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TWF - Tex Willer Forum

La successione di G.L. Bonelli


Ronin
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La conoscenza non serve a niente se manca il talento, questo è certo.

Amare il personaggio sentirsi in sintonia con il suo mondo è un valore aggiunto ma ancora , senza talento è del tutto inutile.

Per scrivere bene un personaggio non proprio bisogna comunque averlo capito e questo Nizzi fino ad un certo punto ci era riuscito benissimo e quando dico fino ad un certo punto mi riferisco al suo manierismo, al suo scrivere per cliché.

Altra cosa è lo stile di scrittura, ogni autore ha il suo, c'è poco da fare al riguardo. Nolitta scriveva in soggettiva, seguiva il punto di vista del protagonista quasi come nella narrazione in prima persona. Lo ha fatto con qualunque personaggio che abbia scritto. Non è questo il fattore per cui alcuni, tra cui io, ritengono le sue storie di Tex, dei veri gioielli ed altri, tra cui Diablero, non le apprezzano.

Manfredi, Ruju, Rauch hanno tutti dimostrare di conoscere Tex e soprattutto di saperlo scrivere-

 

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2 ore fa, borden dice:

 

 

La prima frase è giusta, la seconda sbagliata. Inutile girarci attorno, come puoi pensare che proprio quella storia piacesse a Bonelli? Se ho appena detto che non gliene piaceva nessuna? E non mi riferisco al solo Nizzi, ma a tutti noi, temo.

 

Certo che il buon G.L.Bonelli.a questo punto non aveva una visione futura per il ranger,o cercava un clone della sua scrittura o pensava che Tex sarebbe finito nel momento in cui lui non avrebbe più scritto.....La seconda cosa è fuori luogo,ma di tempo e di sceneggiatori da valutare ne ebbe eccome,...insomma qualcuno a cui dare una minima fiducia doveva pur esserci.Messo così pare che avesse sviluppato una sorta di egoismo,gelosia per la gestione altrui del personaggio......bah....solo lui lo sà in effetti...

49 minuti fa, Carlo Monni dice:

 

Manfredi, Ruju, Rauch hanno tutti dimostrare di conoscere Tex e soprattutto di saperlo scrivere-

 

Su Ruju niente da obbiettare,Rauch non lo ancora inquadrato,ma Manfredi,e in seguito mi ricorderò dove,fa dire a Tex che lui è la legge,....sbagliato lui è la giustizia,pronto a battersi anche contro la legge "ingiusta",....sotto questo aspetto non la racconta giusta,ma è solo una mia opinione.

Modificato da Pallino
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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, paco ordonez dice:

Siamo certi che il fatto che uno conosca Tex da sempre come lettore lo renda automaticamente un buon scrittore di Tex? Io non lo credo affatto, tanto che, mentre Nizzi è stato uno dei più grandi autori di Tex, gente tipo gli espertoni di Ubc, coi loro soggetti alternative e le critiche pretestuose (anche a Boselli negli ultimi tempi) non sono andati più oltre la parte dei "critici" da operetta. 

Ma guarda, io da quanto detto da Nizzi e sopratutto da quanto affermato in alcune interviste anche recenti,  non metto in dubbio tanto la sua conoscenza quanto la sua comprensione del personaggio. Lui stesso critica le storie di G.L. Bonelli dicendo che spesso "partiva senza soggetto" e per questo motivo "a volte sbandavano un pò" mentre  elogia sè stesso dicendo che ha sempre uno schema ben preciso della storia che sta per scrivere. Quindi se lui crede di riuscire a scrivere bene in questo modo un personaggio che è nato dalla penna di uno scrittore tanto passionale quanto istintivo a mio parere sbaglia già nei presupposti!

<span style="color:red;">50 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

La conoscenza non serve a niente se manca il talento, questo è certo.

Amare il personaggio sentirsi in sintonia con il suo mondo è un valore aggiunto ma ancora , senza talento è del tutto inutile.

Per scrivere bene un personaggio non proprio bisogna comunque averlo capito e questo Nizzi fino ad un certo punto ci era riuscito benissimo e quando dico fino ad un certo punto mi riferisco al suo manierismo, al suo scrivere per cliché.

