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TWF - Tex Willer Forum
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....tutto è cambiato...


OLD JOHN
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Domanda

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<span style="color:red;">8 minuti fa</span>, Leo dice:

Va bene che i gusti sono gusti, ma con tutto il rispetto per Ruju, come si può dire che quest'ultimo è più bravo di Nizzi? Non si può paragonare un autore così prolifico con uno che ancora ha scritto poche storie. Senza contare che Ruju, pur essendo un buon autore, non ha ancora scritto il suo capolavoro mentre Nizzi, nel giro di pochi anni, aveva già scritto I Delitti del lago ghiacciato e Fuga da Anderville.

 

E su ragazzi, dai...

Nizzi pagherà sempre la colpa di aver scritto Tex quando non ne poteva più.

Ed è un peccato, perché bastano le storie che hai nominato (e non sono le uniche) per dire che Nizzi è stato un grande.

Poi quando si nomina "El Muerto" tutti sono concordi nel definirla un capolavoro, però Nolitta non sapeva scrivere Tex.

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<span style="color:red;">11 minuti fa</span>, Dix Leroy dice:

Nizzi pagherà sempre la colpa di aver scritto Tex quando non ne poteva più.

Ed è un peccato, perché bastano le storie che hai nominato (e non sono le uniche) per dire che Nizzi è stato un grande.

Poi quando si nomina "El Muerto" tutti sono concordi nel definirla un capolavoro, però Nolitta non sapeva scrivere Tex.

 

Nizzi ha rischiato di affossare Tex ad un certo punto. Ma paragonarlo a Ruju è eccessivo. Lo dico da "tifoso" dell'autore sardo, cui auguro di scrivere decine di capolavori, ma per il contributo dato finora Ruju non è minimamente accostabile a Nizzi.

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Si , Si ,beh , come ho già detto , il tratto dei disegni e icolori  , sono "cambiati" moltissimo , tanto che quando i "giornaletti"

di Tex sono finiti in mano ai miei figli n non disdfegnavano vedere una cosa del loro"vecchio"padre perchè qiei disegni siavvicinavano a quelli giapponesi .... gig robot ... ecc. Le nuove generazioni le invogli così !!!

Tantissimo mi piacciono gli acquerelli dei vari disegnatori !!!

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Cita
On 27/11/2019 at 21:40, Leo dice:

Va bene che i gusti sono gusti, ma con tutto il rispetto per Ruju, come si può dire che quest'ultimo è più bravo di Nizzi? Non si può paragonare un autore così prolifico con uno che ancora ha scritto poche storie. Senza contare che Ruju, pur essendo un buon autore, non ha ancora scritto il suo capolavoro mentre Nizzi, nel giro di pochi anni, aveva già scritto I Delitti del lago ghiacciato e Fuga da Anderville.

 

 

Sono d'accordo con te su tutta la linea tranne una cosa, Ruju ha scritto più di 5.000 tavole, addirittura più di Nolitta, ed anche se su quest'ultimo la penso come VIRGIN

Cita

"Ma infatti... dire che Nolitta, Boselli e Ruju sono decisamente superiori a Nizzi ha lo stesso valore di quando io dico che Nolitta fa cagare a spruzzo"

 

almeno ha scritto qualcosa che io ritengo Ruju non abbia ancora fatto e cito il classico "El Muerto".

 

Attendiamo fiduciosi.......

 

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<span style="color:red;">7 ore fa</span>, ggaaco dice:

 

Sono d'accordo con te su tutta la linea tranne una cosa, Ruju ha scritto più di 5.000 tavole, addirittura più di Nolitta, ed anche se su quest'ultimo la penso come VIRGIN

 

almeno ha scritto qualcosa che io ritengo Ruju non abbia ancora fatto e cito il classico "El Muerto".

 

Attendiamo fiduciosi.......

 

 

El Muerto è una grande storia. Ma c'è anche Mingo il ribelle, bellissima anche se non è una storia texiana. Ma per me il capolavoro di Nolitta è Il Colonnello Watson, che ritengo tra le storie più belle dell'intera saga. 

 

Ruju sa scrivere Tex. Si è calato subito nelle atmosfere del nostro e ha il linguaggio e il piglio giusto. Ma non ci ha ancora regalato capolavori. Anch'io sono fiducioso comunque

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On 29/11/2019 at 07:45, Leo dice:

 

El Muerto è una grande storia. Ma c'è anche Mingo il ribelle, bellissima anche se non è una storia texiana. Ma per me il capolavoro di Nolitta è Il Colonnello Watson, che ritengo tra le storie più belle dell'intera saga. 

