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TWF - Tex Willer Forum

[708/709] La tribù dei dannati


natural killer
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Storia da sei, tra disegni non proprio di mio gusto (Font è peggiorato visibilmente), e la storia non decolla.

Ruju fa sempre delle storie leggibili, ma un guizzo che dia qualcosa in piu, neanche l'ombra.

Il "capo" è sempre due spanne sopra gli altri. Vabbè aspettiamo fiduciosi. Si fa per dire.

Sui refusi non dico niente, però.....

 

<span style="color:red;">41 minuti fa</span>, gilas2 dice:

Mateo invece mi ha ricordato solo un Cane Giallo più sfigato... :P

Concordo.

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Storia nella norma, che non fa compiere eccessivi sussulti, ma comunque scorrevole e non banale, benché impostata su un cliché visto e rivisto. Personalmente, mi sarei aspettato una maggior presenza di Makua lungo le pagine del secondo albo (dopotutto, il titolo era incentrato su di lui), mentre a livello quantitativo sono stati soprattutto Tex e Carson a fare la parte dei leoni: essendo protagonisti, dovrebbe certo essere la norma, ma impostare il titolo su un altro personaggio e poi relegarlo tanto in secondo piano mi è sembrato un controsenso. Al di là di questo aspetto, di questa storia ho potuto però apprezzare la componente di carattere "espiatorio" per quanto riguarda Makua, sia pure al netto della sua relativa scarsa partecipazione al repulisti di ribelli apache perpetrato da Tex e Carson: il giovane mezzosangue ha trovato la forza di riscattare il proprio passato, uccidendo Mateo e vendicando Francisco e la sua gente che lo avevano accolto nel proprio villaggio. Ho provato grande sollievo quando ho appreso che i tre uomini che aveva ucciso per legittima difesa non erano tutori della legge, bensì cacciatori di scalpi (che del resto si erano giàmostrati poco "professionali", mettiamola così), e mi è parsa sorprendente la maturità da lui dimostrata poi alla fine, declinando l'offerta del capo dei Pima che gli aveva offerto di rimanere nel villaggio, consapevole di suscitare diffidenza nei giovani della tribù.

 

Grande delusione, invece, l'antagonista di turno: nel corso del primo albo e buona parte del secondo, al netto dei sotterfugi perpetrati e della brutalità dimostrata, Mateo sembrava essere depositario del coraggio e della fierezza tipica degli Apache, invece si è rivelato un vigliacco della peggiore risma, capace di combatterea quattr'occhi con avversari davvero forti solo tramite colpi bassi e sleali. Solo lieto che non l'abbia fatta franca solo per il piacere della consapevolezza che non lo rivedremo più.

 

Makua, invece, è di nuovo alla ricerca di una sua dimensione, cosa che forse lascia aperto uno spiraglio per una sua terza riapparizione, magari disegnata nuovamente da Font (e a me il suo tratto, benché forse molto stilizzato, pare comunque adatto al fumetto western).

  • +1 2
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On 11/9/2019 at 7:09 PM, Loriano Lorenzutti said:

Il "capo" è sempre due spanne sopra gli altri.

E' vero, inoltre gli altri sceneggiatori a dargli una mano su Tex sono anche pochi numericamente.

Forse le nuove leve trovano difficoltà a cimentarsi con il genere western.

Comunque per me ci sono anche troppe pubblicazioni che escono in edicola, e questo porta inevitabilmente ad una dispersione di energie, che dovrebbero essere concentrate prima di tutto sulla serie regolare.

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Storia discreta,senza particolari sussulti ma anche priva di cadute di stile. L'unica delusione,concetto già espresso da altri Amigos,resta Mateo,un vero pagliaccio che non fa certo onore alla Nazione Apache e che sfigura anche di fronte ad Artiglio Nero (Black Claw),coraggioso sino alla temerarietà estrema. Font è come Ortiz,o lo si odia o lo si ...sopporta. Vedrei molto bene Makua arruolato nei Texas Rangers.

