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TWF - Tex Willer Forum

[Color Tex N. 14] L'apache bianco e altre storie


natural killer
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1 ora fa, borden dice:

Forse, Ma spero di no. Noi invidiamo i tempi con Hitler e Stalin?  E' giusto aver nostalgia degli anni Sessanta...ma degli Anni di piombo? Non tutte le epoche sono uguali. La tua posizione rischia il qualunquismo.

Rischia solo? :lol: Troppo buono, Borden ... purtroppo questa è un'epoca che, grazie ai social network, sta esaltando al massimo l'"Uomo Qualunque" di gianniniana memoria ed associazioni di pensiero come quella da te deplorata stanno diventando sempre più comuni :deserto:è proprio "la fine della ragione", come dice Rrobe... ma non bisogna rassegnarsi ;) 

Modificato da Ken51
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49 minuti fa, Letizia dice:

 

Anch'io spero di no.

Ma potrebbe essere anche perché nella nostra epoca non ci sono né Hitler, né Stalin, né le BR (non pensi che tirarli in ballo sia qualunquismo?).

Ma ho sentito un sacco di persone che invidiano i giovani degli anni sessanta.

 

Ci sono però Trump, Salvini, Grillo, Putin, Erdogan e altri. E non ci sono all'orizzonte né  Churchill né F. D. Roosevelt.   Se credi che citare insieme Hitler e Stalin (o gli altri prima citati) sia qualunquismo, forse non sai che cosa s'intenda precisamente per qualunquismo. Trovare ugualmente odiosi Stalin e Hitler è puro buonsenso. Temere (o ritenere) che siamo davanti a un nuovo fascismo "digitale", beh, è altrettanto ragionevole. Fahrenheit 451 sembrava impossibile, ma ormai  non mi sembra più tale... Per tacere di Big Brother.

 

Modificato da borden
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4 ore fa, Letizia dice:

Oddio, facendo i dovuti paragoni, dovrei dire che peggio di così non si può.

E non c'è neanche bisogno di scomodare Trump, basta guardare in casa nostra.

 

Non mi piace citare me stessa, ma anch'io ritengo che non ci siano all'orizzonte personaggi come Churchill o Roosevelt.

Inoltre all'inizio ho solo fatto citazioni senza commentarle e non avevo per nulla intenzione di affermare che si tratta di percezione e non di realtà.

Volevo solo puntualizzare che non tutti i giovani di oggi sono deficienti cellulardipendenti.

Che questa poi sia un'epoca di decadenza l'ho ammesso e ho solo detto che è quasi impossibile non trovare decadenza anche in epoche precedenti alla nostra.

Dire che quest'epoca ci appare peggiore di quello che è non le conferisce automaticamente l'aureola di santità: si può essere peggiori di qualcosa che è già peggiore per conto suo: non c'è limite al peggio.

Raramente l'Uomo Qualunque ragiona con la propria testa e non mi pare che nel mio cranio ci sia posto anche per il cervello di altri.

Anch'io una volta (quando esisteva) votavo a sinistra; adesso sinceramente non mi riconosco in nessuno degli schieramenti politici.

E non ditemi che questo è qualunquismo: è rassegnazione.

 

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1 ora fa, borden dice:

Ci sono però Trump, Salvini, Grillo, Putin, Erdogan e altri. E non ci sono all'orizzonte né  Churchill né F. D. Roosevelt.

In Italia mi basterebbero un Jeremy Corbyn o una Theresa May...ma la Gran Bretagna è lontana

 

43 minuti fa, Letizia dice:

Anch'io una volta (quando esisteva) votavo a sinistra; adesso sinceramente non mi riconosco in nessuno degli schieramenti politici.

lo pseudo storico NippoAmericano Fukuyama alla fine dei '90 parlò di fine della Storia e di nascita di un periodo di pace globale (mito della globalizzazione):il mercato avrebbe aggiustato tutto.si è visto che non è stato così...

Terza via e sinistra Blairiana sono morte,in Italia come nel resto del Europa.questa è ormai storia,da accettare.

Chiudo.meglio tornare a Tex...

Modificato da Barbanera
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Tex? 

 

"certe leggi le hanno pensate alcuni abissali incompetenti che avevano il solo merito di possedere una faccia di bronzo e un robusto fondo della schiena incollato costantemente a una poltrona di comando, e il guaio è che, oltre ad averle pensate, le hanno poi fatte scrivere e approvare da altri cervelloni, il che ha costituito un autentico disastro per un mucchio di brava gente" GLBonelli

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Un'ultima cosa: prima di tornare a parlare del Color. t Barbanera,u hai citato il Regno Unito dove esistono ancora un partito progressista ed uno conservatore, che al momento non esistono in Italia

Un forte partito conservatore ed un forte partito progressista sono la linfa di una società liberale e democratica che dalla loro leale competizione ha modo di crescere e migliorare.

