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TWF - Tex Willer Forum

[Tex Willer N. 18 / 23] L'agente federale


natural killer
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Messaggi consigliati/raccomandati

<span style="color:red;">10 ore fa</span>, juanraza85 dice:

soprattutto superlativo lavoro di Rubini ai disegni, capace di rendere al meglio l'ambientazione delle paludi della Florida e dei suoi fieri abitanti Seminoles.

 

Concordo in pieno! Ottima ad esempio l'ultima vignetta di pag 64.

Rende benissimo anche Zoe :D. L'unica cosa che non mi convince de disegnii è il volto di Tex in alcune vignette (quando è inquadrato di profilo, frontalmente no)

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CONTIENE SPOILER 

 

Storia che continua a essere avvincente e che già dalle prime battute ha demolito un'idea che mi ero fatta, circa una futura amicizia con il tenete Fairfax. Questi anzi diventa il pretesto per movimentare la storia prima con la rissa nel saloon e poi con il tentativo di massacrare Tex.

 

Ottima la figura del Capitano Payne, il cui corteggiamento nei confronti di Tex e la successiva attribuzione a questi del grado di sergente mi sono parse forse un po' forzate, ma in fin dei conti plausibili prima di impegnarsi in una guerra difficile in cui ci sarà bisogno di uomini in gamba e soprattutto che conoscano la mentalità degli indiani: già, perché Payne sa chi ha di fronte, ed è un bel dialogo quello tra lui e Tex, in cui entrambi svelano le loro carte con Payne che accorda protezione al giovane fuorilegge. 

 

L'agente federale invece si vede poco ma è un vero e proprio animale da tartufo, non molla la preda e nonostante i depistaggi dei bottegai di Tampa riesce a trovare la giusta pista seguendo la bella Zoe, seconda "vittima" di Tex in una storia in cui il nostro si dà particolarmente da fare: Boselli non fa vedere nulla, ma vivaddio, dopo decenni castigati sulla regolare ci sta che il giovanotto si dia un po' ai bagordi ;)   E' proprio Zoe, peraltro, a rendere edotto un ignorante Tex sui Seminoles, portando quest'ultimo a simpatizzare per i nativi. Tuttavia, alla fine della storia, il nostro non si perita di intervenire come un angelo della guerra a mietere vittime tra gli indiani, non solo perché non c'erano alternative nella concitazione dell'attacco: Borden è (fin troppo forse) attento a mettere, prima di questa scena, i Seminoles in luce obliqua con un attacco sanguinoso e spietato a una povera famiglia di contadini.

 

I disegni continuano a essere eccellenti.

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<span style="color:red;">2 minuti fa</span>, Dix Leroy dice:

E finalmente i seminoles. Sono stanco di saltare pagine su pagine.

Fossi io Cochise avrei piantato tutti e sarei andato a dormire da ore...

 

Beh. I Seminoles arrivano solo all'ultima pagina. Dovresti saltare anche questo terzo albo, allora, Dix ;)

Ma ti perderesti qualcosa, anche perché questa non è solo la storia dei Seminoles, ma di come Tex incontrò i Seminoles dovendo sfuggire all'agente federale, altro elemento focale di quest'avventura. E durante le vicissitudini di questa vicenda, puoi ancora incontrare altri personaggi degni di menzione, fior di bastardi come Fairfax e Lou e pezzi di galantuomo come il Capitano Payne. Non cito le ragazze che so non essere di tuo gradimento nella saga texiana. 

 

Io sono sempre più contento di questa pubblicazione. Mi chiedo cosa ne penserebbe GLB, se potesse leggerla e se vedesse quanta strada ha fatto il suo figlio di carta più famoso. 

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38 minuti fa, Leo dice:

 

Beh. I Seminoles arrivano solo all'ultima pagina. Dovresti saltare anche questo terzo albo, allora, Dix ;)

Ma ti perderesti qualcosa, anche perché questa non è solo la storia dei Seminoles, ma di come Tex incontrò i Seminoles dovendo sfuggire all'agente federale, altro elemento focale di quest'avventura. E durante le vicissitudini di questa vicenda, puoi ancora incontrare altri personaggi degni di menzione, fior di bastardi come Fairfax e Lou e pezzi di galantuomo come il Capitano Payne. Non cito le ragazze che so non essere di tuo gradimento nella saga texiana. 

