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TWF - Tex Willer Forum

[714/715] La rupe del diavolo


natural killer
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ma non mi dirai che ti piace quella storia

A: scontatissima

B: pienissima di dialoghi scienfifici( tutta la storua ne e' piena) 

ma forse questo non e' il topic giusto per discuterne

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Ho letto in ritardo il primo albo di questa nuova storia e non è facile intervenire in una discussione che, come ogni volta che si parla di Nizzi, si è immediatamente polarizzata.

Sicuramente, non si può dire che la figura di Claudio Nizzi sia poco importante per gli appassionati del Tex, visto che nei suoi confronti si manifestano sempre sentimenti piuttosto "forti".

 

Dal mio punto di vista, le prime 110 pagine scorrono gradevoli.

Certo, le vicende che costituiscono l'antefatto sono un po' rocambolesche.

Altrettanto vero è che il ritmo, nella prima metà dell'albo, risulta piuttosto lento. Ma questa, a mio sommesso avviso, è una scelta autoriale. Nella musica, d'altra parte, non c'è solo il ritmo travolgente del Bolero di Ravel (quello che spesso Boselli ci fa sentire), ma anche l'Adagio per Archi, op. 11 di Barber. 

 

Quanto ai disegni, in passato il tratto di Mastantuono mi ha lasciato qualche perplessità. Al contrario, in questa occasione ho molto apprezzato sia l'espressività degli attori in scena (splendido il suo Tex che ride), sia i sontuosi sfondi, in interno e in esterno.

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  • 2 settimane dopo...
<span style="color:red;">3 ore fa</span>, Loriano Lorenzutti dice:

Finalmente è uscita la seconda parte, sto cominciando a leggere la prima, non vedo l'ora di vedere Tex in mutande.


Scusami in che senso è “uscita” la seconda parte? Non esce mica il 7?

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<span style="color:red;">11 minuti fa</span>, valerio dice:

Gli albi di Tex, inspiegabilmente, in alcuni posti escono prima. Anche due giorni prima. Non l'ho mai capita sta cosa.

Secondo me (sono pronto ad essere smentito)gli albi arrivano prima nei posti più vicini al distributore nazionale, mentre qui al Sud gli albi arrivano puntuali. 

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<span style="color:red;">3 minuti fa</span>, Il Maestro dice:

Secondo me (sono pronto ad essere smentito)gli albi arrivano prima nei posti più vicini al distributore nazionale, mentre qui al Sud gli albi arrivano puntuali. 

A Firenze non arrivano mai prima...

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Just now, navajo warrior dice:

😀  Cinisello, Sesto e Pantigliate  sono vicini a Segrate.... mica Firenze

Certo, ma sento di gente che dice di aver già letto gli albi giorni prima anche da diverse altre zone d'Italia, talvolta😀

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Non lo so io non credo di averlo mai visto in anticipo (Milano) però c’è da dire anche che non capita spesso di passare in edicola prima del giorno ufficiale dell’uscita

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Quando a Trieste esce il giorno di uscita dato dalla Bonelli, per me è in ritardo. Qui, non arabbiatevi, arriva quasi sempre un paio di giorni prima. Ma non cambia nulla.

<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Mondego dice:

Non lo so io non credo di averlo mai visto in anticipo (Milano) però c’è da dire anche che non capita spesso di passare in edicola prima del giorno ufficiale dell’uscita

E per questo che scrivo che è uscito, forse qualcuno lo trova prima anche lui.

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comprato e letto CONTIENE SPOILER

 

seconda parte con più azione, storia che non rimarrà certamente scolpita negli Annali texiani per originalità e bellezza, ma che rimane comunque una prova più che dignitosa dello scrittore di Fiumalbo. 

l'odissea del battello nella palude è piuttosto interessante, anche se gli attacchi dei Siksika diventano un po' troppo prevedibili.

 il tentativo di fare franare la montagna con l'ausilio della dinamite ci sta

non mi ha però fato impazzire il finale, che ho trovato un po' "tirato via" con il tentato omicidio di Travis ad opera del capitano della "Glory of Alberta" che spara al prigioniero di persona, in divisa per giunta, e poi scappa subito dopo verso la nave di Jackson...ho trovato che sia stato un modo un po' banale per chiudere in modo frettoloso e semplicistico una storia buona.

Dialoghi comunque di livello

voto 7-

 

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Storia senza particolari lodi, questa di Nizzi, che conferma il trend attuale in un buon livello medio, senza errori e senza sussulti.

Il soggetto è discreto, ma non mi ha esaltato più di tanto.

La sceneggiatura senza errori, i pard in forma, i dialoghi abbastanza buoni (solidi e alcuni anche abbastanza divertenti. Nulla a che vedere con quelli del miglior Nizzi), alcuni buoni siparietti con Carson.