Nel 1994, pur non votando per lui, avevo sinceramente sperato che Berlusconi riuscisse a costruire un moderno partito conservatore  ma alla fine si è rivelato incapace di costruire una classe dirigente che potesse sopravvivergli ed anzi ha portato il suo movimento all'autodistruzione. 

Per quanto riguarda la Sinistra nelle sue diverse anime si è dimostrata da un lato prigioniera dell'atavico massimalismo che ne aveva già decretato la rovina in passato e dall'altro divisa dai litigi tra leader più interessati a mantenere il loro piccolo spazio di potere che al benessere della Nazione, che preferisce votarsi alla sconfitta pur non far vincere l'odiato rivale interno.

Quel che è successo alle ultime elezioni è anche il risultato di tutto questo.

Niente di strano che gli elettori delusi si siano rivolti a chi dice di avere risposte semplici a problemi complessi.

La Lega, è bene dirlo con chiarezza, non è un partito conservatore, è un partito reazionario ed i 5 Stelle, seppur non lo siano, hanno mostrato una preoccupante deriva verso l'autoritarismo.

Io spero che supereremo anche questo momento.

 

 

 

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Se poi ci impelaghiamo a parlare di reazionari e conservatori non ne usciamo più, date le interpretazioni diversissime che se ne possono dare a livello storico. In effetti, parlando da un punto di vista puramente concettuale senza alcun giudizio di merito, definire la Lega un partito reazionario e non conservatore è un'osservazione che ha un suo fondamento.

Purtroppo basta spostarci anche solo di qualche decennio e le cose diventano confuse: ad esempio, nei suoi articoli sulla mutazione antropologica italiana, Pasolini definisce costantemente "reazionari" i potentati economici e finanziari e "conservatori" i ceti popolari e contadini, mentre io faccio esattamente il contrario. E' un bel ginepraio, come d'altronde succede sempre quando delle parole superano i decenni o addirittura i secoli e si trovano ad assumere nella propria storia significati tra loro diversissimi, basti pensare a "sinistra" e "destra": quante volte hanno cambiato significato negli ultimi centocinquant'anni?

 

Comunque in effetti questo OT è durato parecchio; anche se si è parlato di cose molto interessanti. Noto soltanto una tendenza a giudicare i personaggi storici da un punto di vista morale, ciò che non ci aiuta in alcun modo a comprenderli. Come giustamente osservava Barbero su Rai Storia qualche settimana fa, Augusto non fu probabilmente meno spietato di Stalin nella repressione, eppure ne abbiamo un'immagine sostanzialmente positiva, a differenza del secondo, che pure fu una personalità a dir poco straordinaria per abilità politica, poliedricità di interessi e sensibilità (un mio amico russo mi raccontava che le annotazioni che Stalin conduceva a margine dei suoi libri e dei suoi romanzi hanno rivelato la sua grande competenza in materia. Stalin fu probabilmente l'ultimo uomo a illudersi che la letteratura avesse una certa importanza, da cui le purghe e le epurazioni di poeti e artisti, ma anche la promozione di Sciolokov). Poi il giudizio morale segue, e doverosamente, ma non va confuso con lo studio. Io ad esempio ammiro parecchio personalità tra loro diversissime come Stalin e Andreotti, ma ciò non mi impedisce di trovarli, da un punto di vista morale, ampiamente repellenti.

 

Ciò detto, torniamo a parlare del Color Tex. O, se proprio il Color Tex non ci aggrada, di fica.

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<span style="color:red;">14 ore fa</span>, Barbanera dice:

In Italia mi basterebbero un Jeremy Corbyn o una Theresa May...ma la Gran Bretagna è lontana

 

 

 

Sono più che pessimi anche loro.

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, borden dice:

 

Sono più che pessimi anche loro.

Sulla Brexit ho una mia teoria che non dico...ma sicuramente la May e Corbyn hanno una storia politica ben diversa da quella di alcuni Messeri ministri del nostro Paese...e idee.giuste o sbagliate,non importa.poi,io sono da sempre anglofilo :P

<span style="color:red;">43 minuti fa</span>, Ken51 dice:

ma anch'io ritengo che non ci siano all'orizzonte personaggi come Churchill o Roosevelt.

Basterebbe anche solo un Clemence Attlee o un Willy Brandt.o un Adenauer.chiudo

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<span style="color:red;">2 ore fa</span>, virgin dice:

Ragazzi, ma siamo matti? Sono toni questi da usarsi? Smettiamola immediatamente.

 

Scusa, Virgin, ma vorrei un chiarimento, per cortesia.

Con "ragazzi" a chi ti sei voluto rivolgere?

Perché a me pare di aver usato toni fin troppo civili.

E non intendo smettere di usarli.

Purtroppo non posseggo la saggezza di Dante, né quella di Virgilio.

Ma non vorrei deludere Barbanera.

A me hanno insegnato: "chi ha più intelligenza, la usi" e cercherò di usare quel poco che ho.

Ma questo signore sta esagerando per cui segnalo il suo commento ai moderatori.

