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TWF - Tex Willer Forum

Il Tex di Boselli è veramente Tex?


FranAur
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<span style="color:red;">9 ore fa</span>, borden dice:

Io ho detto che la tua è una percezione soggettiva e tu ammetti che lo è.

Forse non hai letto con attenzione. Io dico che la mia non è una sensazione soggettiva ma oggettiva, cioè motivata da fatti.

Visto che ci tieni tanto a che io citi le tue storie lo farò cominciando da una di quelle che ho trovato più insopportabili: L’ombra del Maestro.

Facciamo l’elenco dei personaggi: in un’unica storia troviamo in ordine di apparizione: Nick Castle e Muggs, il maestro, Pat e Tiny, Cody, Bunteline, Birnes, Tom Lee, la hook gang, Low Yet e i capi delle Thong, il clan Na Gael, i Dusters, Annie Oakley, la donna con la barba (solo per citare i principali). A questa continua entrata in scena di nuovi personaggi fa da riscontro un continuo spostamento della “telecamera” in maniera discontinua, cioè non legata all’azione che avveniva nella scena precedente. Solo per riassumere fino a pag. 72 del secondo albo: isola della nebbia / penitenziario in Florida / treno da Chicago a New York e albergo / Chinatown e centrale di polizia / un punto imprecisato lungo il fiume Hudson / Bowery Theater / strada nel quartiere cinese / morgue e albergo / Eden Palace / Clan Na Gael Irish America Association / five points di Manhattan / The old House at home.

Cosa c’entra tutto questo col mio discorso? Ho scritto all’inizio che le storie di Tex avevano una compattezza, andavano dritte in un’unica direzione, concatenando una serie di eventi quasi sempre collegati tra loro in maniera diretta. Era una modalità di scrittura che corrispondeva ad un PRECISO GUSTO DEL LETTORE: quello di chi ama immergersi nella storia senza grandi sforzi e lasciarsi avvincere e trasportare da essa.

Nelle tue, invece, c’è spesso questo continuo salto di prospettiva che va evidentemente incontro ad una diversa tipologia di esigenze di chi legge. Ci può stare, ma non mi si può venire a dire che lo stile narrativo texiano non sia stato snaturato, non abbia subito cioè un cambiamento di sostanza. Il tuo approccio è più moderno? Mah, non saprei. Credo che sia senz’altro più facile scrivere delle storie saltando di palo in frasca e buttandoci dentro personaggi come funghi, piuttosto che scrivere una storia avvincente basata su pochi personaggi ed una concatenazione lineare degli eventi.

<span style="color:red;">9 ore fa</span>, borden dice:

Forse che anche lì Tex non viene fatto prigioniero? Il fatto che tu dica che questo a Tex non deve succedere è un'opinione tua del tutto personale, perché succede ANCHE nelle storie di  GL Bonelli e non solo in quelle più antiche.

Anche qui forse non hai letto con attenzione. Non ho detto che Tex non viene mai fatto prigioniero ma che i 4 pards insieme non vengono mai fatti prigionieri. Ed era solo un esempio, per dire che alcune volte nelle tue storie (e non solo nelle tue ma anche in quelle di altri sceneggiatori attuali) Tex fa un po’ la figura del “fesso”, in un modo che me lo rende poco riconoscibile. In “Tiratori Scelti”, ad esempio, Tex e Carson abboccano alla balla del progettato rapimento di 7 soldati per costringerli a militare nell’esercito di El Supremo. È già un po’ difficile vedere Tex credere a una panzana del genere, ma ancora più insolito è vederlo lasciarsi mettere a ninna in una stanza con le sbarre alla finestra, dalla quale non c’è via di fuga. È a dettagli come questi che mi riferisco quando dico che spesso viene meno quella rassicurante (per il lettore) astuzia e “superiorità” di Tex rispetto ai nemici.

 

In definitiva, se mi dici che dopo 70 anni non si poteva continuare a riproporre le stesse situazioni, sono d’accordo.

Se mi dici che il tuo compito è più difficile di quello degli sceneggiatori che ti hanno preceduto perché il personaggio è più vecchio e quindi più difficile da innovare, anche qui sono d’accordo.

Se mi dici che Tex doveva essere modernizzato sono d’accordo ma rivendico il diritto di dubitare del modo in cui lo si sta modernizzando.

Sono d’accordo anche se mi dici che il Tex di Boselli (intendo non solo il personaggio ma proprio il modo di raccontare) non potrebbe essere diverso da com’è perché questo è il tuo stile, il tuo modo di sentire il personaggio e il tuo modo di narrare. È sacrosanto. Ma rivendico anche qui il diritto di dubitare che il Tex di Boselli fosse il più adeguato a costituire il filone principale di continuità della serie.

Se poi invece mi dici che non ho letto le tue storie, oppure che le ho lette e non le ho capite, beh, cosa ti devo rispondere? La semplice verità. Le ho lette e non mi sono piaciute. O almeno, non mi hanno emozionato. Tanto che non le ricordo e soprattutto non mi viene mai voglia di rileggerle. ad eccezione de “La minaccia invisibile” che è tra le mie preferite della saga.

E comunque, a chiusura di una discussione che sta diventando stucchevole voglio anche sottolineare che non era mia intenzione aprire un contenzioso con lo sceneggiatore di Tex ma solo condividere un’opinione con altri appassionati, proprio per capire quali fossero i gusti attuali dei lettori di Tex. Se mi trovo in una stanza con altri appassionati di Tex mi sento libero di poter dire quello che penso, anche di dire che secondo me le storie di un determinato sceneggiatore sono brutte. Ma se appena l’ho detto quello sceneggiatore entra dalla finestra e comincia ad accusarmi di non aver letto le sue storie, di essere banale, o di essere stupido perché le avrei lette senza capirle, beh, mi sembra che la libertà mentale dei forumisti di potersi esprimere sia già morta.

 

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8 ore fa, FranAur dice:

 

  Credo che sia senz’altro più facile scrivere delle storie saltando di palo in frasca e buttandoci dentro personaggi come funghi, piuttosto che scrivere una storia avvincente basata su pochi personaggi ed una concatenazione lineare degli eventi.

 

 

 

 

Estrapolo solo questa frase. Se davvero DAVVERO credi che sia più facile scrivere una storia così complessa, beh, allora proprio non  capisci molto di scrittura.

 

 

Sul resto pare che tu ti stia irritando al di là del necessario. Se non ti piace più il Tex attuale, non leggerlo. E' semplice. Se credi che scrivere a me -o a qualunque altro autore di serials -(non  a caso ho citato i casi di Star Trek o di 007-) che non ti piace il modo in cui viene curato il personaggio, che ti aspetti di ottenere? Che ti diano ragione? Non è uno sgarbo personale a te rivolto.

 

Mi scuso per aver dubitato, ma prendo atto che hai citato sempre le storie più estreme, e le hai  citate in modo sbagliato. In Tiratori Scelti, Tex sgama la trappola, non ci cade affatto come un allocco come affermi tu. E' chiaro che la sgama quando è DENTRO il forte, come avrebbe potuto essere altrimenti? Doveva capirlo da LONTANO? Ma assolutamente la sgama, su questo non ci sono dubbi. Quindi la tua lettura di questa scena è totalmente errata e invito chiunque a prendere in esame la pag. 63 dell'albo 638 per decidere chi abbia ragione.