Altra cosa è lo stile di scrittura, ogni autore ha il suo, c'è poco da fare al riguardo. Nolitta scriveva in soggettiva, seguiva il punto di vista del protagonista quasi come nella narrazione in prima persona. Lo ha fatto con qualunque personaggio che abbia scritto. Non è questo il fattore per cui alcuni, tra cui io, ritengono le sue storie di Tex, dei veri gioielli ed altri, tra cui Diablero, non le apprezzano.

Manfredi, Ruju, Rauch hanno tutti dimostrare di conoscere Tex e soprattutto di saperlo scrivere-

 

Carlo, sei davvero sicuro che l'abbia capito fino ad un certo punto? Secondo me Nizzi , sin dal principio, ha avuto una visione decisamente parziale del personaggio, con delle sue caratteristiche fondamentali (risolutezza, ascendente sugli indiani, carisma, sarcasmo verbale contro gli avversari) decisamente ridotte e una accentuazione del suo lato più "burocratico" se mi si passa il termine. Si capisce dalle storie e dalle sue tante interviste in cui difende il proprio modus agendi,  e spesso lo fa cercando di sminuire quello degli altri. Sul suo stile di scritture posso dire solo che lo trovo schematico, e nelle storie dell'ultimo periodo, svogliato e sciatto.

  • +1 1
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1 ora fa, paco ordonez dice:

Siamo certi che il fatto che uno conosca Tex da sempre come lettore lo renda automaticamente un buon scrittore di Tex? Io non lo credo affatto, tanto che, mentre Nizzi è stato uno dei più grandi autori di Tex, gente tipo gli espertoni di Ubc, coi loro soggetti alternative e le critiche pretestuose (anche a Boselli negli ultimi tempi) non sono andati più oltre la parte dei "critici" da operetta. 

Ma dai su, non c'mtra NULLA essere dei lettori di una testata per poi esserne degli ottimi scrittori. Altrimenti io diventerei automaticamente un grande autore di Tex se mi mettessi a scriverlo dato che lo leggo da 50 anni.

Lo sapete vero, che i migliori attori teatrali e i migliori cantanti d'opera sono persone capitate li quasi per caso (poi studiano e studiano e studiano ovviamente)e che nemmeno amano la prosa o la lirica, vero?

Gente che canta benissimo la Tosca e nella vita ascolta magari le canzoni di Pupo e sa a malapena chi sia Puccini. Ti potrei fare decine di nomi.

Cosa vuoi che c'entri il fatto di avere o meno letto il fumetto da bambini. Un professionista viene assunto, si studia il personaggio e lo scrive.

Se poi lo ha anche letto ben venga, ma che c'entra?

 

Modificato da valerio
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Questo messaggio è invece per il nostro esimio curatore. Borden, io ti auguro e sopratutto MI auguro che tu resti saldamente al timone della testata per moltissimi anni ancora (facciamo una dozzina se non ti stufi prima di sopportare anche le nostre osservazioni?^^_^) ma, dato che ci hai parlato del tentativo di G. L. Bonelli di allevarsi "in casa" come eredi due giovanotti di belle speranze come te e Giorgio Bonelli e che questa operazione non è andata a buon fine per vari motivi, tra cui il fatto che è iniziata troppo tardi non è che avresti in mente per il prossimo futuro di dare il via all'addestramento al word processord di almeno un paio di giovani pards (anzi tre, cosi con te siamo a quattro| che è il numero canonico glbonelliano)? Magari il buon Giusfredi, già tuo assistente, potrebbe essere il primo.....

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<span style="color:red;">14 minuti fa</span>, Ronin dice:

Ma guarda, io da quanto detto da Nizzi e sopratutto da quanto affermato in alcune interviste anche recenti,  non metto in dubbio tanto la sua conoscenza quanto la sua comprensione del personaggio. Lui stesso critica le storie di G.L. Bonelli dicendo che spesso "partiva senza soggetto" e per questo motivo "a volte sbandavano un pò" mentre  elogia sè stesso dicendo che ha sempre uno schema ben preciso della storia che sta per scrivere. Quindi se lui crede di riuscire a scrivere bene in questo modo un personaggio che è nato dalla penna di uno scrittore tanto passionale quanto istintivo a mio parere sbaglia già nei presupposti!

