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TWF - Tex Willer Forum

[Maxi Tex N. 26] Caccia a Tiger Jack


San Antonio Spurs
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Messaggi consigliati/raccomandati

Come pretendere da uno spagnolo che ne abbia sfogliati più di due o tre?

<span style="color:red;">35 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Che Canzio fosse intervenuto lo sapevo ma non lo ha sempre fatto adeguatamente. Ad esempio, nella prima storia ci sono dei Navajos e si vede chiaramente che non conoscono Tex. Sarebbe bastato semplicemente sostituirli con gli Apaches e la storia sarebbe filata lo stesso.

 

 

 

 

 

Sono d'accordo. Forse all'inizio si fidava troppo. Io e Sergio criticammo le sceneggiature di Segura e in seguito Canzio intervenne più pesantemente.

<span style="color:red;">38 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

 

 . Aldilà delle dichiarazioni di facciata di Sergio Bonelli il Maxi è nato con il solo intento di pubblicare storie che lui non voleva sulla serie regolare, quella degli sceneggiatori esterni allo staff era solo una balla inventata per giustificare la presenza di Segura con i lettori.  

 

 

Giustissimo.

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Just now, borden dice:

Come pretendere da uno spagnolo che ne abbia sfogliati più di due o tre?

Spagnolo, argentino, brasiliano.. Io avrei preteso la  lettura dei primi 200 numeri! Altrimenti Tex poteva pure scordarselo:old:

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  • Rangers
<span style="color:red;">12 ore fa</span>, laredo dice:

Spagnolo, argentino, brasiliano.. Io avrei preteso la  lettura dei primi 200 numeri! Altrimenti Tex poteva pure scordarselo:old:

 

E alla fine non credo le abbia mai lette.... comunque con revisioni e modifiche ci ha regalato a mio avviso storie stupende.

Alcune le so a memoria, come quelle di GLB o di Boselli o di Nizzi prima del 500, mentre alcune delle più recenti non ne ricordo neanche una vignetta

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Tex è stato ppubblicato in Spagna dal 1949 nel formato a striscia per 168 numeri con il nome di Texas Bill. Ce ne è stata negli anni 70 una seconda edizione di  92 numeri in formato bonelliano ed è possibile che Segura lo abbia conosciuto così.

Non è strano, quindi, che potesse conoscere Tex e Carson, i personaggi più ricorrenti nelle storie ma ignorasse diversi dettagli della sua storia.

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Buongiorno a tutti. Volevo condividere con voi alcune considerazioni su un aspetto secondario presente nella storia che da il titolo al maxi.

Mi riferisco al motivo che ha portato Tiger Jack a trovarsi nel villaggio dei Blackfeet, e cioè la fornitura di viveri mandati da Tex. Quando l'ho letto ne sono rimasto colpito perché stiamo parlando di un rifornimento fatto a un villaggio indiano ben lontano dall'ambiente solito in cui si muove Tex. Capirei se si fosse trattato di un villaggio apache o di qualche altra nazione più "vicina", ma qua parliamo di un villaggio distante assai, e non mi riferisco solo all'aspetto geografico.

Riflettendoci su mi è venuto da pensare che questo modo di agire ha un precedente "analogo" nella corrispondenza che Tex tiene con altre persone: mi riferisco a quanto viene detto nella storia di Charvez (sto andando a memoria).

Secondo me lo scambio epistolare in quella storia e l'aiuto alimentare in questo maxi possono essere ricondotte a quel tipo di azioni che GLB disse che avvengono fra una vignetta e l'altra. Certo lui si riferiva a ben altro tipo di azioni, ma concettualmente possiamo estendere il ragionamento a questi due esempi. Se vogliamo fare un distinguo direi che le azioni cui alludeva GLB difficilmente verranno narrate nelle storie, con immagini o solo a parole, mentre le azioni da me citate possono benissimo venire raccontate, anche se solo en passant.

 

Ecco, ho detto la mia, grazie per l'attenzione.

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Mi sono accorto che non avevo letto l'editoriale di Contro... che mette le mani avanti precisando che le storie contenute nel Maxi non sono maschiliste.

Bah.

Forse dovrei smettermela di illudermi e tornare negli anni Settanta insieme a Gianluigi Bonelli, a ridere mentre si lanciano i farabutti giù dalle finestre e a mettere a tacere le donne ordinando loro di tornare a fare la calza.