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<span style="color:red;">3 ore fa</span>, Havasu dice:

L'unica delusione,concetto già espresso da altri Amigos,resta Mateo,un vero pagliaccio che non fa certo onore alla Nazione Apache e che sfigura anche di fronte ad Artiglio Nero (Black Claw),coraggioso sino alla temerarietà estrema.

 

Riprendendo la tua argomentazione, assolutamente sensata, fa riflettere il comportamento tenuto da Black Claw quando Mateo regola i conti con Alonso, reo di aver messo in dubbio la sua autorità: forse aveva sbagliato nel giudicare Mateo, tuttavia sembra intimorito quanto gli altri dalla ferocia del capobanda, apparendo tutt'altro individuo rispetto a quello che, al netto di qualche mossa poco leale, affronta con cieca temerarietà Aquila della Notte e Capelli d'Argento. Lungi da me voler tentare di dilungarmi in una analisi della psicologia di una comparsa di un fumetto (non sono uno psicologo :D..!), ribadisco però di aver colto una gestione del personaggio forse non del tutto impeccabile. Oppure, semplicemente, nel momento in cui si è trovato di fronte Tex Black Claw ha capito di non poter fare a meno di affrontarlo faccia a faccia ed ha scelto la via del cieco coraggio...

 

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  • Collaboratori

Albo più tosto del primo,  dominato dall'azione e per questo più convincente. La storia non risulterà tra le migliori scritte da Ruju, però va sicuramente valutata positivamente, al netto ovviamente delle note negative di cui già parlai il mese scorso e di cui parlerò di seguito. La narrazione è tutta incentrata su Makua, sul percorso piuttosto affrettato di crescita del personaggio, senza che per questo l'autore cada comunque nel rischio di far perdere terreno ai due pards. Resta l'impressione che un character di questo tipo (il mezzosangue combattuto, di cui probabilmente si pensa di mettere  in lavorazione un terzo capitolo in cui trovi finalmente casa) non abbia poi quelllo spessore che si vorrebbe,  necessario per balzare agli onori delle cronache texiane con questa frequenza più o meno quinquennale. Buona invece l'idea dei due antagonisti da mettere in campo, ma anche qui palese la loro incapacità di mettere realmente  in crisi lo storytelling, con la conseguenza che tutto si risolve alla fine in una serie di fuochi di paglia, di scaramucce  trite e ritrite (con punte cruente come nella sequenza dell'attacco al campo di Francisco su cui ho espresso già i miei dubbi) senza che i due pards o il protagonista Makua siano però mai realmente impensieriti dagli avversari.E questo per me è un ingrediente di cui le storie di Tex, le migliori storie di Tex, non possono proprio fare a meno.

  • Grazie (+1) 1
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11 ore fa, zagor70 dice:

Forse le nuove leve trovano difficoltà a cimentarsi con il genere western.

Non è il western ad essere difficile.ma è Tex difficile da scrivere...e da capire ;)

Ci sono troppe cose da sapere per scriverlo bene.

 

Su Mateo:Ruyu lo vuole rendere simile ad un Narvaez,un tirannello crudele da quattro soldi.ma il risultato è sconfortante,dal momento che si parte  nel primo albo con un capo Apache che sembra in gamba e si finisce con un tacchino spennato e vigliacco,oltre che stupido.Black Claw è un idiota ma almeno ha coraggio.Ma questi non sono veri Apache,o almeno sono assai diversi da quelli che Tex incontra spesso: indipendentemente che sisno buoni o cattivi.mi sembrano solo un branco di briganti ma senza le caratteristiche principali della loro tribù/apacheria(astuzia,furtivita,agguato e strategia)

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La storia è buona. Francamente Ruju su Tex lo attendo sempre con ansia. Penso stia facendo un buonissimo lavoro.

Purtroppo si rimane sulla piena sufficienza per via del cattivo. Troppo banale, prevedibile. Serviva un guizzo, una caratterizzazione diversa, più originale, più provocatoria.

