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TWF - Tex Willer Forum

[700] L'oro dei Pawnee


natural killer
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  • co fondatore

Metto il 600 al primo posto tra i centenari. Al secondo il 200. Al terzo il 100. Al quarto quest'ultimo. Poi gli altri stanno ben al di sotto.

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<span style="color:red;">27 minuti fa</span>, Mister P dice:

Metto il 600 al primo posto tra i centenari. Al secondo il 200. Al terzo il 100. Al quarto quest'ultimo. Poi gli altri stanno ben al di sotto.

Col n. 200 ho sempre avuto un rapporto strano. E' forse il centenario che meno ho amato di tutti e per ragioni che vanno al di là del suo valore intrinseco. Innanzitutto è uscito in un periodo in cui non compravo più Tex, ma gli albi Corno. Avendolo recuperato qualche anno dopo, non l'ho vissuto né in contemporanea né sotto l'alone del Mito. E veniva subito dopo "SuperTex"... Questo centenario non mi sembrava al confronto altrettanto "super" - era, come saranno stati i successivi, solo un "numero" (200, 300, 400... ) La copertina era "strana", ma in modo tutto diverso dal 100. Infatti, pur avendo all'epoca dell'acquisto poco più di dieci anni, mi rendevo conto che il disegno non fosse attuale e che in qualche modo "stonasse" con la storia ivi presente. Poi all'interno Tex non era rappresentato con le vesti di cowboy, ma con quelle indiane - con tanto di fascia di Wampum in luogo del cappellone -, e ciò abbassava di molto il mio interesse, giacché allora io un albo di "Aquila della Notte" non l'avrei mai comprato, avendo in testa un West essenzialmente di cowboy. E come spesso accade per le impressioni radicate nell'infanzia, un certo distacco verso il Tex 200 mi è tuttora rimasto, nonostante oggi in un'ipotetica classifica dei centenari lo piazzerei più in alto di altri. Ma se è vero che il nostro rapporto con i fumetti (e non solo) è dettato dai sentimenti, e non solo dalla ragione, dirò che il Tex 200, tra i centenari, resta quello che sento meno mio.

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Quando riguardo la cover di Tex 400 ancora oggi mi viene quasi da piangere... Leggo sempre del "Tex di Bonelli", ma il mio Tex è sempre stato il "Tex di Galep". Quello è il Tex che mi ha fatto volare la fantasia quando non sapevo ancora leggere i balloons, quello il Tex che ricopiavo da bambino consumando i miei pennarelli Carioca, quello il Tex che avevo nella testa e al quale raffrontavo tutti gli altri. Quello e nessun altro. Il Tex di Aurelio Galleppini che col 400 saluta e se ne va. Per questo motivo Tex 400 ha un valore sentimentale e storico che mi permette di classificarlo al secondo posto in questa speciale classifica.

  • Grazie (+1) 1
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Sicuramente dei sette centenari, sulla famosa isola, non ne porterei neanche uno.

Compro tutti i Tex a colori, ma finora non mi hanno mai convinto fino in fondo.

Però trovo giusto che chi li vuole a colori li trovi in edicola, e sono stati accontentati ampiamente.

Però per me Tex è in bianco e nero. Punto.:P

 

Chiedo scusa per l' O.T.

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  • co fondatore
<span style="color:red;">17 ore fa</span>, Texan dice:

Quando riguardo la cover di Tex 400 ancora oggi mi viene quasi da piangere... Leggo sempre del "Tex di Bonelli", ma il mio Tex è sempre stato il "Tex di Galep". Quello è il Tex che mi ha fatto volare la fantasia quando non sapevo ancora leggere i balloons, quello il Tex che ricopiavo da bambino consumando i miei pennarelli Carioca, quello il Tex che avevo nella testa e al quale raffrontavo tutti gli altri. Quello e nessun altro. Il Tex di Aurelio Galleppini che col 400 saluta e se ne va. Per questo motivo Tex 400 ha un valore sentimentale e storico che mi permette di classificarlo al secondo posto in questa speciale classifica.

Già, è emozionante quella copertina, poco importa se è errata anatomicamente. Una di quelle a cui sono più affezionato.

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Ciao Texan, ovviamente non sono d'accordo con parte di quanto scrivi.

In poche parole, per te quello è un albo speciale per vari motivi (condivisibili, secondo me) che, però, prescindono dalla storia. Il mio giudizio, invece, era riferito solo ed unicamente alla storia (più sceneggiatura, che disegni a dire il vero) e resta quello. 

Tutto il resto ci sta, soprattutto per chi, come te, vive di ricordi, però non si può giudicare un albo perché è stato il primo da noi acquistato o perché il primo a colori ecc. ecc.

