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TWF - Tex Willer Forum

[Romanzi A Fumetti 09] L'uomo dalle pistole d'oro


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<span style="color:red;">18 ore fa</span>, "Indio" Mac Kelly dice:

C'è qualcosa che non quadra. Questa storia è ambientata poco dopo la fine della Guerra Civile e mostra Tex nei Rangers. Però ne “Gli Invincibili” si dice che poco dopo la Guerra Civile Tex aveva guai con la legge e riparò in Messico. Non si potrebbe essere un po' più chiari e precisi con le cronologie, perché poi i lettori più attenti (così almeno mi reputo io, senza voler essere arrogante) si confondono...!

 

Semplicemente, quando ha scritto "Gli Invincibili", oltre vent'anni fa, Boselli non aveva ancora le idee chiarw sulla cronologia che poi avrebbe sviluppato  e secondo cui quasi tutti gli eventi dei n. 1/4 si svolgono tra il 1858 ed il 1961.

La mia idea che ho esplicitato più volte qui nel forum è che nel flashback de "Gli Invincibili" Tex fosse ricercato per l'omicidio dell'Agente Indiano dei Navajos nel n. 7 e che dopo k'incontro con gli Irlandesi abbia deciso di tornare negli Stati Uniti, cercare rifugio presso i Navajos assumendo l'identità del Cavaliere Nero alias Aquila della Notte.

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Semplicemente, quando ha scritto "Gli Invincibili", oltre vent'anni fa, Boselli non aveva ancora le idee chiarw sulla cronologia che poi avrebbe sviluppato  e secondo cui quasi tutti gli eventi dei n. 1/4 si svolgono tra il 1858 ed il 1961.

La mia idea che ho esplicitato più volte qui nel forum è che nel flashback de "Gli Invincibili" Tex fosse ricercato per l'omicidio dell'Agente Indiano dei Navajos nel n. 7 e che dopo k'incontro con gli Irlandesi abbia deciso di tornare negli Stati Uniti, cercare rifugio presso i Navajos assumendo l'identità del Cavaliere Nero alias Aquila della Notte.

 

Carlo, per chi è un attento lettore (come Indio) ma non segue assiduamente il forum, non è facile districarsi. Già in altro post ti avevo detto che ci vuole una nuova cronologia, senza pretese di definitività ma che riassuma ciò che oggi sappiamo o almeno supponiamo (incluse le ipotesi sugli Invincibili e sulla guerra di riforma). Ti avevo anche detto che potrebbe scriverla solo un certo avvocato il cui nome comincia con la C e finisce con arloMonni :D

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  • 1 anno dopo...

Letto oggi questo cartonato alla francese dello scorso anno. Buona la storia di Ruju, che avrebbe potuto essere ben sviluppata in più albi, o magari in un Maxi. I disegni di Guera non mi sono dispiaciuti: per quanto riguarda i due pards, buono per me il giovane Tex, "irrituale" Carson, per quanto lo vediamo in una età in cui non viene solitamente rappresentato. Ma chi li definisce "inguardabili" non ha ha presenti, forse, Tex e Carson nel Texone di Breccia (per il resto dai disegni magnifici). I colori invece non mi hanno entusiasmato, specie nelle scene "verdognole" di flashback e in quelle notturne, dominate dal viola.

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  • 1 mese dopo...

Mi accorgo che non ho mai commentato questo cartonato.  E se è per questo, l'ho letto solo una volta con un certo fastidio.

 

Non è la storia della "somiglianza dei personaggi", che quando hai a che fare con disegnatori ospiti sai che non sarà mai perfettamente azzeccata. Ma cosa me ne frega se il Tex di Breccia non è uguale al Tex di Galep? Breccia è un grande disegnatore e mi interessa leggere una sua storia di Tex (diverso sarebbe il discorso se fosse sulla serie regolare, che è rivolta al grosso pubblico di chi vuole leggersi una storia di Tex e basta e dove un lettore avrebbe il diritto di ritrovare un Tex somigliante)

 

Il problema, IMHO (significa "in my humble opinion" cioè "per me", scusate ma uso ancora queste sigle della internet pre-facebook) è che Guéra non è un grande autore. Non mi piaceva nemmeno quando disegnava i fumetti americani con protagonisti creati graficamente da lui, e non mi piace qui.

 

Non è una questione (solo) di somiglianza. La copertina per me presenta personaggi sproporzionati disegnati in pose legnose e innaturali,  e nonostante cerchi l'impatto con una pistola gigantesca, non mi dà nessuna emozione "western", sembrano bambini con i fucili giocattolo.

 

Le pagine interne sono meglio della copertina, ma non di molto. In generale l'ho trovato sgradevole.