Già una volta ho avuto a che dire con qualcuno e, anche se ero convinta di aver pienamente ragione, ho accettato le critiche dei moderatori.

Senza che nessuno me lo avesse chiesto, mi sono autosospesa per un mese.

Mi piacerebbe sapere perché questo signore ce l'abbia tanto con me e sinceramente mi è venuto un piccolo dubbio.

Chi si cela dietro quel nickname?

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  • 4 settimane dopo...

Albo veramente piacevole, buone le storie e buoni i disegni. Qua e là ho notato aspetti che mal digerisco ma posso dire che sono abbastanza diluiti nella grande qualità del resto.

Partiamo intanto dal vero punto di forza, partiamo dalla copertina. Ma quanto caspita è bella? I Cestaro Bros. qui hanno fatto un lavoro veramente egregio, valorizzato da splendidi colori. Faccio notare la bellezza della sagoma sullo sfondo in tinte sfumate di rosso, favolosa! La scritta ColorTex che copre l'insegna della banca mi è subito saltata all'occhio e non l'ho affatto gradita.

Andando sul concreto mi piacerebbe analizzare l'albo storia per storia.

L'Apache bianco di Dixon - Civitelli

"L'Apache bianco" è quella storia che non stanca mai: giusta la lunghezza e giusto il valore delle vignette "mute". Tanti i non detti, tante le ellissi però tutto ciò si richiude col finire della storia, finale che pur non spiegandoti in modo esplicito il contenuto di questi "buchi temporali" ti permette di comprendere tutto l'andamento della vicenda. Finale molto frenetico e veloce ma sotto tanti aspetti avvincente ed eroico. Bello il personaggio dell'indiano bianco ma a volte risulta sottotono rispetto agli altri personaggi. Simpatiche le scene del bagno e dell'arresto dei due ubriaconi, queste sono scene di vita quotidiana che supporto su Tex e che vorrei sempre più presenti. Per i testi di Dixon non posso davvero dire nulla di male: è un'ottima storia breve, piacevole da leggere e scritta bene. Per i disegni, beh... Civitelli è il Maestro Indiscusso di Tex. Non ho intenzione di commentare i disegni dell'aretino perchè sono immensi! La colorazione di quest'ultimo la boccio in toto: è smorta, poco efficace, sotto tanti aspetti abbozzata e non valorizza per niente il favoloso tratto dinamico e pulito del disegno.

Storia: 8

Disegni: 10

Colorazionione: 4

La casacca magica di Contu - Filippucci

Storia agrodolce che parte con il funerale di un caro amico della famiglia Willer, Sole Ardente. Strutturalmente non ho amato questa storia perchè è costruita per il solo flashback finale. Ho gradito invece la presenza di Kit Willer bambino, che qui viene rappresentato con una mente già, per me, troppo troppo matura. Il personaggio dell'indiano non è brutto ma penso non sia stata raccontato nel modo corretto: in tutta la storia l'anziano Navajo ha un'aura divina e la casacca ricorda elementi mitologici. Ecco tutti questi aspetti raggruppati insieme fanno una storia che strutturalmente può essere dura da masticare. Non conosco Raffaella Contu, ho letto che arriva da DyD: ecco, penso che l'aura mitica e soprannaturale della casacca e dell'indiano siano inutilmente rilevanti in questa storia! Nel complesso la storia l'ho trovata lenta e spesso noiosa, in particolar modo il primo flashback in cui vengono narrate le "origini" di Sole Ardente. Passiamo ai disegni di Filippucci. Ammetto di non aver mai gradito molto Fillippucci ma in questa storia breve ha dato il massimo realizzando un Tex gradevole e scenari molto suggestivi. Bello il piccolo Kit anche se, come rimarcato in un messaggio precedente, l'ho trovo fin troppo paffutello... Belle le fattezze del vecchio indiano ferito a morte dai balordi nemici. Splendida la quinta tavola in termini di disegno e colore. Ecco, il colore di Celestini è il valore aggiunto di questa storia. Celestini non si smentisce e realizza colori evanescenti e suggestivi, adatti per la testata.

Storia: 6

Disegni: 7 1/2

Colorazionione: 8

Juliet di Boselli/Bondi - Atzori

"Juliet", già il titolo è un programma. Juliet di Giulietta e Romeo, Juliet di Romeo & Juliet (capolavoro dei Dire Straits), Alfa Romeo Giulietta: tre visioni di una stessa visione, tre miti di uno stesso mito. Ecco, la nostra Juliet è entrata per me nel mito. La nostra Juliet è un personaggio che ho subito amato e adorato: Juliet l'addolorata, Juliet la spaventata, Juliet la triste, Juliet

la testarda, Juliet l'assassina! Cerchiamo però di ritornare tra noi e abbandonare i vaneggiamenti... Allora, "Juliet" è una bellissima storia, lineare ma che non manca di colpi di scena. Si può dire che la storia cominci dentro l'azione e questo è un elemento di buon auspicio nelle storie brevi: racconto diretto, crudo, senza particolari fronzoli, racconto vivo. Beh, signori, il protagonista per una volta non è Tex, la nostra madamigella qui si presenta come una sintesi tra una spaventata ragazza e una testarda donna. Sono rimasto piacevolmente sorpreso del finale, finale per niente banale con un colpo di scena veramante mortale. Valido il personaggio del dottore anche se comunque rappresenta una piccola particina nella vicenda.