 

Ruju sa scrivere Tex. Si è calato subito nelle atmosfere del nostro e ha il linguaggio e il piglio giusto. Ma non ci ha ancora regalato capolavori. Anch'io sono fiducioso comunque

Meglio uno/due capolavori o una media elevata e costante? Preferisco la seconda, e preferisco Ruju a Nolitta, e al momento Nizzi (quello buono!) a Ruju

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Che Ruju sia superiore a Nizzi lo trovo assurdo.. parliamo di uno che ha scritto decine di storie indimenticabili e di un altro autore che non ne ha fatta nemmeno una che si lasci ricordare come qualcosa di simile a un capolavoro. È Tersite di fronte a Diomede, suvvia...

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Ruju sta a Nizzi come Cavalcanti sta a Dante (perdonatemi l eresia,companeros.ma quando ci vuole ci vuole:lol:)...un autore va giudicato su più livelli.Ruju,di cui mi onora il fatto di avergli fornito un soggetto per Tex (che mi è parso di capire lo abbia molto ispirato) è un autore Texiani non ancora del tutto completo...le sue storie Indiane non hanno avuto molto successo.al contrario,susoggetti come il ritorno di Bowen è stato bravissimo.c è anche da dire che Ruju beneficia dell'aiuto di un Signor curatore molto in gamba,lui sì autore completo e geniale.Nizzi praticamente DA SOLO ha trainato la baracca per dieci anni, dieci anni!!!con risultati eccellenti nel complesso...secondo voi, l'ottimo Ruyu ci sarebbe riuscito DA SOLO anche solo per cinque anni???non credo proprio ;)

 

 

Per evitare off topic,aggiungo che tutto è cambiato,ma in meglio...le storie hanno in media un ampio respiro,i soggetti sono curati nei minimi particolari,la serie sta riprendendo copie.in più c è una serie giovanile che va a gonfie vele...che vogliamo di Più???forse un clone di Borden con venti anni in meno che ci porti avanti altri 50 anni Tex...ma secondo voi esiste??

Modificato da Barbanera
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  • Collaboratori

Giudicare ora Ruju, per le poche storie che ha scritto, e metterlo a confronto con Nizzi che è a fine carriera, non ha molto senso. Nizzi non aveva Boselli dietro di lui, ma Canzio e Sergio Bonelli e se parlate in questo modo significa che ignorate cosa abbia significato per lui la presenza, nel bene e nel male, di questi due giganti di cui solo la bravura di Boselli non ci sta facendo sentire la mancanza..

 

E poi smettiamola di fare sempre queste classifiche tra autori, ringraziamo piuttosto di aver avuto sempre nella serie autori di così grandi capacità narrative.

 

Ruju mi sembra che stia ingranando la marcia dopo un inizio in cui io gli rimproveravo molta timidezza. Molto dipende da come andrà "Guatemala", se sarà un'ottima storia pienamente promossa dai lettori potrà scrivere serenamente nuove storie sempre più ambiziose.

 

Purtroppo ha anche avuto il "meglio" del parco disegnatori, da Font a Ortiz, da Ginosatis a Cossu, per tacere di Diso autore non di "balenotteri" ma di polpettoni. 

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Ruju è un autore che apprezzo e leggo volentieri. È corretto. Scrive un Tex classico e piacevole. Raramente ci propina schifezze (quella dei cinesi... Capita.), ma non va mai oltre la piena sufficienza. Un confronto con chi ha scritto Fuga da Anderville, la tigre nera, furia rossa, l' uomo senza passati, la leggenda della vecchia missione, Sioux, l' uomo con la frusta, la congiura, le colline dei Sioux, la ballata di Zoeke Colter per non parlare dei primi texoni è del tutto improponibile, per ora. Poi mi auguro che Ruju faccia il salto di qualità.

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On 3/1/2020 at 11:20, ymalpas dice:

Giudicare ora Ruju, per le poche storie che ha scritto, e metterlo a confronto con Nizzi che è a fine carriera, non ha molto senso. Nizzi non aveva Boselli dietro di lui, ma Canzio e Sergio Bonelli e se parlate in questo modo significa che ignorate cosa abbia significato per lui la presenza, nel bene e nel male, di questi due giganti di cui solo la bravura di Boselli non ci sta facendo sentire la mancanza..