 

Io sono sempre più contento di questa pubblicazione. Mi chiedo cosa ne penserebbe GLB, se potesse leggerla e se vedesse quanta strada ha fatto il suo figlio di carta più famoso. 

Un conto è creare l'atmosfera e inserire l'eroe in un contesto che non conosce, un conto è imbastire

un interminabile "feuilleton" pieno di inutili divagazioni per non arrivare mai al dunque

(e credo sempre più fermamente sia questa l'intenzione di Boselli).

L'ultima frase è per me un colpo al cuore e una cosa che spesso pure io mi metto a scrivere e poi per fortuna rinsavisco e cancello:

è meglio non sapere quello che Bonelli avrebbe pensato di questa storia.

Una cosa è certa, prima rileggerò le avventure di D'Antonio sui seminoles di cui è stato una grandissima idea il consiglio nella presentazione.

Poi rileggerò tutte le storie di Bonelli in cui Tex raccontava del suo passato ai pards e poi proverò a rileggere questa avventura.

Spero tanto di trovare dentro quelle vecchie storie tutti i particolari che non riesco a digerire di questi ultimi albi per ravvedermi

e rientrare nel coro dei soddisfatti.

Di sicuro non ho mai letto volentieri storie in cui OGNI esemplare femminile incontrata dall'eroe sia affascinante, buona e disponibile.

Letteralmente vado fuori dai gangheri, chiudo l'albo e mi metto a fare qualcos'altro.

Modificato da Dix Leroy
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<span style="color:red;">13 minuti fa</span>, Dix Leroy dice:

interminabile "feuilleton" pieno di inutili divagazioni per non arrivare mai al dunque

 

"Inutili divagazioni" che per altri sono pura avventura, che è ciò che vogliamo leggere. E per altri ancora sono preparazione dei tanti ingredienti di una storia di ampio respiro che, come spesso accade nelle vicende umane, non è fatta di un solo elemento, di un solo problema da risolvere, di un solo nemico o amico. Qui ci sono i Seminoles, ora nemici ma per nulla considerati come tali da Tex, l'agente federale, ora tenace avversario ma in fin dei conti personaggio positivo, il Tenente Fairfax, vero vilain per ora di una storia ricca di insidie ma non di nemici veri, il Capitano Payne, sicuramente amico ma pur sempre rappresentante di un'istituzione (l'esercito) che probabilmente a Tex andrà stretta anche stavolta.

 

Quello che tu chiami "feuilleton" io lo chiamo storia di ampio respiro. Forse perché a me sta divertendo e a te no: legittimo, per carità, non discuto su questo.

<span style="color:red;">21 minuti fa</span>, Dix Leroy dice:

Di sicuro non ho mai letto volentieri storie in cui OGNI esemplare femminile incontrata dall'eroe sia affascinante, buona e disponibile.

Letteralmente vado fuori dai gangheri, chiudo l'albo e mi metto a fare qualcos'altro.

 

Beh, considera una cosa: Boselli ci sta facendo vedere un Tex gambler, che sbarca il lunario in questo modo per sfuggire a una situazione complicata. Frequenta quindi donne da saloon, che per mestiere devono puntare sull'avvenenza. Non è quindi improbabile che gli esemplari femminili che incontra abbiano fattezze attraenti e siano a loro volta attratte da cotanto fusto. 

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<span style="color:red;">20 minuti fa</span>, Dix Leroy dice:

Un conto è creare l'atmosfera e inserire l'eroe in un contesto che non conosce, un conto è imbastire

un interminabile "feuilleton" pieno di inutili divagazioni per non arrivare mai al dunque

 

 

 

Ma qual è il "dunque"? Qui sta il punto? Tutta la storia è il "dunque"!  

 

Nella letteratura vera qual è il dunque del Don Chisciotte, dell'Orlando Furioso, dei Figli del Capitano Grant? 

 

E nei fumetti qual è il dunque di Flash Gordon, Terry e i Pirati, Principe Valiant... e di svariate storie di Tex di GL Bonelli, dove la fine è totalmente slegata dal principio ed erano belle così?

