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TWF - Tex Willer Forum

Tex tra verosimiglianza storica e fantasia


ymalpas
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  • Collaboratori

Prendiamo a caso un albo di Tex, per esempio l'ultimo della collana Tex Willer, "Fuga sul Mare" e soffermiamoci su alcuni aspetti.

 

a )  si tratta di un episodio storico, con il personaggio calato nella terza guerra seminoles;

b) Tex non è inseguito da un ranger o da uno sceriffo, ma da un agente federale, con l'autore che si perita di fare una distinzione tra i vari portatori di stellette;

c) le locations sono diverse, dal vaporetto, alle città, con una fedele ricostruzione storica;

d) i personaggi, dal capitano al suo secondo, ai militari sono presentati con le loro autentiche divise...

 

C'è insomma, da parte delle redazione, un approccio sempre più stringente verso una marcata verosimiglianza, che è IMO lodevole.

 

I seminoles saranno presentati come realmente erano, quindi neanche l'aspetto etnografico è stato messo da parte.

 

Lungo i settant'anni di vita editoriale siamo passati dunque da un'opera essenzialmente di fantasia - Galep che si inventava letteralmente le armi da fuoco - a un prodotto via via sempre più curato, vuoi anche perché numerosi lettori hanno avuto accesso a una documentazione prima quasi introvabile e hanno fatto notare, di volta in volta, l'opportunità di essere più realisti, facendo per limitarmi a un esempio una distinzione tra l'uso dei tepee e dei wigwam tra i nativi d'America.

 

Questo passaggio dalla fantasia più pura alla verosimiglianza non è stato indolore.

 

Sono aumentate, e di molto, le storie con un sottofondo storico e allo stesso modo si sono ridotte numericamente quelle storie che affondavano le loro radici nel "fantasy", con Tex tra i dinosauri o i vichinghi per citare qualche storia. Avventure come queste ultime sono più difficili da far passare al vaglio di lettori che sono oggi smaliziati.  Tra il detto e il non detto gli autori lasciano sempre più la porta aperta a soluzioni aperte anche al logico e al razionale, penso per esempio al Vladar del Texone di Ruju.

 

D'altra parte numerosi lettori pretendono una maggiore veridicità anche in situazioni più normali come per esempio i conflitti a fuoco. Nella recente di Nizzi, il fatto che ad altrettanti BANG corrispondessero delle vittime tra i Siksika, ha suscitato malumori, con lo stesso Borden che ha avuto la premura di specificare che dei predoni si sarebbero messi subito al coperto. Peraltro l'universo texiano è minato qua e la di avventure dove il tiro al piccione è pur contemplato, non ultime per esempio quelle che hanno visto i nostri alle prese con i cattivi Hualpai o per citare qualcosa di più recente le guardie impallinate del penitenziario di Dryfork, che avrebbero dovuto  correre a mettersi al riparo delle mura.

 

Mi chiedo fino a che punto l'esigenza del realismo accennata sopra debba togliere spazio a una narrazione più libera e fantasiosa, cioè leggere la sequenza della sparatoria con i Siksika per quello che è, una pagina di fumetto, atta ad intrattenere e divertire, non il libro di storia per cui certi comportamenti pur inquadrati da una lunga tradizione andrebbero banditi in degli albi che, insomma, devono essere al passo con i tempi.

 

La discussione non è su Nizzi ne tantomeno su Boselli, ma sulle aspettative che come lettori di Tex ci poniamo andando ad acquistare ogni volta un'albo del Ranger. E' un ennesima riproposizione del tema tradizionalismo vs modernità, ma il fatto che Tex non possa fumare una sigaretta in copertina, non usi più frasi che possano urtare la sensibilità di minoranze etniche, più in generale abbia rinunciato a un linguaggio per cui negli anni cinquanta era bandito dalle pubblicazioni da diffondere tra i giovani, che sia privo i personaggi e locations che facevano parte del suo DNA, valli nascoste, mostri come il Diablero e la catalina Mitla, strane genti, magia e terrore, science-fiction, per lasciare spazio invece ad episodi calati nella realta del West ottocentesco quando le ragioni dello straordinario successo erano da ricercarsi proprio in un fumetto si dedicato al West ma non esclusivamente western... Ecco, vorrei capire dai partecipanti di questo forum cosa veramente si aspettano oggi dalle nuove storie di Tex.

 

 

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Scusami. Sandro, ma stai facendo un minestrone. Verosimiglianza e Storia sono due cose diverse. Si può fare una buona avventura approfittando e utilizzando dettagli realistici, e se ne può fare una altrettanto buona fregandosene e inventando cose inesistenti. In Tex le possibilità ci sono tutte, nessuna nega l'altra. Che cosa dirai quando uscirà la nuova storia del Monte Rainier o il ritorno di Mefisto che ti smentiscono?

 

 

Aggiungo che ci vuole fantasia, molta di più, a inserire bene nella vicenda degli elementi reali. Per le sparatorie un tanto al chilo fantasia non ne serve affatto, e non mi riferisco si badi alla polemica recente. Non entro nel merito, anche perché difendo ampiamente quella storia lì. I miei esempi negativi sarebbero altri, ma non li faccio.

Modificato da borden
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  • Collaboratori

Non ho usato la parola storia perché Tex non è, propriamente parlando, una storia del West.

 

Ma la Storia è usata come prestesto per raccontare storie che son verosimili. Con GLB capita spesso: la vendita all' incanto di giovani donne cinesi nella piazza di Portsmouth (era quella?), cuore pulsante di Chinatown, dà luogo a una storia verosimile ma non vera. Ah Toy è una bellissima entreneuse realmente esistita, coinvolta nelle compravendita di giovani destinate al mercato della prostituzione, ma non è mai stata  a capo di una triade. La storia è di fantasia ma verosimile.

 

Quanto alle storie di "fantasia" nella piena accezione del termine ho ben presente cosa c'è in lavorazione e non c'è dunque vis polemica nel messaggio. Però è difficile negare che questo tipo di storie , molto presenti con GLB, si sono rarefatte. E' un bene ? E' un male ? Non lo so, cerco solo di sondare le opinioni.