I disegni di Atzori mi sono sempre piaciuti, sono un grande appassionato di Legs Weaver e non posso non gradire il tratto dell'artista sul Nostro. Il suo Tex è giovane e fresco, tanto fresco che non mi stupirei se la storia fosse spostata indietro, non di tantissimo, rispetto alla classica timeline. Belle le atmosfere iniziali con le rocce rossastre, belle le ambientazioni noturne e il gioco delle ombre. Il volto di Carson eccezionalmente dinamico e la rappresentazione della scapigliata Juliet nella prima vignetta della ottava tavola dimostrano quanto Atzori sia bravo, con un tratto pulito e per nulla baroccheggiante, a mostrare l'umanità dell'uomo. I colori di Celestini sono ancora una volta magici e suggestivi. Tramonto e notte sono resi con una presa cromatica eccezionale! Le sfumature sono veramente eccellenti!

Storia: 8

Disegni: 8+

Colorazionione: 9 1/2

Golden Queen di Barbieri - Venturi

Storia ambientata nel passato con il solo Carson. Rivedere Carson senza capelli, baffi e pizzetto bianchi è sempre una grande gioia perchè ha il tratto giocoso, ammiccante e simpatico che Tex non ha mai avuto. Questa storia rimpasta il recente revisionismo legato alle donne, al rapporto dei pards con esse e al sesso sottinteso. Beh, qui abbiamo il miglior Carson possibile, piacione ma elegante, tanto dolce a letto quanto imbattibile con le pistole. Insomma, signori, Kit Carson in tutto il suo splendore! Non ho nulla da aggiungere alla storia. E' semplice e lineare, la trama è solo funzionale al rapporto tra Carson e la bella Abbie. Il rapporto amoroso, questa volta non celato, ci mostra scene molto particolari su Tex: intanto un pard palesemente a letto con una donna e successivamente un bacio. Bello il discorso finale che Carson fa a proposito delle piante, "Ci sono piante fatte per mettere radici e altre fatte per essere trasportate dal vento" afferma. Le poche sparatorie fanno da cornice ad una storia non eccezionalmente buona per la trama quanto buona per il suo significato e per gli aspetti che da al personaggio di Kit Carson. Nella scena in cui Abbie suona il pianoforte penso sia stato inserito un riferimento alla Parker! I disegni di Venturi accompagnano la storia, ora grezzi ora fluidi ed eleganti. La prima vignetta la trovo veramente ben realizzata e molto suggestiva. Per i colori di Celestini, beh...vedi sopra... :D

Storia: 7 1/2 (ho valutato la mera trama, come detto il valore di questa storia è altro perciò non sono riuscito a dare un voto maggiore di questo)

Disegni: 8

Colorazionione: 8 1/2

Rivolta a Ricksburg di Gualdoni - Santuzzi/Pizzalunga

Strana storia. Unisce la calma dell'incipit con la frenesia della storia vera e propria. Se dovessi descrivere questa storia userei l'aggettivo frenetica anche se saprei che sarebbe errato. Sparatorie e pugni sono qui all'ordine del giorno, abbiamo un incontro sul tetto della prigione e abbiamo un repentino finale molto strano. Tutti i personaggi sono inquietanti, compresi Tex e Carson. Occhio di vetro poi è una figura molto particolare, valida ma anomala. Ho riletto due volte la storia ma ancora non capisco chi fosse Butcher e perchè fosse scortato dai Rangers... Boh, mistero...

Nel finale Tex da un calcio al cadavere del suo nemico per girarlo, sbaglio o Tex non si era mai abbassato a fare un gesto simile?

I disegni mi sono piaciuti anche se anch'essi, come la trama, sono piuttosto inqiuetanti. I disegni di Santuzzi e Pizzalunga sono una fusione tra lo stile grottesco e il comico, ispirati palesemente a Magnus mostrano spesso espressioni forti, vive e sadiche. La grande pecca di quest'ultimi? Spesso sono incoerenti tra di loro e non riescono a mostrare un Tex univoco.

Idisegni hanno la mia approvazione anche se MOLTO distanti dal Nostro Tex!

La colorazione di Erika Bendazzoli chiude il quadretto con buone ombre e focus sui volti.

