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TWF - Tex Willer Forum

[710/711] L'assedio di Mezcali


Messaggi consigliati/raccomandati

<span style="color:red;">1 ora fa</span>, navajo warrior dice:

Io lo compro regolarmente all'edicola della stazione ferroviaria, e lì non è mai arrivato.

In effetti, non ho mai cercato in altre edicole, forse per abitudine o semplicemente perché immaginavo arrivasse la settimana successiva.

Vado in edicola tassativamente SOLO il sabato mattina.

Non so quante copie arrivano, ma credo che ogni edicola ne riceva alcune, boh?

 

 

Beh, scusa se te lo dico, ma con abitudini così rigide non lo troverai mai. E' chiaro che a Sondrio è arrivato, ma in altre edicole, evidentemente.

 

 

L'edicola sotto casa mia chiude di nuovo. Che faccio? Non compro più il giornale?

 

 

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20 minuti fa, borden dice:

 

 

Beh, scusa se te lo dico, ma con abitudini così rigide non lo troverai mai. E' chiaro che a Sondrio è arrivato, ma in altre edicole, evidentemente.

 

 

L'edicola sotto casa mia chiude di nuovo. Che faccio? Non compro più il giornale?

 

 

 

Non so voi ma come per altri negozi io ho la mia edicola di fiducia e vado in altre rivendite solo in casi eccezionali.

Dove vado io mi tengono gli albi che di solito prendo e li "prenoto" nel caso di speciali (faccio vedere la terza o la quarta

di copertina con la pubblicità). Poi nel caso di collezioni a dispense o le collezioni storiche arrivano solo le copie che

i clienti hanno richiesto.

Se navajo warrior compra sempre al sabato all'edicola della stazione (che di solito sono le più fornite) è strano che non

sia riuscito a trovare il suo fumetto.

Anche io sono costretto a rifornirmi una volta alla settimana, o devo alzarmi mezzora prima alla mattina o comunque

durante la settimana quando arrivo troverò chiuso. E questo pure alla domenica, in quanto ora c'è una sola persona

ad occuparsene e qualche ora vorrebbe averla libera per altre cose!

In teoria al ritorno delle rese per il numero successivo l'edicolante potrebbe procurarti l'albo se nella distribuzione

sono ritornate delle copie. Ma ormai come hanno già segnalato altri ora è più comodo ordinarlo al sito SBE,

con l'occasione fai mettere dentro il pacco qualcos'altro che potrebbe interessarti!

 

Modificato da Dix Leroy
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<span style="color:red;">53 minuti fa</span>, ggaaco dice:

Mah, con 6 euro per la spedizione.

Si, ma io mi riferivo a quanto detto da NK di andare a cercarlo sul lago di Como, che non è proprio a due passi, e con il costo della benzina......

Poi se Navajo lo cerca in una sola edicola e solo di sabato, allora tutto può essere, anche di non trovarlo mai.:P

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2 hours ago, Dix Leroy said:

 

Non so voi ma come per altri negozi io ho la mia edicola di fiducia e vado in altre rivendite solo in casi eccezionali.

 

Anch'io, e non è certo l'edicola più vicina (ce ne sono almeno altre 5 più vicine), ma è quella dove mi danno il servizio migliore.

 

Per esempio, mi sanno dire se un fumetto è uscito o no, e anche se l'hanno finito me lo procurano in pochi giorni (se il distributore locale ne ha ancora) o al massimo in una settimana o due..

 

2 hours ago, Dix Leroy said:

Dove vado io mi tengono gli albi che di solito prendo e li "prenoto" nel caso di speciali (faccio vedere la terza o la quarta

di copertina con la pubblicità). Poi nel caso di collezioni a dispense o le collezioni storiche arrivano solo le copie che

i clienti hanno richiesto.

 

Appunto.

 

Mi meraviglia invece che navajo warrior sia così "fedele" ad un edicola...  che gli dice che Tex non è arrivato (mentre probabilmente ha finito le copie...  io penso sia impossibile che nessun altro abbia chiesto Tex nel frattempo, e quindi se fosse vero se le sarebbe già fatte mandare dal distributore)

 

Dopo una cosa simile io più che dirgli "questo numero prendilo altrove" gli direi "prendi TUTTO altrove, in un posto dove ti trattano meglio"...

 

Proprio in un momento come questo, in cui le edicole sono in difficoltà e un sacco chiudono, credo sia più opportuno premiare chi lavora meglio, anche se magari non è l'edicola più vicina...

 

2 hours ago, Dix Leroy said:

Se navajo warrior compra sempre al sabato all'edicola della stazione (che di solito sono le più fornite) è strano che non

sia riuscito a trovare il suo fumetto.

 

Non è detto che le edicole delle stazioni siano le più fornite, ormai...  la gente passa il tempo sullo smartphone lungo i viaggi in treno, e per esempio dalle mie parti sono state le prime che hanno chiuso (forse anche per gli affitti alti)

 

3 hours ago, borden said:

 

Beh, scusa se te lo dico, ma con abitudini così rigide non lo troverai mai. E' chiaro che a Sondrio è arrivato, ma in altre edicole, evidentemente.