 

Sulla "suspension of disbelief" per dirla all'inglese: quanti leggono l'albo con i Bang Bang senza stare cervelloticamente a pensare quanto credibile o interessante sia quella sequenza e quanti pensano invece che - oggi - questo tipo di narrazione sia superata e biasimevole ?

 

Si, è un minestrone effettivamente, ma date le polemiche dei giorni scorsi, vorrei farmi un'idea su chi può vantare maggior ragione tra un Navajo Warrior con i suoi quarant'anni di studi sui nativi che ritiene inaccettabile l'attacco dei Siksika e chi invece pretende dalla lettura un sano divertimento senza andare a fare l'autopsia di ogni singola scenetta che non piace, specie poi se l'autore della storia è Nizzi. 

 

Ora, dal momento che nelle tue storie le due cose vanno di solito a braccetto, verosimiglianza e divertimento, mentre con altri tavolta bisogna semplicemente accettare un racconto che sta nelle convenzioni del fumetto e non del trattato di storia, antropologia o etnografia, insomma senza troppo rompersi il capo (a meno che non ci sia patente villania, un attentato di lesa maestà contro il personaggio, cosa che data la tua eccellente gestione da curatore tendo a escludere a priori per qualsiasi albo che va in edicola indipendentemente dal suo autore), vorrei sentire tutte le campane del forum senza tuttavia tirare in ballo autori come Nizzi o Faraci o altri, o l'ultima storia in edicola che forse non ci permette un commento più sereno.

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  • Sceriffi
<span style="color:red;">27 minuti fa</span>, ymalpas dice:

Sulla "suspension of disbelief" per dirla all'inglese: quanti leggono l'albo con i Bang Bang senza stare cervelloticamente a pensare quanto credibile o interessante sia quella sequenza e quanti pensano invece che - oggi - questo tipo di narrazione sia superata e biasimevole ?

 

 

Porto un esempio: l'albo "Sfida sulla Sierra" a ben guardare non è altro che un unico, lungo Bang Bang. È credibile o verosimile? Certo che no, è una situazione estrema! Ma non è questo l'importante: quella sparatoria è, forse, la meglio sceneggiata dell'intera collana di Tex, un capolavoro di gestione della scena e dei personaggi. Quindi sì, si può anche fare un albo di soli bang bang, ma ci deve essere la maestria dello sceneggiatore nel costruire variazioni, nel renderla divertente insomma. Ora non ho ancora letto l'ultima di Nizzi quindi non mi esprimo. Posso parlare invece delle sparatorie di Faraci, che erano davvero solo "bang bang - aahhh", senza tatticismo, senza situazioni che destassero interesse nel lettore.

 

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3 hours ago, borden said:

Scusami. Sandro, ma stai facendo un minestrone. Verosimiglianza e Storia sono due cose diverse. Si può fare una buona avventura approfittando e utilizzando dettagli realistici, e se ne può fare una altrettanto buona fregandosene e inventando cose inesistenti. In Tex le possibilità ci sono tutte, nessuna nega l'altra. Che cosa dirai quando uscirà la nuova storia del Monte Rainier o il ritorno di Mefisto che ti smentiscono?

 

Quoto, e approfitto per ribadire la mia posizione da tempo sull'argomento: la Storia può dare un sacco di spunti interessanti, ma si deve piegare alle esigenze dell'Avventura. Se gli eventi storici si prestano ad essere utilizzati senza modifiche, bene, altrimenti meglio "piegare un pochino" la "Storia" che avere una brutta "storia"  (come del resto da sempre fa Hollywood senza che il pubblico si scandalizzi. Quando leggere nei titoli di coda "tratto da una storia vera", di solito il 95% della trama è completamente inventato e i personaggi hanno solo il nome in comune con quelli veri e a volte manco quello. Quando leggere "liberamente tratto da una storia vera" tipicamente è tutto inventato, anche nei film biografici o che vogliono parlare di eventi reali)

 

4 hours ago, ymalpas said:

a )  si tratta di un episodio storico, con il personaggio calato nella terza guerra seminoles;

b) Tex non è inseguito da un ranger o da uno sceriffo, ma da un agente federale, con l'autore che si perita di fare una distinzione tra i vari portatori di stellette;

c) le locations sono diverse, dal vaporetto, alle città, con una fedele ricostruzione storica;

d) i personaggi, dal capitano al suo secondo, ai militari sono presentati con le loro autentiche divise...

 

C'è insomma, da parte delle redazione, un approccio sempre più stringente verso una marcata verosimiglianza, che è IMO lodevole.

 

E fino a qui concordo, ma...

 

4 hours ago, ymalpas said:

Lungo i settant'anni di vita editoriale siamo passati dunque da un'opera essenzialmente di fantasia - Galep che si inventava letteralmente le armi da fuoco - a un prodotto via via sempre più curato

 

...non concordo con l'equazione "cura maggiore per i dettagli storici" = "fumetto più curato".  Per me sono ben altri gli aspetti più importanti che fanno un fumetto più o meno curato.  Gli aspetti tecnici (stampa e riproduzione, qualità della carta, etc.), quelli artistici (il livello di testi e disegni), la correzione dei refusi, etc..

 

I dettagli storici sono più o meno importanti a seconda dei casi e delle varie sensibilità (personalmente dare il loro aspetto ai Seminole è oggi doveroso per rispetto per un popolo, mentre i dettagli delle armi e delle divise, a meno che non contengano elementi importanti per la storia, sono finezze che agli autori piace mettere e ai lettori (quelli che se ne accorgono, che sono pochi) piace vedere, ma che non aggiungono nulla alla storia.

 

Poi, certi dettagli possono essere evidenziati RENDENDOLI importanti per la storia (la differenza fra uno sceriffo e un federal marshall sarebbe stata un dettaglio ininfluente, se borden non ci avesse basato la storia sopra, con Tex che per la prima volta non riesce a scrollarsi gli inseguitori di dosso semplicemente andando in un'altra contea) e qui a volte i risultati sono ottimi, e l'uso dei dettagli arricchisce la storia, ma a volte invece l'autore si fa prendere troppo la mano, e per voler spiegare nei dettagli tutto quanto appesantisce la storia con spiegoni ammazza-tensione. Boselli in genere è molto bravo a fare la prima cosa e non la seconda (tanto che è diventata una delle sue caratteristiche distintive per cui è noto come autore), ma purtroppo parlando in generale dei fumetti Bonelli è molto più frequente la seconda..

