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[Texone N. 35] Tex l'inesorabile


Sam Stone
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Rinnovo a tutti gli amici l'invito di godersi il texone rosso da trenta danari, tutto compreso. Iva, trasporto, montaggio e posa in opera.

 

Ribadisco anche il piacere di leggere Claudio Villa in scala 1 a 1, e un Mauro Boselli frizzante ed effervescente.

 

Capitolo Bonelli.

Non mischiamo l'oro con il ferro.

Da una parte c'è una casa editrice che ha sempre fatto della qualità, il suo marchio di fabbrica. Questa qualità, è sempre stata premiata dal lettore, e si è tradotta in una solidità finanziaria eccezionale. 

Dall'altra parte, io vedo delle volpi che sono entrate nel pollaio. Queste volpi, sono state attratte dagli utili straordinari fatti dalla SBE

Ma da quando queste volpi sono entrate nel pollaio, gli utili non sono più così straordinari. Gli utili ci sono, ma si sono di molto assottigliati.

Quindi, andiamoci piano a dire che questo tipo di scelte editoriali sono azzeccate.

Ecco perchè dico di non mischiare l'oro con il ferro. Una cosa è la SERGIO BONELLI EDITORE, con la sua storia, la sua qualità, la sua solidità.

Un altra cosa sono un paio di volpini che pensano di avere la verità in tasca, che se la suonano e se la cantano.

 

 

 

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<span style="color:red;">36 minuti fa</span>, Letizia dice:

Io evito qualsiasi cosa costi trenta denari.

Anch'io e per le tue stesse ragioni (immagino). Inoltre eviterò sempre più le nuove trovate di marketing (???) della sbe.......

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Io invitere a noi fare di ogni erba un fascio e nemmeno facili battute sui 30 denari. Il volume rosso i suoi 34 euro e 90 li vale tutti. Poter vedere i disegni di Villa in scala 1;1 e vedere anche come abbia modificato il suo approccio alla tavola, cosa che nel volume tradizionale non sarà evidente, vale ampiamente il prezzo che peraltro è decisamente più basso di quello di analoghe iniziative fatte in passato da altri edtori.

Io, esattamente come Diablero, sono più che soddisfatto di un aver comprato questo volume.

Se non lo comprate perché non vi interessa,, ok; se non lo comprate perché costa troppo per il vostro budget, nulla da dire; ma se non lo comprate per ragioni ideologiche, beh io vi dico che sbagliate.

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<span style="color:red;">17 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

Io invitere a noi fare di ogni erba un fascio e nemmeno facili battute sui 30 denari. Il volume rosso i suoi 34 euro e 90 li vale tutti. Poter vedere i disegni di Villa in scala 1;1 e vedere anche come abbia modificato il suo approccio alla tavola, cosa che nel volume tradizionale non sarà evidente, vale ampiamente il prezzo che peraltro è decisamente più basso di quello di analoghe iniziative fatte in passato da altri edtori.

Io, esattamente come Diablero, sono più che soddisfatto di un aver comprato questo volume.

Se non lo comprate perché non vi interessa,, ok; se non lo comprate perché costa troppo per il vostro budget, nulla da dire; ma se non lo comprate per ragioni ideologiche, beh io vi dico che sbagliate.

 

Ognuno è libero di fare i suoi acquisti come diavolo gli pare.

C'è chi ha comprato l'edizione limitata per poi rivenderla a peso d'oro agli ingenui,

chi lo ha proprio messo in cassaforte e neanche lo ha aperto perché è felice solo ad averlo 

Chi non ha sopportato tutta questa baracconata e se vede il libro in vetrina gli girano gli zebedei.

Ci sarà anche qualcuno che pensa seriamente di mollare tutto e rileggersi i vecchi albi.

C'è chi aspetta febbraio perché uscirà il texone di Villa.

E tutti hanno fatto la scelta migliore per loro.

Non esiste una scelta migliore per tutti, non è democratico.

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Le scelte ovviamente sono soggettive, ci mancherebbe.

 

Però, nel giustificale (anche inutilmente, visto che non dobbiamo giustificare le nostre scelte a nessuno) si rischia di dimenticare o ignorare le cose che sono invece oggettive.

 

La MIGLIORE edizione del Texone di Villa, sotto ogni aspetto, sia di qualità SOSTANZIALE, FISICA, ed in maniera ASSOLUTAMENTE EVIDENTE, è il volume da libreria. PUNTO.

Questo è OGGETTIVO.

Non c'è nulla di soggettivo nella qualità di stampa, nella cura editoriale, nella qualità della carta, nella fedeltà della riproduzione. Quel volume è SUPERIORE. Punto.