 

L'edicola sotto casa mia chiude di nuovo. Che faccio? Non compro più il giornale?

 

Beh, secondo altri autori Bonelli... sì!  Smetti di prendere il giornale!     :lol:

 

L'ho letta ormai in diverse interviste e interventi in forum e social, ci sono testate che vanno male, e la colpa la danno al calo delle edicole (perchè è ovvio che se una persona non è disposta a fare lo sforzo di andare in un'altra edicola, non è mica colpa del fumetto che per lui non vale quello sforzo, noooooo....  )

 

A me pare che sia più ovvio e sensato che siano le edicole a chiudere perchè non si vendono più giornali (anche per colpa della liberalizzazione nei supermercati), più che i giornali a chiudere perchè chiudono le edicole...   :rolleyes:

 

 

 

 

 

 

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  • Rangers

Io ho la mia edicola di fiducia a 1 km da casa dove ogni mese prendo Tex, Tex Willer, Zagor e relative uscite fuori serie.

Mentre in fumetteria prendo il resto : Dampyr, Dragonero e Le Storie che da me non escono!!

 

Comunque basta girare un attimino e non fermarsi sotto casa e si può trovare qualsiasi cosa secondo me

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Accidenti che vespaio....

Tranquilli ragazzi, l'ho trovato, e a procurarmelo è stato lo stesso edicolante della stazione che ne ha richiesto una copia.

mmmm.... non saprò mai se davvero non è mai arrivato o se invece lui (o la moglie o il figlio che gli danno il cambio) hanno esaurito le scorte prima della mia visita, compresa la copia che (da anni) tiene da parte per me. Non ho intenzione di indagare oltre.

In questi giorni lo leggerò e vi farò sapere le mie impressioni.

Grazie e ciao a tutti.

PS. Borden, ma sei sempre così acido? :D

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Secondo me si era venduto tutte le copie, clienti di passaggio che hanno preso il.treno. La moglie o il figlio si saranno vendute tutte le copie appena arrivate a sua insaputa e quando lo ha scoperto ha provveduto a richiederne un'altra al distributore. :smile:

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<span style="color:red;">5 ore fa</span>, navajo warrior dice:

Accidenti che vespaio....

Tranquilli ragazzi, l'ho trovato, e a procurarmelo è stato lo stesso edicolante della stazione che ne ha richiesto una copia.

mmmm.... non saprò mai se davvero non è mai arrivato o se invece lui (o la moglie o il figlio che gli danno il cambio) hanno esaurito le scorte prima della mia visita, compresa la copia che (da anni) tiene da parte per me. Non ho intenzione di indagare oltre.

In questi giorni lo leggerò e vi farò sapere le mie impressioni.

Grazie e ciao a tutti.

PS. Borden, ma sei sempre così acido? :D

 

 

Solo con te.  :P

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<span style="color:red;">4 ore fa</span>, Barbanera dice:

Mmm...ogni tanto anche con me :D:P;):lol::lol2:... fortuna che sono "de coccio" e duro a morire :lol2::lol:...Я всегда готов,per dirla alla Russa...

 Borden non è cattivo, gli tocca.

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<span style="color:red;">7 ore fa</span>, Barbanera dice:
On 2/2/2020 at 22:58, borden dice:

 

 

Solo con te.  :P

Mmm...ogni tanto anche con me :D:P;):lol::lol2:...

 

Sei in buona compagnia.:P

Ad un noto autore è stato chiesto se davvero Boselli fosse tanto cattivo come si dice. La risposta è  stata: "No, se paragonato all'Inquisizione Spagnola".:lol:

Ogni autore o aspirante tale sa cosa vuol dire passare sotto le sue forche caudine ma sa anche che alla fine impara parecchio.

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53 minutes ago, Carlo Monni said:

 

Sei in buona compagnia.:P

Ad un noto autore è stato chiesto se davvero Boselli fosse tanto cattivo come si dice. La risposta è  stata: "No, se paragonato all'Inquisizione Spagnola".:lol:

Ogni autore o aspirante tale sa cosa vuol dire passare sotto le sue forche caudine ma sa anche che alla fine impara parecchio.

 

Il... "caratterino" di Mauro è ormai leggendario, ma qui ho un filmato di qualcuno che dice, testuali parole, che al confronto dello stare nello "sweatshop" di Berardi, lavorare con Boselli "è il paradiso" (notare la faccia di Civitelli quando sente questo e guarda il pubblico per vedere se si rendono conto della portata dell'affermazione...  :lol: )

(il discorso in cui viene fatta l'esplosiva dichiarazione va dal minuto 9':35" al minuto 10': 05")

https://youtu.be/HzS8apKhQ18?t=574

 

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Chiariamo una cosa: Mauro è severissimo come supervisore ma come persona è tutt'altra faccenda. Si può, al massimo, discutere del suo senso dell'umorismo, ma vale anche per Civitelli e per me.:P

In ogni caso, io ritengo che faccia benissimo a comportarsi come fa sul lavoro.