 

Il fatto insomma che Galep si inventasse le armi da fuoco all'inizio (e non per pigrizia, ma per mancanza di documentazione, poi quando l'ha avuta le ha disegnate com'erano) non rende minimamente il suo Tex "meno curato" (semmai era la necessità di produrre abbastanza pagine e l'uso di collaboratori non sempre alla sua altezza che a volte rendeva il prodotto meno curato)

 

4 hours ago, ymalpas said:

D'altra parte numerosi lettori pretendono una maggiore veridicità anche in situazioni più normali come per esempio i conflitti a fuoco. Nella recente di Nizzi, il fatto che ad altrettanti BANG corrispondessero delle vittime tra i Siksika, ha suscitato malumori, con lo stesso Borden che ha avuto la premura di specificare che dei predoni si sarebbero messi subito al coperto.

 

Questo è un argomento completamente diverso, di senso della storia, e non ha NIENTE a che vedere con il "realismo storico". il fatto che dei predoni non si farebbero massacrare come dei Kamikaze che difendono il Sacro Giappone non è dovuto a "caratteristiche storiche dell'epoca" (tipo "sai, gli indiani pincopallo erano strampalati, ma così strampalati, che fra le loro usanze c'era quella di non farsi ammazzare per una bottiglia di whisky" "ma va? Che strani. Dammi la pistola che vado a giocare alla roulette russa allo spaccio per guadagnarmi un mezzo litro di tavernello"), ma semplicemente alla logica della storia.

 

i tuoi esempi lo dimostrano perfettamente:

 

5 hours ago, ymalpas said:

Peraltro l'universo texiano è minato qua e la di avventure dove il tiro al piccione è pur contemplato, non ultime per esempio quelle che hanno visto i nostri alle prese con i cattivi Hualpai

 

...e infatti gli Hualpai vendono descritti come fanatici religiosi completamente soggiogati da Mefisto, che considerano un Dio in terra.

 

GLBonelli cioè fa comportare così persone che hanno motivi in fiction per comportarsi così (e per avere persone che fanno così in fiction gli dà in fiction adeguati motivi

 

Nizzi (o chiunque altro scriva storie come l'ultima sulla regolare, per non farne la solita diatriba su un solo autore) non ne avrebbe alcun bisogno: visto che i suoi predoni si comportano esattamente come gli Hualpai, ma senza bisogno di alcuna giustificazione e senza preoccuparsi che la cosa abbia senso, se la scrivevano loro quella storia Mefisto avrebbe potuto usare anche una tribù qualunque pagata con una bottiglia di whisky.

 

È stato sciocco GLBonelli a preoccuparsi di "inventare" una tribù perduta e nascosta di fanatici religiosi, quando una bottiglia bastava? O non è che magari lui si rendeva conto che una bottiglia NON bastava?

 

Non è un problema di verosimiglianza, storica o meno, è "avere il polso" della storia, delle motivazioni dei personaggi, per renderli reali, concreti, credibili, o mettere invece scene alla "boia e spannazza" senza alcun senso perchè "i bang bang ahhh divertono i lettori, chissenefrega del senso della storia"...

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Sospensione di incredulità. Ricorrere troppo a questo "patto" con il lettore a mio parere riduce il valore delle storie. Questa "complicità" che si richiede al lettore spesso consente all'autore comode scorciatoie senza le quali la storia non andrebbe avanti. Non dico che non si debba fare, dico che non se ne deve abusare. C'è da dire peraltro che la verosimiglianza può declinarsi in tanti modi e con diverse gradazioni fino a sconfinare nell'inverosimile dichiarato. Ymalpas vuole giustamente sentire le varie campane del forum. Dico la mia e per dirla sono costretto a ricorrere ad alcuni esempi:

 

1) El Supremo: una bella storia, importante, di quattro albi, una di quelle storie ambiziose che a mio parere garantiscono l'ottima salute della testata (perché tanti di noi siamo ancora qui proprio per le storie ambiziose che oggi solo Borden, ancora soltanto lui, sa regalarci). Ebbene, nella storia in esame c'è una scena in cui Kit Willer divelle una grata in un modo impossibile per le leggi della fisica. Una scorciatoia che consente al figlio di Tex di venir fuori da una situazione senza uscita. Scene del genere, è più forte di me, non riesco a digerirle: perché mettere i protagonisti spalle al muro, se poi non ne possono uscire se non con una forzatura?  Sono esagerato? Sì, ma questo è il mio modo di leggere. Non sopporto le scene impossibili, mi fanno considerare viziata la storia. La stessa cosa mi è accaduta con una storia recente di Ruju, in cui i nostri riescono a fuggire da un fortilizio tipo quello di Carrasco semplicemente scavalcando il muro di cinta con i cavalli! Anche quella, per me, è una storia irrimediabilmente viziata. Lo so, sono uno sfracellamaroni.    CATEGORIA: IMPOSSIBILE

 

2) Capitan Jack: Tex è in una situazione disperata. Decide quindi una sortita suicida in cui, alla Rambo, si getta tra gli avversari mietendo vittime con due pistole, una per mano. Non c'è tattica, non c'è strategia, c'è solo Tex Rambo che conta sull'invulnerabilità conferitagli dall'essere il protagonista della testata. Il Tex di Faraci SA che non può morire: per questa ragione non è credibile, è un personaggio di cartone, una marionetta nelle mani dell'autore. In questo caso non c'è una scena impossibile, ma solo tremendamente improbabile. Non mi piacciono nemmeno queste. Meglio del punto 1, ma comunque non soddisfacente. CATEGORIA: POSSIBILE MA INVEROSIMILE (può esistere una categoria simile? :D )

 

3) La rupe del diavolo: è credibile che dei ladroni, quali sono i Siksika, si intestardiscano così ad assaltare l'imbarcazione? Ci deve essere equilibrio tra azioni e motivazioni: se questo non c'è, come in questo caso, gli avversari sono come quegli omini dei videogames che, ucciso uno, ne esce fuori subito un altro, e così via fino a una strage infinita. Se gli indiani stanno combattendo per difendere le proprie famiglie e la propria terra allora ci sta che si lancino in imprese disperate; non però in questo caso, ragion per cui la storia non può passare indenne ad un giudizio più attento. La sequenza, per quanto possibile in linea teorica, è molto improbabile per le motivazioni sottese all'attacco:  è quindi, per dirla alla Ymalpas, "superata e biasimevole". CATEGORIA: POSSIBILE MA IMPROBABILE; l'improbabilità inoltre non serve a mettere in risalto i pards e sembra generata da un "tirar via" dell'autore. 