 

(e - soggettivamente - mi fa rabbia vedere come NON SE NE PARLI PRATICAMENTE MAI, o solo per prenderlo in giro associandolo alle limited. Ho il forte sospetto che molta gente che parla solo delle limited, per dichiarare che non le comprerà, abbia un rapporto con esse tipo Volpe e L'Uva: non le compra - dice - ma ne parla sempre, si arrabbia con chi le ha, pare ossessionata dalla loro esistenza, si arrabbia perchè non sono davvero limited, si arrabbia perchè non si trovano più, si inferocisce perchè su ebay costano troppo...   sono TUTTI atteggiamenti tipici di chi DESIDERA una cosa. A me non frega davvero nulla delle limited e quindi MI SONO COMPRATO UN ALTRA EDIZIONE, non sto a pensare sempre alle limited.   E davvero, a livello di filosofia editoria, le limited e questo volume SONO AGLI OPPOSTI. Le limited normalmente non sono stampate meglio, il loro "valore" è puramente speculativo. Potevano benissimo fare una limited del brossurato da edicola, se erano 699 copie valeva uguale!)

 

È lecito preferire, soggettivamente, l'edizione "povera" su carta peggiore e più gialla, stampata peggio e rimpicciolita? Ovvio! A parte che sarebbe lecito in qualunque caso fare la scelta che si preferisce, la qualità superiore dell'edizione libraria costa ovviamente di più, mentre se ci si accontenta dell'edizione "povera" da edicola, si possono risparmiare circa 20 euro (differenza fra il prezzo su amazon di circa 29 Euro e il prezzo del brossurato che se non aumenta dovrebbe essere sugli 8 euro).  Se nella valutazione soggettiva di ciascuno l'avere una migliore edizione dell'opera non vale 20 euro, è ovvio che è preferibile aspettare febbraio. Però questa è una valutazione soggettiva di QUANTO TI INTERESSA una maggiore qualità del volume, mentre la differenza di qualità invece è oggettiva.

 

E chi aspettata febbraio per principio? Coerentemente con quello che ho detto prima, questa posizione è lecita come tutte le altre (come il comprarsi 20 limited del resto...), visto oltretutto che se si è nel secondo campo ("preferisco i 20 euro in tasca, grazie")  non è poi questo gran sacrificio.   Se invece si è fra quelli che vorrebbero avere l'edizione migliore...  va bene qualunque scelta, ma devo dire che non mi pare una "protesta" così efficace.  Il "danno" principale te lo fai da solo, e la Bonelli non saprà mai che stai protestando. una lettera incazzata alla Bonelli avrebbe molto più impatto (chi è abituato alle email per me non si rende minimamente conto dell'impatto che hanno le lettere cartacee di protesta... ) e comporterebbe il sacrificio di un francobollo, non di un ottimo volume come questo. E farebbe arrivare la protesta direttamente a chi di dovere, senza coinvolgere nella "vendetta" gli incolpevoli Boselli e Villa.

 

Vabbè, tutta sta' tirata logorroica alla fine si riduce al semplice concetto, la scelta di cosa comprare e quando è ovviamente soggettiva, personale e insindacabile. L'evidenza FISICA E CONCRETA di quale sia di gran lunga L'EDIZIONE MIGLIORE è altrettanto insindacabile. La qualità di stampa non è un opinione.

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<span style="color:red;">4 ore fa</span>, Letizia dice:

Io evito qualsiasi cosa costi trenta denari.

 

E sbagli, perché non ho mai speso trenta denari con tanta...letizia :D

 

A parte gli scherzi, è un volume superlativo per formato, per consistenza, per contenuti, per i meravigliosi disegni, in scala 1;1 poi! Fatevelo regalare per Natale, tornerete bambini ;)

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<span style="color:red;">30 minuti fa</span>, Diablero dice:

Le scelte ovviamente sono soggettive, ci mancherebbe.

 

Però, nel giustificale (anche inutilmente, visto che non dobbiamo giustificare le nostre scelte a nessuno) si rischia di dimenticare o ignorare le cose che sono invece oggettive.

 

La MIGLIORE edizione del Texone di Villa, sotto ogni aspetto, sia di qualità SOSTANZIALE, FISICA, ed in maniera ASSOLUTAMENTE EVIDENTE, è il volume da libreria. PUNTO.

Questo è OGGETTIVO.

Non c'è nulla di soggettivo nella qualità di stampa, nella cura editoriale, nella qualità della carta, nella fedeltà della riproduzione. Quel volume è SUPERIORE. Punto.

 

(e - soggettivamente - mi fa rabbia vedere come NON SE NE PARLI PRATICAMENTE MAI, o solo per prenderlo in giro associandolo alle limited. Ho il forte sospetto che molta gente che parla solo delle limited, per dichiarare che non le comprerà, abbia un rapporto con esse tipo Volpe e L'Uva: non le compra - dice - ma ne parla sempre, si arrabbia con chi le ha, pare ossessionata dalla loro esistenza, si arrabbia perchè non sono davvero limited, si arrabbia perchè non si trovano più, si inferocisce perchè su ebay costano troppo...   sono TUTTI atteggiamenti tipici di chi DESIDERA una cosa. A me non frega davvero nulla delle limited e quindi MI SONO COMPRATO UN ALTRA EDIZIONE, non sto a pensare sempre alle limited.   E davvero, a livello di filosofia editoria, le limited e questo volume SONO AGLI OPPOSTI. Le limited normalmente non sono stampate meglio, il loro "valore" è puramente speculativo. Potevano benissimo fare una limited del brossurato da edicola, se erano 699 copie valeva uguale!)

