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TWF - Tex Willer Forum

[714/715] La rupe del diavolo


natural killer
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<span style="color:red;">22 minuti fa</span>, Testa di Vitello dice:

  

E "Ombre Rosse" lo buttiamo nel cesso ? - Tra l'altro non so se ci hai fatto caso, ma gli Apache di "Ombre Rosse" attaccano in campo aperto facendosi impiombare proprio come i "Siksika" della "Rupe del Diavolo"...che piccioni ! Che piccioni ! JOHN FORD COME FARACI !!-

 

 

Devi ripassare i fondamentali. Ford sarebbe come Faraci se Ringo si buttasse dalla diligenza e corresse incontro agli indiani sparando all'impazzata con due pistole eliminare e li ammazzasse tutti senza riportare nemmeno una scalfittura. Ma per fortuna Ringo non lo fa. Ergo, Ford non è come Faraci.

 

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1 ora fa, Testa di Vitello dice:

Bella la metafora culinaria. Per me questa storia è un ristorante stellato...magari non un tre stelle, ma due stelle ci stanno tutte.

Boselli contro Bastianich e Nizzi contro Cannavacciuolo, che duelli.

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50 minutes ago, Testa di Vitello said:

Mi pare invece che voi diate priorità assoluta a un codice di comportamento intransigente cui DEVONO attenersi i personaggi, e se lo sceneggiatore (uno sceneggiatore qualsiasi ???) sgarra da quel codice di comportamento (ovvero : se lo sceneggiatore fa compiere a Tex e pards una scelta che a VOI non sta bene) la storia diventa una monnezza senza appello e senza redenzione.

Anche se, come in questo caso, NON ci sono errori obiettivi o buchi di sceneggiatura e tutto gira alla perfezione.

Ma guai a trasgredire il SACRO CANONE !!

 

Non so chi siano quei "voi" a cui ti riferisci, qui ciascuno ha le sue idee e i suoi gusti (sì, lo so che fra i nizziani c'è questa tesi complottistica secondo cui c'è una congiura di hater per sminuire il Degno Erede, il più grande sceneggiatore dell'universo, e la cosa peggiore è che non è nemmeno la cosa più assurda a cui credono...)

 

Personalmente, se hai letto i miei post con un minimo di attenzione, dovresti aver notare che quello che chiedo ad una storia in primo luogo è che abbia senso.  Cosa che richiede che sia scritta con intelligenza.  (POI si vedranno altre qualità, quanto è appassionante, memorabile, etc, ma che una storia abbia un senso è davvero il minimo sindacale, accontentarsi di storie prive di senso è davvero mettersi supini e richiedere all'autore solo di chiamarsi il nome preferito per genuflettersi ad adorarlo...)

 

Il problema principale di questa storia è che l'idea di base non ha senso, gli eventi non hanno senso, le azioni di Tex e dei pards non hanno senso (e mica solo una volte, Tex e pards fanno una serie di azioni prive di qualunque senso o intelligenza che va dal dormire fregandosene del motivo per cui sono lì al mettersi a fare una scazzottata da bar dimenticandosi di cosa stavano facendo), e in generale i personaggi fanno e dicono cose totalmente prive di senso e slegate dal contesto.

 

Mi rendo conto che leggere storie intelligenti non è una canone estetico assoluto, non leggiamo tutti per lo stesso motivo, ho sentito davvero troppe volte altri lettori dirmi che "loro quando leggono vogliono spegnere il cervello" per potermi fare illusioni al riguardo. Quindi non pretendo che tutti condividano questa predilezione per storie che abbiano senso scritte con intelligenza. Vorrei solo che non venisse insultata la mia, di intelligenza, insistendo a sostenere che questa storia "non ha buchi" e che se non solo li vedo ma li numero, li elenco, li dimostro e li quoto con tanto di disegni, "si vede che sono prevenuto e faccio parte del complotto antinizziano"...  :lol2:

 

Questa storia è stata realizzata chiaramente da Nizzi per un diverso canone estetico, un canone che considera fondamentale non il senso degli eventi, ma la "citazione" ripetuta di scene singole comuni nelle storie di Tex, secondo un criterio che potrei definire statistico più che estetico. Il fatto che la successione di queste scene non abbia alcun senso logico non è considerata un difetto, perché non si cerca un senso, ma si basa su criteri meramente quantitativi, sull'ammasso di scene "tipiche texiane" (da qui l'uso di oltre trenta "bang bang Ahh",  secondo questo criterio, non dovendo rispondere a considerazioni di senso, di ritmo, di logica, e considerando la tediosa ripetitività di quelle scene tutte uguali un valore aggiunto invece di un difetto, è chiaro che più "bang banf Ahh" ci sono, migliore è la storia.

Si tratta di un tipo di storia in cui l'autore non usa principalmente l'intelligenza (usandola per mettersi nei panni dei personaggi, fargli fare decisioni sensate, etc.) bensì la furbizia. Ragionando non sul senso della storia, ma su "piacerà ai lettori". Se ai lettori piacciono le patatine fritte, le metto tre volte! Cinque volte! Dieci volte! Metto cinquanta "Bang Bang Ahhh!" Chissenefrega se non ha alcun senso, ai lettori piacerà lo stesso!

