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TWF - Tex Willer Forum

[Maxi Tex N. 23] Deserto Mohave


natural killer
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Bellissima ricostruzione @Carlo Monni!!! Grazie davvero per le tue sempre interessanti notizie.

Rigurdo alla serie penso proprio che l'idea primordiale del Bonelli fosse fantastica: realizzare un volume con autori famosi che potessero dare ai lettori la loro idea del personaggio. Purtroppo, nel corso degli anni, il Maxi è diventato l'angolino in cui buttare le storie.

Pur attendendo con ansia ogni anno l'uscita del nuovo volume, penso che sia importante riprendere in mano SERIAMENTE questa serie lasciata in disparte per realizzare un qualcosa di diverso da ciò che oggi è. Personalmente vedrei bene il Maxi come l'opposto del Texone: se il Texone mostra l'interpretazione GRAFICA di un grande artista italiano o internazionale, il Maxi dovrebbe mostrare le doti narrative di grandi autori.

Il quadretto delle pubblicazioni si dovrebbe evolvere così, per me: 

  • Serie Mensile (Tex Gigante II Serie): colonna portante mensile dedicata solo alle storie del Tex adulto;
  • Serie di Tex giovane (Tex Willer): mensile che mostra un Tex più spavaldo e scavezzacollo;
  • Serie dedicata ai grandi autori grafici (Tex Speciale): ad ogni volume un'interpretazione grafica sempre differente;
  • Serie dedicata ai grandi autori (Maxi Tex): ad ogni volume un'interpretazione sempre differente, nuova ma fedele a Tex;
  • Serie a colori (Color Tex): semestrale o annuale che propone interpretazioni di nuovi autori e di nuovi disegnatori su storie esclusivamente brevi;
  • Serie cartonata: semestrale o annuale il cui ritmo differente e d'oltralpe dovrebbe essere più leggero e godibile rispetto tutte le altre serie.

Dopo questo quadro va da sé che sulla mensile ci siano soltanto storie del Tex adulto, che nel Maxi non ci siano più autori conosciuti ai lettori di Tex e che il Color rimanga legato solamente alla formula delle storie brevi. Le storie normali a colori, personalmente, le lascerei ai numeri celebrativi di mensile e Tex Willer!

Continuando a fantasticare mi piacerebbe una serie a striscia e un Texone celebrativo a colori (Sono convinto che prima o poi quest'ultimo ci sarà!)

Modificato da JohnnyColt
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Letteralmente impossibile trovare per il  Maxi ogni volta nuovi sceneggiatori capaci (e VOLENTI) di scrivere DUE volte l'anno  300 pagine di Tex. L'ho proposto a Recchioni e ha detto che erano troppe.  Chi altri c'è, secondo voi? Io non vedo quasi nessuno. E putacaso ce ne fossero due o tre, li bruceremmo in tre numeri.  Ma NON ci sono.

 

Parliamo di circa 300 pagine, non 32.

 

 

Modificato da borden
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Una collana Maxi riservata a sceneggiatori esterni, soprattutto se dovesse valere la regola dei Texoni (chi l'ha già disegnato non lo rifà) sarebbe destinata a chiudere per mancanza di materia prima.

 

Sui 23 usciti finora, a parte Oklahoma, che continuo a considerare comunque fuori serie, abbiamo i 6 di Segura e il primo di Manfredi, all'epoca non ancora arruolato nello staff.

Per il resto 5 di Nizzi, 3 di Boselli, 3 e mezzo di Faraci e 3 di Ruju oltre a quella di Manfredi del numero attuale.

Restano da smaltire ancora un paio di storie di Diso e quella di Felmang, Scascitelli e De Luca, tutte di Ruju, dopodichè dovremmo arrivare a Boselli-Piccinelli e Nizzi-Alessandrini

Poi vedremo Mignacco.....

RRobe lasciamolo a DyD, resterebbe Jacopo...

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31 minuti fa, borden dice:

Letteralmente impossibile trovare per il  Maxi ogni volta nuovi sceneggiatori capaci (e VOLENTI) di scrivere DUE volte l'anno  300 pagine di Tex. L'ho proposto a Recchioni e ha detto che erano troppe.  Chi altri c'è, secondo voi? Io non vedo quasi nessuno. E putacaso ce ne fossero due o tre, li bruceremmo in tre numeri.  Ma NON ci sono.

