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Nizzi sta lavorando su 6 nuove storie lunghe...


ggaaco
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Dopo la perdita di Manfredi e  Faraci sembra quindi esserci un rilancio alla grande di Nizzi.

Scascitelli ha dichiarato in un'intervista a C4Comic di essere al lavoro su di un color lungo di Rauch, quindi anche Rauch sale a tre storie in sviluppo, di cui una sulla regolare.

Escludendo i color novembrini rimangono inoltre due storie di Mignacco ed una di Eccher, al di fuori di Borden e Ruju.

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<span style="color:red;">15 minuti fa</span>, borden dice:

 

 

Difettuccio perdonabile. Certo, dato che il lavoro gliel'ho dato io, potrebbe trattenersi un po'... Che ci volete fa'.... :D

 

Comunque lui mi ha perdonato il ritorno della tigre nera...e sta lavorando bene! Averne! ;)

Ma si, parliamo pur sempre del decano, del Grande Vecchio di Tex vivente. Da quella bocca può uscire (quasi) ciò che vuole se ciò che sta preparando è all'altezza del suo miglior passato.

Io francamente non vedo l'ora di rileggerlo. L'accoppiata Nizzi-Boselli, pur tra i normali oscillamenti di qualità tra storia e storia, è la miglior accoppiata possibile su Tex. Una sorta di dream team che si ricostituisce per quanto mi riguarda. Vorrei tanto Nizzi e tanto Boselli.

Il discorso sull'ironia poi, alla fin fine, non è neanche sbagliato, nel senso che il suo Tex (e il suo Carson soprattutto) si sono sempre caratterizzati moltissimo per l'aspetto ironico, che io ho davvero adorato e che, in effetti, un po' manca, nello specifico. Quindi ben venga.

Poi c'è Ruju. Ottimo terzo. Da Ruju mi aspetto di più. Mi piace, lo leggo sempre con grande piacere, ma manca la zampata del fuoriclasse ed è un gran peccato.

Dopo la brutta storia con i cinesi, comunque, ha ritrovato una buona forma. Anche l'ultima su Proteus era superiore alle precedenti avventure di questo personaggio e non è poco. Però manca la storia indimenticabile, e oramai di storie ne sta scrivendo parecchie.

E poi diciamocelo...Faraci e Manfredi non gli puliscono nemmeno le scarpe...suvvia...

Grande ritorno senza se e senza ma.

Mi riferisco a Nizzi chiaramente

 

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8 minuti fa, valerio dice:

Ma si, parliamo pur sempre del decano, del Grande Vecchio di Tex vivente. Da quella bocca può uscire (quasi) ciò che vuole se ciò che sta preparando è all'altezza del suo miglior passato.

Stai parlando con uno che lo ammira e che gli sarà SEMPRE riconoscente.a me piace polemico, è il suo stile.come ho già scritto da altre parti,ho avuto il piacere di conoscerlo ed è una persona fantastica e piacevole,arguta ed intelligente.e con un ironia tagliente...

Modificato da Barbanera
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<span style="color:red;">3 minuti fa</span>, Barbanera dice:

Stai parlando con uno che lo ammira e che gli sarà SEMPRE riconoscente.a me piace polemico, è il suo stile.come ho già scritto da altre parti,ho avuto il piacere di conoscerlo ed è una persona fantastica e piacevole,arguta ed intelligente.e con un ironia tagliente...

Si si, certo, sono assolutamente d'accordo.

Anche Boselli è bello polemico e combattivo. Chissà quante volte avranno litigato in questi 30 e passa anni, ma sono le due facce della stessa medaglia. Due sceneggiatori come non ce ne sono in giro per Tex, c'è poco da fare...dopo di loro il diluvio? A giudicare dai vari tentativi mi pare di si.

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<span style="color:red;">3 minuti fa</span>, borden dice:

Non abbiamo mai litigato!

Wow! Non l'avrei mai detto.:D

Meglio così.

Peccato solo che non abbia lavorato su qualche storia di 3 albi… ricordando alcune storie fiume del passato di 3 e più albi in cui Nizzi ha toccato vette altissime.

Ma come dice lui stesso, i nuovi disegnatori sono lenti.

 

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Non si dimentica, ma si può perdonare. Poi se le nuove storie non saranno granché sarò

contento lo stesso. Mi sarebbe dispiaciuto molto di più che Nizzi non sopportasse più Tex e

lo considerasse solo un periodo della sua vita da dimenticare!

