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TWF - Tex Willer Forum

[Tex Willer N. 01 / 04] Vivo o morto!


ymalpas
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<span style="color:red;">2 ore fa</span>, Santana dice:

Passato ieri sera in edicola e portato subito a casa: ovviamente letto tutto d'un fiato, ammirati e apprezzati disegni e testi; non proprio male come inizio...e che inizio!

 

Mauro: leggendo mi è sorto un piccolo dubbio a pag.21..... siamo sicuri che tra la 1^ e la 3^ striscia sia tutto a posto? Non vorrei passare per pelouovista, ma a volte mi capita di accorgermi di qualche incongruenza. ;)

 

 

 

Hai ragione. Non sai quante ne combina il bravissimo De Angelis, questa ci è proprio sfuggita. Ma non è grave come le due mani del monco di  Leomacs

 

 

 

 

<span style="color:red;">1 ora fa</span>, francob dice:

Ripeto che il concetto è molto personale, quindi è possibile che sia condiviso solo dai miei coetanei.

Scusami se esemplifico in maniera molto, ma molto sintetica: il Tex Willer di oggi è "troppo" verboso e fornisce "troppe" spiegazioni rispetto a quello di GLB. E, visto che lo scrive l'autore delle storie di oggi, è "troppo" simile al Tex di oggi.

Mi scuso se ho usato pochi TROPPO! 

 

 

Di quale GLB? Quello del 48 era ovviamente velocissimo, ma per via delle strisce. Questo Tex è una via di mezzo tra il Tex degli esordi (impossibile da replicare) e quello degli anni Sessanta, questo è vero. Ma è DIVERSO dalla serie regolare attuale, almeno in queste prime mie storie.Poi... quién sabe?

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Letto poco fa, e per me e' stato un vero evento, una bella emozione ed un vero  amarcord perche' ho letto l'antefatto della prima storia di Tex, Il totem misterioso, letta non ricordo neanch'io quanti anni fa, forse addirittura 50 anni fa a Messina sulle scale del palazzo di mia zia, dove, all'eta' di 6 anni trascorsi un intero mese e lessi centinaia di strisce del Tex possedute dal dirimpettaio, un ragazzino di circa 11/12 anni super appassionato di fumetti ... bei ricordi ... chissa' che fine ha fatto quel ragazzo e chissa' se legge ancora Tex ... magari e' iscritto a questo forum ...

Comunque, un evento epocale!!! Un degnissimo festeggiamento per il trentennale: Grazie alla Bonelli ed a Borden in particolare che l'ha ideato e voluto! :clapping:

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, borden dice:

 

 

Hai ragione. Non sai quante ne combina il bravissimo De Angelis, questa ci è proprio sfuggita. Ma non è grave come le due mani del monco di  Leomacs

 

 

 

 

 

 

Di quale GLB? Quello del 48 era ovviamente velocissimo, ma per via delle strisce. Questo Tex è una via di mezzo tra il Tex degli esordi (impossibile da replicare) e quello degli anni Sessanta, questo è vero. Ma è DIVERSO dalla serie regolare attuale, almeno in queste prime mie storie.Poi... quién sabe?

 

Non ho capito: cosa è successo a pagina 21?

 

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Bene. mi ero ripromesso di leggerlo assieme al seguito - o addirittura ai seguiti - ma non ce l'ho fatta... Letto, gustato, apprezzato. L'inizio è veramente "alla grande". Per dimostrare acume e spirito analitico occorre trovare sempre il pelo nell'uo... pardon un difetto? Mah, se proprio occorre, direi che risulta forse confermata - in ciò, attenendosi esattamente all'imrponta glbonenniana del del personaggio - l'aria un po' troppo "saputella" di un ventenne, abile con la pistola finchè si vuole, ma pur sempre nella mischia da poco tempo. Ma la realtà è che, n fondo, è questo che Tex ventenne era ed è nella nuova serie. Pertanto, benvenuto lui e la serie!

Se non sbaglio l'intento è quello di colmare le lacune della serie originale: dobbiamo, perciò, aspettarci dei salti temporali? direi proprio di sì...