(Si tratta per me un metodo di scrittura privo di sincerità che non dimostra molto rispetto per i propri lettori, ma qui può darsi dia solo voce ai miei pregiudizi, se ai lettori piace, si tratta di maltrattamenti consensuali fra adulti...)

 

Come si sarà ampiamente capito dai miei interventi, è un tipo di scrittura che sarebbe limitato dire che non mi piace: la odio, la trovo davvero insultante come lettore e come acquirente. Ma vedendo che tanti la gradiscono, invece di mettermi a pensare che ci sia un complotto e siano pagati da Nizzi, sto cercando di capire come funziona, cosa "dà" al lettore, che tipo di priorità ci sono alla base. Vedo che nelle spiegazioni del gradimento (in quei pochi che le mettono invece di parlare di complotti e di storia perfetta e di capolavoro) si parla soprattutto della ripetizione di elementi familiari, e questa è una cosa che posso vedere nella storia: non gli dò tanta prevalenza nel mio giudizio, ma è un elemento concreto che vedo corrispondere fra le recensioni positive e quello che davvero c'è nella pagina (molto più di quanto veda questa fantomatica storia "perfettsa" e "priva di falle logiche"...)

 

1 hour ago, Testa di Vitello said:

E "Ombre Rosse" lo buttiamo nel cesso ? - Tra l'altro non so se ci hai fatto caso, ma gli Apache di "Ombre Rosse" attaccano in campo aperto facendosi impiombare proprio come i "Siksika" della "Rupe del Diavolo"...che piccioni ! Che piccioni ! JOHN FORD COME FARACI !!-

 

Su questo ti ha gia risposto borden, riguardo a "Ombre Rosse come lo scriverebbe Faraci".

 

Io aggiungo come lo avrebbe scritto quest'ultimo Nizzi, in base a quest'ultima storia (ho ancora qualche flebile speranza che non saranno tutte così le prossime)

 

Ringo in "ombre Rosse" deve arrivare in paese per vendicarsi, esattamente come Tex è arrivato sulla barca per proteggerla quella notte. Quindi, per analogia, se l'avesse scritta Nizzi all'arrivo in paese Ringo se ne sarebbe fregato della vendetta e sarebbe andato a dormire, non prima di aver sbafato patatine fritte e fatto battute al riguardo.

Durante l'attacco degli indiani alla diligenza, come nell'inseguimento al killer di questa storia, Ringo poi avrebbe dovuto sfidare il gambler ad una partita a carte, fregandosene delle frecce in arrivo.   :lol:

 

A parte gli scherzi, il paragone con Ombre Rosse sottolinea solamente QUANTO parli di cose che non conosci (Ombre Rosse, ma direi anche Tex) e quanto ti sfugga completamente il senso del contesto delle scene e delle motivazioni dei personaggi.

 

Ombre Rosse è tutto MENO che un "film sparatutto". Gli indiani non vengono utilizzati come pedine su cui fare il tiro a segno, in maniera ripetitiva. Per gran parte del film sono invece una minaccia invisibile, di cui i personaggi parlano, e temono. Sono un "là fuori" selvaggio, che minaccia la fragile comunità dei viaggiatori, già divisa da separazioni di casta, ricchezza, potere, e "morale". il film dura 1 ora e 36 minuti, e il primo indiano ribelle "vero" si vede a poco più di venti minuti dalla fine del film! E PRIMA ANCORA di vederne uno... si vede la fraccia mortale che si è piantata nel petto di uno dei viaggiatori! Non si sono ancora nemmeno visti e ne hanno ucciso uno!

 

Il combattimento che segue non è un banale e ripetitivo "bang bang Ahhh!": in tutto l'assalto si vedono cadere da cavallo solo 16 indiani (e almeno uno si vede rimettersi in piedi dopo la caduta), quindi sommando insieme morti, feriti e disarcionati fanno "solo 16 persone", in un unico assalto, in cui gli indiani superano i passeggeri di numero in quantità tale che era prevedibile che non si aspettassero una simile resistenza (hanno avuto la sfiga che non solo la diligenza trasportava un noto gambler e pistolero - che nonostante non arrivi vivo alla fine, è quello che ne fa fuori di più di tutti - ma anche lo sceriffo e Ringo.  Anche se il numero di morti è comunque molto alto, gli indiani siciramente non se lo aspettavano andando all'assalto, ed è un UNICO assalto...  come comunque avrebbe vinto! (quando arriva la cavalleria i passaggeri hanno smesso di sparare avendo finito le munizioni. Solo Hatfield ha conservato una pallottola da usare per la moglie dell'ufficiale - notare che NON ne ha conservata una per la prostituta Dallas - ma viene ucciso prima di poterla usare.

 

Se per te è la stessa cosa del vedere una banda di predoni meno numerosa attaccare QUATTRO VOLTE ALLO SCOPERTO E A PIEDI una NAVE FORTIFICATA CON DECINE DI PASSEGGERI ARMATI...  beh, è chiaro perchè non "vedi" i problemi nella storia di Nizzi: non tieni in minimo conto il contesto e la situazione dei personaggi...