8 ore fa, FranAur dice:

  

 

In definitiva, se mi dici che dopo 70 anni non si poteva continuare a riproporre le stesse situazioni, sono d’accordo.

Se mi dici che il tuo compito è più difficile di quello degli sceneggiatori che ti hanno preceduto perché il personaggio è più vecchio e quindi più difficile da innovare, anche qui sono d’accordo.

Se mi dici che Tex doveva essere modernizzato sono d’accordo ma rivendico il diritto di dubitare del modo in cui lo si sta modernizzando.

Sono d’accordo anche se mi dici che il Tex di Boselli (intendo non solo il personaggio ma proprio il modo di raccontare) non potrebbe essere diverso da com’è perché questo è il tuo stile, il tuo modo di sentire il personaggio e il tuo modo di narrare. È sacrosanto. Ma rivendico anche qui il diritto di dubitare che il Tex di Boselli fosse il più adeguato a costituire il filone principale di continuità della serie.

 

 

 

 

Qui siamo d'accordo in tutto tranne nelle conclusioni pratiche. Forse, all'opposto di Ronin, che avrebbe voluto tanti anni fa un altro al posto dii Nizzi, tu al contrario preferisci la semplicità Tex- centrica di Nizzi. Lo dico per dimostrare come non si possa accontentare tutti. E tuttavia Nizzi lavora ancora nella serie grazie a me. Dovrei lasciar perdere, ma ti chiedo: in che direzione avrebbe dovuto essere dunque tenuto in vita e "modernizzato" Tex (termine da te usato, non da me, sia chiaro). Quale la direzione stilistica?

Modificato da borden
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On 26/6/2020 at 00:58, FranAur dice:

  

Ne “La vendetta delle ombre” ad un certo punto i 4 pards si trovano tutti, contemporaneamente, in balìa dei nemici. Tex narcotizzato, Carson avvelenato, Tiger sopraffatto dai ragni “ombra” e Kit catturato nella stanza degli specchi. Questa situazione, tutti e 4 i pards sotto scacco contemporaneamente, nei Tex “classici” non si sarebbe mai verificata. 

 

Anche qui ricordi male. Nel Mefisto di Nizzi e Villa i quattro pards vengono tutti catturati. Poi Tex si libera, ma succede anche nella Vendetta delle ombre!

 

Nella storia della tigre Nera con Omoro, Tex e Carson vengono catturati e appesi. Nei Ribelli del Canada, Tex è prigioniero a un palo  per gran parte della storia. Ma di che cosa stiamo parlando? Non c'è una regola per cui l'eroe non debba essere catturato. Se uno si mette a stilareregole a capocchia perché gli va così, allora il suo discorso non sta in piedi. E' puramente SOGGETTIVO,

Modificato da borden
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Ne La legge del più forte, Tex e Carson sono in una vasca per conciare le pelli, praticamente condannati. In Gilas, Tex viene sorpreso da Juan Ortega e più tardi tramortito nel saloon di Robben City, divenendo preda dei suoi avversari. I primi due esempi che mi vengono in mente. Però, al di là degli esempi, che si sprecano in un senso e nell'altro in oltre 70 anni di vita editoriale, il senso dei post di Franaur per me è un altro: il nuovo utente ha parlato di "storie compatte nelle quali immergersi senza grandi sforzi e lasciandosi trasportare". È un po' il concetto del "bagno caldo" ripetuto da Nizzi fino alla noia in tante sue interviste. E in questo senso, a mio parere né Nizzi né Franaur hanno tutti i torti: il Tex di Boselli non è (solo) quel bagno caldo, c'è dentro qualcosa di più, c'è quella che io ho più volte definito, con un termine inappropriato ma penso comprensibile, una certa "generosita" di Boselli, che fa di tutto per scrivere storie originali e di una certa levatura. Ebbene, questo slancio non da tutti è apprezzato, non solo tu, FranAur, ma anche altri hanno ad esempio lamentato dei forti mal di testa a leggere ad esempio La mano del Morto, e altri hanno rilevato un certo strafare in altre circostanze (vedi l'utente Leo con Winnipeg). Quindi, caro amico, anche se l'autore entra dalla finestra a contestare quanto diciamo, non c'è pericolo per la libertà d'espressione del forum, basta argomentare con rispetto e appropriatezza di linguaggio (come fai tu, peraltro ;) ).

 

Per tornare alla generosità, alcune storie riescono e altre no, ma in entrambi i casi io non concordo con il termine di snaturamento. Tu contesti anche il termine ammodernamento, ma la strada così diventa strettissima: poteva continuare Tex a proporre gli stessi canovacci dei primi 400 numeri? Non c'era la necessità di movimentare un po', di creare storie con maggiore pathos, con personaggi più strutturati? Se così non fosse stato, quanti di noi starebbero ancora acquistando Tex? La controprova non l'avremo mai. 

 

Infine, hai citato l'ultimo texone. Cos ne pensi invece del penultimo, quello di Villa? Non era forse quello un delizioso bagno caldo in cui fare una immersione ritemprante? Non era il Tex Glbonelliano che tutti conosciamo, scritto con una freschezza un fin dei conti sorprendente se si tiene conto che è uscito nel 2020? Perche Boselli, lo ribadisco, ormai sul nostro ha scritto tanto, e dentro ci trovi sia storie con il Tex classico che storie più moderne (che ci volevano eccome, a parer mio).

 

Comunque benvenuto Franaur, pur non concordando con quanto scrivi, mi dai l'impressione di esser un utente preparato e con un bel modo di scrivere :)

 

Modificato da Leo
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Ma l'ho capito benissimo, gli piacciono le storie più semplici. Legittimo. Meno legittimo inventarsi inesistenti regole  (non catturati mai, mancanza di   piani etc) Obiezioni  che non stano in piedi, queste ultime.

 

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Per carità a parte il fatto che il Tex narcotizzato dello speciale,mette in evidenza non una sconfitta,ma la forza stessa di Tex che giocando su questo fatto,affronta dli spavaldi fratelli Fortune con Carson,ambedue in condizioni abbastanza camuffate rispetto alla situazione in cui sono stati messi sotto.La forza di Tex viene fuori proprio da situazioni come queste,e a mia opinione coinvolgono maggiormente chi legge,rispetto alla spavalderia o prepotenza del Tex classico.Non in ultima battuta e non per ripetere la solita solfa,ma ne "La sconfitta" dove anche se grazie ad un trucco,Scott Ruby non solo sconfigge il ranger a duello (caso unico ) ma lo fa apparire alquanto ridicolo e ridimensionato.Ma di che parliamo allora?

 

 

PS: Ma per mille fulmini per una volta che trovo meravigliosa una storia senza ombre ( a parte quelle della vendetta ),ne sbavature,me la massacrano......:)

Modificato da Pallino
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Comunque, come ho già detto, io credo che ce ne sia per tutti i gusti. C'è il Tex classico (Nizzi, Ruju), c'è quello 2.0 (Boselli, Manfredi), ora arriva anche Rauch che vediamo cosa propone esattamente.

Chiunque può trovare pane per i suoi denti.

E' legittimissimo non amare lo stile di un autore. Qua abbiamo detrattori feroci di Nizzi al punto di non dormirci la notte, se lo vedono nei sogni come nelle visioni dettate da Mefisto. Ci sono detrattori feroci di Boselli che lo considerano non adatto a Tex, non cito gli altri autori solo perchè essendo meno "importanti" per ora sul ranger, non vengono forse vivisezionati allo stesso modo.