Spero, tornando al discorso di prima e al tema della fedeltà all'originale, che invece per Kit Carson si sia scelta una minore fedeltà alla versione originaria, visto che a me il Carson dei primo 12 albi della serie gigante è sempre apparso una figura un po' scialba, molto, molto al di sotto di Tex sotto tutti i punti di vista. Un personaggio lontanissimo dalla sacrosanta rilettura e valorizzazione che ne ha dato Boselli (Il passato di Carson e I giustizieri di Vega, per citarne alcuni, ma non sono le sole occasioni...)

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Anche il mio giudizio non può che essere positivo, oltre che per la storia (le premesse sono più che buone), soprattutto per l'iniziativa/progetto editoriale che rappresenta questa nuova collana. Era da tempo, e lo avevo già rappresentato su questo forum in tempi non sospetti, che mi auspicavo(lo dico citando le parole usate da Boselli sul n. zero), una "riscrittura moderna, ma, allo stesso tempo, fedele all'originale, senza prescindere dai sacri testi del grandissimo G.L. Bonelli" invece della solita riproposta delle solite ristampe ormai viste e riviste in tutti i formati e colori. Con questa collana la SBE propone un Tex nuovo e graficamente moderno che può avvicinare lettori che non conoscono il personaggio ma che sa anche di antico per chi Tex lo "legge da una vita" e può ritrovarvi ambientazioni e personaggi delle primissime storie completate e arricchite da antefatti a suo tempo solo accennati  (come ad esempio l'accenno a Bill il rosso fatto da Tex a Tesha nelle prime vignette e che ora vedremo nel prossimo albo) con l'aggiunta di nuovi personaggi e nuove avventure. Riguardo alla parte grafica mi unisco a tutti gli altri che hanno apprezzato i disegni di De Angelis aggiungendo che, secondo me, è stato straordinario per l'uso, magistrale, di inquadrature e sequenze dal taglio cinematografico che hanno reso il primo numero, passatemi il termine, un fumetto animato. Un piccolo neo nella storia, a mio parere (un difettuccio  bisogna pur trovarlo no?), è che trovo difficile immaginare che un ragazzo appena ventenne sia già da tempo, nella storia non viene specificato da quanto, fratello di sangue di Cochise. Se si pensa che questo incontro é avvenuto, presumibilmente,  nel periodo precedente a questa storia e cioè dopo che il "nostro" ha lasciato il suo ranch ed é diventato re del rodeo prima e fuorilegge poi,  viene difficile credere che a 18/19 anni Tex abbia avuto il tempo e l'occasione di farsi conoscere e stimare da Cochise al punto di diventare suo fratello di sangue. Ripeto, è solo per trovare un difettuccio alla storia, non è certo una cosa di vitale importanza, il primo numero mi è piaciuta e se il buon giorno si vede dal mattino possiamo solo pregustare cosa potremo leggere con le storie che seguiranno.         

 

 

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Standing ovation per Boselli, De Angelis e Dotti. Massì, un encomio anche per Luca Corda… Arrivato a pagina 47 mi sono seduto a fianco di Dente di Lupo ad ammirare l'Horseshoe Bend… una vista da mozzare il fiato! Fatemelo dire, su queste tavole il colore potrebbe dare risultati da pelle d'oca. Off topic nel topic: a me Coffin ricorda il Tuco di "Il buono, il brutto e il cattivo" e anche la scena di pagina 21 mi ha fatto venire in mente il capolavoro di Sergio Leone...

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<span style="color:red;">8 minuti fa</span>, Bob Rock dice:

trovo difficile immaginare che un ragazzo appena ventenne sia già da tempo, nella storia non viene specificato da quanto, fratello di sangue di Cochise. Se si pensa che questo incontro é avvenuto, presumibilmente,  nel periodo precedente a questa storia e cioè dopo che il "nostro" ha lasciato il suo ranch ed é diventato re del rodeo prima e fuorilegge poi,  viene difficile credere che a 18/19 anni Tex abbia avuto il tempo e l'occasione di farsi conoscere e stimare da Cochise al punto di diventare suo fratello di sangue.