 

È lecito preferire, soggettivamente, l'edizione "povera" su carta peggiore e più gialla, stampata peggio e rimpicciolita? Ovvio! A parte che sarebbe lecito in qualunque caso fare la scelta che si preferisce, la qualità superiore dell'edizione libraria costa ovviamente di più, mentre se ci si accontenta dell'edizione "povera" da edicola, si possono risparmiare circa 20 euro (differenza fra il prezzo su amazon di circa 29 Euro e il prezzo del brossurato che se non aumenta dovrebbe essere sugli 8 euro).  Se nella valutazione soggettiva di ciascuno l'avere una migliore edizione dell'opera non vale 20 euro, è ovvio che è preferibile aspettare febbraio. Però questa è una valutazione soggettiva di QUANTO TI INTERESSA una maggiore qualità del volume, mentre la differenza di qualità invece è oggettiva.

 

E chi aspettata febbraio per principio? Coerentemente con quello che ho detto prima, questa posizione è lecita come tutte le altre (come il comprarsi 20 limited del resto...), visto oltretutto che se si è nel secondo campo ("preferisco i 20 euro in tasca, grazie")  non è poi questo gran sacrificio.   Se invece si è fra quelli che vorrebbero avere l'edizione migliore...  va bene qualunque scelta, ma devo dire che non mi pare una "protesta" così efficace.  Il "danno" principale te lo fai da solo, e la Bonelli non saprà mai che stai protestando. una lettera incazzata alla Bonelli avrebbe molto più impatto (chi è abituato alle email per me non si rende minimamente conto dell'impatto che hanno le lettere cartacee di protesta... ) e comporterebbe il sacrificio di un francobollo, non di un ottimo volume come questo. E farebbe arrivare la protesta direttamente a chi di dovere, senza coinvolgere nella "vendetta" gli incolpevoli Boselli e Villa.

 

Vabbè, tutta sta' tirata logorroica alla fine si riduce al semplice concetto, la scelta di cosa comprare e quando è ovviamente soggettiva, personale e insindacabile. L'evidenza FISICA E CONCRETA di quale sia di gran lunga L'EDIZIONE MIGLIORE è altrettanto insindacabile. La qualità di stampa non è un opinione.

 

Semplicemente complimenti-:clapping:

Esposizione perfetta,

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<span style="color:red;">9 ore fa</span>, Diablero dice:

 

Ho il forte sospetto che molta gente che parla solo delle limited, per dichiarare che non le comprerà, abbia un rapporto con esse tipo Volpe e L'Uva: non le compra - dice - ma ne parla sempre, si arrabbia con chi le ha, pare ossessionata dalla loro esistenza, si arrabbia perchè non sono davvero limited, si arrabbia perchè non si trovano più, si inferocisce perchè su ebay costano troppo...   sono TUTTI atteggiamenti tipici di chi DESIDERA una cosa. 

 

 

Estraggo questa parte del tuo ragionamento perchè mi ha colpito molto e con la quale mi trovo completamente d'accordo.

Voglio allo stesso tempo dire una cosa:

Io sono tra quelli che criticano la LImited e, se vuoi, anche l'edizione da libreria per un principio che a te potrebbe sembrare SOGGETTIVO, ma che a me appare OGGETTIVO. La Bonelli sa perfettamente che un gran numero di appassionati e fedeli lettori di Tex ( non solo i  collezionisti compulsivi come dice il buon Carlo) aspettano la storia di Villa da ben 17 anni e, soprattutto, che lo stesso Villa è uno dei disegnatori di punta e più amati della serie.

Cosa fa la suddetta casa editrice quando si trova fra le mani la storia finalmente completata? Mette in moto tutti gli stratagemmi possibili e pure LEGITTIMI per innescare il meccanismo psicologico del lettore lasciato in sospeso per tantissimi anni...LO VOGLIO SUBITO...proponendo la versione mini, la versione maxi, la versione limited blu, rossa, marrone e fucsia; così facendo sta OGGETTIVAMENTE  "sfavorendo" chi razionalmente vuole aspettare la semplice e banale edizione da edicola.

Anche dentro di me scatta il meccanismo de ...LO VOGLIO SUBITO ...visto che è da quasi 35 anni che seguo TEX, ma per fortuna prevale la componente razionale che mi porta alla mia decisione iniziale.

Qualcuno dice che si fa tanto chiasso sulle varie edizioni che si lascia in secondo piano il valore della storia e dei disegni del bravissimi Villa; concordo pure su questo, ma se l'editore avesse permesso a tutti di leggere la storia e poi di sceglie se e quale edizione di prestigio comprare, la musica sarebbe stata ben diversa.