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Mi sono recuperato i numeri 621 e 622 con la storia precedente.

Ecco, purtroppo il paragone rende questo seguito ancora più debole, a partire dai disegni che in questo caso sono molto più svogliati dei precedenti. Forse 7 anni in più hanno contribuito in peggio.

 

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Mateo viene presentato come il fratello furbo di Domingo, piu testafina che guerriero quindi ci sta che nel momento di combattere si dimostri un codardo.

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Claude dice:

Mateo viene presentato come il fratello furbo di Domingo, piu testafina che guerriero quindi ci sta che nel momento di combattere si dimostri un codardo.

In effetti il tuo ragionamento non fa una grinza. Si poteva immaginare ciò, appena Black Claw va per fare la pelle a Tex.

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Quando apparve per la prima volta, Makua mi sembrò un personaggio molto interessante e sperai che venisse recuperato.

Questa sua seconda apparizione mi ha, tutto sommato, soddisfatto.

Certo, si tratta di un ragazzo dal carattere complesso e con delle contraddizioni che esplodono nell'episodio dei falsi sceriffi. Ma proprio questo stimola l'empatia del lettore. 

 

On 8/11/2019 at 11:38, dario63 dice:

Soprattutto, mi sembra poco convincente l'episodio dello scontro con il sedicente sceriffo e i suoi aiutanti. Makua se la cava contro di loro, ma poi, quando Tex si avvicina a cavallo, è così timoroso da scappare senza nemmeno provare a giustificarsi. In fondo, si è battuto per salvarsi la pelle da un agguato vile (non si è messo a sparacchiare in modo ingiustificato sulle prime persone capitate a tiro) e quindi Tex avrebbe di certo capito la sua legittima difesa. Invece lui non riesce a valutare correttamente il senso di giustizia che contraddistingue Tex e pensa solo di averlo deluso. Senza nemmeno avere con lui un confronto diretto... Insomma, mi sembra proprio un personaggio abbastanza evanescente nella sua fragilità emotiva e nella sua limitata capacità di valutare gli uomini.

 

Ecco, la mia opinione differisce da quella di dario63. Makua è un ragazzo con un vissuto difficile, che è stato guidato su una strada errata, che ha subito le conseguenze del male che ha fatto. E che, nel suo percorso di maturazione, non è ancora arrivato alla meta, sicché è del tutto plausibile che, pur essendosi solo difeso, non si fidi fino in fondo di chi, Tex, in passato gli è apparso come nemico.

Il suo percorso, tuttavia, continua nell'arco dei due albi, sino alla saggia scelta di non rimanere nel villaggio dei Pima, evitando così di alimentare l'ostilità dei giovani guerrieri.

Si preannuncia, a mio giudizio, una nuova apparizione del giovane amico di Tex, in cui spero che possa trovare quella stabilità che, con tutta evidenza, egli cerca.

 

Quanto ai disegni, confermo che Font mi è parso un po' sotto tono.

  • +1 1
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14 ore fa, F80T dice:

Ecco, la mia opinione differisce da quella di dario63. Makua è un ragazzo con un vissuto difficile, che è stato guidato su una strada errata, che ha subito le conseguenze del male che ha fatto. E che, nel suo percorso di maturazione, non è ancora arrivato alla meta, sicché è del tutto plausibile che, pur essendosi solo difeso, non si fidi fino in fondo di chi, Tex, in passato gli è apparso come nemico. 

Il suo percorso, tuttavia, continua nell'arco dei due albi, sino alla saggia scelta di non rimanere nel villaggio dei Pima, evitando così di alimentare l'ostilità dei giovani guerrieri.

Si preannuncia, a mio giudizio, una nuova apparizione del giovane amico di Tex, in cui spero che possa trovare quella stabilità che, con tutta evidenza, egli cerca.

