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TWF - Tex Willer Forum

[714/715] La rupe del diavolo


natural killer
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Messaggi consigliati/raccomandati

1 ora fa, Diablero dice:

ma sulla "recensione" di Riminicomix... permettimi di dire che la "critica", quella vera, è un'altra cosa.

 

Non sarà forse un gran critico, ma è un altro lettore a cui è piaciuta la storia.

 

1 ora fa, Diablero dice:

Sai cosa contesto maggiormente in questa frase? Non il fatto che c'è un pubblico che apprezza le nizzate, questo è più che evidente, ma il fatto che chiami questa storia "classica"...

 

No, no, no, no....   se dovessi assegnare il termine "classico" ad un autore attuale di Tex, direi che l'unico a cui potrei assegnarla è Borden. È credo l'unico, per ora, a portare avanti la tradizione GLBonelliana di avventura classica, immersiva, dove ti appassioni alle avventure di uno o più eroi "credendoci" e vivendo con passione le loro vicende.

 

Io ritengo le attuali sceneggiature di Nizzi "povere" e molto sciatte, ma anche se non si è d'accordo con me su questo, anche se le consideri scritte bene... nel loro citazionismo sono tutto fuorchè "classiche". Sono tipiche di un citazionismo post-moderno anni 80-90 (a cui appartiene anche Faraci) che trova inutile l'immersione nella trama e l'appassionarsi alle vicende, cercando invece di "citare" il più possibile elementi ricorrenti, ma senza "crederci" davvero.

 

Storie come quelle di Nizzi sono "moderne" (o meglio "post-moderne") nel senso che sono concepibili solo oggi, con un pubblico ormai invecchiato che fatica ad appassionarsi e cerca solo citazioni rassicuranti, ripetizioni, deja-vu. Questo non è essere "classici", non più di quanto un brano trap sia "classico" perchè campiona brani classici.

 

Per "classica" intendo tradizionale, nell'impostazione e nel modo di sceneggiare, non (solo) per il citazionismo che pure è indubbio e d'altronde deliberato. E non credo che questo modo di scrivere sia concepibile solo oggi, penso che oggi come vent'anni fa ci sia una parte di pubblico che ci si diverte ancora. Non io, beninteso, da Tex mi aspetto di più, anche se leggere la storia in questione non mi è affatto dispiaciuto, avendo apprezzato l'ambientazione e i dialoghi.

 

1 ora fa, Diablero dice:

Anche senza andare ad analizzare l'uso di quei tratti, poi, basta far notare come Nizzi ancora descriva un Tex "ultramoderno" fallibile, "pulotto", che cerca "prove" e se non le trova non muove un dito. un "commissario Montalbano" nel west, per far vedere come del Tex davvero "classico", quello che accendeva fiammiferi fra le dita dei piedi e faceva risse nei saloon invece di mangiarci patatine, non ha nulla.  Certo, a molti forumisti ricorda la loro infanzia perche hanno iniziato con Nizzi, quindi hanno l'impressione che qualunque cosa abbiano letto da bambini sia "classica"... che è come dire che la musica Classica non è Beethoven, ma è Cristina D'avena.

 

Forse è vero che a me sembra classica perché ho iniziato con Nizzi. Ma il Nizzi dei miei anni, dei suoi anni d'oro, è anch'esso divenuto un classico, altro che Cristina D'Avena. Tra i "classici" di Tex non c'è più solo GLB, c'è anche Nizzi, come d'altronde anche Boselli (che per me è il migliore dei tre, superiore anche a GLB: i classici di Tex, tra venti o trent'anni, saranno quasi tutti suoi. Se fossi un editore, ad esempio, lancerei l'idea di collane di pregio che chiamerei "Le marcelliane", con tutte le storie che Marcello ha disegnato per Borden).   

 

1 ora fa, Diablero dice:

Sulla differenza fra Nizzi e Faraci... è vero che Nizzi non dipinge un Tex tanto ammazzasette sulla SINGOLA scena, ma quando ne accumuli trenta, quaranta, CINQUANTA di "bang bang Ahhh" simili, come per esempio era avvenuto nella storia precedente, alla fine non la vedo tutta stà differenza, Tex comunque aveva ammazzato da solo più di cinquanta indiani e quando è arrivata la cavalleria a "salvarlo" ne erano rimasti una dozzina... non ce la vedo tutta stà differenza (e qui sono in disaccordo con borden)

 

Questa storia può essere eccessivamente dilatata, abusare impunemente di vignette sprecate, presentarci indiani giocattolo... ma ha una trama, che fila anche abbastanza bene. Le ultime storie di Faraci, invece, non avevano nemmeno quella, o avevano buchi troppo evidenti. Credo che Tito avesse perso fiducia, e non escludo che la frequentazione di questo forum abbia potuto incidere sulla sua insicurezza. Non siamo stati teneri (né dobbiamo esserlo, beninteso) e chissà che questo non abbia minato la sua autostima di scrittore texiano. 

Modificato da Leo
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<span style="color:red;">21 ore fa</span>, Grande Tex dice:

Testa di Vitello i tuoi post sono i piu' geniali del topic

ti adoro!!!

Grazie carissimo, troppo buono !!!

 

<span style="color:red;">17 ore fa</span>, laredo dice:

Ah meno male c'è qualcosa che non ti torna..

Eh si ..sai che palle vigliare, meglio godersi la vacanza in battello, tanto non ci sono pericoli in agguato..una partita a poker e poi tutti a nanna:laugh:

Va beh, ma è pure un po' come le avventure cittadine, in cui vengono mandati nel villaggio tal dei tali, dove si sa che c'è un signorotto che spadroneggia, o dei banditi che arrivano in città per liberare dalla prigione il loro capo...Tex e Carson alla sera comunque che fanno ? Prima mangiano bistecche alte tre dita ricoperte da una montagna di patate fritte affogate in birra ghiacciata, poi vanno in camera d'albergo (il migliore della città) e fanno una bella dormita, mica stanno tutta la notte a girare per il paese perchè i banditi POTREBBERO arrivare proprio in quel momento, o il borioso signorotto POTREBBE giocar loro un tiro mancino proprio in quel momento...ecco, io vedo la "Belle Star" come una cittadina in miniatura, che i pards difficilmente avrebbero potuto tenere sotto controllo da cima a fondo 24 ore su 24...anche se comunque ammetto che non l'hanno gestita proprio al massimo lì...ma non lo vedo questo gran svarione...

