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TWF - Tex Willer Forum
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Perché Tex Willer vende meno di Tex Gigante?


Loriano Lorenzutti
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Domanda

Pare, dai soliti ben informati,  che TW  venda attorno alle 80.000 copie. Ottimo risultato sicuramente,  sostenuto da commenti, anche su questo forum, a dir poco entusiastici. La serie maggiore dovrebbe vendere attorno alle 160.000 copie.

Come mai più o meno la metà dei texiani non legge la serie giovane? 

Tralasciando che la serie ammiraglia tira sempre di più delle altre, non vi sembra comunque troppa la differenza tra le due?

Parere mio personale, in questi ultimi due anni,meglio la serie giovane che la classica.

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Collezionista sfegatato: compro qualsiasi cosa che abbia la scritta "Tex" in copertina (neanche mi interessa se la storia è una ristampa)

Collezionista normale: compro qualsiasi albo di Tex con all'interno una storia che non ho mai letto

Lettore abitudinario di Tex: compro la serie mensile e qualche speciale se mi trovo qualche euro extra in tasca e ho tempo da dedicarci

Lettore occasionale: quando vado in edicola e me ne ricordo compro un Tex (molto probabilmente il Gigante)

Lettore nostalgico: una volta all'anno, magari incuriosito da una bella copertina, compro un Tex a caso, in ricordo della passata gioventù

 

Lo zoccolo duro di queste tipologie è inserito solo nelle prime due categorie, quindi a farla grande un sessanta per cento delle vendite del mensile.

Quindi le vendite del Tex WIller sono matematicamente corrette.

Modificato da Dix Leroy
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Aggiungo (dopo cena) che i motivi per cui nulla sulla testata Tex Gigante obblighi i suoi lettori a comprare anche Tex Willer sono giusti e raramente riscontrabili nell'operato di altre case editrici, mentre per le altre componenti non ci si può fare molto: l'ideatore della serie non ha nelle proprie corde una narrazione a brevi episodi e solo vagamente collegati l'uno all'altro, il minor prezzo dell'albo si avrebbe unicamente con una minor cura del prodotto e un compenso ridotto agli autori.

Insomma la tiratura è alta e il merito è tutto dell'albo, senza forzature e grandi operazioni di marketing (che di solito neanche funzionano).

Modificato da Dix Leroy
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Mah, che ciò dipenda dall'età dei lettori, mi pare una spiegazione molto forzata. Intanto, va detto che il giovane Tex non ha nulla dell'ingenuità fanciullesca dei "ragazzini" del west in voga negli anni 50 e 60. Inoltre, le storie della serie Tex Willer - che personalmente trovo, finora, magnifiche sia come soggetti sia come disegni - presentano tematiche, situazioni e personaggi (comprimari, antagonisti, comparse) "adulti", maturi. Del resto, per un lettore pensionato di 65 o 70 anni, anche Tex e Carson della serie regolare potrebbero apparire dei "ragazzi".

Credo che la spiegazione stia nella vischiosità delle abitudini e anche, forse soprattutto, nello scarso numero di pagine (secondo lo standard della serie regolare).

Comunque, per me l'importante è che entrambe godano di buona salute!

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49 minuti fa, james dice:

Mah, che ciò dipenda dall'età dei lettori, mi pare una spiegazione molto forzata. Intanto, va detto che il giovane Tex non ha nulla dell'ingenuità fanciullesca dei "ragazzini" del west in voga negli anni 50 e 60. Inoltre, le storie della serie Tex Willer - che personalmente trovo, finora, magnifiche sia come soggetti sia come disegni - presentano tematiche, situazioni e personaggi (comprimari, antagonisti, comparse) "adulti", maturi. Del resto, per un lettore pensionato di 65 o 70 anni, anche Tex e Carson della serie regolare potrebbero apparire dei "ragazzi".

Credo che la spiegazione stia nella vischiosità delle abitudini e anche, forse soprattutto, nello scarso numero di pagine (secondo lo standard della serie regolare).

Comunque, per me l'importante è che entrambe godano di buona salute!

Una sola puntualizzazione:

il "pensionato" vede la nuova serie come un prodotto destinato ai giovani di oggi ma non al ragazzino che era quando si appassionò a Tex.