 

Vivo o morto! credo segua di poco, dal punto di vista "cronologico", Il magnifico fuorilegge, Texone uscito lo scorso anno in cui ha appunto luogo il primo incontro tra Tex e Cochise. Dal punto di vista anagrafico, è ovvio che col metro attuale 20 anni suonino terribilmente pochi, tuttavia nella prima metà dell'900 e nel Selvaggio ovest credo che un ventenne medio avesse già avuto tali e tante esperienze di vita da potersi già considerare un uomo fatto e finito, o quasi. Ci può stare, inoltre, che un ventenne possa avere una personalità particolarmente spiccata, altrimenti che Eroe Intramontabile sarebbe ;)??

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Bob Rock dice:

Anche il mio giudizio non può che essere positivo, oltre che per la storia (le premesse sono più che buone), soprattutto per l'iniziativa/progetto editoriale che rappresenta questa nuova collana. Era da tempo, e lo avevo già rappresentato su questo forum in tempi non sospetti, che mi auspicavo(lo dico citando le parole usate da Boselli sul n. zero), una "riscrittura moderna, ma, allo stesso tempo, fedele all'originale, senza prescindere dai sacri testi del grandissimo G.L. Bonelli" invece della solita riproposta delle solite ristampe ormai viste e riviste in tutti i formati e colori. Con questa collana la SBE propone un Tex nuovo e graficamente moderno che può avvicinare lettori che non conoscono il personaggio ma che sa anche di antico per chi Tex lo "legge da una vita" e può ritrovarvi ambientazioni e personaggi delle primissime storie completate e arricchite da antefatti a suo tempo solo accennati  (come ad esempio l'accenno a Bill il rosso fatto da Tex a Tesha nelle prime vignette e che ora vedremo nel prossimo albo) con l'aggiunta di nuovi personaggi e nuove avventure. Riguardo alla parte grafica mi unisco a tutti gli altri che hanno apprezzato i disegni di De Angelis aggiungendo che, secondo me, è stato straordinario per l'uso, magistrale, di inquadrature e sequenze dal taglio cinematografico che hanno reso il primo numero, passatemi il termine, un fumetto animato. Un piccolo neo nella storia, a mio parere (un difettuccio  bisogna pur trovarlo no?), è che trovo difficile immaginare che un ragazzo appena ventenne sia già da tempo, nella storia non viene specificato da quanto, fratello di sangue di Cochise. Se si pensa che questo incontro é avvenuto, presumibilmente,  nel periodo precedente a questa storia e cioè dopo che il "nostro" ha lasciato il suo ranch ed é diventato re del rodeo prima e fuorilegge poi,  viene difficile credere che a 18/19 anni Tex abbia avuto il tempo e l'occasione di farsi conoscere e stimare da Cochise al punto di diventare suo fratello di sangue. Ripeto, è solo per trovare un difettuccio alla storia, non è certo una cosa di vitale importanza, il primo numero mi è piaciuta e se il buon giorno si vede dal mattino possiamo solo pregustare cosa potremo leggere con le storie che seguiranno.         

 

 

Guarda, pur entusiasta di tutto, questa cosa di Cochise l'ho pensata anch'io: troppi eventi compressi in un periodo temporale cosi' breve ... :rolleyes:

Il tutto ha confermato la mia convinzione sul retrocedere il Tex del Totem misterioso a soli 20/21 anni d'eta' quando era piu' logico lasciarlo all'eta' dei 27/28 anni che gli erano stati sempre attribuiti ;)

<span style="color:red;">18 ore fa</span>, borden dice:

 

 

Hai ragione. Non sai quante ne combina il bravissimo De Angelis, questa ci è proprio sfuggita. Ma non è grave come le due mani del monco di  Leomacs

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Leomacs? :lol:

 

f00osm.jpg

 

Mitico Leomacs :ok:

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3 ore fa, juanraza85 dice:

 

Vivo o morto! credo segua di poco, dal punto di vista "cronologico", Il magnifico fuorilegge, Texone uscito lo scorso anno in cui ha appunto luogo il primo incontro tra Tex e Cochise. Dal punto di vista anagrafico, è ovvio che col metro attuale 20 anni suonino terribilmente pochi, tuttavia nella prima metà dell'900 e nel Selvaggio ovest credo che un ventenne medio avesse già avuto tali e tante esperienze di vita da potersi già considerare un uomo fatto e finito, o quasi. Ci può stare, inoltre, che un ventenne possa avere una personalità particolarmente spiccata, altrimenti che Eroe Intramontabile sarebbe ;)??