 

<span style="color:red;">14 ore fa</span>, Leo dice:

 

 

 

 

Questa storia può essere eccessivamente dilatata, abusare impunemente di vignette sprecate, presentarci indiani giocattolo... ma ha una trama, che fila anche abbastanza bene. Le ultime storie di Faraci, invece, non avevano nemmeno quella, o avevano buchi troppo evidenti. Credo che Tito avesse perso fiducia, e non escludo che la frequentazione di questo forum abbia potuto incidere sulla sua insicurezza. Non siamo stati teneri (né dobbiamo esserlo, beninteso) e chissà che questo non abbia minato la sua autostima di scrittore texiano. 

Faraci era partito benissimo, "Lo sceriffo indiano" è un capolavoro...poi ha cominciato un vertiginoso calando fino ad esiti francamente imbarazzanti nelle ultime storie...un gran peccato.

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I più famosi strateghi, a partire dalle guerre puniche (e magari anche prima), hanno sempre studiato, o se possibile scelto, il campo di battaglia per trarne un possibile vantaggio.

Tra i quattro pard c'è qualche stratega?

Evidentemente no, altrimenti avrebbero studiato il tragitto del fiume per cercare di scoprire il luogo scelto dai cattivi per un eventuale attacco.

Magari si accorgevano del ramo del fiume di como che portava alle rapide.

Troppo facile, direte voi.

Se Tex fosse andato al timone per controllare e impedire la possibjle deviazione, sarebbe stato troppo logico, troppo facile, troppo realistico, troppo... troppo "nella vita vera sarebbe successo esattamente questo" e avrebbe rovinato completamente la parte fantastica della storia.

E invece, tutti a letto nella certezza che il battello sarebbe arrivato sano e salvo in porto e solo lì avrebbero iniziato le indagini.

Non è certo colpa loro se gli avvenimenti hanno preso un'altra piega.

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1 hour ago, Testa di Vitello said:

Va beh, ma è pure un po' come le avventure cittadine, in cui vengono mandati nel villaggio tal dei tali, dove si sa che c'è un signorotto che spadroneggia, o dei banditi che arrivano in città per liberare dalla prigione il loro capo...Tex e Carson alla sera comunque che fanno ? Prima mangiano bistecche alte tre dita ricoperte da una montagna di patate fritte affogate in birra ghiacciata, poi vanno in camera d'albergo (il migliore della città) e fanno una bella dormita, mica stanno tutta la notte a girare per il paese perchè i banditi POTREBBERO arrivare proprio in quel momento, o il borioso signorotto POTREBBE giocar loro un tiro mancino proprio in quel momento...ecco, io vedo la "Belle Star" come una cittadina in miniatura, che i pards difficilmente avrebbero potuto tenere sotto controllo da cima a fondo 24 ore su 24...

 

Peccato che questa spiegazione venga smentita dallo stesso Nizzi poche pagine prima...

 

Primo albo, pagina 34, Gros-Jean si dice SICURO (usa proprio quella parola) che il sabotaggio avverrà DURANTE IL VIAGGIO INAUGURALE.

 

1.jpg

 

E mette in conto anche ATTENTATI ALLA VITA DI PIERRE.

 

(vorrei ricordare che Pierre viene aggredito, nella sua stanza, DI FRONTE a quella dei pards che dormivano e non hanno sentito nulla. Potevano pure strangolarlo o accoltellarlo indisturbati, li ha fregati solo il fatto che hanno voluto per forza far andare il battello sulle rapide, altrimenti Tex si svegliava il giorno dopo con Pierre morto...)

 

Gros-Jean fa arrivare Tex dalla riserva, sono MIGLIAIA DI CHILOMETRI DI VIAGGIO, e poi...  vanno TUTTI a dormire, pure Gros-Jean.

 

Vorrei dire che è una dimenticanza una-tantum, ma il non ricordarsi il CONTESTO delle scene purtroppo è TIPICO di Nizzi: devo ricordarvi le battute sulle patatine praticamente sulla tomba profanata di Lylith? I personaggi di Nizzi abitualmente agiscono senza tenere in minimo conto il perchè o il percome sono in scena...

 

Qualcuno ha detto "cosa dovevano fare, stare svegli tutto il viaggio?", che già è una risposta strampalata (visto che ignora il concetto di "turni di guardia", una cosa davvero mai vista in una storia di Tex, vero?), ma ancora più assurda visto che il viaggio DURAVA UNA SOLA NOTTE!

 

Infatti, dopo la seconda notte, ecco la scena nella città dov'era la seconda tappa...

 

3.jpg

 

E, alla fine del viaggio, dopo cinque notti (prima notte, l'agguato, poi passano un giorno a rinforzare la nave, seconda notte tranquilla, terzo giorno due attacchi, il secondo dopo l'incagliamento "nel tardo pomeriggio",  terza notte gettano l'ancora "passeremo qui la notte",  poi una quarta notte nella palude, e arrivano finalmente il QUINTO giorno...

 

4.jpg

 

...con quattro giorni di ritardo.  Insomma, quella era L'UNICA notte in cui i sabotatori potevano agire:  il giorno dopo sarebbero arrivati.

 

Insomma, è inutile che ci si affanni a inventarsi cose per difendere la logica delle azioni di Tex descritte da Nizzi: l'andare a dormire tutti quanti non ha nessuna logica, è totalmente indifendibile e totalmente slegato dalla situazione dei personaggi (che hanno fatto settimane di viaggio solo per essere lì, quella notte, ad impedire che qualcuno possa sabotare la nave o uccidere Pierre... e poi non fanno nulla per prevenirlo o impedirlo)

 

TUTTA l'avventura parte da presupposti privi di senso, e si basa sul fatto che Tex e pards si comportino come totali beccaccini, PRIMA arrivando lì per proteggere la nave, e poi NON proteggendo la nave. Una maniera molto facilona e assurda per creare una situazione iniziale "Tex si trova su una nave attaccata da indiani" che si poteva creare in mille maniere più sensate e meno ridicole.

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Diablero, hai fatto un'analisi dettagliata ed encomiabile, che però presenta un errore di base...Blowill è solo la prima tappa del viaggio della "Belle Star", quindi quella non sarebbe stata l'unica notte papabile per il sabotaggio...tant'è che poi il battello riparte e verrà attuato un secondo tentativo di sabotaggio più avanti...Inoltre forse i pards hanno calcolato che un tentativo di sabotaggio avrebbe potuto avvenire più facilmente durante il giorno, coi malandrini a mischiarsi tra la folla, piuttosto che di notte a locali vuoti e presidiati comunque dalla vigilanza del battello...detto questo ribadisco che è comunque un passaggio un po' forzato, solo non mi è sembrato questa forzatura pantagruelica...non avessi letto questa discussione probabilmente, non dico che non ci avrei fatto caso, ma non ci avrei dato tutto questo peso...