 

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On 24/5/2020 at 18:58, valerio dice:

 

Non vedo dove stia tutto questo problema...

Lo stile dei vari autori piace ad alcuni lettori e non ad altri. Ognuno ha un suo pubblico.

Chi odia il citazionismo Nizziano, chi odia il Tex superman di Faraci, chi odia il Tex in secondo piano e quasi superman poi di Borden, chi odia il Tex alternativo di Manfredi eccetera..

Mi pare si sia capita la posizione dei vari forumisti su Nizzi e su questa storia. Non vedo il senso di ripetersi all'infinito, a meno di non voler stabilire il record di lungaggini, ripetizioni e pagine per un topic.

  • Grazie (+1) 1
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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Diablero dice:

 

 

 

Ombre Rosse è tutto MENO che un "film sparatutto". Gli indiani non vengono utilizzati come pedine su cui fare il tiro a segno, in maniera ripetitiva. Per gran parte del film sono invece una minaccia invisibile, di cui i personaggi parlano, e temono. Sono un "là fuori" selvaggio, che minaccia la fragile comunità dei viaggiatori, già divisa da separazioni di casta, ricchezza, potere, e "morale". il film dura 1 ora e 36 minuti, e il primo indiano ribelle "vero" si vede a poco più di venti minuti dalla fine del film! E PRIMA ANCORA di vederne uno... si vede la fraccia mortale che si è piantata nel petto di uno dei viaggiatori! Non si sono ancora nemmeno visti e ne hanno ucciso uno!

 

 

 

La freccia colpisce Peacock, il venditore di liquori, ma non muore:trapper:

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<span style="color:red;">55 minuti fa</span>, valerio dice:

Non vedo dove stia tutto questo problema...

Lo stile dei vari autori piace ad alcuni lettori e non ad altri. Ognuno ha un suo pubblico.

Chi odia il citazionismo Nizziano, chi odia il Tex superman di Faraci, chi odia il Tex in secondo piano e quasi superman poi di Borden, chi odia il Tex alternativo di Manfredi eccetera..

Mi pare si sia capita la posizione dei vari forumisti su Nizzi e su questa storia. Non vedo il senso di ripetersi all'infinito, a meno di non voler stabilire il record di lungaggini, ripetizioni e pagine per un topic.

Io non credo che sia una questione di "mi piace" o "non mi piace".

E non si tratta neanche di sospensione della credulità.

Si tratta solo di coerenza.

Una storia ben costruita e scevra di difetti può piacere o non piacere.

C'è chi ama la fantascienza e chi la odia e così con i western, i gialli, i rosa, gli horror.

A me non piace l'horror e hai voglia di farne un capolavoro, continuerà a non piacermi.

Quando avevo sei anni leggevo Topolino ma adesso non più: che c'è  di male?

Ma se ora mi capita di vedere Eta Beta che mangia la cioccolata, mi salta la mosca al naso.

Mi sembra che il Diablo non critichi altro che l'incoerenza di situazioni che a me riesce difficile non trovare assurde perché le argomentazioni portate a suffragio delle sue tesi non fanno una grinza e i fatti sono analizzati con una precisione assoluta.

Se io dico che, a volte, 3 per 8 non fa 24 ma fa 18, prima di darmi della pazza bisognerebbe chiedersi il perché affermo una cosa che, a prima vista, sembrerebbe errata.

  • +1 1
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<span style="color:red;">13 minuti fa</span>, Letizia dice:

Io non credo che sia una questione di "mi piace" o "non mi piace".

E non si tratta neanche di sospensione della credulità.

Si tratta solo di coerenza.

Una storia ben costruita e scevra di difetti può piacere o non piacere.

C'è chi ama la fantascienza e chi la odia e così con i western, i gialli, i rosa, gli horror.

A me non piace l'horror e hai voglia di farne un capolavoro, continuerà a non piacermi.

Quando avevo sei anni leggevo Topolino ma adesso non più: che c'è  di male?

Ma se ora mi capita di vedere Eta Beta che mangia la cioccolata, mi salta la mosca al naso.

Mi sembra che il Diablo non critichi altro che l'incoerenza di situazioni che a me riesce difficile non trovare assurde perché le argomentazioni portate a suffragio delle sue tesi non fanno una grinza e i fatti sono analizzati con una precisione assoluta.

Se io dico che, a volte, 3 per 8 non fa 24 ma fa 18, prima di darmi della pazza bisognerebbe chiedersi il perché affermo una cosa che, a prima vista, sembrerebbe errata.

Vabbè ma c'è gente che ha detto e ripetuto che non gliene importa nulla se 3 per 8 fa 24 o 25 in un fumetto.

Bisogna accettare questo. A me questa storia non è piaciuta affatto, ma non perchè l'8 per 3 non faccia 24, ma perchè mi ha fatto sbadigliare, non ha guizzi (almeno per il mio gusto).

Le vignette di bang bang possono piacere. Le scenette con carson pure. Ci si metta il cuore in pace.

