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TWF - Tex Willer Forum

[Magazine N.05 - 2019] Raccolto insanguinato - Yukon Race


natural killer
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Messaggi consigliati/raccomandati

Ciao Alessandro, attendo di poter leggere la storia per poterla poi commentare con te a con gli altri pards del forum.

Le sfumature horror si intuivano dalla presentazione, se poi ci prometti anche azione non vedo l'ora che arrivi in edicola.

Buon anno nuovo!

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<span style="color:red;">12 ore fa</span>, Alessandro Poli dice:

 

Caro Paco, non potevi farmi complimento migliore! Venturi, oltre che essere un grande amico, è il mio riferimento stilistico principale, ne seguono anche altri ovviamente, ma Andrea è per me il più importante .

Ciao Alessandro, notavo la somiglianza stilistica per deformazione professionale, non per un giudizio in qualche modo svalutativo :) Aspetto di vederti sulla regolare per leggere le tue tavole (non compro i magazine, di solito).

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On 31/12/2018 at 11:49, paco ordonez dice:

Ciao Alessandro, notavo la somiglianza stilistica per deformazione professionale, non per un giudizio in qualche modo svalutativo :) Aspetto di vederti sulla regolare per leggere le tue tavole (non compro i magazine, di solito).

 

Allora preparati ad una lunga... molto lunga... attesa.:laugh:

 

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  • 4 settimane dopo...

Uscito ieri in edicola. Non l'ho preso, voglio aspettare qualche beta tester che mi dica se vale la pena spendere sette euro per queste 2 storie. Penso sia la prima volta che non compro un Tex inedito, però il magazine proprio non mi attira per niente. 

Proprio nessuno l'ha preso e letto?

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Letto il Magazine 2019

Bel volume con interessanti articoli, ma per il momento mi limito alle due storie

 

Raccolto insanguinato.

La storia "lunga" per la quale mi sono già complimentato con Rauch in altra sede ci propone un'atmosfera horror-western nella quale si susseguono i colpi di scena e se il primo relativo alla ragazza poteva essere prevedibile quello finale è decisamente a sorpresa. Jacopo gestisce con mestiere la storia portandoci verso l'epilogo senza tentennamenti. Tex che stavolta agisce in solitaria è sempre padrone della scena e anche quando si trova in difficoltà ne viene fuori a modo suo.

Sul versante grafico Alessandro Poli fa un ottimo lavoro esaltando con il suo tratto le atmosfere horror che avvolgono Redfield e i suoi invasati abitanti, distribuendo bianchi e neri con un ottimo risultato sia nelle scene in ambienti chiusi sia in quelle all'aperto raggiungendo il culmine nelle memorabili sequenze tra il granturco dove Tex si trova a dover affrontare più insidie di quelle prevedibili. Un Tex convincente anche nella realizzazione grafica, protagonista indiscusso di questa storia.

Se un appunto si deve fare è quello relativo al lettering dove una maggior attenzione avrebbe potuto evitare alcune ripetizioni evitabili come un uomo seduto seduto ai margini della pista di pag 41...

 

Yukon race.

La breve che vede protagonista GrosJean in una classica competizione dei territori del Nord, che Giusfredi confeziona regalandoci una rappresentazione convincente del meticcio canadese avvalendosi dell'apporto grafico di Font che non perde l'occasione per arricchire la sua prestazione con l'affascinante Dawn.

 

 

 

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Grazie NK.  A me interessano solo le storie, gli articoli sono più o meno sempre quelli,  se ci sono cose interessanti, leggo, altrimenti passo tranquillamente avanti. 

 

@gilas2  vedi che da qualche altra parte è già uscito. Sempre i soliti raccomandati;)

Modificato da Loriano Lorenzutti
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<span style="color:red;">32 minuti fa</span>, Loriano Lorenzutti dice:

Grazie NK.  A me interessano solo le storie, gli articoli sono più o meno sempre quelli,  se ci sono cose interessanti, leggo, altrimenti passo tranquillamente avanti. 

 

@gilas2  vedi che da qualche altra parte è già uscito. Sempre i soliti raccomandati;)

 

Letto  anch'io e lo raccomando .:laugh:

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  • Collaboratori

Due storie brevi che hanno rappresentato una bella lettura. Quella di Rauch un po' ai limiti per l'argomento trattato, almeno su Tex. Quella di Gros-Jean molto semplice, ma leggibilissima. Dawn un'altra volta svestita, per fortuna che per Gros Jean è come una figlia !