 

4) Sfida sulla sierra: quoto @pecos:  "È credibile o verosimile? Certo che no, è una situazione estrema!". E' altamente improbabile, quasi impossibile: siamo più o meno al punto 2.  Ma qui, come ben dice pecos, la scena è talmente ben gestita che quella "quasi impossibilità" è funzionale a far risaltare l'elevatissimo valore di quegli eccezionali combattenti  che sono sia i nostri pards che gli irlandesi. I nostri vincono perché sanno muoversi, a un certo punto si impossessano della Gatling, riescono a asserragliarsi in alcuni edifici, e comunque, molto verosimilmente, pagano anche loro un non trascurabile tributo di sangue, in termini di compagni caduti. Ecco che per me la sequenza diventa formidabile, perché verosimile nell'eccezionalità dei pards (diverso è il caso di Faraci, che fa uscire Tex totalmente allo scoperto a fare bang bang). CATEGORIA: POSSIBILE MA IMPROBABILE; in tal caso però l'improbabilità mette in risalto i pards ed è gestita in maniera tale da apparire tutto sommato credibile.

 

5) Colorado Belle (o Omicidio in Bourbon Street): Per come sono costruite, non hanno la pretesa di essere verosimili. L'idea di fondo le fa annoverare tra le storie di Tex che volutamente sconfinano nel fantastico. Non sono frequenti, ma fanno parte della tradizione texiana. CATEGORIA: DICHIARATAMENTE INVEROSIMILE.

 

Detto ciò, per il mio modo di essere lettore io non sono contento delle prime tre storie mentre promuovo a pieni voti le altre due (o tre). Ragion per cui io mi aspetto, per il futuro, un Tex calato in contesti verosimili, che si muova anche in condizioni estreme ma in cui sappia muoversi, con strategia e senza rambate. NO quindi al Tex Rambo che sa di non poter morire, NO agli avversari da videogiochi, NO a sequenze palesemente impossibili. In qualche circostanza, ma solo una volta ogni tanto, mi piace lo sconfinamento nel fantastico, come la storia di Apikern o l'ultima di Manfredi sulla signora dei vampiri. Certo, i dinosauri e i vichinghi non credo che oggi li digerirei, come non ho digerito La città nascosta faraciana: idee che personalmente reputo bislacche, al di là dell'inverosimiglianza o meno. 

 

Cosa diversa, infine, è l'aderenza storica. Se si cala Tex in un contesto storico (i Seminoles, la Guerra Civile) tendenzialmente pretenderei aderenza e accuratezza storica. 

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Il West offre una milionata di spunti Storici che possono essere presi come esempio per la costruzione di una storia di pura fantasia ma verosimile...e in Tex ci sono ancora un sacco di argomenti da sfruttare... E di situazioni...per esempio la serie Tex Willer è in assoluto quella che meglio si presta ad un utilizzo intelligente della Storia nella storia...

Ripeto,solo il Texas offre un milione di spunti storici da sfruttare in Tex, secondo il mio modestissimo parere

 

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2 ore fa, Diablero dice:

I dettagli storici sono più o meno importanti a seconda dei casi...

Vero.

Ma nella maggior parte dei casi, i dettagli storici sono importanti.

Nel film Troy le cavolate sono talmente tante da rendere inguardabile un'opera che poteva essere un bellissimo film: Ettore che uccide Menelao, Achille che entra a Troia nel ventre del cavallo, Briseide che uccide Menelao e qui mi fermo ma potrei continuare per un bel po'.

Più accettabile è la scena nel film "Il buono, il brutto, il cattivo" in cui Eli Wallach, in un'armeria, in piena guerra di secessione americana, si costruisce una modernissima colt a retrocarica mettendo insieme pezzi di altrettanto modernissime pistole.

Ma, a voler pignoleggiare, anche questo è un errore di anacronismo, che Boselli non ha commesso nella nuova serie.

I dettagli storici non possono, salvo casi eccezionali, essere ignorati e certamente la fantasia, che è di gran lunga più importante della cronaca, deve ben amalgamarsi con gli eventi storici.

Se poi si sbaglia a descrivere i costumi dei nativi americani, beh è un peccato veniale.

Modificato da Letizia
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6 ore fa, Letizia dice:

Ma nella maggior parte dei casi, i dettagli storici sono importanti.

sono fondamentali. Già ho "perdonato" Borden per aver dotato Tex del 44 Henry nel 1858 🤣

ps: magari ci fossero più soggetti di Tex ambientati nella Guerra Civile (personalmente tempo fa ne presntai due, verosmili e non reali)...mò mi tira le orecchie qualcuno 😉

Modificato da Barbanera
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<span style="color:red;">10 ore fa</span>, Leo dice:

Scene del genere, è più forte di me, non riesco a digerirle: perché mettere i protagonisti spalle al muro, se poi non ne possono uscire se non con una forzatura? 

Vorrei fare un'aggiunta all'ottimo post di Leo , nella categoria IMPOSSIBILE

Ed e' la lama nel tacco dello stivale di Tex ( e , se non sbaglio anche di Kit Willer) . La trovo un escamotage molto irritante . Ma come , gli stessi stivali con i quali i pard scendono da dirupi verticali , saltano qua e la , improvvisamente rivelano una lama nel tacco che puo' essere liberata con semplice gesto della mano . No , preferisco cento volte che Tex uccida 14 nemici con 2 colt .  Via anche 16 !😄

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La lama nel tacco è un classico dell'Avventura, come le botte in testa per stordire (che sono MOLTO più irrealistiche, almeno come vengono presentate nei fumetti dove con un colpetto dormi cinque minuti e poi stai benissimo...), e quindi è automaticamente immune da ogni critica sul realismo!  :P

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  • Rangers

Il problema dei tempi attuali (secondo me) sta proprio nel fatto che oggi quei pochi che leggono Tex si dividono in poche categorie, io ne ho individuate tre:

- Quelli che si divertono i primi sono quelli che leggono Tex per divertirsi, quelli che come un tempo ancora sognano e si lasciano trasportare dalla storia senza star lì a pensare se una scena può essere realistica o meno.

