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TWF - Tex Willer Forum

[Color Tex N. 15] Un capestro per Kit Willer


natural killer
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Storiella estiva senza infamia senza lode...

Nizzi cucina una minestra texiana molto classica,senza guizzi e senza botti,se si esclude il ritorno di Madama Dinamite, utilizzata senza risparmio.:cowboy:

 

Si rivedono i dialoghi nizziani tra Tex e Carson (un po' troppo veloci e senza particolare ironia, però), bistecche e patatine, l origlione, bei falò e botte a non finire nei saloon.molte parti della storia si ispirano a storie nizziane ben più riuscite, ma non ci sono strafalcioni o scene "tirate via".una classica trama western, con il prepotente di turno che schiaccia la cittadina e sparatorie a non finire.

Troppo classico e troppo semplice? può darsi,ma ricordiamoci che il genere western cinematografico americano delle origini è sempre girato intorno a trame semplici e apparentemente scontate: Nizzi fa della linearità della trama il suo marchio di fabbrica,a volte funziona a volte no.in questo caso va bene perché la storia fila benissimo,per i suoi "colpi di classe" spero nella serie regolare.

Qualcuno ha parlato di un ritorno all'antico:sono d accordo,fa piacere leggere storie così "veloci" e classiche, ma spero moltissimo che le prossime ci restituiscano dialoghi tra Tex e Carson più "nizziani terzo centinaio", con quell'ironia che solo Nizzi è riuscito a creare...

 

Voto:7+

 

Capitolo disegni:un po' troppo caricaturali,ma non brutti

Modificato da Barbanera
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  • Sceriffi

Il rientro di Nizzi si rivela, a mio avviso, quantomeno anonimo. Se ci aspettavamo un ritorno in sella spumeggiante dello storico sceneggiatore texiano, temo che - a giudicare da questa prima prova - rimarremo decisamente delusi, o almeno lo sarà il sottoscritto. Non ci sono, è vero, i difetti che avevano caratterizzato tante delle sceneggiature nizziane precedenti il suo abbandono (ma questo non va ascritto tra i meriti della storia...). Tuttavia di nuove idee, neanche l'ombra. Anzi, la storia si dipana su un soggetto scarno ed essenziale, ben poco originale, con pagine e pagine di BANG-BANG in cui i nostri fanno il tiro al piccione senza essere messi minimamente in difficoltà. Nessun guizzo di sceneggiatura ad incuriosire il lettore, tutto viaggia su binari già tracciati che portano all'epilogo in maniera scontata e prevedibile.

 

Gli amici del forum che hanno commentato prima di me parlano di piacere nel ritrovare una storia fatta di ingredienti che conosciamo benissimo, di storia che si lascia leggere velocemente. Ecco, questi per me sono grossi difetti: ci sentiamo talmente a casa, su territori che conosciamo come le nostre tasche, che la lettura scorre piatta e non cattura l'attenzione; la storia si fa leggere talmente velocemente che in mezz'ora l'albo è già chiuso e riposto (a confronto, l'ultimo Dampyr, ben più snello come foliazione, mi ha tenuto impegnato per ben più di un'ora).

 

Una storia "estiva", nell'accezione negativa che ormai associo a questo termine dopo diversi anni di Color Tex estivi: una storia senza pretese, che sembra scritta al solo scopo di riempire l'ennesima uscita "speciale" e mandare in edicola un volume in più.

 

I disegni, infine, non sono così male come l'anteprima lasciava immaginare, ma per tutto il tempo ho avuto l'impressione di vedere una caricatura di Ticci fatta da Font. (Senza con questa frase voler minimamente offendere la professionalità del disegnatore).

 

A mio avviso, volume che non merita la spesa di 6,90€.