Carlo, sei davvero sicuro che l'abbia capito fino ad un certo punto? Secondo me Nizzi , sin dal principio, ha avuto una visione decisamente parziale del personaggio, con delle sue caratteristiche fondamentali (risolutezza, ascendente sugli indiani, carisma, sarcasmo verbale contro gli avversari) decisamente ridotte e una accentuazione del suo lato più "burocratico" se mi si passa il termine. Si capisce dalle storie e dalle sue tante interviste in cui difende il proprio modus agendi,  e spesso lo fa cercando di sminuire quello degli altri. Sul suo stile di scritture posso dire solo che lo trovo schematico, e nelle storie dell'ultimo periodo, svogliato e sciatto.

Come ha capito subito Borden, Nizzi non ti piace e amen.

Forse sei tu che non hai ben capito Nizzi (parlo del primo Nizzi, chiaramente)

Nizzi ha portato alcune piccole novità rispetto a GLB (più humor, più giallo) ma per il resto è quanto di più vicino ci sia stato all'inizio. Il sarcasmo verbale, all'inizio, era intatto. Rileggiti Tex il Grande e te ne rendi conto.

Le interviste: Nizzi ha la lingua lunga. Potrebbe evitare alcune cose che dice. Tuttavia sono interviste interessanti PROPRIO PERCHE' è poco diplomatico, anche se si capisce che possano essere offensive per qualcuno. Che difenda il suo modus è legittimo. Borden fa la stessa cosa qui giornalmente. Vorrei anche vedere che dicesse che il suo Tex fa schifo.

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13 minuti fa, Ronin dice:

Questo messaggio è invece per il nostro esimio curatore. Borden, io ti auguro e sopratutto MI auguro che tu resti saldamente al timone della testata per moltissimi anni ancora (facciamo una dozzina se non ti stufi prima di sopportare anche le nostre osservazioni?^^_^) ma, dato che ci hai parlato del tentativo di G. L. Bonelli di allevarsi "in casa" come eredi due giovanotti di belle speranze come te e Giorgio Bonelli e che questa operazione non è andata a buon fine per vari motivi, tra cui il fatto che è iniziata troppo tardi non è che avresti in mente per il prossimo futuro di dare il via all'addestramento al word processord di almeno un paio di giovani pards (anzi tre, cosi con te siamo a quattro| che è il numero canonico glbonelliano)? Magari il buon Giusfredi, già tuo assistente, potrebbe essere il primo.....

 

 

Mettiamo le cose in chiaro.Non è compito mio. Tex non è il mio personaggio e ho già abbastanza da fare. Ci dovrebbe pensare la Casa editrice. Gli autori in campo sono quelli e quelli restano. Ruju e Rauch sopra tutti. Non sono più gli anni Settanta e  neanche gli  anni Ottanta. Diciamo  che trovare due come Ruju e Rauch è già stato un buon colpo. Giusfredi è bravo ma non è né produttivo né classico,. . E' un outsider alla Colombo. Da anni riesci a fargli scrivere quando va bene 20-30 pagine al mese, divise tra Tex, Dampyr e Zagor! Oltretutto lavora in Redazione tantissimo.

Modificato da borden
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Just now, valerio dice:

Come ha capito subito Borden, Nizzi non ti piace e amen.

Forse sei tu che non hai ben capito Nizzi (parlo del primo Nizzi, chiaramente)

Nizzi ha portato alcune piccole novità rispetto a GLB (più humor, più giallo) ma per il resto è quanto di più vicino ci sia stato all'inizio. Il sarcasmo verbale, all'inizio, era intatto. Rileggiti Tex il Grande e te ne rendi conto.

Le interviste: Nizzi ha la lingua lunga. Potrebbe evitare alcune cose che dice. Tuttavia sono interviste interessanti PROPRIO PERCHE' è poco diplomatico, anche se si capisce che possano essere offensive per qualcuno. Che difenda il suo modus è legittimo. Borden fa la stessa cosa qui giornalmente. Vorrei anche vedere che dicesse che il suo Tex fa schifo.