Intanto sto proseguendo con la lettura, e Carson torna alla carica con le bistecche alte tre dita anche nel secondo albo ; ben tre dialoghi-bistecca in una storia, non so se è record, comunque Nizzi scatenato !

 

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17 minutes ago, Testa di Vitello said:

Diablero, hai fatto un'analisi dettagliata ed encomiabile, che però presenta un errore di base...Blowill è solo la prima tappa del viaggio della "Belle Star", quindi quella non sarebbe stata l'unica notte papabile per il sabotaggio...tant'è che poi il battello riparte e verrà attuato un secondo tentativo di sabotaggio più avanti...

 

Ma, dico... la storia è chiarissima, come fai a NON VEDERE QUELLO CHE È LÌ, LAMPANTE, NERO SU BIANCO?

 

Non sono stato a far vedere i tempi fino ad Edmonton perchè quella parte mi pare tanto ovvia che farla notare sarebbe risultato troppo pedante... e invece mi rendo conto che davvero bisogna sottolineare anche le cose più ovvie, la tendenza a "difendere" Nizzi spinge ad ignorarle lo stesso, non importa quanto sono palesi!

 

Ritorniamo all'arrivo a Blowhill, che avviene nella MATTINATA del quinto giorno... che accade dopo?

 

1.jpg

 

Accade che la barca deve perdere MEZZA GIORNATA per un guasto... 

 

(notare anche il dialogo "post-moderno" fra Tex e Carson, poco ci manca che infrangano la quarta parete e parlino con il lettore, alla faccia del "fumetto classico"..)

 

E dopo aver perso diverse ore, a che ora arrivano a Edmonton?


2.jpg

 

Prima di mezzanotte...  :cowboy:

 

Senza quel ritardo, come faceva quel viaggio di poche ore a richiedere una notte supplementare?

 

Davvero, spero che dopo questa esposizione, la cosa sia davvero chiara a tutti e di non vederla più negata in questa o altre discussioni: quella era L'UNICA notte in cui potevano tentare di uccidere Pierre. (per fortuna, il loro piano era un altro, altrimenti come dicevo a Tex e pards non rimaneva che tornare a casa con le pive nel sacco, fermandosi ovviamente in ogni ristorante a mangiare patatine nelle successive 150 pagine...)

 

34 minutes ago, Testa di Vitello said:

Inoltre forse i pards hanno calcolato che un tentativo di sabotaggio avrebbe potuto avvenire più facilmente durante il giorno, coi malandrini a mischiarsi tra la folla, piuttosto che di notte a locali vuoti e presidiati comunque dalla vigilanza del battello..

 

Beh, sì, il Tex di Nizzi è tanto intontito e ridicolo che ci può stare che ritenesse più probabile un attentato nel momento in cui sul battello c'erano decine e decine di persone sveglie e attive che potevano intervenire. Allo stesso modo, questo spiega perché poi si è completamente disinteressato dei sabotatori e ha passato la sera a bere e a giocare a Poker senza sorvegliare nulla: avrà pensato "se non hanno agito quando l'avrei fatto io, che da fine stratega avrei attaccato Pierre mentre era difeso da decine di persone, vuol dire che Gros-Jean s'è sbagliato e non ci sarà nessun attentato...  :P

 

38 minutes ago, Testa di Vitello said:

è comunque un passaggio un po' forzato

 

Non è "un passaggio un po' forzato", è una totale violazione del "patto" con il lettore di cui si parla nel thread sulla volontaria sospensione dell'incredulità.

 

Dire che Tex si faccia più di 5.000 km (un viaggio di settimane!) per proteggere una barca durante un viaggio di poche ore...   e poi SE NE DIMENTICHI e passi il tempo a bere, giocare e dormire senza fare la minima opera di sorveglianza, non ha alcun senso, è una palese forzatura che serviva a Nizzi solo per la scena (a cui probabilmente teneva molto) in cui Tex chiede scusa in mutande. Come "violazione di ogni logica della storia e del mondo", siamo sul livello "Tex si alza in volo propulso dalle sue scoregge..."

.

Anche nel finale, le azioni di Tex non hanno alcun senso, sono slegate dal contesto.

 

Nizzi deve aver pensato che dopo le patatine, i brontolii di Carson, le decine di "bang bang ahhh", mancava ancora qualcosa. "Cosa manca ancora per far contenti i lettori? Intreccio? No, quello tanto non lo metto mai da anni...  avventura? Men che meno...   emozioni? Maddai... CI SONO! MANCA UNA SCAZZOTTATA!"

 

Quindi, mette una scazzottata... in un momento dove non ha alcun senso mettercela.

 

Tex e i pards stanno inseguendo UN ASSASSINO (o comunque uno che ci ha provato), che ha sparato a sangue freddo a qualcuno in loro presenza, e che STA FUGGENDO.

 

Si trovano di fronte a diversi energumeni (il numero è ignoto, ma se ne vedono almeno 10 in una volta in una vignetta a pagina 104), che non conoscono, che vogliono impedirgli di acciuffare il fuggiasco.

 

E cosa fanno Tex e gli altri? Sfoderano le armi e gli dicono che stanno difendendo un assassino? Gli intimano di farli passare?

 

No. Come se fosse la cosa più normale del mondo...  si mettono a fare a botte!

 

Per fortuna in pratica il fuggiasco si ferma ad aspettarli (andando nell'ufficio di Jackson a parlare con lui), e quindi riescono a beccarlo lo stesso, ma...  come faceva a saperlo Tex che sarebbe rimasto ad aspettarli?

 

Qui borden, mi dispiace, non ha visto una delle scene in cui "Tex è cosciente che è l'eroe e che vince sempre", che imputa (giustamente) a Faraci. Qui lo fa anche Nizzi, ma con i pugni invece che con le pistole.

