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TWF - Tex Willer Forum

[710/711] L'assedio di Mezcali


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Non si può dire che questa storia, che saluta il ritorno di Nizzi, brilli per ora per l'originalità della trama.  L'intreccio non avvince molto e l'assedio degli indiani, almeno in questa prima fase, non coinvolge.

Per raccontare l'antefatto della rapina a Nogales, Nizzi non trova di meglio che far rivelare dal bandito Bulder (colto da impulso irrefrenabile) all'oste appena conosciuto di aver poco prima ucciso la moglie dello sceriffo. Quale bandito in fuga e con  una "muta di cagnacci che sbavano alle calcagna" (per usare le parole di Nizzi) non farebbe altrettanto ?

Speriamo che il prosieguo ci riservi qualche trovata per risollevare la storia: punto sul gambler Yunker, sosia di Clark Gable-Rhett Butler.

Per quanto riguarda i disegni di

Filippucci, li trovo apprezzabili per il tratto e l'accuratezza (che differenza con l'ultima storia di Font) con cui rappresenta i personaggi.  Ma in diverse tavole c'è il consueto effetto "total white" che le rende spoglie e che a me proprio non piace.

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Storia westner classica, declinata con differenti esiti e fortune da molti libri, film e cartoons

Come classica è la sceneggiatura di Nizzi, asciutta ed essenziale, così diversa dallo stile di Boselli, spesso eccessivamente verboso.

Le caratteristiche dei personaggi sono appena abbozzate, lasciando al lettore il compito di immaginare l'evolversi dei comportamenti.

Vedremo nel prossimo albo se le previsioni saranno indovinate o meno.

Disegni di Filippucci molto personali ed accettabili.

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CONTIENE

 

SPOILER

 

Io non la definirei "storia senza pretese". Ha la pretesa di essere una solida storia western, di mettere alla prova i tanti personaggi e di rivelarne, nel secondo albo, la vera natura, di eroi o di vigliacchi. È evidente che questo albo ha la funzione di gettare le fondamenta per quello che sarà il vero fulcro della storia, che vivremo nel secondo albo: si tratta quindi di un'ottima prima parte interlocutoria.

Certo, con Nizzi riecco anche il Carson piccione, che si fa sfuggire Bulder da sotto il naso per poi essere rimproverato da Tex con un "non l'hai preso..." con quei tre puntini di sospensione odiosi. Con Boselli e Ruju Carson è spesso un drago, ora Nizzi torna alle antiche abitudini a me del tutto indigeste!

Come indigesto è anche per me l'effetto "total white" di molte, troppe vignette, che a mio parere il disegnatore dovrebbe rivedere.

Modificato da Leo
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Storia dannatamente western vecchia maniera,ed è un vero piacere leggerla pagina dopo pagina,per Giove...

Chi parlava di un Nizzi bollito spero si ricrederà...una trama dura e classicamente interessante,senza a parer mio errori o limiti...un western alla John Ford o alla Howard Hawks...chapeau

 

14 ore fa, Jim Brandon dice:

Non si può dire che questa storia, che saluta il ritorno di Nizzi, brilli per ora per l'originalità della trama. 

Se è per questo,e personalmente lo sostengo da anni,il genere western classico non brilla per l originalità delle trame, semmai si identifica per la sfaccettatura e la caratura dei personaggi e per le situazioni.qui ci sono molte "umanità" tipicamente western (la cavalleria,il gambler,gli indiani,i fuorilegge,gli artistoidi) e tanti topos del vecchio West e di Tex (La posada,il trading post,l attacco alla diligenza...).tutto già visto,ma sapientemente e magistralmente amalgamato dal Maestro di Fiumalbo.

3 ore fa, Leo dice:

Con Boselli e Ruju Carson è spesso un drago, ora Nizzi torna alle antiche abitudini a me del tutto indigeste!

Non esagerare Leo :P;)...Nizzi lo sta usando benino,anche se i dialoghi non sono ancora (e probabilmente non lo saranno più) gli eccezionali dialoghi tra Satanassi che Nizzi imbastiva nei primi anni 90...poi il Carson di Boselli è più intraprendente,quello di Nizzi più Old Timer,ma non mi pare per nulla male un questa prova

 

 

On 6/12/2019 at 17:28, ymalpas dice:

Se Nizzi, comunque buon creatore di figure umane (basta leggere i suoi ultimi romanzi), non fa cavolate scivolando nella banalità, la storia si lascerà ben ricordare.