 

Ma che stai dicendo, Dix? Questa è la storia di Tex che fugge dall'Agente Federale, perciò non ci  sono divagazioni (che IO di solito non faccio, nel novanta per cento dei casi, ma che sarebbero del tutto legittime in narrativa). 

<span style="color:red;">25 minuti fa</span>, Dix Leroy dice:

 

Di sicuro non ho mai letto volentieri storie in cui OGNI esemplare femminile incontrata dall'eroe sia affascinante, buona e disponibile.

Letteralmente vado fuori dai gangheri, chiudo l'albo e mi metto a fare qualcos'altro.

 

 

Anche per questo lui è l'eroe e noi non lo siamo.

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21 minuti fa, borden dice:

 

 

Ma qual è il "dunque"? Qui sta il punto? Tutta la storia è il "dunque"!  

 

Nella letteratura vera qual è il dunque del Don Chisciotte, dell'Orlando Furioso, dei Figli del Capitano Grant? 

 

E nei fumetti qual è il dunque di Flash Gordon, Terry e i Pirati, Principe Valiant... e di svariate storie di Tex di GL Bonelli, dove la fine è totalmente slegata dal principio ed erano belle così?

 

Ma che stai dicendo, Dix? Questa è la storia di Tex che fugge dall'Agente Federale, perciò non ci  sono divagazioni (che IO di solito non faccio, nel novanta per cento dei casi, ma che sarebbero del tutto legittime in narrativa). 

 

 

Anche per questo lui è l'eroe e noi non lo siamo.

 

Non mi va di discutere con te Mr. Boselli. Tu hai le redini e io compro l'albo. Abbiamo funzioni diverse.

Ero d'accordo sulla linea di principio di questa testata, eppure ci vedo un sacco di stonature.

Ma tutte le prove vanno in direzione che a me piace Tex, ma probabilmente per i motivi sbagliati.

Se questa storia (pur con le cose che non mi piaceranno mai) non fosse stata un flashback, me le potevo anche far piacere.

Ma è un racconto intorno al fuoco! Dopo una giornata qualunque e suppongo dopo una lauta cena.

Tex non me la può smenare per ore buttandoci dentro di tutto (e bullandosi pure delle sue avventure amorose),

soprattutto (un'altra cosa che mi infastidisce) raccontando scene in cui lui non c'era ma con tanta dovizia di particolari.

Non volevo anticipare questa critica, perché appunto voglio controllare se i TUOI maestri facevano questo stesso errore.

Se io fossi attorno al fuoco continuerei a punzecchiare Tex dicendo di farla corta e venire al dunque e che

cosa fa sotto le lenzuola sono cose che a noi non interessano per niente.

 

Modificato da Dix Leroy
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La storia nel complesso è buona, forse ottima, non c'è che dire.

Ma non vorrei che, come si dice in francese, Boselli stia un po' pisciando fuori dal vaso', cioè mette troppa roba in una sola avventura, dalla caccia del marshall sulla costa texana, al battello e le partite di poker, dalla collezione di pupe ai soldati, ai Seminole che non si capisce ancora bene se devono essere buoni o cattivi.

Bisogna farsene una ragione, questo è il Tex Willer giovane secondo Boselli, inutile tirare in ballo GLB che non avrebbe mai scritto cose simili. Non era nell'epoca giusta per farlo e comunque il suo Tex giovane sarebbe stato diverso da questo, più impulsivo credo.

Secondo me Dix ha ragione, Cochise si è addormentato o comunque rotto i cosiddetti già dal primo albo, a sentire una storia così. Anche la storia più interessante può risultare incomprensibile a chi non è in grado di coglierne le sfumature. Cosa ne avrà capito Cochise di marshall, limiti territoriali e giudiziari, scale reali e puttane sentimentali?

E' come una sensazione, forse solo mia. Tex sulla serie regolare e gli speciali è una cosa e io godo delle storie che mi piacciono e mi incazzo per quelle che mi sembrano stupide. Tex Willer è un'altra serie, un altro personaggio. A me piace, ma non ci faccio paragoni con il Tex della serie. Sono sempre più convinto che questo è il Tex come sarebbe stato se lo avesse inventato Boselli, da zero. Simile, ma no uguale a quello di GLB che mi ha accompagnato crescendo. A me piace, ma lo leggo come leggo Dampyr o altri fumetti, è una serie a sè, un personaggio a sè.