Storia: 7

Disegni: 7-

Colorazionione: 7 1/2

 

COPERTINA: 9
 

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Anche io, stamani, ho avuto modo di acquistare e poter leggere le storie brevi a colori di quest'anno, rimanendone complessivamente abbastanza soddisfatto, avendo avuto l'accortezza - aspetto da non sottovalutare - di non leggere il precedente e più che esaustivo post al riguardo :P. Abbiamo due storie, La casacca magica e Golden Queen, forse non destinate a rimanere nella Leggenda ma di certo apprezzabili e, soprattutto, dal gran valore celebrativo del settntennale, pur essendo incentrate la prima su un giovanissimo Kit Willer e la sua amicizia col prode guerriero navajo Sole Ardente, e la seconda sul solo giovane Kit Carson, che possiamo goderci in tutto il suo savoir faire col gentil sesso, senza trucco né inganno pur senza contenuti troppo espliciti :D. Quanto alle altre tre storie - L'apache bianco, Juliet e Rivolta a Vicksburg - devo dire di essere rimasto in tutti e tre i casi ben impressionato dalla scelta dei rispettivi autori (ancor più da rimarcare dati gli spazi angusti) di regalarci tre vicende in cui, alla resa dei conti, nulla si rivela essere ciò che inizialmente sembrava, al netto di qualche passaggio che non mi ha molto convinto (ad esempio, ne L'apache bianco si intuisce sin da subito quella che sarà la piega della vicenda, mentre all'inizio di Juliet non si capisce bene, dato il sorprendente finale, cosa ci faccia la protagonista a spasso in una regione infestata da predoni apaches).

 

Capitolo disegni e colorazioni: il tratto di Civitelli, pur essendo sempre garanzia di ottima qualità, a mio avviso rende molto ma molto meglio in bianco e nero (dove egli può dare pieno sfogo ai suoi fantastici giochi di sfumature e chiaroscuri), ed anche la colorazione da lui curata mi è francamente parsa un po' scialba. Decisamente migliore quella di Celestini, che ha senza dubbio valorizzato ancora di più il buon lavoro di Filippucci, Atzori e Venturi nelle rispettive storie. Santuzzi e Piazzalunga, invece, dal mio punto di vista hanno da un lato avuto il merito di  lavorare molto sulle espressioni visive dei personaggi, ma d'altro canto si sono contraddistinti per disegni non molto dinamici, in parte però valorizzati dalla colorazione della Bendazzoli, probabilmente la migliore ammirata su questo albo, molto abile nel giostrare con le ombre.

 

 

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<span style="color:red;">14 ore fa</span>, JohnnyColt dice:

Albo veramente piacevole, buone le storie e buoni i disegni. Qua e là ho notato aspetti che mal digerisco ma posso dire che sono abbastanza diluiti nella grande qualità del resto.

Partiamo intanto dal vero punto di forza, partiamo dalla copertina. Ma quanto caspita è bella? I Cestaro Bros. qui hanno fatto un lavoro veramente egregio, valorizzato da splendidi colori. Faccio notare la bellezza della sagoma sullo sfondo in tinte sfumate di rosso, favolosa! La scritta ColorTex che copre l'insegna della banca mi è subito saltata all'occhio e non l'ho affatto gradita.

Andando sul concreto mi piacerebbe analizzare l'albo storia per storia.

L'Apache bianco di Dixon - Civitelli

"L'Apache bianco" è quella storia che non stanca mai: giusta la lunghezza e giusto il valore delle vignette "mute". Tanti i non detti, tante le ellissi però tutto ciò si richiude col finire della storia, finale che pur non spiegandoti in modo esplicito il contenuto di questi "buchi temporali" ti permette di comprendere tutto l'andamento della vicenda. Finale molto frenetico e veloce ma sotto tanti aspetti avvincente ed eroico. Bello il personaggio dell'indiano bianco ma a volte risulta sottotono rispetto agli altri personaggi. Simpatiche le scene del bagno e dell'arresto dei due ubriaconi, queste sono scene di vita quotidiana che supporto su Tex e che vorrei sempre più presenti. Per i testi di Dixon non posso davvero dire nulla di male: è un'ottima storia breve, piacevole da leggere e scritta bene. Per i disegni, beh... Civitelli è il Maestro Indiscusso di Tex. Non ho intenzione di commentare i disegni dell'aretino perchè sono immensi! La colorazione di quest'ultimo la boccio in toto: è smorta, poco efficace, sotto tanti aspetti abbozzata e non valorizza per niente il favoloso tratto dinamico e pulito del disegno.

Storia: 8

Disegni: 10

Colorazionione: 4

 

 

Quoto tutto, incluso il parere negativo sulla colorazione che appiattisce quello che è il lavoro del maestro del bianco e nero, della luce e dell'ombra e di tutte  le sfumature intermedie (del resto basta vedere il mio avatar) ;) Un po' come successe anche con Delta Queen...