Parliamo di circa 300 pagine, non 32.

E' il dubbio che oggettivamente è venuto anche a me... E ridurre alla foliazione del Texone e avere una cadenza almeno annuale? Assegnare al massimo 2 numeri allo stesso autore per poi cambiare? Modificare completamente la struttura del Maxi?

Ad oggi che caratterizzazione valida ha il Maxi Tex? Ad oggi mi sembra la serie che ha meno da dire e che ha la caratterizzazione più debole...

Modificato da JohnnyColt
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48 minuti fa, JohnnyColt dice:

E' il dubbio che oggettivamente è venuto anche a me... E ridurre alla foliazione del Texone e avere una cadenza almeno annuale? Assegnare al massimo 2 numeri allo stesso autore per poi cambiare? Modificare completamente la struttura del Maxi?

Ad oggi che caratterizzazione valida ha il Maxi Tex? Ad oggi mi sembra la serie che ha meno da dire e che ha la caratterizzazione più debole...

TI abbiamo risposto, non ci sono gli autori. Mica me li posso inventare.:unsure2:

 

La caratterizzazione è che ha tante pagine in un sol colpo. Dici poco?  I mallopponi danno soddisfazione.

 

 

 

Modificato da borden
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Potresti scriverli sotto pseudonimo cambiandolo di volta in volta....

 

Scherzi a parte il Maxi per me è un'occasione in più di leggere un Tex e per di più un bel malloppo di pagine tutte d'un fiato, altra caratterizzazione francamente non ne vedo e auspico che la collana possa scrollarsi definitivamente di dosso l'etichetta di refugium peccatorum per storie o disegnatori non ritenuti all'altezza

 

 

vedo che scrivevamo contemporaneamente più o meno la stessa cosa ^_^

Modificato da natural killer
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  • Collaboratori

Di questi tempi l'anno scorso leggevamo un capolavoro. Oggi dico che con queste due storie l'abbiamo scampata bella, pensare che potevano finire sulla serie regolare. Il confronto con l'inedito 696 in edicola questo mese è imbarazzante. Manfredi con le sue storie "rosse" ha stufato. In più, tutto troppo cervellotico. Spero che nessuno ai piani alti ci ripensi e che scriva di tutto, ma non il Tex. Faraci esagera come al solito, non due contro venti ma due contro quaranta, nebulosi e inconsistenti, uno più stupido dell'altro, il più ridicolo è il "galletto" perennemente in fuga e sempre acchiappato per il collo, Ginosatis con i soliti personaggi afflitti da sindrome di Treacher Collins a completare il quadro desolante. Insomma, per fortuna c'è il maxi. Sono rimasto a lungo senza commentare quest'opera, sul maxi la si può leggere, con molta accondiscendenza, ma non ci siamo proprio, altro che gli origliatori di Nizzi.

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<span style="color:red;">11 ore fa</span>, virgin dice:

E invece chissà che Sergio non ci abbia visto giusto. Ciò non toglie che Oklahoma sia una storia bellissima, un capolavoro della saga, al tempo stesso molto berardiana e molto texiana; tuttavia c'è una bella differenza fra scrivere una storia e scrivere in pianta stabile. Pensate a "La pista degli agguati": si fosse fermato lì Manfredi sarebbe stato un magnifico rimpianto, invece è andato avanti e per me è stata una grandissima delusione.

Facendo un paragone musicale: pensate se Lana Del Rey fosse morta dopo "Video Games". Ci sarebbe rimasto il rimpianto per tutte le canzoni bellissime che avrebbe potuto regalarci e che non avremmo mai conosciuto... sappiamo tutti, ahimè, com'è andata a finire.

 

Il paragone è pertinente ed in effetti nessuno può dire cosa sarebbe accaduto, non avremo mai la controprova. Ma io credo che Berardi non avrebbe fallito. La Pista degli agguati è una buona storia, come lo è a mio parere anche Verso l'Oregon, il bel Texone sulle donne manfrediane. Ma Oklahoma è davvero una storia eccelsa, e un simile esordio non poteva che preludere a giorni fastosi. Continuo a ritenere quella di Sergio una scelta infelice, anche se, come dici tu, non conosceremo mai la verità...