A questo ci pensano benissimo le ristampe in allegato ai quotidiani, visto che le riproposte dei personaggi EsseGesse spuntano come funghi.

E limite di bugdet a parte, il lettore medio di Tex cerca sempre rassicurazione e mai destabilizzazione.

La testata avrebbe fatto "il botto" con una operazione diametralmente opposta: ricalcare fedelmente lo spirito originale nei testi e nei disegni e nell'impostazione. Ma credo che in redazione si sia voluto essere lungimiranti, piuttosto che mietere facili ma effimeri successi e puntare su una fascia diversa da quella che ha tenuto duro ma pian piano dovrà lasciare per limiti di anzianità.

Modificato da Dix Leroy
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<span style="color:red;">4 ore fa</span>, Dix Leroy dice:

a) Rapporto quantità pagine/prezzo sfavorevole (la maggioranza dei lettori di Tex sono pensionati e devono scegliere oculatamente cosa comprare)

 

 

 

 

 

Secondo me è questa la ragione principale..la qualità è altissima, ma le poche pagine ad un prezzo simile alla serie regolare  allontanano molti lettori texiani

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La ragione, molto semplicemente, è la stessa per cui nessuna serie di Tex, mai, ha venduto come la Tex Gigante. Non importa se a disegnarla erano maestri del fumetto o lo stesso Galep, non importa se ha più o meno pagine (se fosse vero che non comprano Tex Willer perchè ha poche pagine, allora i maxi dovrebbero vendere più della gigante. Invece credo che il numero ridotto di pagine, di questi tempi, abbia sospinto le vendite), non importa se a colori o più grande, etc.

 

Molti lettori di Tex, semplicemente, comprano la serie gigante per abitudine, perchè "hanno la collezione", e non sono minimamente interessati a leggere altri fumetti. Anche se sono fumetti di Tex.

 

Poi, dopo questi, ci sono quelli che comprano alcuni Tex "collaterali" e altri no. Le vendite della Tex Willer, a sentire le cifre che circolano, sono opttime, quindi mi sa che quasi tutti questi la comprano.

 

E poi infine ci sono quelli che comprano tutto di Tex, e sono circa pari alle vendite della serie di Tex meno venduta.

 

Le vendite di una serie collaterale di Tex dipendono da quella fascia centrale di pubblico, che mi sa che è molto minoritaria, fra quelli che comprano tutto e quelli che non comprano niente...

Modificato da Diablero
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<span style="color:red;">12 ore fa</span>, laredo dice:

Secondo me è questa la ragione principale..la qualità è altissima, ma le poche pagine ad un prezzo simile alla serie regolare  allontanano molti lettori texiani

Per me non sono ne' il numero delle pagine né il prezzo: Boselli è molto bravo, i disegnatori altrettanto ma... Tex Willer non è Tex, è un altro personaggio ed è giusto che sia così,  ma non riesce ad intrigarmi. Ho smesso di comprarlo dopo 8-9 numeri. Poi magari riprenderò. ..quien sabe?

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Just now, mosfra dice:

Per me non sono ne' il numero delle pagine né il prezzo: Boselli è molto bravo, i disegnatori altrettanto ma... Tex Willer non è Tex, è un altro personaggio ed è giusto che sia così,  ma non riesce ad intrigarmi. Ho smesso di comprarlo dopo 8-9 numeri. Poi magari riprenderò. ..quien sabe?

E' la versione giovane di Tex ma scritta da Boselli, che è molto GLBonelliano ma non è G.L. Bonelli.

Come scritto ieri si tratta delle origini del personaggio ma scritte nel ventunesimo secolo.

Chi è vissuto a pane e strisce negli anni cinquanta probabilmente vede "Tex Willer" come un sonoro ceffone a tutto quanto ha conosciuto.

E chi legge fumetti unicamente per distendere i nervi i ceffoni in faccia non fanno piacere.

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<span style="color:red;">20 minuti fa</span>, Dix Leroy dice:

E' la versione giovane di Tex ma scritta da Boselli, che è molto GLBonelliano ma non è G.L. Bonelli.

 

Nessuno lo è, se è per quello.

 

<span style="color:red;">21 minuti fa</span>, Dix Leroy dice:

Chi è vissuto a pane e strisce negli anni cinquanta probabilmente vede "Tex Willer" come un sonoro ceffone a tutto quanto ha conosciuto.