 

E poi smettiamola di fare sempre queste classifiche tra autori, ringraziamo piuttosto di aver avuto sempre nella serie autori di così grandi capacità narrative.

 

Ruju mi sembra che stia ingranando la marcia dopo un inizio in cui io gli rimproveravo molta timidezza. Molto dipende da come andrà "Guatemala", se sarà un'ottima storia pienamente promossa dai lettori potrà scrivere serenamente nuove storie sempre più ambiziose.

 

Purtroppo ha anche avuto il "meglio" del parco disegnatori, da Font a Ortiz, da Ginosatis a Cossu, per tacere di Diso autore non di "balenotteri" ma di polpettoni. 

 

 

Ehi, occhio che poi Pasquale legge e si lamenta!:D Io ho scritto varie volte per il leggendario Ortiz e Font è l'autore per cui ho sceneggiato di più! "Sulla pista per Fort Apache" e "Colorado Belle" sono tra le storie più votate... o sbaglio? Qualcuno osa dire che "Nei territori del Nordovest" o il Texone "Gli Invincibili" siano stati mal disegnati dal grandissimo Font???:old:

 

Ruju ha sceneggiato anche per Ticci, Seijas e altri. Che debba poi tirare la carretta con i più veloci è nell'ordine delle cose. Io  ho tirato e tiro molte carrette, tuttora...:P

 

 

 

 

Modificato da borden
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  • Rangers

Sulla questione disegnatori sono gusti personali.

E Sandro fa classifiche su di loro, come fanno gli altri sugli sceneggiatori.

 

Personalmente amo sia Ortiz che Font!

Son gusti ovvio, ma han fatto dei veri capolavori imho naturalmente

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<span style="color:red;">18 minuti fa</span>, Sam Stone dice:

Sulla questione disegnatori sono gusti personali.

E Sandro fa classifiche su di loro, come fanno gli altri sugli sceneggiatori.

 

Personalmente amo sia Ortiz che Font!

Son gusti ovvio, ma han fatto dei veri capolavori imho naturalmente

Sono autori che hanno una carriera di tutto rispetto, e fumetti alle spalle di un certo peso prima di entrare nella "scuderia".

Ma qualche volta ne hanno "approfittato", fornendo tavole che ad altri sarebbe toccato rifare.

Ed è capitato anche ad altri che ammiro incondizionatamente, sia chiaro!

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Facevo solo notare che Sandro, sulla base di gusti del tutto personali, fa una non richiesta difesa di Ruju, a suo dire "costretto" a lavorare per autori secondari, quando invece si tratta di riconosciuti Maestri del fumetto internazionale con cui ho realizzato alcune delle mie storie, diciamo, non peggiori... Ergo, il teorema del buon Ymalpas è fallace da ogni punto di vista...

 

 

 

 

 

 

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  • Rangers
<span style="color:red;">29 minuti fa</span>, borden dice:

Facevo solo notare che Sandro, sulla base di gusti del tutto personali, fa una non richiesta difesa di Ruju, a suo dire "costretto" a lavorare per autori secondari, quando invece si tratta di riconosciuti Maestri del fumetto internazionale con cui ho realizzato alcune delle mie storie, diciamo, non peggiori... Ergo, il teorema del buon Ymalpas è fallace da ogni punto di vista...

 

 

 

 

 

 

Credo che le tue storie più riuscite in assoluto siano proprio quelle disegnate da Ortiz, Font e naturalmente il grandissimo Marcello!!

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15 ore fa, borden dice:

 

Ehi, occhio che poi Pasquale legge e si lamenta!:D Io ho scritto varie volte per il leggendario Ortiz e Font è l'autore per cui ho sceneggiato di più! "Sulla pista per Fort Apache" e "Colorado Belle" sono tra le storie più votate... o sbaglio? Qualcuno osa dire che "Nei territori del Nordovest" o il Texone "Gli Invincibili" siano stati mal disegnati dal grandissimo Font???:old:

 

Intendevi il Texone "Gli Assassini", borden? Si sicuramente sono le prove migliori di Font..che eccelle nei paesaggi, ma pecca nel tratteggiare la figura di Tex, troppo smilzo..secondo mio gusto personale , naturalmente..