In conclusione io aspetto di comprare l'uovo (o se preferisci l'uva) a febbraio e nel frattempo poggiano inavvertitamente sul mio tavolo un pollo ben cotto ( o un bel grappolo maturo) con patate e rosmarino e mi dicono: scusa tanto, poggiamo per un attimo questo ben di dio su questa misera mensa, ma tu aspetta pure febbraio, sei libero di scegliere non ti stiamo mica costringendo ad azzannare questo pollo!

Io resisto e magari mi si "critica" se protesto. Cornuto e mazziato (espressione tipica delle mie parti).

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4 minutes ago, Gas Gas said:

Io sono tra quelli che criticano la LImited e, se vuoi, anche l'edizione da libreria per un principio che a te potrebbe sembrare SOGGETTIVO, ma che a me appare OGGETTIVO. La Bonelli sa perfettamente che un gran numero di appassionati e fedeli lettori di Tex ( non solo i  collezionisti compulsivi come dice il buon Carlo) aspettano la storia di Villa da ben 17 anni e, soprattutto, che lo stesso Villa è uno dei disegnatori di punta e più amati della serie.

Cosa fa la suddetta casa editrice quando si trova fra le mani la storia finalmente completata? Mette in moto tutti gli stratagemmi possibili e pure LEGITTIMI per innescare il meccanismo psicologico del lettore lasciato in sospeso per tantissimi anni...LO VOGLIO SUBITO...proponendo la versione mini, la versione maxi, la versione limited blu, rossa, marrone e fucsia; così facendo sta OGGETTIVAMENTE  "sfavorendo" chi razionalmente vuole aspettare la semplice e banale edizione da edicola.

Anche dentro di me scatta il meccanismo de ...LO VOGLIO SUBITO ...visto che è da quasi 35 anni che seguo TEX, ma per fortuna prevale la componente razionale che mi porta alla mia decisione iniziale.

Qualcuno dice che si fa tanto chiasso sulle varie edizioni che si lascia in secondo piano il valore della storia e dei disegni del bravissimi Villa; concordo pure su questo, ma se l'editore avesse permesso a tutti di leggere la storia e poi di sceglie se e quale edizione di prestigio comprare, la musica sarebbe stata ben diversa.

 

Ah, ma sul fatto che la Bonelli si sia comportata con scarsissimo rispetto dei lettori, sono totalmente d'accordo!

E per me è stato un errore da parte loro. Secondo me anche se pubblicavano tutto insieme non ne vendevano di meno. Hanno voluto giocare a fare gli "astuti speculatori" in maniera maldestra (vedi anche le variant in serie...). Non si sono "fidati" del loro pubblico, hanno cercato di "costringerlo" a pagare di più, e così li hanno solo fatti arrabbiare (far arrabbiare i lettori pare la cosa in cui la nuova direzione sia più brava, riuscire a far arrabbiare i lettori pubblicando il Texone di Villa non  era facile ma ci sono riusciti)

 

Ma come dicevo nel messaggio precedente...  se non ti interessa proprio il cartonato va bene, ma se ti interessava e non lo prendi per rabbia, è una pessima "vendetta", alla fine ci rimetti più tu di loro, e loro non se ne accorgono nemmeno. Una lettera di protesta sarebbe molto più efficace e chiara. E farebbe capire molto meglio che ce l'hai con chi ha preso questa decisione (mentre se non compri il volume sembra che non ti piacciono gli autori...)

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Io il volume (quello regular) l'ho preso e l'avrei preso comunque.

 

L' operazione limited, legittima per carità, non mi ha interessato, né mi interesserà in futuro.

Però se abbiamo deciso di non commentare la storia (splendida) fino a febbraio, se non vogliamo far raffreddare il topic, penso possiamo aggiornare le varie (un)limited uscite finora utilizzando l'unico registro che mi sembra appropriato, quello dell'ironia.

 

Nella sindrome della volpe e dell'uva non mi ci riconosco anche perché l'eventuale oggetto del desiderio non cambia, se non per il prezzo e la(e) copertina(e) da quello ho preso senza troppi affanni.

 

Avrei comunque preferito, come la maggior parte di noi presumo, poter trovare il Texone in edicola a metà novembre, come era lecito attendersi, e poter finalmente commentare il contenuto piuttosto che l'aspetto commerciale delle edizioni fino al momento presentate.

 

 

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<span style="color:red;">16 minuti fa</span>, natural killer dice:

Avrei comunque preferito, come la maggior parte di noi presumo, poter trovare il Texone in edicola a metà novembre, come era lecito attendersi, e poter finalmente commentare il contenuto piuttosto che l'aspetto commerciale delle edizioni fino al momento presentate.

Tra il mare di chiacchere (giuste e anche doverose) fatte fin qua, il nocciolo della questione è solo questo.

Tutto il resto è venuto di conseguenza. Hanno voluto così, certamente ci riprovano alla prima occasione , vedi Dylan Dog :P, anche se comunque è diverso. 