 

Comosco personalmente qualcuno che legge Tex ininterrottamente dal 30 settembre 1948 (ti dice niente questa data?) ed è letteralmente entusiasta di questa serie che ricostruisce atmosfere e ritmi del passato, quindi ho almeno una smentita al tuo assunto.

 

<span style="color:red;">28 minuti fa</span>, Dix Leroy dice:

E chi legge fumetti unicamente per distendere i nervi i ceffoni in faccia non fanno piacere.

 

Se ci fossero

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Non ho espresso il mio giudizio su Tex Willer, ma ho dato la mia interpretazione alla differenza di vendite tra la due testate.

Se tutti i lettori del Tex Gigante fossero entusiasti del Tex Willer i dati di vendita sarebbero uguali.

Quindi vuol dire che il lettore medio di una testata non è il lettore medio dell'altra.

Lasciando stare il mio personale giudizio su entrambe le testate, dieci mesi fa avrei scommesso che il nuovo mensile

avrebbe scalzato l'originale.
Non è detto che non succederà.

Io non vedo in Tex WIller nessuna ricostruzione delle atmosfere originali. Se ne prendono alcuni elementi

e si imbastisce tutto un altro mondo e un altro modo di narrare le avventure. E potrebbe essere questo

l'elemento vincente (ma alla lunga distanza).

Questo fatto ha infastidito me come tradizionalista, allo stesso modo in cui ha entusiasmato il mio lato innovativo.

E infatti lo compro e lo leggo regolarmente, restando sempre insoddisfatto a metà.

Modificato da Dix Leroy
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<span style="color:red;">5 ore fa</span>, Dix Leroy dice:

E' la versione giovane di Tex ma scritta da Boselli, che è molto GLBonelliano ma non è G.L. Bonelli.

Come scritto ieri si tratta delle origini del personaggio ma scritte nel ventunesimo secolo.

Chi è vissuto a pane e strisce negli anni cinquanta probabilmente vede "Tex Willer" come un sonoro ceffone a tutto quanto ha conosciuto.

E chi legge fumetti unicamente per distendere i nervi i ceffoni in faccia non fanno piacere.

Se ti riferisci a me come lettore tipo di Tex, visto che hai citato il mio post,  sei, scusami, fuori strada. Non sono cresciuto a pane e strisce di Tex, non vedo Tex Willer come uno schiaffo in faccia (anzi lo ritengo molto ben scritto) e non leggo fumetti per distendere i nervi (li leggo come leggo i romanzi o vedo i film). Mi sembra l'immagine di vecchi rimambiti abbarbicati a un passato sacro e immutabile.😅Tex l'ho scoperto a metà degli anni sessanta ma i fumetti li leggevo tutti (Miki Blek Intrepido Topolino Paperino CWD Kriminal Satanik Classici Audacia riviste d'autore ecc).Tex Willer è un fumetto brillante e ne ho seguito la genesi ma non mi appassiona sapere cosa facesse Tex da giovane quando era fuorilegge. È, come detto, un altro personaggio. E non è scattata l'empatia. 

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Just now, mosfra dice:

Se ti riferisci a me come lettore tipo di Tex, visto che hai citato il mio post,  sei, scusami, fuori strada. Non sono cresciuto a pane e strisce di Tex, non vedo Tex Willer come uno schiaffo in faccia (anzi lo ritengo molto ben scritto) e non leggo fumetti per distendere i nervi (li leggo come leggo i romanzi o vedo i film). Mi sembra l'immagine di vecchi rimambiti abbarbicati a un passato sacro e immutabile.😅Tex l'ho scoperto a metà degli anni sessanta ma i fumetti li leggevo tutti (Miki Blek Intrepido Topolino Paperino CWD Kriminal Satanik Classici Audacia riviste d'autore ecc).Tex Willer è un fumetto brillante e ne ho seguito la genesi ma non mi appassiona sapere cosa facesse Tex da giovane quando era fuorilegge. È, come detto, un altro personaggio. E non è scattata l'empatia. 

Lungi da me l'inquadrare te come "vecchio bacucco", se così è sembrato ovviamente sono qui per scusarmi.

Ma è innegabile che gran parte dei lettori di Tex lo siano. E potete tranquillamente mettere dentro nella categoria il sottoscritto.