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On 24/1/2019 at 19:29, natural killer dice:

Raccolto insanguinato.

La storia "lunga" per la quale mi sono già complimentato con Rauch in altra sede ci propone un'atmosfera horror-western nella quale si susseguono i colpi di scena e se il primo relativo alla ragazza poteva essere prevedibile quello finale è decisamente a sorpresa. Jacopo gestisce con mestiere la storia portandoci verso l'epilogo senza tentennamenti. Tex che stavolta agisce in solitaria è sempre padrone della scena e anche quando si trova in difficoltà ne viene fuori a modo suo.

Sul versante grafico Alessandro Poli fa un ottimo lavoro esaltando con il suo tratto le atmosfere horror che avvolgono Redfield e i suoi invasati abitanti, distribuendo bianchi e neri con un ottimo risultato sia nelle scene in ambienti chiusi sia in quelle all'aperto raggiungendo il culmine nelle memorabili sequenze tra il granturco dove Tex si trova a dover affrontare più insidie di quelle prevedibili. Un Tex convincente anche nella realizzazione grafica, protagonista indiscusso di questa storia.

Se un appunto si deve fare è quello relativo al lettering dove una maggior attenzione avrebbe potuto evitare alcune ripetizioni evitabili come un uomo seduto seduto ai margini della pista di pag 41...

Escludendo la distribuzione del b/n ben eseguita e l'appunto sulle ripetizioni evitabili non sono d'accordo con la tua impressione.

La sinossi della Bonelli lasciava ben sperare, o comunque incuriosire, ma l'esecuzione, dal mio punto di vista, è totalmente fallimentare. Il prologo sembra fin dall'inizio una piece teatrale, le invocazioni e il teschio usato come maschera fanno poi presagire che il senso di mascherata verrà amplificato col passare delle pagine. Arriviamo all'agguato, scontato fino al midollo, che ovviamente verrà fatto naufragare dal nostro Tex, la reazione della ragazza nei confronti del ranger lascia molto intuire ciò che realmente sono le sue intenzioni... Da questo punto la vicenda è una discesa tanto scontata quanto assurda perchè il gruppetto verrà rapito dagli abitanti del villaggio e, con molta facilità, si libererà. Appena scioltosi i nodi Tex reincontra la megera indiana intravista con stupore poco prima che gli indica come scappare dalla prigionia. In poche pagine il gruppetto di Tex viene seguito da una vera e propria posse, Tex falcia 20 persone con molta facilità, i membri della posse litigano tra loro in maniera casuale e inaspettata, scopriamo che la bella ragazza in realtà è un'abile rapinatrice e assassina e infine muore Mister Parker. Anche il finale risulta raffazzonato perchè ciò che dovrebbe essere il colpo di scena viene praticamente spoilerato una pagina prima mostrando la foto di famiglia. Il mezzuccio della sella piena di soldi poi non regge molto e tutto l'epilogo non manca di essere una abnorme pagliacciata fatta da comparse che recitano un copione.

Ho termiato la lettura con più domande che risposte: Perchè la megera si è avvicinata a Tex e si è spacciata per ciò che non era? Perchè i membri della posse tutti ad un tratto si sono messi a litigare sul nulla? Perchè la ragazza prima si trova in seria pena per Mister Parker e poi gli ficca una bella pallottola in corpo? E' brutto da dire ma, con tutto il rispetto, è una storia assurda e irreale. I disegni poi sono gradevoli e pregevoli i bianchi e neri ma di certo non si può dire che siano realizzati a regola d'arte! Se vi soffermate sul volto di Tex non ne troverete uno uguale, è un dettaglio che in questa storia da molto fastidio... Rimarco però il prologo ben fatto.

Storia che non raggiunge nemmeno lontanamente la sufficienza perchè è una accozzaglia di elementi, spesso già visti, riuniti in maniera discutibile.

Passiamo a Yukon Race, il mio voto è un bel 7,5.

Storia semplice e senza sbavature questa Yukon Race è stata davvero una manna: tutti i personaggi si incastrano alla perfezione e ho apprezzato il piccolo flashback legato alla figura di Regina, rimpiazzata dopo la prematura scomparsa a fine storia. Giusfredi, indirizzato attentamente dal Bos, potrebbe dare molto, ne sono certo!