 

<span style="color:red;">4 ore fa</span>, Gunny dice:

Ma per il resto mi rifiuto davvero di pensare che uno sceneggiatore decida di lavorare male sapendo dove dovrà andare la sua storia

 

Attenzione, Gunny, nessuno dice che uno sceneggiatore decida di lavorare male sapendo che la sua storia andrà sul Maxi. E' vero il contrario, e i fatti stanno lì a dimostrarlo: quando l'editore non è stato convinto di una storia (per le motivazioni più disparate: dubbi sul disegnatore - Font , Diso, Lito Fernandez, lo stesso Repetto - dubbi sulla texianità delle storie o comunque sullo sceneggiatore - Berardi, Segura, Manfredi) la ha dirottata sul Maxi. Questo è un fatto, è impossibile non vederlo.

<span style="color:red;">3 minuti fa</span>, ymalpas dice:

Di questi tempi l'anno scorso leggevamo un capolavoro. Oggi dico che con queste due storie l'abbiamo scampata bella, pensare che potevano finire sulla serie regolare. Il confronto con l'inedito 696 in edicola questo mese è imbarazzante. Manfredi con le sue storie "rosse" ha stufato. In più, tutto troppo cervellotico. Spero che nessuno ai piani alti ci ripensi e che scriva di tutto, ma non il Tex. Faraci esagera come al solito, non due contro venti ma due contro quaranta, nebulosi e inconsistenti, uno più stupido dell'altro, il più ridicolo è il "galletto" perennemente in fuga e sempre acchiappato per il collo, Ginosatis con i soliti personaggi afflitti da sindrome di Treacher Collins a completare il quadro desolante. Insomma, per fortuna c'è il maxi. Sono rimasto a lungo senza commentare quest'opera, sul maxi la si può leggere, con molta accondiscendenza, ma non ci siamo proprio, altro che gli origliatori di Nizzi.

 

"Tutto troppo cervellotico". CERVELLOTICO è il primo aggettivo che mi è venuto in mente per questa storia. Ma di un cervellotico che si arrota talmente su sé stesso, per andare infine a sbattere. Maelstrom che si aspetta che Tex lo aiuti, e Tex che effettivamente lo fa! i Mohaves imbelli tranne quattro ragazzotti idioti che sparano alle lucertole. Come si può pensare che questa storia potesse andare sulla regolare? :huh:

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<span style="color:red;">4 ore fa</span>, natural killer dice:

quella di Felmang

Scusate la mia ignoranza, chi sarebbe Felmang? E quale maxi sarebbe da smaltire?

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Felmang è Romano Mangiarano che ha disegnato una storia di Ruju destinata in origine penso all'Almanacco e dirottabile su un maxi composito insieme ad una storia di Ruju e Diso.

Entrambe le storie sono finite e attendono la pubblicazione

  • Grazie (+1) 1
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  • Collaboratori
14 ore fa, Leo dice:

i Mohaves imbelli tranne quattro ragazzotti idioti

 

Per un lettore texiano verace, i Mohaves rimandano all'albo n. 144 MOHAVES!, ovvero alla storia altamente drammatica "In nome della legge".

 

Ritrovarli in questo maxi, nelle vesti attuali di creduloni e imbelli, che vedono mostri ( ? )

 

laddove ci sono solo sette evasi che loro avrebbero dovuto

 

ricercare e riportare al penitenziario, questo facevano nella storia di GLB, fieri e temuti,

 

 

mohaves.gif

 

 

questa copertina che ci faceva prevvedere il peggio per l'evaso in fuga e poi in realtà scoprivi che erano proprio loro a dare una mano d'aiuto a Tex,

 

e che mano d'aiuto!

 

ecco, ho come il presentimento che questa storia Manfredi non l'abbia mai letta, anche perché è una di quelle storie che non si dimenticano.

 

Mauro Boselli ha rimediato, parzialmente, inserendo questa storia nellla collana Maxi.

 

Come curatore avrebbe dovuto spedire con AR un pacchetto con la storia di GLB al soggettista giusto per evitargli di scrivere 'ste fregnacce.