E qui sta il succo della storia...aspetto il secondo albo,per ora sono soddisfatto

 

PS: la tavolata al trading post in cui le "varie umanità"mangiano insieme è un passaggio che più western non si può...:cowboy:

Modificato da Barbanera
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<span style="color:red;">17 minuti fa</span>, Barbanera dice:

Non esagerare Leo :P;)...Nizzi lo sta usando benino,anche se i dialoghi non sono ancora (e probabilmente non lo saranno più) gli eccezionali dialoghi tra Satanassi che Nizzi imbastiva nei primi anni 90...poi il Carson di Boselli è più intraprendente,quello di Nizzi più Old Timer,ma non mi pare per nulla male un questa prova

 

Nizzi ha scritto per ora una buona storia, ma non ha perso l'abitudine di far fare figure barbine al Vecchio Cammello. Io capisco che per il curatore non deve essere semplice sindacare una scelta di un decano come il Claudio nazionale, però per favore Mauro, se puoi intervenire, male non faresti ;):D

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<span style="color:red;">46 minuti fa</span>, Leo dice:

 

Nizzi ha scritto per ora una buona storia, ma non ha perso l'abitudine di far fare figure barbine al Vecchio Cammello. Io capisco che per il curatore non deve essere semplice sindacare una scelta di un decano come il Claudio nazionale, però per favore Mauro, se puoi intervenire, male non faresti ;):D

Premetto che non ho letto l'albo, ma se il Bos lo ha richiamato, non può  poi dirgli questo si, questo no; per me lo ha rimesso in pista ben sapendo come Nizzi scrive le storie.

<span style="color:red;">4 ore fa</span>, Leo dice:

Come indigesto è anche per me l'effetto "total white" di molte, troppe vignette, che a mio parere il disegnatore dovrebbe rivedere.

L'albo non l'ho letto, ma l'ho sfogliato tutto, e concordo in tutto il tuo parere sulle vignette.

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<span style="color:red;">7 minuti fa</span>, Loriano Lorenzutti dice:

Premetto che non ho letto l'albo, ma se il Bos lo ha richiamato, non può  poi dirgli questo si, questo no; per me lo ha rimesso in pista ben sapendo come Nizzi scrive le storie.

 

Beh, è il curatore no? Ma comunque hai ragione, ho messo le faccine nel mio post per far capire che ero fondamentalmente ironico. Non è un errore quello di Nizzi, ma una legittima scelta narrativa. Io peraltro amo l'autore di Fiumalbo, ma a volte bistrattato troppo il mio Carson. E poiché da anni sono abituato al vecchio Cammello di Boselli prima e di Ruju poi, non vorrei che con Nizzi si facesse un passo indietro. Per stavolta passi :D

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<span style="color:red;">7 ore fa</span>, Leo dice:

CONTIENE

 

SPOILER

 

Io non la definirei "storia senza pretese". Ha la pretesa di essere una solida storia western, di mettere alla prova i tanti personaggi e di rivelarne, nel secondo albo, la vera natura, di eroi o di vigliacchi. È evidente che questo albo ha la funzione di gettare le fondamenta per quello che sarà il vero fulcro della storia, che vivremo nel secondo albo: si tratta quindi di un'ottima prima parte interlocutoria.

Certo, con Nizzi riecco anche il Carson piccione, che si fa sfuggire Bulder da sotto il naso per poi essere rimproverato da Tex con un "non l'hai preso..." con quei tre puntini di sospensione odiosi. Con Boselli e Ruju Carson è spesso un drago, ora Nizzi torna alle antiche abitudini a me del tutto indigeste!

Come indigesto è anche per me l'effetto "total white" di molte, troppe vignette, che a mio parere il disegnatore dovrebbe rivedere.

Caro Leo, è la solita interpretazione di Nizzi.

Per "esaltare" Tex gli altri pards,  devono  essere  o incapaci, poco e nulla incisivi (Kit e Tiger) o piccioni  (come il Vecchio Cammello).

Il curatore Mauro Boselli, quando lo ha richiamato,  era perfettamente conscio dello stile di Nizzi e di come fa agire Tex e i pards  e  un "suo intervento" non lo credo molto probabile.

Confido negli altri autori.

 

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Io non capisco perché mai Borden dovrebbe intervenire...stile troppo lineare?piaccia o meno,lui le scrive così le storie.Carson piccione? Non diverso dal Carson nizziano classico.dialoghi, quelli si,un po'asciutti e meno brillanti di quelli del suo primo Tex.

Storia classicamente texiana, però,e che per ora non delude.