 

A mio giudizio, non avresti potuto effettuare una migliore analisi psicologica del personaggio ;): le peripezie vissute nella pur giovane vita, ed alcune scelte poi rivelatesi sbagliate, credo abbiano fatto sì che egli viva sempre con il timore di aver commesso, soprattutto agli occhi degli altri, errori più o meno gravi. E sono parimenti del parere che, magari non a breve, Makua possa fare una terza apparizione, anche se è evidente che per fare rientrare un personaggio del genere ci vuole necessariamente un'idea ad hoc.

 

P.S. nello scrivere questo post, mi è anzi venuto da chiedermi come mai Tex non abbia offerto a Makua di provare a trasferirsi nella riserva Navajo, come fatto più volte in passato con altri personaggi... Forse ha qualche residuo dubbio sul ragazzo?

Modificato da juanraza85
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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, juanraza85 dice:

 

P.S. nello scrivere questo post, mi è anzi venuto da chiedermi come mai Tex non abbia offerto a Makua di provare a trasferirsi nella riserva Navajo, come fatto più volte in passato con altri personaggi... Forse ha qualche residuo dubbio sul ragazzo?

 

Anche io mi sarei aspettato un'offerta simile e, come te, mi sono interrogato sul significato di una simile scelta. 

Penso che se Tex non ha offerto a Makua di vivere nella riserva dei Navajo è perché ciò sarà funzionale alla nuova storia che, probabilmente, è già nella mente dell'Autore.

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<span style="color:red;">44 minuti fa</span>, F80T dice:

Penso che se Tex non ha offerto a Makua di vivere nella riserva dei Navajo è perché ciò sarà funzionale alla nuova storia che, probabilmente, è già nella mente dell'Autore.

Sembra ovvio, anche se una terza storia con Makua a mio avviso avrebbe poco senso. Cosa succederà ancora a Makua? Troverà pace con un matrimonio o con un funerale? Importa a qualcuno? 

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Anche a me questa mancata offerta di accoglienza nella riserva dei Navajos pare alludere ad una probabile riproposizione di Makua in una terza avventura. La prospettiva non mi entusiasma tanto, perché il personaggio ha avuto una sua seconda possibilità e non mi pare ne sia uscito poi così bene. Al di là della vita reale, dove la questione ha ben altro spessore ed è molto complessa, in queste avventure di fumetti il tentativo di riesumare un personaggio dando ad esso uno spessore maggiore e una personalità meglio definita mi pare legittimo - senza abusare però di questo procedimento.

Rimanendo dentro le storie di Ruju, personalmente trovo sia stato molto più convincente il personaggio di Bowen - anch'esso beneficiario di una seconda opportunità offertagli da Tex, ma che è stato delineato in modo più profondo e credibile, con un tormento personale più accentuato e validamente narrato (capace di suscitare maggiore empatia, come richiesto da F80T) rispetto a quanto fin qui visto per Makua.

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Un buon primo albo. Scene efferate, crudeli, d'impatto.

 

Il massacro di una madre che guarda sorridendo il carro del marito che torna a casa, non sapendo che sul veicolo c'è la Morte.

 

Il massacro di un'intera tribù, a partire dall'ascia conficcata nella schiena del capo dai capelli bianchi, per finire col giovane innamorato che tiene tra le braccia il corpo esanime dell'amata di fronte alle macerie di quella che, sia pure per poco, era stata la sua nuova casa.

 

Poi una ragazzina terrorizzata, che fugge dai suoi aguzzini, inciampa, sviene, torna a correre. Terrore puro, bello da leggere. I mostri sono vicini, pronti a ghermire la preda, quand'ecco che la stessa va a sbattere su una camicia a frange familiare: sospiro di sollievo, allora c'è un Dio buono e misericordioso, i nostri sono arrivati.

 

Per la verità, più che misericordia, quello che ispira il vecchio dal pizzetto bianco è violenza, e potenza. Ha ragione dei due avversari in men che non si dica, e il bello è che non lo fa solo con le pistole, ma anche a suon di pugni, come nella migliore tradizione del suo pard Tex: evviva! Con Carson, Ruju non si smentisce, sempre figuroni. Grazie.