 

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Tra l' altro i Mohaves erano strettamente imparentati con gli Yavapay e non erano in alcun modo legati agli Apaches... erano entrambe tribù autonome.

18 minuti fa, ymalpas dice:

Per un lettore texiano verace, i Mohaves rimandano all'albo n. 144 MOHAVES!, ovvero alla storia altamente drammatica "In nome della legge".

A cui va aggiunta anche la storia non eccezionale di Nizzi "Polizia indiana" in cui i protagonisti sono gli indiani Yuma, strettamente legati per vincoli di sangue ai Mohaves.

I Mohaves compaiono anche nella storia "Il quinto uomo"quando riportano al penitenziario gli evasi

Modificato da Barbanera
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<span style="color:red;">15 ore fa</span>, natural killer dice:

Scherzi a parte il Maxi per me è un'occasione in più di leggere un Tex e per di più un bel malloppo di pagine tutte d'un fiato, altra caratterizzazione francamente non ne vedo e auspico che la collana possa scrollarsi definitivamente di dosso l'etichetta di refugium peccatorum per storie o disegnatori non ritenuti all'altezza

 

E' anche il mio pensiero... La collana Maxi dovrebbe a tutti i costi scrollarsi di dosso l'etichetta di "collana di ripiego" che assai mal si intona, a mio parere, ad una pubblicazione sulla carta "speciale". In altre parole, a mio avviso una collana sarebbe da ritenersi davvero "speciale" se impreziosita di storie dotate di un quid particolare che le caratterizzi (non che siano mancate in alcune occasioni, ma dovrebbe essere la regola e non l'eccezione), viceversa se viene utilizzata quale soluzione di ripiego per storie che per un motivo o per un altro l'editore non se la sente di pubblicare sulla serie regolare - perlomeno, secondo il comune sentire di molti lettori/forumisti - parlare di serie "speciale" suona come una spiacevole contraddizione in termini.

 

Onde per cui, dal mio modesto punto di vista stando così le cose la collana Maxi ha solo due strade davanti a sé: o la si dota di un taglio particolare che la renda davvero unica (al pari dei Texoni, dei Color, dei cartonati e dell'imminente serie sul Tex giovane), oppure bisognerebbe seriamente interrogarsi sull'opportunità di chiuderla. Il tutto detto con simpatia, e precisando sempre di essere un lettore che parte dal presupposto che tutte le storie del Ranger, al netto dei gusti personali di ognuno di noi, abbiano in partenza pari dignità.

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<span style="color:red;">4 ore fa</span>, ymalpas dice:

 

Per un lettore texiano verace, i Mohaves rimandano all'albo n. 144 MOHAVES!, ovvero alla storia altamente drammatica "In nome della legge".

 

Ritrovarli in questo maxi, nelle vesti attuali di creduloni e imbelli, che vedono mostri ( ? )

 

laddove ci sono solo sette evasi che loro avrebbero dovuto

 

ricercare e riportare al penitenziario, questo facevano nella storia di GLB, fieri e temuti,

 

 

mohaves.gif

 

 

questa copertina che ci faceva prevvedere il peggio per l'evaso in fuga e poi in realtà scoprivi che erano proprio loro a dare una mano d'aiuto a Tex,

 

e che mano d'aiuto!

 

ecco, ho come il presentimento che questa storia Manfredi non l'abbia mai letta, anche perché è una di quelle storie che non si dimenticano.

 

Mauro Boselli ha rimediato, parzialmente, inserendo questa storia nellla collana Maxi.

 

Come curatore avrebbe dovuto spedire con AR un pacchetto con la storia di GLB al soggettista giusto per evitargli di scrivere 'ste fregnacce.

 

 

 

Questo, come capisci tu che sai ragionare, è uno dei motivi per cui ci sono e ci saranno pochi autori di Tex.  Autori LETTORI d Tex , a parte Sergio, Nizzi e me (e un po' Ruju che sta studiando :P), non ce ne sono

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<span style="color:red;">4 ore fa</span>, juanraza85 dice:

Onde per cui, dal mio modesto punto di vista stando così le cose la collana Maxi ha solo due strade davanti a sé: o la si dota di un taglio particolare che la renda davvero unica (al pari dei Texoni, dei Color, dei cartonati e dell'imminente serie sul Tex giovane), oppure bisognerebbe seriamente interrogarsi sull'opportunità di chiuderla. Il tutto detto con simpatia, e precisando sempre di essere un lettore che parte dal presupposto che tutte le storie del Ranger, al netto dei gusti personali di ognuno di noi, abbiano in partenza pari dignità.