Una nota a margine: dopo forse decenni che non si rivedeva, torna su Tex lo sceriffo Tom Rupert, dai panciotti stravaganti che per la prima volta possiamo vedere a colori :lol: e da parte di quello che è il più 'estraneo' e recente degli sceneggiatori di Tex, ovvero Chuck Dixon :o

Storia 7,5

Disegni n.c. in quanto mortificati dalla colorazione

 

 

<span style="color:red;">14 ore fa</span>, JohnnyColt dice:

La casacca magica di Contu - Filippucci

Storia agrodolce che parte con il funerale di un caro amico della famiglia Willer, Sole Ardente. Strutturalmente non ho amato questa storia perchè è costruita per il solo flashback finale. Ho gradito invece la presenza di Kit Willer bambino, che qui viene rappresentato con una mente già, per me, troppo troppo matura. Il personaggio dell'indiano non è brutto ma penso non sia stata raccontato nel modo corretto: in tutta la storia l'anziano Navajo ha un'aura divina e la casacca ricorda elementi mitologici. Ecco tutti questi aspetti raggruppati insieme fanno una storia che strutturalmente può essere dura da masticare. Non conosco Raffaella Contu, ho letto che arriva da DyD: ecco, penso che l'aura mitica e soprannaturale della casacca e dell'indiano siano inutilmente rilevanti in questa storia! Nel complesso la storia l'ho trovata lenta e spesso noiosa, in particolar modo il primo flashback in cui vengono narrate le "origini" di Sole Ardente. Passiamo ai disegni di Filippucci. Ammetto di non aver mai gradito molto Fillippucci ma in questa storia breve ha dato il massimo realizzando un Tex gradevole e scenari molto suggestivi. Bello il piccolo Kit anche se, come rimarcato in un messaggio precedente, l'ho trovo fin troppo paffutello... Belle le fattezze del vecchio indiano ferito a morte dai balordi nemici. Splendida la quinta tavola in termini di disegno e colore. Ecco, il colore di Celestini è il valore aggiunto di questa storia. Celestini non si smentisce e realizza colori evanescenti e suggestivi, adatti per la testata.

Storia: 6

Disegni: 7 1/2

Colorazionione: 8

 

 

Su questa storia invece non sono d'accordo... il Piccolo Falco di GLB era già da ragazzino un diavolo scatenato con l'arco e le frecce, fin dalla sua prima apparizione, ed altrettanto scavezzacollo, quindi ci sta che ne venga rispettata... la tradizione, se così si può dire. La storia non è un capolavoro ma come prima prova di un nuovo sceneggiatore su Tex io personalmente la promuovo a pieni voti, la maggior parte delle storie dei color brevi precedenti sono state così evanescenti che manco me le ricordo...

Sotto una media accettabile invece la maggior parte dei disegni di Filippucci, soprattutto i volti (p.es. quello dell'anziano navajo moribondo proprio non va).

E viene ripescato anche un altro grande classico, ovvero la 'ferita di striscio alla fronte'. ;)

Storia 7

Disegni 5

 

<span style="color:red;">14 ore fa</span>, JohnnyColt dice:

 

 

Juliet di Boselli/Bondi - Atzori

"Juliet", già il titolo è un programma. Juliet di Giulietta e Romeo, Juliet di Romeo & Juliet (capolavoro dei Dire Straits), Alfa Romeo Giulietta: tre visioni di una stessa visione, tre miti di uno stesso mito. Ecco, la nostra Juliet è entrata per me nel mito. La nostra Juliet è un personaggio che ho subito amato e adorato: Juliet l'addolorata, Juliet la spaventata, Juliet la triste, Juliet

la testarda, Juliet l'assassina! Cerchiamo però di ritornare tra noi e abbandonare i vaneggiamenti... Allora, "Juliet" è una bellissima storia, lineare ma che non manca di colpi di scena. Si può dire che la storia cominci dentro l'azione e questo è un elemento di buon auspicio nelle storie brevi: racconto diretto, crudo, senza particolari fronzoli, racconto vivo. Beh, signori, il protagonista per una volta non è Tex, la nostra madamigella qui si presenta come una sintesi tra una spaventata ragazza e una testarda donna. Sono rimasto piacevolmente sorpreso del finale, finale per niente banale con un colpo di scena veramante mortale. Valido il personaggio del dottore anche se comunque rappresenta una piccola particina nella vicenda.

I disegni di Atzori mi sono sempre piaciuti, sono un grande appassionato di Legs Weaver e non posso non gradire il tratto dell'artista sul Nostro. Il suo Tex è giovane e fresco, tanto fresco che non mi stupirei se la storia fosse spostata indietro, non di tantissimo, rispetto alla classica timeline. Belle le atmosfere iniziali con le rocce rossastre, belle le ambientazioni noturne e il gioco delle ombre. Il volto di Carson eccezionalmente dinamico e la rappresentazione della scapigliata Juliet nella prima vignetta della ottava tavola dimostrano quanto Atzori sia bravo, con un tratto pulito e per nulla baroccheggiante, a mostrare l'umanità dell'uomo. I colori di Celestini sono ancora una volta magici e suggestivi. Tramonto e notte sono resi con una presa cromatica eccezionale! Le sfumature sono veramente eccellenti!