Apprezzabili di disegni di un Font che continua a stupirmi in positivo. Eccezionali la pagine 160 e 161, molto cinematografiche. 

Insomma, Magazine decisamente deludente nella prima parte ma che consiglierei per la seconda storia molto godibile e ben fatta.

On 24/1/2019 at 20:03, Loriano Lorenzutti dice:

A me interessano solo le storie, gli articoli sono più o meno sempre quelli,  se ci sono cose interessanti, leggo, altrimenti passo tranquillamente avanti. 

Raramente leggo gli articoli di questi almanacchi perchè alla fine sono sempre tutti uguali! Ritengo la formula, in qualche modo rinnovata con il magazine, stagnante e poco interessante al giorno d'oggi. Voi cosa ne pensate?

Modificato da JohnnyColt
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<span style="color:red;">5 minuti fa</span>, JohnnyColt dice:

 

La sinossi della Bonelli lasciava ben sperare, o comunque incuriosire, ma l'esecuzione, dal mio punto di vista, è totalmente fallimentare. Il prologo sembra fin dall'inizio una piece teatrale, le invocazioni e il teschio usato come maschera fanno poi presagire che il senso di mascherata verrà amplificato col passare delle pagine. Arriviamo all'agguato, scontato fino al midollo, che ovviamente verrà fatto naufragare dal nostro Tex, la reazione della ragazza nei confronti del ranger lascia molto intuire ciò che realmente sono le sue intenzioni... Da questo punto la vicenda è una discesa tanto scontata quanto assurda perchè il gruppetto verrà rapito dagli abitanti del villaggio e, con molta facilità, si libererà. Appena scioltosi i nodi Tex reincontra la megera indiana intravista con stupore poco prima che gli indica come scappare dalla prigionia. In poche pagine il gruppetto di Tex viene seguito da una vera e propria posse, Tex falcia 20 persone con molta facilità, i membri della posse litigano tra loro in maniera casuale e inaspettata, scopriamo che la bella ragazza in realtà è un'abile rapinatrice e assassina e infine muore Mister Parker. Anche il finale risulta raffazzonato perchè ciò che dovrebbe essere il colpo di scena viene praticamente spoilerato una pagina prima mostrando la foto di famiglia. Il mezzuccio della sella piena di soldi poi non regge molto e tutto l'epilogo non manca di essere una abnorme pagliacciata fatta da comparse che recitano un copione.

Ho termiato la lettura con più domande che risposte: Perchè la megera si è avvicinata a Tex e si è spacciata per ciò che non era? Perchè i membri della posse tutti ad un tratto si sono messi a litigare sul nulla? Perchè la ragazza prima si trova in seria pena per Mister Parker e poi gli ficca una bella pallottola in corpo? E' brutto da dire ma, con tutto il rispetto, è una storia assurda e irreale. I disegni poi sono gradevoli e pregevoli i bianchi e neri ma di certo non si può dire che siano realizzati a regola d'arte! Se vi soffermate sul volto di Tex non ne troverete uno uguale, è un dettaglio che in questa storia da molto fastidio... Rimarco però il prologo ben fatto.

Storia che non raggiunge nemmeno lontanamente la sufficienza perchè è una accozzaglia di elementi, spesso già visti, riuniti in maniera discutibile.

 

 

Non limitarti alle apparenze Lorenzo.

Il clima della storia è dichiaratamente horror, tema che da zagoriano Rauch sa gestire con padronanza. Stavolta lo sposta su Tex ,che rispetto a Zagor si caratterizza da un differente registro narrativo, meno fantastico e più realistico. E qui Rauch mostra una introspezione dei vari protagonisti di questa storia (tanti per 74 tavole) rappresentando quella che è l'unica via per rendere, se non realistica, almeno possibile la trama che hai stroncato, la psicopatologia.

La vecchia indiana è il classico esempio di schizofrenia con sdoppiamento della personalità, dove le due differenti anime entrano in conflitto tra loro generando un comportamento incoerente dettato dal tentativo di predominanza che ciascuna personalità esercita sull'altra.