Sono quelli che leggono storie con tribù di indiani e non stanno lì a verificare se davvero hanno vissuto in quel determinato luogo geografico o meno.

Sono quelli che non  bestemmiano se il protagonista mangia e beve come se non ci fosse un domani ed è in grado di correre come un campione, schivare pallottole, sollevare pesi impossibili, combattere con ogni tipo di arma, piegare sbarre d'acciaio, farsi mordere da serpenti velenosissimi e non schiattare e  nuotare sott'acqua per diversi minuti senza affogare o avere ictus cerebrali, come se fosse un campione di apnea. Oltre a campare a 30-40 gradi sotto zero, con rischio di congelamento dopo esser scampato ad una valanga.

Son quelli che se ne fregano pure di smentire che è impossibile essere ancora vivi dopo aver subito centinaia e centinaia di ferite da piombo, botte in testa e cadute.

Sono anche gli stessi che se ne fregano se il protagonista ha passato attraverso la guerra di secessione, ha incontrato Custer, ha incontrato i fratelli Earp, Butch Cassidy e Sundance Kid e decine e decine di personaggi famosi, con diverse incongruenze su date, luoghi e fatti. Ed è lo stesso protagonista che ha incontrato dinosauri, alieni, maghi, morti viventi, streghe e mummie, per non parlare di vichinghi, giganti mutati con gli ormoni e fantasmi.

Insomma son quelli che leggono e si divertono e se ne sbattono di cercare la realtà ad ogni costo anche su Tex.

 

- Gli spulciatori: son quelli che spulciano vignetta per vignetta, cercando e criticando negativamente tutto quello che invece per  la categoria precedente era un punto di forza.

"gli spulciatori" son quelli che non si divertono più, forse perchè son cresciuti abbandonando la lettura sognante e trascinante che probabilmente anche loro avevano anni fa.

Son quelli che leggono Tex per abitudine e son quelli che criticano tutto e tutti, a volte facendo paragoni col passato per dimostrare che su Tex queste cose son ridicole. In questo caso sbagliando perchè proprio dal passato son arrivati alieni, coltelli nei tacchi, indiani abbigliati in modo completamente diverso da come erano nella realtà eccetera eccetera....

 

- Quelli con pregiudizi: in questa categoria ci sono quelli che prima leggono le recensioni negative di altri e quindi si fanno influenzare e quando leggono la storia la vedono esattamente come il recensore.

Sempre in questa categoria ci sta quello che legge prima la firma di chi ha scritto o disegnato una storia.

E quindi ogni giudizio negativo o positivo parte da qui.

 

Poi magari a pensarci bene ci possono essere diverse altre categorie di lettori, io cerco di stare nella prima.

Mi piace leggere di storie con personaggi storici realmente esistiti, mi piaccino le citazioni a fatti realmente accaduti o di vedere che un tal nativo è effettivamente nel posto e con l'acconciatura reale.

Ma mi piace anche leggere di cose impossibili: di Mefisto, di grossi scimmioni, di fiori della morte venuti dallo spazio, di dardi che mummificano e signori degli abissi, di diableri e streghe varie, di mummie, di irlandesi e ciechi pistoleri....

 

Mi diverto e chissene se una cosa è stata veramente così o meno.

 

 

Ps: leggo anche Dampyr dove spesso c'è una ricostruzione rigorosissima di ambienti e di Storia... anche la mi diverto, ma non è Tex

 

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Non mi riconosco in nessuna delle tre categorie. per il modo a cui mi approccio alla lettura di Tex, cercando evasione e avventura e non dando la minima importanza all'aderenza storica di armi e costume (e fregandomene se ci sono sceriffi diversi in due storie nella stessa città), a prima vista dovrei essere più affine alla prima. Ma leggo come la descrivi... e mi sembra che descrivi degli alieni, privi di qualunque reazione vagamente umana.  Gente che si diverte indifferentemente con qualunque cosa, senza nemmeno immaginare fisicamente quello che leggono, visto che non solo se ne fregano del realismo storico, ma persino di qualunque verosimiglianza o coerenza nella storia. (e qui quindi fai lo stesso errore già sottolineato da borden nella risposta a Ymalpas, confondendo verosimiglianza, e quindi credibilità, con l'aderenza ad eventi storici)

 

Esistono davvero lettori così? Mi sembra una categoria costruita retoricamente per pura polemica...

 

Io farei una divisione diversa, in due categorie: quelli che dividono gli altri lettori in categorie, e chi non lo fa...

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  • Rangers

Io non volevo far polemica, nè tantomento creare categorie assolute.

 

Semplicemente è il mio punto di vista.

Nella categoria di quelli che si divertono ognuno ci può mettere quello che gli pare.

Non ho messo solo alieni.

Non ho neanche detto che quelli che si divertono sono degli automi che leggono Tex senza usare il cervello.

Semplicemente in quella categoria ci sta il lettore che legge Tex, non un trattato enciclopedico, ed è il lettore disposto da sempre alla sospensione dell'incredulità, disposto all'avventura e ai sentieri tracciati da Gl Bonelli.

 

Poi ovvio che anche chi si diverte può criticare se una storia gli è piaciuta o meno, ma lo fa penso senza pregiudizi nei confronti di un autore piuttosto che di un altro ;)

 

Ognuno poi può crearsi la propria categoria, o anche non farlo.

Io mi diverto a leggere Tex e non solo quello attuale

<span style="color:red;">23 minuti fa</span>, Diablero dice:

Gente che si diverte indifferentemente con qualunque cosa, senza nemmeno immaginare fisicamente quello che leggono, visto che non solo se ne fregano del realismo storico, ma persino di qualunque verosimiglianza o coerenza nella storia. (e qui quindi fai lo stesso errore già sottolineato da borden nella risposta a Ymalpas, confondendo verosimiglianza, e quindi credibilità, con l'aderenza ad eventi storici)

 

Perchè quando hai letto le due storie legate alla guerra di secessione di Gl Bonelli (Gli sciacalli del Kansas e Tra due Bandiere) sei stato lì a sclerare sul perchè e sul per come l'autore abbia fatto tutto ciò?

