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TWF - Tex Willer Forum

[Texone N. 34] Doc!


natural killer
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Messaggi consigliati/raccomandati

On 23/6/2019 at 15:24, Leo dice:

Insomma, ho bisogno di una rilettura per digerire il tutto, e questo può voler dire o che la storia non fila liscia come dovrebbe o che il mio "stomaco" ha problemi di digestione. Non lo so. So solo che più volte, durante la lettura, mi è venuta alla mente La Mano del morto, altra storia che mi fece venire dolore di testa,e che guarda caso è stata citata da alcuni di voi in questo topic, sia pure con altri intenti rispetto ai miei.

 

Insomma, devo rileggerla, anche se ammetto di diffidare sempre delle storie mosse da pazzoidi sadici e gratuitamente sanguinari.

 

Riletto il Texone, devo dire che i dubbi permangono. Pur non essendo un amante degli spiegoni, penso che qualcosa in più sulle motivazioni del "doppio" Doc si poteva dire. Ma non è solo questo: anche alcuni passaggi, o comportamenti dei personaggi, mi sembrano poco coerenti o poco verosimili.

 

1) Per quale ragione il "Dottore" si prende la briga di ammazzare tutti i vecchi nemici di Doc? Solo per prendersi il bottino e far ricadere la colpa degli omicidi su Holliday (come faceva peraltro a sapere del bottino)? E poi, perché il "Dottore" odia Doc? A tutte queste domande si potrebbe rispondere che il "Dottore" è un pazzo: ciò che certamente è, ma, come ho già detto, tendo a diffidare delle storie mosse da pazzoidi sadici e gratuitamente sanguinari.

 

2) La donna di Mitchell va a parlare a Doc: cosa gli dice? Si immagina che gli chieda di recarsi in Arizona, forse per uno scontro finale col suo vecchio amico-nemico: non è spiegato ma non è difficile da intuire. Ma chi dà fuoco al Texas House? E perché? Forse la donna, Helen, dopo aver fatto la sua ambasciata aveva paura che Doc non si presentasse all'appuntamento? Non si sa. O almeno, io non l'ho capito. 

 

3) Perché Johnny Ringo, pur disponendo del tesoro della Banda dei Cowboys, fa da tirapiedi a un ranchero? Di fatto fa il mandriano, o poco più. E' inverosimile che continui a farlo, nonostante la ricchezza sepolta di cui lui, e Bud Snow, dispongono.

 

4) E' possibile che Doc resti ancora amico, e addirittura diventi socio in affari, di uno che ammazza dei "negri" in un fiume senza alcun motivo e che tenta di violentare una ragazza? Va bene che sono "negri" nell'America del Sud ottocentesca, ma dalla storia sembra che Doc non condivida i pregiudizi dei suoi conterranei. E comunque la crudeltà gratuita - che sconfina in schizofrenia - del suo amico è evidente: eppure, nonostante Doc "ne porterà sempre il rimorso" e nonostante "da quel giorno cercasse di stargli lontano", poi diventa addirittura suo socio in affari! La personalità di Doc, bisogna dirlo, è abbastanza debole, da quel che se ne può capire da questi elementi.

 

Insomma, i dubbi - sulla coerenza dei personaggi e delle loro azioni, da Doc al "Dottore" - mi sono rimasti tutti. Mi sembra strano che le voci fuori dal coro, sia qui nel forum che su facebook, siano pochissime. Sarò io lo spaccamaroni...

 

On 23/6/2019 at 15:24, Leo dice:

Non ho difficoltà però a riconoscere che, in molte sequenze - tutta la parte iniziale nella città fantasma, le scene introduttive di Doc e Kate, i teatrini di Kate con Carson - si respira profumo di capolavoro, anche per merito di disegni splendidamente western.

 

Confermo poi anche questa altra mia sensazione. Al netto delle forzature che ho descritto sopra, e che purtroppo incidono sul giudizio finale della storia, intere sequenze di questo Texone sono veri e propri capolavori:

 

- la scena a "Trail's end", con quella città fantasma desolata e persa nel nulla a far da teatro ad una scena forte, violenta e cruda;

 

- l'ingresso in scena di Doc: il suo incubo a tinte pastello, un ricordo tormentato di gioventù, il bel viso di una bambinaia nera; poi, dopo il ritorno alla più prosaica realtà, una bella pedata nelle natiche di una prostituta, con annesso lancio umiliante di monetine. Quasi a dire, da parte di Boselli: Doc è questo, non voglio idealizzarlo, state attenti che non avrete a che fare con un gentleman

 

- l'ingresso in scena di Kate: la scena col postiglione della diligenza prima, poi la puntata nella casa di gioco, infine il sesso col suo vecchio uomo: non riesco a immaginare modo migliore per presentare un personaggio che assurgerà, nel corso della storia, al ruolo di protagonista e che è probabilmente uno dei comprimari più belli mai sortiti dalla penna del Bos.