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5 ore fa, borden dice:

Ehi, occhio che poi Pasquale legge e si lamenta!:D Io ho scritto varie volte per il leggendario Ortiz e Font è l'autore per cui ho sceneggiato di più! "Sulla pista per Fort Apache" e "Colorado Belle" sono tra le storie più votate... o sbaglio? Qualcuno osa dire che "Nei territori del Nordovest" o il Texone "Gli Invincibili" siano stati mal disegnati dal grandissimo Font???:old:

 

Ortiz, che tu giustamente definisci leggendario, è stato per me uno dei più grandi disegnatori Tex. Il suo esordio, La grande rapina, fu semplicemente uno spettacolo. Non a caso Nizzi lo ha sempre annoverato tra i suoi disegnatori preferiti, e Manfredi lo ha fortemente voluto nella squadra del suo Magico Vento. La tua Montagne Maledette, con quei superbi e realmente maledetti - per come sono disegnati - Monti Superstizione, sono una delle tue storie che amo di più, e la amo anche grazie ai disegni del grande Jose'. 

 

Ruju, per tornare in topic, ha avuto a disposizione un Ortiz già anziano e in fase calante. Eppure, una delle storie più riuscite dello sceneggiatore sardo è Le Catene della colpa, in cui c'è l'eccellente personaggio di Guillermo Blanco, che buca lo schermo anche grazie alla caratterizzazione grafica del vecchio ma sempre efficace disegnatore spagnolo.

 

Tra le tue storie che amo di più, ci sono anche gli Assassini e Colorado Belle, quest'ultima per me un vero e proprio capolavoro, una storia molto matura e cinematografica. Ebbene, non potrò mai dimenticare le sequenze iniziali nella boom town, rese in maniera superba, magnifica, da Alfonso Font.

 

Infine, non capisco perché non piaccia Ginosatis. La sua (e tua) Caccia Infernale mi piacque molto. 

 

Questo per dire, come già detto da altri pards, che i gusti sono del tutto soggettivi, e che il sottoscritto ritiene perfettamente azzeccati gli aggettivi che riservi al "leggendario" Ortiz e al "grandissimo" Font. 

 

Chiudo parlando della bravura di Ruju. Nizzi ha ammesso che il disegnatore cui una sua storia era attribuita lo influenzava inevitabilmente nella stesura della sceneggiatura. Così, una storia scritta per Villa lo ispirava molto, una scritta per Blasco invece lo deprimeva e lo portava a scrivere con meno entusiasmo. Ebbene, per  il tanto bistrattato Ortiz, Ruju ha scritto (torno a dirlo, perché lo trovo un esempio calzante) Le Catene della colpa, bellissima. E per l'altrettanto disprezzato Cossu (che anch'io ritengo poco adatto al western) ha scritto Il Ponte della Battagla, che è e resta una delle storie più riuscite da lui scritte per Tex, a parer mio. Questo per dire che il disegnatore non è un alibi, e che una storia, se funziona funziona. Ruju per ora funziona "a corrente alternata", anche se va sempre meglio, ma per favore evitiamo di fare paragoni con Nizzi, o addirittura dire che Ruju è superiore a Nizzi. Che tecnicamente potrebbe anche essere, chissà, ma non per il contributo dato a Tex!

Modificato da Leo
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Penso anche io che chi parla di un Ruju superiore a Nizzi, parli di tecnica e quindi si faccia una visione non davvero esaustiva della questione.

E' probabile che un autore relativamente nuovo abbia una tecnica più moderna rispetto a un autore ottantenne...più al passo con i tempi diciamo. Lo stesso GBL, forse, visto oggi potrebbe apparire talvolta improvvisato rispetto a certi sceneggiatori organizzatissimi e scientifici delle ultime generazioni. Ma la tecnica vuol dire poco se poi manca la scintilla del capolavoro, o del quasi capolavoro. Ruju ha ottima tecnica, e resta comunque piacevolmente classico, regalandoci sempre lavori apprezzabili. Ma a parte un paio di storie, si fa fatica a ricordare cosa ha scritto su Tex. E' un autore solido, un passista, con poche cadute e nessuna fuga, mentre Nizzi è il Pantani della situazione che, o cade rovinosamente, o stacca tutti in salita. E se permettete è meglio Pantani di un gregario di super lusso.  Poi posso capire che il numero notevole di storie buttate via da Nizzi nei '500, possa aver lasciato nella memoria di alcuni dei brutti ricordi, ma quello non è Nizzi...è il Pantani depresso e spremuto delle ultime corse.