 

I pards sono 5. I marinai sono ALMENO 10, e tutti molto grossi. Vuol dire che ciascuno dei pards ne ha contro due (in realtà, è più logico che i tipacci facciano mucchio sul primo che avanza, che quindi ne avrà contro 5-6, piuttosto che vederli dividersi equamente e cavallerescamente, ma facciamo finta di niente, nel corso della scazzottata ogni pard viene mostrato affrontarne uno per volta come se si mettessero in fila...). Tex li affronta SICURO NON SOLO DI VINCERE, MA ANCHE DEL FATTO CHE ACCHIAPPERÀ IL KILLER

 

La cosa è, palesemente, una di quelle scene "alla Faraci" (in realtà molto frequente anche nelle storie dell'ultimo Nizzi) di cui si parlava. Tex che sapendo di essere l'eroe e di vincere sempre, si butta in una rissa in cui secondo ogni logica NON DOVREBBE AVERE LA MINIMA POSSIBILITÀ DI VINCERE (puoi essere bravo quanto vuoi con la boxe, ma solo nei film di supereroi un uomo da solo ne sconfigge 4 grandi il triplo di lui), senza nemmeno spettinarsi. Anzi, senza nemmeno impensierirsi, prendendola come un passatempo. Al punto che, quando gli viene in mente "ah, che stavo facendo? Oh sì, stavo inseguendo qualcuno..." chiama Carson... e lasciano la scazzottata come se fosse una sala d'attesa (lasciando gli altri tre da soli) per proseguire l'inseguimento...

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Non me ne voglia Diablero, ma la sua posizione su questa storia ci è ben chiara da tempo senza necessità di ribadirla ogni tre post.

 

Le puntualizzazioni che riporta con accanimento non fanno una piega, ma non serviranno a convincere chi è di parere diverso.

 

Personalmente ho già espresso il mio giudizio su questa storia, che ritengo una storia classica di Nizzi, con tutti gli elementi che hanno caratterizzato la sua interpretazione di Tex, dai siparietti comici con Carson alle bistecche e relative patatine, dallo scarso apporto dei pards a una certa superficialità riscontrabile nelle sue sceneggiature, impostate sulla semplicità specie se paragonate alle trame ben più complesse di Boselli.

Una storia che ritengo di poter giudicare nella media della produzione Nizziana, lontana dai suoi capolavori, ma anche dalle sue prove più basse.

Una storia di Tex, come l'ho definita ormai diverse pagine indietro, che si lascia leggere con piacere - mio - senza creare emozioni particolari, ma neanche indurmi allo sconforto.

 

Per chi volesse riporto il link ad alcune recensioni 

 

https://www.comicsviews.it/2020/05/recensione-tex-714-715.html

 

https://www.lospaziobianco.it/tex-714-la-rupe-del-diavolo-nizzi-mastantuono/

https://www.lospaziobianco.it/tex-715-lodissea-della-belle-star-nizzi-mastantuono/

 

https://fumettiavventura.it/2020/04/la-rupe-del-diavolo-tex-n-714-aprile-2020/

 

 

  • Grazie (+1) 1
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Beh, a onor del vero se c'è un Tex che spesso è quasi sovrumano è quello di alcune storie di Boselli. Rispetto a quello di Faraci è migliore 1000 volte, ovvio, ma proprio per la diversa capacità di Borden nella scrittura del Ranger (altrove anche Faraci è un autore molto bravo, ricordiamolo), però anche il Tex di Borden è molto Rambo talvolta.

 

Per il resto, si, mi pare ci sia un pò di accanimento qui...abbiamo capito.

Non credo sia utile fare un processo a un autore (nemmeno presente), forse è sufficiente dire una volta o due che la storia non ci è piaciuta per xyz motivi. Dopo è accanimento e si perde credibilità, forse...

Modificato da valerio
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Certo, come al solito, PRIMA si dice che mi sbaglio e che quello che dico non e vero ("non è vero che è l'unica notte"), POI dopo che dimostro che non mi sbaglio, "Si vede che sei prevenuto, hai ripostato ancora questa cosa che avevi già scritto con altre prove, se sei tanto prevenuto non sei credibile".

 

Quindi, ricapitolando "dal vangelo dei forumisti nizziani",

1) Se non rispondo si vede che mi sbaglio

2) se rispondo e dimostro che non mi sbaglio, vuol dire che sono prevenuto....

 

Ovviamente, poi sarei io quello che vuole sempre avere ragione...  :laugh:   :craniate:

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Diablero sa quello che dice e praticamente ogni punto che evidenzia è corretto così com'è vero che chi lo contesta spesso usa argomenti deboli o pretestuosi a dir poco.

. Detto questo, piantiamola con le polemiche ed andiamo oltre.

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Voglio segnalare un fatto che per me ha dell'incredibile nell'ultima pagina…

C'è una didascalia dove Nizzi scrive "Quella sera…"

e i nostri commentano il successo della loro missione.

Poi altra didascalia: "La mattina dopo Tex e i pards salutano Pierre e Gros-Jean…" senza alcun dialogo nella vignetta

E nella didascalia successiva il gioco di prestigio:
"…e partono alla volta di Calgary."

Tex: "Dove ci aspetta un comodo treno che ci riporterà in Arizona!"

Cioè Tex si aggiunge e continua il testo del narratore!!!

Alla prima lettura questo mi era completamente scappato,

perché nella successiva vignetta Nizzi rovina tutto con l'improponibile la storia del sonnifero.

A Carson sappiamo che per dormire gli basta posare la testa sullo schienale,

ma per fare la battuta era meglio tirare in causa un bello stivale sulla zucca.

Modificato da Dix Leroy
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Diablero io non contesto tutte le tue affermazioni

di ALCUNE di esse contesto solo il modo con cui sono espresse e                  l' importanza che ci dai

legittimo per carita' ma permettimi di dire che non sono d' accordo

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<span style="color:red;">13 ore fa</span>, natural killer dice:

a una certa superficialità riscontrabile nelle sue sceneggiature, impostate sulla semplicità

 

Riscontrabile nelle sue ULTIME sceneggiature però. Il Nizzi degli anni d'oro ha scritto trame anche molto complesse, come I delitti del lago ghiacciato, Fuga da Anderville, I cospiratori, La Congiura, L'uomo con la frusta, Fiamme sull'Arizona, le cui sceneggiature erano robuste e complesse.

 

<span style="color:red;">13 ore fa</span>, natural killer dice:

Una storia che ritengo di poter giudicare nella media della produzione Nizziana, lontana dai suoi capolavori, ma anche dalle sue prove più basse.

Una storia di Tex, come l'ho definita ormai diverse pagine indietro, che si lascia leggere con piacere - mio - senza creare emozioni particolari, ma neanche indurmi allo sconforto.

 

Stesso giudizio.