 

- KIT CARSON: ma quanto è grande Kit Carson in questa storia, signori? Sembra di rivedere quel giovane con baffo e pizzetto neri che, tutto solo, sfida Waco Dolan e i fratelli Dobbs nelle strade polverose di Bannock. Intanto, devo dire che per me è sempre una goduria quando i pards si separano: significa quasi sempre, immancabilmente, che Carson si illuminerà di gloria propria, privo della balia Tex. E infatti il nostro non si smentisce: molto bella è la scena in albergo, in cui neutralizza Helen e il nero Bram, non proprio due novellini di primo pelo; e poi, quando mette in scacco tutti i cowboys che stanno assediando Tex e Doc: quella voce fuori campo, di uno splendido Carson nascosto tra gli alberi e letale nel colpire... grazie a Mauro per un simile Carson, lo vogliamo sempre così! 

 Per non parlare di tutte le scene, gustosissime, in cui il Vecchio Cammello battibecca con Big Nose Kate: uno spettacolo, una storia nella storia :D 

 

- Il Finale: la morte di Doc, il ritorno di Sophie, la consapevolezza tardiva di Hollyday circa l'amore di Mitchell per la bambinaia nera. E infine, due donne sole nella Skeleton Valley... speriamo di leggere presto quest'altra storia!

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Ho appena visto il video di Borden con Laura Zuccheri. 

 

Franco Busatta ha detto che, oltre a Ticci e Milazzo, nello stile di Laura ha visto anche un po' di Marcello. Lei ha negato recisamente di essersi ispirata al disegnatore de Il Passato di Carson, ma anche a me alcuni suoi primi piani (soprattutto di Doc) hanno ricordato Marcello.

 

Borden ha riferito un particolare importante: alcune scene, che possono sembrare un po' casuali o crude, in realtà sono accadute realmente. Lui ha voluto riportarle, ma questa fedeltà storica fa sì che possano magari sembrare un po' casuali. Ciò effettivamente spiega in parte qualche mio dubbio espresso sopra.

 

Volevo chiedere a Mauro: la scena dello stagno è accaduta realmente, ma non a Doc Holliday. O sbaglio?

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<span style="color:red;">7 minuti fa</span>, francob dice:

Ma per Leo Kit Carson è più di un avatar. In un certo senso è un alter ego!

 

Eh già. È il mio pard preferito, e storie come questa non possono che farmi piacere.

 

Mi dispiace tu abbia finito con gli inediti francob, ti perdi qualcosa :)

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On 29/6/2019 at 09:52, Leo dice:

 

Riletto il Texone, devo dire che i dubbi permangono. Pur non essendo un amante degli spiegoni, penso che qualcosa in più sulle motivazioni del "doppio" Doc si poteva dire. Ma non è solo questo: anche alcuni passaggi, o comportamenti dei personaggi, mi sembrano poco coerenti o poco verosimili.

 

1) Per quale ragione il "Dottore" si prende la briga di ammazzare tutti i vecchi nemici di Doc? Solo per prendersi il bottino e far ricadere la colpa degli omicidi su Holliday (come faceva peraltro a sapere del bottino)? E poi, perché il "Dottore" odia Doc? A tutte queste domande si potrebbe rispondere che il "Dottore" è un pazzo: ciò che certamente è, ma, come ho già detto, tendo a diffidare delle storie mosse da pazzoidi sadici e gratuitamente sanguinari.

 

2) La donna di Mitchell va a parlare a Doc: cosa gli dice? Si immagina che gli chieda di recarsi in Arizona, forse per uno scontro finale col suo vecchio amico-nemico: non è spiegato ma non è difficile da intuire. Ma chi dà fuoco al Texas House? E perché? Forse la donna, Helen, dopo aver fatto la sua ambasciata aveva paura che Doc non si presentasse all'appuntamento? Non si sa. O almeno, io non l'ho capito. 

 

3) Perché Johnny Ringo, pur disponendo del tesoro della Banda dei Cowboys, fa da tirapiedi a un ranchero? Di fatto fa il mandriano, o poco più. E' inverosimile che continui a farlo, nonostante la ricchezza sepolta di cui lui, e Bud Snow, dispongono.

