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[Tex Willer N. 05 / 09] I due disertori


natural killer
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<span style="color:red;">11 ore fa</span>, juanraza85 dice:

Condivido il giudizio sulla copertina dell'albo uscito oggi, davvero forse è la migliore sinora uscita su questa collana. Quanto alle vicende narrate, personalmente ero impaziente di vedere Tex all'opera contro i comancheros, ma soprattutto vorrei spendere un plauso alla gestione di due figure come Pedro e Miguel, personaggi che non hanno smesso e credo nemmeno smetteranno di riservare sorprese...

Condivido! Due personaggi ottimamente gestiti che si bilanciano tra loro!

Sono curioso di vedere se il loro finale voltafaccia sia stato solo un modo per salvarsi la pellaccia a spese del Nostro o se è un qualche loro strambo piano per fuggire con Tex e Tesah...

Finora sono stati fedelmente appresso a Tex senza aver visto l'ombra di un nichelino quindi chissà come terminerà la storia nel numero 9, sono davvero curioso!

Due bei personaggi, quelli di Pedro e Miguel; se dovessero sopravvivere alla storia non mi dispiacerebbe vederli alle prese con il nostro duro e implacabile ranger, seguito dal suo caro pard...

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  • co fondatore

Episodio più interlocutorio del precedente, ma comunque ottimo. I due mexicanos sono personaggi a tutto tondo. Più stereotipata Tesah. Disegni sempre ottimi. Ora vediamo come va a finire.

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Onestamente non lo capisco nemmeno io.

A me pare che di cose ne accadano: vengono presentati due personaggi rilevanti e c'è una sorpresa finale.

Se per interlocutorio si intende, come si dovrebbe intendere , un episodio che rappresenta una pausa nella narrazione in attesa del finale, questo non lo è.

E per quanto riguarda Tesah, io devo aver letto "Il totem misterioso" per la prima volta intorno al 1970 ed è da allora che mi sono chiesto cosa fosse accaduto dopo che Tex aveva lasciato il ranch di Coffin per andare da lei  a Saint Thomas e chi fossero i Sanderson. Ora ho una risposta finalmente.

Sarebbe stato grave se Borden avesse trascurato questi particolari.

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Come sempre (ma non è una novità) estremamente soddisfatto di questa Serie ed in particolare del nr.8,ricco di spunti,di nuovi personaggi e di situazioni alquanto intriganti. Citazione particolari per i disegni di Brindisi sempre impeccabili e per Pedro e Miguel,simpatici farabutti dal cuore d'oro e per nulla sprovveduti.  

Una domanda : la carabina che Tex utilizza è una Volcanic ?!

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La storia è piena di colpi di scena,e va avanti in modo eccellente.

Il generale messicano,un misto tra Zamora e Mapache (generale avversario del Mucchio Selvaggio) segue lo stereotipo del "general" messicano trippone, corrotto,ubriacone,violento e donnaiolo (non possiede, per altro, particolare intelligenza). Stereotipo già utilizzato da Boselli, Nizzi e Segura in molte altre storie (d altra parte,lo stesso Sant'Anna non era un "fulmine di guerra",idem Huerta,Diaz e molti altri "tacchini gallonati")

Il colpo finale dell'albo lascia aperta più di una possibilità... vedremo.

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  • Collaboratori

Altro numero da incorniciare.

C'è da dire che l'idea alla base del racconto non può certo passare per esplosiva,

ma la lettura è di quelle che ti fanno sentire a casa, esattamente come accadeva

nelle migliori di GL Bonelli.

Difficile augurarsi di più da questa nuova serie, che numero dopo numero sta

procedendo sotto i migliori auspici.

Considerato che ha debuttato nelle edicole settant'anni dopo la prima mitica striscia,

chapeau.