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<span style="color:red;">43 minuti fa</span>, valerio dice:

Vabbè ma c'è gente che ha detto e ripetuto che non gliene importa nulla se 3 per 8 fa 24 o 25 in un fumetto.

Bisogna accettare questo. A me questa storia non è piaciuta affatto, ma non perchè l'8 per 3 non faccia 24, ma perchè mi ha fatto sbadigliare, non ha guizzi (almeno per il mio gusto).

Le vignette di bang bang possono piacere. Le scenette con carson pure. Ci si metta il cuore in pace.

Che la storia non ti sia piaciuta era evidente, e anche il perché.

Che la storia a molti sia piaciuta era pure evidente, anche se talvolta il perché  era meno evidente.

Ma la contestazione di Diablero non si basa sui gusti, ma sulla palese incoerenza.

E ribadisco, a mio avviso, per l'incoerenza della storia e non di Nizzi che ha scritto opere eccellenti.

Ma non questa.

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20 minuti fa, Letizia dice:

Che la storia non ti sia piaciuta era evidente, e anche il perché.

Che la storia a molti sia piaciuta era pure evidente, anche se talvolta il perché  era meno evidente.

Ma la contestazione di Diablero non si basa sui gusti, ma sulla palese incoerenza.

E ribadisco, a mio avviso, per l'incoerenza della storia e non di Nizzi che ha scritto opere eccellenti.

Ma non questa.

Beh, mi pare che l'utente in questione abbia ampiamente fatto le sue contestazioni. Direi che sono ben recepite. Tuttavia, nonostante quelle che si definiscono "palesi" incoerenze, c'è molta gente che apprezza. E altra che non apprezza al di là delle incoerenze (tipo me)...

Modificato da valerio
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Intervengo un'ultima volta su questa storia, poi mi taccio per sempre. Non è una grande storia, è quella classica storia di media qualità tipica di tanta narrativa seriale. A molti qui è piaciuta perché, con i suoi dialoghi, ha dato la sensazione di aver ritrovato un vecchio amico, e questo è un pregio. Leggere Boselli è come andare al cinema a vedere un film potente, epico, un Braveheart, un L'Ultimo dei Mohicani, un C'era una volta il West: storie e dialoghi bellissimi, grande colonna sonora (perché io sento la colonna sonora quando leggo le storie di Boselli :D ), film nati per avere un posto nel firmamento holliwodiano, vere epopee. Poi c'è il film meno pretenzioso, la commedia brillante, alla Trinità, e mi ci diverto anche con quella; certo le aspettative sono diverse, non mi sognerò mai di paragonare i due tipi di film, ma entrambi, in diverso modo e con diversa intensità, mi divertono. 

 

Certo, anch'io voglio un senso dalla storia. E il senso (ma può essere che io non brilli per intelligenza) nella storia c'è.

 

Gros-Jean è un apprensivo, ha chiamato i pards per un origlione che ha sentito chissà cosa. Nella cena con Pierre, quest'ultimo dice chiaramente a Tex che lui non crede affatto che Jackson voglia sabotarlo. E Tex di rimando dice di apprezzare i giovani che non si lasciano spaventare facilmente. E' probabile che anche lo stesso ranger trovi esagerati i timori di Gros-Jean, ma ciononostante decide di passare le prime due notti sul battello all'erta, e non accade nulla. Poi il battello parte: non si sa da che parte arriverà il tiro mancino dei sabotatori, né se realmente arriverà; non si sa se sarà di giorno o di notte, né con quali modalità. I nostri vanno a letto, ma sempre con un occhio solo, come farebbero d'altronde in qualche bivacco sulla prateria. Peccano di ottimismo? Sì, col senno di poi. Poi dopo Tex esce pure in mutande e disarmato! Questo è un grande errore, non coerente con il personaggio di Tex. Da lì in poi, però, la storia fila che è un piacere, inclusa la scazzottata finale: si trovano coinvolti in una mega-rissa, i nostri non sono soliti tirarsi indietro, e se è vero che rischiano di perdere l'assassino, è pur vero che conoscono perfettamente il mandante, sanno dove trovarlo, e si sganciano giusto in tempo per beccarlo prima che fugga.

 

Anche le sparatorie dei Siksika, ad una seconda lettura, non mi sono parse esagerate, né la pervicacia masochista degli indiani: perché se è vero che sono solo dei predoni, è anche vero che sono guerrieri, ferocemente arrabbiati con quei bianchi che hanno dato loro tanto filo da torcere, e desiderosi di vendetta verso quegli avversari che hanno ucciso tanti dei loro. In questo senso si giustifica anche l'impresa kamikaze di Corno Rosso, che non si fa scrupoli a salire di nascosto sul battello pur di uccidere Tex soddisfacendo in tal modo il cieco desiderio di rivalsa che lo ha pervaso. 

 

Mi è piaciuta molto anche la scena della rupe minata; mi sarebbe piaciuto che la frana durasse una vignetta in più, per un attimo ulteriore di suspense: sarebbe stata ancora più adrenalinica.