Beh, Valerio, è ovvio che uno scrittore che scrive Tex seguendo un suo schema studiato a tavolino non può piacermi, dato che nove volte su dieci questo porta a una storia dallo sviluppo più che prevedibile e che nel decimo caso trova una conclusione con un avversario che fa fare una figura da piccione al nostro ranger ("Fuga da Anderville", remember?) che non ha capito un accidente della faccenda fino alla fine. Più giallo, dici? Peccato che lo stesso Sergio Bonelli gli avesse consigliato di andarci piano, fino a prova contraria qui si sta scrivendo un fumetto western, gli stilemi gialli possono andare bene una volta su cento. Più humour? Ah certo, quando andava bene con Carson che si divertiva a gigioneggiare con qualche travestimento e quando andava male con lo stesso Carson trattato da vecchietto rimbambito. Il sarcasmo intatto con  Nizzi? tenendo fermo che "Tex il Grande" ce l'ho ben presente e non ho bisogno di rileggerlo ti pregherei di andarti a rileggere alcune scene tratte da "Sulle piste del Nord" o "Terra promessa" per rivederti il concetto di sarcasmo secondo GL Bonelli e poi ne riparliamo.

  • +1 1
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<span style="color:red;">8 minuti fa</span>, valerio dice:

Come ha capito subito Borden, Nizzi non ti piace e amen.

Forse sei tu che non hai ben capito Nizzi (parlo del primo Nizzi, chiaramente)

Nizzi ha portato alcune piccole novità rispetto a GLB (più humor, più giallo) ma per il resto è quanto di più vicino ci sia stato all'inizio. Il sarcasmo verbale, all'inizio, era intatto. Rileggiti Tex il Grande e te ne rendi conto.

Le interviste: Nizzi ha la lingua lunga. Potrebbe evitare alcune cose che dice. Tuttavia sono interviste interessanti PROPRIO PERCHE' è poco diplomatico, anche se si capisce che possano essere offensive per qualcuno. Che difenda il suo modus è legittimo. Borden fa la stessa cosa qui giornalmente. Vorrei anche vedere che dicesse che il suo Tex fa schifo.

 

 

Difendiamo il nostro modo di scrivere, ma tutti e due scriviamo in modo diverso da Gl, questo è  pacifico. E anche ovvio. Io critico Claudio quando dice che lui scrive come GL. Non è vero.

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<span style="color:red;">2 minuti fa</span>, Ronin dice:

Beh, Valerio, è ovvio che uno scrittore che scrive Tex seguendo un suo schema studiato a tavolino non può piacermi, dato che nove volte su dieci questo porta a una storia dallo sviluppo più che prevedibile e che nel decimo caso trova una conclusione con un avversario che fa fare una figura da piccione al nostro ranger ("Fuga da Anderville", remember?) che non ha capito un accidente della faccenda fino alla fine. Più giallo, dici? Peccato che lo stesso Sergio Bonelli gli avesse consigliato di andarci piano, fino a prova contraria qui si sta scrivendo un fumetto western, gli stilemi gialli possono andare bene una volta su cento. Più humour? Ah certo, quando andava bene con Carson che si divertiva a gigioneggiare con qualche travestimento e quando andava male con lo stesso Carson trattato da vecchietto rimbambito. Il sarcasmo intatto con  Nizzi? tenendo fermo che "Tex il Grande" ce l'ho ben presente e non ho bisogno di rileggerlo ti pregherei di andarti a rileggere alcune scene tratte da "Sulle piste del Nord" o "Terra promessa" per rivederti il concetto di sarcasmo secondo GL Bonelli e poi ne riparliamo.

Ok, non ti piace. Amen.

I nostri autori hanno sempre qualche detrattore.

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<span style="color:red;">2 minuti fa</span>, borden dice:

 

 

Mettiamo le cose in chiaro.Non è compito mio. Tex non è il mio personaggio e ho già abbastanza da fare. Ci dovrebbe pensare la Casa editrice. Gli autori in campo sono quelli e quelli restano. Ruju e Rauch sopra tutti. Non sono più gli anni Settanta e  neanche gli  anni Ottanta. Diciamo  che trovare due come Ruju e Rauch è già stato un buon colpo. Giusfredi è bravo ma non è né produttivo né classico,. . E' un outsider alla Colombo. Da anni riesci a fargli scrivere quando va bene 20-30 pagine al mese, divise tra Tex, Dampyr e Zagor!

In tal caso speriamo che la Casa Editrice provveda per bene e per tempo. L'ultima cosa è che vorrei, come direbbero i francesi, apres Borden...le deluge!:lol:

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7 minuti fa, borden dice:

 

 

Difendiamo il nostro modo di scrivere, ma tutti e due scriviamo in modo diverso da Gl, questo è  pacifico. E anche ovvio. Io critico Claudio quando dice che lui scrive come GL. Non è vero.