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<span style="color:red;">44 minuti fa</span>, Dix Leroy dice:

Lungi da me l'inquadrare te come "vecchio bacucco", se così è sembrato ovviamente sono qui per scusarmi.

Ma è innegabile che gran parte dei lettori di Tex lo siano. E potete tranquillamente mettere dentro nella categoria il sottoscritto.

Non mi sono offeso e non devi scusarti😁 

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8 hours ago, Dix Leroy said:

Collezionista sfegatato: compro qualsiasi cosa che abbia la scritta "Tex" in copertina (neanche mi interessa se la storia è una ristampa)

Collezionista normale: compro qualsiasi albo di Tex con all'interno una storia che non ho mai letto

Lettore abitudinario di Tex: compro la serie mensile e qualche speciale se mi trovo qualche euro extra in tasca e ho tempo da dedicarci

Lettore occasionale: quando vado in edicola e me ne ricordo compro un Tex (molto probabilmente il Gigante)

Lettore nostalgico: una volta all'anno, magari incuriosito da una bella copertina, compro un Tex a caso, in ricordo della passata gioventù

 

Le ultime due categorie, il lettore occasionale e il lettore nostalgico, sono praticamente estinte.

 

Il lettore occasionale soprattutto è molto rimpianto. Le gigantesche vendite dei fumetti della metà degli anni 70 (in generale, non solo dei Bonelli, l'intrepido faceva oltre un milione di copie al mese con storie autoconclusive e senza collezionisti...) erano dovute soprattutto a loro. Dal barbiere trovavi fumetti, non riviste di moda. In casa di tutti trovavi fumetti, non "collezioni", ma qualche fumetto in giro per casa magari comprato per passare il tempo durante un attesa dal dottore o in treno. Ìl lettore occasionale di fumetti ne compra pochi, ma facevano massa, senza di loro, quelle vendite non hai più speranza di raggiungerle. E sono scomparsi ormai da decenni. Già alla fine degli anni 70 erano diventati molto rari dopo l'arrivo delle TV locali e della programmazione continua a tutte le ore (l'intrepido che vendeva oltre un milione di copie mensili, chiuse pochi anni dopo per scarse vendite), ma ancora c'era gente che prendeva un fumetto per passare il tempo in treno. Con gli smartphone è arrivata l'ultima mazzata, Ormai chi legge "per passare il tempo" non esiste più, nessuno ha più tempo libero in cui non sa cosa fare...

 

I fumetti Bonelli negli anni 70 non erano i più venduti (a parte forse Tex, ma comunque non era un fenomeno fuori dal mondo come adesso, di fumetti che vendevano molto ce n'erano tanti), sono "emersi" come scogli con la bassa marea perché mentre le vendite di gran parte degli altri crollavano a picco, le vendite Bonelli calavano meno degli altri (Bonelli una volta in un intervista TV in quegli anni disse che perdevano un 10% di copie all'anno, grave ma pochissimo rispetto a fumetti che li hanno persi quasi tutti in brevissimo tempo). La crisi svelò che erano riusciti a fideizzare i lettori, a renderli "appassionati" e fan dei loro personaggi, a tal punto che buona parte dei loro acquirenti era fatta da collezionisti o da lettori regolari che seguivano la collana tutti i mesi (e il fatto che all'epoca le storie non coincidevano con gli albi per me fu uno dei fattori che portò a questo risultato e quindi a salvare la Bonelli)

 

Oggi le vendite non solo della Bonelli, ma di qualunque fumetto, sono date solo da collezionisti o da lettori abitudinari, nessuno compra più un fumetto d'impulso perche non sa come passare il tempo. E i lettori nostalgici sono sempre stati pochissimi, quanto incidono sulle vendite gli albi comprati da qualcuno che ne compra uno ogni 5 anni per vedere come va il vecchio Tex?

 

Proposte come Tex Willer sono per me "pensate" per questa situazione. È chiaro che è una serie pensata per (o per non pesare troppo su) un lettore abituale che la compra tutti i mesi, conosce già il personaggio, e non ha molto tempo per leggere. Un lettore che non conosce Tex e ne comprasse un numero a caso non ci capirebbe nulla, ma è normale, praticamente tutti i fumetti ormai sono così, di fumetti per lettori occasionali non ne fanno più.