 

No, davvero, in questa storia non ci vedo nulla di scandaloso. La preferisco a Mezcali e a tante altre storie. C'è un errore (Tex in mutande e disarmato) e una superficialità perdonabile (la prima notte) all'interno di una bella e movimentata avventura, con dialoghi divertenti e ambientazione mozzafiato.  

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On 25/5/2020 at 21:47, Dix Leroy dice:

"Shooting Star", sigla finale di Ufo Robot Goldrake ha un giro di basso da paura.

 

https://www.youtube.com/watch?v=PrU64JqBffA

Dici poco, l'ha scritta (e ci suona il basso) un certo Ares Tavolazzi, già degli Area... ;)

 

Tornando alla storia, a me non è dispiaciuta, anche se non riesco a concepire che una persona che ha appena fatto una scazzottata sott'acqua (Tex), risalito a bordo, anziché spogliarsi per asciugarsi e cambiarsi i vestiti, si rimetta in testa il cappello (marcio pure quello). Non leggo, e non ho mai letto, Tex come se fosse un saggio storico, ma certe scelte di sceneggiatura non si riescono proprio a mandare giù.

 

I disegni mi sono piaciuti, i volti sono espressivi e l'effetto finale è piacevolmente realistico, anche se vedere due vignette fotocopiate mi fa venire una voglia irrefrenabile di rileggermi un albo illustrato da Galleppini...

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<span style="color:red;">13 ore fa</span>, borden dice:

evi ripassare i fondamentali. Ford sarebbe come Faraci se Ringo si buttasse dalla diligenza e corresse incontro agli indiani sparando all'impazzata con due pistole eliminare e li ammazzasse tutti senza riportare nemmeno una scalfittura. Ma per fortuna Ringo non lo fa. Ergo, Ford non è come Faraci.

Eh, lo so, lo so, borden... Il mio era un tentativo, maldestro, contorto e ingarbugliato, di dimostrare che il Nizzi di questa storia non ha nulla a che vedere con il peggior Faraci...Passando per John Ford...ma rileggendo mi rendo conto che si capisce poco...

 

<span style="color:red;">12 ore fa</span>, Diablero dice:

Non so chi siano quei "voi" a cui ti riferisci, qui ciascuno ha le sue idee e i suoi gusti (sì, lo so che fra i nizziani c'è questa tesi complottistica secondo cui c'è una congiura di hater per sminuire il Degno Erede, il più grande sceneggiatore dell'universo, e la cosa peggiore è che non è nemmeno la cosa più assurda a cui credono...)

"I nizziani"...vedi che adesso sei tu che generalizzi ? Io qui sto semplicemente dicendo la mia opinione su una -a mio avviso- grande storia...e sicuramente non leggo Tex con la mentalità ultrà e il coro da stadio...

 

<span style="color:red;">12 ore fa</span>, Diablero dice:

Il problema principale di questa storia è che l'idea di base non ha senso, gli eventi non hanno senso, le azioni di Tex e dei pards non hanno senso (e mica solo una volte, Tex e pards fanno una serie di azioni prive di qualunque senso o intelligenza che va dal dormire fregandosene del motivo per cui sono lì al mettersi a fare una scazzottata da bar dimenticandosi di cosa stavano facendo)

E citi sempre le solite due : sull'andare a dormire, ne ho convenuto sin dall'inizio...hanno peccato di leggerezza, col senno di poi hanno sbagliato (eh, si, del Tex sempre infallibile nun me po' frega de meno), ma hanno una serie di attenuanti e nell'economia della storia ci può stare...sulla scazzottata finale ribadisco invece che ci sta tutta e in quel momento è addirittura esaltante.

 

<span style="color:red;">12 ore fa</span>, Diablero dice:

e in generale i personaggi fanno e dicono cose totalmente prive di senso e slegate dal contesto.

Tipo ?

<span style="color:red;">12 ore fa</span>, Diablero dice:

Ombre Rosse è tutto MENO che un "film sparatutto". Gli indiani non vengono utilizzati come pedine su cui fare il tiro a segno, in maniera ripetitiva. Per gran parte del film sono invece una minaccia invisibile, di cui i personaggi parlano, e temono. Sono un "là fuori" selvaggio, che minaccia la fragile comunità dei viaggiatori, già divisa da separazioni di casta, ricchezza, potere, e "morale". il film dura 1 ora e 36 minuti, e il primo indiano ribelle "vero" si vede a poco più di venti minuti dalla fine del film! E PRIMA ANCORA di vederne uno... si vede la fraccia mortale che si è piantata nel petto di uno dei viaggiatori! Non si sono ancora nemmeno visti e ne hanno ucciso uno!

Anche "La rupe del Diavolo"...nel primo albo non viene sparato un solo colpo d'arma da fuoco tranne le ultimissime pagine (va beh, eccetto il tipo che spara all'anatra)...