Oppure hai bestemmiato pure sul falso realismo storico di Butch Cassidy e sul fatto che Kit Carson in realtà è morto nel 1868 e non era esattamente come il vecchio cammello sulle pagine di Tex?

 

Quindi non ti sei divertito leggendo Gl Bonelli

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<span style="color:red;">13 ore fa</span>, Leo dice:

Sospensione di incredulità. Ricorrere troppo a questo "patto" con il lettore a mio parere riduce il valore delle storie. Questa "complicità" che si richiede al lettore spesso consente all'autore comode scorciatoie senza le quali la storia non andrebbe avanti. Non dico che non si debba fare, dico che non se ne deve abusare. C'è da dire peraltro che la verosimiglianza può declinarsi in tanti modi e con diverse gradazioni fino a sconfinare nell'inverosimile dichiarato. Ymalpas vuole giustamente sentire le varie campane del forum. Dico la mia e per dirla sono costretto a ricorrere ad alcuni esempi:

 

1) El Supremo: una bella storia, importante, di quattro albi, una di quelle storie ambiziose che a mio parere garantiscono l'ottima salute della testata (perché tanti di noi siamo ancora qui proprio per le storie ambiziose che oggi solo Borden, ancora soltanto lui, sa regalarci). Ebbene, nella storia in esame c'è una scena in cui Kit Willer divelle una grata in un modo impossibile per le leggi della fisica. Una scorciatoia che consente al figlio di Tex di venir fuori da una situazione senza uscita. Scene del genere, è più forte di me, non riesco a digerirle: perché mettere i protagonisti spalle al muro, se poi non ne possono uscire se non con una forzatura?  Sono esagerato? Sì, ma questo è il mio modo di leggere. Non sopporto le scene impossibili, mi fanno considerare viziata la storia. La stessa cosa mi è accaduta con una storia recente di Ruju, in cui i nostri riescono a fuggire da un fortilizio tipo quello di Carrasco semplicemente scavalcando il muro di cinta con i cavalli! Anche quella, per me, è una storia irrimediabilmente viziata. Lo so, sono uno sfracellamaroni.    CATEGORIA: IMPOSSIBILE

 

 

 

 

Sei stato capace di irritarmi perché la scena che citi tu NON ESISTE!  Sogno io o sogni tu?

 

 

 

 

 

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<span style="color:red;">9 minuti fa</span>, borden dice:

 

 

Sei stato capace di irritarmi perché la scena che citi tu NON ESISTE!  Sogno io o sogni tu?

 

 

 

 

 

 

Mi dispiace averti irritato. Però ho premesso che El Supremo resta comunque una bella e importante storia e, soprattutto, che il mio modo di leggere è da sfracellamaroni. Non riesco a controllare prima di stasera e non posso escludere a questo punto di ricordare male. Solo che la cosa mi è rimasta impressa e per questo l'ho riportata. 

Stasera potrò verificare. Per rimediare, ti dico che sto per ordinare il tuo capolavoro di Deadwood Dick cartonato, e consiglio a tutti di farlo perché non c'è prezzo che tenga, è un'opera eccezionale sia da un punto di vista grafico che per i testi, semplicemente magnifici.

 

Ho rimediato, almeno un po'?  ;) :D

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Io dalle storie di Tex mi aspetto che siano credibili. Ad esempio non vorrei mai vedere Tex attorniato da una decina di avversari e allo scoperto  che gli stende tutti e lui uscirne senza un graffio come è capitato per esempio nella storia di Faraci nella Citta nascosta, o altre situazioni di questo genere.Per quanto riguarda il fantasy , ci sono storie che mi sono piaciute e altre no. Le storie di Mefisto , anche se non ne vado matto mi sono piaciute, a parte quella di Yama con Aryman, forse la più brutta di GL Bonelli. IL ritorno di Mefisto con gli zombi mi e piaciuto perché molto credibile., invece non ho sopportato Il ritorno della Tigre nera , con gli zombi che uscivano dalla terra, per me una trovata che con Yex non centra nulla. Altre storie fantasy che mi sono piaciute sono state.,Quella del alieno La città d' oro Diablero Il fiore della morte , quella con il principe Ivan con i rubli fuori corso e anche quella con i Vichinghi, anche se la trama non era gran che.Anche quelle di Boselli più o meno mi sono piaciute.Tutte queste per me ti lasciano con un non so che di mistero non risolto che te le fa sembrare credibili. Una che non mi è piaciuta per niente invece è quella di GL Bonelli con gli animali di creta trasformati in animali veri.

.Io comunque non vorrei molte storie fantasy   in Tex, e comunque quelle poche vorrei  che fossero abbastanza credibili e che ti lascino col fascino del misterioso.

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Sulla "credibilità" possono essere messe in campo comunque diverse tonalità, che possono rendere la storia o quella parte della storia comunque accettabile oppure viceversa del tutto indigeribile, per me come nell'esempio che è stato riportato sopra dal Texone di Faraci e Breccia. Dipende, credo, dal grado di accettazione che abbiamo in noi, dall'asticella che si alza e si abbassa a seconda delle pretese che riponiamo sul fumetto. Riprendendo l'esempio di Letizia sul film Troy, chi lo guarda smaliziato lo troverà un film spettacolare, chi lo guarda da cultore delle civiltà antiche ne resterà profondamente deluso. Quale delle due categorie  ha ragione ? Il regista deve piegarsi a una mera ricostruzione storica (che comunque gli permetterebbe di fare un colossal) o può arricchirlo a piacere di trovate di sua invenzione purché si rivelino al botteghino vincenti?