Non parliamo di quelli del passato, Sergio, Faraci eccetera...

Però non vi è dubbio che il parco autori attuale venga incontro a tutti i possibili gusti. Chi non sopporta Nizzi e il suo "classico" si sfoga sul forum per quei due mesi di Nizzi e aspetta Borden. Chi non sopporta Borden e le sue divagazioni si sfoga nei mesi di Borden e aspetta Nizzi e Ruju. Meglio di così come si doveva organizzare la SBE?

Per il resto, ripeto, legittime tutte le critiche, ma c'è sempre pane per i propri denti.

 

Sulle storie cd semplici. Semplici mi pare riduttivo. Diciamo che Tex nasce come fumetto tutto sommato piuttosto semplice, poi GLB lo ha enormemente sviluppato, ma nonostante quello che vorrebbero far credere un paio di uenti, il Tex classico, quello di GLB resta un fumetto non così variegato come vorrebbero dimostrare loro. Le situazioni sono sostanzialmente limitate e venivano cucinate ogni volta in modo diverso ma quelle erano, a parte quando veniva inserito il filone magico et similia, che permetteva di variare un pò gli ingredienti. Così come le psicologie dei personaggi di contorno, raramente venivano curate in modo così dettagliato come accade oggi, con Borden soprattutto.

 

Questo per dire che il classico non è mai sbagliato su Tex. Anzi, è la tazza di the di Tex, così è nato e se lo si ripropone non si sbaglia mai, però va riproposto bene, ovviamente.  Infatti i ns autori "classici" Nizzi e Ruju devono fare attenzione a proporci un classico ben scritto, perchè non basta una storia classica per fare Tex, deve anche essere bella e fatta bene.

 

Certamente scrivere una storia come fa Borden è più complesso e molto più rischioso. Però la collocazione naturale di Tex è quella classica. Siamo fortunati che Borden scrive come scrive, altrimenti la sua operazione sarebbe molto rischiosa.

Anche qui, è legittimo che non piaccia, io però credo che chiunque dovrebbe riconoscerne le grandi capacità, anche se non incontrano il proprio gusto.

Modificato da valerio
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<span style="color:red;">9 minuti fa</span>, valerio dice:

 

Certamente scrivere una storia come fa Borden è più complesso e molto più rischioso. Però la collocazione naturale di Tex è quella classica. Siamo fortunati che Borden scrive come scrive, altrimenti la sua operazione sarebbe molto rischiosa.

 

Sono d'accordo con il tuo post. Aggiungo che per me sarebbe stato rischioso anche il contrario, cioè non fare uno sforzo creativo in più, non proporre storie con fior di personaggi e con situazioni più complesse. 

 

E comunque Boselli non è solo Tex 2.0. Sa essere anche iper classico. Guardiamo i due texoni di quest'anno: uno è complesso, propone personaggi ambigui, situazioni al limite; l'altro affonda le radici nel classico più puro. Entrambe le storie sono state incensate dai più.  È come dici tu, ognuno trova pane per i suoi denti. Certo, l'operazione Nizzi non so ancora bene come andrà, essendo l'autore in questione un po' troppo anziano, mentre Ruju mi pare una garanzia quanto a storie medie e solide. Rauch un'incognita, anche se il suo esordio fa ben sperare. 

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14 minuti fa, Leo dice:

 

Sono d'accordo con il tuo post. Aggiungo che per me sarebbe stato rischioso anche il contrario, cioè non fare uno sforzo creativo in più, non proporre storie con fior di personaggi e con situazioni più complesse. 

 

E comunque Boselli non è solo Tex 2.0. Sa essere anche iper classico. Guardiamo i due texoni di quest'anno: uno è complesso, propone personaggi ambigui, situazioni al limite; l'altro affonda le radici nel classico più puro. Entrambe le storie sono state incensate dai più.  È come dici tu, ognuno trova pane per i suoi denti. Certo, l'operazione Nizzi non so ancora bene come andrà, essendo l'autore in questione un po' troppo anziano, mentre Ruju mi pare una garanzia quanto a storie medie e solide. Rauch un'incognita, anche se il suo esordio fa ben sperare. 

Ho detto più volte che Borden sa anche scrivere storie classiche. Lo ha fatto diverse volte e anche con risultati di rilievo. Diciamo che predilige molto le storie complesse, quando fa le classiche forse si sente imbrigliato anche se poi le fa bene.

D'altra parte anche Nizzi non sempre è stato lineare e semplice (ci sono molti esempi da fare) e GLB pure.

Però il trend di un autore è ben ravvisabile. Si citano i personaggi sfaccettati di GLB e si dice che GLB era sfaccettato. Non lo trovo corretto. Se su 300 numeri ha proposto sei personaggi sfaccettati si può ben dire che una rondine non fa primavera. Restano eccezioni. Se Nizzi ti propone 10 storie "extra" su non so quante decine o centinaia di storie scritte si può dire che sappia fare storie complesse e sfaccettate, ma resta che il suo standard è nel classico. Se Borden fa 8 storie complesse piene di comprimari, Tex poco impegnato, trame azzardate, personaggi che cambiano psicologia nel corso della storia e ne fa 2 perfettamente lineari e classiche che sembrano uscite dalla penna del suo creatore, non possiamo definire Borden un autore di storie "classiche". Ognuno ha le sue caratteristiche generali, poi trattandosi di enormi talenti possono fare di tutto, chiaramente.

 

L'operazione Nizzi, la penso come te. Per ora mi pare un Nizzi un pò timido. Nessuno si aspetta di rileggere un uomo con la frusta o un la grande rapina, ma per ora appare un pò in sordina. Forse è presto per trarre conclusioni (si tratta di sole tre stoire, alla fin fine), ma l'impressione di una certa mancanza di idee è forte.

Tuttavia anche queste 3 storie sono piaciute a tutta una fetta ampia di lettori, che vi hanno ritrovato il profumo del Tex che fu e che hanno modo di immergersi in un mondo a loro caro.

Quindi, vada come vada, ma l'operazione Nizzi ha un suo perchè. Consente di alternare il nuovo Tex con il vecchio e di venire incontro ai gusti di molti lettori.

Modificato da valerio
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<span style="color:red;">3 ore fa</span>, Leo dice:

Ne La legge del più forte, Tex e Carson sono in una vasca per conciare le pelli, praticamente condannati. In Gilas, Tex viene sorpreso da Juan Ortega e più tardi tramortito nel saloon di Robben City, divenendo preda dei suoi avversari. I primi due esempi che mi vengono in mente. Però, al di là degli esempi, che si sprecano in un senso e nell'altro in oltre 70 anni di vita editoriale, il senso dei post di Franaur per me è un altro: il nuovo utente ha parlato di "storie compatte nelle quali immergersi senza grandi sforzi e lasciandosi trasportare". È un po' il concetto del "bagno caldo" ripetuto da Nizzi fino alla noia in tante sue interviste. E in questo senso, a mio parere né Nizzi né Franaur hanno tutti i torti: il Tex di Boselli non è (solo) quel bagno caldo, c'è dentro qualcosa di più, c'è quella che io ho più volte definito, con un termine inappropriato ma penso comprensibile, una certa "generosita" di Boselli, che fa di tutto per scrivere storie originali e di una certa levatura. Ebbene, questo slancio non da tutti è apprezzato, non solo tu, FranAur, ma anche altri hanno ad esempio lamentato dei forti mal di testa a leggere ad esempio La mano del Morto, e altri hanno rilevato un certo strafare in altre circostanze (vedi l'utente Leo con Winnipeg). Quindi, caro amico, anche se l'autore entra dalla finestra a contestare quanto diciamo, non c'è pericolo per la libertà d'espressione del forum, basta argomentare con rispetto e appropriatezza di linguaggio (come fai tu, peraltro ;) ).