Forse qualcuno non si rende conto che Nizzi non sarà mai Boselli. Boselli ha uno stile inimitabile,e ha raggiunto attualmente un livello altissimo.Nizzi è un grande autore,che attualmente scrive Tex SU Richiesta del curatore.Non mi faccio alcuna illusione sul fatto che sia questa storia attualmente in edicola sia le sue prossime non saranno probabilmente dei capolavori,ma sono sicuro che saranno delle buone storie

 

Ah,giusto per evitare off topic faccio presente a Boselli un piccolo errore stilistico nella storia:se si fa attenzione  il sergente Connelly delle giacche azzurre indossa una rendingote (giubba) da UFFICIALE,non da semplice graduato:lo si desume dalle spalline e dalla mancanza delle classiche bretelle.altro errore: i gradi da sergente che Connelly indossa sono quelli adottati dallo US Army dopo la riforma del 1905,anno in cui i "baffi" da sottoufficiale divennero più piccoli e con l'angolo in alto,non più in basso.fino a tale data i sergenti e i caporali avevano i gradi con l'angolo rivolto verso il basso... probabilmente una disattenzione di Filippucci.

Modificato da Barbanera
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<span style="color:red;">4 ore fa</span>, lety dice:

Caro Leo, è la solita interpretazione di Nizzi.

Per "esaltare" Tex gli altri pards,  devono  essere  o incapaci, poco e nulla incisivi (Kit e Tiger) o piccioni  (come il Vecchio Cammello).

Il curatore Mauro Boselli, quando lo ha richiamato,  era perfettamente conscio dello stile di Nizzi e di come fa agire Tex e i pards  e  un "suo intervento" non lo credo molto probabile.

Confido negli altri autori.

 

 

Ma nemmeno io mi aspetto un intervento di Boselli, ero solo ironico. Peraltro, in questa storia Bulder aveva due cavalli, quindi era in vantaggio rispetto a Carson, per cui si può perdonare a Nizzi la figura di piccione fatta fare al Vecchio Cammello. Poi, è vero che Nizzi spesso ha riservato a Carson e agli altri pards brutte figure, ma io non dimentico che devo a lui il mio amore per il vecchio reprobo, fin dalla prima storia che ho letto, l'eccellente La leggenda della vecchia missione. 

 

 

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<span style="color:red;">14 ore fa</span>, Barbanera dice:

Ah,giusto per evitare off topic faccio presente a Boselli un piccolo errore stilistico nella storia:se si fa attenzione  il sergente Connelly delle giacche azzurre indosrendingote (giubba) da UFFICIALE,non da semplice graduato:lo si desume dalle spalline e dalla mancanza delle classiche bretelle.altro errore: i gradi da sergente che Connelly indossa sono quelli adottati dallo US Army dopo la riforma del 1905,anno in cui i "baffi" da sottoufficiale divennero più piccoli e con l'angolo in alto,non più in basso.fino a tale data i sergenti e i caporali avevano i gradi con l'angolo rivolto verso il basso... probabilmente una disattenzione di Filippucci.sa una

 

L'avevo già segnalato nel mio post di qualche giorno fa (oltre ai Winchester in fantasiosa dotazione alla Cavalleria).

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34 minuti fa, Havasu dice:

 

L'avevo già segnalato nel mio post di qualche giorno fa (oltre ai Winchester in fantasiosa dotazione alla Cavalleria).

Già, ho visto solo ora...desculpame fratello :cowboy:

Tra l'altro,il winchester non fu adottato dalla cavalleria Usa nonostante la ottima prova del 44 Henry durante la Guerra Civile...per assurdo,invece,il Winchester Yellow Boy del 1866 fu utilizzato addirittura dall'Esercito Turco, dai Cacciatori delle Alpi di Garibaldi durante la Terza Guerra di Indipendenza...e pure dai Francesi nonostante avessero un fucile eccellente come lo Chassepot

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Alla conclusione del primo albo, la trama imbastita da Nizzi mi è apparsa solida e godibile.

 

L'umanità varia radunata in un trading post dalla sorte, a resistere all'assalto degli indiani, è un topos western, ma è messo in scena con abilità. 

 

Carson,  è vero, ha la peggio nello scontro col bandito, ma la sconfitta non mi è sembrata disonorevole. 

 

A differenza di altri utenti del forum, i disegni mi sono piaciuti. Bella, in particolare, la scena del picchetto d'onore al momento della sepoltura del soldato morto, che rompe la gabbia bonelliana.

 

Speriamo che la seconda parte sia all'altezza.

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  • 2 settimane dopo...
On 9/12/2019 at 12:16, gilas2 dice:

Appena finito di leggere.

 

Posso esprimere delle perplessità sui disegni, in particolare sui volti? :furiosi75:

 

Certo che puoi, è un tuo diritto garantito dalla Costituzione.:lol:

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Tutto molto bello, ritmo serrato, cinematografico. Nulla di nuovo sotto il sole del Messico, per ora, ma la prima parte non delude. Nizzi fa l'occhiolino a John Ford e John Wayne nel pieno rispetto dei canoni texiani... Personalmente adoro il tratto di Filippucci, ma credo che in questo caso il colore potrebbe valorizzarlo ulteriormente. E da pagina 92 fino alla 98 un piccolo capolavoro di misura e di tensione emozionale e narrativa... Soundtrack: Moonlight Motel - Bruce Springsteen.

