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TWF - Tex Willer Forum

[721/724] Attentato a Montales


Sam Stone
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In un gruppo Facebook fanno notare che in copertina la figura di Tex è troppo piccola, sproporzionata alla presenza che classicamente dovrebbe avere. Io ho scherzosamente ho fatto notare che poi si tratta anche di una bufala (scusate, odio il termine fake news), perché nel fatto specifico del primo assalto a Montales Tex non c'è proprio e ho commentato - sempre in maniera ironica - che bisognava pensare  a quello che molti fanno quando allestiscono il presepe: i re magi all'inizio lontani dalla capanna, perché sono in viaggio. Impressioni di novembre. E la PFM non c'entra.

 

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20 minutes ago, San Antonio Spurs said:

In un gruppo Facebook fanno notare che in copertina la figura di Tex è troppo piccola, sproporzionata alla presenza che classicamente dovrebbe avere

 

Vedi perché io evito facebook?  :craniate:   :censored2:  :mazza:

 

 

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<span style="color:red;">17 minuti fa</span>, Diablero dice:

 

Vedi perché io evito facebook?  :craniate:   :censored2:  :mazza:

 

 

Ah sì?

Mi sei sempre più simpatico, anche se non leggi la mia roba.

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  • Rangers
<span style="color:red;">55 minuti fa</span>, San Antonio Spurs dice:

In un gruppo Facebook fanno notare che in copertina la figura di Tex è troppo piccola, sproporzionata alla presenza che classicamente dovrebbe avere. Io ho scherzosamente ho fatto notare che poi si tratta anche di una bufala (scusate, odio il termine fake news), perché nel fatto specifico del primo assalto a Montales Tex non c'è proprio e ho commentato - sempre in maniera ironica - che bisognava pensare  a quello che molti fanno quando allestiscono il presepe: i re magi all'inizio lontani dalla capanna, perché sono in viaggio. Impressioni di novembre. E la PFM non c'entra.

 

Classico. Ogni volta che capita una copertina con Tex distante saltano sempre fuori queste polemiche.

Erano discussioni che si facevano sui forum anche dieci anni fa, non solo su Fb

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  • Sceriffi
<span style="color:red;">3 minuti fa</span>, San Antonio Spurs dice:

La copertina resta un capolavoro. Per il resto, non mi curo, guardo e passo

 

Quoto in toto!

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tori assassini...dopo i molossi del maxi Tex...quando Ruju evocherà le Orche assassine:lol:...

 

Che un governatore non disponga di una scorta militare ma di due custodi addormentati mi sembra una banalizzazione esagerata...Montales da quando diventa governatore è attorniato da militari o rurales che vegliano su di lui...

molta azione nel finale, e qualche forzatura di troppo.

ma è prematuro dopo un albo giudicare una storia così lunga...diciamo che le premesse sono buone.

va sicuramente apprezzato il fatto che Ruju abbia avuto il coraggio di presentare Montales in una storia di azione...dal momento cheormai ha assunto un ruolo decisamente istituzionale nella saga

Modificato da Barbanera
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Primo albo che non ha decisamente deluso le aspettative, benché sostanzialmente introduttivo della vicenda vera e propria, che si può presumere inizierà già dal prossimo mese. Non che l'azione sia mancata, anzi per ben due volte Tex, i pards e Montales si trovano costretti a difendere la pellaccia (tre, se si considera il primo attentato cui Montales scampa per un pelo), tuttavia resta la mia impressione che quel che sinora abbiamo letto è solo un gustoso preludio alla vicenda vera e propria.

 

Trama scorrevole e corredata al meglio dai disegni di un Biglia in gran forma, a Boselli personalmente do il merito di aver attorniato Tex ed i pards -più Montales, ovvio - di figure non banali, qualcuno apparente alleato poi rivelatosi al soldo del nemico, come il capitano Ramirez, ed altre come Gregorio che, seppur ancora in parte avvolte nel mistero (che promette di essere svelato nelle primissime pagine dell'albo di dicembre), sembrano aver fugato ogni dubbio circa la loro lealtà alla causa di Tex e Montales.

 

Attendiamo fiduciosi l'imminente trasferta in Guatemala...

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<span style="color:red;">41 minuti fa</span>, juanraza85 dice:

Primo albo che non ha decisamente deluso le aspettative, benché sostanzialmente introduttivo della vicenda vera e propria, che si può presumere inizierà già dal prossimo mese. Non che l'azione sia mancata, anzi per ben due volte Tex, i pards e Montales si trovano costretti a difendere la pellaccia (tre, se si considera il primo attentato cui Montales scampa per un pelo), tuttavia resta la mia impressione che quel che sinora abbiamo letto è solo un gustoso preludio alla vicenda vera e propria.

