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TWF - Tex Willer Forum

[02] [Almanacco 1995] La Carovana Della Paura


due
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Voto alla storia  

21 utenti hanno votato

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Soggetto e sceneggiatura: Claudio Nizzi
Disegni: Victor De La Fuente
Periodicità annuale : Gennaio 1995



Accanto alle consuete rubriche d'attualità, questo secondo Almanacco del West presenta tre articoli-chiave: uno sulle donne che lasciarono il segno nell'epopea della Frontiera, uno sul regista Sam Peckinpah e uno su Mike Blueberry, il "bel tenebroso" del fumetto francese. Nella storia a fumetti, Tex e Carson devono fermare il feroce apache Saguaro, assetato di vendetta. A Yucca City, tre loschi ceffi hanno assassinato Nahiva, la donna dell'indiano, per poi unirsi a una carovana diretta in California. Il guerriero pellerossa non conosce l'identit? degli omicidi e dunque elimina a uno a uno tutti i componenti del convoglio di carri. I due pards dovranno impedire il massacro, smascherare i vili uccisori, e Saguaro potrà avere la sua vendetta!

 

 

 

© Sergio Bonelli Editore

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  • 1 anno dopo...

Grandissima storia, me la ricordo. Una riflessione profonda sul tema della giustizia, sul bene e sul male... e sull'impossibilità a volte di giudicare... disegni dei De LA Fuente davvero magistrali. Ritmo incalzante. Gli eventi della storia sono dominati da un'atmosfera di paura che incombe lungo il percorso della carovana.. Voto, 10.

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  • 6 mesi dopo...

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Tra le storie che ho letto degli almanacchi, questa è indubbiamente (secondo me) una delle più belle!... forse perfino la più bella... Dall'inizio alla fine la lettura è quantomeno coinvolgente:io sono rimasto incollato alle pagine! In un numero di pagine limitato,Nizzi ha davvero dimostrato di essere un Grande;la bellezza della storia risiede in tre fatti:

 

1)il suo essere un insieme di generi diversi, ben mescolati e ammalgamati;

2)il suo essere un'affresco riuscito benissimo che mostra la varia umanità delle persone facenti parte della carovana;

3)un finale non solo stupendo, ma anche e sopratutto problematico.

 

1)Western,Thriller e Giallo:questi sono i generi che Nizzi innesta nella storia, strutturandola;il risultato è avvincente:si passa dal clima di tensione generato dagli omicidi, inspiegabili, commessi da un killer inarrestabile(un killer che anzi agisce quasi da serial-killer, come nella miglior tradizione del trhiller), per approdare a una classica atmosfera da Giallo:questo avviene quando le motivazioni che spingono il Killer vengono spiegate, chiarite, quando capiamo che il killer in questione non è un pazzo psicopatico, ma un uomo sano di mente spinto da un movente chiaro e preciso:ora non rimane che scoprire la vera identità dei killer-stupratori, i veri cattivi della storia. Ora tutto è ricondotto su un piano di indagine razionale, tipicamente gialla.

 

2)Una fotografia meravigliosa dei personaggi, che li rende concreti, tridimensionali; è un campionario di varia umanità quella che Nizzi ci presenta;un'umanità con pregi e difetti:il quacchero è indubbiamente una brava persona, ma il suo fanatismo è del tutto immotivato;il padre ubriacone straparla, esagera, è in un certo senso moralmente condannabile... eppure è un bravo padre che protegge il figlio; la moglie di Erik è stata una prostituta, una donnaccia, eppure ciò non toglie che sia una splendida moglie...

 

3) Un finale meraviglioso... ma anche brutto... perchè Tex questa volta dubita, non è certo di sapere quale sia la cosa giusta da fare, viene a patti con la sua coscienza(cosa che è lo stesso Carson a fargli notare;e lo stesso dilemma interiore attanaglia il vecchio gufo):come ha scritto l'Indio: "Una riflessione profonda sul tema della giustizia, sul bene e sul male... e sull'impossibilità a volte di giudicare". De la Fuente l'ho sempre cordialmente odiato;ma credo che, dopo aver letto questa storia, comincerà a rivalutarlo... perchè nei suoi personaggi infonde la vita!.. i cattivi sono cattivi veri, il suo killer vendicativo è davvero assetato di sangue. e oltre a ciò è davvero maestoso nella resa del paesaggio western!.. in questa storia ci sono alcune vignette eccezionali, stupende!