 

 

A vent'anni allora si era UOMINI. A trenta spesso non ci si arrivava.

Modificato da borden
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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, borden dice:

 

 

A vent'anni allora si era UOMINI. A trenta spesso non ci si arrivava.

Infatti, vedi Billy the Kid una leggenda del west eppure vissuto poco più di venti anni!

Borden complimenti per la nuova serie e grazie, e davvero un bel regalo per chi ama Tex.

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<span style="color:red;">30 minuti fa</span>, Dix Leroy dice:

 

Non dirlo a questi qui, l'ultima volta che ho detto qualcosa a riguardo mi hanno lapidato.

Beh, questo non lo puoi dire perche' non e' assolutamente vero ... era un ragionamento alquanto articolato che adesso non puoi liquidare cosi' semplicisticamente, travisando la realta' dei fatti ... :furiosi75:

e se la tua memoria e' corta, ti rinfresco le idee, perche', tra l'altro, si facevano due discorsi in uno:

Tu sostenevi che a 40 anni si era gia' vecchi e si moriva prima, naturalmente...

Io, perche', scripta manent, al riguardo dissi che e' vero che in passato si diventava uomini prima, e, senza arrivare all'800, feci l'esempio dei miei zii che, nei primi anni 40 del 900 lavoravano gia' in miniera, rispettivamente a 9 ed 21 anni, nonche' che le femmine si maritavano giovanissime, anche a 14/15 anni!!!!!

E questo e' il primo discorso!!!

Poi, Tu sostenevi che nel Far West a 40 anni si era gia' vecchi e che si moriva prima di oggi, per cause naturali ed Io precisai invece  che se la "speranza di vita" era cosi' bassa rispetto ad oggi, era solamente per l'altissima incidenza statistica della mortalita' neonatale, ma che i sopravvissuti, se non morivano ammazzati in guerra o in altro modo, vivevano quanto e piu' di noi... Ed ho postato un elenco di una trentina di personaggi celebri del Far West ottuagenari, da Geronimo a Wyatt Earp ... :malato:

Poi, e' chiaro che se facevi il pistolero od il militare la probabilita' di non arrivare a 30 era elevata, ma non e' che a 30 anni si era vecchio e si moriva di morte naturale: Custer, Wild Bill Hickok, Billy the Kid etc... sono morti ammazzati, e credo sia questo cio' a cui alludeva Borden quando diceva che a 30 anni spesso non si arrivava: SE FACEVI IL PISTOLERO, LO SCERIFFO OD IL MILITARE, perche' e' di questi che stiamo parlando, non della gente comune ... :craniate: 

... e pobabilmente si muore di piu' oggi prematuramente per tumori, infarti, ictus  od incidenti stradali vari che allora ... 

<span style="color:red;">6 minuti fa</span>, Apache.kid dice:

Infatti, vedi Billy the Kid una leggenda del west eppure vissuto poco più di venti anni!

Borden complimenti per la nuova serie e grazie, e davvero un bel regalo per chi ama Tex.

Appunto, ma NON E' MORTO DI VECCHIAIA e se avesse fatto l'agricoltore nulla gli avrebbe impedito di arrivare ad 80/90 anni :ok:

Diciamo che Dix Leroy ha voluto strumentalizzare quanto detto da Borden ( tutto vero perche' a 20 anni si era uomini da parecchio e se facevi il pistolero avevi atissime probabilita' di non arrivare a 30 anni) per perorare la sua tesi che nel Far West a 40 anni si era gia' vecchi come un ottuagenario contemporaneo ...:rolleyes:

<span style="color:red;">9 minuti fa</span>, Ken51 dice:

Beh, questo non lo puoi dire perche' non e' assolutamente vero ... era un ragionamento alquanto articolato che adesso non puoi liquidare cosi' semplicisticamente, travisando la realta' dei fatti ... :furiosi75:

e se la tua memoria e' corta, ti rinfresco le idee, perche', tra l'altro, si facevano due discorsi in uno:

Tu sostenevi che a 40 anni si era gia' vecchi e si moriva prima, naturalmente...