 

Per tornare alla generosità, alcune storie riescono e altre no, ma in entrambi i casi io non concordo con il termine di snaturamento. Tu contesti anche il termine ammodernamento, ma la strada così diventa strettissima: poteva continuare Tex a proporre gli stessi canovacci dei primi 400 numeri? Non c'era la necessità di movimentare un po', di creare storie con maggiore pathos, con personaggi più strutturati? Se così non fosse stato, quanti di noi starebbero ancora acquistando Tex? La controprova non l'avremo mai. 

 

Infine, hai citato l'ultimo texone. Cos ne pensi invece del penultimo, quello di Villa? Non era forse quello un delizioso bagno caldo in cui fare una immersione ritemprante? Non era il Tex Glbonelliano che tutti conosciamo, scritto con una freschezza un fin dei conti sorprendente se si tiene conto che è uscito nel 2020? Perche Boselli, lo ribadisco, ormai sul nostro ha scritto tanto, e dentro ci trovi sia storie con il Tex classico che storie più moderne (che ci volevano eccome, a parer mio).

 

Comunque benvenuto Franaur, pur non concordando con quanto scrivi, mi dai l'impressione di esser un utente preparato e con un bel modo di scrivere :)

Grazie! Il tuo punto di vista è chiarissimo. Hai forse ragione quando dici "la strada così diventa strettissima", infatti ho riconosciuto che il compito di Borden fosse più difficile di quello dei suoi predecessori. Tex l'inesorabile mi è piaciuto. A parte un paio di dettagli che stare qui a sottolineare sarebbe veramente come cercare il pelo nell'uovo, ci ho ritrovato molto delle storie da me più amata e mi sono divertito; mi sembra per altro si senta che è un soggetto scritto quasi vent'anni fa. Forse, dopo "La minaccia invisibile", la mia preferita di Boselli. 

<span style="color:red;">41 minuti fa</span>, valerio dice:

Sulle storie cd semplici. Semplici mi pare riduttivo. Diciamo che Tex nasce come fumetto tutto sommato piuttosto semplice, poi GLB lo ha enormemente sviluppato, ma nonostante quello che vorrebbero far credere un paio di uenti, il Tex classico, quello di GLB resta un fumetto non così variegato come vorrebbero dimostrare loro. Le situazioni sono sostanzialmente limitate e venivano cucinate ogni volta in modo diverso ma quelle erano, a parte quando veniva inserito il filone magico et similia, che permetteva di variare un pò gli ingredienti. Così come le psicologie dei personaggi di contorno, raramente venivano curate in modo così dettagliato come accade oggi, con Borden soprattutto.

 

Questo per dire che il classico non è mai sbagliato su Tex. Anzi, è la tazza di the di Tex, così è nato e se lo si ripropone non si sbaglia mai, però va riproposto bene, ovviamente.  Infatti i ns autori "classici" Nizzi e Ruju devono fare attenzione a proporci un classico ben scritto, perchè non basta una storia classica per fare Tex, deve anche essere bella e fatta bene.

 

Certamente scrivere una storia come fa Borden è più complesso e molto più rischioso. Però la collocazione naturale di Tex è quella classica. Siamo fortunati che Borden scrive come scrive, altrimenti la sua operazione sarebbe molto rischiosa.

Anche qui, è legittimo che non piaccia, io però credo che chiunque dovrebbe riconoscerne le grandi capacità, anche se non incontrano il proprio gusto.

 

Condivido perfettamente ciò che dici sul Tex di GLB. Sul riconoscere le grandi capacità di Borden, mai messe in dubbio. Infatti fin dall'inizio della discussione ho criticato la distanza da un certo tipo di gusto, non la capacità d'intrecciare storie.

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<span style="color:red;">3 minuti fa</span>, FranAur dice:

Forse, dopo "La minaccia invisibile", la mia preferita di Boselli. 

 

È sicuramente una grande storia. Ma ti consiglio di rileggere Il Passato di Carson prima di lanciarti in affermazioni così avventurose ;) :D

 

Ma altre storie dovrebbero incontrare il tuo gusto, tanto che ti invito a rileggerle: storie classiche e bellissime come Cercatori di piste, la glbonellianissima La lunga pista (uno spettacolo), Morte nella nebbia, L'ultima diligenza (e non ti ho detto le mie preferite perché troppo boselliane).

 

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<span style="color:red;">17 minuti fa</span>, FranAur dice:

Grazie! Il tuo punto di vista è chiarissimo. Hai forse ragione quando dici "la strada così diventa strettissima", infatti ho riconosciuto che il compito di Borden fosse più difficile di quello dei suoi predecessori. Tex l'inesorabile mi è piaciuto. A parte un paio di dettagli che stare qui a sottolineare sarebbe veramente come cercare il pelo nell'uovo, ci ho ritrovato molto delle storie da me più amata e mi sono divertito; mi sembra per altro si senta che è un soggetto scritto quasi vent'anni fa. Forse, dopo "La minaccia invisibile", la mia preferita di Boselli. 

 

Condivido perfettamente ciò che dici sul Tex di GLB. Sul riconoscere le grandi capacità di Borden, mai messe in dubbio. Infatti fin dall'inizio della discussione ho criticato la distanza da un certo tipo di gusto, non la capacità d'intrecciare storie.

Che ne pensi di Ruju? Ti piace?

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<span style="color:red;">2 ore fa</span>, borden dice:

Ma l'ho capito benissimo, gli piacciono le storie più semplici. Legittimo. Meno legittimo inventarsi inesistenti regole  (non catturati mai, mancanza di   piani etc) Obiezioni  che non stano in piedi, queste ultime.

 

 

Vabbè dai, credo che possiamo chiudere qui questa polemica tra sordi. 

Solo un paio di annotazioni di chiarimento. 

1) Gli esempi che ho portato in tutta la discussione, più o meno azzeccati che siano, non li intendo come "regole" (della serie: lo sceneggiatore non deve fare questo!), ma come spie di un mutato rapporto fra Tex e il lettore (quando dico Tex, ancora una volta non mi riferisco solo al Signor Tex Willer ma proprio allo stile narrativo della saga).  Ma se non sono riuscito a farlo comprendere fin qui, mi fermo.

<span style="color:red;">5 ore fa</span>, borden dice:

Se credi che scrivere a me -o a qualunque altro autore di serials -(non  a caso ho citato i casi di Star Trek o di 007-) che non ti piace il modo in cui viene curato il personaggio, che ti aspetti di ottenere?

 

Se dovessi scrivere, a un autore di una serie, che non mi piace il modo in cui viene curato il personaggio, semplicemente non lo farei. 