  • Confuso (0) 1
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Ormai Tex è questo guai a sgarrare sulla morale o il politicamente scorretto.

Tiger ammansisce cani ferocissimi, pur di non ammazzarli (... come cani), la ragazza fugge dalla finestra PRIMA di essere violentata, in Tex Willer ci sono belle ragazze prigioniere in ogni albo o quasi, e non una viene sfiorata....

In tempi ben più duri, GLB accennava senza tanti fronzoli al tentativo di violenza sessuale nei confronti della giornalista in Uno Contro Venti (mi pare), i pards facevano strage di lupi in Diablero e Tiger ammazzava a sangue freddo il rinnegato indiano in El Muerto.

I tempi cambiano, in meglio o in peggio, boh.

Sull'ultimo Tex mensile c'è la pubblicità del volume dedicato a Sulle Piste del Nord (coincidenza?). Sono andato a rileggere quella storia.

Altra roba.

 

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<span style="color:red;">23 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Se tu avessi ragione, la serie chiuderebbe ad aprile  ma ovviamente non sarà così.

 

Il solo fatto che abbiamo raddoppiato le uscite è indicativo che il materiale da pubblicare non manca, altro che aprile....

 

<span style="color:red;">23 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

Aldilà delle dichiarazioni di facciata di Sergio Bonelli il Maxi è nato con il solo intento di pubblicare storie che lui non voleva sulla serie regolare

 

e ora, a eccezione di Nueces Valley e dei Tre Bill mi pare che la collana mantenga la stessa caratteristica, ospitando storie che non possono o non si vogliono far finire sulla regolare...

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Just now, natural killer dice:
Cita

Aldilà delle dichiarazioni di facciata di Sergio Bonelli il Maxi è nato con il solo intento di pubblicare storie che lui non voleva sulla serie regolare

 

e ora, a eccezione di Nueces Valley e dei Tre Bill mi pare che la collana mantenga la stessa caratteristica, ospitando storie che non possono o non si vogliono far finire sulla regolare...

 

No, non nel senso che sottintendi tu almeno.

Fatta eccezione per un Maxi prossimo venturo con l'ultima storia orfana di Almanacco, le prossime storie scritte per i Maxi con due storie sono scritte appositamente con lunghezza anomala proprio con l'intento di pubblicarle lì, non per discriminazione, non mi pare così difficile da capire.

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<span style="color:red;">21 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

 

No, non nel senso che sottintendi tu almeno.

Fatta eccezione per un Maxi prossimo venturo con l'ultima storia orfana di Almanacco, le prossime storie scritte per i Maxi con due storie sono scritte appositamente con lunghezza anomala proprio con l'intento di pubblicarle lì, non per discriminazione, non mi pare così difficile da capire.

 

TABELLONE DELLE STORIE DELLA SERIE DEI MAXI TEX

 


 

2020

MAURO BOSELLI

ALESSANDRO PICCINELLI

I TRE FRATELLI BILL

 

PASQUALE RUJU

UGOLINO COSSU

TITOLO NON DISPONIBILE

PASQUALE RUJU

ROMANO MANGIARANO

TITOLO NON DISPONIBILE

  

2021

PASQUALE RUJU

ROBERTO DISO

LA GUERRA DI OWL CREEK

 

PASQUALE RUJU

SANDRO SCASCITELLI

TITOLO NON DISPONIBILE

PASQUALE RUJU

MAURO DE LUCA

NEVE ROSSA

 

 2022

CLAUDIO NIZZI

GIANC. ALESSANDRINI

LA GRANDE CONGIURA

 

ZAMBERLETTI

GIUSEPPE CANDITA

TITOLO NON DISPONIBILE

LUIGI MIGNACCO

GIACOMO DANUBIO

I FUGGITIVI

  

2023

 

 

TITOLO NON DISPONIBILE

 

PASQUALE RUJU

SANDRO SCASCITELLI

TITOLO NON DISPONIBILE

 

 

TITOLO NON DISPONIBILE

  

 

Se questa si avvicina alla programmazione della collana, a parte I tre Bill di Boselli e Piccinelli, la scaletta non fa che confermarmi quel che pensavo.