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<span style="color:red;">27 minuti fa</span>, valerio dice:

Penso anche io che chi parla di un Ruju superiore a Nizzi, parli di tecnica e quindi si faccia una visione non davvero esaustiva della questione.

E' probabile che un autore relativamente nuovo abbia una tecnica più moderna rispetto a un autore ottantenne...più al passo con i tempi diciamo. Lo stesso GBL, forse, visto oggi potrebbe apparire talvolta improvvisato rispetto a certi sceneggiatori organizzatissimi e scientifici delle ultime generazioni. Ma la tecnica vuol dire poco se poi manca la scintilla del capolavoro, o del quasi capolavoro. Ruju ha ottima tecnica, e resta comunque piacevolmente classico, regalandoci sempre lavori apprezzabili. Ma a parte un paio di storie, si fa fatica a ricordare cosa ha scritto su Tex. E' un autore solido, un passista, con poche cadute e nessuna fuga, mentre Nizzi è il Pantani della situazione che, o cade rovinosamente, o stacca tutti in salita. E se permettete è meglio Pantani di un gregario di super lusso.  Poi posso capire che il numero notevole di storie buttate via da Nizzi nei '500, possa aver lasciato nella memoria di alcuni dei brutti ricordi, ma quello non è Nizzi...è il Pantani depresso e spremuto delle ultime corse.

 

Bella metafora. Io però coltivo la speranza che anche Ruju possa scalare il Pordoi...

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Non sono assolutamente d'accordo. Per quanto mi riguarda, Ruju mi comunica sempre emozioni. Le sue storie non saranno capolavori ma, per esempio, "La prova del fuoco" ci si avvicina moltissimo. Finora, Ruju non mi ha mai deluso mentre Nizzi lo ha fatto molto spesso. Nizzi possiede un'ottima tecnica che gli ha permesso di andare avanti per un bel po' anche dopo che la sua crisi creativa era iniziata ma spesso gli mancava il cuore. Una cosa che gli ho sempre rimproverato anche quando era al suo meglio, era il manierismo, l'appiattimento troppo sul modello G.L. Bonelli sino al punto di rifare intere sequenze di vecchie storie dello stesso. Non a caso le sue storie migliori sono quelle in cui non prova a scimmiottare GLB ma è se stesso, scrive alla Nizzi. 

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<span style="color:red;">4 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

Non sono assolutamente d'accordo. Per quanto mi riguarda, Ruju mi comunica sempre emozioni. Le sue storie non saranno capolavori ma, per esempio, "La prova del fuoco" ci si avvicina moltissimo. Finora, Ruju non mi ha mai deluso mentre Nizzi lo ha fatto molto spesso. Nizzi possiede un'ottima tecnica che gli ha permesso di andare avanti per un bel po' anche dopo che la sua crisi creativa era iniziata ma spesso gli mancava il cuore. Una cosa che gli ho sempre rimproverato anche quando era al suo meglio, era il manierismo, l'appiattimento troppo sul modello G.L. Bonelli sino al punto di rifare intere sequenze di vecchie storie dello stesso. Non a caso le sue storie migliori sono quelle in cui non prova a scimmiottare GLB ma è se stesso, scrive alla Nizzi. 

Opinione rispettabilissima, ma comunque si sa che non apprezzi Nizzi...mi pare che, in media, si pensi il contrario del, ovviamente giocoso, duello Ruju - Nizzi...

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48 minuti fa, Carlo Monni dice:

Non sono assolutamente d'accordo. Per quanto mi riguarda, Ruju mi comunica sempre emozioni. Le sue storie non saranno capolavori ma, per esempio, "La prova del fuoco" ci si avvicina moltissimo. Finora, Ruju non mi ha mai deluso mentre Nizzi lo ha fatto molto spesso. Nizzi possiede un'ottima tecnica che gli ha permesso di andare avanti per un bel po' anche dopo che la sua crisi creativa era iniziata ma spesso gli mancava il cuore. Una cosa che gli ho sempre rimproverato anche quando era al suo meglio, era il manierismo, l'appiattimento troppo sul modello G.L. Bonelli sino al punto di rifare intere sequenze di vecchie storie dello stesso. Non a caso le sue storie migliori sono quelle in cui non prova a scimmiottare GLB ma è se stesso, scrive alla Nizzi. 