 

Vorrei tornare sul tema della fantasy e Tex. Boselli è l'unico che ci prova. Ricordo a titolo d'esempio la storia del Morisco sul Color Tex o  la recentissima con la figlia di Satania, dove appunto riesce convincentemente a dare una figlia a una storica nemica di Tex,  un background alla stessa Satania eroina di cui non sapevamo nulla del passato, ha riproposto la "maschera"  che  Nizzi ha peraltro usato in vecchie storie (La Tigre Nera, La Maschera dell'orrore), ha inserito nella storia una caverna alla Arsenio Lupin, un gigantesco Orango che si è estinto nel corso dell'ottocento e tutta una serie di felini difficili da far passare agli occhi dei lettori se non inseriti proprio in quel contesto ai limiti del fantastico.

 

A parte Boselli, non vedo all'orizzonte (forse Burattini) nessun altro autore disposto a rischiare di scendere con un passo deciso in questo campo. Ci ha provato recentemente anche Manfredi, la storia infatti è piaciuta, ma nelle pagine finali, venuti al dunque,  ha osato poco con la vecchia Eztli.

 

Le storie del genere fantastico non mancano insomma, ma continuo a ritenerle poche rispetto al passato quando da un albo all'altro il vecchio GLB riusciva a trasportarti  lontano dalle polverose vie del West che era comunque visto da lui, come dai primi esploratori che si spingevano versol'ovest ancora inesplorato, come la Sierra Morena spagnola che fa da sfondo al romanzo "Il manoscritto trovato a Saragozza" che ho letto di recente, come una terra dove letteralmente tutto poteva succedere.

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22 minuti fa, Leo dice:

 

Mi dispiace averti irritato. Però ho premesso che El Supremo resta comunque una bella e importante storia e, soprattutto, che il mio modo di leggere è da sfracellamaroni. Non riesco a controllare prima di stasera e non posso escludere a questo punto di ricordare male. Solo che la cosa mi è rimasta impressa e per questo l'ho riportata. 

Stasera potrò verificare. Per rimediare, ti dico che sto per ordinare il tuo capolavoro di Deadwood Dick cartonato, e consiglio a tutti di farlo perché non c'è prezzo che tenga, è un'opera eccezionale sia da un punto di vista grafico che per i testi, semplicemente magnifici.

 

Ho rimediato, almeno un po'?  ;) :D

No, non sei perdonato, 😉sei in grave torto, citare a memoria è peccato grave. perché la scena  che tu citi non esiste. Kit dice chiaramente che lentamente e metodicamente hanno preparato le sbarre (e lo stesso fa la ragazza) togliendo la malta che le tiene unite alla roccia , per poterle poi reincastrare perchè sembrino mai  toccate.  C'è una strategia precisa, nessuna cazzata!

 

Dei casi da te citati, l'unico veramente grave è il 2, perché distrugge completamente la sospensione d'incredulità  della SERIE e Tito, che  né è  stato ripetutamente colpevole, ha pagato le conseguenze.

Quello che invece Nizzi fa nella storia dei Siksika è normale, anche se non bisogna abusarne. Anche i miei messicani in Sfida sulla Sierra si fanno massacrare. Rientra dunque nella sospensione. L'eroe che SA di essere invulnerabile invece non si  può proprio vedere.

 

 

 

 

Modificato da borden
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<span style="color:red;">8 minuti fa</span>, borden dice:

No, non sei perdonato, 😉sei in grave torto, citare a memoria è peccato grave. perché la scena  che tu citi non esiste. Kit dice chiaramente che lentamente e metodicamente hanno preparato le sbarre (e lo stesso fa la ragazza) togliendo la malta che le tiene unite alla roccia , per poterle poi reincastrare perchè sembrino mai  toccate.  C'è una strategia precisa, nessuna cazzata!

 

Dei casi da te citati, l'unico veramente grave è il 2, perché distrugge completamente la sospensione d'incredulità  della SERIE e Tito, che  né è  stato ripetutamente colpevole, ha pagato le conseguenze.

Quello che invece Nizzi fa nella storia dei Siksika è normale, anche se non bisogna abusarne. Anche i miei messicani in Sfida sulla Sierra si fanno massacrare. Rientra dunque nella sospensione. L'eroe che SA di essere invulnerabile invece non si  può proprio vedere.

 

 

 

 

Una forzatura però te la possiamo attribuire nella storia Il diavolo della Sierra.  Sono andato a rivederla perché mi era rimasto impresso e non in maniera favorevole perché l'avevo trovata una forzatura, nelle pagine in cui Tex divelta le sbarre della gabbia  dove è rinchiuso. A tua scusante cè che Tex dice che le sbarre sono arrugginite, però quando uscì questa storia , io la trovai bella , ma non il finale con quella scena per me poco credibile.🙋‍♂️

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1 hour ago, Sam Stone said:

Perchè quando hai letto le due storie legate alla guerra di secessione di Gl Bonelli (Gli sciacalli del Kansas e Tra due Bandiere) sei stato lì a sclerare sul perchè e sul per come l'autore abbia fatto tutto ciò?

 

"Sclerare"? No, me lo sono chiesto, mi sono dato una risposta ("se ne sarà scordato") e mi è bastata.

 

Piuttosto, mi pare incredibile il paragone. Ma davvero non vedi differenza fra coerenza interna di una storia, credibilità e incongruenze storiche o cronologiche?

 

Significa non vedere la differenza fra questi tre casi:

 

1) Tex esce dalla porta, disarmato, e spara contro i 3 indiani, uccidendone otto, poi esce dalla porta, e poi esce dalla porta, e poi, solo dentro la stanza visto che non è ancora uscito, esce dalla porta.

 

2) Tex esce dalla stanza e solleva gli otto indiani a mani nude, scagliandoli verso una vicina montagna, che esplode per l'impatto.

 

3) Tex esce dalla stanza, e la via non è disegnata uguale a come era stata disegnata in una storia del 1949, o come è rappresentata in un giornale dell'epoca.

 

Va bene che è dal primo post che si mischiano insieme queste tre cose come se non si capisse la differenza, ma insomma...

 

1 hour ago, Sam Stone said:

Oppure hai bestemmiato pure sul falso realismo storico di Butch Cassidy

 

Me ne sono totalmente sbattuto, non me ne è mai fregata una beneamata minchia.

 

Questo non significa che se una storia è totalmente priva di qualunque senso non me ne importi: COME FAI A NON VEDERE LA DIFFERENZA FRA I DUE CASI?