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<span style="color:red;">3 ore fa</span>, Mister P dice:

Già, è emozionante quella copertina, poco importa se è errata anatomicamente. 

 

<span style="color:red;">2 ore fa</span>, Andrea67 dice:

 

Tutto il resto ci sta, soprattutto per chi, come te, vive di ricordi, però non si può giudicare un albo perché è stato il primo da noi acquistato o perché il primo a colori ecc. ecc.

Sì chiama valore affettivo. La copertina del 400 è appunto questo.

  • +1 1
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<span style="color:red;">2 ore fa</span>, Andrea67 dice:

...soprattutto per chi, come te, vive di ricordi...

Non vivo di ricordi, ma i ricordi mi aiutano ad essere ancora un essere umano... :)

<span style="color:red;">2 ore fa</span>, Andrea67 dice:

Il mio giudizio, invece, era riferito solo ed unicamente alla storia (più sceneggiatura, che disegni a dire il vero) e resta quello. 

E perché nel giudicare un albo a fumetti dovremmo "solo e unicamente" riferirci alla sceneggiatura? Diamine, non stiamo mica parlando di un romanzo! E' roba disegnata o sbaglio?

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Texan dice:

Non vivo di ricordi, ma i ricordi mi aiutano ad essere ancora un essere umano... :)

E perché nel giudicare un albo a fumetti dovremmo "solo e unicamente" riferirci alla sceneggiatura? Diamine, non stiamo mica parlando di un romanzo! E' roba disegnata o sbaglio?

 

E nel caso specifico disegnata male. L'affetto, la riconoscenza etc. non possono renderci ciechi nei confronti del calovistoso di qualità che aveva avuto negli ultimi anni di attività.

  • +1 1
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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Carlo Monni dice:

 

E nel caso specifico disegnata male. L'affetto, la riconoscenza etc. non possono renderci ciechi nei confronti del calovistoso di qualità che aveva avuto negli ultimi anni di attività.

Con Andrea parlavamo di Supertex, disegnata splendidamente. Ma tu ti riferisci a Tex 400 e qui il tuo giudizio è tanto ingeneroso che non mi va di replicare. Quell'albo ha un valore a prescindere da tutte le considerazioni tecniche che si possono fare.

<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Carlo Monni dice:

L'affetto, la riconoscenza etc. non possono renderci ciechi nei confronti del calovistoso di qualità che aveva avuto negli ultimi anni di attività.

Non so se ti rendi conto di quello che hai scritto, Carlo... A prescindere dalla riconoscenza etc etc, qui abbiamo un uomo che ha dato tutta la propria vita a Tex fino a quando, in età avanzata, aveva evidenti problemi fisici che gli impedivano di garantire quella qualità a cui ci aveva abituati e grazie alla quale oggi Tex è quello che è.

Nonostante ciò, l'apporto di Galep anche in ultima fase non è stato insignificante né deleterio per Tex. In quanto il suo segno grafico rappresentava COMUNQUE una garanzia per molti lettori e la casa editrice lo sapeva benissimo. Adesso a posteriori, sembra facile dire: morto un Galep si fa un Villa, ma allora ciò non era per nulla scontato.

Per quanto mi riguarda sono pronto a tenere i miei occhi non dico aperti, ma spalancati, su un disegnatore quando questi non ha impedimenti fisici che gli impediscono di operare al meglio delle proprie potenzialità. L'ultimo Galep a mio avviso non va commentato, ma soltanto ringraziato.

 

  • +1 1
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  • co fondatore
<span style="color:red;">5 ore fa</span>, Texan dice:

Non vivo di ricordi, ma i ricordi mi aiutano ad essere ancora un essere umano... :)

[OT]Dipende da quanti ricordi buoni hai.[/OT]

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14 minuti fa, Mister P dice:

[OT]Dipende da quanti ricordi buoni hai.[/OT]

Non si tratta di avere buoni o cattivi ricordi. E' la capacità di ricordare e di provare a dare un senso al nostro vissuto che ci rende diversi dalle macchine. Io trovo l'attuale "presentismo" non solo un'ideologia tremenda che ci preclude ciò che è stato e ciò che potrebbe essere, ma anche l'anticamera di una possibile futura automazione.

Modificato da Texan
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<span style="color:red;">3 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

 

E nel caso specifico disegnata male. L'affetto, la riconoscenza etc. non possono renderci ciechi nei confronti del calovistoso di qualità che aveva avuto negli ultimi anni di attività.

Galeppini è Tex. Era ed è ancora un mio idolo, ma nello specifico Monni ha ragione. Purtroppo è così.

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<span style="color:red;">34 minuti fa</span>, Loriano Lorenzutti dice:

Galeppini è Tex. Era ed è ancora un mio idolo, ma nello specifico Monni ha ragione. Purtroppo è così.