 

Trama scorrevole e corredata al meglio dai disegni di un Biglia in gran forma, a Boselli personalmente do il merito di aver attorniato Tex ed i pards -più Montales, ovvio - di figure non banali, qualcuno apparente alleato poi rivelatosi al soldo del nemico, come il capitano Ramirez, ed altre come Gregorio che, seppur ancora in parte avvolte nel mistero (che promette di essere svelato nelle primissime pagine dell'albo di dicembre), sembrano aver fugato ogni dubbio circa la loro lealtà alla causa di Tex e Montales.

 

Attendiamo fiduciosi l'imminente trasferta in Guatemala...

Intendevi dire  Ruju, sicuramente.🙋‍♂️

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<span style="color:red;">4 ore fa</span>, Piombo Caldo dice:

Intendevi dire  Ruju, sicuramente.🙋‍♂️

 

Assolutamente, colpa dell'abitudine :azz:... Chiedo venia all'ottimo Ruju e ribadisco le mie ottime impressioni ;)

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  • 3 settimane dopo...

La storia si sviluppa in maniera convincente e avvincente, in due filoni paralleli che consentono così l'autonomia di Carson e Kit da Tex e Tiger. Disegni eccellenti e, come accade nelle produzioni migliore, grande attesa per il numero successivo. 

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Un ottima storia,  che più va avanti si fa sempre più intrigante  e misteriosa, come disse anche  Biglia mentre la stava disegnando. E lo è anche grazie agli ottimi suoi disegni. Duro un mese di attesa, per fortuna che in mezzo cè Tex Willer.🙋‍♂️

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Per me, fino a questo momento, il miglior Ruju visto su Tex: trama godibile e ben architettata, buona gestione dei quattro pards, una notevole capacità di coinvolgere il lettore grazie alle tematiche del viaggio esotico (vedere Tex che si comporta da Tex in trasferta è sempre una goduria :D) e delle ingiustizie sociali cui Tex deve porre rimedio.

Molto divertente anche la trovata di Carson e Kit elegantoni, alle prese con le difficoltà del caso.

:lol:

Mi ha ricordato, per stile, alcune storie del miglior Nizzi.:indiano:

 

Anche il lavoro di Biglia è assai apprezzabile, specie nelle scene "coloniali" e quelle in cui i nostri si muovono nella giungla... In attesa delle rovine precolombiane del prossimo numero. :soldatonordista:

 

 

 

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Secondo albo ancora migliore del già ottimo primo, benché anche questo abbia ancora assolto ad una funzione per lo più preparatoria di quella che sarà la vera e propria avventura, quando la vicenda entrerà davvero nel vivo. I dettagli forniti sinora, in ogni caso, hanno regalato una bellissima storia, per cui non posso che convenire anche io circa la superba prova sinora data da Ruju, forse sinora la sua migliore in assoluto sulle pagine di Tex. In ulteriore crescendo, parallelamente, anche i disegni di Biglia.

 

Tutto lascia presagire, dunque, che lo standard della storia possa continuare a salire di livello di albo in albo...

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On 6/12/2020 at 13:55, kento dice:

Mi ha ricordato, per stile, alcune storie del miglior Nizzi

Verissimo.

 

Secondo albo decisamente migliore del primo,Ruju con questa storia FUORI dal West sta dimostrando di essere un ottimo narratore.

Per ora l aver mantenuto due avventure nella stessa storia (tenendo i pard divisi in due gruppi con ambientazioni opposte e alle prese con avversari diversi)sta dando i suoi frutti.

Ruju sta cercando di ritagliare ai quattro pard un ruolo ben definito,senza esagerare con la visione texocentrica... Carson è ben gestito,idem Kit.Ne risente un po' Tiger vista l ambientazione diversa... comunque la storia procede bene.

 

 

 

 

 

 

 

Modificato da Barbanera
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Secondo albo veramente intrigante ma ho alcune perplessità.