 

Significa che per te qualunque storia è uguale a qualunque altra? Come è scritta non conta assolutamente niente, "tanto ti diverti lo stesso"? Mi pare una cosa di quelle che si sparano nelle discussioni da forum quando si perde totalmente il controllo di quello che si argomenta pur di volerla avere vinta...

 

1 hour ago, Sam Stone said:

e sul fatto che Kit Carson in realtà è morto nel 1868 e non era esattamente come il vecchio cammello sulle pagine di Tex?

 

QUEL Kit Carson nel mondo di Tex non è mai esistito, quindi non è nemmeno un incongruenza, è un chiedersi "ma come mai Tex non è un documentario sulla vita di Kit Carson"?

 

E ribadisco... questo per te significa che Kit Carson può essere scritto di merda, dandogli il carattere di Cico o quello di Groucho, visto che "se non è il kit carson storico vale tutto"?

 

Finchè non entrerà in testa che sono tre cose completamente diverse, la coerenza, la credibilità e l'aderenza storica, totalmente indipendenti, e che trattarle come una cosa sola vuol dire infilarsi in discussioni folli e assurde... queste discussioni continueranno ad essere folli e assurde.

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54 minuti fa, Piombo Caldo dice:

Una forzatura però te la possiamo attribuire nella storia Il diavolo della Sierra.  Sono andato a rivederla perché mi era rimasto impresso e non in maniera favorevole perché l'avevo trovata una forzatura, nelle pagine in cui Tex divelta le sbarre della gabbia  dove è rinchiuso. A tua scusante cè che Tex dice che le sbarre sono arrugginite, però quando uscì questa storia , io la trovai bella , ma non il finale con quella scena per me poco credibile.🙋‍♂️

 

Quella è vera ma ci può stare perché Tex, come Zagor, è fortissimo! 😉

Modificato da borden
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  • Rangers
<span style="color:red;">56 minuti fa</span>, Diablero dice:

Piuttosto, mi pare incredibile il paragone. Ma davvero non vedi differenza fra coerenza interna di una storia, credibilità e incongruenze storiche o cronologiche?

 

:D :D guarda che la conosco la differenza tra coerenza, credibilità e incongruenza.

Non son nato ieri (nè anagrificamente, nè come lettore).

 

Semplicemente me ne sbatto se trovo cose incredibili (come mummie, fantasmi e quant'altro)

Me ne frego se Tex ha incontrato  tizio e anche caio, pur sapendo che tizio e caio sarebbe stato impossibile vederli insieme.

Quindi chissenefrega se c'è un'incongruenza storica e cronologica... oltretutto se mettiamo in fila le storie di Tex, quanti inverni e primavere ha passato? :D Credo abbia già vissuto oltre i 200 anni, quindi sarebbe impossibile inserire una qualsiasi cronologia perfetta.

Ci si può provare e infatti Borden l'ha fatto, ma qualcosa stride e striderà sempre, perchè non puoi infilarci tutto e pretendere che qualsiasi cosa vada perfettamente via come l'olio, perchè Tex non è stato pensato così e mi pare che GlB se ne sia sbattuto della cronologia o della Storia nei minimi dettagli.

A lui interessava raccontare avventure, poi che la Storia fosse o meno rispettata, non era così importante.

Poi che qualche autore moderno ci prova e molte volte ci riesce, a me va benissimo.

 

<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Diablero dice:

Significa che per te qualunque storia è uguale a qualunque altra? Come è scritta non conta assolutamente niente, "tanto ti diverti lo stesso"? Mi pare una cosa di quelle che si sparano nelle discussioni da forum quando si perde totalmente il controllo di quello che si argomenta pur di volerla avere vinta...

 

e chi vuole averla vinta ?

Io ho espresso la mia opinione.

Perdo? Vinco?

Che cosa si vince?

 

Leggo le tue opinioni, argomenti molto bene e sono interessanti.

Io ho la mia idea tu hai la tua, ma non sono sul forum per vincere chissà che cosa e non ho perso nessun controllo mi pare :D

Son tranquillissimo.

 

Il titolo del topic è "Tex tra verosimiglianza storica e fantasia."

Il senso del mio messaggio travisato è che: "mi diverto a leggere storie di fantasia che si distaccano completamente dalla cronologia storica e dalla verosimiglianza, così come mi diverto a leggere storie che attraversano la Storia con la s maiuscola appunto, o dove sono presenti personaggi realmente esistiti".

Non mi diverto sempre, a volte anche con Nizzi ho dovuto prendere diversi digestivi.

Ma non è un topic a favore o contro un autore piuttosto che un altro.

 

Le storie per me non sono tutte uguali.

Dico solo che cerco di leggere una storia senza pregiudizi e senza lambiccarmi il cervello a cercare ad ogni costo che la realtà storica sia stata rispettata, che tutto sia coerente e congruente.

Le grosse incongruenze le ho mal digerite pure io, ma di fronte a diverse altre mi son detto:  o me ne frego o smetto di leggere Tex .

Ho scelto di fregarmene, di divertirmi ancora leggendo Tex (così come Zagor).

 

Poi ovvio che alcune cose non mi sono andate bene, ma non faccio crociate contro nessuno e cerco di leggere senza pregiudizi.

Si può criticare anche divertendosi ;)

 

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Generalizzare è sempre un errore e, se volessimo sapere in quanti modi la possano pensare 3 lettori di Tex, si potrebbe avere la bella sorpresa di scoprire che la pensano in 4 modi diversi.

Si possono inserire in qualsiasi storia degli elementi impossibili (fantasmi, zombie, angeli, demoni, minolli, ecc.), ma si devono stabilire delle regole, regole che non si possono infrangere in alcun modo.

Se si stabilisce che Achille può essere ucciso solo con una freccia nel tallone, non lo si può far morire per un tumore alla prostata.

Per quanto sia incredibile e assurda la panzana con cui si costruisce una storia, tutto quello che si costruisce intorno deve essere coerente (e non ho detto credibile, ho detto coerente).

Se avviciniano a Superman della kriptonite, storciamo il naso se lo sentiamo sghignazzare dicendo: brutti scemi, oggi è venerdì e la kriptonite mi fa un baffo.

 

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