 

<span style="color:red;">12 ore fa</span>, Diablero dice:

Il combattimento che segue non è un banale e ripetitivo "bang bang Ahhh!": in tutto l'assalto si vedono cadere da cavallo solo 16 indiani (e almeno uno si vede rimettersi in piedi dopo la caduta), quindi sommando insieme morti, feriti e disarcionati fanno "solo 16 persone", in un unico assalto, in cui gli indiani superano i passeggeri di numero in quantità tale che era prevedibile che non si aspettassero una simile resistenza

Ma vedi che stai a guardare il capello ? In "Ombre Rosse", come ne "La Rupe del Diavolo" c'è in comue la situazione "pellirossa in campo aperto assaltano mezzo in movimento", la una diligenza, qua un battello...Ne "La Rupe del Diavolo" i Siksika non vengono presi in contropiede ? Nel primo attacco avrebbero dovuto abbordare un battello quasi fermo e con tutta la resistenza annullata, e invece si trovano un battello che corre a tutta forza e una difesa che non si aspettavano sicuramente...nel secondo attacco dovevano assaltare un battello praticamente fermo nella palude, ma non si aspettavano la fortificazione...

<span style="color:red;">12 ore fa</span>, Diablero dice:

anno avuto la sfiga che non solo la diligenza trasportava un noto gambler e pistolero - che nonostante non arrivi vivo alla fine, è quello che ne fa fuori di più di tutti - ma anche lo sceriffo e Ringo.

E perchè, i Siksika non hanno avuto la sfiga che il battello trasportava Tex e pards ?

 

<span style="color:red;">9 ore fa</span>, Leo dice:

Gros-Jean è un apprensivo, ha chiamato i pards per un origlione che ha sentito chissà cosa. Nella cena con Pierre, quest'ultimo dice chiaramente a Tex che lui non crede affatto che Jackson voglia sabotarlo. E Tex di rimando dice di apprezzare i giovani che non si lasciano spaventare facilmente. E' probabile che anche lo stesso ranger trovi esagerati i timori di Gros-Jean, ma ciononostante decide di passare le prime due notti sul battello all'erta, e non accade nulla. Poi il battello parte: non si sa da che parte arriverà il tiro mancino dei sabotatori, né se realmente arriverà; non si sa se sarà di giorno o di notte, né con quali modalità. I nostri vanno a letto, ma sempre con un occhio solo, come farebbero d'altronde in qualche bivacco sulla prateria. Peccano di ottimismo? Sì, col senno di poi. Poi dopo Tex esce pure in mutande e disarmato! Questo è un grande errore, non coerente con il personaggio di Tex. Da lì in poi, però, la storia fila che è un piacere, inclusa la scazzottata finale: si trovano coinvolti in una mega-rissa, i nostri non sono soliti tirarsi indietro, e se è vero che rischiano di perdere l'assassino, è pur vero che conoscono perfettamente il mandante, sanno dove trovarlo, e si sganciano giusto in tempo per beccarlo prima che fugga.

 

Anche le sparatorie dei Siksika, ad una seconda lettura, non mi sono parse esagerate, né la pervicacia masochista degli indiani: perché se è vero che sono solo dei predoni, è anche vero che sono guerrieri, ferocemente arrabbiati con quei bianchi che hanno dato loro tanto filo da torcere, e desiderosi di vendetta verso quegli avversari che hanno ucciso tanti dei loro. In questo senso si giustifica anche l'impresa kamikaze di Corno Rosso, che non si fa scrupoli a salire di nascosto sul battello pur di uccidere Tex soddisfacendo in tal modo il cieco desiderio di rivalsa che lo ha pervaso. 

Perfetto, Leo, hai sintetizzato che meglio non si può (tranne il Tex in mutande, che per me non è neanche un errore, ma va beh).

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<span style="color:red;">6 ore fa</span>, Testa di Vitello dice:

Io qui sto semplicemente dicendo la mia opinione su una -a mio avviso- grande storia.

 

Se tu pensi che questa sia una grande storia, che cosa pensi delle vere grandi storie di Nizzi come  "L'uomo con la Frusta""Furia rossa" o "La Tigre Nera"? Che sono capolavori immortali della letteratura mondiale?

 

<span style="color:red;">6 ore fa</span>, Testa di Vitello dice:

e sicuramente non leggo Tex con la mentalità ultrà e il coro da stadio...

 

Cosa palesemente contraddetta e smentita dalla tua affermazione precedente.

 

Diablero a mio avviso è troppo severo con questa storia che a mio avviso è del tipo senza infamia e senza lode e comunque la sufficienza la merita; ma è giustamente severo con utenti come te che hanno del tutto smarrito, se mai l'hanno avuto, ogni senso critico... come dimostra il tuo infelice tentativo di paragone con "Ombre rosse".

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<span style="color:red;">2 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

Se tu pensi che questa sia una grande storia, che cosa pensi delle vere grandi storie di Nizzi come  "L'uomo con la Frusta""Furia rossa" o "La Tigre Nera"? Che sono capolavori immortali della letteratura mondiale?

Che sono capolavori immortali del fumetto italiano.

<span style="color:red;">2 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

Cosa palesemente contraddetta e smentita dalla tua affermazione precedente.

E perchè ?

<span style="color:red;">2 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

Diablero a mio avviso è troppo severo con questa storia che a mio avviso è del tipo senza infamia e senza lode e comunque la sufficienza la merita; ma è giustamente severo con utenti come te che hanno del tutto smarrito, se mai l'hanno avuto, ogni senso critico... come dimostra il tuo infelice tentativo di paragone con "Ombre rosse".