Il cieco e ottuso fanatismo degli abitanti di Redfield è il paradigma della psicologia del branco dove un elemento dominante, non necessariamente il più dotato, ma quello più carismatico (e spesso più stupido) impone agli altri componenti un comportamento - spesso violento - antisociale che purtroppo vediamo sempre più spesso nella cronaca, dai fenomeni di bullismo, alla emulazione sui social, dagli ultras del tifo o alla violenza di gruppo, dai fenomeni vandalici ai sassi dal cavalcavia...

E il gruppo quando il leader perde il polso della situazione sbanda, assumendo comportamenti imprevedibili e fuori controllo, generando il caos come avvenuto nel campo di mais.

La stessa ragazza presenta un comportamento psicologico diffuso, simulando un atteggiamento spesso coperto dalla menzogna con il solo scopo di perseguire il proprio obiettivo.

Questo ha magistralmente messo in scena Rauch in questa storia, scavando nell'animo dei personaggi e miscelando il tutto in una storia condensata e coerente nella quale l'orrore è generato dalle gravi turbe comportamentali dei protagonisti. E Tex, ancora una volta, è la giusta medicina.

  • Grazie (+1) 1
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3 ore fa, natural killer dice:

 

Non limitarti alle apparenze Lorenzo.

Il clima della storia è dichiaratamente horror, tema che da zagoriano Rauch sa gestire con padronanza. Stavolta lo sposta su Tex ,che rispetto a Zagor si caratterizza da un differente registro narrativo, meno fantastico e più realistico. E qui Rauch mostra una introspezione dei vari protagonisti di questa storia (tanti per 74 tavole) rappresentando quella che è l'unica via per rendere, se non realistica, almeno possibile la trama che hai stroncato, la psicopatologia.

La vecchia indiana è il classico esempio di schizofrenia con sdoppiamento della personalità, dove le due differenti anime entrano in conflitto tra loro generando un comportamento incoerente dettato dal tentativo di predominanza che ciascuna personalità esercita sull'altra.

Il cieco e ottuso fanatismo degli abitanti di Redfield è il paradigma della psicologia del branco dove un elemento dominante, non necessariamente il più dotato, ma quello più carismatico (e spesso più stupido) impone agli altri componenti un comportamento - spesso violento - antisociale che purtroppo vediamo sempre più spesso nella cronaca, dai fenomeni di bullismo, alla emulazione sui social, dagli ultras del tifo o alla violenza di gruppo, dai fenomeni vandalici ai sassi dal cavalcavia...

E il gruppo quando il leader perde il polso della situazione sbanda, assumendo comportamenti imprevedibili e fuori controllo, generando il caos come avvenuto nel campo di mais.

La stessa ragazza presenta un comportamento psicologico diffuso, simulando un atteggiamento spesso coperto dalla menzogna con il solo scopo di perseguire il proprio obiettivo.

Questo ha magistralmente messo in scena Rauch in questa storia, scavando nell'animo dei personaggi e miscelando il tutto in una storia condensata e coerente nella quale l'orrore è generato dalle gravi turbe comportamentali dei protagonisti. E Tex, ancora una volta, è la giusta medicina.

Analisi assolutamente valida. É innegabile che applicata sulla storia che abbiamo letto possa funzionare ma non ê certo ciò che ho pensato nella lettura e sono convinto che, se dovessi rileggerla, rimarrei ugualmente sbigottito da come sia una storia arrangiata in malo modo. Non ho problemi ha leggere pagine horror su Tex, anzi é un genere che mi piace molto, ma questa non mi sembra neppure horror. Ripeto, anche dopo aver letto la tua analisi, sembra che tutta la vicenda si presenti come una rappresentazione teatrale con trama risicata all’osso e tanti personaggi buttati li.

Tutto ciò che hai detto, Natural, é correttissimo e sarebbe corretto anche per tante altre storie di Tex.

Dal mio punto di vista, però, tutta la vicenda presenta buchi, semplificazioni estreme e non detti grossi come una casa.

Insomma, non dico che sia sbagliata la tua analisi perché non lo é affatto ma dico che é totalmente sbagliata la realizzazione pratica del Rauch. Spero tu comprenda ciò che io voglio far intendere... ;)

E comunque ci sta, una storia può piacere ad uno e all’altro no, é normale. Io sinceramente la considero 1000 volte inferiore al Messaggero Cinese!