Storia: 8

Disegni: 8+

Colorazionione: 9 1/2

 

 

Anche in questo caso concordo pienamente.

Promossi a pieni voti sia la storia (anzi, io darei anche un mezzo punto in più!) che i disegni di Alberti, ben noti a chi legge anche NN e Legs ;)

 

<span style="color:red;">14 ore fa</span>, JohnnyColt dice:

Golden Queen di Barbieri - Venturi

Storia ambientata nel passato con il solo Carson. Rivedere Carson senza capelli, baffi e pizzetto bianchi è sempre una grande gioia perchè ha il tratto giocoso, ammiccante e simpatico che Tex non ha mai avuto. Questa storia rimpasta il recente revisionismo legato alle donne, al rapporto dei pards con esse e al sesso sottinteso. Beh, qui abbiamo il miglior Carson possibile, piacione ma elegante, tanto dolce a letto quanto imbattibile con le pistole. Insomma, signori, Kit Carson in tutto il suo splendore! Non ho nulla da aggiungere alla storia. E' semplice e lineare, la trama è solo funzionale al rapporto tra Carson e la bella Abbie. Il rapporto amoroso, questa volta non celato, ci mostra scene molto particolari su Tex: intanto un pard palesemente a letto con una donna e successivamente un bacio. Bello il discorso finale che Carson fa a proposito delle piante, "Ci sono piante fatte per mettere radici e altre fatte per essere trasportate dal vento" afferma. Le poche sparatorie fanno da cornice ad una storia non eccezionalmente buona per la trama quanto buona per il suo significato e per gli aspetti che da al personaggio di Kit Carson. Nella scena in cui Abbie suona il pianoforte penso sia stato inserito un riferimento alla Parker! I disegni di Venturi accompagnano la storia, ora grezzi ora fluidi ed eleganti. La prima vignetta la trovo veramente ben realizzata e molto suggestiva. Per i colori di Celestini, beh...vedi sopra... :D

Storia: 7 1/2 (ho valutato la mera trama, come detto il valore di questa storia è altro perciò non sono riuscito a dare un voto maggiore di questo)

Disegni: 8

Colorazionione: 8 1/2

 

Concordo anche in questo caso... per quanto riguarda la storia, ho visto un Carson "vero duro" quasi alla Mickey Spillane, beve, ama, e spara ;) Pare quasi essersi 'ammorbidito' con gli anni sarà l'età, ma non diteglielo altrimenti chi lo sopporta :D

In questa occasione Venturi mi ha convinto molto di più della sua performance sul Texone a Galveston, dove gli uomini erano tutti 'muscolari' e le donne poco 'femminili' (in senso di disegni, si intende), se mi si passa il termine - pur non convincendomi ancora del tutto il suo tratto. Carson ed Abbie tratteggiati egregiamente, gli antagonisti (tutti vagamente somiglianti al Java di MM/BVZM)  un po' meno.

 

Storia: 7,5

Disegni: 7

 

<span style="color:red;">14 ore fa</span>, JohnnyColt dice:

 

 

 

 

 

 

Rivolta a Ricksburg di Gualdoni - Santuzzi/Pizzalunga

Strana storia. Unisce la calma dell'incipit con la frenesia della storia vera e propria. Se dovessi descrivere questa storia userei l'aggettivo frenetica anche se saprei che sarebbe errato. Sparatorie e pugni sono qui all'ordine del giorno, abbiamo un incontro sul tetto della prigione e abbiamo un repentino finale molto strano. Tutti i personaggi sono inquietanti, compresi Tex e Carson. Occhio di vetro poi è una figura molto particolare, valida ma anomala. Ho riletto due volte la storia ma ancora non capisco chi fosse Butcher e perchè fosse scortato dai Rangers... Boh, mistero...

Nel finale Tex da un calcio al cadavere del suo nemico per girarlo, sbaglio o Tex non si era mai abbassato a fare un gesto simile?

I disegni mi sono piaciuti anche se anch'essi, come la trama, sono piuttosto inqiuetanti. I disegni di Santuzzi e Pizzalunga sono una fusione tra lo stile grottesco e il comico, ispirati palesemente a Magnus mostrano spesso espressioni forti, vive e sadiche. La grande pecca di quest'ultimi? Spesso sono incoerenti tra di loro e non riescono a mostrare un Tex univoco.

Idisegni hanno la mia approvazione anche se MOLTO distanti dal Nostro Tex!

La colorazione di Erika Bendazzoli chiude il quadretto con buone ombre e focus sui volti.