Non era per dire che "La Rupe del Diavolo" vale "Ombre Rosse", ma semplicemente per dire che "intreccio semplice e lineare" non necessariamente equivale a "la trama non conta", come invece lasciato intendere da qualche altro forumista.

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Testa di Vitello dice:
<span style="color:red;">4 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

Se tu pensi che questa sia una grande storia, che cosa pensi delle vere grandi storie di Nizzi come  "L'uomo con la Frusta""Furia rossa" o "La Tigre Nera"? Che sono capolavori immortali della letteratura mondiale?

Che sono capolavori immortali del fumetto italiano.

 

Boom!

Sono delle gran belle storie ma i veri capolavori immortali del fumetto italiano sono altri per quanto mi riguarda.  

Anche solo di Tex potrei citarti venti storie che sono superiori a quelle che ho citato.

Se sei serio, allora ribadisco che ti manca completamente il senso critico.

 

<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Testa di Vitello dice:

Non era per dire che "La Rupe del Diavolo" vale "Ombre Rosse", ma semplicemente per dire che "intreccio semplice e lineare" non necessariamente equivale a "la trama non conta", come invece lasciato intendere da qualche altro forumista.

 

Beh, lo hai detto male, molto male e Boselli te lo ha detto chiaro mi pare.

La questione della trama è complicata un bravo sceneggiatore può tirar fuori una grande storia da uno spunto esile così come uno sceneggiatore mediocre può rovinare un'idea geniale.

 

 

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Personalmente anche io, un po' come Diablero, non apprezzo quando si ha qualche passaggio poco coerente o comunque molto poco credibile. Non direi mai che l'intera storia è priva di senso: non è così. Però alcuni piccoli episodi che non mi convincono ci sono.

Per citarne un paio: il sonno pesante di Kit e Tiger, l'arrivo praticamente in contemporanea dei due gruppi alla rupe. 

Tutto ciò al di là delle varie scene al ristorante, lunghe introduzioni, sparatorie o scenette di altro tipo che possono piacere o meno. 

 

Ci tengo poi a sottolineare che una recensione negativa non è assolutamente pregiudizio nei confronti di Nizzi (almeno per me ma credo anche per altri lettori che non hanno apprezzato la storia). Innanzitutto io leggo il nome dello sceneggiatore dopo aver letto la storia o almeno il primo albo.

Inoltre da quel che vedo siamo quasi tutti d'accordo sul fatto che Nizzi abbia dato vita ad autentici capolavori. Per esempio tra i primi Tex che ho letto ci sono Fuga da Anderville, Fiamme sull'Arizona e La grande rapina ed è soprattutto grazie a questi se mi sono definitivamente appassionato al nostro eroe, figurarsi se sono prevenuto in negativo con un autore del genere!! Però se una storia non piace, per tutti i motivi del mondo, è giusto essere sinceri e dirlo e io in primis dichiaro che ci sono alcune storie di Borden (che è in assoluto il mio preferito) che non mi fanno impazzire, anche se si contano sulle dita di una mano. Ebbene non è che sapendo che l'autore di tali storie è un genio assoluto il mio giudizio cambi. E vale il viceversa ovviamente: se la storia è di un autore che solitamente non mi convince ma è bella, è bella. Punto.

Tutto questo per dire che una critica a una storia non è pregiudizio nei confronti dell'autore né un tentativo di far passare lo sceneggiatore come pessimo: nessuno qui dentro penso (spero) voglia insultare Nizzi a priori, semplicemente non ha apprezzato questa storia.

Non attribuiamo giudizi negativi a pregiudizi perché credo che nella maggior parte dei casi non sia affatto così.

  • +1 1
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<span style="color:red;">10 minuti fa</span>, Mondego dice:

Personalmente anche io, un po' come Diablero, non apprezzo quando si ha qualche passaggio poco coerente o comunque molto poco credibile. Non direi mai che l'intera storia è priva di senso: non è così. Però alcuni piccoli episodi che non mi convincono ci sono.

Per citarne un paio: il sonno pesante di Kit e Tiger, l'arrivo praticamente in contemporanea dei due gruppi alla rupe. 

Tutto ciò al di là delle varie scene al ristorante, lunghe introduzioni, sparatorie o scenette di altro tipo che possono piacere o meno. 

 

Ci tengo poi a sottolineare che una recensione negativa non è assolutamente pregiudizio nei confronti di Nizzi (almeno per me ma credo anche per altri lettori che non hanno apprezzato la storia). Innanzitutto io leggo il nome dello sceneggiatore dopo aver letto la storia o almeno il primo albo.

Inoltre da quel che vedo siamo quasi tutti d'accordo sul fatto che Nizzi abbia dato vita ad autentici capolavori. Per esempio tra i primi Tex che ho letto ci sono Fuga da Anderville, Fiamme sull'Arizona e La grande rapina ed è soprattutto grazie a questi se mi sono definitivamente appassionato al nostro eroe, figurarsi se sono prevenuto in negativo con un autore del genere!! Però se una storia non piace, per tutti i motivi del mondo, è giusto essere sinceri e dirlo e io in primis dichiaro che ci sono alcune storie di Borden (che è in assoluto il mio preferito) che non mi fanno impazzire, anche se si contano sulle dita di una mano. Ebbene non è che sapendo che l'autore di tali storie è un genio assoluto il mio giudizio cambi. E vale il viceversa ovviamente: se la storia è di un autore che solitamente non mi convince ma è bella, è bella. Punto.