Non importa che le storie finiscano sul Maxi per ripiego o che siano scritte appositamente per finire lì.

Diso era in pianta stabile sul Maxi (gli auguro buon lavoro con il nuovo Mister No) Scascitelli l'abbiamo apprezzato sul color e l'ultimo Almanacco, l'Alessandrini visto sul Texone non ha un tratto particolarmente adatto al Tex della regolare, Mignacco finora è apparso solo su Maxi, Magazine e Color breve, mentre di Zamberletti ricordo solo la storia sul Magazine.

Poi ogni tanto Boselli ci regala una perla sul Maxi, ma è l'eccezione che conferma la regola...

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19 minuti fa, natural killer dice:

 

Se questa si avvicina alla programmazione della collana, a parte I tre Bill di Boselli e Piccinelli, la scaletta non fa che confermarmi quel che pensavo.

Non importa che le storie finiscano sul Maxi per ripiego o che siano scritte appositamente per finire lì.

Diso era in pianta stabile sul Maxi (gli auguro buon lavoro con il nuovo Mister No) Scascitelli l'abbiamo apprezzato sul color e l'ultimo Almanacco, l'Alessandrini visto sul Texone non ha un tratto particolarmente adatto al Tex della regolare, Mignacco finora è apparso solo su Maxi, Magazine e Color breve, mentre di Zamberletti ricordo solo la storia sul Magazine.

Poi ogni tanto Boselli ci regala una perla sul Maxi, ma è l'eccezione che conferma la regola...

 

E tu confermi la mia bimpressione, ovvero che sei influenzato dal pregiudizio. Parti dal presupposto, evidente anche se non dichiarato,  che quelle storie saranno di qualità inferiore solo perché non destinate alla serie regolare e che i relativi autori siano giudicati indegni della serie regolare e non ti soffermi nemmeno a chiederti il perché di certe scelte. Per esempio non valui il fatto che sia Zamberletti che Alessandrini sono autori ospiti e gli ospiti non vanno mai sulla serie regolare. Non tieni conto del fatto che sia Danubio che Cosu sulla serie regolare ci sono stati.e nemmeno del fatto che essendo Danubio un disegnatore molto lento si preferisce affidargli storie relativamente brevi. Non sai se Mignacco non stia scrivendo per la serie regolare ma dai per scontato che non sia così.

Pregiudizio, l'ho detto.

 

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Che il mio sia solo un pregiudizio dovranno dimostrarlo le storie in questione.

Per il momento è solo una constatazione.

Spero non diventi dato di fatto.

 

Vorrei davvero essere smentito... ma dai fatti non dalle supposizioni

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Just now, natural killer dice:

Che il mio sia solo un pregiudizio dovranno dimostrarlo le storie in questione.

Per il momento è solo una constatazione

 

Constatazione di cosa ? L'unica cosa che si può constatare da quell'elenco è che certe storie sono scritte e disegnate da determinati autori, nulla di p. Qualunque giudizio adesso sulla loro qualità sarebbe, appunto pregiudizio.

<span style="color:red;">4 minuti fa</span>, natural killer dice:

Vorrei davvero essere smentito... ma dai fatti non dalle supposizioni

 

E allora comincia con non farle tu.

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Credo invece che non si possono bollare come supposizioni le considerazioni di @natural killer: chiaramente nessuno può dire se le storie dei prossimi Maxi saranno belle o brutte, ma la sensazione che sia una serie di "scarti" è più che ampiamente giustificata considerando la storia di questa collana. E inoltre, se escludiamo Ruju e l'eccezione Boselli-Piccinelli, la sensazione che in questa serie vengano generalmente messi autori di secondo piano (Diso, Mignacco, Danubio, Cossu) è a mio avviso non meno fondata.

  • Mi piace (+1) 1
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On 19/4/2020 at 18:43, Carlo Monni dice:

 

Aldilà delle dichiarazioni di facciata di Sergio Bonelli il Maxi è nato con il solo intento di pubblicare storie che lui non voleva sulla serie regolare, quella degli sceneggiatori esterni allo staff era solo una balla inventata per giustificare la presenza di Segura con i lettori. 

 

Ricordo che questo l'hai scritto tu e l'ha confermato borden.