 

E torniamo alla situazione che ho descritto nel mio post precedente: ci sono collezionisti che comprano tutto, e quindi per loro la qualità, chi lo disegna, il tipo di storie, etc, sono fattori totalmente irrilevanti, quelli più "sfegatati" come li chiami tu si comprano persino più copie della stessa storia se hanno la copertina diversa. Poi ci sono quelli che comprano solo l'albo mensile regolare "perchè ormai hanno la serie", e che magari non lo leggono nemmeno più, lo comprano e lo mettono direttamente in libreria. (sono convinto che il numero di questi collezionisti "solo serie regolare" sia stato aumentano negli ultimi anni dalle politiche spremi-agrumi della stessa Bonelli, hai voglia a dire che una pizza costa di più, 40 pizze rimangono sullo stomaco. Così molta gente - e ne conosco - ormai rifiuta di comprare qualunque altra cosa quasi per ripicca).

 

Le vendite delle altre collane di Tex dipendono quindi unicamente dalla fascia di lettori che compra molto, ma non tutto. Che sono secondo me non più di un terzo del totale (considerando come "tutto" gli albi inediti, i completisti che comprano anche tutte le ristampe, statuine, poster, etc immagino siano molti di meno). Se esistono lettori che magari si comprano solo il Texone ma non la serie regolare (per me non esistono come categoria numericamente tangibile, a parte i rari casi di disegnatori con un ampio seguito personale che compra Tex solo perchè lo disegna quel disegnatore, tipo Magnus, ma sono casi rari, chi si compra tutto di Wilson?) bisogna persino rivedere i numeri al ribasso (nel senso che vuol dire che i lettori della regolare che comprano altre cose sarebbero anche meno di quelli che penso)

 

 

Modificato da Diablero
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<span style="color:red;">14 ore fa</span>, Diablero dice:

Le ultime due categorie, il lettore occasionale e il lettore nostalgico, sono praticamente estinte.

 

Sono in via d'estinzione ma non ancora completamente estinte.Io ne conosco personalmente un paio.

 

<span style="color:red;">14 ore fa</span>, Diablero dice:

 

Il lettore occasionale soprattutto è molto rimpianto. Le gigantesche vendite dei fumetti della metà degli anni 70 (in generale, non solo dei Bonelli, l'intrepido faceva oltre un milione di copie al mese con storie autoconclusive e senza collezionisti...) erano dovute soprattutto a loro. Dal barbiere trovavi fumetti, non riviste di moda. In casa di tutti trovavi fumetti, non "collezioni", ma qualche fumetto in giro per casa magari comprato per passare il tempo durante un attesa dal dottore

 

Confermo tutto. Testimonianza diretta di prima mano.

Tra l'altro in quel periodo che arriva sino agli anni 80 l'offerta di fumetti era veramente tanta e molto variegata sia per tematiche che per formati. C'era k'imbarazzo della scelta.

 

<span style="color:red;">14 ore fa</span>, Diablero dice:

 

I fumetti Bonelli negli anni 70 non erano i più venduti (a parte forse Tex, ma comunque non era un fenomeno fuori dal mondo come adesso, di fumetti che vendevano molto ce n'erano tanti),

 

Fino agli Settanta La Bonelli con le sue varie denominazioni era sostanzialmente un editore minore per quanto in crescita costante.

Senza considerare la Mondadori con Topolino, il vero gigante era la Dardo che con Miki, Blek e le varie collane di fumetti guerra importati dal Regno Unito (e paradossalmente disegnati perlopiù da italiani) vendeva almeno il triplo di Tex per tutti gli anni 50 e 60.

 

<span style="color:red;">14 ore fa</span>, Diablero dice:

sono "emersi" come scogli con la bassa marea perché mentre le vendite di gran parte degli altri crollavano a picco, le vendite Bonelli calavano meno degli altri (Bonelli una volta in un intervista TV in quegli anni disse che perdevano un 10% di copie all'anno, grave ma pochissimo rispetto a fumetti che li hanno persi quasi tutti in brevissimo tempo).

 

Io ho sentito spesso parlare di guerra delle edicole vinta dalla SBE.

Nulla di più sbagliato. Bonelli non è stato un vincitore ma casomai un sopravvissuto.