 

 

S P O I L E R

S P O I L E R

S P O I L E R

 

Tex e company hanno il sentore, per i recenti eventi messicani (il duplice attentato a Montales) che il nostro si stia cacciando nella tana del lupo, e capisco la loro insistenza nel fargli da scorta. Si dividono però in due gruppi perché credono che anche Gregorio possa essere in pericolo, per via della Negra Muerte. Possibile che questa setta stia ancora aspettando questo contadinotto che ha ormai peraltro abbandonato la propria terra e nessuno sa dove sia e se si sia salvato? Quale minaccia potrebbe mai rappresentare, Gregorio, per una setta così potente? Le cose assumerebbero un'altra luce se lui prima di fuggire fosse stato un pericoloso capo-popolo (ma in realtà Ruju rappresenta una sua esperienza da "sindacalista" davvero molto limitata) e se sapessero che è ancora in vita (e non vedo come possano saperlo).  

 

Al netto delle perplessità di cui sopra, la storia mi sta intrigando molto. Bella la divisione dei pards in due squadre, e mentre Tex e Tiger stanno percorrendo un sentiero non molto dissimile da quelli consueti del West americano, i due Kit stanno invece facendo davvero la parte del leone nel ruolo degli uomini d'affari vestiti da alti papaveri. Certo, Kit Willer non riesce a reprimere la sua vera natura di fronte alle violenze del caporale nella piantagione di caffè, in una scena molto bella per la quale forse @PRuju si è ispirato a un'analoga sequenza del film Django Unchained (se l'autore me lo confermasse, mi farebbe piacere :) ).

 

Due momenti che mi sono molto piaciuti:

 

1) durante il salvataggio di Gregorio, la ciurma si meraviglia dell'impresa del ranger. Montales, che di fronte allo stupore degli altri, dice: "Ehi, che cosa pensavi? E' il mio amico Tex")  mi ha dato un brivido di soddisfazione. Banale? I soliti peana su quanto è bravo il ranger? No, tutt'altro, è solo l'orgoglio del vecchio compagno d'armi per quel satanasso del suo amico. Bello.

 

2) poco dopo Tex che dice: "è la legge del mare. Non si lasciano annegare le persone" fa politica, non lì in Messico, ma nell'Italia (o per meglio dire nell'Europa e anche oltre) degli anni 20 del ventunesimo secolo.  E fa maledettamente bene.

 

Disegni di Biglia superlativi. Dopo essermi riempito gli occhi con Andreucci, ecco quest'altro geniaccio dei pennelli, fortunatamente alle prese con una storia per ora più felice di quella del suo collega cimentatosi sullo Speciale TexWiller.

 

Spero davvero che questa storia non mi deluda con il prosieguo. Le perplessità di cui sopra mi restano, e si aggiungono a quelle già da me espresse per il primo albo, ma per ora, è davvero un gran bel leggere.  

Modificato da Leo
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C'è una cosa che non ho capito.

Il salvataggio di Gregorio avviene tra Cuba e lo Yucatan, oceano Atlantico.

La casa di Gregorio doveva essere vicinissima alle coste atlantiche del Guatemala, visto che arriva al mare a piedi con moglie e bebè.

La Dolores, lo stesso veliero che navigava nell'Atlantico, arriva a Puerto San Josè che si trova sull'oceano Pacifico.

Tutto verosimile, perchè la capitale si trova a circa 100 km dal porto sul Pacifico ma a 300 km dall'Atlantico.

A parte la Dolores che va da un oceano all'altro senza passare dal canale che ancora non c'era, ma Tex, Tiger e Gregorio si fanno 400 km coast to coast per andare a casa di quest'ultimo e poi altri 300 per raggiungere gli altri due pard a Città del Guatemala?

E non mi si dica che, oltre a quella sul Pacifico, c'è un'altra Port San Josè sull'Atlantico perché l'ho cercata e non c'è.

  • +1 2
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Un'incongruenza, quella evidenziata da @Letizia, che effettivamente avevo notato anche io, pur non facendovi cenno subito ma riservandomi di farlo in un secondo tempo. A questo punto, non mi resta che accodarmi a Letizia ed attendere al pari suo eventuali ragguagli e/o chiarimenti in merito ;).

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Io ho capito che il salvataggio di Gregorio è avvenuto mentre Tex e Montales erano nel viaggio di ritorno dopo l' avventura cubana.

Adesso sono sempre sulla stessa nave, guidata dallo stesso comandante (evidentemente un fedelissimo di Montales) ma in un altro viaggio, in un altro oceano.