Secondo albo meglio del primo, con più ritmo e maggiore azione. La scena più bella quella di Tex che va a un passo dal farsi sbudellare in acqua dal capo degli indiani.

Storia, insomma, discreta. Nulla da farsi ricordare. Ribadisco, una buona media mi sta bene, storie come queste sono utili alla casa editrice e scorrevoli da leggere per i lettori, ma da un Nizzi è lecito aspettarsi qualcosa di più sostanzioso.

I disegni buoni. Pare sempre che ridano, però i personaggi di Mastrantuono. Nulla di male, intendiamoci. Anzi, un Tex più allegro è positivo, ma questi ridono sempre tutti.

Anche la caratterizzazione dei volti dei pard mi lasciano un pò perplesso.

Bellissimi, invece, i disegni delle navi, gli indiani e i particolari del fiume.

Nizzi 6.50

Mastrantuono 6.50

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Buona di prova di Nizzi, la gag al ristorante nel primo albo molto divertente. Storia che ho preferito a "L'Assedio di Mezcali", ma non di molto. 
I disegni di Mastantuono sono buoni, alcune vignette molto belle soprattutto quella in cui i cinque pards sparano tutti uniti. Però i volti (di Gros Jeane e Kit Willer) non mi piacciono.
Nizzi 7
Mastantuono 7.5

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Letta anche la seconda parte, complessivamente discreto il lavoro di Nizzi a mio parere. Tutto sommato, preferisco questa storia rispetto all' "Assedio di Mezcali"... In particolare, ho apprezzato i dialoghi dello sceneggiatore modenese, e quel clima di goliardia tra tutti i pards che ha saputo creare con efficacia.

Poi, è chiaro, il meglio Nizzi l'ha dato in passato, inutile quindi aspettarsi trame troppo elaborate o improbabili colpi di coda (dove sta scritto, poi, che la semplicità sia per forza un difetto?)... Quello che può dare è questo: un sano intrattenimento, tanta avventura e la sensazione di trovarsi con dei vecchi amici... E in questo, sono d'accordo con il Bos, in giro tanti sceneggiatori meglio di Nizzi non ce ne sono. :)

 

Taluni criticheranno la scena dell'agguato (perché come è noto, del resto, i rangers dell'ottocento erano dotati di occhi anche sul fondoschiena 🙄), o quella in cui Gros Jean traina il battello.... Una sequenza che vuole sottolineare la forza erculea del canadese, e quindi in linea con il personaggio creato da G.L. Bonelli.... Ma chi se ne importa, l'importante per me è che sia stata una lettura agile e divertente. :trapper:

 

Buon lavoro anche da parte di Mastantuono, specie nella rappresentazione dei paesaggi.

 

Adesso non vedo l'ora di leggere la lunghissima "Netdahe!"! :indiano:

 

 

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Stranissimamente, in considerazione di quanto avviene in genere nelle mie contrade, Tex è giunto in edicola già mercoledì, ossia con UN GIORNO DI ANTICIPO rispetto al programma 😱..!! Dopo essermi ripreso dalla sorpresa, sono passato alla lettura del secondo albo e devo ammettere che... l'effetto sorpresa si è decisamente affievolito..!

Purtroppo, a mio parere Nizzi non solo ha mantenuto la storia sui medesimi ritmi blandi e prevedibili del primo albo, ma nemmeno ha secondo me saputo sfruttare a dovere quello che, al termine del primo albo, sembrava essere un imprevisto che avrebbe potuto rendere il prosieguo della vicenda un po' più movimentato. Invece, Tex e soci hanno dovuto confrontarsi contro avversari rivelatisi  non particolarmente agguerriti ed essi stessi assai prevedibili, quindi tutt'altro che impossibili da sbaragliare con relativa facilità: col senno di poi, quasi si fa fatica a capire che bisogno avesse Gros-Jean (a tal proposito, impossibile non notare i suoi progressi col fucile rispetto alle precedenti apparizioni 😲) di scomodare il quartetto dei Nostri a raggiungerlo in Canada sin dalla lontana Arizona.

 

In sostanza, la seconda parte della storia mi è paradossalmente risultata se possibile ancora più piatta della prima, e la cosa che mi spiace ancora di più è dover constatare che, da quando ha ripreso a scrivere a pieno regime, il Maestro di Fiumalbo (mi sembra doveroso chiamarlo così in virtù dei tanti capolavori con cui ci ha deliziati in passato) continua a mantenersi in una sorta di limbo creativo tendente al compitino, senza particolari sbavature ma al contempo privo di qualsiasi guizzo...