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Dix, è un espediente narrativo classicissimo: il racconto dell'eroe funziona solo da incipit, come per "aprirci la porta" e farci andare nel passato, ma poi... è OVVIO che non vediamo solo il racconto di Tex (credi che Tex abbia descritto ogni bottiglia disegnata da Rubini?).

 

È una tecnica narrativa presa dal cinema, che si era trovato di fronte a questo "problema": quando c'era un flashback nella letteratura, non c'era niente a parte il racconto, e quindi il racconto coincideva con la storia. Con il cinema (e con il fumetto) lo spettatore invece vede gli eventi, cosa che NON avviene a chi sente il racconto.  Quello che si vede sullo schermo NON è il racconto! E non lo è mai stato dagli albori del cinema o del fumetto (può comunque essere un racconto finto, ma comunque quello che vedi non coincide con il racconto in fiction)

 

Non posso credere che hai problemi con questo Tex...  e non hai mai avuto problemi nelle migliaia di film e fumetti che hanno sempre usato questo artificio.

 

[personalmente, anche se non c'entra niente con Tex, mi è sempre piaciuto come hanno usato questo contrasto fra video e racconto nel telefilm "how I met your mother" che mi rifiuto di nominare con il ridicolo e sbagliato nome italiano. Tutta la storia, tutte le puntata - 9 stagioni per un totale di circa 200 puntate - sono tutte raccontare da un padre ai figli. E quindi il narratore spesso si "autocensura".  In alcune puntate, dove racconta i tempi in cui ha conosciuto gli altri protagonisti all'università, sta per raccontare che insieme "si facevano delle gran...." ehm, poi ci pensa, non vuole dire ai figli che si faceva delle canne, e quindi dice che invece si mangiavano dei gran panini...  e per tutta la puntata E OGNI VOLTA CHE ALTRI FLASHBACK FANNO VEDERE QUEI MOMENTI NELLE PUNTATE SUCCESSIVE, i personaggi mangiano panini, ma lo fanno in modo strano...  questa per esempio è da una puntata molto più avanti nella serie, quando, dopo anni (ma sempre in un flashback) si fanno delle canne prima di un concerto...   https://www.youtube.com/watch?v=bbuwkugiwbU

 

Notare e come ci vengano mostrate le allucinazioni, ma con i panini, mischiando in continuazione il racconto ai figli con cose che ai figli non sta raccontando, realtà, allucinazione, racconto, fidando nella capacità dello spettatore di non trovarsi spaesato da questo mix]

 

Riguardo all'albo, non ho molto da dire...   non vedevo l'ora che uscisse, sono corso a comprarlo appena è arrivato, e la storia finora non sta tradendo le aspettative. Sto diminuendo man mano i fumetti che compro ma Tex Willer è probabilmente quello che in questo momento leggo ancora con più soddisfazione.

 

Mi piace anche come Boselli (che in passato per me tendeva un po' a peccare di eccessiva retorica) stia trattando invece stavolta il tema del razzismo con un linguaggio molto più "GLBonelliano", vedere per esempio pagina 20 ("un nero scorticato dagli Apaches è uguale ad un bianco!"  :laugh:  )

 

Man mano che aumentano i personaggi si nota sempre di più un punto debole di Rubini, che ha difficoltà a differenziarli,. con volti abbastanza "standard", e se non hanno colori di capelli diversi bisogna distinguerli per come sono vestiti (anche Zoe per esempio è molto simile ad Anita), ma per adesso fra divise, pettinature, colore dei capelli etc. non è stato un problema troppo fastidioso. E in compenso si fa perdonare nelle scene d'azione e nelle espressioni .

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44 minuti fa, navajo warrior dice:

inutile tirare in ballo GLB che non avrebbe mai scritto cose simili. Non era nell'epoca giusta per farlo e comunque il suo Tex giovane sarebbe stato diverso da questo, più impulsivo credo.