Ma perché chiuderla?!?!:unsure:

 

Come giustamente ha detto qualcuno, a me avere un "malloppone" da leggere tutto di un fiato fa piacere! :)

Non ci vedo nulla di male che qui ci finiscano storie più semplici o disegnatori - senza offendere nessuno - di seconda fascia....

Anzi, personalmente non vedo l'ora di leggere anche le storie di Diso, Cossu, De Luca, Scascitelli, Felmang... :indiano:

 

Per fortuna in Casa Editrice la pensano come me e hanno addirittura raddoppiato le uscite. :P

<span style="color:red;">1 ora fa</span>, borden dice:

 

 

Questo, come capisci tu che sai ragionare, è uno dei motivi per cui ci sono e ci saranno pochi autori di Tex.  Autori LETTORI d Tex , a parte Sergio, Nizzi e me (e un po' Ruju che sta studiando :P), non ce ne sono

Magari Burattini? :unsure:

Rauch e Mignacco? :unsure:;)

 

Insomma, un po' di zagoriani! :)

 

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Ok, questi tre conoscono ABBASTANZA Tex. Non quanto me, Nizzi e molti di voi, per intenderci.;) Ma abbastanza. Rauch e Mignacco lo stanno scrivendo.  Ma soltanto loro. Moreno è troppo impegnato con Zagor per poter fare lo sforzo necessario.

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Peccato, credevo che Moreno potesse (e volesse) darti una mano...

Ma è un gatto che si morde la coda, se togli a Zagor per dare a Tex, Zagor chi lo scrive? :D

Modificato da kento
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<span style="color:red;">2 ore fa</span>, borden dice:

 

 

Questo, come capisci tu che sai ragionare, è uno dei motivi per cui ci sono e ci saranno pochi autori di Tex.  Autori LETTORI d Tex , a parte Sergio, Nizzi e me (e un po' Ruju che sta studiando :P), non ce ne sono

e allora, se Manfredi e co. non sono LETTORI di Tex, che cambiassero mestiere ed andassero ad affettare la mortadella in qualche salumeria di periferia ... :angry:

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  • Rangers
<span style="color:red;">1 minuto fa</span>, Ken51 dice:

e allora, se Manfredi e co. non sono LETTORI di Tex, che cambiassero mestiere ed andassero ad affettare la mortadella in qualche salumeria di periferia ... :angry:

 

Mi pare un discorso non molto rispettoso il tuo ; che conoscano Tex o meno, sono comunque dei professionisti che hanno scritto in modo egregio anche su altre serie.

Non vedo perchè dovrebbero cambiare mestiere, mica esiste solo Tex

  • +1 1
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19 minuti fa, Ken51 dice:

allora, se Manfredi e co. non sono LETTORI di Tex, che cambiassero mestiere ed andassero ad affettare la mortadella in qualche salumeria di periferia ... :angry:

Ehm...Nizzi ha detto a più riprese che da giovane non era un lettore di Tex,eppure l  ha scritto piuttosto bene per anni...non mi sembra che nin essere un lettore abituale di un fumetto debba essere per forza un limite...Se uno studia bene un personaggio ed è un professionista serio, potrà senz' altro fare bene,no?!

 

Manfredi e Faraci personalmente non mi hanno mai fatto impazzire come autori,ma hanno scritto storie direi nella media della serie...non tutti i calciatori possono aspirare a diventare Maradona o Pelè,non tutti gli sceneggiatori diventano Glb, Borden o Nizzi

Modificato da Barbanera
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Vorrei ricordarti che Nizzi non era un lettore di Tex ma ha studiato sodo da quando gli offrirono l'incarico.

Manfredi sicuramente il mondo di Tex lo conosce e stando a quanto ne so da quando è entrato nello staff si è letto e riletto le storie di G.L. Bonelli e di altri.. Possono non piacere i suoi intrecci ma i personaggi li conosce, mi pare evidente. Che Recchioni conosca Tex poi è evidente a chiunque abbia letto ciò che ha scritto per la SBE o altri editori. L'ultimo albo di Orfani è un bellissimo omaggio sia a Tex che al western all'italiana e non.