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Non sono d'accordo con pecos l' ho trovata decisamente una buona storia. Pard in forma, sceneggiatura fresca, Kit piu grintoso della media nizziana. io mi sono divertito molto a leggerla ne sono rimasto molto soddisfatto. Non posso quindi che essere felice per il ritorno di Nizzi. I disegni, per quanto abbastanza scorrevoli, sono per me troppo caricaturali.

voto 8

Modificato da Grande Tex
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Storia da 6 non di più. Lettura leggera e albo che si legge molto velocemente. Trama vista e rivista e da Nizzi mi sarei aspettato qualcosa di più. Ma perché non rendere trame meno banali o aggiungere colpi di scena. Comunque contento per il rientro di Nizzi.

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On 6/8/2019 at 15:59, Sam Stone dice:

Io invece a differenza di chi se lo fa prestare ( :P ), preso e letto.

Hai fatto bene. Ma dalle recensioni lette qui sopra, penso che ho risparmiato sette eurozzi,  e comunque lo leggerò lo stesso.:P

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Se questo doveva essere il "grande ritorno" di Nizzi su Tex, a mio personale parere l'obiettivo non è stato centrato: considerata la gran quantità di bellissime storie da lui sfornate (senza ovviamente dimenticare i passaggi a vuoto), ritengo che si tratti di una storia ampiamente nella media. Trama non originalissima, ma ritmi assai celeri: in sostanza, una buona storia, che si lascia leggere abbastanza volentieri e speditamente, ma non credo si possa parlare di "grande ritorno". Al massimo si può parlare di semplice ritorno, che confido possa fare da apripista per nuove e più emozionanti avventure.

 

Per il resto, Nizzi mi è sembrato confermarsi nella sua tendenza a rendere un po' macchiettistico il personaggio di Kit Carson, puntando in maniera decisa sulla sua tendenza a lasciarsi andare a brontolii e scetticismo.

 

Quanto ai disegni di Torti, dopo la lettura dell'albo ribadisco ancor più convinto di non trovarli molto di mio gradimento, troppo tendenti al caricaturale quando non approssimativi, soprattutto per quanto riguarda i volti. 

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Sceneggiatura nella tradizione nizziana, nel senso migliore del termine. Siamo ritornati nel solco degli anni '90, così lontano dalle atmosfere cui ci ha ormai abituato  Boselli.

Disegni di Torti piuttosto lontani dalle mie personali preferenze. Ma, secondo quanto ci ha detto Borden, se il disegnatore è stato espressamente scelto da Claudio.....

Copertina da dimenticare, soprattutto per i volti di Kit e di Carson, che sembrano usciti da un film horror!

Modificato da francob
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Soggetto non originale. sceneggiatura  semplice e scorrevole .  Disegni di Torti  buoni seppur tendenti al caricaturale.  I colori di Celestini questa volta sono stati leggermente superiori alla sufficienza. Storia  da  Ombrellone. Tuttavia penso che ci sia bisogno anche di questo tipo di storie , dove  si passa un po' di tempo con leggerezza.

Nizzi , che mi era piaciuto sulla breve , sembra aver fatto un passo indietro . Sono fiducioso sulle prossime storie per la regolare.

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Credo sia da prendere come un antipasto del ritorno di Nizzi. D'altra parte si parla di un color piuttosto breve. Il vero ritorno sarà nella regolare e credo sarà ottimo. Comunque storia classica, si respira aria antica, forse un po' troppo basic ma scorrevole. Si rivedono dialoghi piuttosto divertenti anche se non ancora a livello di quelli straordinari del miglior Nizzi. C'è azione, c è west. Mi aspettavo qualcosina in più ma é una buona lettura e un buon antipasto al ritorno di Nizzi sulla mensile. Bentornato Maestro.

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1 ora fa, valerio dice:

Credo sia da prendere come un antipasto del ritorno di Nizzi. D'altra parte si parla di un color piuttosto breve.

 

Breve? Parliamo di una storia di 160 pagine. Un capolavoro come "Vendetta indiana" ne ha 126, ed un'altra pietra miliare come "La sconfitta " altrettante. Il concetto di breve che ha qualcuno di voi mi sorprende sempre.