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On 19/6/2019 at 16:26, Carlo Monni dice:

E per quanto riguarda Tesah, io devo aver letto "Il totem misterioso" per la prima volta intorno al 1970 ed è da allora che mi sono chiesto cosa fosse accaduto dopo che Tex aveva lasciato il ranch di Coffin per andare da lei  a Saint Thomas e chi fossero i Sanderson. Ora ho una risposta finalmente.

Sarebbe stato grave se Borden avesse trascurato questi particolari.

Infatti questo è uno degli aspetti più belli e stimolanti delle due storie fino ad ora pubblicate!

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CONTIENE SPOILER

 

Una discreta storia, con buoni personaggi, per i primi tre albi e passa. Poi, da pagina 25 del quarto albo, cambia qualcosa. Fino a quel momento, i nostri avevano avuto facile gioco ad entrare nel campo dei coyoteros prima e nel Rancho Sangriento poi. Da entrambe le situazioni ne sono usciti tutti incolumi e col bottino pieno (la liberazione dei prigionieri): una facilità, un filare tutto liscio, che ho trovato poco credibile e molto "fumettistico" (nell'accezione poco lusinghiera che spesso, a torto, si attribuisce a questo termine). Lo stesso rapporto con Pedro e Miguel mi sa un po' di stereotipato e artificioso.

 

Poi, arriva pagina 25, e con essa il confronto franco tra Tex e la sua squadra improvvisata: non ha peli sulla lingua, il futuro ranger, a far capire che da capo non è tenuto a condividere alcun segreto con i suoi sottoposti, e se a questi non gli sta bene allora il loro bel rapporto finisce lì. Bel dialogo, finalmente qualcosa di ruvido in troppa dolcezza.

E subito dopo c'è la significativa sequenza del comanchero Lobo, finalmente una vera grinta, in una storia con qualche mammoletta di troppo. 

E poi Nueva Asuncion, in cui si respira l'"aria di casa" di cui parla Ymalpas: il pensiero non può non andare alle atmosfere del "mucchio selvaggio" o a quelle de Gli Invincibili. Il Generale Ortega, nonostante sia un classico che di più non si può, o forse proprio per questo, "buca" lo schermo: la sua sguaiataggine, la sua perfidia, il suo rapporto con quell'altra grande canaglia di Don Felipe funzionano perfettamente, rendendolo un gran bel personaggio. Notevole e divertente la sua prova attoriale a beneficio della povera Tesah, quando l'indiana è presa per fame per essere costretta a parlare; inconsueto il sadismo con cui, poco più tardi, il General tratterà sempre Tesah, conturbante in quella sua mise succinta mentre viene sottoposta a tortura. 

 

E ancora l'ingresso di Tex e pards, che si improvvisa Gilas ante litteram, nel tentativo di infiltrarsi tra i soldati nemici. E qui la scena, deliziosamente ambigua, di Pedro che tira fuori il manifesto di Tex. E infine il voltafaccia, peraltro obbligato, di Miguel (voltafaccia solo "di facciata", finalizzato alla salvezza immediata: il limite di conoscere troppo bene un autore è di indovinarne facilmente le mosse, e conosco Borden troppo bene per non sapere cosa pensa di Miguel e per non indovinare che il messicano non è un traditore...) che lascia tutti col fiato sospeso fino al prossimo numero.

 

Comparto disegni? Semplicemente eccellente.

 

PS. l'accelerazione della storia e il suo interrompersi sul più bello, unita alla falsa aspettativa che avevo che la storia si chiudesse, come la prima, su quattro albi, mi rendono abbastanza fastidioso il fatto di dover attendere un altro mese per la conclusione della vicenda.  Mi piacerebbe ascoltare il consiglio di Borden che, a pagina 4 dell'albo, dice ai lettori di TexWiller di non pensare a questa pubblicazione come a una serie fatta di storie separate, ma invece come un susseguirsi di avventure infinite: per te è facile, caro Mauro, sai come la storia andrà a finire; per me, che devo aspettare un altro mese, è una bella fregatura ;)

 

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8 ore fa, Leo dice:

il limite di conoscere troppo bene un autore è di indovinarne facilmente le mosse, e conosco Borden troppo bene per non sapere cosa pensa di Miguel e per non indovinare che il messicano non è un traditore...)