Se scrivo in un forum di appassionati non mi aspetto che il primo a rispondere sia l'autore. Ma se decide di farlo mi aspetto di poter scambiare con lui delle impressioni in modo neutro, senza che le critiche vengano prese sul personale. Mi rendo conto che per un autore è difficilissimo, quasi impossibile farlo. Ma se decide di entrare nella discussione mi aspetto che lo faccia, diciamo così, in punta di piedi, "distaccandosi" dal suo ruolo e assumendo un punto di vista di lettore per ascoltare il punto di vista di un altro lettore, anche se non lo condivide. Senza piccarsi per le critiche. Semmai mi aspetterei che come autore mi spiegasse il suo punto di vista sul personaggio o le necessità che il mercato impone alla sua creatività. (Ma questo forse è stato fatto in altre discussioni che non ho letto).

<span style="color:red;">6 ore fa</span>, borden dice:

Se davvero DAVVERO credi che sia più facile scrivere una storia così complessa, beh, allora proprio non  capisci molto di scrittura.

 

Un'ultima annotazione polemica (ma bonariamente eh!). Un paio di libri li ho scritti anch'io, una laurea in lettere l'ho presa, quindi forse non tanto, ma qualcosa di scrittura ci capisco anch'io. 

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  • Sceriffi

Io nei post del nostro nuovo amico ho trovato un po' di "confusione" tra quelle che sono le caratteristiche del PERSONAGGIO Tex, e lo STILE dei vari autori. Che lo stile e il modo di costruire le storie di Boselli siano assai diversi da quelli di chi lo ha preceduto sulla testata, non penso che nessuno possa negarlo; le sue storie sono senza dubbio meno lineari e più ricche di personaggi, per rimanere a due delle caratteristiche più evidenti. Ciò non toglie, ovviamente, che non esistano storie di Boselli più "classiche" da questo punto di vista , o non significa che in GLBonelli la telecamera fosse sempre fissa su Tex e gli intrecci ridotti all'osso; tutt'altro.

 

Sono discorsi che periodicamente ritornano sul forum da parte dei lettori insoddisfatti e nostalgici del "vecchio" Tex. E posso capire che la scrittura di Boselli possa non piacere a qualcuno proprio per le caratteristiche precedenti: è, in fondo, una questione di gusti. Ma non solo: credo che nei "vecchi" lettori entri in gioco anche una componente affettiva, che ci porta ad amare più di altre le storie lette da bambini, e per forza di cose a non ritrovare quelle emozioni nelle nuove storie. Io me ne accorgo tutte le volte che prendo in mano qualche vecchio Tex.

Ai lettori che fanno questi discorsi suggerisco sempre di rileggersi "La lunga pista", una delle storie più classicamente western di Boselli, un gioiello. E di Tex Willer cosa ne pensi?

 

Quello che non condivido del tuo discorso è invece quanto affermi riguardo alle caratteristiche del personaggio Tex, e alla sua invincibilità che sarebbe venuta meno nelle storie recenti. Anzitutto, non è pensabile che Tex non venga mai messo in difficoltà: sai che noia altrimenti! Nelle storie deve sempre emergere la sua superiorità di fronte a qualunque avversario, ma non devono nemmeno mancare i momenti in cui è in difficoltà; l'importante è il COME, per dire, cade in un tranello o viene catturato. Gli esempi nelle storie di GLB sono innumerevoli. Questo tipo di critica mi sembrerebbe più coerente se fosse stato fatto per autori come Nolitta o il Nizzi della fascia 500, ma non credo che si possa dire una cosa del genere del Tex di Boselli.

  • +1 1
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Vorrei dire solo due parole sul "saltare di palo in frasca".

Non è stato certo Boselli a inventare la tecnica della sospensione.

La usava moltissimo l'Ariosto che, se non ricordo male, fu il primo ad adoperarla nel suo Orlando Furioso.

Essa consiste nell’abbandonare la trama principale, mantenendola, appunto, “in sospeso”, sviluppando trame secondarie che possono apportare nuovi elementi a quella primaria. In questo modo si stuzzica la curiosità del lettore, che non vede l’ora di scoprire cosa accadrà ai protagonisti, ma nel frattempo diventa ingordo di informazioni e di spunti di riflessioni per capire meglio, ad esempio, le situazioni della storia. È quindi un’ottima tecnica di narrazione, da utilizzare soprattutto nel caso di romanzi gialli (ma si adatta bene in tutti gli altri generi), poiché genera suspense.

Questa definizione, a onor del vero, non è la mia ma è solo una citazione.

Inoltre vorrei dire che, per scrivere Tex, è indispensabile conoscere a menadito le sue caratteristiche, doti, pregi, difetti, comportamenti e cioè tutti quegli elementi che fanno di lui l'eroe che conosciamo.

Poi lo possiamo ficcare in qualsiasi avventura, basta che lo facciamo comportare come Tex e che l'avventura sia coerente e che la cosiddetta sospensione dell'incredulità non sia esagerata.

Non coinvolgiamo Tex in un paradosso spazio-temporale per salvare la vita a Kennedy a Dallas, per intenderci.

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2 ore fa, FranAur dice:

 

Vabbè dai, credo che possiamo chiudere qui questa polemica tra sordi. 

Solo un paio di annotazioni di chiarimento. 

1) Gli esempi che ho portato in tutta la discussione, più o meno azzeccati che siano, non li intendo come "regole" (della serie: lo sceneggiatore non deve fare questo!), ma come spie di un mutato rapporto fra Tex e il lettore (quando dico Tex, ancora una volta non mi riferisco solo al Signor Tex Willer ma proprio allo stile narrativo della saga).  Ma se non sono riuscito a farlo comprendere fin qui, mi fermo.

 

Se dovessi scrivere, a un autore di una serie, che non mi piace il modo in cui viene curato il personaggio, semplicemente non lo farei. 

Se scrivo in un forum di appassionati non mi aspetto che il primo a rispondere sia l'autore. Ma se decide di farlo mi aspetto di poter scambiare con lui delle impressioni in modo neutro, senza che le critiche vengano prese sul personale. Mi rendo conto che per un autore è difficilissimo, quasi impossibile farlo. Ma se decide di entrare nella discussione mi aspetto che lo faccia, diciamo così, in punta di piedi, "distaccandosi" dal suo ruolo e assumendo un punto di vista di lettore per ascoltare il punto di vista di un altro lettore, anche se non lo condivide. Senza piccarsi per le critiche. Semmai mi aspetterei che come autore mi spiegasse il suo punto di vista sul personaggio o le necessità che il mercato impone alla sua creatività. (Ma questo forse è stato fatto in altre discussioni che non ho letto).

Un'ultima annotazione polemica (ma bonariamente eh!). Un paio di libri li ho scritti anch'io, una laurea in lettere l'ho presa, quindi forse non tanto, ma qualcosa di scrittura ci capisco anch'io. 

 

 

Riassumo brevemente alcune considerazioni.