Io mi limito a sperare che non sia più così, anche se vedo che comunque le storie in preparazione denotano una certa separazione, autori per la regolare, autori per Tex Willer e autori per il Maxi a caratterizzare ciascuna di queste collane.

Poi se mi sbaglio, felice di aver sbagliato 

Just now, paco ordonez dice:

Credo invece che non si possono bollare come supposizioni le considerazioni di @natural killer: chiaramente nessuno può dire se le storie dei prossimi Maxi saranno belle o brutte, ma la sensazione che sia una serie di "scarti" è più che ampiamente giustificata considerando la storia di questa collana. E inoltre, se escludiamo Ruju e l'eccezione Boselli-Piccinelli, la sensazione che in questa serie vengano generalmente messi autori di secondo piano (Diso, Mignacco, Danubio, Cossu) è a mio avviso non meno fondata.

 

 con Mario ogni tanto siamo in sintonia...

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<span style="color:red;">1 minuto fa</span>, paco ordonez dice:

Non so come fare a quotare due messaggi in un unico post, quindi taggo

@virgin perdonami, ma di sganassoni e gente lanciata dalle finestre se ne vedono anche nelle  storie attuali! In "Nueces Valley" si veda anche una donna buttata in mare.

 

No, Paco, mi sono spiegato male: non mi riferivo a Tex, ma allo spirito dei tempi in generale! ;)

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Just now, natural killer dice:

 

Ricordo che questo l'hai scritto tu e l'ha confermato borden.

Io mi limito a sperare che non sia più così, anche se vedo che comunque le storie in preparazione denotano una certa separazione, autori per la regolare, autori per Tex Willer e autori per il Maxi a caratterizzare ciascuna di queste collane.

Poi se mi sbaglio, felice di aver sbagliato 

 

 con Mario ogni tanto siamo in sintonia...

 

Pensatela come vi pare, non sta a me farvi cambiare idea . Ci penserà il tempo, spero. Certo che partendo con una certa disposizione dìanimo...

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<span style="color:red;">11 minuti fa</span>, paco ordonez dice:

Credo invece che non si possono bollare come supposizioni le considerazioni di @natural killer: chiaramente nessuno può dire se le storie dei prossimi Maxi saranno belle o brutte, ma la sensazione che sia una serie di "scarti" è più che ampiamente giustificata considerando la storia di questa collana. E inoltre, se escludiamo Ruju e l'eccezione Boselli-Piccinelli, la sensazione che in questa serie vengano generalmente messi autori di secondo piano (Diso, Mignacco, Danubio, Cossu) è a mio avviso non meno fondata.

Bingo.:laugh:

<span style="color:red;">19 minuti fa</span>, paco ordonez dice:

Non so come fare a quotare due messaggi in un unico post.

  

Se posso, io faccio così: cito il primo messaggio e invio. 

Cito il secondo messaggio e invio.

Vedrai che verranno uniti in un unico post. Ma devi essere veloce perchè se nel contempo un altro inserisce un suo messaggio, i tuoi post verranno staccati.

Penso ci siano altri modi, io da imbranato del computer mi arrangio come posso.

<span style="color:red;">9 minuti fa</span>, Loriano Lorenzutti dice:

Bingo.:laugh:

Se posso, io faccio così: cito il primo messaggio e invio. 

Cito il secondo messaggio e invio.

Vedrai che verranno uniti in un unico post. Ma devi essere veloce perchè se nel contempo un altro inserisce un suo messaggio, i tuoi post verranno staccati.

Penso ci siano altri modi, io da imbranato del computer mi arrangio come posso.

Vedi adesso ho fatto così.

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grazie @Loriano Lorenzutti però anche taggare è comodo 😀

@Carlo Monni guarda, personalmente non ho nessuna disposizione d'animo particolare: magari i prossimi Maxi saranno tutti dei capolavori! Aggiungo anche che a me, tra i Maxi relativamente recenti, piacque molto quello di Ruju e Cossu con l'antefatto nella guerra di secessione. Dico solo che, almeno a mio gusto, a vedere la storia dei Maxi nel suo complesso, la sensazione generale è di una serie di scarti, generalmente portata avanti da autori che (a torto o a ragione) non erano visti come adatti alla serie regolare (Segura, Diso e così via). 