E poi più si da respiro a Boselli più possiamo attenderci dal curatore nuovi suoi capolavori.

Qui lo scorno spesso e volentieri, ma ciò non toglie il rispetto e l'ammirazione per il suo lavoro.

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Nizzi non è per niente bollito,perdinci!

Stiamo parlando di un maestro che ha portato avanti la barca praticamente da solo per 10 anni,con un Glb ormai  anziano,un Nolitta che non voleva scrivere Tex e un Boselli ancora non in squadra a tempo pieno...già solo per questo merita rispetto,ha scritto un sacco di ottime storie,alcuni capolavori e storie buone.il terzo centinaio merita l appellativo di Nizziano ed è uno dei migliori,senza dubbio.poi ha avuto cali vistosi,e per colpa anche di chi a tutti i costi gli imponeva paletti.ha subito un rallentamento creativo,ma ha scritto ancora belle storie anche nel quinto centinaio. Ruju ad esempio è MOLTO bravo,ma gli manca il tocco di classe nelle sceneggiature che ha sempre avuto Nizzi...il buon Claudio scrive molto linearmente (anche TROPPO) ma tanti lettori,soprattutto i non fanzinari,preferiscono le storie lineari a quelle più ingarbugliate.faccio un esempio:mio padre e mio zio non leggono piu Tex da quando Nizzi non scrive più perché,essendo lettori abitudinari,preferiscono storie più semplici da leggere e dicono che quelle di Boselli sono belle ma difficili,TROPPO complicate.un pensiero che non condivido,ma che resta in molti lettori,soprattutto quelli più anziani...

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On 9/15/2018 at 5:59 PM, valerio said:

Poi c'è Ruju. Ottimo terzo. Da Ruju mi aspetto di più. Mi piace, lo leggo sempre con grande piacere, ma manca la zampata del fuoriclasse ed è un gran peccato.

Dopo la brutta storia con i cinesi, comunque, ha ritrovato una buona forma. Anche l'ultima su Proteus era superiore alle precedenti avventure di questo personaggio e non è poco. Però manca la storia indimenticabile, e oramai di storie ne sta scrivendo parecchie.

E poi diciamocelo...Faraci e Manfredi non gli puliscono nemmeno le scarpe...suvvia...


A Ruju manca la zapata da fuoriclasse perche' non e' mai stato un fuoriclasse ma un mestierante a cui e' capitato piu' spesso di scrivere storie trascurabili o addirittura brutte. Su Tex finora non ha fatto grossi passi falsi, ma rispetto a Boselli non c'e' proprio paragone.
L'ultima frase quotata, poi', e' davvero poco elegante e dimostra quanto poco sai degli autori di cui pari. Faraci e' sempre stato sopravvalutatissimo ed e' sicuramente tra gli autori SBE piu' scarsi dell'ultima quindicina di anni, mentre Manfredi ha alle spalle centinaia di storie che vanno dal memorabile al quasi capolavoro (basta leggere il volume dedicato a Magico Vento in uscita in questi giorni per rendersene conto) che Ruju si sogna la notte.

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Faraci sopravvalutatissimo? Ahimé, in effetti su Tex, dopo un inizio con prove piacevoli e convincenti, questo è il ricordo che lascia. E lo dico con rammarico, da suo sostenitore della prima ora. In ambito Disney, invece, fra gli anni '90 e i primi anni 2000 ha lasciato ben altra traccia. Purtroppo non posso parlare della sua produzione più recente, non avendola letta.

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1 hour ago, virgin said:

Faraci sopravvalutatissimo? Ahimé, in effetti su Tex, dopo un inizio con prove piacevoli e convincenti, questo è il ricordo che lascia. E lo dico con rammarico, da suo sostenitore della prima ora. In ambito Disney, invece, fra gli anni '90 e i primi anni 2000 ha lasciato ben altra traccia. Purtroppo non posso parlare della sua produzione più recente, non avendola letta.

Assolutamente sopravvalutatissimo, perche' alla SBE - tra DYD, Tex, Brad Barron, ecc. - e' stato micidiale. E nonostante i pessimi risultati che ha avuto praticamente fin da subito, per ualche oscuro motivo hanno continuato ad assegnarli progetti di primissimo piano.