 

A me Ruju ha deluso spesso (vedi Il cuore di un apache ma anche altre di cui non ricordo il nome), forse in percentuale più di Nizzi, considerato il numero delle storie scritte da entrambi. E ribadisco la mia stima per lo sceneggiatore sardo e la fiducia che ripongo in lui come scrittore texiano.

Su Nizzi scrittore di maniera: forse è vero, ma ha scritto comunque storie bellissime. Ricalcando, è vero, lo stile di GLB, ma per esplicita richiesta di Sergio Bonelli. Lui stesso ha affermato, in un'intervista, che le sue uniche storie più personali sono state Fuga da Anderville e il texone di Parlov. Sulla base di questa affermazione, do ragione a Carlo quando dice che avrebbe dovuto scrivere un po' più alla Nizzi, mettendoci il cuore. Se l'esito è Fuga da Anderville,  viva Nizzi che ci mette il cuore e scrive alla Nizzi e abbasso il Nizzi imitatore di Glb.

 

In conclusione: sono d'accordo con Carlo che Nizzi avrebbe dovuto scrivere più alla Nizzi, ma quando - sentendosi obbligato- si è tenuto nel solco tracciato dal suo editore, ha comunque regalato storie bellissime e diversi capolavori. Cosa che ancora Ruju non è riuscito a fare.

Modificato da Leo
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1 hour ago, valerio said:

E' probabile che un autore relativamente nuovo abbia una tecnica più moderna rispetto a un autore ottantenne...più al passo con i tempi diciamo. Lo stesso GBL, forse, visto oggi potrebbe apparire talvolta improvvisato rispetto a certi sceneggiatori organizzatissimi e scientifici delle ultime generazioni.

 

Credo che l'evidenza porti in direzione opposta: basta vedere cosa viene pubblicato oggi per rendersi conto che molta della parte "tecnica", del MESTIERE del fare fumetti, si è persa, e forse per sempre.  Gli autori più giovani spesso schifano e disprezzano la "fredda" tecnica perchè si ritengono (o vorrebbero essere) "artisti". Oppure non hanno mai avuto l'occasione di impararla, partendo da autodidatti o fidandosi di certe "scuole" di fumetto che insegnano ben poco.

 

Non confondere la capacità di PARLARE di tecnica, imparata con quelle quattro nozioni di semiotica all'università e qualche parolone, con l'effettiva padronanza del "mestiere". È come paragonare un telecronista con un campione. "sicuramente il telecronista è più bravo, guarda come sa parlare bene"

 

Tex è stato sempre abbastanza "protetto" e chi ne ha scritto i testi di solito ha sempre avuto almeno un solido mestiere, ma se guardi al fumetto in generale, oggi c'è da mettersi le mani nei capelli, a vedere il livello tecnico di gran parte degli sceneggiatori, spesso ormai incapaci persino di scrivere dialoghi decenti... 

 

Ovvio che noi ricordiamo sempre i più bravi, non gli scarsi, e ogni epoca ha avuto i suoi scalzacani. Ma quando penso ai più grandi sceneggiatori di fumetti della storia, sono tutti o quasi nomi di un altra epoca. Dove sono i Caniff, i Goscinny, gli Eisner, i Kurtzmann, gli Oesterheld, i Barks attuali? (persino Alan Moore si è ritirato...)  (ma anche nella narrativa, vedo un sacco di Fabio Volo, ma non trovo un Salgari o un Leiber o un Howard...)

 

G.L. Bonelli non avrebbe saputo parlare di semiotica, ed è vero che scriveva in maniera istintiva (almeno apparentemente, a leggere le storie, ma ci sono anche quelli bravi a dare quell'impressione...). Ma era un istinto guidato dalla conoscenza di un sacco di opere di narratori precedenti. il "mestiere", la "tecnica", ce l'ha quello che ti sa riparare una sedia perchè ne ha riparate migliaia prima. Non quello che avrà riparato tre sedie in vita sua, tutte male, ma sa citarti a memoria la catalogazione scolastica delle sedie...

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<span style="color:red;">4 minuti fa</span>, Leo dice:

 

A me Ruju ha deluso spesso (vedi Il cuore di un apache ma anche altre di cui non ricordo il nome), forse in percentuale più di Nizzi, considerato il numero delle storie scritte da entrambi. E ribadisco la mia stima per lo sceneggiatore sardo e la fiducia che ripongo in lui come scrittore texiano.