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Ultimata la lettura : l'ho adorata...una storia "classica" di quelle di una volta, ma che scorre mostruosamente bene...Nizzi scorrazza per luoghi confortevoli e familiari (l'avventura fluviale, il Grande Nord), reggendosi su un soggetto semplicissimo e forte al tempo stesso. Primo albo dal ritmo piacevolmente compassato, che si prende i suoi tempi...poggia meticolosamente le fondamenta della narrazione, dispone le pedine sulla scacchiera...anche quando comincia l'azione, è serpeggiante e silenziosa (vietato sparare)...poi nel secondo albo esplode l'avventura, e Nizzi ci mette di tutto :  agguati e arrembaggi di indiani Siksika, sparatorie sontuose, secche, paludi, e dulcis in fundo un bell'attentato dinamitardo. Pards in palla e ben utilizzati (anche Tiger e Kit hanno il loro momento), e coi dialoghi si vola alto, molto molto divertenti. Sparatorie anche di strategia (la "Belle Star" modificata in fortino), e ritmo in crescendo vertiginoso. Mi sono divertito moltissimo ; per quanto mi riguarda, al momento, la storia migliore del nuovo centinaio.

Disegni di Mastantuono stratosferici, mi è sempre piaciuto il suo stile, e qua offre una delle sue prove forse migliori.

Voto : 9

<span style="color:red;">23 ore fa</span>, Diablero dice:

Tex e i pards stanno inseguendo UN ASSASSINO (o comunque uno che ci ha provato), che ha sparato a sangue freddo a qualcuno in loro presenza, e che STA FUGGENDO.

 

Si trovano di fronte a diversi energumeni (il numero è ignoto, ma se ne vedono almeno 10 in una volta in una vignetta a pagina 104), che non conoscono, che vogliono impedirgli di acciuffare il fuggiasco.

 

E cosa fanno Tex e gli altri? Sfoderano le armi e gli dicono che stanno difendendo un assassino? Gli intimano di farli passare?

 

No. Come se fosse la cosa più normale del mondo...  si mettono a fare a botte!

 

Per fortuna in pratica il fuggiasco si ferma ad aspettarli (andando nell'ufficio di Jackson a parlare con lui), e quindi riescono a beccarlo lo stesso, ma...  come faceva a saperlo Tex che sarebbe rimasto ad aspettarli?

Certo. Ma difatti anche, per esempio, in "Tex L'inesorabile", alla fine...non ho mica capito perchè Tex e pards si mettono a far il quadriello coi fratelli Logan...e pensare che sarebbe bastata la sola imposizione delle mani per farli crivellare di colpi dai peones appostati e incazzati. Più logico, meno rischioso e più pratico...ma come, fanno chilometri di cavallo, pericoli e peripezie per spedirli da messer Belzebù, e poi si sobbarcano il rischio di un quadriello ? E se invece di essere solo leggermente ferito (ennesimo colpo di culo, tra l'altro), Kit lo colpivano bene e ci restava secco,? Cosa facevano, i pards, tornavano a casa con le pive nel sacco fermandosi a mangiare patate in tutti i ristoranti sulla strada (cit.) ? 

Ma invece Tex e pards solitamente hanno questa caratteristica, che non indietreggiano di fronte alle sfide ...e sicuro non si tirano dietro quando c'è da menare le mani (poi con una media di due avversari a testa, un'inezia).

<span style="color:red;">20 ore fa</span>, Dix Leroy dice:

Voglio segnalare un fatto che per me ha dell'incredibile nell'ultima pagina…

C'è una didascalia dove Nizzi scrive "Quella sera…"

e i nostri commentano il successo della loro missione.

Poi altra didascalia: "La mattina dopo Tex e i pards salutano Pierre e Gros-Jean…" senza alcun dialogo nella vignetta

E nella didascalia successiva il gioco di prestigio:
"…e partono alla volta di Calgary."

Tex: "Dove ci aspetta un comodo treno che ci riporterà in Arizona!"

Cioè Tex si aggiunge e continua il testo del narratore!!!

Alla prima lettura questo mi era completamente scappato,

perché nella successiva vignetta Nizzi rovina tutto con l'improponibile la storia del sonnifero.

A Carson sappiamo che per dormire gli basta posare la testa sullo schienale,

ma per fare la battuta era meglio tirare in causa un bello stivale sulla zucca.

E so problemi, soprattutto la battuta del sonnifero.

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35 minutes ago, Testa di Vitello said:
On 5/24/2020 at 5:07 PM, Diablero said:

Tex e i pards stanno inseguendo UN ASSASSINO (o comunque uno che ci ha provato), che ha sparato a sangue freddo a qualcuno in loro presenza, e che STA FUGGENDO.

 

Si trovano di fronte a diversi energumeni (il numero è ignoto, ma se ne vedono almeno 10 in una volta in una vignetta a pagina 104), che non conoscono, che vogliono impedirgli di acciuffare il fuggiasco.

 

E cosa fanno Tex e gli altri? Sfoderano le armi e gli dicono che stanno difendendo un assassino? Gli intimano di farli passare?

 

No. Come se fosse la cosa più normale del mondo...  si mettono a fare a botte!

 

Per fortuna in pratica il fuggiasco si ferma ad aspettarli (andando nell'ufficio di Jackson a parlare con lui), e quindi riescono a beccarlo lo stesso, ma...  come faceva a saperlo Tex che sarebbe rimasto ad aspettarli?

Certo. Ma difatti anche, per esempio, in "Tex L'inesorabile", alla fine...non ho mica capito perchè Tex e pards si mettono a far il quadriello coi fratelli Logan...e pensare che sarebbe bastata la sola imposizione delle mani per farli crivellare di colpi dai peones appostati e incazzati. 

 

Non c'è problema se non hai capito, basta chiedere, te lo posso spiegare con la massima semplicità.  :cowboy:

 

Fare uccidere i Fratelli Logan, disarmati e prigionieri, in quel momento, sarebbe stato un OMICIDIO A SANGUE FREDDO, un CRIMINE che fanno i CRIMINALI, e se facessero cose così, Tex e pards sarebbero delinquenti della peggior specie che si fingono uomini di legge per sfogare i loro istinti omicidi. 

 

Invece sono eroi, e persone leali, e quindi per uccidere i Logan gli ridanno le armi e gli garantiscono un duello leale (almeno da parte loro)

 

Nei momenti finali di questa storia di Nizzi, invece, non c'è nessun prigioniero. Non c'è nessuna "pena", si tratta quindi di una situazione completamente diversa.