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Un giudizio estetico, anche se condiviso dal 100% delle persone è sempre soggettivo.

Si può parlare di oggettività solo nel caso di scienze esatte.

Mi piacerebbe poi avere tre dati: le vendite medie dei Texoni, le aspettative di vendita del Texone di Villa in assenza di qualsivoglia edizione speciale e infine le vendite degli speciali (tutti).

Non ho la sfera di cristallo (mi è caduta e si è rotta) ma mi verrebbe da sospettare, per il secondo dato, un aumento percentuale intorno al 50% rispetto al primo (e forse anche più, considerata la lunga attesa), mentre la percentuale delle persone che hanno letto L'inesorabile (compresi i portoghesi che hanno letto l'albo di un amico/parente) la vedo piuttosto bassa.

Posso anche sbagliarmi, naturalmente.

Io però ho la convinzione che, utilizzando un altro sistema, la SBE avrebbe fatto più cassa.

Come?

Il Texone in edicola a novembre e, a Natale, tre edizioni speciali in libreria/fumetteria/SBE: formato gigante, cofanetto e unlimited (e non limited con riedizioni varie).

Le edizioni speciali le avrei arricchite poi con articoli, curiosità, recensioni, magari con la cronistoria di questi 17 anni, bozze, disegni scartati o corretti, ecc. ecc.

E naturalmente ognuna di queste tre edizioni speciali avrebbe avuto qualche notizia diversa oltre alla diversa veste tipografica per invogliare all'acquisto i collezionisti/appassionati.

In questo modo questi ultimi, dopo aver acquistato l'albo in edicola, avrebbero acquistato almeno anche uno speciale.

E nessuno si sarebbe incavolato.

Invece così, oltre agli incavolati, ci saranno anche persone (poche o tante che siano) che non compreranno il Texone in edicola a febbraio perché l'hanno già letto.

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, natural killer dice:

Avrei comunque preferito, come la maggior parte di noi presumo, poter trovare il Texone in edicola a metà novembre, come era lecito attendersi, e poter finalmente commentare il contenuto piuttosto che l'aspetto commerciale delle edizioni fino al momento presentate.

 

 

Sante parole!

Invece a me, povera volpe, tocca aspettare che l'uva maturi a febbraio.

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Buon pomeriggio a tutti, innanzitutto mi presento dicendo che questo è il mio primo vero intervento qui sul forum, leggo Tex da ormai un anno e sono un nuovo lettore, sia per tempo ma anche per età (ho 18 anni).

Onestamente fatico a comprendere questo astio (o presunto tale) verso la scelta di suddividere in così tante edizioni questo Texone e di posticipare l'uscita dell'edizione "classica" a Febbraio.
Sinceramente non ci vedo nulla male, anche nel proporre più edizioni "limited" (essendo comunque, a quanto ho capito, questa storia una delle più attese (se non la più attesa) dai lettori di Tex) e di favorire magari le fumetterie/librerie con edizione mirate maggiormente al loro mercato, invece che a quello delle edicole....che non è una novità, è un settore in crisi negli ultimi anni (non sto facendo di tutta l'erba un fascio, ma sicuramente è un ramo di mercato in fase calante...)

Per tutti quelli poi che magari si sono sentiti in qualche modo "offesi" da questa scelta di lasciare per ultime le edicole, vi dico una cosa: Le testate storiche di Bonelli (Tex, Zagor ecc....) arrivano in fumetteria un mese dopo l'uscita in edicola....solo le testate più recenti sono sincronizzate (a mio onesto modo di vedere secondo me dovrebbero sincronizzarle tutte, visto che secondo me anche le fumetterie potrebbero trarre beneficio dalla cosa....)

Può sembrare brutto da dire per i lettori magari più "anziani", ma Sergio Bonelli Editore è una azienda, e come tale mira a fare profitti.
Capisco che per alcuni possa sembrare ridicolo il modo in cui l'opera è stata spremuta, ma se hanno fatto tre ristampe limitate un motivo ci dovrà pur essere....o no?

Che poi si parli di più delle edizioni che del meraviglioso contenuto (anche per rispetto di chi non ha letto l'opera) è un altro tipo di discorso.

Tutto qui, non voglio assolutamente inimicarmi nessuno qui sul forum, pertanto non prendete questo post come un qualche tipo di attacco perché non vuole esserlo, ho solo cercato di esprimere una mia personalissima opinione, nulla più.
Auguro a tutti un buon proseguimento di giornata :)

 

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<span style="color:red;">42 minuti fa</span>, LacoWiller371 dice:

Buon pomeriggio a tutti, innanzitutto mi presento dicendo che questo è il mio primo vero intervento qui sul forum, leggo Tex da ormai un anno e sono un nuovo lettore, sia per tempo ma anche per età (ho 18 anni).