 

Penso di essere stato frainteso. Io ho tirato in ballo Glb chiedendomi se gli piacerebbe questo Tex giovane (per me la risposta è sì), non certo per dire che avrebbe scritto lui qualcosa del genere. Il mio rimando a Glb era solo per esprimere la mia soddisfazione per questa nuova testata così insolita e ci ho aggiunto che probabilmente anche Glb l'avrebbe gradita.

 

44 minuti fa, navajo warrior dice:

Secondo me Dix ha ragione, Cochise si è addormentato o comunque rotto i cosiddetti già dal primo albo, a sentire una storia così. Anche la storia più interessante può risultare incomprensibile a chi non è in grado di coglierne le sfumature. Cosa ne avrà capito Cochise di marshall, limiti territoriali e giudiziari, scale reali e puttane sentimentali?

 

Ma il racconto a Cochise è solo un espediente narrativo. La storia non è tanto a beneficio suo quanto di noi lettori. Siamo noi i destinatari del racconto di Tex. Il fatto, del tutto ininfluente, che lui si trovi attorno a un fuoco serve solo a retrodatare la storia di qualche tempo rispetto alla "diretta" della collana. Davvero un particolare così insignificante, utilizzato come espediente per collocare l'avventura qualche tempo prima, può influire sul giudizio sulla storia?Cancellate dalla vostra mente le peraltro pochissime vignette in cui appare Cochise e il gioco è fatto. 

 

 

Modificato da Leo
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Sì, questo è vero. Ma resta comunque un fatto, che Tex sta raccontando la storia a Cochise. Chi vietava (per esempio) che Tex a un certo punto sta bivaccando solo soletto nella prateria e gli viene la nostalgia di Anita, allora ripensa a quella storia, prima di addormentarsi, per poi finire con occhi aperti all'alba, perchè la storia è lunga :D 

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9 minuti fa, navajo warrior dice:

Sì, questo è vero. Ma resta comunque un fatto, che Tex sta raccontando la storia a Cochise. Chi vietava (per esempio) che Tex a un certo punto sta bivaccando solo soletto nella prateria e gli viene la nostalgia di Anita, allora ripensa a quella storia, prima di addormentarsi, per poi finire con occhi aperti all'alba, perchè la storia è lunga :D 

 

Appunto, ma è un espediente come un altro. È chiaro che è più sostenibile che ci siano orecchie che ascoltino. Se Tex avesse solo ripensato a tutta la storia avresti trovato qualcun altro che non avrebbe apprezzato la cosa. La sostanza non è che Tex stia raccontando a Cochise, ma che Boselli sta raccontando a noi lettori. A noi sono destinate le sfumature, le donne e tutto il resto. 

Anche ciò che rimprovera dix circa il fatto che Tex racconta scene che non ha vissuto francamente mi sorprende: le storie in flashback hanno sempre funzionato così. Il flashback è un espediente per far vedere al lettore come sono andate le cose nel passato. E al lettore il narratore onnisciente racconta tutto, anche ciò che il personaggio che racconta non sa e non ha visto. Questo aspetto non lo si può contestare, significherebbe fare le pulci a tutti i romanzi e i film che hanno utilizzato questo espediente confidando sulla necessaria - ma quanto mai blanda, in questi casi - sospensione dell'incredulità del lettore.

Modificato da Leo
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<span style="color:red;">35 minuti fa</span>, Leo dice:

Anche ciò che rimprovera dix circa il fatto che Tex racconta scene che non ha vissuto francamente mi sorprende: le storie in flashback hanno sempre funzionato così. Il flashback è un espediente per far vedere al lettore come sono andate le cose nel passato. E al lettore il narratore onnisciente racconta tutto, anche ciò che il personaggio che racconta non sa e non ha visto. Questo aspetto non lo si può contestare, significherebbe fare le pulci a tutti i romanzi e i film che hanno utilizzato questo espediente confidando sulla necessaria - ma quanto mai blanda, in questi casi - sospensione dell'incredulità del lettore.

 

Guarda, Leo, con questi due è inutile.

Navajo Warrior, poi, cosa sia la sospensione dell'incredulità non vuole proprio capirlo.

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Pensavo di essere stato chiaro: siccome Boselli fraintendeva il fatto che a me la storia non piacesse esclusivamente per certe scene

ho scritto le mie perplessità narrative PRIMA di aver controllato se nelle altre storie in flashback era presente lo stesso problema.