Toglimi una curiosità. Ma queste frecciatine ve le fate anche in privato (nel senso, parlate di queste cose), o solo tramite stampa/forum?:D

Ma nessuno scrive come un altro via, è impossibile e sarebbe anche grottesco.

Nizzi ci ha provato perchè glielo hanno chiesto. Ha trovato uno stile simile, quanto più simile possibile diciamo. Ma è chiaro che poi ha messo la sua personalità e ingredienti personali, che tra l'altro funzionavano bene, perchè checchè se ne dica, il suo Carson iniziale era divertentissimo e i dialoghi tra i pard di un umorismo a tratti irresistibile.

Poi lui, è chiaro, dica quello che vuole.

Modificato da valerio
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5 hours ago, borden said:
10 hours ago, Diablero said:

 .Parlando di date, non so se l'hai già detto nel forum, da che anno hai iniziato a lavorare con GLBonelli?

 

 

QUALE Bonelli?

 

Mi riferivo al periodo in cui gli avevi fatto da "segretario", di cui ho letto in una tua vecchia introduzione ad un volume, se sei andato più nei dettagli nel forum nel periodo in cui non c'ero me lo sono perso....

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, borden dice:

 

 

Mettiamo le cose in chiaro.Non è compito mio. Tex non è il mio personaggio e ho già abbastanza da fare. Ci dovrebbe pensare la Casa editrice. Gli autori in campo sono quelli e quelli restano. Ruju e Rauch sopra tutti. Non sono più gli anni Settanta e  neanche gli  anni Ottanta. Diciamo  che trovare due come Ruju e Rauch è già stato un buon colpo.

Diavolo! Quindi Rauch ha superato la prova del fuoco, è già un tuo fidato collaboratore su Tex.. lo immaginavo più impegnato con Zagor

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8 minuti fa, laredo dice:

Diavolo! Quindi Rauch ha superato la prova del fuoco, è già un tuo fidato collaboratore su Tex.. lo immaginavo più impegnato con Zagor

La sua recente storia sulla regolare non era male per niente...

Per me su Tex ci sa fare.

Modificato da valerio
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<span style="color:red;">2 ore fa</span>, laredo dice:

Diavolo! Quindi Rauch ha superato la prova del fuoco, è già un tuo fidato collaboratore su Tex.

 

Credevi che l'avesse messo sulla serie regolare (che con l'avvento di Tex Willer io d'ora in avanti chiamerò serie classica) perché gli avanzava spazio? :lol:

 

<span style="color:red;">2 ore fa</span>, laredo dice:

lo immaginavo più impegnato con Zagor

 

L'una cosa non esclude l'altra.

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<span style="color:red;">20 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Credevi che l'avesse messo sulla serie regolare (che con l'avvento di Tex Willer io d'ora in avanti chiamerò serie classica) perché gli avanzava spazio? :lol:

 

 

 

Come tappabuchi:lol::lol2: A parte gli scherzi,  per un attimo ho dimenticato che la promozione sulla serie regolare è un privilegio per pochi..

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1 hour ago, Carlo Monni said:

Credevi che l'avesse messo sulla serie regolare (che con l'avvento di Tex Willer io d'ora in avanti chiamerò serie classica)

 

Però così si confonde con Tex Classic...   :cool:

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, laredo dice:
<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Come tappabuchi:lol::lol2: A parte gli scherzi,  per un attimo ho dimenticato che la promozione sulla serie regolare è un privilegio per pochi..

 

Più che altro è il culmine di un percorso che parte dalle storie brevi per poi arrivare lì- 

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5 ore fa, Diablero dice:

 

Mi riferivo al periodo in cui gli avevi fatto da "segretario", di cui ho letto in una tua vecchia introduzione ad un volume, se sei andato più nei dettagli nel forum nel periodo in cui non c'ero me lo sono perso....