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L'impressione alla lettura dei due albi insieme è che Nizzi nello scrivere il soggetto non avesse in mente una trama, ma semplicemente una situazione. Tutto ciò che non riguarda direttamente l'odissea dell'imbarcazione tra nemici che la insidiano e rapide impreviste,  infatti, ha un che di posticcio, di forzato, d'inserito attorno per puro dovere di contesto. Questo pregiudica fatalmente la lettura, anche perché non c'è equilibrio tra i tempi della storia: tanto la parte che precede il viaggio sul battello è lenta e dilatata quanto il finale che la segue pare sacrificato per le poche pagine che gli sono concesse. Il risultato è che si rimane in superficie, i membri della cricca non vengono approfonditi e il loro piano resta perlopiù abbozzato, con tutto ciò che ne consegue nella soddisfazione del lettore, che vede i protagonisti risultare vincitori sull'organizzazione in maniera troppo sbrigativa. I dialoghi in sé non mi sono dispiaciuti, al di là del veramente fastidioso riferimento a bistecche e patatine. Detto questo, il corpo centrale sull'odissea della Belle Star funziona e diverte, dunque alla fine si ha comunque la consapevolezza di aver letto una storia di Tex, seppur non brillante e anzi con varie debolezze. Testi senza infamia e senza lode, da 6,5.

Un buon Mastantuono ai disegni.  

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<span style="color:red;">26 minuti fa</span>, Gulliver... dice:

L'impressione alla lettura dei due albi insieme è che Nizzi nello scrivere il soggetto non avesse in mente una trama, ma semplicemente una situazione. Tutto ciò che non riguarda direttamente l'odissea dell'imbarcazione tra nemici che la insidiano e rapide impreviste,  infatti, ha un che di posticcio, di forzato, d'inserito attorno per puro dovere di contesto. Questo pregiudica fatalmente la lettura, anche perché non c'è equilibrio tra i tempi della storia: tanto la parte che precede il viaggio sul battello è lenta e dilatata quanto il finale che la segue pare sacrificato per le poche pagine che gli sono concesse. Il risultato è che si rimane in superficie, i membri della cricca non vengono approfonditi e il loro piano resta perlopiù abbozzato, con tutto ciò che ne consegue nella soddisfazione del lettore, che vede i protagonisti risultare vincitori sull'organizzazione in maniera troppo sbrigativa. 

Un buon Mastantuono ai disegni.  

Concordo sul finale affrettato (molte sceneggiature dell'ultimo Nizzi mi ricordano, nel bene e nel male, certi albetti a striscia degli anni '50, in cui Bonelli faceva finire in fretta e furia la storia), meno sul resto... Il piano, seppure semplice e lineare, è molto chiaro: il gradsso vuole far fallire il viaggio inaugurale del giovane Pierre per conservare il monopolio dei trasporti sul fiume. Il cattivo provoca dunque l'intervento degli indiani per sviare da lui i sospetti  ed invia un suo emissario nel paese lungo il fiume per capire se qualcuno, sapendo che trattasi di un padreterno in zona, posso muovergli accuse in proposito.

 

Non concordo neppure quando @juanraza85 dice che l'intervento dei quattro pards è inutile... Sono loro a far fuori tutti gli indiani, ad acciuffare il capo e a far fallire la losca manovra sul battello! :)

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, juanraza85 dice:

Stranissimamente, in considerazione di quanto avviene in genere nelle mie contrade, Tex è giunto in edicola già mercoledì, ossia con UN GIORNO DI ANTICIPO rispetto al programma 😱..!! Dopo essermi ripreso dalla sorpresa, sono passato alla lettura del secondo albo e devo ammettere che... l'effetto sorpresa si è decisamente affievolito..!

Purtroppo, a mio parere Nizzi non solo ha mantenuto la storia sui medesimi ritmi blandi e prevedibili del primo albo, ma nemmeno ha secondo me saputo sfruttare a dovere quello che, al termine del primo albo, sembrava essere un imprevisto che avrebbe potuto rendere il prosieguo della vicenda un po' più movimentato. Invece, Tex e soci hanno dovuto confrontarsi contro avversari rivelatisi  non particolarmente agguerriti ed essi stessi assai prevedibili, quindi tutt'altro che impossibili da sbaragliare con relativa facilità: col senno di poi, quasi si fa fatica a capire che bisogno avesse Gros-Jean (a tal proposito, impossibile non notare i suoi progressi col fucile rispetto alle precedenti apparizioni 😲) di scomodare il quartetto dei Nostri a raggiungerlo in Canada sin dalla lontana Arizona.