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4 ore fa, Leo dice:

Al netto delle perplessità di cui sopra, la storia mi sta intrigando molto. Bella la divisione dei pards in due squadre, e mentre Tex e Tiger stanno percorrendo un sentiero non molto dissimile da quelli consueti del West americano, i due Kit stanno invece facendo davvero la parte del leone nel ruolo degli uomini d'affari vestiti da alti papaveri. Certo, Kit Willer non riesce a reprimere la sua vera natura di fronte alle violenze del caporale nella piantagione di caffè, in una scena molto bella per la quale forse @PRuju si è ispirato a un'analoga sequenza del film Django Unchained (se l'autore me lo confermasse, mi farebbe piacere :) ).

 

Se nella scena Kit Willer dice "negro" un minimo di due volte a balloon, non ci sono dubbi: Ruju si è sicuramente ispirato a Tarantino.

  • Haha (0) 1
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58 minuti fa, Betta 53 dice:

Io ho capito che il salvataggio di Gregorio è avvenuto mentre Tex e Montales erano nel viaggio di ritorno dopo l' avventura cubana.

Adesso sono sempre sulla stessa nave, guidata dallo stesso comandante (evidentemente un fedelissimo di Montales) ma in un altro viaggio, in un altro oceano.

 

Tutte giustissime considerazioni le tue, così come è plausibilissima ed assolutamente condivisibile l'ipotesi da te avanzata circa il rapporto di lunga data tra Montales ed il capitano della nave che dapprima riportò lui e Tex da Cuba ed ora li ha portati in Guatemala.

 

Tuttavia, credo - se sbaglio ti invito a correggermi ;) - che ti possa essere sfuggito il succo della questione: anni prima, Gregorio fu costretto ad abbandonare precipitosamente il Guatemala saltando su una barchetta ed avventurandosi nell'Atlantico (dove, per l'appunto, fu salvato per un soffio da Tex); in questa avventura, Tex e compagni giungono in Guatemala via Pacifico, e ci sta tutto (sia perché in effetti Città del Guatemala è assai più vicina alla costa pacifica che a quella atlantica), quello che però non mi torna - e credo non torni manco a Letizia - sta nel fatto che, in pochi giorni, Tex e Tiger accompagnano Gregorio fino al suo vecchio villaggio, che a rigor di logica dovrebbe trovarsi nei pressi della costa atlantica. Percorrere tanti chilometri a cavallo (stando a Letizia, circa 400, mica cotica!) in così pochi giorni, oltretutto in un territorio coperto in buona parte da lussureggianti foreste, mi sembra oggettivamente impossibile. Da qui, dunque, il dilemma: trattasi di svista oppure altro?

 

P.S. Se non dovesse trattarsi di un errore, mi sovviene un dubbio e di conseguenza un sospetto...

Modificato da juanraza85
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5 ore fa, Letizia dice:

C'è una cosa che non ho capito.

Il salvataggio di Gregorio avviene tra Cuba e lo Yucatan, oceano Atlantico.

La casa di Gregorio doveva essere vicinissima alle coste atlantiche del Guatemala, visto che arriva al mare a piedi con moglie e bebè.

La Dolores, lo stesso veliero che navigava nell'Atlantico, arriva a Puerto San Josè che si trova sull'oceano Pacifico.

Tutto verosimile, perchè la capitale si trova a circa 100 km dal porto sul Pacifico ma a 300 km dall'Atlantico.

A parte la Dolores che va da un oceano all'altro senza passare dal canale che ancora non c'era, ma Tex, Tiger e Gregorio si fanno 400 km coast to coast per andare a casa di quest'ultimo e poi altri 300 per raggiungere gli altri due pard a Città del Guatemala?

E non mi si dica che, oltre a quella sul Pacifico, c'è un'altra Port San Josè sull'Atlantico perché l'ho cercata e non c'è.

 

Cavolo, non ci avevo pensato. Ma che hai fatto, ti sei andata a guardare l'atlante? Comunque complimenti, in effetti la cosa non sta molto in piedi. E se anche volessimo ipotizzare che nell'immaginario mondo texiano, Puerto San José si trova sull'Atlantico (e ciò salverebbe anche dall'incongruenza sulla Dolores, che qualche tempo prima era sull'Atlantico e ora in teoria sarebbe sul Pacifico), si sarebbe comunque molto lontani dalla Capitale, e non era certo quella la strada più agevole da percorrere per una delegazione diplomatica...