Non è detto,non è detto...il dinero ai due greasers piace: non lo hanno nascosto.Intanto,sono due (ex ?!) carogne: banditi e disertori,che se non avessero incontrato Tex avrebbero ucciso donne,bambini e un frate.E Tex,in questa serie,non è ancora un perfetto giudice di uomini che non sbaglia mai.Essendo giovane e ancora in po'imberbe,potrebbe avere preso una cantonata.il dinero e la febbre dell'oro annebbiano il cervello degli uomini.chissá,quel volpone del curatore potrebbe aver pensato che noi tutti ci aspettiamo che Miguel e Pedro fingano di tradire il Nostro ,e magari non sarà così...nunca se Sabe...

 

La serie è un gioiellino, comunque.speriamo continui a lungo

 

 

Modificato da Barbanera
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<span style="color:red;">42 minuti fa</span>, Barbanera dice:

Non è detto,non è detto...il dinero ai due greasers piace: non lo hanno nascosto.Intanto,sono due (ex ?!) carogne: banditi e disertori,che se non avessero incontrato Tex avrebbero ucciso donne,bambini e un frate.E Tex,in questa serie,non è ancora un perfetto giudice di uomini che non sbaglia mai.Essendo giovane e ancora in po'imberbe,potrebbe avere preso una cantonata.il dinero e la febbre dell'oro annebbiano il cervello degli uomini.chissá,quel volpone del curatore potrebbe aver pensato che noi tutti ci aspettiamo che Miguel e Pedro fingano di tradire il Nostro ,e magari non sarà così...nunca se Sabe...

 

La serie è un gioiellino, comunque.speriamo continui a lungo

 

 

Se così fosse, mi sorprenderebbe. E sarebbe un punto di merito per il curatore:)

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1 ora fa, Leo dice:

Se così fosse, mi sorprenderebbe. E sarebbe un punto di merito per il curatore:)

Infatti... magari mi sbaglio,ma un po' di elementi qua e là per mettere il lettore "in difficoltà" Boselli li ha messi: innanzitutto,come hai citato tu giustamente,Tex dice ai due che un capo non è tenuto a dare spiegazioni ai suoi hombres (e non racconta infatti a loro del tesoro dei Pawnee,visto che i due disertori chiedono quando potranno mettere le mani su del dinero e in Tex si accende un campanello di allarme);in più Tex,a suo modo,gli lascia anche una via di fuga,dicendo ai due che se vogliono possono andarsene:senza rancore.

 

10 ore fa, Leo dice:

qui la scena, deliziosamente ambigua, di Pedro che tira fuori il manifesto di Tex

Esatto, deliziosamente ambigua:che cosa voleva fare esattamente Pedro con questo gesto?

10 ore fa, Leo dice:

 infine il voltafaccia, peraltro obbligato, di Miguel (voltafaccia solo "di facciata", finalizzato alla salvezza immediata

E qui sta il punto...obbligato dagli eventi,oppure premeditato??

 

Mi sono chiesto fin dall'inizio perché i due soldados seguano Tex: per paura,per tornaconto,per stima?o magari aspettano il momento buono per tradire il "jefe"e prendersi una fetta della torta...si vedrà

Modificato da Barbanera
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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Barbanera dice:

dall'inizio perché i due soldados seguano Tex: per paura,per tornaconto,per stima?o magari aspettano il momento buono per tradire il "jefe"e prendersi una fetta della torta...si vedrà

 

Già, perché lo fanno? Devo dire che a me la cosa ha fatto storcere il naso, all'inizio, non parendomi troppo credibile. 

