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TWF - Tex Willer Forum

[Texone N. 16] I Predatori Del Deserto


ymalpas
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A mio parere è stata solo la sua cronica mancanza di idee di quel periodo. Nizzi stesso ha ammesso che dall'inizio della sua crisi non riusciva ad elaborare più un soggetto e o riprendeva i suoi vecchi soggetti di Larry Yuma o si affidava a quelli di altri. Gli è sembrata una buona idea rifare "Una ballata del Mare Salato" in chiave texiana e lo sarebbe anche stata se fosse stata fatta bene. 

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  • 7 mesi dopo...

Allora...Riletta ieri e l'ho trovata globalmente godibile. Non conoscevo la fonte originale di Pratt quindi ho letto al buio. I disegni di Brindisi mi sono piaciuti molto e questo ha facilitato la lettura. Venivo dal Texone di Breccia (tavole meravigliose ma pards "ostici") e quindi lo stile di Brindisi è agli antipodi. I personaggi collaterali (Predicatore, Monkey, Minembrito, Kirby, Liza) sono tratteggiati discretamente. Il colpo di scena, più o meno " chiamato", l'ho trovato plausibile e ben inserito. Forse c'è poca azione però la storia scorre (venivo da 40 pagine di bang di Faraci/Breccia). Avrei approfondito un po' di più la tematica Yavapai. Per me storia + disegni da 6,5 pieno. Ora passiamo a Texone di Sommer...:-)

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Un Texone più che dignitoso, sceneggiato da un Nizzi ancora pienamente addentro al suo miglior periodo e disegnato da un Brindisi che, qui al suo esordio assoluto con Aquila della Notte, dimostra ampiamente le proprie indubbie capacità, presentandosi col botto.

 

La trama scorre liscia e senza intoppi, risultando però piacevole e non scontata, benché sia probabile che non la si possa considerare del tutto corrispondente ai classici canoni texiani, dal momento che solo il fortunato incontro con Mimbreñito indirizza con precisione Tex, Carson e Tiger sulle tracce della banda del Predicatore, e di fatto solo da quel momento in avanti la vicenda entra davvero nel vivo, con la liberazione di Kit e della giovane Liza e con la sparatoria che segue, al termine della quale Tex ed i pards hanno inevitabilmente la meglio.

 

Figura interessante quella del Predicatore, alias Thomas Lean, ex ufficiale dato per morto e corroso dai rimorsi, ritrovatosi a capo di una banda di fuorilegge a causa in fondo di un suo stesso errore, ossia un lungo momento di debolezza che, per sua stessa ammissione, lo aveva di fatto estromesso per sempre dal consorzio (cosiddetto?) civile. Opportuna, in tal senso, la scelta di Nizzi di mantenere un alone di mistero sulla sua figura fino alla fine, svelandone identità e motivazioni di fondo solo dopo la sua morte. Abbastanza facili da inquadrare ed anche un po' scontati, al contrario, il bieco e viscido Monkey, che al momento del dunque pensa bene di derubare ed uccidere il proprio capo, ed il belloccio e  poco calcolatore Kirby, senza dubbio il meno peggio della banda, cui se non altro va riconosciuto il merito dapprima di salvare Kit svenuto nel deserto (non certo per bontà d'animo, ma per adoperarlo all'occorrenza come ostaggio, fatto sta che lo salva da morte certa), e poi di propiziare involontariamente il tentativo di fuga di Kit e Liza che, seppur fallito, viene osservato da uno degli apaches di Mimbreñito, che mette sull'avviso Aquila della Notte.

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  • 1 mese dopo...

Ho trovato magnifici i disegni di Brindisi: belli gli ambienti, sempre particolareggiati sia al chiuso sia all'esterno. I pards sono perfetti in ogni occasione. Credo che, dal punto di vista grafico, sia davvero tra i migliori Texoni. 

 

La trama è molto lineare e non lascia grandi impressioni. La storia del cattivo che si ravvede alla vista di una povera fanciulla in difficoltà ricorda troppo l'Innominato con Lucia Mondella, compreso il Griso Monkey cattivo fino all'ultimo che tenta di derubare il padrone. Ma qui non c'è peste bubbonica. Per il resto, pards che non fanno granché a parte Kit Willer, il vero protagonista della storia. Gli altri entrano in azione praticamente nelle ultime pagine quando fanno irruzione nel covo dei banditi. 

 

Voto complessivo: 7

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  • 2 anni dopo...

Non posso dire che questo sia un brutto Texone, merito anche degli ottimi disegni di Brindisi che già alla prima apparizione texiana si mostrava a suo agio con la rappresentazione del west e dei nostri beniamini. La storia si fa leggere con leggerezza,  arrivando a conclusione senza grandi sussulti ma senza neanche grosse cadute. Tra i difetti metteri un Kit Willer in versione un po' troppo arrendevole e il poco approfondimento di alcuni personaggi, il predicatore su tutti. Fino alla sparatoria finale i nostri rimangono praticamente inoperosi, venendo imbeccati e condotti per mano dal vecchio apache...e prima fregati dallo scout...non stiamo appunto parlando di un capolavoro. Tra i pregi gli ottimi disegni e la scorrevolezza  generale. 

Non conoscendo l'opera di Pratt non posso esprimermi in merito alla questione plagio che altri lettori meno ignoranti del sottoscritto hanno sollevato. Bello l'articolo introduttivo sulle città dei ladri.

Modificato da Il Biondo
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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Diablero dice:

Ma possibile che dopo questo thread a nessuno sia venuta voglia di leggersi "la ballata del Mare Salato" originale? :rolleyes:

Nel mio caso si tratterebbe dell'ennesima rilettura.

Ma un simile capolavoro merita sempre "l'ennesima lettura + 1". :wub:

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  • 1 mese dopo...
Il 23/7/2023 at 20:41, Diablero dice:

Ma possibile che dopo questo thread a nessuno sia venuta voglia di leggersi "la ballata del Mare Salato" originale? :rolleyes:

 

Ecco, dopo questo tuo rimbrotto mi sono procurato l'integrale Rizzoli di Corto Maltese (a prezzo scontato, prima o poi l'avrei recuperata in ogni caso visto gli elogi generali all'opera di Pratt).Comunque non puoi dire che non ti si prenda sul serio.

La storia mi è piaciuta, cosa per me non scontata con un fumetto extra bonelli, ed anche il personaggio di Corto è nelle mie corde. In ogni caso necessiterà di una seconda lettura per "entrare" meglio nella vicenda.

Modificato da Il Biondo
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