 

 

 

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In definitiva:voto 9,5 senza appelli....è una storia che caldamente consiglio a tutti coloro che non amano gli almanacchi a priori!

 

ps. il soggetto di "Sul sentiero della vendetta" è quasi identico a quello di questa storia.

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  • 3 mesi dopo...

Una storia veramente peculiare, in cui convivono il bene e il male del Nizzi post-crisi.

Le sensazioni iniziali sono pessime: Tex e Carson sono la solita coppia di ranger poco svegli che sparano frasi farraginose e, invece di seguire il percorso

pensiero ---> azione,

seguono il ben più contorto passaggio

Tex pensa una cosa ---> Tex la dice ---> Carson gli chiede di rispiegargliela ---> Tex la rispiega ---> i due agisono ---> Tex spiega di nuovo ciò che hanno appena fatto.

Insomma, la storia è scritta male e sembra che Nizzi avesse sviluppato un certo rifiuto verso il personaggio, tanto che le cose migliori si vedono quando si lascia spazio ai personaggi della carovana, delineati con pochi tratti, ma in modo molto convincente: soprattutto nel caso del capofamiglia quacchero e della coppia costituita da Erik e dalla ex-prostituta (in particolare quest'ultima, come acutamente fatto notare da Paco, è un personaggio ben tratteggiato, nonostante non se ne conosca nemmeno il nome). Sembra di guardare un buon vecchio film western, quando i sentimenti dei personaggi erano affidati alle sfumature della recitazione più che ai dialoghi... e bisogna ammettere che De La Fuente è un maestro nel far recitare i personaggi. Poi tornano in scena i due pards e la storia crolla di nuovo, ma il personaggio di Saguaro interviene ben presto a tenere in piedi la trama, inserendo l'interessante dibattito sulla giustizia e la vendetta che contribuisce a dare a questo episodio una sufficienza afferrata per i capelli.

  • +1 1
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  • 5 mesi dopo...

Io l'ho letta solo ieri, sul Cartonato 2010, in quanto non sono un "frequentatore" degli almanacchi. E' una storia breve, ma sarebbe degna di essere stata pubblicata nella serie principale, perche' e' secondo me bellissima. Lo spunto e' originale, un solo indiano vendicatore alla ricerca degli assassini della moglie, non il solito giovane guerriero ribelle e scalmanato. La tensione che regna nella storia all'interno della carovana, sottoposta al tiro imprevedibile e inspiegabile del cecchino si sente tutta. Essere indifesi con le proprie famiglie davanti ad un nemico sconosciuto ed implacabile e' una situazione che non auguro a nessuno. Bello anche il dubbio finale che arrovella Tex: giustizia o comprensione e perdono ?Tex in questo caso fa la scelta piu' umana, domostrando ancora una volta il suo credo in una Giustizia superiore ed in un mondo di eguaglianza per tutti, senza sopraffazioni e soprusi. I disegni secondo me sono perfetti per il tipo di storia. Rendono molto bene l'ambiente, le rocce sono disegnate in modo molto realistico, cosi' come i personaggi. Insomma, un episodio degno del miglior Tex. Tra l'altro, avendolo letto a colori nel Cartonato, devo aggiungere che anche i colori sono ottimi.

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  • 6 anni dopo...

Mi sono ripromesso di leggere un po' di storie della CSAC dedicata ai Maxi e agli Almanacchi, e ho cominciato da questa.Non la ricordavo e me ne stupisco, perché questa storia è un piccolo capolavoro. Riporto di seguito alcune parole di Paco che ben descrivono gli elementi che fanno grande questa storia:

 

On 26/1/2010 at 05:40, paco ordonez dice:

2)Una fotografia meravigliosa dei personaggi, che li rende concreti, tridimensionali; è un campionario di varia umanità quella che Nizzi ci presenta;un'umanità con pregi e difetti:il quacchero è indubbiamente una brava persona, ma il suo fanatismo è del tutto immotivato;il padre ubriacone straparla, esagera, è in un certo senso moralmente condannabile... eppure è un bravo padre che protegge il figlio; la moglie di Erik è stata una prostituta, una donnaccia, eppure ciò non toglie che sia una splendida moglie...