 

Hai ragione sul fatto che ti ho preso un po' di  petto e tu  però comprendi anche perché me la prendo a cuore. Mea culpa. Ma hai potuto ascoltare anche  altri forumisti, però, che, in vari modi, ti dicono quello che ti ho detto io. Ossia: è vero che Tex è invincibile, lo è anche nelle mie storie, ma non è vero che non viene e non deve mai venire messo in difficoltà DURANTE una storia.Ti abbiamo citato vari esempi, sia io che loro, che tu non hai voluto commentare, perché equivarrebbe ad ammettere che  a tua teoria è fallace. O no? Nel merito non hai risposto. E ribadisco: se Tex si fa prendere come un piccione  m'incazzo anch'io. Non perché viene catturato, ma perché gli succede da piccione. Ma questo non accade mai nelle mie storie. Anzi, quando succede, è per far risaltare meglio la sua figura di eroe e la vittoria finale. E' difficilissimo scrivere avventure in cui Tex viene messo in difficoltà senza che si sminuisca la sua statura. C'è chi in effetti non riesce a farlo. 

 

Prendo atto che sai leggere, sai scrivere e sei laureato. Ma questo non toglie che la tua affermazione che scrivere una storia complessa sia  facile è come minimo poco meditata. E' difficile, invece, se tutto torna e non ci sono gravi buchi narrativo. Piuttosto difficile. Scrivere   una storia semplice e banale invece è facilissimo. E quelle storie, ad analizzarle, sono piene di buchi e semplicismi imbarazzanti. Il classico vero, ben riuscito, è difficile. E gli esempi sono davvero pochi. Forse a quello ti riferisci, chissà. Io non sono entrato in merito, ma qualcuno ha citato alcune storie di quel genere scritte da me. A. te è venuta in mente Tex l'inesorabile. Se ti sforzi te ne potrebbero venire in mente altre.  

 

Ma quando si devono scrivere molte storie (e con 44mila tavole all'attivo, sono attualmente secondo di poco solo a GL Bonelli come autore Bonelli più prolifico di sempre), variare è essenziale per essere artisticamente e narrativamente longevi.

 

 

 

 

 

 

 

Modificato da borden
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<span style="color:red;">3 ore fa</span>, Leo dice:

È sicuramente una grande storia. Ma ti consiglio di rileggere Il Passato di Carson prima di lanciarti in affermazioni così avventurose ;) :D

 

Ma altre storie dovrebbero incontrare il tuo gusto, tanto che ti invito a rileggerle: storie classiche e bellissime come Cercatori di piste, la glbonellianissima La lunga pista (uno spettacolo), Morte nella nebbia, L'ultima diligenza (e non ti ho detto le mie preferite perché troppo boselliane).

Lo farò senz'altro ma con calma, perché con il lockdown sono andato un po' in overdose da rilettura di vecchi Tex e devo riposarmi un attimo :D

 

<span style="color:red;">3 ore fa</span>, valerio dice:

Che ne pensi di Ruju? Ti piace?

Mi cogli un po' alla sprovvista perché non ci ho mai fatto su una riflessione specifica. Delle sue ultime due ti dico che non mi è piaciuta molto "La tribù dei dannati" (penso che fosse un buon soggetto ma forse avrebbe avuto bisogno di poter essere sviluppata su più di due albi per rendere a pieno), mentre non mi è dispiaciuta "La seconda vita di Bowen", anche se il modo in cui è stato dipanato il finale non mi ha convinto a pieno. Per le sue precedenti rimando la risposta ad un più attento riesame. (Mamma mia quanto lavoro per scrivere su questo forum :azz:)

 

<span style="color:red;">2 ore fa</span>, pecos dice:

credo che nei "vecchi" lettori entri in gioco anche una componente affettiva, che ci porta ad amare più di altre le storie lette da bambini,

Hai perfettamente ragione. So bene che al di là delle differenze che riscontro tra le storie attuali e quelle passate, sulla mia percezione agisce anche un discorso affettivo. 

 

<span style="color:red;">2 ore fa</span>, pecos dice:

un po' di "confusione" tra quelle che sono le caratteristiche del PERSONAGGIO Tex, e lo STILE dei vari autori.

Sicuramente ho messo insieme discorsi diversi, in maniera forse poco chiara. Credo di esser riuscito a farmi capire abbastanza bene almeno sulla questione dello stile narrativo.

 

<span style="color:red;">44 minuti fa</span>, borden dice:

tu  però comprendi anche perché me la prendo a cuore.

Lo comprendo pienamente. Penso che ci siamo un po' "malintesi" fin dall'inizio anche a causa del titolo infelice da me scelto per questa discussione, e che poteva sembrare un attacco frontale nei tuoi confronti. In realtà mentre lo scrivevo lo pensavo come un qualcosa di più neutro.

 

<span style="color:red;">46 minuti fa</span>, borden dice:

Ma questo non toglie che la tua affermazione che scrivere una storia complessa sia  facile è come minimo poco meditata. 

La mia era chiaramente un po' provocatoria. Diciamo che, in alcuni casi, quando uno scrittore è a corto di idee o fatica a dare il giusto ritmo alla narrazione, la sospensione o l'aggiunta di un nuovo personaggio possono facilitargli il compito dando un nuovo impulso alla storia.

 

<span style="color:red;">48 minuti fa</span>, borden dice:

E ribadisco: se Tex si fa prendere come un piccione  m'incazzo anch'io.

:D Me ne compiaccio! Senti facciamo così, visto che non sono riuscito a trovare gli esempi giusti, e quindi potrei essermi sbagliato, non mancherò di segnalare in futuro se mi capiterà, rileggendo storie vecchie o scoprendo quelle nuove, esempi per far capire cosa voglio dire. 

 

<span style="color:red;">2 ore fa</span>, pecos dice:

E di Tex Willer cosa ne pensi?

 

Tex Willer mi piace. Se non fossimo finiti quasi subito in polemica magari a Borden gliel'avrei detto anche prima :rolleyes:.

E ci trovo un Boselli diverso. Forse perché trattandosi di una specie di "biografia", Tex rimane per forza centrale, centralissimo direi, proprio come piace a me ;).

Poi forse anche perché si tratta di un Tex giovane, più fresco e più dinamico, che sente meno il peso dei suoi 70anni di storia editoriale. 

 

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<span style="color:red;">6 minuti fa</span>, FranAur dice:

Lo farò senz'altro ma con calma, perché con il lockdown sono andato un po' in overdose da rilettura di vecchi Tex e devo riposarmi un attimo :D

 

Mi cogli un po' alla sprovvista perché non ci ho mai fatto su una riflessione specifica. Delle sue ultime due ti dico che non mi è piaciuta molto "La tribù dei dannati" (penso che fosse un buon soggetto ma forse avrebbe avuto bisogno di poter essere sviluppata su più di due albi per rendere a pieno), mentre non mi è dispiaciuta "La seconda vita di Bowen", anche se il modo in cui è stato dipanato il finale non mi ha convinto a pieno. Per le sue precedenti rimando la risposta ad un più attento riesame. (Mamma mia quanto lavoro per scrivere su questo forum :azz:)

 

Hai perfettamente ragione. So bene che al di là delle differenze che riscontro tra le storie attuali e quelle passate, sulla mia percezione agisce anche un discorso affettivo. 

 

Sicuramente ho messo insieme discorsi diversi, in maniera forse poco chiara. Credo di esser riuscito a farmi capire abbastanza bene almeno sulla questione dello stile narrativo.

 

Lo comprendo pienamente. Penso che ci siamo un po' "malintesi" fin dall'inizio anche a causa del titolo infelice da me scelto per questa discussione, e che poteva sembrare un attacco frontale nei tuoi confronti. In realtà mentre lo scrivevo lo pensavo come un qualcosa di più neutro.