Ha solo detto che una storia di 300 e più pagine è troppo impegnativa per lui.

Ah, per tacere che non conoscere e perfino non amare Tex non è certo impeditivo ad intraprendere la carriera di sceneggiatore visto che esistono anche altri personaggi e si possono scrivere quelli,

 

Modificato da Carlo Monni
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  • Collaboratori
<span style="color:red;">12 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

Vorrei ricordarti che Nizzi non era un lettore di Tex ma ha studiato sodo da quando gli offrirono l'incarico.

 

A lui non era richiesta la sola sceneggiatura, gli si chiedeva di imitare uno stile e gli si impose di non mettere la sua firma in calce per almeno cinque anni. Le prime storie erano sottoposte a un rigido controllo e l'autore si piego a tutte le richieste che provenivano dall'editore.

 

<span style="color:red;">15 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

Manfredi sicuramente il mondo di Tex lo conosce e stando a quanto ne so da quando è entrato nello staff si è letto e riletto le storie di G.L. Bonelli e di altri..

 

Conoscere è una cosa, adattarsi un'altra, amarlo un altra ancora, rispettarlo non ne parliamo. 

 

  • Mi piace (+1) 1
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<span style="color:red;">35 minuti fa</span>, ymalpas dice:

A lui non era richiesta la sola sceneggiatura, gli si chiedeva di imitare uno stile e gli si impose di non mettere la sua firma in calce per almeno cinque anni. Le prime storie erano sottoposte a un rigido controllo e l'autore si piego a tutte le richieste che provenivano dall'editore.

Infatti,e qui si vede il professionista serio.

<span style="color:red;">36 minuti fa</span>, ymalpas dice:

Conoscere è una cosa, adattarsi un'altra, amarlo un altra ancora, rispettarlo non ne parliamo. 

Nizzi ha ammesso di recente che il suo personaggio dei fumetti preferito è Tex, insieme a Larry Yuma...secondo me tra lui e Tex si è instaurato inizialmente un rapporto solo professionale,sfociato negli anni in passione vera e propria

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<span style="color:red;">16 minuti fa</span>, ymalpas dice:


A lui non era richiesta la sola sceneggiatura, gli si chiedeva di imitare uno stile e gli si impose di non mettere la sua firma in calce per almeno cinque anni. Le prime storie erano sottoposte a un rigido controllo e l'autore si piego a tutte le richieste che provenivano dall'editore.

 

E chi ha mai detto il contrario? Ho solo rimarcato una cosa detta e ridetta dallo stesso Nizzi in più occasioni e cioè che non era un lettore di Tex e che quindi questo non è affatto un requisito indispensabile per scriverne bene le storie.

 

 

Cita

conoscere è una cosa, adattarsi un'altra, amarlo un altra ancora, rispettarlo non ne parliamo. 

 

Nizzi si è adattato, certo, pure troppo perché si è annullato a tal punto che la sua salute psicologica ne ha risentito con i risultati che sappiamo. E comunque che significa adattarsi? Rinunciare al proprio stile imitando quello di un altro? Non credo proprio. Nizzi rimane sempre un esempio. La sua storia nell'ultimo Color, scritta con il suo stile e non imitando quello di GLB è molto gradevole e fa ben sperare per le sue storie future. Adattarsi significa rispettare certe regole esplicite ed implicite su cosa si può fare e cosa no e su come farlo. Regole che prescindono dal fatto che a certi lettori piaccia questo o quel contenuto.

Nizzi amava Tex quando ha cominciato a scriverlo? Consentimi di dubitarne. Ha cominciato ad apprezzarlo ma mano che lo scriveva e ne ha comunque dato una sua interpretazione.

Manfredi ama Tex? Non lo so e non m'importa a dire il vero. Lo rispetta? Se lo chiedi a me, la risposta è: sì, certo. Nelle storie sue che ho letto finora io ci ho trovato Tex nei modi, nei comportamento, nel linguaggio. Se a te non sembra così, amen, che possiamo farci?;)

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