 

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2 ore fa, Carlo Monni dice:

Chiariamo una cosa: Mauro è severissimo come supervisore ma come persona è tutt'altra faccenda. Si può, al massimo, discutere del suo senso dell'umorismo, ma vale anche per Civitelli e per me.:P

In ogni caso, io ritengo che faccia benissimo a comportarsi come fa sul lavoro.

 

A me piace come "conduce" le conferenze o le presentazioni. Di solito in questi frangenti vedo spesso persone che sono

grandi nel loro lavoro ma poi non sanno come intrattenere un pubblico. Quando presenta Boselli non mi annoio mai.

Va da sé che se uno è un curatore di qualcosa quelli che collaborano devono contribuire secondo le sue aspettative e se

non lo fanno è giusto che arrivino le nerbate!

Modificato da Dix Leroy
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3 ore fa, Carlo Monni dice:

Mauro è severissimo come supervisore ma come persona è tutt'altra faccenda

Concordo... personalmente preferisco un duro che ti cazzia ma quando è il caso ti premia ad uno che invece ti illude, blandendoti e facendoti perdere tempo... spero solo che il Grande Capo non si sia dimenticato del sottoscritto...ma penso che ormai sappia bene chi sia il tipaccio che gli ha intasato la email in tempi passati...:D:lol2:

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I Vigliacchi e gli Eroi

 

PARTE TERZA o L’ASSEDIO

 

L’albo precedente termina con la diligenza in fiamme che, trainata dai cavalli imbizzarriti, si avvicina al fortino.

Sinceramente mi aspettavo qualcosa, che so, un attacco degli Yaqui nascosti dietro o magari un passeggero ancora in vita che emerge urlando dai finestrini, un’esca per fare uscire qualcuno da Mezcali.

Invece è solo una parata o, come dice Tex, un avvertimento su quello che avverrà alla stazione di posta.

La comparsa della diligenza in fiamme è il pretesto per introdurre e giustificare la straordinaria presa di posizione di Carson, andare a Fort Hope a sollecitare gli aiuti. Non che questo atteggiamento sia estraneo alla personalità di Capelli d’Argento, quello che fa specie è l’improvvisa decisione da lui presa, con nulla che ne faceva presagire l’avvento. Con in meno la pistola di Kit, la difesa della stazione è senz’altro moooolto più complicata.

La reazione di Tex? A guardare le espressioni del suo volto, pare quasi divertito, come se quella di Carson fosse solo una boutade. Cerca di alleviare la tensione con la battuta sulla missione suicida, ma la faccia del vecchio reprobo è tutta un programma. Mai visto così scuro in volto.

 

Notte. A parte le sentinelle, gli occupanti della stazione dormono della grossa, sfiniti dalla tensione della giornata.

Ma il tradimento cova nell’ombra.... Frank Ce l’Ho Fatto Eccome un Pensierino sveglia Bulder e gli comunica di essere d’accordo sul suo piano. Insieme vanno alla stalla, mettono fuori gioco il povero Paco e rubano l’oro al Figlio del Maestro. Poi il gambler distrae la sentinella, mentre Bulder prende due cavalli e apre il portone. Carson esce proprio in quel momento per rilevare la guardia (che bella coincidenza...) e sventa la fuga di Frank, ma Bulder decide di svignarsela lo stesso, anche se l’oro è nelle tasche del damerino.

In principio, Tex e Carson pensano che i due volessero semplicemente abbandonare la nave, poi arriva un malconcio Masterson che rivela di essere stato derubato. Una bella ‘frugatina’ (ricordate Coffin e Tesah ne Il Totem Misterioso? aaaaaahh, quella sì che era una perquisizione degna di tal nome) e spunta fuori il sacchetto con le pepite. Gli sguardi di Linda e di Frank Figura da Cioccolataio si incrociano per un lungo istante.... L’uomo bbabalbetta qquaqualche paappatetica scuucuscusa, ma la ragazza si allontana, affranta e delusa. Tex grazia il pollastro perchè può essere ancora utile nella difesa, ma lo terrà d’occhio.

 

Oh Tex, Tex, perché sei tu Tex? Rinnega tuo padre, e rifiuta il tuo nome!

 

Ok, lasciamo stare Shakespeare, ma il vecchio Tex di GLB, come minimo, avrebbe per lo meno dato una sonora e vigorosa spazzolata all’imbelle Frank. E invece, una pacca sulla spalla, non farlo più, ok? E via. Neanche un buffetto.

Saputo che Bulder se l’era filata, Tex aveva profetizzato una breve fuga e una sparatoria poco lontano conferma il vaticinio. ‘Tu non sbagli mai’, dice un Carson sempre più tetro.... Gli Yaqui hanno catturato l’ex rapinatore di banche e, a quanto pare, si accingono a un bel festino notturno, a spese dell’involontario ospite. Grida terrificanti si alzano nel cielo buio del Deserto di Yuma. Un terrorizzato Will (mi era colpevolmente sfuggito che fa Parroco di cognome...) sembra il più sconvolto di tutti.

Naturalmente, Tex e Kit non sono niente sconvolti, anzi risoluti ad evitare il massacro del povero mascalzone. Mal che vada, parola di Tex, allevieranno le sue sofferenze con una pallottola pacificatrice.