Se Tex fosse stato pubblicato da un'altra casa editrice Galleppini sarebbe stato allontanato

almeno cinque anni prima del numero 400, perché non era più in grado di eseguire buoni lavori.

Ma per fortuna non è così e i lettori affezionati capirono e incoraggiarono l'editore e il disegnatore.

Un segno di umanità condiviso, un esempio da tener conto.

 

Oggettivamente il numero 400 non va dalla prima all'ultima pagina, ma è pieno di significato.

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Mah,pur con tutto l affetto che ho per Galep,il suo Tex non è mai stato il mio preferito...il Tex di Ticci è per me il migliore, anche se Ticci non riesce a rendere bene le donne...a differenza di Galep.;)

Ma i cavalli,gli Indiani e i militari il buon Senese li riesce a rendere perfettamente.piu di ogni altro autore,a mio modo di vedere...

 

15 ore fa, Texan dice:

A prescindere dalla riconoscenza etc etc, qui abbiamo un uomo che ha dato tutta la propria vita a Tex fino a quando, in età avanzata, aveva evidenti problemi fisici che gli impedivano di garantire quella qualità a cui ci aveva abituati e grazie alla quale oggi Tex è quello che è.

Concordo con Texan.cosi come non mi permetto di giudicare le ultime prove incolori di Glb,non giudico le ultime 3/4 storie disegnate da Galep...

Modificato da Barbanera
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<span style="color:red;">3 ore fa</span>, Barbanera dice:

Mah,pur con tutto l affetto che ho per Galep,il suo Tex non è mai stato il mio preferito...il Tex di Ticci è per me il migliore, anche se Ticci non riesce a rendere bene le donne...a differenza di Galep.;)

Ma i cavalli,gli Indiani e i militari il buon Senese li riesce a rendere perfettamente.piu di ogni altro autore,a mio modo di vedere...

 

Concordo con Texan.cosi come non mi permetto di giudicare le ultime prove incolori di Glb,non giudico le ultime 3/4 storie disegnate da Galep...

Ciao Barba (ti facevo più vecchio con quella barba, invece sei piuttosto giovane! :D) ti dirò... la prima volta che ho guardato Ticci in un certo modo, intendo dire seriamente, è stato verso la metà degli anni ottanta... Avevo conosciuto la fanzine Fumo di China grazie a Orient Express (e a quel grande uomo di fumetti che è stato Luigi Bernardi) e ricordo un numero con intervista a Ticci. Bene, si diceva senza troppi giri di parole che in quel momento era lui il miglior disegnatore di Tex. Ricordo benissimo che quell'intervista scombinò i miei usuali parametri di valutazione. Pur in calo qualitativo (i tempi de "Il giuramento" erano belli andati) Galleppini per me era intoccabile non fosse altro per il segno grafico "raymondiano" con cui il sottoscritto e tantissimi altri lettori identificavano Tex. Quindi anche un Galep in discesa rappresentava Tex, mente Ticci era un emulo di Caniff, un'altra scuola, un'altra storia.

La mia generazione ha avuto due shock fumettistici negli anni settanta. La prima fu il Topolino di Cavazzano, con un dinamismo incredibile che di primo acchito trovai orrendo. La seconda fu l'arrivo di Fusco su Tex. Oggi quel primo Fusco mi piace moltissimo, ma quand'ero bambino non lo potevo vedere. E così anche il primo Ticci, quello dei "visi allungati", che mi piaceva davvero poco. Per me Tex era Galep, punto. Poi, per rendere l'idea, due-tre spanne sotto, Nicolò, e infine, dieci spanne sotto, Letteri (il primo, quello di Chinatown).

Per me Tex doveva avere la pennellata morbida e il contrasto bianco-nero accentuato che gli conferiva usualmente Galleppini. Avevo iniziato ad apprezzare il secondo Ticci (quello di Fuga da Anderville) e però non avrei mai immaginato che potesse essere lui un giorno a scavalcare Galep. Tuttavia, quell'intervista smosse molte mie convinzioni. Stimavo i ragazzi di FdC e presi in serissima considerazione che Giovanni Ticci potesse essere effettivamente il numero uno. Cosa che effettivamente era, malgrado quel tratto veloce e meno descrittivo, meno "tradizionalista" portasse una rivoluzione grafica dentro Tex (come Cavazzano su Topolino).

Tuttavia, pur essendo diventato un fan di Ticci ed essermi goduto da allona fino ad oggi tutte le sue storie, a prescindere dalla sceneggiatura in questione, per il suo Tex non è stato mai Vero Amore. Non so se riesci a comprendermi... Io continuo a pensare che quello sia un bellissimo Tex, ma che non sia IL Tex - perché IL Tex ha il volto di Cooper/Galleppini, la pennellata morbida e i neri dosati in un certo modo. Per questo motivo ho capito - per quanto accettato molto di malavoglia - la scelta di Villa come copertinista di Tex. Perché Villa, se non ha la pennellata raymondiana, ha comunque quel contrasto di toni drammatico che era già di Galep e dunque poteva mettersi nella scia del Maestro.