Io, perche', scripta manent, al riguardo dissi che e' vero che in passato si diventava uomini prima, e, senza arrivare all'800, feci l'esempio dei miei zii che, nei primi anni 40 del 900 lavoravano gia' in miniera, rispettivamente a 9 ed 21 anni, nonche' che le femmine si maritavano giovanissime, anche a 14/15 anni!!!!!

E questo e' il primo discorso!!!

Poi, Tu sostenevi che nel Far West a 40 anni si era gia' vecchi e che si moriva prima di oggi, per cause naturali ed Io precisai invece  che se la "speranza di vita" era cosi' bassa rispetto ad oggi, era solamente per l'altissima incidenza statistica della mortalita' neonatale, ma che i sopravvissuti, se non morivano ammazzati in guerra o in altro modo, vivevano quanto e piu' di noi... Ed ho postato un elenco di una trentina di personaggi celebri del Far West ottuagenari, da Geronimo a Wyatt Earp ... :malato:

Poi, e' chiaro che se facevi il pistolero od il militare la probabilita' di non arrivare a 30 era elevata, ma non e' che a 30 anni si era vecchio e si moriva di morte naturale: Custer, Wild Bill Hickok, Billy the Kid etc... sono morti ammazzati, e credo sia questo cio' a cui alludeva Borden quando diceva che a 30 anni spesso non si arrivava: SE FACEVI IL PISTOLERO, LO SCERIFFO OD IL MILITARE, perche' e' di questi che stiamo parlando, non della gente comune ... :craniate: 

... e pobabilmente si muore di piu' oggi prematuramente per tumori, infarti, ictus  od incidenti stradali vari che allora ... 

Appunto, ma NON E' MORTO DI VECCHIAIA e se avesse fatto l'agricoltore nulla gli avrebbe impedito di arrivare ad 80/90 anni :ok:

Diciamo che Dix Leroy ha voluto strumentalizzare quanto detto da Borden ( tutto vero perche' a 20 anni si era uomini da parecchio e se facevi il pistolero avevi atissime probabilita' di non arrivare a 30 anni) per perorare la sua tesi che nel Far West a 40 anni si era gia' vecchi come un ottuagenario contemporaneo ...:rolleyes:

P.S.: i miei zii lavoravano in miniera a 9 ed 11 anni

<span style="color:red;">1 ora fa</span>, borden dice:

 

 

A vent'anni allora si era UOMINI. A trenta spesso non ci si arrivava.

 Borden, cio' che dici e'' giustissimo, pero' non hai risposto a me ... io non contestavo come Bob Rock l'inadeguatezza dell'eta' di Tex, ma la contrazione temporale di troppi eventi che avrebbero reso piu' verosimile un'eta' maggiore all'epoca del Totem misterioso... ma va benissimo lo stesso cosi' ... :trapper:

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Ah ah, vero Ken, ma sicuramente non sarebbe diventato una leggenda immortale ed epica del west a soli 22 anni, e non avrebbe ispirato una delle più belle (per me) canzoni di tutti i tempi, knocking on heavens door, oltre che righe e righe di testi, film, ecc. E quello che volevo rimarcare è che anche se solo ventenne ha avuto tutto il tempo di diventare la leggenda che è, non la morte in giovane età. Con i parametri odierni sarebbe stato poco più che un adolescente, ma allora come asserito da Borden e anche da te era già da un bel pezzo un uomo fatto e finito, temprato dagli avvenimenti vissuti. 

Per cui viva il giovane Tex così come proposto finora da Borden e lunga vita alla serie Tex Willer. Godiamocela tutta e speriamo molto a lungo.

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47 minuti fa, francob dice:

Nessuno risponde a Leo?