Onestamente fatico a comprendere questo astio (o presunto tale) verso la scelta di suddividere in così tante edizioni questo Texone e di posticipare l'uscita dell'edizione "classica" a Febbraio.
Sinceramente non ci vedo nulla male, anche nel proporre più edizioni "limited" (essendo comunque, a quanto ho capito, questa storia una delle più attese (se non la più attesa) dai lettori di Tex) e di favorire magari le fumetterie/librerie con edizione mirate maggiormente al loro mercato, invece che a quello delle edicole....che non è una novità, è un settore in crisi negli ultimi anni (non sto facendo di tutta l'erba un fascio, ma sicuramente è un ramo di mercato in fase calante...)

Per tutti quelli poi che magari si sono sentiti in qualche modo "offesi" da questa scelta di lasciare per ultime le edicole, vi dico una cosa: Le testate storiche di Bonelli (Tex, Zagor ecc....) arrivano in fumetteria un mese dopo l'uscita in edicola....solo le testate più recenti sono sincronizzate (a mio onesto modo di vedere secondo me dovrebbero sincronizzarle tutte, visto che secondo me anche le fumetterie potrebbero trarre beneficio dalla cosa....)

Può sembrare brutto da dire per i lettori magari più "anziani", ma Sergio Bonelli Editore è una azienda, e come tale mira a fare profitti.
Capisco che per alcuni possa sembrare ridicolo il modo in cui l'opera è stata spremuta, ma se hanno fatto tre ristampe limitate un motivo ci dovrà pur essere....o no?

Che poi si parli di più delle edizioni che del meraviglioso contenuto (anche per rispetto di chi non ha letto l'opera) è un altro tipo di discorso.

Tutto qui, non voglio assolutamente inimicarmi nessuno qui sul forum, pertanto non prendete questo post come un qualche tipo di attacco perché non vuole esserlo, ho solo cercato di esprimere una mia personalissima opinione, nulla più.
Auguro a tutti un buon proseguimento di giornata :)

 

Ben arrivato "figliolo". E complimenti per il post!:)

Firmato: una...anziana lettrice di Tex:old:

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LacoWiller benvenuto, anche se io son dentro da cinque minuti prima di te.

Hai parlato di profitto. Ma il profitto non è mai mancato in Bonelli. E non è mai stato un profitto effimero. La famiglia Bonelli non ha edificato la casa editrice sulla sabbia, ma su solide fondamenta.

La serietà e la qualità, hanno sempre premiato il duro lavoro della casa editrice.

La liquidità della Bonelli ha sempre fatto gola ad un sacco di pescecani, che da tempo hanno fiutato l'odore del sangue, e che ora sono riusciti ad entrare.

Certe volte penso che Tex sia più forte del bitcoin. Il merito va agli autori che danno veramente tutto. Un plauso particolare lo rivolgo a Boselli, che come un leone difende Tex da tutti gli attacchi.

Ha saputo creare un alternativa a Tex, con le avventure del giovane Tex Willer. Ha portato quindi, nuovi profitti.

Ma ti dico una cosa, sempre che tu sia il diciottenne che dici di essere. Ho visto troppe aziende demolite da CEO incapaci che si credevano tanto rampanti, che credevano di sapere una pagina in più del libro.

Poi la colpa è sempre degli autori, degli ingegneri e degli operai. La colpa non è mai dei dirigenti.

La apple può permettersi di prendere a pesci in faccia i clienti quando hanno bisogno di assistenza.

La tesla può permettersi di lavorare in perdita, visto che c'è la fila di investitori pronti a colmare le perdite. 

La Bonelli no. La Bonelli è come un sarto di alto livello. Non può e non deve sbagliare le misure, o se perde i clienti è un dramma.

 

 

 

 

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Avevo detto qualche settimana fa che preferivo astenermi dallo scrivere su questa sezione fino alla

data di uscita del Texone di Villa. Ma si è finiti col parlare del libro e non del fumetto rendendo la discussione

ugualmente se non più interessante.

Ieri mi sono lamentato di quelli che rimproverano chi non vuole prendere il libro (in edizione limitata o meno),

vedo che praticamente tutti si sono scordati della versione mini in due albi contenuta nel box.

Stasera mi limito a elencare i motivi per cui ho visto esposte entrambe le edizioni… e le ho lasciate là.

Sono entrato in fumetteria con la mente sgombra dai pregiudizi (che ho eccome) e ho cercato di essere sereno.

Il box è un affare di legno grosso come i precedenti. Era carina l'idea della cassa di dinamite, e anche della scatola di latta,

ma questa non mi ha detto niente se non: "Voglio proprio vedere cosa butterai via per farmi posto nella tua libreria".

Il librone: in fumetteria ce n'era uno solo e già prenotato, ma il gestore mi ha lasciato darci una sbirciatina perché conosce

i miei metodi (i fumetti che ho comprato nuovi lo sembrano ancora, anche dopo averli letti).

Il libro è grosso, ingombrante, pesante. La costa sopra e sotto si piega perché non hanno usato la giusta grammatura

della carta da copertina. Le scritte sono anonime (tranne il logo) l'idea di ritagliare la figura di Tex e metterla su un

fondo rosso non è di mio gradimento (soprattutto dopo aver visto la foto del disegno originale).