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Faraci non mi ha mai tanto appassionato sulla testata a dire il vero. Non metto in dubbio le sue qualità di sceneggiatore, ma nella saga di "Aquila della Notte" non mi ha del tutto convinto. Se mi venisse chiesto a bruciapelo quale sua storia preferisco, farei fatica a ricordarne qualcuna su due piedi, segno inequivocabile di quanto la lettura delle sue trame pochi sussulti mi abbiano provocato. Discorso diverso per Manfredi, un autore che stimo moltissimo e dal talento poliedrico. Tuttavia pure il grande Gianfranco su Tex arranca un po': non certo per limiti qualitativi, bensì perchè ho l'impressione che non senta tanto nelle sue corde il personaggio. Ogni volta sembra un mustang imbrigliato che scalpita ma che alla fine produce più polvere che altro. A mio avviso sente troppo i paletti della serie e non riesce a sciorinare il suo valevole stile. Ruju è alquanto bravo e credo che costituirà un ottimo aiuto per Boselli fra alti e bassi. Magari non inventerà il "goal spettacolare" e non strapperà tante ovazioni con "giocate a effetto" e "tocchi di tacco", ma farà sentire il suo peso macinando chilometri e chilometri a centro campo. (Spero che mi sia perdonata la similitudine calcistica) . Per concludere, mi accodo a Barbanera e accolgo con gioia il ritorno di Nizzi sulla serie. Il suo recente e palese appannamento creativo, non può cancellare i grandissimi meriti passati. Son certo riuscirà a dare ancora un discreto contributo alla saga del Ranger. Un'ottima alternativa carica di esperienza, da schierare accanto al fuoriclasse Boselli per farlo rifiatare nei momenti di massimo sforzo del macth. Dalla serie: "Tutto il Tex minuto per minuto" :P :D

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<span style="color:red;">11 ore fa</span>, MarrFarr dice:


A Ruju manca la zapata da fuoriclasse perche' non e' mai stato un fuoriclasse ma un mestierante a cui e' capitato piu' spesso di scrivere storie trascurabili o addirittura brutte. Su Tex finora non ha fatto grossi passi falsi, ma rispetto a Boselli non c'e' proprio paragone.
L'ultima frase quotata, poi', e' davvero poco elegante e dimostra quanto poco sai degli autori di cui pari. Faraci e' sempre stato sopravvalutatissimo ed e' sicuramente tra gli autori SBE piu' scarsi dell'ultima quindicina di anni, mentre Manfredi ha alle spalle centinaia di storie che vanno dal memorabile al quasi capolavoro (basta leggere il volume dedicato a Magico Vento in uscita in questi giorni per rendersene conto) che Ruju si sogna la notte.

La frase finale era riferita a Nizzi, non certo a Ruju. Su Tex Nizzi è un gigante rispetto a Faraci e Manfredi. Questo volevo dire. Poi concordo che Manfredi é ottimo ma non su Tex.

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  • co fondatore
On 15/9/2018 at 17:59, valerio dice:

E poi diciamocelo...Faraci e Manfredi non gli puliscono nemmeno le scarpe...suvvia...

 

Concordo su Faraci, meno su Manfredi. Sei divise nella polvere rimane una gran bella storia. Ottima, anche perché "anomala" il giusto, La grande sete.

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<span style="color:red;">2 ore fa</span>, Mister P dice:

 

Concordo su Faraci, meno su Manfredi. Sei divise nella polvere rimane una gran bella storia. Ottima, anche perché "anomala" il giusto, La grande sete.

Si, ma resta un fatto abbastanza isolato. Con Nizzi si parla di uno, che tra alti e bassi, ha scritto decine di storie che restano nella memoria e nella storia del personaggio.

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  • co fondatore

Io di Manfredi ho letto anche Magico Vento, dal primo all'ultimo. E' il Nizzi post 400 che non potrebbe pulire nemmeno le scarpe a Manfredi. Dato di fatto. Sono abbastanza intelligente da non confondere sogg- e ogg- ettività.

 

Che poi Manfredi sia particolare come approccio al personaggio (o meglio, al suo universo) è un altro discorso.

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Manfredi su Tex non ha avuto un'esperienza significativa. L'ultima storia, di cui non ricordo nemmeno il nome, era illeggibile. La considerai all'epoca un vero infortunio: pasticciata, incoerente, se non marcatamente insensata. Per la serie regolare ha brillato soprattutto per "La grande sete" e per "Sei divise nella polvere". Il suo apice l'ha raggiunto col bellissimo Texone "Verso l'Oregon", che è ormai datato. Insomma, non so se essere contento o meno per il ritorno di Manfredi.