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  • co fondatore

L'inizio presenta due incongruenze che mi hanno fatto temere, ma poi la storia decolla e si mantiene su una buona media sino a fine albo. Bravo Filippucci.

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<span style="color:red;">17 ore fa</span>, San Antonio Spurs dice:

Articolo 140. Ah, l'anno è lo stesso e non a caso: 1948

 

Articolo 21. 140 sarebbe difficile visto che la Costituzione italiana ha solo 139 articoli.:lol:

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storia che non mi ha preso più di tanto devo dire però si fa leggere bene. l'unica cosa stonata per me e' il bandito che racconta all'oste quello che ha fatto nella cittadina. io l'avrei escogitato un altro modo per raccontarlo.comunque il valore di questa storia lo dirà sicuramente il secondo albo

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<span style="color:red;">46 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Articolo 21. 140 sarebbe difficile visto che la Costituzione italiana ha solo 139 articoli.:lol:

 

L'art. 140 della Costituzione ha la stessa valenza dell'Undicesimo Comandamento :P

  • Haha (0) 1
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  • Sceriffi

Nell'apprestarmi a commentare questo albo, mi chiedo se sarò benevolo con il nostro Nizzi, o se sarò invece ipercritico verso ogni sua sbavatura...

Perché posso ben immaginare come si è sentito il buon @Leo nel leggere nella scena iniziale di un Carson che non solo si apposta fuori dal trading post in un punto da cui non può nemmeno tener d'occhio l'uscita, lasciando così scappare il bandito superstite, ma poi si fa uccellare come un pivello dallo stesso bandito in fuga.

Oppure, come altri hanno notato, lascia un po' il tempo che trova l'espediente di sceneggiatura di far raccontare dal bandito all'oste quello che ha combinato per essere in fuga, di modo che il lettore venga a conoscenza dell'antefatto...

Ma a parte la scena iniziale - sceneggiatura piuttosto disastrosa, a mio avviso - il resto della storia scorre via piacevolmente. Senza brillare di originalità, dato che il soggetto è visto e rivisto, riesce però a non annoiare e a presentare una schiera di personaggi piuttosto interessanti. Il "damerino" si rivelerà alla fine una mela marcia, come alcuni indizi sembrano indicare? Il bandito si riscatterà con qualche gesto eroico (Boselli-style)? E qual è il ruolo del cercatore d'oro, che sembra nascondere qualcosa?

Vedremo nel secondo albo se Nizzi ci regalerà un epilogo interessante e degno di nota o se cadrà nel banale.

 

Ah, la rubrica di Frediani mi pare sempre più insulsa, nemmeno una parola di presentazione dell'albo che vede il ritorno di Nizzi sulla regolare o qualche nota di approfondimento, solo ed escusivamente pubblicità, pubblicità, pubblicità... Fortuna che su Tex Willer la rubrica la cura Borden.

  • +1 1
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On 22/12/2019 at 22:50, San Antonio Spurs dice:

Articolo 140. Ah, l'anno è lo stesso e non a caso: 1948

Caro Carlo... Ehm, ehm, sono uno studioso della Costituzione, lo sapevo, ma visto che siamo sotto Natale vado fuori tema e vi racconto una storia - vera - che pochi forse conoscono ma che la dice lunga su quel periodo. Preciso e preannuncio: faccio nomi di politici, ma erano quelli della Costituente, non esiste alcun nesso con il 2019. Storia che ho riferito in un intervento durante un corso del mio Ordine, quello dei giornalisti, alla vigilia del referendum dl 2016.
Primi giorni di dicembre del 1947. Palmiro Togliatti chiede che i lavori si fermino, perché il testo già concordato venga proposto ad un esperto linguistico e poi, dove nel caso, doverosamente reso e trasformato perché sia il più chiaro possibile, a tutti. L'assemblea, tutta, approva e si ferma una settimana per dare modo al professor Concetto Marchesi, parlamentare e insigne linguista, di limare e semplificare il testo.Che entra in vigore l'1 gennaio 1948
Chiedo scusa per la digressione, ma è una vicenda che mi è piaciuto ricordare

22 ore fa, Carlo Monni dice:

 

Articolo 21. 140 sarebbe difficile visto che la Costituzione italiana ha solo 139 articoli.:lol:

On 22/12/2019 at 22:50, San Antonio Spurs dice:

 

Modificato da San Antonio Spurs
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