"Tra due bandiere" o lo stesso "Il Giuramento" le ho lette decenni fa, quando sicuramente ero meno smaliziato o meno intransigente.

Non sono assolutamente d'accordo con il fatto che Bonelli padre avrebbe approvato situazioni simili. E neppure il figlio.

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<span style="color:red;">20 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Guarda, Leo, con questi due è inutile.

Navajo Warrior, poi, cosa sia la sospensione dell'incredulità non vuole proprio capirlo.

 

Sarà come dici, ma non vorrei che, alla lunga, la tua tanto amata sospensione dell'incredulità non diventi l'espediente o la scusa per giustificare qualsiasi cosa uno scriva.

Se io scrittore voglio far conoscere al mio lettore le avventure tra letti e bische clandestine del mio personaggio, le faccio raccontare a  un gruppo di amici libertini che possono apprezzare, non a una congrega di frati. Se voglio far conoscere ai lettori le avventure di guerra del mio personaggio gliele faccio raccontare a Cochise o gente simile. non all'associazione femminile del ricamo incrociato a uncinetto su lino originale del Katanga Bonga.

Questo è quello che intendevo dire, a prescindere dal fatto che questa storia e tutta la serie di Tex Willer mi piace un sacco, ma senza per questo osannare per forza Boselli come fai sempre tu, perchè penso che lui possa caso mai migliorarsi subendo qualche critica e non vivere solo sui salamelecchi di gente ossequiosa.

E poi oggi è sabato e mi è toccato lavorare fino a pomeriggio inoltrato perciò sono nervoso che il week end è andato in vacca.

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<span style="color:red;">3 minuti fa</span>, navajo warrior dice:

 

Sarà come dici, ma non vorrei che, alla lunga, la tua tanto amata sospensione dell'incredulità non diventi l'espediente o la scusa per giustificare qualsiasi cosa uno scriva.

Se io scrittore voglio far conoscere al mio lettore le avventure tra letti e bische clandestine del mio personaggio, le faccio raccontare a  un gruppo di amici libertini che possono apprezzare, non a una congrega di frati. Se voglio far conoscere ai lettori le avventure di guerra del mio personaggio gliele faccio raccontare a Cochise o gente simile. non all'associazione femminile del ricamo incrociato a uncinetto su lino originale del Katanga Bonga.

Questo è quello che intendevo dire, a prescindere dal fatto che questa storia e tutta la serie di Tex Willer mi piace un sacco, ma senza per questo osannare per forza Boselli come fai sempre tu, perchè penso che lui possa caso mai migliorarsi subendo qualche critica e non vivere solo sui salamelecchi di gente ossequiosa.

E poi oggi è sabato e mi è toccato lavorare fino a pomeriggio inoltrato perciò sono nervoso che il week end è andato in vacca.

E sono d'accordo pur avendo passato il peraltro bellissimo sabato pomeriggio a passeggio sul lago (invece di leggere Tex).

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Nuovo episodio della serie "Tex Willer", sempre molto godibile e scritto con un ritmo narrativo per me molto coinvolgente e incalzante.

Bella anche la scena iniziale in cui il giovane Tex è coinvolto in una situazione poi destinata a diventare "classica", con una gigantesca rissa nel saloon, ben disegnata e resa da Rubini.  Cresce la serie dei personaggi secondari che riescono a mostrare sfumature di comportamento, con ufficiali dell'esercito che non sono tutti sbruffoni ma si dimostrano invece capaci di ragionare (e non a caso, di riconoscere e apprezzare le doti di Tex). Personalmente non trovo questi elementi delle inutili divagazioni, ma un modo per creare un'atmosfera tipica, che si riallaccia a storie che abbiamo imparato ad apprezzare nel personaggio più "maturo" e che non mi sembra stonino affatto, e che ci fanno vedere personaggi più articolati e non delle semplici comparse stereotipate. 