 

Il secondo albo, invece, perde e si perde. Per me, la macchia sta nell'inconsistenza. Dell'avversario Mateo, tanto crudele nel primo albo quanto macchietta nel secondo; dell'altro avversario, l'indiano con la camicia, ridicolo e patetico. Ma anche di Makua, il cui travagliato vissuto a mio parere non può giustificare l'errore di valutazione nel non fidarsi di Tex dopo l'uccisione (legittima) dei tre banditelli che si spacciano per sceriffi.

 

Insomma, la storia lascia un po' con l'amaro in bocca, perché parte bene ma poi perde vigore. 

 

Anche Font, che io apprezzo tanto, l'ho visto un po' giù di corda. 

  • +1 1
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  • 3 settimane dopo...

Neanche lontana parente della bella avventura con lo stesso personaggio, scritta sempre dallo stesso autore, questa doppia ci offre un tema classico, quella del ribelle indiano (apache, nell’occasione) che vuole riunire attorno a sé giovani di varie tribù per muovere guerra all’uomo bianco, e la unisce al tema della vendetta. Ne esce un Makua in tono minore, che risulta persino antipatico, a riprova del fatto che, probabilmente, non era un personaggio da riutilizzare, o almeno non in questo modo.

Anche Font regredisce rispetto alla precedente prova oltre che rispetto al suo standard.

Voto alla storia: 6,5

Voto ai disegni. 7

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  • 1 mese dopo...

Finita la storia adesso (io resto sempre indietro).

La storia che faceva da antefatto non l'ho riletta, però mi era rimasta impressa per la narrazione che

sembrava svolta in maniera differente dal solito e che avevo apprezzato.

Solo dopo avevo visto che era stata sceneggiata da Ruju.

 

Questo ritorno di Makua poteva risolversi nel solito amaro cliché del personaggio nato per finire male

e spero non ci sia in lavorazione un terzo capitolo in cui questo potrebbe ancora accadere.

Spero di no.

 

Come detto dal mezzosangue stesso è una vicenda in cui lui centra poco e che poteva essere risolta anche senza di lui,

ma il suo ruolo è quello di mostrare che tutti hanno diritto a una seconda occasione e delle volte la seconda è leggermente migliore.

Letta all'inizio del nuovo anno è anche di ispirazione per non vedere sempre tutto negativo.

 

Di sicuro non è un capolavoro, ma dal sottoscritto è stata letta comprendendo tutto e non dovendo tornare

indietro per rileggere passi confusi o contorti, il che è il massimo per passare qualche momento

in relax con una bella storia.

 

Qualche primo piano dei protagonisti mi è sembrato più riuscito del solito, mentre al solito

i "villains" di Font sembrano usciti dalla penna di Chester Gould: sembra divertirsi molto

a sfigurare le loro fattezze, ma potrebbe essere anche una precisa richiesta dello scrittore.

 

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<span style="color:red;">3 ore fa</span>, Dix Leroy dice:

Questo ritorno di Makua poteva risolversi nel solito amaro cliché del personaggio nato per finire male

e spero non ci sia in lavorazione un terzo capitolo in cui questo potrebbe ancora accadere.

Spero di no.

Torna, torna, scommettiamo? :P

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È la mia stessa impressione. La storia di Makua è ancora sospesa, per così dire, e che ci sarebbe di male se diventasse una presenza ricorrente? Forse pensate che solo a Boselli sia consentito creare personaggi degni del cast di comprimari? Se è così, non avete capito molto di lui 

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  • Rangers
<span style="color:red;">54 minuti fa</span>, Havasu dice:

Ribadisco che lo vedrei bene arruolato nei Texas Rangers....

Un pò come a suo tempo Juan Raza, aveva ricordato anche a me quel personaggio o quella situazione, in qualche modo.

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