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<span style="color:red;">18 minuti fa</span>, paco ordonez dice:

Dico solo che, almeno a mio gusto, a vedere la storia dei Maxi nel suo complesso, la sensazione generale è di una serie di scarti, generalmente portata avanti da autori che (a torto o a ragione) non erano visti come adatti alla serie regolare (Segura, Diso e così via). 

 

Da un punto di vista storico, ti do sostanzialmente ragione anche se, almeno per i miei gusti Segura, con il giusto lavoro di editing avrebbe potuto tranquillamente essere pubblicato sulla serie regolare. Non parliamo poi di Berardi.

Quanto a Diso, è l'unico autore che  è stato realmente confinato sul Maxi non solo perché la sua velocità ne assicurava la produzione (e a questo proposito ho sentito un aneddoto secondo cui Sergio Bonelli lo aveva pregato di dimezzare la sua produzione) ma anche perché riteneva, stavolta a ragione mi sa, che i lettori non avrebbero gradito.

Mi ricordo che anni fa, non di sfuggita dentro un bar ma sulla rivista Scuola di Fumetto, doveva essere il 2004 o 2005, furono pubblicate alcune vignette di quella che doveva essere una storia in tre albi scritta da Nizzi e disegnata proprio da Diso in cui il Colonnello Drake, quello de "Le colline dei Sioux", diventava il comandante di una sorta di Legione Straniera del West. Quella storia non fu mai pubblicata e credo che con un po' di sostanziali modifiche alla trama sia diventata il Maxi "Fort Sahara". Forse è proprio il caso di dire: l'abbiamo scampata bella!:lol:

Ma quello era il passato. Lo status odierno dovrebbe essere dovuto esclusivamente ad esigenze organizzative.

Tra queste esigenze va annoverata anche le regole per cui: 1) gli autori ospiti non vanno sulla serie regolare; 2) i nuovi arrivati, salvo eccezioni  prima si fanno le ossa sulle altre serie e poi passano alla classica mensile.

Posso solo fare ipotesi, anche se le credo abbastanza fondate: 1) c'era necessità di una storia per Candita e l'unico che poteva scriverla in quel momento era Zamberletti che dopo una storia breve sul Color ed una media sul Magazine con il Maxi potrebbe anche aver completato il suo cursus honorum a questo punto. 2 con la struttura attuale di Martin Mystere ad Alessandrini, che è in genere molto veloce,  rimaneva, diciamo così, del tempo libero, per cui qualcuno, presumo il Direttore Editoriale Masiero (o forse è stato proprio Alessandrini a proporsi, chissà?), ha pensato di affidargli un Maxi per tenerlo occupato poi il destino lo ha fatto ammalare (non so di cosa ma è roba di prima del Covid-19) costringendolo a rallentare la produzione ma chi poteva prevederlo?

 

Un'ultima nota su Diso: chi ha comprato l'ultimo Mister No non può che fargli i più sinceri complimenti per un lavoro fatto più o meno a 87 anni. Le scene nella jungla con la pantera nera (anche i giaguari neri possono essere chiamati così) sono semplicemente stupende.

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Finito pochi giorni fa.

 

Non memorabile, ma molto piacevole.

La prima storia ha il grande pregio di riuscire a dare un grande spazio a Tiger Jack senza nascondere il protagonista. Parentesi su Cossu. Io l'ho sempre considerato, già dai tempi di Dylan Dog, un autore dotato ma forse senza troppi stimoli. Uno di quelli che probabilmente non buca una consegna, ma che si è rifugiato nel solito tran tran. In questo caso l'ambientazione lo aiuta molto, la raffigurazione dei boschi è pregevole, ma ho notato alcune imprecisioni nei personaggi. 

La seconda è poco più che un divertissement. Le prime tavole fanno pensare che se il disegnatore fosse arrivato qualche anno prima sarebbe potuto diventare un valido aiuto per la testata, ma con il procedere si nota troppo la differenza con le tavole probabilmente affidate all'assistente.

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  • 2 settimane dopo...

Allora...Finito oggi e ho bisogno di fare un paio di premesse. I Color servono per testare sceneggiatori e disegnatori sul breve, il Maxi sul lungo? Per me non c'è niente di male, poi si compra (se si può), si legge e si valuta. A priori non si può giudicare ma si può decidere di non comprare.