Subito dopo una paginetta di presentazione parte subito la storia. La prima parte ha dei bordi bianchi attorno

corretti, ma il numero di pagina risulta troppo in basso. Poi, per la nota vicenda, i bordi diventano troppo stretti

e tipograficamente si tratta di una cosa che disturba. La carta è troppo bianca e affatica la lettura, inoltre il

lettering è enorme e quando una cosa è troppo grande ci si perde (come guardare un manifesto pubblicitario

standoci a mezzo metro di distanza invece che dal marciapiede opposto). Non mi è piaciuto nel complesso,

anche se come ho già detto, il rapporto qualità prezzo è indubbio.

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Lacowiller371 dice:

Capisco che per alcuni possa sembrare ridicolo il modo in cui l'opera è stata spremuta, ma se hanno fatto tre ristampe limitate un motivo ci dovrà pur essere....o no?

Certo che c'è un motivo! Hanno sbagliato le previsioni sulle vendite! Quindi dopo aver visto che di variant ne avevano fatte troppo poche rispetto alla richiesta, si sono resi ridicoli ristampando una edizione limitata...  :laugh:

Il fatto che abbia visto che il mercato per edizioni limitate di Tex è maggiore di quello che pensavano mi preoccupa un po', con questa dirigenza mi aspetto adesso una MAREA di variant limitate, e di altre attese per poter leggere le storie in edizione economica...   avrei preferito che fossero un flop, a dirla tutta (ma non ci contavo, era ovvio che le avrebbero esaurite subito)

 

@Naturalkiller: la risposta che hanno dato a quel post, oltre ad essere abbastanza ripugnante ("se volete fare i collezionisti dovete avere i soldi!"), è una totale negazione della strategia che ha fatto grande la Bonelli.

Il "formato Bonelli" rispetto alle strisce è un formato collezionabile. le strisce erano usa-e-getta, la ristampa in volumi brossurati da libreria (costosa e lussuosa per l'epoca e per un fumetto, non c'erano le attuali graphic novels...) spingeva ad "avere la collezione", e la "collezione di Tex", elegante nelle sue coste bianche con scritte azzurre (altro che pacchianate come il faccione di Brad Barron...) era il vanto di tantiissime persone (negli anni 70-80 anche nei telefilm o nei film si vedevano collezioni di Tex nelle case dei protagonisti. Poi dopo è diventato raro vedere libri nelle case dei personaggi...). Cioè, a parte ovviamente la qualità delle storie (che c'era già anche nelle strisce, che però vendevano MOLTO meno...), il successo della Bonelli è basato sul RENDERE IL COLLEZIONISMO ALLA PORTATA DI TUTTI. Non a caso una delle politiche "dichiarate" da Sergio Bonelli era che tutte le storie dovevano essere pubblicate almeno una volta in edizioni alla portata di tutti (vedi cose tipo la ristampa del numero zero di Nathan Never allegata gratis alla serie, dopo che quell'albetto promozionale era diventato un oggetto da collezione costoso, e la ristampa in albi da edicola delle storie brevi di Dylan Dog fatte per i volumi Mondadori)

 

Una risposta come quella (e una politica come quella delle variant) fa capire chiaramente come le politiche che hanno reso grande (e ricca) la Bonelli sono state buttate a mare, per sostituirle con le politiche che hanno portato la Marvel in bancarotta negli anni 90...  Per la Bonelli attuale, il collezionismo deve diventare un lusso per pochi (e pochi rimarranno seguendo questa strada, quelli che collezioneranno i loro albi...)

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<span style="color:red;">15 ore fa</span>, Diablero dice:

Lacowiller371 dice:

 

 

Certo che c'è un motivo! Hanno sbagliato le previsioni sulle vendite! Quindi dopo aver visto che di variant ne avevano fatte troppo poche rispetto alla richiesta, si sono resi ridicoli ristampando una edizione limitata...  :laugh:

Il fatto che abbia visto che il mercato per edizioni limitate di Tex è maggiore di quello che pensavano mi preoccupa un po', con questa dirigenza mi aspetto adesso una MAREA di variant limitate, e di altre attese per poter leggere le storie in edizione economica...   avrei preferito che fossero un flop, a dirla tutta (ma non ci contavo, era ovvio che le avrebbero esaurite subito)

 

@Naturalkiller: la risposta che hanno dato a quel post, oltre ad essere abbastanza ripugnante ("se volete fare i collezionisti dovete avere i soldi!"), è una totale negazione della strategia che ha fatto grande la Bonelli.