@ Leo, Nella priima vignetta Tex spara con una sola pistola ma poi nella quarta le ha tutte e due in mano fumanti :laugh:

<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Apache.kid dice:

Ah ah, vero Ken, ma sicuramente non sarebbe diventato una leggenda immortale ed epica del west a soli 22 anni, e non avrebbe ispirato una delle più belle (per me) canzoni di tutti i tempi, knocking on heavens door, oltre che righe e righe di testi, film, ecc. E quello che volevo rimarcare è che anche se solo ventenne ha avuto tutto il tempo di diventare la leggenda che è, non la morte in giovane età. Con i parametri odierni sarebbe stato poco più che un adolescente, ma allora come asserito da Borden e anche da te era già da un bel pezzo un uomo fatto e finito, temprato dagli avvenimenti vissuti. 

Per cui viva il giovane Tex così come proposto finora da Borden e lunga vita alla serie Tex Willer. Godiamocela tutta e speriamo molto a lungo.

:ok:

Modificato da Ken51
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Io pensavo che l'errore fosse quello dei due gaglioffi con la corda prima a destra e poi a sinistra di Jones.

Tex spara due colpi con la prima colt poi impugna la seconda colt (fumante perché ha sparato pure con quella): se contate i colpi sparati prima di ricaricare, contando un terzo colpo che non si vede a pag. 21, sono giusti giusti 12.

 

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Si contano 10 colpi sparati dalle pistole di Tex e per ricaricare non bisogna certo aspettare che le armi siano scariche ...

 

Quello dei due gaglioffi prima a destra e poi a sinistra e' chiaramente un altro errore, certo, perche' l'inerzia quando si e' rotta la corda che serravano li avrebbe semmai dovuti spingere indietro e non in avanti: doppia bacchettata a De Angelis 

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Ma neanche io me ne ero accorto alla lettura ... sono andato a riguardare pagina 21 dopo la segnalazione qui :laugh:

Pero' riscontrare due errori del genere (per me gravi) in una sola tavola da' da pensare ... ma a cosa pensa De Angelis quando disegna? Un minimo di concentrazione, suvvia ...

 

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L' età media nel 1861 dei soldati unionisti arruolati era di 26 anni.

Non si hanno dati certi sui Confederati,ma nell' ultimo anno di guerra (1865) ragazzini di 13 anni venivano arruolati, così come uomini di oltre 65 anni...

A 50 anni gli uomini erano considerati vecchi...

A 20 anni gli uomini americani si sposavano con ragazzine di 15 anni...

 

L' età media alla nascita nel 1800 in America era di circa 45anni...

 

Ma se un uomo riusciva a superare i 25/30 anni aveva ottime possibilità di arrivare ai 65/70 anni...

Chi è sopravvissuto alla Guerra Civile in America è probabilmente riuscito ad arrivare ai 65/70...

Un milione di vittime circa è costata la Guerra Civile tra morti in battaglia,feriti,ammalati e invalidi deceduti per ragioni legati al combattimento.

 

A 20 anni si era già uomini,anche prima...

 

 

 

 

Modificato da Barbanera
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<span style="color:red;">46 minuti fa</span>, Leo dice:

Grazie. Errore venialissimo, non me ne sarei mai accorto, credo 

Dire che è un errore grosso dopo che non te ne sei accorto alla prima lettura, diventa un errore veniale. Quindi quoto Leo.

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<span style="color:red;">12 minuti fa</span>, Barbanera dice:

L' età media nel 1861 dei soldati unionisti arruolati era di 26 anni.

Non si hanno dati certi sui Confederati,ma nell' ultimo anno di guerra (1865) ragazzini di 13 anni venivano arruolati, così come uomini di oltre 65 anni...

A 50 anni gli uomini erano considerati vecchi...

 

 

 

 

 

Certo che ... a 50 anni erano considerati "vecchi" ma poi venivano arruolati anche a 65 ...

Comunque anch'io a 20 anni consideravo mio padre, che ne aveva 50, un vecchio, e sicuramente i miei figli pensano lo stesso di me ... :(

Ma, a dire il vero ... a 20 anni io consideravo vecchi anche quelli di 35 :lol:

<span style="color:red;">4 minuti fa</span>, Loriano Lorenzutti dice:

Dire che è un errore grosso dopo che non te ne sei accorto alla prima lettura, diventa un errore veniale. Quindi quoto Leo.

Ma che discorso e': l'errore e' errore, ed un professionista non dovrebbe farne ...