 

4) E' possibile che Doc resti ancora amico, e addirittura diventi socio in affari, di uno che ammazza dei "negri" in un fiume senza alcun motivo e che tenta di violentare una ragazza? Va bene che sono "negri" nell'America del Sud ottocentesca, ma dalla storia sembra che Doc non condivida i pregiudizi dei suoi conterranei. E comunque la crudeltà gratuita - che sconfina in schizofrenia - del suo amico è evidente: eppure, nonostante Doc "ne porterà sempre il rimorso" e nonostante "da quel giorno cercasse di stargli lontano", poi diventa addirittura suo socio in affari! La personalità di Doc, bisogna dirlo, è abbastanza debole, da quel che se ne può capire da questi elementi.

 

Insomma, i dubbi - sulla coerenza dei personaggi e delle loro azioni, da Doc al "Dottore" - mi sono rimasti tutti. Mi sembra strano che le voci fuori dal coro, sia qui nel forum che su facebook, siano pochissime. Sarò io lo spaccamaroni...

 

 

Confermo poi anche questa altra mia sensazione. Al netto delle forzature che ho descritto sopra, e che purtroppo incidono sul giudizio finale della storia, intere sequenze di questo Texone sono veri e propri capolavori:

 

- la scena a "Trail's end", con quella città fantasma desolata e persa nel nulla a far da teatro ad una scena forte, violenta e cruda;

 

- l'ingresso in scena di Doc: il suo incubo a tinte pastello, un ricordo tormentato di gioventù, il bel viso di una bambinaia nera; poi, dopo il ritorno alla più prosaica realtà, una bella pedata nelle natiche di una prostituta, con annesso lancio umiliante di monetine. Quasi a dire, da parte di Boselli: Doc è questo, non voglio idealizzarlo, state attenti che non avrete a che fare con un gentleman

 

- l'ingresso in scena di Kate: la scena col postiglione della diligenza prima, poi la puntata nella casa di gioco, infine il sesso col suo vecchio uomo: non riesco a immaginare modo migliore per presentare un personaggio che assurgerà, nel corso della storia, al ruolo di protagonista e che è probabilmente uno dei comprimari più belli mai sortiti dalla penna del Bos.

 

- KIT CARSON: ma quanto è grande Kit Carson in questa storia, signori? Sembra di rivedere quel giovane con baffo e pizzetto neri che, tutto solo, sfida Waco Dolan e i fratelli Dobbs nelle strade polverose di Bannock. Intanto, devo dire che per me è sempre una goduria quando i pards si separano: significa quasi sempre, immancabilmente, che Carson si illuminerà di gloria propria, privo della balia Tex. E infatti il nostro non si smentisce: molto bella è la scena in albergo, in cui neutralizza Helen e il nero Bram, non proprio due novellini di primo pelo; e poi, quando mette in scacco tutti i cowboys che stanno assediando Tex e Doc: quella voce fuori campo, di uno splendido Carson nascosto tra gli alberi e letale nel colpire... grazie a Mauro per un simile Carson, lo vogliamo sempre così! 

 Per non parlare di tutte le scene, gustosissime, in cui il Vecchio Cammello battibecca con Big Nose Kate: uno spettacolo, una storia nella storia :D 

 

- Il Finale: la morte di Doc, il ritorno di Sophie, la consapevolezza tardiva di Hollyday circa l'amore di Mitchell per la bambinaia nera. E infine, due donne sole nella Skeleton Valley... speriamo di leggere presto quest'altra storia!

 

 

1-E' un pazzo vendicativo, che altra spiegazione ti occorre? :lol: Nella vita ci sono vendette molto più inspiegabili e Mitchell  di motivi ne ha più d'uno-

 

2_ Esatto, deve attirare Doc a Skeleton Canyon e bruciargli i ponti. Hai capito tutto.

 

3- Non è affatto inverosimile. Perché Capitan Kidd ha nascosto il suo tesoro? Voleva che si calmassero le acque...alla lettera! :lol:

 

4. Che cosa pretendi da un personaggio reale? Che sia coerente???;)

 

 

 

 

 

On 29/6/2019 at 12:21, Leo dice:

Ho appena visto il video di Borden con Laura Zuccheri. 