 

Non fare come Nizzi, che non tiene conto del contesto delle scene e fa fare ai pards le cose più assurde per spingere avanti una storia a calci in culo fino a dove vuole arrivare lui: tu invece, FAI MENTE LOCALE AL CONTESTO, e COSA STA SUCCEDENDO: Tex e i pards in quella scena stano INSEGUENDO UN ASSASSINO. I marinai che si mettono in mezzo non sono allegri rissaioli da saloon di quelli che poi chiami al banco pagando da bere a tutti, STANNO AIUTANDO UN CRIMINALE A FUGGIRE. Mettersi a divertirsi a fare una scazzottata da saloon è totalmente incongruente, fuori contesto, come sedersi a bersi una limonata o andare a fare la spesa: è come se in quel momento si fossero totalmente DIMENTICATI che

1) C'è un assassino che fugge.

2) Loro sono armati, i marinai no.

 

Vedi, questa è la differenza fra "scrivere bene" e "citare" (e si applica sia all'ultimo Nizzi che all'ultimo Faraci, che trovo molto simili in questo). Quando "scrivi bene" un personaggio, il personaggio fa quello che appare logico (o comunque apparirebbe logico a lui) nella sua situazione. Quando "citi" spesso fai fare ai personaggi cose "tipiche per il personaggio", in maniera totalmente incongrua e assurda nella situazione in cui è, perchè appiccichi "citazioni" una dietro l'altra senza un senso. Così se vuoi "citare" Carsoin che fa scenette con le patatine gliele fai fare pure davanti alla tomvba profanata di Lilyth, perchè non stai davvero ragionando sulla scena e su cosa farebbero i personaggi in quel momento, ma stai facendo solo un copia-incolla di citazioni senza riflettere.

 

Un Ranger che in quel momento fosse cosciente della sua situazione, tirerebbe fuori la pistola e direbbe "Fermi! Stiamo inseguendo un assassino, fatevi da parte o vi fate cinque anni di galera ciascuno per complicità in un omicidio!"

Un Ranger scritto da un "citazionista" invece non tiene in minimo conto la situazione, verifica la lista "citazioni" e si ferma a "scazzottata".

 

Un ranger scritto da un citazionista che non tiene in minimo conto nemmeno la plausibilità delle scene, poi, gli fa affrontare tranquillamente 10 energumenti grandi il doppio di lui senza nemmeno spettinarsi, come quando gli fa affrontare nella main street 7 criminali e glieli fa stendere tutti senza scomporsi con la sua sei-colpi...

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Diablero, andrò per punti :

- Innanzitutto, è sempre un piacere leggerti anche- e direi soprattutto- quando, come in questo caso, sei su posizioni totalmente agli antipodi alle mie

- Si, in effetti ho fatto un paragone un po' campato per aria, ogni tanto cado in questi trabocchetti retorici...

- Il punto è che il comportamento di Tex e co. nella situazione della rissa, io lo vedo perfettamente coerente...sarà che ho come background anche una certa cultura sborona e caciarona (sono pur sempre figlio degli anni 80), ma io i pards in quella situazione, in pieno inseguimento e con l'adrenalina che pompa, ce li vedo a raccogliere la sfida della scazzottata anche con un certo entusiasmo e il sorriso sulle labbra...una cosa un po' alla Bud Spencer & Terence Hill...insomma, secondo me ci sta...

- Non definirei Nizzi un autore citazionista, anche se nelle sue storie ci sono stilemi e situazioni ricorrenti, che fondamentalmente tornano in tutti quelli che scrivono Tex (è inevitabile)...in Bonelli gli scrittori citazionisti sono altri, e su altre testate...

- Le patatine sulla tomba di Lilyth non me le ricordo, mi sa che vado a rileggermi la storia !!

 

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Diablero dice:

 

Non c'è problema se non hai capito, basta chiedere, te lo posso spiegare con la massima semplicità.  :cowboy:

 

Fare uccidere i Fratelli Logan, disarmati e prigionieri, in quel momento, sarebbe stato un OMICIDIO A SANGUE FREDDO, un CRIMINE che fanno i CRIMINALI, e se facessero cose così, Tex e pards sarebbero delinquenti della peggior specie che si fingono uomini di legge per sfogare i loro istinti omicidi. 

 

Invece sono eroi, e persone leali, e quindi per uccidere i Logan gli ridanno le armi e gli garantiscono un duello leale (almeno da parte loro)

 

Nei momenti finali di questa storia di Nizzi, invece, non c'è nessun prigioniero. Non c'è nessuna "pena", si tratta quindi di una situazione completamente diversa.

 

Non fare come Nizzi, che non tiene conto del contesto delle scene e fa fare ai pards le cose più assurde per spingere avanti una storia a calci in culo fino a dove vuole arrivare lui: tu invece, FAI MENTE LOCALE AL CONTESTO, e COSA STA SUCCEDENDO: Tex e i pards in quella scena stano INSEGUENDO UN ASSASSINO. I marinai che si mettono in mezzo non sono allegri rissaioli da saloon di quelli che poi chiami al banco pagando da bere a tutti, STANNO AIUTANDO UN CRIMINALE A FUGGIRE. Mettersi a divertirsi a fare una scazzottata da saloon è totalmente incongruente, fuori contesto, come sedersi a bersi una limonata o andare a fare la spesa: è come se in quel momento si fossero totalmente DIMENTICATI che

1) C'è un assassino che fugge.

2) Loro sono armati, i marinai no.

 

Vedi, questa è la differenza fra "scrivere bene" e "citare" (e si applica sia all'ultimo Nizzi che all'ultimo Faraci, che trovo molto simili in questo). Quando "scrivi bene" un personaggio, il personaggio fa quello che appare logico (o comunque apparirebbe logico a lui) nella sua situazione. Quando "citi" spesso fai fare ai personaggi cose "tipiche per il personaggio", in maniera totalmente incongrua e assurda nella situazione in cui è, perchè appiccichi "citazioni" una dietro l'altra senza un senso. Così se vuoi "citare" Carsoin che fa scenette con le patatine gliele fai fare pure davanti alla tomvba profanata di Lilyth, perchè non stai davvero ragionando sulla scena e su cosa farebbero i personaggi in quel momento, ma stai facendo solo un copia-incolla di citazioni senza riflettere.

 

Un Ranger che in quel momento fosse cosciente della sua situazione, tirerebbe fuori la pistola e direbbe "Fermi! Stiamo inseguendo un assassino, fatevi da parte o vi fate cinque anni di galera ciascuno per complicità in un omicidio!"