 

Comunque, per salvare capra e cavoli, a meno che l'autore non ci venga in aiuto insperatamente, dobbiamo immaginare che Montales abbia organizzato il suo viaggio diplomatico in modo tale da arrivare in Guatemala dall'Atlantico, per adempiere a quella promessa che aveva fatto al suo vecchio amico Gregorio: approfittando del suo viaggio in Guatemala, si sarebbe sobbarcata una razione di strada supplementare (oltre che molto impervia) pur di venire incontro al desiderio del suo amico, di ritrovare la sua famiglia. E il Puerto San José sull'Atlantico esiste nella sola geografia texiana, come porto omonimo del suo omologo reale del Pacifico. Così può andare, no?

 

Quindi, da un lato faccio i complimenti a Letizia, dall'altro mi chiedo quale sia il sospetto di @juanraza85, infine vi dico che, a meno che @PRuju non abbia un'altra spiegazione, io mi farei andar bene la mia, perché sennò la nostra fama di lettori rompitasche potrebbe esasperare i nostri bravi autori (incluso il curatore) e farli sentire in dovere di mandarci a quel paese :D   Anche se è vero che uno nasce rompitasche, non è che può cambiare così facilmente.

 

Sempre a proposito del mare, stavolta non geografico ma come elemento fisico da ammirare, mi è piaciuta pag.46: totalmente gratuita, un allungamento di brodo, ma molto suggestiva: Kit che non va a bere con gli altri ma che resta sul ponte a guardare il mare. Come durante il viaggio per la Patagonia, quando lo stesso Kit resta ammirato di fronte alla Stella del Sud: insomma, Ruju è attento a curare anche questi piccoli dettagli sulla caratterizzazione dei pards, non dimenticando di farci vedere la fascinazione di Kit per il mare, che già Boselli aveva palesato anni fa.  

 

  

Modificato da Leo
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<span style="color:red;">22 minuti fa</span>, Leo dice:

mi chiedo quale sia il sospetto di @juanraza85

 

Premetto che il mio sospetto potrebbe avere un qualche fondamento solo nel caso dovessimo apprendere che le presunte incongruenze circa la fuga di Gregorio e l'ubicazione esatta di Puerto San José nella storia (nella realtà è sulla costa pacifica) non sono tali, ma solo SE... In ogni caso manterrei ancora un po' il riserbo su tale dubbio, ma prometto e sarò lieto di vuotare il sacco in ogni caso quando uscirà il prossimo albo :ok:.

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Ciao a tutti!

Non intervengo mai, per scelta, nelle discussioni fra lettori. Faccio una eccezione stavolta perché mi pare di aver ravvisato la richiesta di un intervento. Più di una, anzi. 

Rispondo a Leo: no, non è una citazione voluta da Django, ma certo quel film mi è rimasto dentro, abbastanza da orientare di tanto in tanto alcune scelte narrative. 

Riguardo alla nave, ha ragione Betta. È un altro anno (o magari un altro lustro) e un altro viaggio. La Dolores può aver compiuto altre missioni, e trovarsi dunque in un altro oceano, avendo attraversato lo stretto di Magellano o fatto il giro del mondo, la cosa non riguarda questa storia. 

Per rispondere a Letizia, invece, è molto semplice: il villaggio di Gregorio non si trova sul mare, ma in un punto a metà strada fra la costa e Città Del Guatemala, a 120-150 km dal mare. La fuga della famigliola, inseguita dagli assassini della Negra Muerte, dura parecchi giorni. Gregorio è cresciuto sulla costa, ma non ci vive più. Ha sposato Maike e costruito una fattoria nell'entroterra. Partendo da Puerto San José, come ipotizzato da Gregorio nel corso della storia, Tex e compagni faranno un viaggio di 4/5 giorni a merce forzate per raggiungere il villaggio, percorrendo 60/70 km al giorno su piste praticabili.  Percorreranno dunque circa 300 km all'andata, prevedendone altri 120 /150 (due/tre giorni di cavallo) per ricongiungersi con Carson, Kit e Montales a Città del Guatemala.

Ma prima di allora, temo, succederanno un po' di altre cose...

Buone letture a tutti!

 

P.S. Timido pubblicatore mi piace moltissimo! :D

Modificato da PRuju
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  • Rangers
<span style="color:red;">8 ore fa</span>, PRuju dice:

 

P.S. Timido pubblicatore mi piace moltissimo! :D

 

Ciao Pasquale :D è una classificazione che fu fatta anni fa per classificare gli utenti in base al numero di messaggi.

Ovviamente per te vale la categoria Autori di Tex!

 

Complimenti per la storia, sta raccogliendo molti consensi :clapping:

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