 

Lo sono molto di più per il ritorno di Nizzi, il cui periodo infelice non può essere datato dopo il n.400, come hai fatto tu, Mister P. Lo trovo ingeneroso, francamente: storie come Delitto nel porto, Gli Uomini che uccisero Lincoln, Sangue sul Colorado, Il Presagio, La maschera dell'orrore, e capolavori come L'Uomo senza passato, L'Uomo di Atlanta, l'Ultimo ribelle, Le colline dei Sioux, vanno dal 400 al 500. In quel periodo - seppur con performance discontinue - il miglior Nizzi non aveva nulla da invidiare a Manfredi.

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  • co fondatore
1 ora fa, Leo dice:

La maschera dell'orrore

Si capisce già chi si cela dietro la maschera a metà del primo albo. La seconda parte, con la buona sequenza lacustre, salva una storia che altrimenti era insufficiente.

1 ora fa, Leo dice:

Le colline dei Sioux

La storia è indubbiamente bella, ma il finale è una scopiazzatura palese di un episodio de La Conquista del West di oltre vent'anni prima, in cui il Nuvola Bianca della situazione era interpretato nientemeno che da Ricardo Montalbàn.

1 ora fa, Leo dice:

Il Presagio

Poche modifiche non sostanziali rispetto al soggetto originale di Civitelli.

1 ora fa, Leo dice:

Delitto nel porto

Se non gli avesse dato lo spunto un lettore... storia che comunque mi piace, da simpatizzante della causa corsa.

1 ora fa, Leo dice:

Gli Uomini che uccisero Lincoln

Il Nizzi di pochi anni prima da un soggetto del genere ne avrebbe tratto un ottimo episodio da tre albi. Storia più che sufficiente anche così com'è uscita, eh.

Sangue sul Colorado non la ricordo.

Il miglior Texone dell'epoca rimane quello di Parlov.

L'uomo senza passato era in preparazione da anni, il finale accusa la mancanza dell'epos (principalmente nella scena madre dello scontro tra padre e figlio) che invece c'è nel primo albo (il duello col mestizo di cui ora mi sfugge il nome), segno che la fiamma creativa si stava già spegnendo.

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<span style="color:red;">1 minuto fa</span>, Mister P dice:

Si capisce già chi si cela dietro la maschera a metà del primo albo. La seconda parte, con la buona sequenza lacustre, salva una storia che altrimenti era insufficiente.

La storia è indubbiamente bella, ma il finale è una scopiazzatura palese di un episodio de La Conquista del West di oltre vent'anni prima, in cui il Nuvola Bianca della situazione era interpretato nientemeno che da Ricardo Montalbàn.

Poche modifiche non sostanziali rispetto al soggetto originale di Civitelli.

Se non gli avesse dato lo spunto un lettore... storia che comunque mi piace, da simpatizzante della causa corsa.

Il Nizzi di pochi anni prima da un soggetto del genere ne avrebbe tratto un ottimo episodio da tre albi. Storia più che sufficiente anche così com'è uscita, eh.

Sangue sul Colorado non la ricordo.

Il miglior Texone dell'epoca rimane quello di Parlov.

L'uomo senza passato era in preparazione da anni, il finale accusa la mancanza dell'epos che c'è nel primo albo (principalmente nella scena madre dello scontro tra padre e figlio), segno che la fiamma creativa si stava già spegnendo.

 

Beh, che si tratti di citazioni (scopiazzatura pare brutto), o di soggetti non suoi (ma le sceneggiature sì!), o di storie compresse in due albi e non in tre (ma comunque buone), si è trattato sempre di belle e corpose letture. E avevo dimenticato il Texone di Parlov, che però per me non è inferiore agli altri Texoni da me citati, Sangue sul Colorado, ma soprattutto L'Ultimo ribelle (molto molto bella) e L'Uomo di Atlanta. Se tornasse quel Nizzi, lo preferirei a Manfredi...Devo dire che, nonostante il suo periodo post 500, sarò contento di rileggere sul tamburino "Claudio Nizzi": il mio amore per Tex gli deve molto, e io sono un nostalgico...

 

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Leo dice:

Manfredi su Tex non ha avuto un'esperienza significativa. L'ultima storia, di cui non ricordo nemmeno il nome, era illeggibile. La considerai all'epoca un vero infortunio: pasticciata, incoerente, se non marcatamente insensata. Per la serie regolare ha brillato soprattutto per "La grande sete" e per "Sei divise nella polvere". Il suo apice l'ha raggiunto col bellissimo Texone "Verso l'Oregon", che è ormai datato. Insomma, non so se essere contento o meno per il ritorno di Manfredi.