Oggi la soglia fisiologica di calo di vendite annue è del 2% circa che è un nulla se si pensa che in altri settori dell'editoria il calo supera abbondantemente il 10% se non il 30 addirittura tra i quotidiani

<span style="color:red;">14 ore fa</span>, Diablero dice:

Le vendite delle altre collane di Tex dipendono quindi unicamente dalla fascia di lettori che compra molto, ma non tutto. Che sono secondo me non più di un terzo del totale

 

Se è vero che la serie classica viaggia intorno alle  180.000 copie e le altre sulle 60/70.000, direi che la tua analisi è corretta.

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Fra poco compio 60 anni, dunque ho superato Kit Carson ...

Ebbene, non sono molto lontano, anagraficamente, dai pensionati, però trovo godibile ed entusiasmante sia la serie regolare sia la serie Tex Willer. E' evidente che vi si rispecchino i nuovi gusti (in entrambe), ma va bene così... Le storie ora sono scritte tenendo conto di un patrimonio di conoscenze storiche e iconografiche, un tempo impensabili o, comunque, molto rare.

 

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Per quanto mi riguarda:

1) Poche pagine.

2) Nel 2020 non mi interessa Tex giovane. Ho letto avventure di Tex giovane (o di altri pard), ottime tralaltro, varie volte sulla serie regolare e sul Texone  a firma di Boselli soprattutto (ma non solo, andando indietro nel tempo anche Nizzi ha, talvolta, proposto storie di questo tipo), ma anche quando mi soddisfano direi che sono più interessato a guardare avanti e a scoprire le "nuove" avventure dei nostri pard maturi, rispetto a quello che hanno fatto tanti anni fa. Questo non toglie che sarà certamente una serie belissima e scritta benissimo, ma a me non interessa. Non saprei come altro spiegare la cosa...quindi ho tentato di dire i motivi che sento.

Aggiungo che sono contentissimo che sia stata creata una serie ad hoc, così non debbo più leggere storie di Tex giovane sulle altre serie.

 

Modificato da valerio
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Visto che hanno fatto una serie Tex Willer giovane, aspetto che facciano ora una serie Kit Willer maturo, sposato con una Navajo bella e tosta come Lilyth e un paio di figli discoli (che magari partecipino alla prima guerra mondiale).

Io la comprerò sicuramente.

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Il lettore occasionale era MANNA per la Bonelli. Gli special e extra vari, almeno fino a venti anni fa, erano concepiti proprio per quella tipologia di acquirenti. E uscivano soprattutto in estate, mesi in cui si predilige l'acquisto di letture anche diverse dal solito proprio perché si è in vacanza e si ha più tempo libero. Le cose poi sono sostanzialmente cambiate e si sa.

 

Il punto è un altro: la disparità di vendite tra Tex e Tex Willer. Essa dimostra che il lettore collezionista non è quello principale. La serie inedita ha i suoi fedeli, che lo comprano da anni, ma il collezionista compulsivo è in minoranza, non è interessato ad altro, se no Tex Willer pareggerebbe almeno i conti. Dico questo anche per rispondere a chi su Facebook intende sempre, con fare arrogante, che si va avanti solo grazie ai collezionisti. No, non è affatto così. Sono importanti, ma non rappresentano la fetta grossa del mercato. 

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<span style="color:red;">3 ore fa</span>, borden dice:

Ma i conti Tex Willer li pareggia eccome. Che stai dicendo?

 

Penso intenda dire che pareggerebbe le vendite con il Tex inedito, non con le spese per mandarlo in edicola.