Poi, aiutato dalla simpatia dei due disertori, l' ho digerita: sono due avventurieri senza arte né parte, senza un posto nel mondo e in balia dei venti troppo caldi del Messico. Non hanno più nulla, nemmeno una compagnia dopo l'eccidio degli altri disertori; l'unica cosa che probabilmente ancora capiscono o quantomeno li colpisce è la forza, la forza bruta, che in Tex trovano in abbondanza. Ne restano affascinati e lo seguono. 

Non c è dubbio che lo seguano solo per proprio tornaconto, non già per affetto, ma senz'altro lo rispettano e tra di loro si instaura un rapporto virile. I due ex soldados si fanno giustamente prendere dal dubbio, a un certo punto, di aver sbagliato i loro conti, a seguire un capo che invece che spalancargli le porte dell'inferno (bellissima questa loro lamentela :D ) li "costringe" ad una buona azione dopo l'altra; tuttavia, le avventure in cui sono coinvolti corroborano l'idea che si sono fatti di quel loro jefe improvvisato e ne accrescono ulteriormente la loro stima e rispetto. Nasce qualcosa tra i tre uomini, un'amicizia virile fondata sul rispetto per la forza, che istintivamente i messicani hanno dentro di sé. 

 

Poi Pedro prende quel manifesto... perché lo fa? Non lo so, è una "deliziosa ambiguità". In fin dei conti, sono animali istintivi, e come il loro istinto li porta ad ammirare e rispettare Tex, così quello stesso istinto li induce a tenersi un qualche asso nella manica, non si sa mai cosa potrà accadere, e certamente la fedeltà non è un valore in cima al loro codice etico.

 

Tuttavia, continuo a pensare che si sia trattato solo dell'istinto della bestia, che prova a difendersi come può e a trarre vantaggio da ciò che gli capita per le mani, in questo caso un avviso di taglia... ma questo loro insopprimibile istinto non credo che, nel quinto albo, li porterà a schierarsi contro Tex: avranno la meglio il rispetto e l' "amicizia". Se conosco Borden sarà così.

 

Comunque gran bella storia, soprattutto da questo quarto albo.

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1 ora fa, Leo dice:

Nasce qualcosa tra i tre uomini, un'amicizia virile fondata sul rispetto per la forza, che istintivamente i messicani hanno dentro di sé. 

sono uomini che capiscono solo la legge della violenza e della brutalità: la legge del più forte,,. Il dinero e la sopravvivenza saranno richiami per loro più importanti dell'amicizia virile e dell'onore?! lo scopriremo il prossimo mese ;)

1 ora fa, Leo dice:

 sono due avventurieri senza arte né parte, senza un posto nel mondo e in balia dei venti troppo caldi del Messico. Non hanno più nulla, nemmeno una compagnia dopo l'eccidio degli altri disertori; l'unica cosa che probabilmente ancora capiscono o quantomeno li colpisce è la forza, la forza bruta, che in Tex trovano in abbondanza. Ne restano affascinati e lo seguono. 

I disertori, ce lo insegna la Storia, non hanno più bandiera, nè onore, nè patria nè idea di popolo...ci sono pagine stupende sulla figura dei disertori nelle Guerre napoleoniche. istinto di sopravvivenza, furto e violenza sono le uniche "bandiere" del disertore.Perchè si disertava?solo per paura della battaglia?nossignore, si diserta soprattutto quando manca una guida in cui i soldati hanno fiducia e quando si sente di non poter più vincere.Quando un esercito è guidato con mano ferma e dura da un capo in gamba, i soldati di norma accettano il rischio e lo seguono.sarà così anche per Pedro e Miguel?seguiranno il loro capo fino all'inferno?non lo so, stavolta non ci metto la mano sul fuoco che andrà così come hai detto tu, Leo.;)

Modificato da Barbanera
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Perché Pedro mostra il manifesto?

In mezzo a tagliagole che cercano altri tagliagole?

Il motivo mi pare ovvio.

I due disertori hanno già tradito e lo faranno ancora?

No.

Il Bos che ti spinge a credere che tradiscono Tex perché invece è solo una finta e poi va a finire che invece è davvero così...