Sulla prima storia mi è piaciuto lo spazio a Tiger, mi sono piaciute le tavole di Cossu sul paesaggio. Il disegnatore è molto "pulito" ma qualcosa non mi piace nell'anatomia e nella dinamica dei personaggi. La storia scorre ma due o tre trovate non mi sono piaciute (quella dei cani e l'assalto finale dei pards). Poi in tutta la caccia Tiger non pensa neppure una volta al suo passato? Comunque globalmente si poteva osare di più. Siamo sul 6.

La seconda storia mi è piaciuta. La zingara, Gunning e alcune tavole spettacolari (altre no e poi ho letto di mani diverse).

Globalmente un Maxi da 6+ per me.

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  • 1 mese dopo...

Non ho letto la seconda storia e per non spoilerarmi nulla non leggo ancora i commenti al topic. Ora peraltro non posso scrivere e devo rimandare a un secondo momento il mio commento alla prima storia. Però volevo chiedere:

 

Offendo qualcuno se dico che la prima storia è un gioiello? Un piccolo capolavoro? Mi scuso in anticipo eh :)

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Non è un mistero che finora Ruju su Tex sia un po' andato a corrente alternata,  proponendo buone storie interrotte però da qualche battuta d'arresto (almeno, a parere di chi scrive). È curioso comunque che due delle sue storie che amo di più siano state pubblicate sul Maxi, pubblicazione da me spesso considerata negletta e che invece, con l'autore sardo-torinese al timone, non è davvero avara di soddisfazioni: qualche anno fa ho amato Il Ponte della battaglia, stavolta è il turno di Caccia a Tiger Jack.

 

Sicuramente il tema proposto (la tratta di schiave) ha contribuito a ben dispormi alla lettura della storia, posto che questo lo ritengo (come immagino tutti) uno dei reati più odiosi, così che la spazzolata ai cattivi mi dà un gusto particolare; ma non  è solo questo. La verità è che Ruju, con il contributo determinante di Cossu, dà vita a quella che ritengo una storia maiuscola, forte e avvincente. Molto forte è già la prima scena sulla riva del lago, che ci fa conoscere sia i mercanti di schiavi che le giovani vittime, entrambi i gruppi convincenti anche per le fattezze dei personaggi proposte da un Cossu particolarmente ispirato. 

 

Forte è anche la scena a casa del vecchio Abner, che compra la bella Daanis e la porta con sé nella sua stanza da letto, sotto gli occhi divertiti dei trafficanti di carne umana e i volti abbassati e piangenti delle altre ragazze blackfoot: Daanis è quindi anche una schiava sessuale, e questo aspetto pruriginoso è inconsueto (anche se non inedito) in Tex e trattato in maniera cruda, con la porta che si chiude e le ragazze umiliate che assistono impotenti alla sottomissione della loro amica. Scena, ripeto, che mi ha molto colpito, così che ho potuto tirare un grosso sospiro di sollievo quando la ragazza, poco dopo, riesce a fuggire e a incontrare, in un meraviglioso paesaggio innevato, uno dei più formidabili Tiger Jack di sempre. Eh si, perché questa, più che una storia di Tex, è una storia con Tex, con il pard navajo sugli scudi e autore di una performance tra le più belle mai ritagliate per il fratello di sangue del nostro ranger. 

 

Tiger ha presto ragione degli schiavisti, ma con un rapido ribaltamento di fronte ecco che si trova incolpevolmente in balia di avversari tanto insidiosi quanto viscidi, incarnati superbamente dalla convincente figura dello sceriffo Wolforth e dai suoi aiutanti. Wolforth è un vero bastardo, ed è il giusto completamento di una banda di vilains tra le più odiose di sempre. 

 

Più tardi, finalmente entrano in azione Tex e Carson, e la loro entrée nel trading post è una delizia: Carson che prende una cassa di liquori e la getta oltre il banco è spettacolo puro, ma il momento più bello lo si ha quando lo schiavista gestore del trading post, ridotto all'impotenza dai due ranger, subisce a terra le bastonate impietose di Nuna: questo è uno degli aspetti di Ruju che mi è sempre piaciuto, i suoi personaggi fanno sempre quel qualcosa in più che da loro non ci si aspetterebbe: in questo caso la dolce e vessata Nuna, appena può vendica i soprusi subiti con una rabbia tanto insospettabile quanto autentica, passando da semplice fanciulla da salvare a parte attiva di un'azione se vogliamo anche vigliacca, ma del tutto condivisibile e verosimile. 