 

In sostanza, la seconda parte della storia mi è paradossalmente risultata se possibile ancora più piatta della prima, e la cosa che mi spiace ancora di più è dover constatare che, da quando ha ripreso a scrivere a pieno regime, il Maestro di Fiumalbo (mi sembra doveroso chiamarlo così in virtù dei tanti capolavori con cui ci ha deliziati in passato) continua a mantenersi in una sorta di limbo creativo tendente al compitino, senza particolari sbavature ma al contempo privo di qualsiasi guizzo...

Si. A me pare che Nizzi abbia deciso di provare, in carriera, tutti i tipi di "status" possibili.😀.

Un genio all'inizio, con una serie molto lunga di storie, una più bella dell'altra.

Uno scrittore molto alterno nella "fase 2", con ancora grandi capolavori e però anche vistose cadute.

Un mezzo disastro nella terza fase, con sempre meno storie valide e sempre più storie scialbe o francamente brutte e piene di errori.

Un autore solido, senza errori, Texiano e affidabile, ma anche senza assolutamente nessun guizzo nè al soggetto e nè alla sceneggiatura in questa quarta fase. Fase che, almeno a me (mio gusto personalissimo), ricorda molto Ruju. Leggendo questo ultimo Nizzi provo esattamente le stesse sensazioni di quando leggo Ruju. C'è molto Tex, molta classicità, si respira western, ci si ritrova a casa, ma finisci la storia e te la dimentichi.

 

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Seconda parte molto più godibile della prima; tanta azione con tutti i 5 pards protagonisti, senza rubarsi spazio. Probabile quanto ipotizzato da qualche forumista in precedenza, ovvero che la storia è stata rimaneggiata aggiungendo pagine e/o sequenze. Troppo netta la differenza tra i due albi, soprattutto nell’atteggiamento di Tex. Concordo con il giudizio di Valerio sulle “4 fasi “ di Nizzi, con la descrizione della quarta assolutamente perfetta.

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Secondo albo decisamente migliore del primo, ricco di azione. Kit e Tiger sono notevolmente più in forma (saranno riposati dopo il lungo sonno del primo albo? :zzzzzzz::lol:) e persino Tiger passa dall'ugh a fare i complimenti a Gros-Jean durante la sparatoria. Qualche dettaglio non mi ha convinto, come la fine un po' "semplice" con un marinaio improvvisato sicario che davanti a tutti spara senza uccidere il suo obiettivo e scappa trascinando i rangers direttamente dal suo padrone che non ha nemmeno pensato in anticipo a qualche possibile scappatoia. Oppure l'arrivo in contemporanea di Kit e Tiger e del battello al luogo dell'agguato con la dinamite: non avendo passeggeri a bordo e sospettando dell'agguato non si poteva semplicemente aspettare un via libera e poi passare sotto alla costruzione rocciosa invece di evitare per un soffio la frana?

Per quanto riguarda i disegni ahimé non sono un grande amante di Mastantuono anche se molte storie da lui disegnate sono tra le mie preferite. Alcuni volti un po' troppo squadrati non riesco a farmeli piacere.

Nel complesso direi 6 alla sceneggiatura e 6,5 ai disegni

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Questa storia rappresenta un incrocio tra due delle tematiche molto care e sfruttate da Nizzi, le storie di battelli e le storie del grande nord, un usato sicuro da cui tira fuori una buona storia, niente di particolare o originalissimo ma che alla fine si lascia leggere. 

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  • Collaboratori

Letto l'intera storia  tra mattina e pomeriggio, ciò che mi ha consentito indubbiamente di apprezzarla  ancora di più. La migliore storia scritta da Nizzi negli ultimi vent'anni, forse è prematuro parlare di rinascimento nizziano ma sicuramente un grosso passo in più rispetto alla precedente storia scritta per Filippucci.

 

Dire che nella prima parte del primo albo ho gradito poco lo spiegone riepilogativo sul padre di Corbeau (decisamente male impostate le prime cinque o sei tavole), ma il resto è scritto con classe, con ampia dose di ironia che mi ha strappato a più riprese delle risate, quattro pards in grande spolvero accompagnati da Gros Jean che per una volta non sta a guardare.

 

In particolare ho gradito i soliti bisticci di parole tra Carson e quest'ultimo, la rievocazione dei suoi amori con Tenera Betulla, più in genrale il paesaggio canadese fluviale che conserva intatto il suo fascino.

 

Nemici anche rognosi, ma di cui i nostri vengono a capo in maniera anche non banale, come per esempio quando inscenano la commedia per attirare nella loro cabina uno dei sequestratori che non ha la minima idea del vespaio nel quale va a infilarsi.

 

Nizzi si è divertito a scrivere questa storia, che conserva tutta la sua freschezza, e io da lettore mi sono divertito molto a leggerla.

 

Disegni di Mastantuono promossi, hanno illustrato alla perfezione questa storia.

  • +1 1
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