 

Le scene dei componenti della carovana, pur nel loro essere classiche, sono davvero eccezionali. Al quacchero, al padre ubriacone e all'ex prostituta citati da Paco vorrei aggiungere il vecchio con l'armonica, che continua a suonare con un sorriso sardonico non rispondendo al capo-carovana che gli chiede se voglia o meno continuare verso la California. Alla fine, abbassa l'armonica e il sorriso gli si spegne, lasciando il posto a due fessure dure al posto degli occhi: "ho un figlio che ha fatto fortuna in California... e né la neve, né le montagne, né gli indiani né il diavolo che vi porti riusciranno a tenermi lontano da lui" e riprende a suonare, quasi a dire che per lui il discorso non è mai nemmeno cominciato. Poche vignette, grande personaggio.

 

On 13/5/2010 at 14:33, virgin dice:

Il paradosso è che, se non ci fossero Tex e Carson, la storia sarebbe decisamente di ottimo livello...

 

Io credo che la storia sia comunque di ottimo livello, ma in quello che dice virgin c'è del vero: è una storia atipica di Tex. Il nostro si fa fregare da Saguaro, e se quest'ultimo non avesse riconosciuto in lui il fedele amico della sua gente Aquila della Notte, per il ranger sarebbe finita. E' vero, ci sono attenuanti: Saguaro conosce quelle rocce come le sue tasche, Tex è costretto a scoprirsi per mettergli il sale sulla coda, ma resta il fatto che viene graziato dall'indiano, facendo indubbiamente una brutta figura. A pensarci bene, Tex e Carson nella storia incidono pochissimo, sono spettatori quasi impotenti, non riescono ad impedire che Saguaro compia la sua sanguinosa vendetta; per una volta però ci può stare: Nizzi ci regala una grande storia western, pur nel compresso e limitante spazio dell'Almanacco, lasciando spazio alla varia umanità della carovana e sottraendolo ai due rangers.

 

On 26/1/2010 at 05:40, paco ordonez dice:

3) Un finale meraviglioso... ma anche brutto... perchè Tex questa volta dubita, non è certo di sapere quale sia la cosa giusta da fare, viene a patti con la sua coscienza(cosa che è lo stesso Carson a fargli notare;e lo stesso dilemma interiore attanaglia il vecchio gufo):come ha scritto l'Indio: "Una riflessione profonda sul tema della giustizia, sul bene e sul male... e sull'impossibilità a volte di giudicare".

 

Io direi solo meraviglioso Paco, con Carson che, a differenza di Tex, non vuole venire a patti con la coscienza e decide di denunciare l'indiano ma, accidenti, sai com'è la memoria dei vecchi, non ne ricordo più il nome...Nizzi da applausi.

 

On 26/1/2010 at 05:40, paco ordonez dice:

De la Fuente l'ho sempre cordialmente odiato;ma credo che, dopo aver letto questa storia, comincerà a rivalutarlo... perchè nei suoi personaggi infonde la vita!.. i cattivi sono cattivi veri, il suo killer vendicativo è davvero assetato di sangue. e oltre a ciò è davvero maestoso nella resa del paesaggio western!.. in questa storia ci sono alcune vignette eccezionali, stupende!

 

On 13/5/2010 at 14:33, virgin dice:

e bisogna ammettere che De La Fuente, del quale amo quasi soltanto le storie urbane, in questa storia è un maestro nel far recitare i personaggi.