I due pards escono tranquillamente dal portone principale. Quei volponi di Yaqui stringono d’assedio il fortino senza tenerlo d’occhio, bravi. Al contrario, sorvegliano il cadavere di Bulder....Bè, non è che lo sorvegliano tanto bene, le due ‘sentinelle’ dormono beatemente e i due satanassi si assicurano che continuino a farlo. Coincidenza per coincidenza, altri due indiani arrivano proprio in quel momento per sostituire i primi due pellegrini e dormire a loro volta accanto al defunto Bulder. I pards sono scoperti e se la danno a gambe, inseguiti dalla masnada infuriata.

Mentre fuggono, Carson mette in atto il suo piano, si finge morto, recupera due cavalli degli Yaqui dopo avere eliminato una sentinella e fila verso Fort Hope. Nel frattempo, coperto dai soldati, Tex rientra a Mezcali. In totale, quattro Yaqui mordono la polvere.

Riassumendo:

1 – Gli Yaqui non sorvegliano la stazione di posta.

2 – Le sentinelle di guardia a un cadavere dormono tranquillamente.

3 – Gli Yaqui inseguono a piedi Tex e Carson, lasciando un guerriero a sorvegliare i cavalli invece di montarli per raggiungere i due pards.

4 – Gli Yaqui sparano numerosi colpi senza scalfire i fuggitivi, mentre le poche pallottole dei rangers e dei soldati vanno spesso a segno.

Dalla parte degli Yaqui, questo assedio di Mezcali sembra una faccenda piuttosto raffazzonata e lasciata al caso.

 

Rimasti in ‘quattro gatti’ (parole di Tex), gli indiani hanno la bella idea di scagliare frecce incendiarie verso la stazione. Bene, non potevano farlo nottetempo, con la maggior parte degli assediati sfiniti e mezzo addormentati? Dopo tutto, avevano già bersagliato Mezcali con le frecce e farlo con il fuoco non era certo un colpo di genio improvviso.

I soldati si danno da fare con i secchi, mentre i civili non partecipano allo spegnimento, o almeno non sono mostrati mentre lo fanno. La famigliola di artisti si preoccupa del carro e sono disperati quando lo vedono divorato dalle fiamme. Il solo Paco dà una mano a Tex per mettere in salvo i cavalli. Masterson ha dato l’allarme, poi è sparito, di Frank Cuore Infranto nessuna traccia.

Seguono alcune pagine incredibili, con una serie di avvenimenti piuttosto stupefacenti.

La signora Parson ha un infarto e muore. L’abbiamo vista star male sul carro, riaversi dal malore mentre la famiglia è minacciata dai bandidos messicani, è stata forte e caritatevole la prima notte a Mezcali, assistendo il soldato moribondo. Poi prende un colpo perchè il carro è bruciato. Ok, sono andati in fumo il lavoro e i risparmi di una vita... ma che? I Parson non avevano un soldo, nemmeno i messicani avevano trovato qualcosa. Nella scena si erge a protgonista il buon samaritano Frank che prende in braccio la donna, l’adagia sul letto e poi consola tristemente la bella Linda. Poche ore prima era il Re dei Farabutti, ora cerca di riguadagnare punti. Incredibilmente, Tex rimane un’ombra in secondo piano.

La morte della povera Martha è solo il pretesto per la seconda trovata, il suicidio di Joe. Il ragazzo dà fuori di matto nel vero senso della parola. Sconvolto prima dalla distruzione del carro e dalla morte della madre poi, si fionda fuori dalla stazione dopo avere preso il fucile a Masterson e si getta contro gli indiani. Un guerriero si para davanti a lui, statuario e freddo. Scambio di colpi tra un agitatissimo Joe e un glaciale yaqui. Joe è colpito, l’indiano si scaglia su di lui con la scure, lotta feroce tra i due, Joe spacca la testa al guerriero, poi muore anche lui.

L’azione suicida di Joe, la sua improvvisa pazzia... mah, mi sembra un po’ tirata per i capelli ‘sta storia. Comunque, ci può stare, gli avvenimenti tragici e sconvolgenti possono avere minato l’intelletto del giovane che già non sembrava un tipo dal carattere molto forte.

Particolare la figura dell’indiano che combatte con Joe. Per tutta la storia abbiamo visto e vedremo dei perfetti beccaccioni, ma questo all’inizio sembra uno tosto, impavido, tutto d’un pezzo. Sta lì, fermo come una statua, incurante del fischio delle pallottole. Prende la mira con calma, colpisce Joe due volte, in pieno petto prima e allo stomaco poi. Un bisonte sarebbe schiattato all’istante, Joe no. Poi l’indiano torna ad equipararsi ai suoi degni compari, torna ad essere un beccaccione. Invece di dare il colpo di grazia (bè, forse doveva scaricare l’arma in testa al ragazzo per sperare di accopparlo), si scaglia contro Joe con la scure e, naturalmente, ha la peggio. Un’occasione persa, dagli Yaqui, intendo. E in tutta l’azione, un’altra volta, Tex rimane incredibilmente estraneo, ombra tra le ombre che assistono al dramma. È andato a cercare di alleviare le sofferenze a un delinquente già morto e non spara nemmeno un colpo per tentare di salvare Joe...