 

Ho passato mezza giornata continuativamente nello studio di GL per un paio d'anni successivi a e  in parte incrociantisi con l'esperienza di Tex & Company per la Fonoroma Milano del 1979-80 (per cui e io e Giorgio, oltre a seguire sceneggiatura sonoro e regia, facevamo anche la colorazione a tempera delle vignette quando era necessario, coprendo i balloon!).  In pratica frequentavo saltuariamente lo studio del grande GL in Mac Mahon 38 sin dal liceo, ossia dal 1968, e prima ancora, alle medie, la sua casa, perchè quella, allora, era la sua abitazione.  E' chiaro però che nei primi tempi semplicemente capitavo lì, in genere con suo figlio Giorgio, proponevamo soggetti (respinti), lo guardavamo lavorare, lo portavamo al cinema a vedere Piccolo Grande Uomo o Arancia Meccanica etc... E imbastivamo, io e Giorgio, ogni genere di progetti creativi di breve durata. Ero con loro ai tempi del celebre film, ho seguito e letto tutta la sfilza di sceneggiature proposte (dato che quella di Gl era stata respinta) sino a quella, accettabile, e da noi rimaneggiata (!) del Signore dell'Abisso.... Ero presente quando Giorgio riuscì a far passare il soggetto di La casa sul fiume, io gli feci approvare Ore disperate, insieme gli demmo diverse versioni di Un mondo perduto o come diavolo si chiamò la storia, poi cambiatissima, dei mutanti del Rainier. Di sicuro tra il 79 e l'81, insomma. Ero presente quando GL s'incavolò e bocciò la scena del pugno di Tex a Carson nel Segno di Cruzado di Sergio etc... All'epoca lavoravo anche come traduttore e bibliotecario e GL Bonelli mi chiamò da lui, stipendiato, quando persi il lavoro alla Cino del Duca come traduttore adattatore di romanzetti rosa (ne avevo tradotti tanti che sarebbero bastati all'editore per diversi anni a venire...). Allo stesso tempo facevo lavori saltuari per Sergio (il referendum, le lettere) fino a Pilot, fine '82, inizio 83. Insomma, quando dissi a Gl che fargli da segretario era quasi come fargli da damo di compagnia perché di risultati se ne vedevano pochi e non volevo rubare uno stipendio (lui disse che la compagnia era sufficiente per lui, ma io non ero molto d'accordo), disse di me a Sergio e lui mi prese per le riviste e per le due Redazioni, Ferruccio e Buonarroti, tra cui mi dividevo all'inizio.

Modificato da borden
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40 minutes ago, borden said:

 

Ho passato mezza giornata continuativamente nello studio di GL per un paio d'anni successivi a e  in parte incrociantisi con l'esperienza di Tex & Company per la Fonoroma Milano del 1979-80 (per cui e io e Giorgio, oltre a seguire sceneggiatura sonoro e regia, facevamo anche la colorazione a tempera delle vignette quando era necessario, coprendo i balloon!).  In pratica frequentavo saltuariamente lo studio del grande GL in Mac Mahon 38 sin dal liceo, ossia dal 1968, e prima ancora, alle medie, la sua casa, perchè quella, allora, era la sua abitazione.  E' chiaro però che nei primi tempi semplicemente capitavo lì, in genere con suo figlio Giorgio, proponevamo soggetti (respinti), lo guardavamo lavorare, lo portavamo al cinema a vedere Piccolo Grande Uomo o Arancia Meccanica etc... E imbastivamo, io e Giorgio, ogni genere di progetti creativi di breve durata. Ero con loro ai tempi del celebre film, ho seguito e letto tutta la sfilza di sceneggiature proposte (dato che quella di Gl era stata respinta) sino a quella, accettabile, e da noi rimaneggiata (!) del Signore dell'Abisso.... Ero presente quando Giorgio riuscì a far passare il soggetto di La casa sul fiume, io gli feci approvare Ore disperate, insieme gli demmo diverse versioni di Un mondo perduto o come diavolo si chiamò la storia, poi cambiatissima, dei mutanti del Rainier. Di sicuro tra il 79 e l'81, insomma. Ero presente quando GL s'incavolò e bocciò la scena del pugno di Tex a Carson nel Segno di Cruzado di Sergio etc... All'epoca lavoravo anche come traduttore e bibliotecario e GL Bonelli mi chiamò da lui, stipendiato, quando persi il lavoro alla Cino del Duca come traduttore adattatore di romanzetti rosa (ne avevo tradotti tanti che sarebbero bastati all'editore per diversi anni a venire...). Allo stesso tempo facevo lavori saltuari per Sergio (il referendum, le lettere) fino a Pilot, fine '82, inizio 83. Insomma, quando dissi a Gl che fargli da segretario era quasi come fargli da damo di compagnia perché di risultati se ne vedevano pochi e non volevo rubare uno stipendio (lui disse che la compagnia era sufficiente per lui, ma io non ero molto d'accordo), disse di me a Sergio e lui mi prese per le riviste e per le due Redazioni, Ferruccio e Buonarroti, tra cui mi dividevo all'inizio.