Oggi questi discorsi sul segno grafico identificativo per Tex non hanno più gran senso perché Tex non ha più un "suo" segno distintivo, dato che hanno finito per caratterizzarlo tutti. Ma sottolineo che a suo tempo la tradizione era Galep - Nicolò - Ferri - EsseGesse, e i vari Ticci, Fusco, Monti, Diso, Civitelli etc. innovatori nei confronti dei quali non è stato facilissimo affezionarsi. Come sempre accade, il ricambio generazionale ha fatto sì che la tradizione di oggi sia rappresentata dagli innovatori di ieri e l'avanguardia odierna dai Mastantuono. Così ogni generazione di lettori ha i suoi tic "tradizionalistici" e le sue personali antipatie. A molti texiani "recenti" un Nicolò dice poco e invece a me...

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6 ore fa, Barbanera dice:

Mah,pur con tutto l affetto che ho per Galep,il suo Tex non è mai stato il mio preferito...il Tex di Ticci è per me il migliore, anche se Ticci non riesce a rendere bene le donne...a differenza di Galep.;)

Ma i cavalli,gli Indiani e i militari il buon Senese li riesce a rendere perfettamente.piu di ogni altro autore,a mio modo di vedere...

Sicuramente mi sono espresso male, ma con quel "Tex è Galeppini" intendevo dire, non che è il più bravo a disegnare cavalli , donnine o paesaggi, ma solo che poi sono venuti tutti gli altri. Non ricordo ma dove ma ho già scritto  la mia classifica dei disegnatori preferiti, e mi sembra di ricordare di averlo messo al terzo posto.

Ma  comprendo benissimo che per altri  più giovani, come Barbanera,  il Tex preferito sia quello di Ticci.

Modificato da Loriano Lorenzutti
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  • co fondatore

E' un "problema" generazionale sì. Ricordo da bambino che notavo il contrasto tra le copertine di un Galep ormai stanco e le tavole interne fatte dai Letteri, Ticci ecc. Ricordo che i disegni di Piccolo Lupo quasi mi fecero abbandonare Tex, ad 8 anni! Crescendo e leggendo anche le vecchie storie sui Tutto o i fumetti di seconda mano venduti a metà prezzo capii di aver avuto la sfortuna di incocciare in un Galep che stava calando, artista che invece un tempo era immenso. Così mi sono trovato il piede in due staffe: ho due Tex di riferimento, non uno. Ticci rimane il mio disegnatore del cuore, ma Galep E' Tex.

 

AGGIUNGO: riguardo un Cavazzano è avvenuta una cosa curiosa: sono cresciuto col Cavazzano degli Ottanta e Novanta. Sui Grandi Classici ho conosciuto quello dei Settanta e sono arrivato quasi a preferirlo a quello successivo, sicuramente più maturo, ma meno "fresco".

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  • 2 settimane dopo...

Buon albo celebrativo. Credo che l'idea di riportare qualcosa dalle origini sia stata una scelta azzeccata.

Come storia in singolo volume preferisco altre recentemente pubblicate, ma va benissimo per l'occasione.

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  • 1 mese dopo...

Non mi aspetto mai molto dagli albi celebrativi, anche se con il numero 695 Borden mi aveva smentito. La storia del 700 invece è tornata un po' in linea con le mie (non alte) aspettative per queste storie singole. Una storia discreta, con il bel ritorno di Tesah, illustrata da un Civitelli che stavolta mi è parso tornare alla legnosità dei primordi, anche se ci ha regalato anche in questo albo delle singole vignette meravigliose. La tavola centomila è stata una vera chicca, mi ci sono fermato e ho sorriso. Lunga vita a Tex!

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Ma a nessuno e' sembrato strano che, dopo aver eliminato tutti quelli che sapevano, Tex proprio all'ultimo parli della grotta segreta a tavola collo sceriffo?

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5 ore fa, Otami dice:

Ma a nessuno e' sembrato strano che, dopo aver eliminato tutti quelli che sapevano, Tex proprio all'ultimo parli della grotta segreta a tavola collo sceriffo?

 

 

Ne parla con lo sceriffo, mica con Al Capone. E non dice che ci porterà lui.

 

Non so voi, a me sembra brutto pensare che lo sceriffo abbia chiesto a Tex: Perché tutto questo?

 

E che lui abbia mentito dicendogli: Beh...  Questione di corna!...

 

 

 

 

 

 

 

Modificato da borden
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