Angoscia, frustrazione e sofferenza a Mezcali... gli ultimi, tragici avvenimenti sono devastanti per gli assediati della stazione di posta. Stanchezza, soppraffazione... ‘aiutami, mi sento male...’, nervi tesi... ‘calma, amigo, calma’. E poi rabbia, delusione, paura, raasegnazione... ‘temo che non ci sia più niente da fare’.

Frank Mi Cospargo il Cranio di Cenere continua la sua patetica e irreale opera di redenzione, mentre un incorporeo Tex organizza l’ennesimo funerale, officiato da Frank the Parson. Forse mi sto confondendo, Parson cioè Parroco è il nome da sposata della defunta, non quello del gambler. Ma lui fa il parson, cioè il parroco, di solito lo fa Tex certe cose, ma a Mezcali Tex non è Tex o è diverso dal solito Tex o, insomma, che casino...

Will Parson è abbattuto come una vecchia quercia sotto un tornado, la dolce Linda appare sempre di più come la persona più umana di tutta la faccenda.

 

Notte tranquilla. Una delle balle più grandi che ci hanno inculcato fin da piccoli è che gli indiani non attaccano mai di notte. Non lo facevano perchè avevano paura che gli spiriti dei caduti non trovassero la strada del Paese dei Morti. La verità è che di notte gli esseri umani preferiscono dormire.

All’alba suona l’allarme. Gli Yaqui hanno ricevuto i rinforzi e ora sono una cinquantina. Tutti a cavallo, armati di winchester. Se nella realtà i Sioux o i Comanche o gli Apache avessero avuto tale disponibilitò, oggi il presidente degli USA si chiamerebbe Cavallo che Scalcia o Coperta Puzzolente, non Briscola o La Matta (nel senso di Jolly, Joker).

Tex, da ottimo generale, espone i piani degli Yaqui, come se fosse lui a deciderli. Gli indiani non hanno strategie, fanno sempre le stesse cose, non attaccano di notte (eh, troppo facile così), fanno una prima carica frontale (per perdere metà delle proprie forze) e poi girano sempre intorno al nemico, facendo Uuh-Uuh e Yahiii. Come i pupazzetti nei tiri al bersaglio del luna-park.

I difensori si preparano a fronteggiare gli assalitori. Tra loro si presenta anche Will Parson, provato dai recenti luttu ma improvvisamente impavido e risoluto a difendere la figlia fino alla fine. Ciò gli vale l’elogio di Frank Voglio Guadagnare Punti Leccando Ogni Buco Possibile, che lo paragona ad un eroe.

Morte ai cani bianchi !’ e gli Yaqui attaccano, perdendo cinque uomini in un amen. Le mura del fortino sono basse, gli indiani cominciano a superarle, i difensori ne abbattono un’altra mezza dozzina, mentre anche un paio di soldati escono di scena.

Masterson ha salvato la pelle per un soffio e, in un momento in cui dalla sua parte tutto è silenzioso come nella sacrestia di una chiesa, decide che è meglio defilarsi e si dilegua quatto quatto nella stalla, dove intende nascondersi come un topastro fino al termine della battaglia. La sua espressione stupita, una volta entrato, fa presagire qualche sorpresa.

Gli assediati si rifugiano nell’edificio principale e gli Yaqui ne approfittano per aprire il portone e far entrare il grosso della truppa. Il paradosso è che due indiani aprono tranquillamente il portone, mentre almeno cinque soldati e Tex sono ancora nel cortile, sparando come ossessi.

All’interno dell’edificio, si fa la conta. Mancano Parson, Masterson e Frank Chi l’ha Visto. Linda è invitata da Tex a rifugiarsi in una stanzetta senza finestre, mentre gli Yaqui incendiano la porta. A questo punto, una ventina di indiani cavalca ormai nelle Celesti Praterie. Gli altri cominciano ad entrare da tutte le parti, dalle finestre, dal tetto... ne muoiono altri sette o otto, contro un paio di soldati. Tex salva Linda abbattendo un indiano, poi ne elimina altri tre, quando la situazione si fa disperata. Lui, Linda e il sergente sono assediati nella stanzetta e una drastica decisione viene presa. L’ultima pallottola sarà destinata alla testolina di Linda, per impedire che cada nelle mani dei selvaggi.

In settant’anni, ricordiamo, Tex non ha mai ucciso una donna...

 

PARTE QUARTA, EPILOGO o ARRIVANO I NOSTRI

 

Pagina 95... ormai è ora. Finalmente accade quello che stiamo attendendo, si ode lo squillo di carica della tromba. Arrivano i nostri!

Carson guida ventre a terra (i cavalli, non Carson) i soldati di Fort Hope che fa sempre Forte Speranza.

Gli indiani se la battono. Eroici contro i quattro gatti di Mezcali, codardi quando si tratta di affrontare una guerra degna di tal nome. Un classico.