 

La mia era chiaramente un po' provocatoria. Diciamo che, in alcuni casi, quando uno scrittore è a corto di idee o fatica a dare il giusto ritmo alla narrazione, la sospensione o l'aggiunta di un nuovo personaggio possono facilitargli il compito dando un nuovo impulso alla storia.

 

:D Me ne compiaccio! Senti facciamo così, visto che non sono riuscito a trovare gli esempi giusti, e quindi potrei essermi sbagliato, non mancherò di segnalare in futuro se mi capiterà, rileggendo storie vecchie o scoprendo quelle nuove, esempi per far capire cosa voglio dire. 

 

 

Tex Willer mi piace. Se non fossimo finiti quasi subito in polemica magari a Borden gliel'avrei detto anche prima :rolleyes:.

E ci trovo un Boselli diverso. Forse perché trattandosi di una specie di "biografia", Tex rimane per forza centrale, centralissimo direi, proprio come piace a me ;).

Poi forse anche perché si tratta di un Tex giovane, più fresco e più dinamico, che sente meno il peso dei suoi 70anni di storia editoriale. 

 

Su Ruju: Si, anche io devo inquadrarlo del tutto. Per ora a me pare mantenga un buon rendimento ma senza picchi. In ogni caso scrive storie classiche, forse può piacerti.

Si, è una fatica scrivere qui, sono tutti dannatamente competenti:Dma è il suo bello. Parlare del fumetto che ci tiene compagnia da una vita è bellissimo.

Sul resto, ti confesso che in linea generale anche io preferisco storie abbastanza classiche, e soprattutto preferisco Tex al centro della scena. Quando capita di arrivare a pagina 41 e Tex non è ancora apparso a volte mi vien voglia di chiudere l'albo.

Ti dirò che se lo facesse un altro mollerei la serie. Ma Borden SA dove andare a parare. Quindi resisto e alla fine resto soddisfatto la maggior parte delle volte. Ripeto, per me ha scelto una strada rischiosa, ma deve andare a suo onore aver rischiato e aver vinto la sfida.

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<span style="color:red;">2 ore fa</span>, Letizia dice:

Non coinvolgiamo Tex in un paradosso spazio-temporale per salvare la vita a Kennedy a Dallas, per intenderci.

 

E per questo spero anche che non si avveri il diverse volte citato incontro con Zagor...

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<span style="color:red;">22 minuti fa</span>, navajo warrior dice:

E per questo spero anche che non si avveri il diverse volte citato incontro con Zagor...

Per carità!

A me Zagor non piace per niente.

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<span style="color:red;">1 minuto fa</span>, Letizia dice:

Per carità!

A me Zagor non piace per niente.

Allora facciamolo incontrare con Batman :D

Aquila della notte VS Pipistrello della notte.

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<span style="color:red;">6 minuti fa</span>, Letizia dice:

Per carità!

A me Zagor non piace per niente.

 

L'incontro avverrà, lo hanno già detto. Neanche a me piace Zagor, ma non sono contrario all'operazione, mi incuriosisce: potrebbe uscirne una bella avventura come una mezza ciofeca, ad ogni modo correrò il rischio e acquisterò l'albo, ma io acquisto praticamente qualsiasi cosa inedita che riguardi Tex (in termini di albi, non di gadget).

 

Mentre, per ragioni di diritti, pastoie burocratiche, ecc.non si farà mai l'unico, vero team up che abbia un senso, quello col biondo dalle fattezze robertredfordiane :P:craniate::pianti:

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5 hours ago, valerio said:

E' legittimissimo non amare lo stile di un autore. Qua abbiamo detrattori feroci di Nizzi al punto di non dormirci la notte, se lo vedono nei sogni come nelle visioni dettate da Mefisto.

 

Mabbasta con queste continue frecciatine e provocazioni, hai rotto! io sono settimane che cerco di ignorarti, ma non serve, non hai calato ma anzi hai AUMENTATO gli attacchi personali, visto che nessuno ti diceva niente, dimostrando ancora una volta che il vero provocatore sei sempre stato tu, anche se poi corri a frignare e a fare la vittima appena qualcuno reagisce...

 

6 hours ago, valerio said:

Chi non sopporta Nizzi e il suo "classico"

 

Il punto è che Nizzi NON È CLASSICO. (a parte per quelli che hanno iniziato con lui negli anni 80-90, per cui è classico per gli stessi motivi per cui quelli di quell'età dicono che Cristina D'Avena è un classico della musica).

 

E davvero, a dimostrarlo non sono solo le decine e decine di storie che si possono confrontare, ma pure...   i messaggi dei nizziani, che stanno continuamente a fare le pulci a GLBonelli perchè non è come Nizzi!

 

E si vede anche come "la grande novità", il punto di forza delle storie di Nizzi, il tormentone su cui ha costruito il suo successo con le sue storie più famose (e anche con le più famigerate) è TEX CHE PERDE! La sua storia più acclamata, "Fuga da Anderville", vede la peggiore sconfitta di Tex in 70 anni di storia editoriale, una sconfitta assoluta, totale, che lo vede nel finale andare in crisi isterica assolutamente impotente. Ma anche nei Delitti del Lago Ghiacciato, e gran parte delle altre storie anche iniziali, anche quando scriveva bene, sono caratterizzate da avversari che hanno sconfitto e gabbato Tex ma vengono fregati dall'intervento di altri o da immeritati colpi di culo di Tex... e questo sarebbe "Classico GLBonelliano?" Per non parlare della sparizione dei temi western sostituiti da quelli gialli (anche quando gira per le riserve il suo Tex è uno sbirro che usa la fascia di Wampum come distintivo e "risolve casi"...)

 

PARTIRE nei discorsi con la frase "Nizzi è classico, a prescindere, poi discutiamo" è una maniera intellettualmente DISONESTA di discutere, perchè il fatto che in realtà non sia classico per niente e che anzi il suo Tex sia diversissimo da quello di GLBonelli (una cosa che gran parte dei nizziani, messi alle strette, ammette... per poi dimenticarsene subito nella discussione successiva) è proprio il punto di disaccordo. Non c'è discussione se una parte parte da un "ipse dixit" assurdo e totalmente slegato dalla realtà sul punto stesso del contendere.

 

Capisco che AL CUORE NON SI COMANDA, e che quindi, chi ha imparato ad amare Tex con il suo Tex sbirro arrogante ottuso e fortunato, vedrà SEMPRE quello come "il vero Tex" e troverà il Tex classico di GL Bonelli troppo questo o troppo quello... chiedo solo una maggiore onestà intellettuale nel mettersi a discutere, attaccare gli argomenti, smettendola con le frecciatine e gli attacchi personali, e con gli Ipse Dixit fuori dalla realtà.

 

6 hours ago, valerio said:

Sulle storie cd semplici. Semplici mi pare riduttivo. Diciamo che Tex nasce come fumetto tutto sommato piuttosto semplice, poi GLB lo ha enormemente sviluppato, ma nonostante quello che vorrebbero far credere un paio di uenti, il Tex classico, quello di GLB resta un fumetto non così variegato come vorrebbero dimostrare loro. Le situazioni sono sostanzialmente limitate e venivano cucinate ogni volta in modo diverso ma quelle erano, a parte quando veniva inserito il filone magico et similia, che permetteva di variare un pò gli ingredienti.