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<span style="color:red;">22 ore fa</span>, JohnnyColt dice:

Analisi assolutamente valida. É innegabile che applicata sulla storia che abbiamo letto possa funzionare ma non ê certo ciò che ho pensato nella lettura e sono convinto che, se dovessi rileggerla, rimarrei ugualmente sbigottito da come sia una storia arrangiata in malo modo. Non ho problemi ha leggere pagine horror su Tex, anzi é un genere che mi piace molto, ma questa non mi sembra neppure horror. Ripeto, anche dopo aver letto la tua analisi, sembra che tutta la vicenda si presenti come una rappresentazione teatrale con trama risicata all’osso e tanti personaggi buttati li.

Tutto ciò che hai detto, Natural, é correttissimo e sarebbe corretto anche per tante altre storie di Tex.

Dal mio punto di vista, però, tutta la vicenda presenta buchi, semplificazioni estreme e non detti grossi come una casa.

Insomma, non dico che sia sbagliata la tua analisi perché non lo é affatto ma dico che é totalmente sbagliata la realizzazione pratica del Rauch. Spero tu comprenda ciò che io voglio far intendere... ;)

E comunque ci sta, una storia può piacere ad uno e all’altro no, é normale. Io sinceramente la considero 1000 volte inferiore al Messaggero Cinese!

 

Io ho compreso quello che vuoi dire ma continuo a pensarla come prima.

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Magazie 2019 

Partiamo dalle due storie : La prima ha un ottimo soggetto , ma  necessitava di uno sviluppo con un numero di pagine maggiori.

I disegni di Poli non mi hanno convinto ( diverse sproporzioni ed il volto di Tex sembra che al posto degli zigomi abbia due lividi:cool:)

la seconda storia seppur breve è ben sceneggiata e Font ai disegni è una garanzia .

Gli articoli , anche io li ho trovati ripetitivi. 

Seppur varato da pochi anni il Magazine e reso più agile rispetto al vecchio Almanacco resta l'anello debole  tra le pubblicazioni di Tex!

 

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20 minuti fa, ciro dice:

Magazie 2019 

Partiamo dalle due storie : La prima ha un ottimo soggetto , ma  necessitava di uno sviluppo con un numero di pagine maggiori.

I disegni di Poli non mi hanno convinto ( diverse sproporzioni ed il volto di Tex sembra che al posto degli zigomi abbia due lividi:cool:)

la seconda storia seppur breve è ben sceneggiata e Font ai disegni è una garanzia .

Gli articoli , anche io li ho trovati ripetitivi. 

Seppur varato da pochi anni il Magazine e reso più agile rispetto al vecchio Almanacco resta l'anello debole  tra le pubblicazioni di Tex!

 

Alla fine l'ho preso. E te pareva. Le due storie abbastanza striminzite.  Il volto di Tex di Poli è da rivedere, scelga un volto è prosegua con quello, a me sono sembrati tutti diversi. 

Le 110 pagine, per due storie che si potevano sviluppare meglio, a7 € è meglio se non commento.

Dawn " svestita"  a me è piaciuta. Ci stava, mica poteva coricarsi con i vestiti bagnati.;)

Mi sono scordato. In cosa il magazine è più "agile" rispetto al vecchio almanacco? Io, se possibile lo trovo ancora peggiorato!

Modificato da Loriano Lorenzutti
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Il Magazine di quest'anno lo ricorderò solamente per la presenza di due donne e di un cane : Jane Coleman,una carogna di prim'ordine,tanto che al confronto Seth Lennox appare un chierichetto,Dawn,"troppo troppa" in tutti i campi e Regina,più che un cane una compagna,un camerata,un'amica. "Raccolto insanguinato" di horror non ha nulla,e gli adepti del culto pagano in quattro e quattr'otto vengono....mietuti come spighe di grano dal Winchester di Tex,mentre "Yukon Race",raccontino talmente corto che forse era più adatto ad essere ospitato in un "Storie brevi",sa veramente di poco. Autori e disegnatori li aspetto a prove un pochino più convincenti. Questa volta gli articoli meglio dei fumetti.

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  • 2 settimane dopo...