 

Cita

Il vero ritorno sarà nella regolare e credo sarà ottimo.

 

Questa è una storia di con tutti i crimi ed, è, sia pure di  poco, più lunga della storia di esordio di Nizzi nei  n. 273/274.

Bisgnerebbe piantarla con il pregiudizio che le storie delle serie collaterali sarebbero inferiori.perché non è vero.

 

Cita

Comunque storia classica, si respira aria antica, forse un po' troppo basic ma scorrevole. Si rivedono dialoghi piuttosto divertenti anche se non ancora a livello di quelli straordinari del miglior Nizzi. C'è azione, c è west. Mi aspettavo qualcosina in più ma é una buona lettura e un buon antipasto al ritorno di Nizzi sulla mensile. Bentornato Maestro.

 

In effetti è una bella storia, scorrevole, con bei dialoghi  e priva di quei difetti delle sue ultime storie, Non è una storia che resterà impressa nella memoria ma è piacevole da leggere.

Quanto ai disegni, diciamo che pur non essendo tra i miei preferiti (gentile eufemismo) Torti fa un lavoro dignitoso. Come su Martin Mystere si ispira ad Alessandrini, qui si ispira a Ticci e fa benissimo.

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Vabbè breve perché è su un solo albo, poi certo, lo stesso Nizzi fece di una storia ben più breve (la ballata di Zoeke Colter) un capolavoro. Volevo dire che mi aspetto storie più articolate e dialoghi ancor più divertenti in storie più lunghe. Comunque non è che la sua prima storia ( LA valanga d'acqua mi pare) fosse meglio di questa. Poi fece i delitti sul lago ghiacciato e fuga da Anderville non appena ebbe più spazio....

Modificato da valerio
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  • Sceriffi

Pensare che per lo stesso prezzo uno può prendersi "Kentucky River", di Boselli&Stano...

A livello di qualità (testi, disegni, colore) c'è un abisso tra i due albi.

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Io lo trovata una lettura piacevole. Una bella storia, che mi ha emozionato e anche divertito (vedi lo scambio di battute tra Tex e Carson).

I disegni di Torti li giudico buoni, per il semplice fatto che è il suo stile prestato a Tex. Che può piacere o no. E se all'inizio credevo anche io non fosse adatto a Tex (mi capita da sempre quando vedo disegnatori inediti, come avvenne ai tempi dei Texoni di Font, Magnus, Zaniboni, Alessandrini, Filippucci, Breccia, ecc.), dopo poche pagine ho iniziato ad apprezzarlo. D'altronde ognuno ha il proprio stile, e se già un autore che viene definito un maestro come Claudio Villa, viene continuamente criticato, figuriamoci chi, come Torti appunto, ha un modo di disegnare fuori dagli schemi Texiani. Ovviamente ognuno è liberissimo di pensarla come vuole ;)

<span style="color:red;">2 minuti fa</span>, Ardefede76 dice:

Io lo trovata una lettura piacevole. Una bella storia, che mi ha emozionato e anche divertito (vedi lo scambio di battute tra Tex e Carson).

I disegni di Torti li giudico buoni, per il semplice fatto che è il suo stile prestato a Tex. Che può piacere o no. E se all'inizio credevo anche io non fosse adatto a Tex (mi capita da sempre quando vedo disegnatori inediti, come avvenne ai tempi dei Texoni di Font, Magnus, Zaniboni, Alessandrini, Filippucci, Breccia, ecc.), dopo poche pagine ho iniziato ad apprezzarlo. D'altronde ognuno ha il proprio stile, e se già un autore che viene definito un maestro come Claudio Villa, viene continuamente criticato, figuriamoci chi, come Torti appunto, ha un modo di disegnare fuori dagli schemi Texiani. Ovviamente ognuno è liberissimo di pensarla come vuole ;)

Opa.. L'ho trovato.. :lol:

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<span style="color:red;">6 ore fa</span>, pecos dice:

Pensare che per lo stesso prezzo uno può prendersi "Kentucky River", di Boselli&Stano...