 

Lo sono molto di più per il ritorno di Nizzi, il cui periodo infelice non può essere datato dopo il n.400, come hai fatto tu, Mister P. Lo trovo ingeneroso, francamente: storie come Delitto nel porto, Gli Uomini che uccisero Lincoln, Sangue sul Colorado, Il Presagio, La maschera dell'orrore, e capolavori come L'Uomo senza passato, L'Uomo di Atlanta, l'Ultimo ribelle, Le colline dei Sioux, vanno dal 400 al 500. In quel periodo - seppur con performance discontinue - il miglior Nizzi non aveva nulla da invidiare a Manfredi.

Anche quella di Custer.

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<span style="color:red;">2 minuti fa</span>, valerio dice:

Anche quella di Custer.

 

Rispondo ma poi finiamola perché altrimenti i moderatori ci rimproverano per l'OT (non è un topic su Nizzi, anche se il suo ritorno e le sue "storie in lavorazione" ci hanno consentito di parlarne). 

 

La storia di Custer non l'ho mai molto amata. Non la ritengo riuscitissima. Opinione personale, magari me la rileggerò. 

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Mister P dice:

Io di Manfredi ho letto anche Magico Vento, dal primo all'ultimo. E' il Nizzi post 400 che non potrebbe pulire nemmeno le scarpe a Manfredi. Dato di fatto. Sono abbastanza intelligente da non confondere sogg- e ogg- ettività.

 

Che poi Manfredi sia particolare come approccio al personaggio (o meglio, al suo universo) è un altro discorso.

Ho capito ma su Tex i due sono imparagonabili. Lascia pure che Nizzi sia calato molto, nessuno lo mette in dubbio, ma resta il fatto che abbiamo moltissime sue storie belle e importanti, ha scritto quasi quanto Bonelli e ha retto un centinaio da solo, ha inserito una inarrivabile vena ironica rendendo divertentissimi i dialoghi e ha permesso a Tex di andare avanti per anni e anni con risultati eccellenti.

Manfredi è una persona che eccelle in molte cose e lo sappiamo. Su Tex non ha lasciato traccia, a parte un paio di storie piacevoli.

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premesso che ci sarebbero altri posti più consoni di questo topic per parlare delle vecchie storie di Nizzi, a mio personale parere la parabola involutivadi NIzzi comincia proprio ciìon il 400. L'ultima sua grande storia è stata e rimane "La Tigre Nera""Furia rossa" è molto bella ma gil è un pelino inferiore. Le successive vedono un calo sempre più marcato salvato all'inizio da una padronanza delle tecniche di sceneggiatura che si va però via via affievolendo fino ai pessimi risultati che conosciamo.

Va detto, comunque, che usare soggetti altrui non fa affatto scadere il lavoro di uno sceneggiatore.

Una buona idea può essere distrutta da una pessima sceneggiatura ed un'idea traballante essere salvata da una sceneggiatura brillante.

A proposito, il soggetto di "Delitto nel porto" non è di un semplice lettore ma dello scrittore Stefano Di Marino, meglio noto ai lettori di Segretissimo come Stephen Gunn, grande appassionato di Tex che all'epoca lavorava come redattore free lance per la Collana Almanacchi.

Due parole sul fatto che il finale di "Le colline dei Sioux" sarebbe copiato da quello di un memorabile episodio del serial "Alla conquista del west", la mia replica è: e allora?

Tutti gli autori prendono ispirazione da cose che sono state fatte prima di loro. Sergio Bonelli alias Guido Nolitta ha rubato l'idea del carillon di "El Muerto" a "Per qualche dollaro in più". Di nuovo: è allora.

Se mi dite che Nizzi ha rifatto scena per scena e dialogo per dialogo il finale di quell'episodio, possiamo parlarne ma se quello che ha fatto è stato prendere l'idea di quel finale, allora va assolto.

Ma parliamo delle storie che verranno e non di quelle che sono state.

Se saranno al livello di quella del Color, allora sono fiducioso.

Modificato da Carlo Monni
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Concordo in tutto con Carlo circa la disamina sulle singole storie, non con la cronologia della decadenza. E condivido anche la fiducia sul futuro: spero che questo ottantenne ci riservi una sua nuova primavera di belle storie. 

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