ricordano in negativo Bud Spencer e Terence Hill. Soprattutto Castle, con la sua astuzia texiana, è un buon personaggio e spero di rivederlo più avanti magari come antagonista principale, anche perchè in questo caso non capisco francamente la necessità di allearsi con uno come il Maestro. Avrebbe potuto ottenere più o meno gli stessi risultati (se si intende il soggiogare le gang di NY perchè altri obbiettivi francamente mi sono sfuggiti) anche da solo.

 

Non sono d'accordo su questo, Castle finora si è sempre appoggiato a qualcuno dotato di mezzi e risorse straordinari. Rimane un'incognita cosa possa combinare da solo, che forse solo la prossima storia potrà svelarci. Ma mi spieghi come avrebbe fatto a soggiogare le gang di New York tutto da solo? L'alleanza col Maestro funziona grazie all'alone di mistero e di paura che incute quest'ultimo, soprattutto grazie al suo fluido micidiale... La storia è costruita proprio su questo...

 

<span style="color:red;">8 minuti fa</span>, Occhi nella Notte dice:

Boselli, se leggi: era veramente proprio necessario strizzare l'occhio ancora una volta al Conte di Montecristo? Soprattutto considerando il fatto che la botola nascosta è veramente una pensata eccessivamente forzata. Tutto un mega preambolo sulla sicurezza del carcere, sulla sua struttura e poi viene fuori una botola segreta agli stessi carcerieri nascosta da un tappeto, proprio nella cella di uno dei più pericolosi criminali? Dai su... si poteva pensare a qualcosa di meglio.

 

Qui posso concordare che la scena dell'evasione dà l'impressione di essere un po' artificiosa. Ma a me non è dispiaciuta.

 

<span style="color:red;">8 minuti fa</span>, Occhi nella Notte dice:

Altro personaggio che non ho capito è i pugile: ma a che serve ai fini della trama? Cioè, se lo prendessi e lo togliessi dalla storia, fondamentalmente cambierebbe qualcosa? Si ok, è la prima volta che lo leggo e magari è un personaggio più importante di quello che mi sembra, ma in questo caso io non ne ho capito l'utilità.

 

Pat è un amico storico di Tex. Come ho già detto ad un altro forumista che faceva la tua stessa affermazione, Pat è FONDAMENTALE per lo sviluppo della storia: come fai a dire che togliendolo dalla storia non cambierebbe niente, quando la scena clou del quarto albo, e quindi dell'intera storia, è proprio l'incontro di boxe al Madison Square Garden?!?

 

<span style="color:red;">8 minuti fa</span>, Occhi nella Notte dice:

Rimane sempre il solito problema: molte sviluppi sempre vincolati al buonismo più sterile.

 

In che momenti è buonista questa storia? Puoi essere più specifico?

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Ottima analisi Pecos Bill, concordo in tutto per tutto.

L'azione dell'evasione potrà sembrare anche arteficiosa, ma non una forzatura e anche a me è piaciuta.

Io trovo più artificiose invece altre cose che in Tex sono normalissime e quindi menzionarle sarebbe come cercare il pelo nell'uovo.

Malvolentieri, ma lo faccio lo stesso, a mera dimostrazione che si deve essere più tolleranti nel giudicare le cose in un fumetto.

Sparare con una colt è la cosa più difficile al mondo e la precisione, superati pochissimi metri, va a farsi benedire; senza contare la percentuale abbastanza alta delle volte che s'inceppa.

Per amore della realà storica vogliamo fare di Tex una schiappa?

 

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, pecos dice:

Pat è un amico storico di Tex. Come ho già detto ad un altro forumista che faceva la tua stessa affermazione, Pat è FONDAMENTALE per lo sviluppo della storia: come fai a dire che togliendolo dalla storia non cambierebbe niente, quando la scena clou del quarto albo, e quindi dell'intera storia, è proprio l'incontro di boxe al Madison Square Garden?!?

 

 

In che momenti è buonista questa storia? Puoi essere più specifico?

 

Ti ripeto: Pat non lo conoscevo, magari in altre storie è stato anche approfondito come personaggio. In questo caso la lacuna è la mia.
Fondamentale il suo utilizzo non mi sembra e lo scontro di Box non capisco come potrebbe essere il fulcro di tutta la vicenda. Se hai la pazienza di spiegarmi mi fai una cortesia.