 

Ed eccoci qua! Come sempre, PRIMA si dice che Nizzi è come GLBonelli e quindi "classico".. e poi si prosegue ovviamente dicendo che GBonelli era chiaramente molto peggio del Nizzi del cuore...   il fatto che siano argomenti contraddittori non `un problema, stanno parlando con il cuore, è la voce dell'amore, non della ragione o del senso critico!  :lol:

 

Ma anche qui le argomentazioni... sono ridicole. "Tex è un fumetto non cosi variegato" (cioè, è un western) "TRANNE QUANDO NON LO È" (quando non è più western)  :lol:

 

Certo che se togli tutte le storie "magiche" (che significa, solo per parlare dei numeri dal 101 in poi, togliere il 101, 102, 103, 116, 117, 125, 126, 127, 128, 129, 135, 136... sono circa UN TERZO degli albi, una roba da poco, uguale a Nizzi, no? Visto che il suo è il "Tex Classico"...)...   ti rimangono "il giuramento" e "Tramonto Rosso"... no, quella no, togliamo anche le storie personali! E quindi togliamo anche "massacro" che è un'altra vendetta personale! Allora rimangono storie "normali" come..Gilas, dove Tex finge di essere un bandito per due albi fino a fingere una rapina in banca...   o il cacciatore di Taglia dove difende un rapinatore in fuga. No, quella no...  allora sette cinesi! Marnai nei viaggi nel sud....  cavalli vendicatori! Piante aliene! Treni lanciati contro saloon!...

 

...accidenti, davvero "un fumetto non così variegato come vorrebbero dimostrare loro"  :lol:

 

Valerio, maddai....  ci sei o ci fai? Ma ci credo davvero a certe puttanate? O lo dici solo per portare l'acqua al tuo mulino e santificare Nizz, rovesciando completamente la realtà e dicendo che sarebbe lui il più vario e che avrebbe "migliorato" il personaggio del "noioso e ripetitivo" G.L.Bonelli?

 

Io non "devo dimostrare" niente, BASTANO LE STORIE! Sono lì, leggile! Sono lì che smentiscono completamente questa storiella propugnata da Nizzi e da chi gli regge il sacco su un GL Bonelli autore ripetitivo, che "avrebbe sempre scritto la stessa storia", che "non caratterizzava i personaggi".

 

Addirittura, ultimamente è arrivata persino la moda del dire che anche GL.Bonelli faceva fare figure ridicole a Tex in continuazione! Davvero non c'è limite a quanto si può scendere sul piano della decenza, scegliendo di spegnere ogni senso critico pur di poter continuare a ripetere la litania di balle a cui si è affezionati...

 

5 hours ago, valerio said:

Però il trend di un autore è ben ravvisabile. Si citano i personaggi sfaccettati di GLB e si dice che GLB era sfaccettato. Non lo trovo corretto. Se su 300 numeri ha proposto sei personaggi sfaccettati si può ben dire che una rondine non fa primavera. Restano eccezioni.

 

SEI personaggi sfaccettati? Ecco come ci si riduce per amore, si perde non solo il senso della misura ma pure la capacità di leggere e fare i conti... vuoi che iniziamo a elencarli questi "sei", o preferisci chiudere qui la tua umiliazione?

 

Se vuoi, possa farti invece un altro conto...

 

1 hour ago, valerio said:

Sul resto, ti confesso che in linea generale anche io preferisco storie abbastanza classiche, e soprattutto preferisco Tex al centro della scena. Quando capita di arrivare a pagina 41 e Tex non è ancora apparso a volte mi vien voglia di chiudere l'albo.

 

Sempre al centro della scena (a fare figuracce) come nelle storie di Nolitta e Nizzi. OK, lo capisco, è il Tex con cui hai iniziato e quello che ti piace, senza tante complessità "difficili" o personaggi sfumati o caratterizzati in maniera significativa.  Ma ancora, il fatto di amare un autore non ti autorizza a SPARGERE BALLE sugli altri autori

 

Dici che far apparire Tex dopo 41 pagine "non è classico"?

 

Ne "il figlio di Mefisto", Tex appare (a parte due vignette in flashback nel riassunto puntate precedenti) a pagina 94!!! NOVANTAQUATTRO! Altro che 41...

Ne "il cacciatore di taglie" Tex appare a pagina 46!  (e le pagine precedenti sono passate a mettere in luca "eroica" una famiglia di rapinatori senza scrupoli che muore eroicamente... sparando contro onesti cittadini e soldati)

In "Diablero" Tex appare a pagina 35!

Ne "il grande intrigo", Tex passa due albi in cella mentre i pards DA SOLI effrontano e sconfiggono un incasione di soldati,  e ad un certo punto PASSANO PIÙ DI CENTO PAGINE SENZA VEDERE TEX!

 

Non vado avanti nell'elenco, proseguilo tu se vuoi, ti darà la possibilità di rinfrescarti la memoria su com'era DAVVERO il Tex "classico"

 

Ma no, probabilmente continuerai, come fai da mesi (e non solo tu, purtroppo) a dire che quello di Nizzi è "il tex classico", che Borden riornando ad un Tex più simile a quello di G.L.Bonelli (almeno nelle cose che hai tu stesso elencato) "non è classico", e quindi a dire che le storie che ho citato "non sono classiche"...

 

Certo però che per dire che "il figlio di mefisto" e "la cella della morte" non sono "classiche"...  non so, come ci discuti con gente così?

 

 

 

 

 

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Vedo che qui sopra qualcuno ha scritto un papiro lunghissimo rivolto a me. Ho letto le prime due righe e vedo che sono le solite cose.

Si usi meglio il proprio tempo. Ho già detto che questo signore per me non esiste, e non ho nessuna intenzione di appesantire il forum con litigate.

Non lo dico più.

Non capisco dove abbia visto le frecciatine a lui, visto che non lo leggo.

Se si sente tirato in causa non so che farci. Non è certo l'unico che scrive male di Nizzi.

 

Ok, adesso ho letto qualcosa. Spargo balle sugli autori e me la devo smettere di rompere.

Benissimo, ora mi rivolgo a chi di dovere perchè a tutto c'è un limite.

 

Modificato da valerio
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17 minutes ago, valerio said:

Vedo che qui sopra qualcuno ha scritto un papiro lunghissimo rivolto a me. Ho letto le prime due righe e vedo che sono le solite cose.

Si usi meglio il proprio tempo. Ho già detto che questo signore per me non esiste, e non ho nessuna intenzione di appesantire il forum con litigate.

Non lo dico più.

Non capisco dove abbia visto le frecciatine a lui, visto che non lo leggo.

Se si sente tirato in causa non so che farci. Non è certo l'unico che scrive male di Nizzi.

 

 

Bugiardo, bugiardo...   questa è l'ultima di ieri, ce ne sono molte altre nel periodo in cui io ti ho DAVVERO ignorato, mentre tu invece non solo hai proseguito, ma hai continuamente aumentato il numero di frecciate e attacchi, visto che ogni volta il "farla franca" ti imbaldanziva...

http://texwiller.ch/index.php?/topic/5106-la-successione-di-gl-bonelli/&do=findComment&comment=159249

 

Sul post a cui ho risposto, è vero che la frecciata e l'attacco personale non è rivolto solo a me, ma a tutti quelli che osano criticare Nizzi. E con questo? Offendere diverse persone per te è meno grave che offenderne una?

 

Modificato da Diablero
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