Un Ranger scritto da un "citazionista" invece non tiene in minimo conto la situazione, verifica la lista "citazioni" e si ferma a "scazzottata".

 

Un ranger scritto da un citazionista che non tiene in minimo conto nemmeno la plausibilità delle scene, poi, gli fa affrontare tranquillamente 10 energumenti grandi il doppio di lui senza nemmeno spettinarsi, come quando gli fa affrontare nella main street 7 criminali e glieli fa stendere tutti senza scomporsi con la sua sei-colpi...

Essendo una storia classicissima, dove ogni cosa è volutamente prevedibile, lo stesso Nizzi sa che la trama conta poco. 

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20 minutes ago, Claude said:

Essendo una storia classicissima, dove ogni cosa è volutamente prevedibile, lo stesso Nizzi sa che la trama conta poco. 

 

"Classicissimo"... il fatto che in una storia di Tex "la trama conti poco"???  :blink:

 

Ma le hai lette le vecchie storie di GL Bonelli????  :mazza:

 

Boh, io mi convinco sempre di più che ci ho preso in pieno con il paragone con Cristina D'Avena...  :lol:

 

Chi ha iniziato a guardare i cartoni animati in TV con le sigle di Cristina D'Avena le considererà sempre "classiche", le uniche e sole sigle, e continuerà ad ignorare le sigle precedenti, visto che ascoltarle (rendendosi conto che sono superiori) gli rovinerebbe tutta la costruzione mentale basata sul "classicismo" di Cristina D'Avena...

 

Allo stesso modo, chi ha iniziato con Nizzi tenderà sempre a rimuovere come un inezia di poca importanza il fatto che per 40 anni le storie di Tex furono molto diverse da quelle di Nizzi, e sarebbero quelle storie ad essere il vero "Tex Classico": avendole lette probabilmente da grandi, tenderà (magari anche solo inconsciamente) a considerarlo un Tex "apocrifo", o magari "sbagliato", "troppo ingenuo", considerando Il Figlio di Mefisto o Sulle Piste del Nord storie "superate" rispetto al "classico Tex" che si slaccia il cinturone, che hanno conosciuto da bambini... :craniate:

 

I gusti sono gusti, se qualcuno ama un Tex che fa cose prive di senso io non gli dico niente, ma se parliamo di "Tex Classico", non diciamo cazzate, questo mangione dormiglione non è manco parente con il Tex "classico" vero...   :mazza:

Modificato da Diablero
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Non sono io che reputo classicissimo Nizzi, tutt’altro, è lui stesso che si reputa così, come ribadito nell’intervista dello scorso settembre a stamptoscana. Non bisogna prendersela più di tanto purtroppo ho l’impressione che le sue storie saranno bene o male su questo livello. Piuttosto, visto che gli piacerebbe scrivere storie in chiave gialla che all’epoca Bonelli stesso gli aveva negato, perché ora non ne propone qualcuna? Magari ne esce qualcosa di buono.

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Son tornati gli antinizziani a prescindere!

Forse riapriapriranno quel sitaccio, come si chiamava?,  Ah si U.B.C.

 

La storia di prima era strepitosa ma questa e' veramente straordinaria!

 

voto ai testi 9 un voto in più vista l'età del Maestro

voto ai disegni 8 

 

Bravissimi tutti!

Avanti così!!!

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1 ora fa, Diablero dice:

 

"Classicissimo"... il fatto che in una storia di Tex "la trama conti poco"???  :blink:

 

Ma le hai lette le vecchie storie di GL Bonelli????  :mazza:

 

Boh, io mi convinco sempre di più che ci ho preso in pieno con il paragone con Cristina D'Avena...  :lol:

 

Chi ha iniziato a guardare i cartoni animati in TV con le sigle di Cristina D'Avena le considererà sempre "classiche", le uniche e sole sigle, e continuerà ad ignorare le sigle precedenti, visto che ascoltarle (rendendosi conto che sono superiori) gli rovinerebbe tutta la costruzione mentale basata sul "classicismo" di Cristina D'Avena...

 

Allo stesso modo, chi ha iniziato con Nizzi tenderà sempre a rimuovere come un inezia di poca importanza il fatto che per 40 anni le storie di Tex furono molto diverse da quelle di Nizzi, e sarebbero quelle storie ad essere il vero "Tex Classico": avendole lette probabilmente da grandi, tenderà (magari anche solo inconsciamente) a considerarlo un Tex "apocrifo", o magari "sbagliato", "troppo ingenuo", considerando Il Figlio di Mefisto o Sulle Piste del Nord storie "superate" rispetto al "classico Tex" che si slaccia il cinturone, che hanno conosciuto da bambini... :craniate:

 

I gusti sono gusti, se qualcuno ama un Tex che fa cose prive di senso io non gli dico niente, ma se parliamo di "Tex Classico", non diciamo cazzate, questo mangione dormiglione non è manco parente con il Tex "classico" vero...   :mazza:

Io ho smesso di guardare i cartoni animati quando la signora D'Avena ha ottenuto il monopolio delle sigle.

Prima c'erano pezzi suonati come si deve e parecchio accattivanti.

"Shooting Star", sigla finale di Ufo Robot Goldrake ha un giro di basso da paura.

 

https://www.youtube.com/watch?v=PrU64JqBffA

 

Una cosa diventa "classica" se è buona (forse) ma solo col passare del tempo.

Bonelli era rivoluzionario (ai suoi tempi), poi è diventato un termine di paragone,

poi sorpassato e poi un classico!

Ma forse Nizzi era già partito classico per contratto, quindi si è perso una tappa.

Modificato da Dix Leroy
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C'è una cosa che mi piace molto fare, e che nei giorni dell'isolamento per via della pandemia mi è mancata tanto: andare a pranzo o a cena fuori.

Di tanto in tanto, quando riusciamo a "liberarci" dalla prole, mia moglie e io ci regaliamo una degustazione in un ristorante stellato; più spesso, prenotiamo un tavolo in ristoranti di buon livello, dove andiamo tutti insieme e ordiniamo a volte carne, a volte pesce.

Non disdegniamo, però, la pizza, e conosciamo qualche ottima paninoteca gourmet.

Alle volte, infine, la prole ha la meglio, e ci tocca andare da McDonald o da Burger King.

Non per questo mi stampo in faccia un ghigno di disgusto, ma assaporo avido le untissime patatine abbondantemente intinte nella maionese.