 

La lettura, sempre avvincente, si fa ulteriormente appassionante con l'intervento di Tiger nel covo degli schiavisti, con il salvataggio di Daanis, con la fuga della spaventatissima Fala e con la scena - davvero molto bella - in cui Tiger abbraccia la bellissima blackfoot per farle calore col suo corpo in un momento in cui teme per la sua vita. E se subito dopo il navajo sarà catturato, non sarà per sua colpa, ma solo perché costretto a un'azione semi-suicida dalle condizioni disperate della ragazza, che necessita di un aiuto che costringe Tiger a tentare il tutto per tutto. Ma se anche ciò accade, come detto la cosa non sminuisce la figura del pard indiano di Tex, che in questa storia si rivela decisivo, fiero e indomito come non lo vedevamo forse dai tempi di GLB. 

 

E veniamo poi alla scena finale, che mi ha letteralmente entusiasmato: la partita a poker con l'odioso sceriffo. Tex che subito lo mette in condizioni di inferiorità, che poggia la sua Colt sul tavolo, che non scopre le sue carte rendendo pan per focaccia allo sceriffo per quello che questi aveva fatto subire al povero fondatore del villaggio. Lo sceriffo a quel punto è costretto ad accettare la sfida e a tentare di colpire a morte il ranger, invitando a nozze un durissimo Tex che, uccidendo l'indegno rappresentante della legge, dice: "la scelta che preferisco", dimostrando anche in questa storia la sua spietata inesorabilita' e il suo essere uomo di giustizia e non di legge. E così, dopo aver lasciato il palco per gran parte della storia a un eccezionale Tiger Jack, il nostro si riprende prepotentemente la scena, uccidendo uno dei personaggi più esecrabili e gettando sul suo cadavere "le carte migliori", in una scena che mi ha a dir poco deliziato.

 

Complimenti quindi da parte mia a uno dei più bei @PRuju di sempre e a un Cossu che lo ha seguito alla grande, proponendoci cattivi veramente cattivi, ragazze di una bellezza delicata e fuori dal comune e un Tiger Jack tra i più convincenti di sempre, fiero, indomito, duro, che in alcune circostanze mi ha ricordato il Daniel Day Lewis de L'Ultimo dei Mohicani. 

Modificato da Leo
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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Leo dice:

Non è un mistero che finora Ruju su Tex sia un po' andato a corrente alternata,  proponendo buone storie interrotte però da qualche battuta d'arresto (almeno, a parere di chi scrive). È curioso comunque che due delle sue storie che amo di più siano state pubblicate sul Maxi, pubblicazione da me spesso considerata negletta e che invece, con l'autore sardo-torinese al timone, non è davvero avara di soddisfazioni: qualche anno fa ho amato Il Ponte della battaglia, stavolta è il turno di Caccia a Tiger Jack.

 

Sicuramente il tema proposto (la tratta di schiave) ha contribuito a ben dispormi alla lettura della storia, posto che questo lo ritengo (come immagino tutti) uno dei reati più odiosi, così che la spazzolata ai cattivi mi dà un gusto particolare; ma non  è solo questo. La verità è che Ruju, con il contributo determinante di Cossu, dà vita a quella che ritengo una storia maiuscola, forte e avvincente. Molto forte è già la prima scena sulla riva del lago, che ci fa conoscere sia i mercanti di schiavi che le giovani vittime, entrambi i gruppi convincenti anche per le fattezze dei personaggi proposte da un Cossu particolarmente ispirato. 

 

Forte è anche la scena a casa del vecchio Abner, che compra la bella Daanis e la porta con sé nella sua stanza da letto, sotto gli occhi divertiti dei trafficanti di carne umana e i volti abbassati e piangenti delle altre ragazze blackfoot: Daanis è quindi anche una schiava sessuale, e questo aspetto pruriginoso è inconsueto (anche se non inedito) in Tex e trattato in maniera cruda, con la porta che si chiude e le ragazze umiliate che assistono impotenti alla sottomissione della loro amica. Scena, ripeto, che mi ha molto colpito, così che ho potuto tirare un grosso sospiro di sollievo quando la ragazza, poco dopo, riesce a fuggire e a incontrare, in un meraviglioso paesaggio innevato, uno dei più formidabili Tiger Jack di sempre. Eh si, perché questa, più che una storia di Tex, è una storia con Tex, con il pard navajo sugli scudi e autore di una performance tra le più belle mai ritagliate per il fratello di sangue del nostro ranger. 