 

Franco Busatta ha detto che, oltre a Ticci e Milazzo, nello stile di Laura ha visto anche un po' di Marcello. Lei ha negato recisamente di essersi ispirata al disegnatore de Il Passato di Carson, ma anche a me alcuni suoi primi piani (soprattutto di Doc) hanno ricordato Marcello.

 

Borden ha riferito un particolare importante: alcune scene, che possono sembrare un po' casuali o crude, in realtà sono accadute realmente. Lui ha voluto riportarle, ma questa fedeltà storica fa sì che possano magari sembrare un po' casuali. Ciò effettivamente spiega in parte qualche mio dubbio espresso sopra.

 

Volevo chiedere a Mauro: la scena dello stagno è accaduta realmente, ma non a Doc Holliday. O sbaglio?

 

Sì. la scena dello stagno è accaduta così. Anche la misteriosa morte di Ringo ecc... E l'incendio del locale. E la giovane nera che gli insegnò le carte. ecc ecc... 

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, borden dice:

1-E' un pazzo vendicativo, che altra spiegazione ti occorre? :lol: Nella vita ci sono vendette molto più inspiegabili e Mitchell  di motivi ne ha più d'uno-

 

L'avevo capito, non amo molto le storie mosse da pazzi furiosi (e questo lo è letteralmente), ma è una questione di gusti solo mia ovviamente.

 

<span style="color:red;">1 ora fa</span>, borden dice:

2_ Esatto, deve attirare Doc a Skeleton Canyon e bruciargli i ponti. Hai capito tutto.

 

"Hai capito TUTTO" mi sa di ironico. E' così o no? Scusa ma con "hai capito tutto" mi sembra che tu mi prenda in giro. Un po' come quando fai dire a Helen: "ci hai azzeccato" ad un Carson che ipotizzava che l'assassino fosse Holliday. ;) 

 

<span style="color:red;">1 ora fa</span>, borden dice:

3- Non è affatto inverosimile. Perché Capitan Kidd ha nascosto il suo tesoro? Voleva che si calmassero le acque...alla lettera! :lol:

 

In effetti non avevo pensato che, dal tempo delle rapine, non è poi passato così tanto tempo. Ringo a un certo punto dice a Tex che "sono storie vecchie", ma è chiaro che è un pretesto per non dire di più. Ok, mi hai convinto, Bos.

 

<span style="color:red;">1 ora fa</span>, borden dice:

4. Che cosa pretendi da un personaggio reale? Che sia coerente???;)

 

anche questo è vero :D 

 

<span style="color:red;">1 ora fa</span>, borden dice:

Sì. la scena dello stagno è accaduta così. Anche la misteriosa morte di Ringo ecc... E l'incendio del locale. E la giovane nera che gli insegnò le carte. ecc ecc...

 

No no no aspetta aspetta aspetta: qui, con tutti quegli ecc. ecc., mi risento preso per i fondelli: vuoi dire che la scena dello stagno andò veramente così, ed è accaduta davvero a John Holliday (cioé un suo amico ha ammazzato due neri davanti a lui per motivi così futili)?

Se è così, mi rimangio TUTTO quello che ho detto. Resterebbero, se mi dai le conferme richieste, solo gli aspetti per i quali ho già profuso entusiasmo in abbondanza nel mio post. Resterebbero solo gli elementi che mi hanno già fatto gridare al capolavoro!

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<span style="color:red;">55 minuti fa</span>, Leo dice:

No no no aspetta aspetta aspetta: qui, con tutti quegli ecc. ecc., mi risento preso per i fondelli: vuoi dire che la scena dello stagno andò veramente così, ed è accaduta davvero a John Holliday (cioé un suo amico ha ammazzato due neri davanti a lui per motivi così futili)?

Se è così, mi rimangio TUTTO quello che ho detto.

 

Secondo  storia, che  pare sia stata raccontata dalla figlia del dottore della famiglia Holliday  e riportata in un libro di Bat Masterson del 1907, sarebbe stato Doc stesso a sparare .

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<span style="color:red;">2 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Secondo  storia, che  pare sia stata raccontata dalla figlia del dottore della famiglia Holliday  e riportata in un libro di Bat Masterson del 1907, sarebbe stato Doc stesso a sparare .

 

Guarda, questo cambia davvero le carte in tavola. E avvalora la battuta di Borden sulla "coerenza" dei personaggi reali. È stato importante vedere il video di presentazione del texone, perché senza di esso questi aspetti, che mi avevano fatto storcere il naso, non sarebbero stati chiariti.