Storia: 7

Disegni: 7-

Colorazionione: 7 1/2

 

COPERTINA: 9
 

Butcher è un testimone in un processo che Tex e Carson dovevano scortare a destinazione a Flagstaff (didascalia pag.131)

Tex non da un calcio ad un cadavere ma ad Occhio di Vetro che aveva ferito ad un braccio, ed infatti fa "UH!" (pag. 161), e nella pagina successiva non solo è ancora vivo e parla ma lo si vede anche mentre si rialza e si tiene il braccio ferito

Storia: 6,5

Disegni: 6,5

 

In conclusione, complessivamente a mio parere il miglior "Color brevi" dell'intera serie! :ok:

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<span style="color:red;">19 minuti fa</span>, gilas2 dice:

In questa occasione Venturi mi ha convinto molto di più della sua performance sul Texone a Galveston, dove gli uomini erano tutti 'muscolari' e le donne poco 'femminili' (in senso di disegni, si intende), se mi si passa il termine - pur non convincendomi ancora del tutto il suo tratto.

 

Credo che la tua impressione sia dovuta al fatto che il Texone ambientato a Galveston fosse disegnato da Rotundo, non da Venturi. ;)

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32 minuti fa, gilas2 dice:

Butcher è un testimone in un processo che Tex e Carson dovevano scortare a destinazione a Flagstaff (didascalia pag.131)

Tex non da un calcio ad un cadavere ma ad Occhio di Vetro che aveva ferito ad un braccio, ed infatti fa "UH!" (pag. 161), e nella pagina successiva non solo è ancora vivo e parla ma lo si vede anche mentre si rialza e si tiene il braccio ferito

Storia: 6,5

Disegni: 6,5

 

In conclusione, complessivamente a mio parere il miglior "Color brevi" dell'intera serie! :ok:

Questo dimostra come mi sia sentito stranito e spaesato da questa storia... L’ho letta due volte e non l’ho capita per niente hahah

Sia per disegni sia per la trama, trovo questa storia grottesca e inquietante, strana per Tex. Non so cosa dire, non riesco a definirla... É bella e brutta allo stesso tempo, le espressioni sono molto belle e valide ma tutte inquietanti, i disegni mi piacciono ma sono strani...

 

Anche a me questo albo ha soddisfatto particolarmente!

Modificato da JohnnyColt
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Apache bianco
Ancora una buona storia di Chuck Dixon che mostra di muoversi a suo agio nel west. Tex come già successo con lo sceneggiatore americano sembra essere lì per caso e come nella precedente storia il pretesto per farlo entrare in scena è quello di accompagnare in gattabuia il malcapitato fuorilegge di turno. La sensazione è che la conoscenza dell'universo di Tex del nostro amico americano sia per il momento alquanto limitata. D'altra parte la storia avrebbe potuto scorrere bene sino alla fine anche senza la presenza dei pard. Tex comunque oltre a fare da balia al ragazzino e da vice all'amico sceriffo mostra comunque di aver tenuto sveglio il suo innato sesto senso e riesce a sventare da par suo il piano criminoso di chi manovrava il giovane apache bianco. Finale fin troppo buonista, ma va bene così
I disegni di Fabio Civitelli non si discutono, ottimi come al solito,mentre la gestione diretta della colorazione non convince pienamente anche me.

 

 

 

La casacca magica
L'esordio di Gabriella Contu ci porta all'infanzia di Kit partendo dal funerale di Sole ardente, una sorta di nonno putativo per il piccolo Willer, racconta un episodio del passato dove coraggio, incoscienza e magia indiana si fondono intorno alla casacca che rende invulnerabile, ma solo chi ha ricevuto il dono di Manito 
Disegni di Lucio Filippucci a mio vedere piuttosto incostanti e poco efficaci nella rappresentazione dei personaggi.
I colori di Oscar Celestini confermano la grande professionalità raggiunta dal colorista 

 

 

 

Juliet
Il soggetto di Marcello Bondi viene sceneggiato da Mauro Boselli con mano sapiente, riuscendo a tenere nascosto fino alla fine il reale svolgimento degli eventi che hanno portato la giovane donna ad affrontare il pericoloso viaggio per raggiungere l'uomo che aveva segnato indelebilmente la sua vita.
Promossi i disegni di  Mario Atzori che mostra una insospettata propensione al genere western e che attendiamo di ritrovare nella nuova serie Tex Willer
Colori di Oscar Celestini come sopra

 

 

 

Golden Queen
Luca Barbieri e Andrea Venturi Bci regalano una piacevole avventura del giovane Carson che vive una storia d'amore con la bella e audace  Abbie, affronta da par suo gli avversari che minacciano la sua donna e inevitabilmente va per la sua strada dal momento che il suo destino non è quello di metter radici.
Anche qui i colori di Oscar Celestini  completano degnamente la realizzazione grafica della storia

 

 

Rivolta a Vicksburg
Giovanni Gualdoni riporta Tex nel terribile carcere dove  fu prigioniero realizzando una storia nella quale Tex è Tex dall'inizio alla fine mostrando tutta la sua capacità di prevedere e saper affrontare gli imprevisti che nascono da un ben ordito piano che naturalmente è destinato ad essere sventato
Disegni di Marco Santucci e Patrick Piazzalunga promossi come la colorazione di Erika Bendazzoli

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