I momenti buonisti? I primi due che mi vengono in mente:  il finale, la scena in cui scagnozzi della gang cinese cercano di uccidere Tex che cade alla fine in una botola nascosta e che in trappola e palesemente a rischio morte si salva perchè lo vogliono vivo. E fino alla pagina prima volevamo ammazzarlo.

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  • Sceriffi
<span style="color:red;">11 minuti fa</span>, Occhi nella Notte dice:

Ti ripeto: Pat non lo conoscevo, magari in altre storie è stato anche approfondito come personaggio. In questo caso la lacuna è la mia.
Fondamentale il suo utilizzo non mi sembra e lo scontro di Box non capisco come potrebbe essere il fulcro di tutta la vicenda. Se hai la pazienza di spiegarmi mi fai una cortesia.

 

Lo scontro di boxe è la scena principe dell'ultimo albo e dell'intera storia, così come la scena a teatro lo è del terzo albo... Anzi, ho l'impressione che Boselli abbia pensato questa storia fin dall'inizio in vista di queste due scene (magari lui stesso può confermarlo), da qui l'inserimento dei personaggi di Pat, Buffalo Bill e Ned Buntline. Magnifico esempio di personaggi perfettamente funzionali alla trama, e di una trama costruita attorno ai personaggi.

Ovviamente si poteva anche eliminare Pat e scrivere un finale del tutto diverso, eh. Ma questo avrebbe significato scrivere UN'ALTRA storia; per QUESTA storia, Pat è fondamentale, e davvero non capisco come si possa affermare che togliendolo dalla storia non cambierebbe niente.

 

<span style="color:red;">11 minuti fa</span>, Occhi nella Notte dice:

I momenti buonisti? I primi due che mi vengono in mente:  il finale, la scena in cui scagnozzi della gang cinese cercano di uccidere Tex che cade alla fine in una botola nascosta e che in trappola e palesemente a rischio morte si salva perchè lo vogliono vivo. E fino alla pagina prima volevamo ammazzarlo.

 

Allora forse diamo significati diversi alla parola "buonista"... Il finale è buonista perché vincono i buoni? La scena dei cinesi può forse essere vista come contraddittoria (ed è stata appunto criticata in quanto tale qui sul forum), ma non capisco perché buonista... :rolleyes:

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Perché Pat è un personaggio storico creato da Gl Bonelli e la serie Tex gira intorno ai personaggi. Pat esiste da sessantacinque anni e il Maestro da trenta.  Questa è la risposta.;)

 

Le serie funzionano così, mi dispiace. il contesto è tutto e non conoscerlo affatto è certamente un handicap. Ma vale anche per Paperino. O per Sherlock Holmes.

 

 

 

 

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<span style="color:red;">5 minuti fa</span>, borden dice:

Perché Pat è un personaggio storico creato da Gl Bonelli e la serie Tex gira intorno ai personaggi. Pat esiste da sessantacinque anni e il Maestro da trenta.  Questa è la risposta.;)

 

Le serie funzionano così, mi dispiace. il contesto è tutto e non conoscerlo affatto è certamente un handicap. Ma vale anche per Paperino. O per Sherlock Holmes.

 

 

 

 

 

Il contesto è importante, sono daccordo.

Pat è un personaggio storico ed è un mio problema non conoscerlo, daccordo.

Inserirlo e ritenere fondamentale ai fini della risoluzione della trama, la sua presenza ed il suo incontro a box, francamente continuo a non capire.

Prima è stata citata la scena del teatro: è una sequenza che serve alla storia; esalta il potere del Maestro, infonde adrenalina ed azione al ritmo generale, serve per mandare un messaggio alla popolazione di NY. Ma l'incontro di Box, almeno io leggendolo, l'ho trovato un riempitivo. Una giustificazione per la presenza forzata di Pat.
Se provo a rileggere la storia considerando lo stesso finale ma eliminando la box, il risultato non cambia. Non ha senso.

Ripeto: se per voi invece è fondamentale per qualche ragione (a parte il fatto che c'è Pat e quindi ci deve essere per forza) vi prego di spiegarmela. Forse non ho capito io.

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