Vero. Sacrificato il color per "Kentucky River".

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I Color Tex non mi hanno mai attirato e mai li avevo comprati.

Scelta sbagliata, forse. Ma mi ha sempre accompagnato l'idea che Tex debba essere in bianco e nero, così come l'ho conosciuto, salvi i numeri celebrativi.

 

Ma il Color Tex n. 15 vedeva il ritorno di Claudio Nizzi alla regia di una storia non breve e quindi mi sono recato in edicola a comprarlo, come tributo a tale Autore.

Lo so, nella sua ultima fase Nizzi ci ha propinato storie illeggibili. Ma per me rimane lo sceneggiatore delle prime avventure inedite di Tex che ho comprato: La tigre neraFuria rossaFiamme sull'Arizona, La Ballata di Zeke Colter.

 

Sono dunque a dire la mia su quest'avventura.

 

Parto dalla copertina, che a mio giudizio è - a dispetto della bravura di Claudio Villa - brutta. La posizione di Tex è innaturale, i colori improbabili, i volti dei due Kit irriconoscibili.

 

I disegn di Torti, benché ispirati al tratto di Ticci, risultano "strani" per gli standard di Tex. Ma, tutto sommato, non sono sgradevoli. 

 

La storia è piuttosto semplice e lineare: grandi sparatorie, poco spazio per l'introspezione psicologia, nessun personaggio grigio, la tendenza - in qualche modo tenuta a freno - di dare un accento caricaturale a Carson. A differenza del Texone, di complessa (ma gradevolissima) lettura, questo Color Tex scorre via in pochi minuti, sotto l'ombrellone, tra un tuffo per rinfrescarsi e un castello di sabbia con i bimbi. Però non si può dire che sia una brutta lettura. Anzi, è abbondantemente sopra la sufficienza.

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Si.

Io credo che Nizzi abbia iniziato con un (molto) gradevole antipastino estivo e poi ci darà delle gran belle storie in maxi e regolare. Con Mauro a inventare nuove soluzioni e Ruju nel solco classico, un Nizzi di buona qualità ci darà un tridente eccellente. Che se tornasse almeno vicino ai suoi livelli monstre del prriodo dei 300, sarebbe ancor più che eccellente...

Modificato da valerio
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On 8/8/2019 at 08:26, valerio dice:

Vabbè breve perché è su un solo albo,

 

Un solo albo del Color, ma se l'avessi letta nella serie regolare sarebbe stata di un albo e mezzo. Sarebbe cambiato qualcosa a parte la tua percezione?

 

Cita

poi certo, lo stesso Nizzi fece di una storia ben più breve (la ballata di Zoeke Colter) un capolavoro.

 

Appunto, lo vedi che il numero di pagine non è indicativo?

 

Cita

Volevo dire che mi aspetto storie più articolate e dialoghi ancor più divertenti in storie più lunghe.

 

Se uno sa scrivere dialoghi brillanti, ci riesce anche in 32 pagine e Nizzi lo ha dimostrato nella storia del Color Tex N. 12 del novembre 2017. Prima di approdare a Tex, peraltro , Nizzi sceneggiava Larry Yuma che di pagine ne aveva 11 o 13. Ti consiglio di leggerli o  rileggerli e forse capirai cosa intendo.

 

Cita

Comunque non è che la sua prima storia ( LA valanga d'acqua mi pare) fosse meglio di questa.

 

Non è questo il punto. Entrambe sono storie più che dignitose e per entrambe l'aggiunta di altre pagine non le avrebbe affatto migliorate.

 

Cita

Poi fece i delitti sul lago ghiacciato e fuga da Anderville non appena ebbe più spazio....

 

Spazio che si è preso da sé, non dimenticarlo. Peraltro anche "Fuga da Anderville" aveva un numero di pagine predeterminato in partenza. Non è che 220 pagine o 330 rendono una storia automaticamente migliore di una che ne ha di meno.