 

Tiger ha presto ragione degli schiavisti, ma con un rapido ribaltamento di fronte ecco che si trova incolpevolmente in balia di avversari tanto insidiosi quanto viscidi, incarnati superbamente dalla convincente figura dello sceriffo Wolforth e dai suoi aiutanti. Wolforth è un vero bastardo, ed è il giusto completamento di una banda di vilains tra le più odiose di sempre. 

 

Più tardi, finalmente entrano in azione Tex e Carson, e la loro entrée nel trading post è una delizia: Carson che prende una cassa di liquori e la getta oltre il banco è spettacolo puro, ma il momento più bello lo si ha quando lo schiavista gestore del trading post, ridotto all'impotenza dai due ranger, subisce a terra le bastonate impietose di Nuna: questo è uno degli aspetti di Ruju che mi è sempre piaciuto, i suoi personaggi fanno sempre quel qualcosa in più che da loro non ci si aspetterebbe: in questo caso la dolce e vessata Nuna, appena può vendica i soprusi subiti con una rabbia tanto insospettabile quanto autentica, passando da semplice fanciulla da salvare a parte attiva di un'azione se vogliamo anche vigliacca, ma del tutto condivisibile e verosimile. 

 

La lettura, sempre avvincente, si fa ulteriormente appassionante con l'intervento di Tiger nel covo degli schiavisti, con il salvataggio di Daanis, con la fuga della spaventatissima Fala e con la scena - davvero molto bella - in cui Tiger abbraccia la bellissima blackfoot per farle calore col suo corpo in un momento in cui teme per la sua vita. E se subito dopo il navajo sarà catturato, non sarà per sua colpa, ma solo perché costretto a un'azione semi-suicida dalle condizioni disperate della ragazza, che necessita di un aiuto che costringe Tiger a tentare il tutto per tutto. Ma se anche ciò accade, come detto la cosa non sminuisce la figura del pard indiano di Tex, che in questa storia si rivela decisivo, fiero e indomito come non lo vedevamo forse dai tempi di GLB. 

 

E veniamo poi alla scena finale, che mi ha letteralmente entusiasmato: la partita a poker con l'odioso sceriffo. Tex che subito lo mette in condizioni di inferiorità, che poggia la sua Colt sul tavolo, che non scopre le sue carte rendendo pan per focaccia allo sceriffo per quello che questi aveva fatto subire al povero fondatore del villaggio. Lo sceriffo a quel punto è costretto ad accettare la sfida e a tentare di colpire a morte il ranger, invitando a nozze un durissimo Tex che, uccidendo l'indegno rappresentante della legge, dice: "la scelta che preferisco", dimostrando anche in questa storia la sua spietata inesorabilita' e il suo essere uomo di giustizia e non di legge. E così, dopo aver lasciato il palco per gran parte della storia a un eccezionale Tiger Jack, il nostro si riprende prepotentemente la scena, uccidendo uno dei personaggi più esecrabili e gettando sul suo cadavere "le carte migliori", in una scena che mi ha a dir poco deliziato.

 

Complimenti quindi da parte mia a uno dei più bei @PRuju di sempre e a un Cossu che lo ha seguito alla grande, proponendoci cattivi veramente cattivi, ragazze di una bellezza delicata e fuori dal comune e un Tiger Jack tra i più convincenti di sempre, fiero, indomito, duro, che in alcune circostanze mi ha ricordato il Daniel Day Lewis de L'Ultimo dei Mohicani. 

Strano, di solito sono quasi sempre d'accordo con i tuoi  giudizi sulle storie,  ma non in questo.Ho trovato il comportamento dei vari personaggi  di questa storia abbastanza  sballati e poco credibili. Soddisfatto invece del altro  maxi, Il ponte della battaglia.🙋🏻‍♂️

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