 

Inutile dire che sono felice di tutto ciò: posso annoverare questa tra le mie storie preferite, le ultime mie riserve sono praticamente cadute.

 

Grazie per l'approfondimento Carlo!

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  • Sceriffi

Dopo un lungo silenzio, dovuto ahimè al sempre meno tempo a disposizione, torno con piacere a commentare qui sul forum un albo inedito. Complice un tranquillo fine settimana di relax in Puglia, mi sono goduto il texone in condizioni davvero ottimali. E che texone, signori! Questo è il texone perfetto: disegni come consuetudine di una guest star d'eccellenza, che dà un'interpretazione davvero centrata dell'universo texiano ed è capace di creare atmosfere da western puro, fin dalla scena iniziale. E la storia imbastita da Borden è davvero azzeccata e coinvolgente.

Se davvero gli eventi raccontati hanno tutti fondamento nella realtà, come afferma Borden nel messaggio precedente, allora devo dire che ha davvero fatto un lavoro MAGISTRALE nel raccordarli in una narrazione organica e costruendoci intorno una trama di pura fantasia. Condivido alcune delle perplessità di Leo sulla trama: in particolare la scena dell'incendio, che risulta poco chiara alla lettura ma, una volta spiegata, risulta un passaggio chiave della trama; e la scelta di Doc di diventare socio in affari con chi aveva ucciso a sangue freddo davanti a lui due neri. Ma in fondo questo torna con la personalità ambigua e da antieroe di Doc che ci viene presentata.

Diverse le scene memorabili, soprattutto per l'ambientazione e l'atmosfera western che le permea (e qui i disegni risultano fondamentali): penso alla scena iniziale a "Trail's end", la scena tra le baracche del villaggio minerario, o il flashback in cui si rievoca la mitica sfida all'O.K. corral, resa indelebile nell'immaginario di tanti appassionati di West da innumerevoli pellicole. E sono altrettanto ben costruiti i tanti personaggi che affollano il texone, con Big Nose Kate a recitare un ruolo quasi da protagonista (a proposito, speriamo di rivederla presto...).

Un punto mi ha colpito in particolare: la durata della lettura. Il tempo di lettura per questo texone è risultato per me davvero alto, sia per l'abbondanza di dialoghi, sia per il desiderio di soffermarsi qualche secondo in più sulle vignette della Zuccheri. Leggo in giro che per alcuni questo è risultato il difetto maggiore dell'albo, a tal punto da voler "velocizzare" la lettura nella seconda parte (qualunque cosa questo voglia dire...); per me, lo ripeto, è uno dei motivi di maggior pregio. Se poi uno non ha la concentrazione necessaria per leggere qualche riga di dialogo in più e vuole trovarsi pagine e pagine di soli bang bang, sono contento che per stavolta sia stato pienamente deluso :D

  • +1 1
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16 minuti fa, pecos dice:

Dopo un lungo silenzio, dovuto ahimè al sempre meno tempo a disposizione, torno con piacere a commentare qui sul forum un albo inedito. Complice un tranquillo fine settimana di relax in Puglia, mi sono goduto il texone in condizioni davvero ottimali. E che texone, signori! Questo è il texone perfetto: disegni come consuetudine di una guest star d'eccellenza, che dà un'interpretazione davvero centrata dell'universo texiano ed è capace di creare atmosfere da western puro, fin dalla scena iniziale. E la storia imbastita da Borden è davvero azzeccata e coinvolgente.

Se davvero gli eventi raccontati hanno tutti fondamento nella realtà, come afferma Borden nel messaggio precedente, allora devo dire che ha davvero fatto un lavoro MAGISTRALE nel raccordarli in una narrazione organica e costruendoci intorno una trama di pura fantasia. Condivido alcune delle perplessità di Leo sulla trama: in particolare la scena dell'incendio, che risulta poco chiara alla lettura ma, una volta spiegata, risulta un passaggio chiave della trama; e la scelta di Doc di diventare socio in affari con chi aveva ucciso a sangue freddo davanti a lui due neri. Ma in fondo questo torna con la personalità ambigua e da antieroe di Doc che ci viene presentata.

Diverse le scene memorabili, soprattutto per l'ambientazione e l'atmosfera western che le permea (e qui i disegni risultano fondamentali): penso alla scena iniziale a "Trail's end", la scena tra le baracche del villaggio minerario, o il flashback in cui si rievoca la mitica sfida all'O.K. corral, resa indelebile nell'immaginario di tanti appassionati di West da innumerevoli pellicole. E sono altrettanto ben costruiti i tanti personaggi che affollano il texone, con Big Nose Kate a recitare un ruolo quasi da protagonista (a proposito, speriamo di rivederla presto...).