Il "formato Bonelli" rispetto alle strisce è un formato collezionabile. le strisce erano usa-e-getta, la ristampa in volumi brossurati da libreria (costosa e lussuosa per l'epoca e per un fumetto, non c'erano le attuali graphic novels...) spingeva ad "avere la collezione", e la "collezione di Tex", elegante nelle sue coste bianche con scritte azzurre (altro che pacchianate come il faccione di Brad Barron...) era il vanto di tantiissime persone (negli anni 70-80 anche nei telefilm o nei film si vedevano collezioni di Tex nelle case dei protagonisti. Poi dopo è diventato raro vedere libri nelle case dei personaggi...). Cioè, a parte ovviamente la qualità delle storie (che c'era già anche nelle strisce, che però vendevano MOLTO meno...), il successo della Bonelli è basato sul RENDERE IL COLLEZIONISMO ALLA PORTATA DI TUTTI. Non a caso una delle politiche "dichiarate" da Sergio Bonelli era che tutte le storie dovevano essere pubblicate almeno una volta in edizioni alla portata di tutti (vedi cose tipo la ristampa del numero zero di Nathan Never allegata gratis alla serie, dopo che quell'albetto promozionale era diventato un oggetto da collezione costoso, e la ristampa in albi da edicola delle storie brevi di Dylan Dog fatte per i volumi Mondadori)

 

Una risposta come quella (e una politica come quella delle variant) fa capire chiaramente come le politiche che hanno reso grande (e ricca) la Bonelli sono state buttate a mare, per sostituirle con le politiche che hanno portato la Marvel in bancarotta negli anni 90...  Per la Bonelli attuale, il collezionismo deve diventare un lusso per pochi (e pochi rimarranno seguendo questa strada, quelli che collezioneranno i loro albi...)

I tempi cambiano, e purtroppo anche Bonelli sta cambiando.
Se sarà in meglio o in peggio, si scoprirà con il tempo.
Resta comunque il semplice fatto che ognuno è libero di comprare quello che vuole, Bonelli non obbliga nessuno e secondo me ha imparato la "lezione" questa volta, se si ripeteranno occasioni di questo tipo sono abbastanza sicuro che non saranno gestite in questo modo.
Il Texone ci sarà a Febbraio in edizione classica, stop.
Cartonati, versione piccole o limited multicolore vanno visti come una specie di "plus", un modo alternativo per godersi l'opera e per avere un oggetto da "collezionismo....e penso sia innegabile che tutte le edizione siano di assoluto pregio, come da Standard Bonelli.
Probabilmente, se oltre a tutte queste versione fosse uscita anche la classica in contemporanea non ci sarebbe stato questo gran polverone, ma ormai è andata così....
Colgo l'occasione per ringraziare tutti gli utenti che mi hanno dato il benvenuto e per augurare una buona giornata al forum :)

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<span style="color:red;">15 ore fa</span>, Diablero dice:

il successo della Bonelli è basato sul RENDERE IL COLLEZIONISMO ALLA PORTATA DI TUTTI. 

C'è molta differenza tra collezionismo e completismo compulsivo.

 

<span style="color:red;">15 ore fa</span>, Diablero dice:

Non a caso una delle politiche "dichiarate" da Sergio Bonelli era che tutte le storie dovevano essere pubblicate almeno una volta in edizioni alla portata di tutti

Ah, quindi il texone in edicola non esce più? Deve essermi sfuggita la news... :rolleyes:

 

 

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La risposta data dai gestori della pagina di Tex per me è tristissima non solo in sé, ma anche perché dimostra che, anche a livello comunicativo e di relazione coi lettori, la Bonelli attuale non c'entra quasi più niente con Sergio Bonelli. Temo che gli attuali dirigenti della casa editrice, frettolosi di "superare" Sergio alla ricerca di nuove fette di mercato, si stiano affidando a fenomeni del web che con quello che era lo "stile Bonelli" non c'entrano niente: insomma, la risposta arrogante che hanno dato somiglia molto al modo da "bulletto" di relazionarsi di Recchioni, su cui la Bonelli mi pare stia puntando molto, troppo. Mi chiedo cosa resterà di questa casa editrice - e di Tex - quando la generazione di Boselli, cresciuta a fianco di Sergio Bonelli, verrà sostituita.

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La mia opinione è che la gestione dell'evento "Texone di Boselli e Villa" sia stata controproducente

 

La Sergio Bonelli Editore non è un Ente caritatevole, per cui è normale e giusto che cerchi nuove vie per generare ricavi.

 

Però, Tex è un tesoro che si fonda sui lettori che da settantuno anni, settimana dopo settimana prima, mese dopo mese oggi, si recano in edicola a comprare il nuovo albo.

 

Sono quegli stessi lettori che non hanno abbandonato la testata nemmeno nei momenti bui della crisi nizziana, e che magari questa volta rischiano di perdere un po' della loro passione per Tex...

 

Secondo me, si possono rilasciare le più svariate edizioni da libreria di una storia, ma farlo prima che la storia vada in edicola è uno sgarbo ai lettori abituali, che non possono o non vogliono spendere 34 euro per un volume le cui dimensioni sono, peraltro, di difficile gestione.

 

Per fortuna, la qualità delle storie in edicola è tale da consolare chi dovrà aspettare febbraio per godersi Villa

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