A mio discutibile avviso, anche i personaggi femminili come Zoe vanno più che bene (e tra l'altro spiegano anche in maniera appropriata e senza forzature come Tex riesca a trovare un appoggio in una cittadina che conosce ben poco, nel momento in cui deve cercare un'occupazione che gli dia da vivere e senza dare troppo nell'occhio). Oltretutto, per un lettore che non osservi con fastidio queste componenti, si crea un'interessante trepidazione nel vedere come un personaggio da poco legato a Tex possa cavarsela (o poi essere tratta d'impiccio da Tex) in un probabile episodio successivo. Insomma, una serie di fili narrativi che poco per volta si dipanano, alcuni in modo più diretto, altri in probabili sviluppi successivi. Se anche c'è qualche analogia con un feuilletton, proprio non stona e fa parte di un modo di scrivere che di certo non è dei più sintetici, ma a mio avviso, coinvolge e diverte.

Sui disegni, penso che ci siano solo note positive, anche se forse qualche personaggio può essere reso in maniera non troppo dissimile da qualche precedente comparsa, ma il tratto di Rubini a me piace parecchio.

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<span style="color:red;">6 minuti fa</span>, dario63 dice:

Oltretutto, per un lettore che non osservi con fastidio queste componenti, si crea un'interessante trepidazione nel vedere come un personaggio da poco legato a Tex possa cavarsela (o poi essere tratta d'impiccio da Tex) in un probabile episodio successivo. Insomma, una serie di fili narrativi che poco per volta si dipanano, alcuni in modo più diretto, altri in probabili sviluppi successivi. Se anche c'è qualche analogia con un feuilletton, proprio non stona e fa parte di un modo di scrivere che di certo non è dei più sintetici, ma a mio avviso, coinvolge e diverte.

 

Completamente d'accordo con te.

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1 ora fa, navajo warrior dice:

Se voglio far conoscere ai lettori le avventure di guerra del mio personaggio gliele faccio raccontare a Cochise o gente simile. non all'associazione femminile del ricamo incrociato a uncinetto su lino originale del Katanga Bonga.

Appunto...Tex sta raccontando tali avventure di Guerra contro indiani indomiti (i Seminoles) al capo dei Chokonen Chiricahua,l indomito Cochise...se poi ci mette una sottana da saloon nel racconto,una mulatta,con cui Tex avrà "fatto roba", chissenefrega...anzi,Tex prende le difese di una donna di facili costumi e si mette contro un ufficialetto presuntoso e razzista, Redneck della Virginia con torme di schiavi...se questo non è Tex,mi mangio un manzo intero, compresi zoccoli e coda...a proposito del tenente Fairfax.chissamai che Tex non lo rincontri entro tre o quattro anni durante la Guerra Civile??ho sparato,se però ci azzecco "Qualcuno"mi offrirà un bicchiere di Bourbon...🤠😉😜

1 ora fa, navajo warrior dice:

Se io scrittore voglio far conoscere al mio lettore le avventure tra letti e bische clandestine del mio personaggio, le faccio raccontare a  un gruppo di amici libertini che possono apprezzare, non a una congrega di frati.

Va be',le sta raccontando ad un ex ladro di cavalli e ad un capo indiano che per lui è come un fratello maggiore... di sangue,per giunta...che male c è?

Modificato da Barbanera
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<span style="color:red;">5 minuti fa</span>, Barbanera dice:

Appunto...Tex sta raccontando tali avventure di Guerra contro indiani indomiti (i Seminoles) al capo dei Chokonen Chiricahua,l indomito Cochise...

 

:D sì, dopo un prologo di due albi e 62 pagine.

Ok, quello che affermi tu e gli altri  è chiaro, e non è qualcosa che mi precluda l'apprezzamento della storia, ma resto dell'avviso che Cochise solo dal prossimo numero comincerà ad interessarsi alla vicenda.

Pensa che figata: Tex è al campo di Cochise e fa quattro chiacchiere con l'amico ladro di cavalli, hey ti racconto cosa ho fatto negli ultimi mesi, fughe precipitose, partite a poker, topa come se piovesse.... poi arriva Cochise. Siediti con noi fratello, arrivi al momento giusto, stavo raccontando a Jimmy della mia avventura con i Seminole, ecc. ecc.

Ecco, così mi sarebbe piaciuto di più, ma io sono uno scalzacani e Borden è Borden.