 

Grazie! Adesso ho più chiari i periodi e le date (e la quantità di retroscena che conosci...  se fossi un editore ti darei una barca di soldi per pubblicare uno di quei libri-scandalo non autorizzati sui "dietro le quinte" della Bonelli...  :lol:  )

 

A leggere questa cronaca mi sono venute in mente un sacco di domande, sui Tex and Company, sul film, etc, ma per non esagerare e non diventare molesto mi limiterò ad una...   cosa ne ha pensato G.L.Bonelli di Arancia Meccanica? 

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14 hours ago, Grande Tex said:

scusa Diablero ma veramente personaggi come la regina della notte e altri che hai citato ti sembrano personaggi con luci e ombre? Ma via..

 

Ho parlato diffusamente della Regina della Notte di recente nel thread apposito, qui:

http://texwiller.ch/index.php?/topic/905-135-137-diablero/&do=findComment&comment=154806

 

Visto che dai tuoi post sei d'accordo con le affermazioni di Nizzi secondo cui G.L.Bonelli non dava mai spazio ai cattivi, teneva le telecamera su Tex, con Tex sempre al centro della scena, senza mai mostrare il minimo spesso psicologico nei cattivi o la minima simpatia per loro, ti invito ad andare in quel thread a provare a sostenere certe amenità. Visto che andare contro ogni evidenza apparentemente non ti spaventa...

 

  • +1 2
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<span style="color:red;">9 ore fa</span>, Diablero dice:

 

Grazie! Adesso ho più chiari i periodi e le date (e la quantità di retroscena che conosci...  se fossi un editore ti darei una barca di soldi per pubblicare uno di quei libri-scandalo non autorizzati sui "dietro le quinte" della Bonelli...  :lol:  )

 

A leggere questa cronaca mi sono venute in mente un sacco di domande, sui Tex and Company, sul film, etc, ma per non esagerare e non diventare molesto mi limiterò ad una...   cosa ne ha pensato G.L.Bonelli di Arancia Meccanica? 

 

 

Non me lo ricordo con precisione. Penso gli fosse sembrato interessante.

 

 

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On 25/6/2020 at 18:11, borden dice:

 

 

Si sta parlando NON della Casa editrice su cui GL non aveva NESSUN potere, ma del suo studio. Lo studio di un SINGOLO PROFESSIONISTA. Lui pensava di farsi aiutare a scrivere da noi. Qualcosa si è fatto,  ci abbiamo provato, ma i risultati sono stati scarsi e discontinui, perchè  eravamo acerbi noi e GL era molto esigente. 

 

Le scelte della Casa editrice erano un'altra cosa. Noi neanche si sapeva che stavano provando Nizzi. Poi proprio in quei mesi io sono stato assunto in quella che oggi si chiama SBE e sono passato dall'altra parte della barricata. Sergio mi ha fatto fare sette anni di gavetta prima di farmi scrivere una storia. Non di Tex, Di River Bill. A Tex ha pensato Canzio  dopo che io avevo scritto degli Zagor che gli erano piaciuti. Ma ormai lavoravo in casa editrice da undici anni.

Approfittando della gentilezza di Borden, gli chiederei di precisare alcuni dettagli su questo. Acclarato che G. L. Bonelli, negli ultimi anni della sua attività, aveva pensato di farsi aiutare da voi due, giovani ed entusiasti discepoli, a scrivere per garantire il numero di pagine sceneggiate da inviare ogni mese alla SBE in modo da avere assicurata l'uscita dell'albo, esattamente in che modo pensava di organizzare questo lavoro? Nel senso, fermo restando che lui penso che aveva intenzione di continuare con il suo solito metodo della sceneggiatura "visualizzata" (si sa che G. L. Bonelli preparava una sorta di layout di ogni tavola) e voi gli avreste scritto i soggetti che poi lui avrebbe supervisionato, approvato e sceneggiato? Avreste portato più che dei soggetti, dei veri e propri trattamenti (una sorta di pre-sceneggiatura) che G. L. avrebbe poi sistemato e sceneggiato? E con il tempo, avreste fatto delle vere e proprie sceneggiature che lui avrebbe rivisto, magari solo nei dialoghi, e approvato? Grazie sempre della disponibilità!

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