Ironia della storia, essi scompaionio così, senz’altra menzione. I soldati ricevono l’ordine di inseguirli e dar loro una lezione che ricorderanno per un pezzo. Fino adesso cos’hanno imparato? Ne sono morti cinquanta, stringendo un pugno di mosche.

Carson, il capitano dei soldati e il classico dottore occhialuto entrano a Mezcali, ricevuti dai superstiti, o meglio da Tex, il sergente Connelly e Linda. Scopriremo dopo che sono sopravvissuti altri due soldati. Tex ha la faccia provata e, abbozzando un sorriso, dà il benvenuto al vecchio cammello, confessando di non essere stato molto fiducioso sulla riuscita del suo piano.

Mi chiedo, cosa c’era di così difficoltoso nella missione di Carson? Una volta elusi gli assedianti Yaqui, tutti concentrati all’inseguimento di Tex, non c’era alcun ostacolo tra il vecchio tizzone d’inferno e il forte. L’unica incognita era la tempestività del suo ritorno, ma questo era un calcolo fattibile, non un elemento di dubbio. In ogni modo, Carson si rammarica di non avere scommesso.

Rispunta Paco il garzone, che evidentemente vive nella stalla. Ha scoperto il corpo defunto di Masterson il minatore Figlio del Maestro. Il ragazzo, novello Sherlock Holmes, ha appurato che la morte non è dovuta agli Yaqui. Il vecchio è stato sgozzato dal coltello di Frank Ahi Ahi Cos’hai Combinato e che il sacchetto dell’oro è nuovamente scomparso. Carson salta subito alle conclusioni, il gambler ha ripetuto il giochetto e se l’è filata... ma, colpo di scena! Un soldato testimonia che Frank Anima Candida non c’entra niente, anzi è morto accanto a lui, combattendo come un eroe fino ad essere abbattuto vigliaccamente, colpito alle spalle. Linda è sconvolta e si getta piangente sul corpo dello sventurato. Cribbio, l’amava davvero! E l’aveva già perdonato per l’azione della notte precedente.

A questo punto, altro colpo di scena, all’appello manca solo Will il Parroco. È chiaro che il ladro e assassino è lui, per quanto incredibile possa sembrare. Il patetico, mite e succube Parson, un efferato bandito ed assassino. Paco Holmes informa la compagnia che il fuggiasco non fartà tanta strada, perchè ha rubato l’unico cavallo zoppo della mandria. Tex informa Linda, che si dimostra definitivamente l’unica con le palle al loro posto in tutta la faccenda.

Mi chiedo solo come abbia fatto Parson a lasciare Mezcali indisturbato, mentre attorno decine di indiani feroci assediavano la stazione.

Facile e scontato l’inseguimento, il cavallo di Parson l’ha lasciato a piedi, l’uomo giace a terra inibetito, passandosi le pepite tra le dita. Si giustifica dicendo che l’oro gli avrebbe permesso un giorno di ritrovare sua figlia e offrirle una vita agiata in Europa. Ma intanto l’aveva abbandonata a morte quasi certa. Qualcuna delle sue rotelle ha deragliato, dice Tex, a causa dei drammi subiti. Parson tenta un ultimo folle gesto, stordendo Carson con una pietra, ma viene preso a pepite in faccia da Tex e ripagato con una botta in testa da Kit.

La storia si conclude qui, con l’intento di Tex di occuparsi del futuro della sventurata Linda e l’augurio che, un giorno, Parson ritrovi la favella perduta.

 

Che dire di questa storia? Un remake di una vicenda già narrata, con ovvie varianti? Forse, ma non è questo il punto. Di storie simili tra loro ce ne sono state e ce ne saranno ancora.

Il titolo della vicenda è L’Assedio di Mezcali, ma il fulcro della narrazione risiede nell’individuare I Vigliacchi e gli Eroi che agiscono sul campo.

Secondo la narrazione di Nizzi, eroi sono i soldati tutti, Joe Parson e Frank Yunker, senza contare naturalmente i pards. Eroina è di sicuro anche Linda Parson, non per le azioni, ma per la forza d’animo che ha mostrato.

Vigliacchi sono Bulder, Masterson e Will Parson, anche se quest’ultimo ha la giustificazione della pazzia.

E gli Yaqui? Quelli sono imbecilli, nient’altro.

 

GLI EROI

 

I soldati. Fanno sempre il loro dovere, con abnegazione e professionalità. Sempre solidali, mai una polemica. Spesso antipatici, in questa storia i soldati fanno invece una bella figura, sergente Connelly compreso.

Joe Parson. Ragazzoto semplice e ingenuo, buono d’animo e devoto ai familiari. L’antitesi dell’eroe. Diventa eroe perchè si getta nella tana del lupo, senza speranze di successo? Mah... Diceva il saggio, coraggio è quando si può scegliere, il coraggio stupido è solo stupidità. L’azione di Joe è dettata dalla follia, non da una ponderazione delle possibilità. Joe non è un eroe, è una vittima e basta.

Frank Yunker. Cascamorto, ambiguo, profittatore, ladro, adulatore. Chi più ne ha più ne metta. Combatte per salvarsi la pelle, lo fa con coraggio e forza, forse, ma gli eroi sono altra cosa. Muore senza infamia e senza lode.