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Il perché della netta differenza di copie vendute tra la serie regolare e Tex Willer è, a mio parere, da ricercare tra quella buona fetta di “classici” o “vecchi” lettori di Tex che hanno un’età che va dai sessant’anni in su, che hanno iniziato a leggerlo nel formato a striscia ed hanno continuato a comprarlo ininterrottamente fregandosene di chi lo scrive o lo disegna (anche perché per circa quarant'anni le storie "ufficialmente" erano scritte  dal solo GLB e disegnate da Galep e qualcun altro), le storie possono piacergli o meno ma l’importante, per loro, è leggere “il Tex”. Il classico lettore, oltre ad essere affezionato al personaggio Tex (spesso l’unico fumetto letto con regolarità tranne qualche divagazione) è anche nostalgico delle vecchie storie di GLB, tuttavia, non sempre è un collezionista (se così fosse avrebbe una fortuna in casa) anzi, spesso non si preoccupa di conservare gli albi già letti perché non ha la cultura di tenerli e rileggerli all’occorrenza, no, quando vuole rileggere le vecchie storie compra le ristampe e fa un tuffo nel passato. Questo spiegherebbe, anche, il grande successo della CSAC di Repubblica, che da quello che si sa ha venduto molto bene, nonostante fosse settimanale e nonostante in edicola ci fossero già altre tre ristampe. Ristampe che continuano ancora ad uscire regolarmente, tranne la Tre Stelle sostituita dalla Tex Classic, e che, evidentemente, non vanno a perdere, altrimenti sarebbero già state chiuse. Questo significa che il vecchio lettore vuole sempre il solito Tex, quello che conosce bene e che gli ha tenuto compagnia nel corso degli anni, il Tex che da quasi settant’anni è vedovo, ha un figlio ventenne, un amico fraterno e un fidato pard indiano che, spesso, lo accompagnano nelle sue avventure. Quindi quando è uscito Tex Willer lo ha letto, certo che lo ha letto, come non leggere una testata che porta il nome del suo eroe preferito, ma non ci ha rivisto il Tex che conosce e, dopo pochi numeri, probabilmente, ha smesso di comprarlo, ecco, secondo me, uno dei motivi per cui la nuova collana non ha gli stessi numeri della serie regolare. Un fenomeno simile, in Italia, lo rappresenta Diabolik, personaggio uguale a se stesso da quasi sessant’anni e quando l’Astorina ha provato a ringiovanire il personaggio con la nuova collana DK, di fatto un Diabolik alternativo, le vendite non l’hanno premiata perché il vecchio lettore, piuttosto, preferisce comprare le ristampe ma la nuova serie no, perché non vi riconosce il “suo” Diabolik. A me personalmente piace molto la serie Tex Willer che acquisto regolarmente, al contrario della regolare che, invece, acquisto saltuariamente, ma capisco che al lettore storico di Tex la nuova collana possa non piacere del tutto e non per una mera questione di soldi o di pagine, come ha detto qualcuno precedentemente ma, semplicemente, per una questione di gusti.

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A dire il vero non mi ero mai posto il problema.

Incuriosito da questo topic ho provato a informarmi presso il mio edicolante (campione evidentemente non significativo dal punto di vista statistico)

 

Copie distribuite

25 del mensile, 10 di Tex Willer

 

Rese

un paio massimo di ciascuno

 

Acquirenti

La maggior parte clienti abituali che lo prendono regolarmente.

Di questi alcuni prendono regolarmente entrambe le pubblicazioni

Escludendo i rari compratori occasionali chi compra Tex Willer è un "abbonato" di Tex

 

Età media

Fascia di età prevalente 50-70

Qualche copia nella fascia 30-50

Nessun ragazzo

Tex Willer è preso dai lettori di Tex meno anziani (non posso dire più giovani...)

 

 

Relativamente ai perché non si possono che fare congetture, non molto differenti da quelle fin qui esposte da chi mi ha preceduto

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Beh, è anche logico. Tex è il personaggio più antico e più statico del fumetto italiano. Le novità non credo premino tanto, perchè poi lo zoccolo duro dei lettori ha una età elevata. Un giovane non legge Tex.

Io ho "quasi" 50 anni, non sono un lettore settantenne, ma a un anno già leggevo i Tex di mio padre. Quindi si può dire che lo leggo da 50 anni.

Personalmente compro la regolare, compro i texoni, compro i maxi (a parte quelli che contengono più storie, cosa che dopo un pò mi ha stufato...questi poi li recupero successivamente magari). I color solo se l'autore dei testi mi sconfiffera, sennò no.

Il Tex giovane non mi interessa minimamente. Tex era giovane quando ho iniziato a leggerlo, rileggerlo giovane oggi è una cosa che non mi interessa.

Non so a che categoria appartengo. Certamente non sono un collezionista, perchè a parte regolare e Texoni non compro sempre tutto, compro comunque abbastanza.

Se una cosa non mi interessa non la compro per spirito di sacrificio o di collezionismo, ecco.

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