Poi, scusa, ma che c'entra che io non me ne sia accorto? Comunque altri se ne sono accorti e l'hanno segnalato ...

Anche delle sei dita della mano nella copertina di Galep del numero 29 io nin cu avevi mai fatto caso: quindi secindo te sarebbe un errore veniale? Ma come ragioni?

Intanto gli errori sono DUE e che non me ne sia accorto non scusa il disegnatore a meno il suo disimpegno e la sua scarsa professionalita' qui dimostrata siano dovuti alla consapevole che "tanto Tex non e' un lavoro importante, non e' una graphic novel per il mercato francese, e' solo un fumetto che si legge di corsa nei bus, in ufficio od al bagno e non mi devo preoccupare di eveventuali errori, che tanto nessuno se ne accorgerebbe"...

Invece dobbiamo pretendere che i disegnatori ci mettano lo stesso impegno sia quando disegnano una graphic novek che quando disegnano un giornaletto come Tex, che credo con Tex siano anche meglio pagati ...

<span style="color:red;">38 minuti fa</span>, Barbanera dice:

Ma se un uomo riusciva a superare i 25/30 anni aveva ottime possibilità di arrivare ai 65/70 anni...

 

 

 

 

 

Ed anche oltre, vedi Wyatt Earp, Geronimo ed altri ottuagenari ... :old:

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<span style="color:red;">10 minuti fa</span>, Ken51 dice:

Certo che ... a 50 anni erano considerati "vecchi" ma poi venivano arruolati anche a 65 ...

Comunque anch'io a 20 anni consideravo mio padre, che ne aveva 50, un vecchio, e sicuramente i miei figli pensano lo stesso di me ... :(

Ma, a dire il vero ... a 20 anni io consideravo vecchi anche quelli di 35 :lol:

 

<span style="color:red;">31 minuti fa</span>, Barbanera dice:

L' età media nel 1861 dei soldati unionisti arruolati era di 26 anni.

Non si hanno dati certi sui Confederati,ma nell' ultimo anno di guerra (1865) ragazzini di 13 anni venivano arruolati, così come uomini di oltre 65 anni...

A 50 anni gli uomini erano considerati vecchi...

A 20 anni gli uomini americani si sposavano con ragazzine di 15 anni...

 

L' età media alla nascita nel 1800 in America era di circa 45anni...

 

Ma se un uomo riusciva a superare i 25/30 anni aveva ottime possibilità di arrivare ai 65/70 anni...

Chi è sopravvissuto alla Guerra Civile in America è probabilmente riuscito ad arrivare ai 65/70...

Un milione di vittime circa è costata la Guerra Civile tra morti in battaglia,feriti,ammalati e invalidi deceduti per ragioni legati al combattimento.

 

A 20 anni si era già uomini,anche prima...

 

 

 

 

 

La vita era dura, nel West e anche in Europa.

Non discuto (e non discutevo) sulla genetica, per cui anche un Homo erectus, in ambiente sano e senza pericoli

avrebbe potuto vivere ben più dei 15 o 16 anni in cui si svolgeva la sua misera esistenza.

Ma le occasioni per finire ammazzati nel 19° secolo ben prima dei cinquant'anni c'erano eccome, da loro come da noi.

Non occorrevano duelli o sparatorie all'osteria, che pure c'erano.

Le faide c'erano anche al nord, agguati per questioni di denaro, campi o donne sono durate fino a pochi decenni fa.

Altrimenti ci pensavano i campi, le bestie, le fabbriche o le miniere e ogni tanto qualche guerra o una epidemia.

Ma sto ripetendo cose che ho già scritto e non vorrei essere noioso e pedante.

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<span style="color:red;">41 minuti fa</span>, Barbanera dice:

A 20 anni si era già uomini,anche prima...

 

 

 

 

... io lo son diventato ad 11 anni appena compiuti ... ma non fa testo, noi sardi siamo precoci :P

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      In Texas, la Luna piena colore del sangue annuncia la scorreria notturna di un predone, Il comanche Charvez, tornato dalla morte per riprendere con se il figlio quindicenne Daniel, cresciuto con la madre Ada e il patrigno Rick, vecchi amici di Tex. Il ranger si mette sulle sue tracce!
       