Linda. Non partecipa alla lotta, non è donna d’azione. È protetta dai combattenti e vive con dignità quei drammatici momenti, senza isterismi e mantenendo piuttosto la calma. Accetta con grande forza d’animo la morte della madre e del fratello, sorregge il padre e non si abatte nemmeno quando è informata del suo tradimento. Il suo unico punto debole? Si innamora troppo in fretta, si indigna giustamente per l’operato di Frank Yunker ma poi lo perdona in poco tempo, andando a piangere sul suo cadavere.

 

I VIGLIACCHI

 

John Bulder. Non si redime mai, in questo è coerente. Ladro era, ladro è rimasto fino alla fine. Vigliacco perchè scappa? Probabilmente ha solo scelto dove e come morire.

Masterson. Burbero e solitario, socievole come un paracarro, simpatico come un tir che ti fa manovra sui gioielli di famiglia. Le uniche cose che gli interessano sono il suo oro e la sua pellaccia. Quanda la situazione si fa disperata, decide di nascondersi sotto la paglia. Vigliacco? Asociale e impalpabile, piuttosto, un personaggio creato solo per giustificare la presenza dell’oro.

Will Parson. È stato ai margini per tutta la storia, trovandosi improvvisamente alla ribalta negli ultimi istanti. La sua follia finale, l’omicidio, il furto e la fuga costituiscono un colpo di scena, soprattutto perchè sminuiscono completamente un personaggio di per sè anonimo. Mi sarei piuttosto immaginanto, dopo la morte di moglie e figlio, un Will che improvvisamente sacrificasse la sua vita per salvare Linda, mai più che l’abbandonasse con in tasca l’oro del minatore. Vigliacco? Piagnucoloso ed inutile, senza nerbo, questo sì.

 

Che dire di Tex? All’inizio della storia sembrava di essere nei canoni consueti, con il nostro eroe tutto d’un pezzo che decide e fa per tutti, che impone le sue decisioni, che prende a cazzotti Yunker per una cazzata e che organizza alla bell’e meglio la difesa della stazione. Nella seconda parte entra decisamente in ombra. È vero, combatte con la solita abilità e destrezza, massacra nemici come mosche e arriva sempre al momento giusto, ma... non mi va giù quel semplice rimbrotto rivolto a Frank, quasi si trattasse semplicemente di un bambino che ha rubato le caramelle. E poi, lascia la scena a Yunker quando muore Martha e non muove un dito quando Joe dà fuori di matto. Anzi, lo vediamo incredibilmente là dietro, semi nascosto sullo sfondo di un paio di vignette, semplice spettatore. Il vero Tex è il centro della scena, il fulcro del racconto. Le storie si dipanano attorno a lui, è lui che detta gli eventi, qui sembra che gli scivolino addosso. Il momento più bello della vicenda è la vignetta e la sua espressione quando riceve Carson, ‘felice di rivederti, vecchio cammello’. Commovente.

Carson non è male in questa storia. All’inizio subisce le solite saccenterie di Tex, è un po’ sottotono nell’attacco al trading post e si rammarica di non avere fermato Bulder nell’inseguimento. Una giornata storta capita a chiunque. Poi si erge a protagonista, decidendo di andare da solo in cerca di aiuti ed attuando il suo piano nonostante la (debole) opposizione di Tex. Ribadisco che non ci vedo niente di così periglioso ed eroico in questa missione, ma perlomeno il vecchio cammello fa di testa sua in presenza del boss. Prendiamo e mettiamo via. Certo, il nostro pizzetto preferito brilla per la sua assenza in gran parte del secondo albo, ma la sua missione è cruciale e permea di speranza la difesa degli assediati. Non poteva mancare l’ultima figura da beccaccione, quando si prende una botta in testa dall’insignificante Parson. Ma il vecchio ranger è come la fenice, risorge in fretta dalle ceneri e si vendica con un bel cazzotto che mette fine alla storia.

E gli Yaqui? Indiani sbagliati nel posto sbagliato ma, a parte questo, sembrano lì solo per farsi sterminare come moscerini investiti da un autotreno. Fanno il solletico ai soldati nel deserto, poi sorvegliano il fortino quanto basta per catturare Bulder ma poi si mettono a dormire beatamente, consentendo ai due pards di avvicinarsi tranquillamente al campo. Più ne sono ammazzati e più si gettano contro i nemici a testa bassa, pronti al macello. Dall’aspetto sembrano Apaches, nella tattica di combattimento a cavallo (a loro realmente estranea) somigliano ai Comanches dei film di John Ford. Come tattica d’assalto sono una frana. Fanno tutto a rate, senza affondare i colpi. Prima lanciano nuguli di frecce a casaccio, buone per eliminare il solo Carlito. Poi hanno la brillante idea di incendiare le frecce, ok fanno un bel casino, ma si fermano qui. Poi attaccano la stazione a cavallo come Sioux del South Dakota, per farsi massacrare ad ogni porta o finestra. Non gli è venuto in mente, ad esempio, di ripetere il trucco delle frecce incendiarie, prima dell’attacco. A Mezcali sarebbe stato un bel putiferio, con il fuoco alle spalle e gli Yaqui davanti.