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  • 2 mesi dopo...
Il 11/3/2019 at 16:46, Loriano Lorenzutti dice:

Come spesso accade Letizia ci ha preso. Per me il soggetto e la sceneggiatura sono più che buone. In poco più di 40 pagine non si poteva fare di meglio. Son contento per Ruju che ultimamente non mi aveva particolarmente convinto. Il "cattivone" lo è a tutto tondo. Disegni, Guera non lo conoscevo, Tex non mi convince, Carson proprio per niente. Sicuramente sarebbe da rivedere su una storia di almeno due albi, ma mi sembra che il nostro sia carico di lavoro. Colori. Son di parte ma a me non son piaciuti, le scene notturne con tutto quel blu fanno perdere molto, specialmente ai personaggi. Ma anche le scene di battaglia diurna, con quel misto giallino/verdolino   mi convincono  poco. Voto totale al tutto 7-

P.s. una curiosità: ma in quanti lo abbiamo preso e letto?

Allora...Letto ora. Concordo sulla questione blu notturno. I personaggi perdono qualcosa. Sarà anche evocativo però non mi ha convinto. Per il resto è un western sporco, brutto e cattivo. Belle sparatorie, un Carson esteticamente atipico, poche battute per globalmente Ruju non mi è dispiaciuto. Ho apprezzato di più altri cartonati (Manfredi e Giusfredi) però non ci lamentiamo.

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  • 1 anno dopo...

Dopo "l'intoppo" del cartonato n.8, si riprende a risalire la china.

Nulla di trascendentale, sia chiaro, ma almeno la prova di Ruju (al debutto sul format e accoppiato per l'occasione a un ospite internazionale ai pennelli) quanto meno si rivela più coerente e coesa della storia che la precede.

 

Tuttavia sono episodi simili che (imho) mostrano il limite di un formato striminzito come il cartonato alla francese: se da un lato una maggiore libertà creativa permette di stravolgere le gabbie e serrare i ritmi narrativi di sceneggiatura, dall'altro, la foliazione così ridotta, costringe l'autore a ridurre all'osso i soggetti, non potendo sviluppare in maniera ariosa la trama.

 

Ruju se la cava bene, creando un villain notevole e sviluppando un buon ritmo, ma il succo della storia è alquanto basilare.

 

Uno spunto trito e ritrito, quello della vendetta, arricchito stavolta da una maggiore violenza d'esecuzione, ma che in fondo conduce a una trama, sì scorrevole, ma alquanto telefonata. Il tipico "usato sicuro" che permette al buon Pasquale di non sfigurare, osando il minimo indispensabile.

 

Come dicevo, si distingue Juan Gonzales fra i cattivi, e Ruju, anche stavolta seguendo una sua consuetudine, non perde l'occasione di appioppargli una mania per caratterizzarlo, ovvero il possesso di una coppia di pistole d'oro (vedasi l'arma di Makua, le pistole raccolte dal pistolero voodoo, il coltello del recente killer del color, le frecce dei nemici e via dicendo), la sua vendetta è feroce ma scontata, visto che sembra seguire una lista della spesa e ciò aiuterà i due giovani pards a prevedere le sue mosse.

 

Mi è piaciuto poco il modo troppo sui generis con cui Gonzales si libera degli avversari nel flashback: con le mani legate dietro le spalle, riuscire a strappare una pistola e sparare alla cieca ai nemici (rangers esperti mica pivellini di primo pelo!), mi sembra eccessivo.

 

Nell'epilogo sembrerebbe che Carson possa avere gloria nel duello decisivo col vecchio nemico, ma l'autore, conscio forse di aver messo Tex troppo in ombra, opta per lo stratagemma dell'ultima reazione del bandito sotto il pontile, per permettere al protagonista di sparare la pallottola decisiva.

 

In conclusione posso riassumere dicendo che l'episodio è accettabile e più plausibile rispetto alla prova di Dixon, ma troppo lineare nello sviluppo per appassionarmi al punto di catalogarlo sopra la consueta "zona Ruju" :D.

 

Non mi ha convintoo la prova grafica di Guera e non solo per la rappresentazione poco canonica dei due pards

(Carson è troppo diverso e si fatica a riconoscerlo a mio avviso).

Molto al limite pure le anatomie dei cavalli e la forma delle armi. Lo stile sporco si presta per il genere western, ma ho trovato alcune pose legnose e poco dinamiche e la colorazione appena sufficiente stavolta, non aiuta alla leggibilità delle vignette notturne.

Non capisco inoltre perchè le fiammate di alcuni spari siano disegnate più in basso rispetto alla canna della pistola che le genera: suppongo sia una scelta voluta dal disegnatore, ma mi chiedo perchè non tutte le esplosioni presentino la stessa caratteristica, così facendo pare più l'opera di un artista ubriaco che altro :P:D. Il mio voto finale è 6

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