       
       
       
       
      © Sergio Bonelli Editore
       
       
       
       
          
    • Da Sam Stone
      Torna la formula autunnale del Color Tex: quattro episodi completi, tutti a colori! Color Tex
        Stelle di latta e altre storie Uscita: 20/11/2014
      Copertina: Giulio De Vita
      Il sesto numero della serie di Color Tex ripresenta l'originale formula che ha riscosso immediato successo con il n. 4: quattro episodi completi, interamente a colori, ognuno relizzato da autori differenti, molti al loro esordio con le storie del Ranger!
       
      Stelle di latta
      Soggetto e sceneggiatura: Michele Medda
      Disegni: Michele Benevento
      Colori: Oscar Celestini
       
      C’è chi è onorato di servire la Legge e chi getta la propria stella nella polvere...
       
      Incontro a Tularosa
      Soggetto e sceneggiatura: Moreno Burattini
      Disegni: Giuseppe Camuncoli
      Colori: Beniamino Delvecchio
       
      Tre uomini si danno appuntamento con la morte in un pueblo del Nuovo Messico...
       
      Nel buio
      Soggetto e sceneggiatura: Mauro Boselli
      Disegni: Luca Rossi
      Colori: Romina Denti
       
      È peggiore il buio della solitudine o quello sordo e cieco del pregiudizio?
       
      Randy il fortunato
      Soggetto e sceneggiatura: Roberto Recchioni
      Disegni: Andrea Accardi
      Colori: Oscar Celestini
       
      Aveva la fortuna delle canaglie.. sinché Tex non diventò la sua ombra!...
       
       
      Tavole in anteprima:
       


       
      Testi e immagini sono Copyright Sergio Bonelli Editore
    • Da Sam Stone
      Soggetto: Mauro Boselli
      Sceneggiatura:Mauro Boselli
      Disegni di:Lito Fernandez
      Copertina: Claudio Villa

      A Sitka, nei fiordi dell'Alaska, un'incomprensione tra la pittoresca ciurma di capitan Roscoe e i Tlingit del sakem Kowee ha scatenato un'autentica guerriglia, nella quale sono coinvolti anche Gros-Jean e la sua figlioccia eskimo Dawn. Giunti in aiuto degli amici, Tex e Carson scoprono che all'origine di tutto c'è il rapimento di alcune ragazze indiane. Nessuno crede davvero che i colpevoli siano i leggendari spiriti malingi della foresta, i Kuchtaqa... Ma poi anche Dawn e la figlia di Kowee scompaiono misteriosamente... E, oltre le montagne ghiacciate più a nord, un mostruoso dio cannibale sta per fare di loro le sue spose...

      Copyright SBE 2013

      In edicola da Ottobre 2013
    • Da bressimar
      Soggetto e sceneggiatura: Mauro Boselli
      Disegni: Alfonso Font
      Periodicità annuale: Ottobre 2001


      Chi è il divoratore di anime dall'occhio d'oro? E perchè Jim Brandon, dopo aver letto l'enigmatico messaggio che ne fa menzione, abbandona i suoi uomini e si allontana, da solo e in borghese, nei territori del Nord' Tex e Carson, chiamati da Gros-Jean, si gettano subito sulle tracce dell'amico scomparso, su cui grava, oltretutto, l'infamante sospetto della diserzione, ma dovranno fare molta attenzione? Ai pericoli dell'inverno che arriva si aggiunge, infatti, una minaccia misteriosa e sinistra: quella dello Spirito del Vento, il terribile Wendigo!



      [ Nota: il messaggio iniziale di questa discussione è stato modificato per consentire l'inserimento dei dati della storia ]



      Altra storia ambientata in questi posti che solo a prendere in mano l'albo mi viene freddo... e tutti con le loro giacchette di pelo sopra alla camicia... mah..
      scherzi a parte io francamente non ho apprezzato troppo questa storia, forse un po' troppo fantasiosa per i miei gusti, anche se la trama mi è parsa ben sviluppata e con un buon ritmo.. il fatto è che preferisco storie più tradizionali e canoniche...
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