Un punto mi ha colpito in particolare: la durata della lettura. Il tempo di lettura per questo texone è risultato per me davvero alto, sia per l'abbondanza di dialoghi, sia per il desiderio di soffermarsi qualche secondo in più sulle vignette della Zuccheri. Leggo in giro che per alcuni questo è risultato il difetto maggiore dell'albo, a tal punto da voler "velocizzare" la lettura nella seconda parte (qualunque cosa questo voglia dire...); per me, lo ripeto, è uno dei motivi di maggior pregio. Se poi uno non ha la concentrazione necessaria per leggere qualche riga di dialogo in più e vuole trovarsi pagine e pagine di soli bang bang, sono contento che per stavolta sia stato pienamente deluso :D

 

In effetti l'ultima perplessità che mi resta riguarda la coerenza di Doc (del Doc personaggio di questa storia, non del Doc reale) nel mettersi in affari con un ex amico che detesta: in fin dei conti, aveva tentato di violentare Sophie e comunque il Doc personaggio di questa storia è più "corretto" del suo omologo su questa terra. 

 

Ma è una perplessità superabile, in nome del godimento provato nel leggere una storia del genere. Anch'io ci ho messo tanto nel leggerla, e meno male! Corre un'enorme differenza tra una storia verbosa e una densa come questa: la prima annoia, la seconda tiene incollati alla sedia. 

Tutti i personaggi sono curati in maniera perfetta: anche le comparse hanno una loro caratterizzazione e personalità: si pensi allo sceriffo nella scena di Trails end, all'ufficiale dell'esercito che dà indicazioni ai nostri, e ancora al postiglione della diligenza.

 

Incastrare poi, tutti gli eventi realmente accaduti in una trama di pura fantasia come questa, era un compito arduo a cui il nostro ha saputo assolvere egregiamente: elemento che purtroppo ho compreso troppo tardi, e che ahimé resterà ignoto e quindi inapprezzato dai tanti che non vedranno il video di presentazione e che non partecipano al forum. Forse ci sarebbe stato bisogno di una postfazione (una paginetta dopo la storia) in cui a caratteri cubitali si avvisavano i lettori del fatto che le postille contenevano spoiler. Penso proprio che sarebbe stata un'opportunità per tanti lettori di apprezzare ancor di più la storia e il lavoro dell'autore.

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<span style="color:red;">5 minuti fa</span>, Leo dice:

Tutti i personaggi sono curati in maniera perfetta: anche le comparse hanno una loro caratterizzazione e personalità: si pensi allo sceriffo nella scena di Trails end, all'ufficiale dell'esercito che dà indicazioni ai nostri, e ancora al postiglione della diligenza.

 

Questo è, a mio giudizio, il maggior pregio di Boselli. In tutte le sue storie migliori (che per fortuna sono tante) troviamo dei personaggi che hanno un preciso profilo psicologico, anche se a volte, come accade nella realtà, tormentato e contraddittorio.

Così è stato in questo Texone: Doc, Big Nose Kate, Johnny Ringo, le varie comparse, risultano "vivi" e non schiacciati in un banale cliché. 

Menzione a parte per Kit Carson che qui (come peraltro era accaduto in "La mano del morto", che non a caso è stata invocata in questa sede) giganteggia. Splendida, in particolare, è la scena dell'irruzione nella stanza di Miss Helen.

Accanto a un partner così straordinario, emerge ancora di più la grandezza di Tex.

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  • Sceriffi
<span style="color:red;">19 minuti fa</span>, Leo dice:

Incastrare poi, tutti gli eventi realmente accaduti in una trama di pura fantasia come questa, era un compito arduo a cui il nostro ha saputo assolvere egregiamente: elemento che purtroppo ho compreso troppo tardi, e che ahimé resterà ignoto e quindi inapprezzato dai tanti che non vedranno il video di presentazione e che non partecipano al forum. Forse ci sarebbe stato bisogno di una postfazione (una paginetta dopo la storia) in cui a caratteri cubitali si avvisavano i lettori del fatto che le postille contenevano spoiler. Penso proprio che sarebbe stata un'opportunità per tanti lettori di apprezzare ancor di più la storia e il lavoro dell'autore.

 

Anch'io l'ho compreso leggendo i vostri post qui sul forum!

Dove posso trovare il video, Leo?