Su Nizzi scrittore di maniera: forse è vero, ma ha scritto comunque storie bellissime. Ricalcando, è vero, lo stile di GLB, ma per esplicita richiesta di Sergio Bonelli. Lui stesso ha affermato, in un'intervista, che le sue uniche storie più personali sono state Fuga da Anderville e il texone di Parlov. Sulla base di questa affermazione, do ragione a Carlo quando dice che avrebbe dovuto scrivere un po' più alla Nizzi, mettendoci il cuore. Se l'esito è Fuga da Anderville,  viva Nizzi che ci mette il cuore e scrive alla Nizzi e abbasso il Nizzi imitatore di Glb.

 

In conclusione: sono d'accordo con Carlo che Nizzi avrebbe dovuto scrivere più alla Nizzi, ma quando - sentendosi obbligato- si è tenuto nel solco tracciato dal suo editore, ha comunque regalato storie bellissime e diversi capolavori. Cosa che ancora Ruju non è riuscito a fare.

Scrivere sulla falsa riga di GLB era inevitabile. Ma comunque a me pare che uno stile personale lo abbia sempre avuto. Il Tex poliziesco è solo suo. I dialoghi Tex-Carson ironici e irresistibili solo suoi (già aveva fatto molto GLB, ma Nizzi ha portato questa cosa su livelli molto alti e comunque diversi). Quindi si tratta di manierismo personale...

Fichè è rimasto in forma non è stato inferiore a GLB, manierimo o non manierismo. La sua fascia 300 è una delle migliori e retta da solo. La fascia 400 ottima. Poi il crollo, soprattutto soggetti visti e rivisti, poche novità. Ma un artista va giudicato sul meglio. Sennò sarebbe come giudicare mediocre la Callas, perchè dopo 10 anni leggendari ne ha avuto altri 15 disastrosi...

Resta la Callas.

<span style="color:red;">9 minuti fa</span>, Diablero dice:

 

Credo che l'evidenza porti in direzione opposta: basta vedere cosa viene pubblicato oggi per rendersi conto che molta della parte "tecnica", del MESTIERE del fare fumetti, si è persa, e forse per sempre.  Gli autori più giovani spesso schifano e disprezzano la "fredda" tecnica perchè si ritengono (o vorrebbero essere) "artisti". Oppure non hanno mai avuto l'occasione di impararla, partendo da autodidatti o fidandosi di certe "scuole" di fumetto che insegnano ben poco.

 

Non confondere la capacità di PARLARE di tecnica, imparata con quelle quattro nozioni di semiotica all'università e qualche parolone, con l'effettiva padronanza del "mestiere". È come paragonare un telecronista con un campione. "sicuramente il telecronista è più bravo, guarda come sa parlare bene"

 

Tex è stato sempre abbastanza "protetto" e chi ne ha scritto i testi di solito ha sempre avuto almeno un solido mestiere, ma se guardi al fumetto in generale, oggi c'è da mettersi le mani nei capelli, a vedere il livello tecnico di gran parte degli sceneggiatori, spesso ormai incapaci persino di scrivere dialoghi decenti... 

 

Ovvio che noi ricordiamo sempre i più bravi, non gli scarsi, e ogni epoca ha avuto i suoi scalzacani. Ma quando penso ai più grandi sceneggiatori di fumetti della storia, sono tutti o quasi nomi di un altra epoca. Dove sono i Caniff, i Goscinny, gli Eisner, i Kurtzmann, gli Oesterheld, i Barks attuali? (persino Alan Moore si è ritirato...)  (ma anche nella narrativa, vedo un sacco di Fabio Volo, ma non trovo un Salgari o un Leiber o un Howard...)

 

G.L. Bonelli non avrebbe saputo parlare di semiotica, ed è vero che scriveva in maniera istintiva (almeno apparentemente, a leggere le storie, ma ci sono anche quelli bravi a dare quell'impressione...). Ma era un istinto guidato dalla conoscenza di un sacco di opere di narratori precedenti. il "mestiere", la "tecnica", ce l'ha quello che ti sa riparare una sedia perchè ne ha riparate migliaia prima. Non quello che avrà riparato tre sedie in vita sua, tutte male, ma sa citarti a memoria la catalogazione scolastica delle sedie...

Si, ok, era per dire che Ruju è uno sceneggiatore molto molto preparato.

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