RACCOLTO INSANGUINATO

Molto bravo lo zagoriano Rauch, in questa breve storia, nella caratterizzazione del Ranger che, solo contro un intero villaggio, ne esce a testa alta. Non si smentisce il bravo autore nel far morire l’unico personaggio positivo dell’intera vicenda. Del resto, questo è il suo marchio di fabbrica.

Bravo anche Poli con il suo Tex solido e fedele alla recente tradizione.

Voto alla storia: 7,5

Voto ai disegni: 7,5

YUKON RACE

Onesto pim pum pam, invece, questo assolo di Grosjean, ma ovviamente non si poteva sperare di meglio, viste le pagine a disposizione ed il nome del protagonista che, per caratteristiche, non si presta a trame troppo complesse. Piacevole il ritorno della bella Dawn nell’originaria fisionomia.

Voto alla storia: 6

Voto ai disegni: 7

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Due storie di buon livello, anche e soprattutto perché non esattamente canoniche per Tex, quindi da considerare a tutti gli effetti degne di essere state inserite nel contesto della celebrazione del settantennale. Ambientazione decisamente poco texiana, più zagoriana dato appunto l'autore (anche se, personalmente, l'avrei vista più che bene anche in Magico Vento), per la prima avventura, che ha visto Tex doversi disimpegnare in un contesto di West assai fosco, per certi versi quasi primordiale. Un villaggio sperduto, lontano da tutto, abitato da un pugno di contadini chiusi e sanguinariamente superstiziosi, vittime che sono tali sino ad un certo punto, nemici che non sono da cercare in una sola direzione: ne è venuto fuori un buon lavoro, ottimamente illustrato dai disegni di Poli, che magari in una storia di 110 pagine (non di più) avrebbe reso anche meglio.

 

Per sua natura ancor più interessante l'esperimento della seconda storia, la prima in assoluto nella lunga saga di Tex in cui vi sia stata una storia in cui non sia comparso né lui, né in solitaria uno dei suoi abituali pards. L'onore e l'onere del protagonismo, stavolta, sono toccati al ricorrente "veterano" Gros-Jean ed all'ormai sempre più ricorrente ed affascinante Dawn. Trama decisamente semplice ed assai lineare, ma a tal riguardo sono anche io del parere che, essendone protagonista un personaggio mitico ma pur sempre semplicione come il buon Gros-Jean, una trama più arzigogolata sarebbe stata fupri luogo. Molto buoni i disegni di Font, decisamente a suo agio in storie ambientate nel Grande Nord.

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  • 1 mese dopo...

Non conoscevo Rauch, e devo dire di aver molto apprezzato questa sua fatica "breve" texiana. Spero che possa tornare sulle nostre pagine: è per caso previsto un suo arruolamento in pianta stabile?

 

Disegni molto western, con ottima caratterizzazione dei personaggi, da Jane a Seth al capo del villaggio. Bravi a entrambi gli autori, che hanno confezionato un prodotto niente male. 

 

La seconda storia, invece, nonostante la sempre bella Dawn e il magico Nord di Font, non l'ho apprezzata a pieno...

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<span style="color:red;">28 minuti fa</span>, Leo dice:

Non conoscevo Rauch, e devo dire di aver molto apprezzato questa sua fatica "breve" texiana. Spero che possa tornare sulle nostre pagine: è per caso previsto un suo arruolamento in pianta stabile?

 

Se ogni tanto leggessi il topic delle storie in lavorazione sapresti che Rauch sta scrivendo/ha scritto: una storia in due albi per la serie regolare per i disegni di Giuseppe Prisco, un Maxi per Scascitelli, due storie di almeno tre albi di Tex Willer rispettivamente per Mario Atzori e Giuseppe Candita. Forse questo risponde alla tua domanda.:laugh:

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<span style="color:red;">1 minuto fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Se ogni tanto leggessi il topic delle storie in lavorazione sapresti che Rauch sta scrivendo/ha scritto: una storia in due albi per la serie regolare per i disegni di Giuseppe Prisco, un Maxi per Scascitelli, due storie di almeno tre albi di Tex Willer rispettivamente per Mario Atzori e Giuseppe Candita. Forse questo risponde alla tua domanda.:laugh:

 

Risponde sì! Grazie Carlo. Sono stato lontano dal forum per un po' e sono in arretrato di informazioni. Grazie ancora (sono molto contento, confido in questo autore, per me un completo sconosciuto, non essendo un lettore di Zagor).

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