 

Tutto ciò, per cavarmi dall'impaccio di commentare una storia a proposito della quale si è sviluppato (e poi avviluppato) un dibattito dalle dimensioni spropositate, che risente evidentemente di antiche fratture (di cui, per fortuna, nulla so).

 

Ho letto tutti i post, e non posso che essere d'accordo con Diablero: lo sviluppo della vicenda presenta alcune significative criticità.

 

Eppure, i due albi mi sono piaciuti, e li ho letti con avidità.

Forse funziona come con le patatine del McDonald (chi sa se a Carson sarebbero piaciute!): della qualità della materia prima è meglio non parlare; sono fritte male; eppure godo nel mangiarle.

Ecco, in quest'avventura ho ritrovato un rassicurante e noto sapore, che, pur con tutti i suoi limiti, me l'ha fatta piacere. E', in fin dei conti, lo stesso concetto, espresso con altre parole, già illustrato da Natural Killer ben 12 pagine addietro.

 

In fin dei conti, Tex è un fumetto seriale che va avanti da settantadue anni, e non una graphic novel che si consuma in un unico volume cartonato. Pertanto, è fisiologico, anzi necessario, che l'offerta narrativa sia varia: le vicende intricate e ricche di sottotrame di Boselli, la visione eterodossa di Manfredi, l'usato sicuro di Nizzi, la solida classicità di Ruju, gli esperimenti di Rauch e Medda...

 

Ciò posto, dal prossimo numero conto di accomodarmi nuovamente nel ristorante stellato di Boselli.

 

Ultima nota per i disegni.

 

Corrado Mastantuono è divisivo, e a molti il suo tratto, a volte disneyano, non piace. Io invece ho molto apprezzato, come già detto in commento a La rupe del diavolo, la recitazione che dona ai personaggi e gli splendidi sfondi in cui li mette in scena. Spero di rivederlo presto all'opera con Tex, magari nella serie giovanile. 

 

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<span style="color:red;">20 ore fa</span>, Claude dice:

Essendo una storia classicissima, dove ogni cosa è volutamente prevedibile, lo stesso Nizzi sa che la trama conta poco. 

E chi lo decide che la trama conta poco ? Tu ? Perchè la storia è lineare ed essenziale senza15.000 sottotrame e ribaltoni ?

E "Ombre Rosse" lo buttiamo nel cesso ? - Tra l'altro non so se ci hai fatto caso, ma gli Apache di "Ombre Rosse" attaccano in campo aperto facendosi impiombare proprio come i "Siksika" della "Rupe del Diavolo"...che piccioni ! Che piccioni ! JOHN FORD COME FARACI !!-

Comunque è chiarissimo che leggiamo e "interpretiamo" le storie in modo diverso...a me danno più "fastidio" certe forzature come i colpi di culo, della serie...Tex o pard che viene colpito per la tremilionesima volta di striscio alla tempia ; Tex cui viene sparato da un malandrino acquattato nell'ombra, che pur avendo tutto il tempo sbaglia mira, Tex si volta veloce come un lampo e secca il gaglioffo al primo colpo ; Tex & pards più un accompagnatore occasionale incappano in un agguato, l'accompagnatore occasionale viene stecchito, Tex & pards rispondono al fuoco veloci come il lampo etc. ... o ancora : Tex si trova in una sparatoria in campo aperto, si butta a terra e schiva i colpi ROTOLANDOSI mentre nel frattempo stermina tutti i copiosi avversari (su quest'ultima c'è la variante in cui Tex schiva un coltello o un Tomahawk scagliato dall'avversario spostando velocissimamente la testa) ; o ancora, Tex che trovandosi davanti avversari che vogliono fargli la pelle, a volte (ma solo quando è magnanimo) si premura di sparare per disarmarli (colpendo esattamente la pistola) etc. etc.

MA sono tutte cose, oltre ad essere in uso dall'alba dei tempi della serie, su cui passo tranquillissimamente sopra se la storia è bella -a meno che non siano cazzate fotoniche-

Mi pare invece che voi diate priorità assoluta a un codice di comportamento intransigente cui DEVONO attenersi i personaggi, e se lo sceneggiatore (uno sceneggiatore qualsiasi ???) sgarra da quel codice di comportamento (ovvero : se lo sceneggiatore fa compiere a Tex e pards una scelta che a VOI non sta bene) la storia diventa una monnezza senza appello e senza redenzione.

Anche se, come in questo caso, NON ci sono errori obiettivi o buchi di sceneggiatura e tutto gira alla perfezione.

Ma guai a trasgredire il SACRO CANONE !!

 

 

<span style="color:red;">15 ore fa</span>, F80T dice:

C'è una cosa che mi piace molto fare, e che nei giorni dell'isolamento per via della pandemia mi è mancata tanto: andare a pranzo o a cena fuori.

Di tanto in tanto, quando riusciamo a "liberarci" dalla prole, mia moglie e io ci regaliamo una degustazione in un ristorante stellato; più spesso, prenotiamo un tavolo in ristoranti di buon livello, dove andiamo tutti insieme e ordiniamo a volte carne, a volte pesce.

Non disdegniamo, però, la pizza, e conosciamo qualche ottima paninoteca gourmet.

Alle volte, infine, la prole ha la meglio, e ci tocca andare da McDonald o da Burger King.

Non per questo mi stampo in faccia un ghigno di disgusto, ma assaporo avido le untissime patatine abbondantemente intinte nella maionese.

 

Tutto ciò, per cavarmi dall'impaccio di commentare una storia a proposito della quale si è sviluppato (e poi avviluppato) un dibattito dalle dimensioni spropositate, che risente evidentemente di antiche fratture (di cui, per fortuna, nulla so).

 

Ho letto tutti i post, e non posso che essere d'accordo con Diablero: lo sviluppo della vicenda presenta alcune significative criticità.

 

Eppure, i due albi mi sono piaciuti, e li ho letti con avidità.

Forse funziona come con le patatine del McDonald (chi sa se a Carson sarebbero piaciute!): della qualità della materia prima è meglio non parlare; sono fritte male; eppure godo nel mangiarle.

Ecco, in quest'avventura ho ritrovato un rassicurante e noto sapore, che, pur con tutti i suoi limiti, me l'ha fatta piacere. E', in fin dei conti, lo stesso concetto, espresso con altre parole, già illustrato da Natural Killer ben 12 pagine addietro.

 

 

 

Bella la metafora culinaria. Per me questa storia è un ristorante stellato...magari non un tre stelle, ma due stelle ci stanno tutte.

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