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In realtà sta raccontando della caccia subita dal federale e della sua lunga fuga che lo ha tenuto lontano per un certo periodo dall'Arizona, fino poi infine a trovarsi coinvolto anche nella guerra ai Seminoles. Lo ha ribadito anche Boselli qualche post fa.

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Inutile ribadire che la storia non si chiama "Seminoles", ma "L'agente federale". Ho anche fatto degli esempi narrativi, tipo Fix che dà la caccia  Phileas Fogg, ma vabbè, probabilmente non sono noti a chicchessia.  

E credo che Cochise fosse interessato anche alle sparatorie in precedenza, ma è ovvio che la narrazione è  un pretesto. Chssenefrega se Tex non ha visto certe cose, qualcuno gliele avrà spiegate poi  o le  e avrà capite da solo, e comunque quel che vediamo, come dice giustamente Diablero, non è ESATTAMENTE il suo racconto.

 

In quanto a GL e a Sergio, è vero che GL forse non avrebbe capito fino in fondo, ma Sergio di  sicuro sì. E poi sono loro che mi hanno fatto scrivere e Sergio in particolare mi ha letto e pubblicato per più di vent'anni, perciò, se avesse avuto qualcosa da ridire, beh... Pur di polemizzare si scomodano i defunti, dimenticando che io scrivevo per loro quando erano ancora in vita... 

Modificato da borden
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<span style="color:red;">15 minuti fa</span>, borden dice:

Pur di polemizzare si scomodano i defunti, dimenticando che io scrivevo per loro quando erano ancora in vita... 

Non era quella la mia intenzione.

Sono d'accordissimo che chi non c'è e non può dire la sua non dovrebbe essere tirato in ballo.

Molte volte stavo per scrivere "Questo GLB non l'avrebbe mai scritto" o "Sergio questo non lo avrebbe mai approvato",

ma sono frasi che possono venire in testa, ma è corretto ravvedersi in tempo e cancellare prima del tasto "invio".

Il fatto che ci hai lavorato assieme non significa che hai assorbito la loro mentalità.

I miei maestri mi hanno insegnato il lavoro e qualche trucco, poi ho imparato a sbagliare da solo.

 

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Quel che voglio dire, Dix, è che se anche Sergio scriveva diversamente da me, mi ha lasciato pubblicare le mie storie e per qualcuna abbiamo pure collaborato.Non fai due più due?  Non mi sembra che la tecnica narrativa di questa storia sia molto diversa da altre storie in Fback del passato, tipo Il Passato di Carson. E se le scene sentimentali non le ho usate in Tex classico, ed è chiaro il motivo, le ho messe in Zagor! Col beneplacito di Sergio.

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      Top 12 perché 10 era troppo poco (anche 12 non basta, lo so, ma meglio non esagerare).
       
      La mia Top 12 di Boselli
       
       Serie regolare
      1)      Il passato di Carson
      2)      Gli invincibili
      3)      Missouri
      4)     Jethro
      5)     Colorado Belle
      6)     La grande invasione
       
      Albi speciali (compreso Tex Willer)
      1)      Patagonia
      2)      Nueces Valley
      3)      Il magnifico fuorilegge
      4)      Nei territori del Nord-Ovest
      5)      L’inesorabile
      6)      L’agente federale
       
      Lo so, restano fuori un sacco di belle storie (Luna insanguinata, I giustizieri di Las Vegas, L’ombra del Maestro, I sabotatori, El Supremo, Gli assassini, La vendetta delle ombre, I rangers di Finnegan, Pinkerton Lady,  I razziatori del Nueces, ecc.) ma è un gioco… Chi sta scrivendo la sua personale top 50 sarà facilitato, visto che di fatto la classifica l'ha già pronta.
      Tra qualche settimana, se parteciperanno in molti, farò la classifica finale.
       
       
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      SULL'ALTO MISSOURI
       

       
       
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      Mentre Kit Carson insegue un assassino, Tex, alle prese con i problemi del suo amico Birdy, scopre che, pur avendo eliminato il caporione mister Tirrell, per lui i guai non sono affatto finiti nel desolato territorio senza città né legge del Montana. Tra trappers, Blackfoot, Crow e la selvaggia natura innevata del Nord, l’inizio di una nuova avventura che ha tra i protagonisti un giovane Kit Carson!
       
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