 

Non mi piace dare voti, lo reputo inutile e non c’è una scala di valori appropriati. Se a L’Assedio di Mezcali dò 6, che voto dovrei assegnare a Sulle Piste del Nord, oppure a In Nome della Legge o a Massacro? 734?

L’Assedio di Mezcali-I Vigliacchi e gli Eroi è una storia normale, senza trovate geniali ma nemmeno con cadute nella banalità. È un dejà-vu, certo, ma nella lunga storia di Tex può ben accadere di essere assediati due volte, no? L’assedio è un classico e Tex ne ha vissuti parecchi, in diverse modalità. Tragico Assedio... La Carica dei Navajos...

 

Alla prossima!

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  • 1 mese dopo...
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On 9/2/2020 at 13:46, navajo warrior dice:

L’Assedio di Mezcali-I Vigliacchi e gli Eroi è una storia normale, senza trovate geniali ma nemmeno con cadute nella banalità. È un dejà-vu

 

Il soggetto di questa storia di Nizzi dovrebbe risalire al 2008 quando decise di ritirarsi. Non un qualcosa di nuovo, una valutazione vera e propria sul suo ritorno andrebbe quindi fatta a partire dalla storia in edicola a partire dal prossimo mese.

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35 minutes ago, ymalpas said:

 

 

Il soggetto di questa storia di Nizzi dovrebbe risalire al 2008 quando decise di ritirarsi. Non un qualcosa di nuovo, una valutazione vera e propria sul suo ritorno andrebbe quindi fatta a partire dalla storia in edicola a partire dal prossimo mese.

 

Un vero proprio soggetto o solo l'idea? In ogni caso, per me un autore si valuta più dalla sceneggiatura (che ad "avere buone idee" sono capaci tutti, è per trasformarle poi in storie vere e proprie che si vede la bravura...), e la sceneggiatura di questa storia dovrebbe essere più recente. (per fortuna, perché con tutte le battute e le critiche che ho fatto ai punti deboli di questa storia, per me è comunque molto meglio delle ultime cose che aveva fatto Nizzi prima del suo abbandono...)

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<span style="color:red;">14 minuti fa</span>, Diablero dice:

 

Un vero proprio soggetto o solo l'idea? In ogni caso, per me un autore si valuta più dalla sceneggiatura (che ad "avere buone idee" sono capaci tutti, è per trasformarle poi in storie vere e proprie che si vede la bravura...), e la sceneggiatura di questa storia dovrebbe essere più recente. (per fortuna, perché con tutte le battute e le critiche che ho fatto ai punti deboli di questa storia, per me è comunque molto meglio delle ultime cose che aveva fatto Nizzi prima del suo abbandono...)

 

Il soggetto è effettivamente del 2008. Canzio non glielo respinse tout court ma gli chiese di fare delle modifiche ma Nizzi, che comunque meditava già di farlo, decise, invece, di mollare tutto. Quando Boselli gli ha chiesto di mandargli nuovi soggetti, ha ripresentato anche questo e Boselli glielo ha approvato. la  sceneggiatura risale ai primi del  2017.

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<span style="color:red;">12 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

ha ripresentato anche questo e Boselli glielo ha approvato. la  sceneggiatura risale ai primi del  2017.

 

Con o senza le modifiche di Canzio ? Eventualmente, date le cose che approvavano e stampavano, mi sono sempre chiesto che tipo di revisioni redazionali attuassero.

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<span style="color:red;">14 minuti fa</span>, ymalpas dice:

 

Con o senza le modifiche di Canzio ? Eventualmente, date le cose che approvavano e stampavano, mi sono sempre chiesto che tipo di revisioni redazionali attuassero.

 

 

Di sicuro ci  sono le modifiche mie... Ma poca roba, dai!

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<span style="color:red;">22 minuti fa</span>, borden dice:

Di sicuro ci  sono le modifiche mie... Ma poca roba, dai!

 

Quella che si può chiamare una normale e sacrosanta revisione redazionale (tu e Giusfredi immagino).

 

Io parlavo di cinturoni slacciati, origliatori, colpi in testa, miracolosi colpi di fortuna, metodi sbirreschi con i deboli e arrendevolezza con le mezzeseghe, soluzione spiattellata senza che il nostro debba muovere un dito o spoilerata in copertina per far felici i lettori amanti del giallo, amenità del genere :D

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    • Da Juan Ortega
      Quali sono per voi le 5 migliori storie di Claudio Nizzi?
      Questa la mia lista:
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      2) Fuga da Anderville (Ticci)
      3) Il ragazzo selvaggio (Ticci)
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      Periodicità: mensile
      LA RUPE DEL DIAVOLO
      uscita: 07/04/2020
      Formato: 16x21 cm, b/n
      Pagine: 112
      Soggetto: Claudio Nizzi
      Sceneggiatura: Claudio Nizzi
      Disegni: Corrado Mastantuono
      Copertina: Claudio Villa
       
       
       

       
       

       

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