Tutto questo per dire che una critica a una storia non è pregiudizio nei confronti dell'autore né un tentativo di far passare lo sceneggiatore come pessimo: nessuno qui dentro penso (spero) voglia insultare Nizzi a priori, semplicemente non ha apprezzato questa storia.

Non attribuiamo giudizi negativi a pregiudizi perché credo che nella maggior parte dei casi non sia affatto così.

Beh, ci sono almeno un paio di persone qui dentro che ritengono che Nizzi non abbia MAI fatto nessun capolavoro invece, se è questo che stai chiedendo.

Condivido in pieno il tuo modo di leggere, anche io non mi curo di chi sia l'autore.

Penso che per la maggior parte dei lettori sia così. Non per tutti però.

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1 ora fa, valerio dice:

Beh, ci sono almeno un paio di persone qui dentro che ritengono che Nizzi non abbia MAI fatto nessun capolavoro

 

Presente!

Il punto, mio caro, è che io ho una definizione assai stringente di capolavoro in cui rientrano non più di 15 storie di cui tre scritte da Boselli, due da Nolitta e una da Berardi, nessuna da Nizzi, ahimè.

In una scala da 1 a 10 meritano 10 e lode. Tutte le altre arrivano al massimo al 10. Tra le storie di Nizzi da 10 ci metto, oltre a quelle che ho già citato, anche "Fuga da Anderville"  e soprattutto "La ballata di Zeke Colter", un vero gioiellino che dimostra che la lunghezza e la bellezza di una storia siano due cose indipendenti.

Come questo, poi, possa dimostrare che io avrei dei pregiudizi verso Nizzi, sinceramente mi sfugge.

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<span style="color:red;">23 minuti fa</span>, paco ordonez dice:

"Furia rossa", per quanto mi riguarda, è una delle storie di Tex più belle in assoluto, al pari di altre più celebrate. Le parti conclusive mute, con Tiger in solitaria sui monti, sono da brividi.

Se Tex ha dato alla storia del fumetto italiano dei capolavori, "Furia rossa" è tra queste.

E' solo da 10, non è un capolavoro😀

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<span style="color:red;">24 minuti fa</span>, paco ordonez dice:

"Furia rossa", per quanto mi riguarda, è una delle storie di Tex più belle in assoluto, al pari di altre più celebrate. Le parti conclusive mute, con Tiger in solitaria sui monti, sono da brividi.

Se Tex ha dato alla storia del fumetto italiano dei capolavori, "Furia rossa" è tra queste.

 

Concordo. 

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30 minuti fa, Letizia dice:

Capolavoro etimologicamente è il miglior lavoro di un autore.

Se ci basiamo su questo significato, ogni autore ha un suo unico capolavoro.

Jovanotti ha (mi vergogno a dirlo) il suo capolavoro e Mozart (mi vergogno a dirlo e a osare l'accostamento) ha un solo capolavoro.

Non credo proprio.

Mozart ha fatto solo capolavori e Jovanotti ne ha fatti così tanti che per trovarne uno solo non bastano 13,8 miliardi di anni.

Accostare Adah di Berardi all'opera di Martina, mi (e sottolineo mi) suona come una bestemmia.

Ho letto tutto  Ken Parker, che giudico un ottimo fumetto molto profondo, ma non a livello di opera eccelsa, che, per me, è l'esatta definizione di capolavoro.

Inoltre generalizzare e catalogare l'arte mi ricorda il finale de "L'attimo fuggente" in cui il preside cerca le famose pagine strappate.

Ma, mi ripeterò fino alla nausea, è solo una mia opinione.

 

Beh, Pecos, hai ragione.

Ma, a parte il fatto che abbiamo la testa dura più della tua iconcina che cerca di demolire il muro, in fondo si discute se questa storia sia o no un capolavoro.😜

Ma dai su...chi può definire questa storia un capolavoro?

Si, forse uno c'era, ma insomma...

Non è nè un capolavoro come dice quel pard, nè una schifezza come dice quell'altro pard che ama tanto Nizzi.

E' una storiella nella norma che non lascia nulla e scorre via come un alito di vento, senza lasciare nessuna traccia di sè.

Modificato da valerio
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Basta vedere i thread relativo alle grandi storie del passato per vedere come la lunghezza di un thread è INVERSAMENTE PROPORZIONALE alla qualità dell'opera.

 

La cosa è anche abbastanza prevedibile. Cosa dici di un capolavoro? "Fantastico, bellissimo" "totalmente d'accordo" "Anch'io", e in due pagine hai finito.

 

Alla luce di questo fatto, questo thread è ancora troppo breve, questa storia meriterebbe il pubblico ludibrio per almeno 30 pagine...

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