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Secondo me Doc non detesta l'ex amico, al più lo disprezza. Invece Mitchell prova un senso di odio misto ad ammirazione e gelosia nei confronti di Doc.

Il perché i due si siano messi in affari, aprendo una prassi medica, si potrebbe spiegare tramite il carattere di Doc, come sottolineato da qualcuno, si tratta di un antieroe.

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25 minuti fa, ElyParker dice:

Secondo me Doc non detesta l'ex amico, al più lo disprezza. Invece Mitchell prova un senso di odio misto ad ammirazione e gelosia nei confronti di Doc.

Il perché i due si siano messi in affari, aprendo una prassi medica, si potrebbe spiegare tramite il carattere di Doc, come sottolineato da qualcuno, si tratta di un antieroe.

 

Tra detestare e disprezzare, in termini pratici, non ci vedo una grossa differenza.

 

Mitchell lo hai inquadrato bene: è un folle, ossessionato da un uomo che probabilmente ammira e al contempo odia. E forse lo odia proprio perché è consapevole che Sophie, la ragazza nera che gli aveva fatto perdere la testa generando un corto circuito nella sua mente bacata di razzista (Doc alla fine dice che "non poteva ammetterlo neanche con se stesso"), è invece innamorata di Doc. Da qui un odio quasi inconsapevole ma inestinguibile, sopito dall'amicizia ma riesploso a causa del rancore per l'abbandono di Doc. Il rancore è stato il vero detonatore di un'esplosione di odio e follia che hanno portato mitchell a fare ciò che ha fatto. Il rancore, e quel sentimento morboso, tormentato e represso, di cui probabilmente si vergognava pure, provato per quella bambinaia nera che non lo corrispondeva.

In effetti, a un'analisi "psicologica" più approfondita, è un gran bel personaggio, Mitchell.

 

E a chi pensa che queste elucubrazioni siano esagerate, e che Tex non è un trattato di psicologia, e che è un western fatto di elementi semplici come voleva il suo creatore, rispondo: avete ragione in generale, ma anche in questo caso (come anche nel caso del co-protagonista del numero 695, per cui venni accusato di ricamarci troppo sopra), è lo stesso autore a suggerire quanto detto sopra, con la frase mormorata dal morente Doc sulle ragioni che hanno mosso Mitchell, e sul fatto che non poteva ammetterle...

Modificato da Leo
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Mi piace molto il tuo commento circa l'analisi psicologica dell'avversario di questa storia, Leo. :)

 

 

 

 

 

e ora un po' di

SPOILER

 

 

Adesso intendo esprimere la mia opinione su questo Texone: un lavoro eccellente!!

Non voglio dilungarmi troppo, anche perché molte cose son state già esposte in precedenza.

Mi è piaciuto vedere Carson in splendida forma, specialmente quando ha catturato Helen e il servitore Bram.

E' vero che ci son stati molti personaggi, trovo tuttavia che Boselli li abbia gestiti tutti in maniera ottimale, in particolare la tosta e bella Kate: un gran personaggio, con un carattere non proprio facile (non sarebbe la mia donna ideale) e che non si lascia intimorire dalla situazione che le si presenta. Ottimi e divertenti i dialoghi fra lei e Kit, così come il loro primo incontro/scontro.

Un personaggio difficile da gestire, penso, sia stato Doc: ci è stato presentato come perfetto antieroe. Un personaggio complesse e con diverse sfaccettature: vestiti e favella da gentiluomo eppure non sempre garbato (anzi) come ci viene abilmente mostrato nella scena con una prostituta anonima. Trovo che sia stata una scena molto bella: da un lato abbiamo un Doc violento e rozzo, non certo il tipo d'uomo che una ragazza vorrebbe presentare ai propri parenti, e tuttavia che dimostra affetto per una ex-schiava di colore, quantunque lui sia un uomo del sud. Graficamente sembra che abbia più anni a causa della malattia: io stesso direi che dimostra una età maggiore di quella di Tex.

Di una cosa son certo: mi piacerebbe rivedere Kate e Sophie in futuro. Anche perché sappiamo poco del carattere della ex-bambinaia.

Un particolare che ho apprezzato è quando Tex chiama in causa la giornalista Billy Banyon, seppure senza averla esplicitamente nominata, chissà se rivedremo anche lei in una altra storia?

I disegni sono meravigliosi: durante la lettura mi sembrava di essermi tuffato nel West. Le vignette in cui si vede il Texas House sono veramente qualcosa di stupendo: hanno fatto la gioia dei miei occhietti.