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Certo Carlo. Ma penso che le storie lunghe possano permettere agli autori uno sviluppo piu articolato. Possono, per esempio, indugiare più nei dialoghi avendo più spazio...e Nizzi di cui parliamo qui ha uno dei suoi punti di forza nei dialoghi tra i pards. Il 90 per cento delle mie storie predilette sono su 3 o 4 albi..

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<span style="color:red;">15 minuti fa</span>, valerio dice:

Certo Carlo. Ma penso che le storie lunghe possano permettere agli autori uno sviluppo piu articolato. Possono, per esempio, indugiare più nei dialoghi avendo più spazio...e Nizzi di cui parliamo qui ha uno dei suoi punti di forza nei dialoghi tra i pards. Il 90 per cento delle mie storie predilette sono su 3 o 4 albi..

 

Anch'io la penso come te. Il che non vuol dire che TUTTE le storie di un albo o un albo e mezzo siano brutte o poco riuscite. Vuol dire che, spesso, almeno per noi, sono deludenti. E che, salvo rare eccezioni, non ce n'è nessuna che si faccia ricordare come un capolavoro. Premetto di non aver letto la storia di questo color, e mi preoccupano non poco i commenti al vetriolo di pecos, un pard con cui spesso siamo d'accordo. 

  • Confuso (0) 1
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I lettori Bonelli sono stati abituati così. Ma c'era un tempo in cui le cose erano molto diverse.

La storia più lunga di Hondo sta comoda in due albi da 96 pagine, mentre i capolavori di

Roy D'Amy raramente riempiono un albo intero nella Collana Rodeo.

Storie che non mi stanco mai di rileggere. Meno dialoghi, più azione e sorprendentemente

ci metto più tempo a leggerle rispetto a quelle moderne!

Modificato da Dix Leroy
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<span style="color:red;">3 ore fa</span>, Leo dice:

 

Anch'io la penso come te. Il che non vuol dire che TUTTE le storie di un albo o un albo e mezzo siano brutte o poco riuscite. Vuol dire che, spesso, almeno per noi, sono deludent

 

Uhm. è vero che i gusti sono soggettivi, ma proviamo a citarne qualcuna di quelle pubblicate dal n. 96,in avanti,  diciamo fino al n. 300, e vediamo se davvero sono davvero così deludenti:

 

"La sconfitta", "Massacro", "La Dama di Picche", "Dugan il bandito", "Silver Star", "Il cacciatore di taglie",  "L'idolo di smeraldo", "I cacciatori di scalpi",, "Assalto al treno ", "L'uomo dai certo volti", "Il mistero della miniera", "La mesa degli Scheletri ", "El Muerto" "L'oro del Colorado", "Il cowboy senza nome", "Linciaggio", "Il complotto", "Taglia 2000 Dollari", "La piramide misteriosa", "Scacco matto", "Ombre dal passato " "Ore disperate", "Il figlio di Cochise" "Artigli nelle tenebre" "La pista nel cielo" "La freccia spezzata", " Il segreto della Sierra Madre", "Desperados", "Un diabolico intrigo", "Dinamite", "La grande minaccia ","Un mondo perduto", "Uno sporco imbroglio" "Luna Comanche".

 

In effetti, hai ragione tu, sono davvero tutte deludenti e dimenticabili. Che sciocco io a pensare che ci siano tra queste almeno 4 capolavori , 15 storie da almeno 8 ed altre 10 da sette.

Dovrei fidarmi di più del tuo infallibile giudizio.:lol::P

 

Si scherza eh?:wub:

 

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  • co fondatore

Hai dimenticato Il fiore della morte. Alcune delle storie che hai elencato comunque non sono propriamente dei Grandi Classici, per quanto carucce.

 

13 minuti fa, Grande Tex dice:

beh ce ne sono a mio giudizio una dozzina insufficienti

Per curiosità, quali?

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