Mi pare poco credibile perché si potrebbe andare ancora avanti: non è vero che è davvero così ma era solo un ennesimo trucco del Bos.

Possiamo andare avanti all'infinito (magari all'infinito no, ma per ancora un paio di volte si, ci sono ancora 60 pagine).

Magari verranno a scoprire l'esistenza del tesoro e avranno un tentennamento, ma non di più (secondo me) ed è qui che ci possiamo aspettare dal Bos un po' di suspense.

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Barbanera dice:

sono uomini che capiscono solo la legge della violenza e della brutalità: la legge del più forte,,. Il dinero e la sopravvivenza saranno richiami per loro più importanti dell'amicizia virile e dell'onore?! lo scopriremo il prossimo mese ;)

I disertori, ce lo insegna la Storia, non hanno più bandiera, nè onore, nè patria nè idea di popolo...ci sono pagine stupende sulla figura dei disertori nelle Guerre napoleoniche. istinto di sopravvivenza, furto e violenza sono le uniche "bandiere" del disertore.Perchè si disertava?solo per paura della battaglia?nossignore, si diserta soprattutto quando manca una guida in cui i soldati hanno fiducia e quando si sente di non poter più vincere.Quando un esercito è guidato con mano ferma e dura da un capo in gamba, i soldati di norma accettano il rischio e lo seguono.sarà così anche per Pedro e Miguel?seguiranno il loro capo fino all'inferno?non lo so, stavolta non ci metto la mano sul fuoco che andrà così come hai detto tu, Leo.;)

 

Bella descrizione dei disertori, l'ho molto apprezzata. 

A maggior ragione resto abbastanza convinto della mia idea: almeno per quanto riguarda Miguel. Di Pedro, in effetti, mi fido un po' meno, anche se alla fine credo che anche lui non si macchiera' di un secondo tradimento.

 

Per letizia: il problema non è che Pedro mostri il manifesto, ma che lo abbia preso, e di nascosto pure.

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<span style="color:red;">39 minuti fa</span>, Leo dice:

Per letizia: il problema non è che Pedro mostri il manifesto, ma che lo abbia preso, e di nascosto pure.

 

Vero, però perché tirarlo in ballo in presenza di Tex?

La giustificazione di Pedro per di più fa acqua da tutte le parti proprio per insinuare il sospetto da parte di Bos del suo tradimento.

Ma nell'ultima pagina Pedro sussurra a Miguel (che colpisce Tex a tradimento) "Ora capisco il mio errore..."

Il Bos si diverte.

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Iniziai a leggere Tex a casa dei miei cugini. Mio zio comprava Tuttotex e io, che avevo 11 o 12 anni, ogni volta che andavamo a trovarli mi incollavo a quegli albi e non li mollavo fino a che non avevo completato di leggere l'ultima pagina.

 

Allora mio padre, che Tex lo aveva letto a strisce, un bel giorno mi portò un giorno a casa i primi dieci numeri di Tuttotex, quelli con le storie che lui aveva letto da bambino e amato.

 

Come potrete immaginare, lessi e rilessi innumerevoli volte quegli albi, così diversi dalla serie gigante che intanto avevo iniziato a comprare, in cui gli splendidi e dettagliatissimi disegni di Villa illustravano la lotta di Tex e Carson contro la Tigre Nera. A parte lo splendido tratto sintetico di Galep, mi colpiva la rapidità delle storie: in poche vignette si assisteva a risse, sparatorie, tradimenti, comparsa di nuovi nemici e di inaspettati amici.

 

Ecco, arrivati all'ottava numero di Tex Willer continuo a percepire quei ritmi. Certo, stiamo parlando di un'opera che ha dietro di sé un dettagliato studio del West, tanto che il fatidico Rainbown Canyon può suonare a molti strano, ma le avventure narrate hanno un andamento serrato e i colpi di scena si susseguono.