Concludendo dico a Borden e alla Zuccheri: Hut ab - o se preferite la versione francese - chapeau!

 

 

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Finito di leggere il texone. Che dire, bella storia, ben  scritta specialmente nelle prime 120 pagine, personaggi femminili molto ben caratterizzati.  Un plauso per come viene utilizzato Carson, alla pari, e forse anche un pelino più di Tex, assolutamente da riproporre, almeno per me.

Disegni molto buoni, molto ben caraterizzati, a me son piaciuti gli interni del Saloon con tantissimi particolari.

Tex da rivedere, ma penso che la Zuccheri nei prossimi albi saprà trovare la strada per dare  a Tex il "suo" volto. Quindi soggetto e sceneggiatura 8, disegni 7.5,  Carson 10.

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Una gemma preziosa dell'universo texiano e se non è un capolavoro poco ci manca.

Su Facebook, prima di leggerla, vedevo voti altissimi... una serie impressionante di 9 e 10..che dire?  tutti meritati!

"Doc" è un puro western, che mescola con abilià storia e leggenda! Si, perchè i personaggi storici, come ad esempio Doc e Ringo, interagiscono alla perfezione con i nostri eroi, al punto tale che ho immaginato Tex e Carson  protagonisti dei fatti realmente accaduti.

 

Bravissimo Boselli! Complimenti! Soggetto e scenaggiatura indimenticabili!

Ottimo anche l'esordio della Zuccheri, l'ispirazione cinematografica targata Ford-Wayne, è un punto a suo favore!

 

Boselli:10

Zuccheri:9+

 

p.s Rileggere  "Sacco di Carbone" nel 2019, è stato un magnifico tuffo nel passato targato GL Bonelli.

Tex batte anche il politicamente corretto! Giù lo stetson:inch:

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Dopo circa 30 anni, primo Texone acquistato alla sua uscita in edicola. Giudizio buono: personaggi ben caratterizzati (in particolare Kate, che nei disegni perde però il "big nose") e bei disegni particolareggiati (come già detto  sopra, il solo Tex non é molto personale nell'interpretazione). Unico appunto, come storia gialla, è il colpevole che spunta fuori verso la fine, al di fuori della rosa dei sospettati. Tra i Texoni letti ultimamente (comprati in un mercato dell'usato), come disegni lo metto tra i migliori (dopo quelli Magnus, Frisenda e Capitanio). Come storia, nella mia classifica, la metto dopo Patagonia, La Valle del Terrore e l'Ultimo Ribelle, e prima de Il Soldato Comanche.

Preciso che, oltre a quelli citati sopra, ho letto finora solo Mercanti di Schiavi, inferiore agli altri sia per i disegni che per la storia. Devo ancora leggere, invece, Canyon Dorado.

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<span style="color:red;">2 ore fa</span>, Jim Brandon dice:

Il fatto è che l'ho già comprato.. È nella libreria che aspetta. Cercherò di procurarmi anche il Cavaliere solitario, allora.

 

 

Te ne mancano molti altri che reputo migliori, a partire dal primo di Buzzelli etc...

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Il primo, di cui in verità ricordo poco o nulla, spero di ritrovarlo in cantina, dove giace con il resto della collezione, che avevo interrotto all'incirca nel '90. 

Sarebbe un vero piacere ricevere un suggerimento sugli altri migliori Texoni da leggere direttamente da Borden !

 

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      Top 12 perché 10 era troppo poco (anche 12 non basta, lo so, ma meglio non esagerare).
       
      La mia Top 12 di Boselli
       
       Serie regolare
      1)      Il passato di Carson
      2)      Gli invincibili
      3)      Missouri
      4)     Jethro
      5)     Colorado Belle
      6)     La grande invasione
       
      Albi speciali (compreso Tex Willer)
      1)      Patagonia
      2)      Nueces Valley
      3)      Il magnifico fuorilegge
      4)      Nei territori del Nord-Ovest
      5)      L’inesorabile
      6)      L’agente federale
       
      Lo so, restano fuori un sacco di belle storie (Luna insanguinata, I giustizieri di Las Vegas, L’ombra del Maestro, I sabotatori, El Supremo, Gli assassini, La vendetta delle ombre, I rangers di Finnegan, Pinkerton Lady,  I razziatori del Nueces, ecc.) ma è un gioco… Chi sta scrivendo la sua personale top 50 sarà facilitato, visto che di fatto la classifica l'ha già pronta.
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