 

Dopo aver non poco penato a scoprire chi tenesse prigioniera Tesah (i comancheros; anzi, no, gli Apaches Coyoteros; contrordine, è ancora nelle mani dei comancheros; però è stata portata all'accampamento del generale Ortega), ora ci tocca arrovellarci per capire se Pedro e Miguel - in origine carogne, poi preziosi alleati del nostro eroe - abbiano veramente tradito Tex o se invece abbiano fatto buon viso a cattivo gioco, confidando di poter liberare il loro Jefe appena possibile.

 

Che dire, allora, ancora complimenti a Boselli e speriamo che nel nono albo non manchino nuovi, entusiasmanti colpi di scena.  

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On 22/6/2019 at 14:24, Leo dice:

 

Bella descrizione dei disertori, l'ho molto apprezzata. 

A maggior ragione resto abbastanza convinto della mia idea: almeno per quanto riguarda Miguel. Di Pedro, in effetti, mi fido un po' meno, anche se alla fine credo che anche lui non si macchiera' di un secondo tradimento.

in effetti, macchiarsi di un secondo tradimento sarebbe un po' esagerato. Comunque, i disertori negli eserciti napoleonici erano superiori al 10/15% degli effettivi. le ritirate influivano negativamente sul morale degli uomini. Dopo Waterloo, l'esercito francese si sbanda in massa perchè i soldati capiscono da soli di non avere più avere prospettive di vittoria: hanno dato tutto per la Francia e Napo, ora basta: si torna a casa. è un istinto primordiale ad impossessarsi dei disertori: spesso capiscono prima dei comadanti pieni di lustrini e pennacchi che la guerra è persa.

 

ti porto un caso per suffragare la mia tesi sulle motivazioni delle diserzioni: alla vigilia dell'Offensiva delle Ardenne, nel gennaio del 1945, sul fronte occidentale,i Tedeschi ebbero appena 12 disertori in tre mesi (cifre ufficiali) nonostante la mancanza di vettovagliamento e la penuria di benzina e armamenti: le motivazioni e la speranza nella vittoria intillate nella loro testa da Hitler e dalla propaganda li spingono a compiere un'impresa disperata che stupisce gli stessi Alleati. Dopo l'esaurimento dell'offensiva  a febbraio del 1945, intere armate tedesche sul Fronte occidentale si arrendono in massa agli alleati: per paura?no, perchè ormai nei Tedeschi si fa strada l'idea che la Guerra è persa e che ormai si è dato tutto e non c'è più nulla da fare...

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  • 3 settimane dopo...

Ho trovato oggi in edicola l'ultimo episodio di questa appassionante storia. L'ho comprata e divorata in pochissimo tempo.

 

Non voglio rischiare spoiler e quindi mi riservo di commentarla a mente più fredda. Ma sono d'obbligo i complimenti per Boselli.

 

Se già ardevamo dalla curiosità di sapere se i due disertori avessero veramente tradito Tex, il nostro Autore ha inserito in quest'ultimo albo ancora più elementi di suspance. E, a mio giudizio, la situazione "senza uscita" in cui si è cacciato Tex viene risolta assai brillantemente.

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<span style="color:red;">2 minuti fa</span>, borden dice:

Di già???? Come è possibile???

 

Non saprei. Passando da un'edicola a Crotone ho provato a chiedere. L'edicolante mi ha risposto che era appena arrivato. Infatti non era ancora esposto.

 

Posso ritenermi fortunato!

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<span style="color:red;">15 minuti fa</span>, F80T dice:

Ho trovato oggi in edicola l'ultimo episodio di questa appassionante storia. L'ho comprata e divorata in pochissimo tempo.

 

Pur consapevole di intraprendere un piccolo off topic - e me ne scuso con tutti - sono troppo curioso: dove vivi, se posso chiederlo?

 

Qui da me a Chieti posso solo sperare che la consegna alle edicole rispetti il giorno prefissato, non di rado avviene con un giorno di ritardo, talvolta anche due o tre :rolleyes:...

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