 

De la Fuente in questa storia è eccezionale, sia nel far recitare i personaggi, come giustamente sottolinea Virgin, che nel rendere il paesaggio western, come rimarca Paco: ma mi sorprendono un po' le vostre riserve. Pur non essendo molto felice nella resa dei profili di Tex e Carson, i due aspetti che avete sottolineato (paesaggio western e recitazione dei personaggi) erano già largamente presenti nella prima storia disegnata dal disegnatore spagnolo, Fiamme sull'Arizona, che è un immenso capolavoro, a mio modesto modo di vedere, non solo per i testi ma anche per i disegni. Un'Arizona così aspra forse non l'avevo mai vista, e ho ancora negli occhi il dramma del capo indiano che piange i suoi morti dopo l'attacco subito da suo villaggio all'inizio della storia; ho ancora negli occhi la crudeltà di Ohio Blanco, la diffidenza di Mangas Coloradas, il faccione burbero del Generale Crook: Fiamme sull'Arizona è un gioiello di Nizzi anche grazie alla presenza - determinante - di De la Fuente.

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On 11/6/2017 at 10:39, Leo dice:

 

 

Io credo che la storia sia comunque di ottimo livello, ma in quello che dice virgin c'è del vero: è una storia atipica di Tex. Il nostro si fa fregare da Saguaro, e se quest'ultimo non avesse riconosciuto in lui il fedele amico della sua gente Aquila della Notte, per il ranger sarebbe finita. E' vero, ci sono attenuanti: Saguaro conosce quelle rocce come le sue tasche, Tex è costretto a scoprirsi per mettergli il sale sulla coda, ma resta il fatto che viene graziato dall'indiano, facendo indubbiamente una brutta figura. A pensarci bene, Tex e Carson nella storia incidono pochissimo, sono spettatori quasi impotenti, non riescono ad impedire che Saguaro compia la sua sanguinosa vendetta; per una volta però ci può stare: Nizzi ci regala una grande storia western, pur nel compresso e limitante spazio dell'Almanacco, lasciando spazio alla varia umanità della carovana e sottraendolo ai due rangers.

 

 

Io direi solo meraviglioso Paco, con Carson che, a differenza di Tex, non vuole venire a patti con la coscienza e decide di denunciare l'indiano ma, accidenti, sai com'è la memoria dei vecchi, non ne ricordo più il nome...Nizzi da applausi.

 

 

 

Mostrare un Tex impotente non è novità per Nizzi. E ogni volta, a mio giudizio, è uno squallido spettacolo....

Per quando riguarda il finale: le vittime innocenti della vendetta di Saguaro gridano giustizia al cielo... l'indiano meritava una punizione!

Storia pessima.:angry:

  • +1 1
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  • Collaboratori
1 ora fa, laredo dice:

Mostrare un Tex impotente non è novità per Nizzi. E ogni volta, a mio giudizio, è uno squallido spettacolo....

Per quando riguarda il finale: le vittime innocenti della vendetta di Saguaro gridano giustizia al cielo... l'indiano meritava una punizione!

Storia pessima.:angry:

 

Se questo è il tuo metro di giudizio, sai quante volte è capitato che Tex lascia a piede libero assassini che non valevano la corda che doveva impiccarli? 

 

Sul Tex impotente rileggiti qualcosa come "Gli spietati" e ne riparliamo. O qualcuna delle storie di Nolitta, per esempio "Il colonnello Watson", dove all'inizio una botta in testa gli impedisce di intervenire nel ranch dei Powell, con la povera Loretta che finisce appesa a un ramo e alla fine con l'altrettanto povero Skinny che finisce i suoi giorni sotto le ruote del carro con Tex schiumante di rabbia e impotenza. Dovremmo dire di questa storia che è uno squallido spettacolo ? No, Tex non è infallibile, non sparate a zero sugli autori soltanto perchè certe scene non soddisfano l'idea che vi siete fatti di come dovrebbero andrebbero scritte le storie del ranger.

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<span style="color:red;">17 minuti fa</span>, ymalpas dice:

 

Se questo è il tuo metro di giudizio, sai quante volte è capitato che Tex lascia a piede libero assassini che non valevano la corda che doveva impiccarli? 

 

Sul Tex impotente rileggiti qualcosa come "Gli spietati" e ne riparliamo. O qualcuna delle storie di Nolitta, per esempio "Il colonnello Watson", dove all'inizio una botta in testa gli impedisce di intervenire nel ranch dei Powell, con la povera Loretta che finisce appesa a un ramo e alla fine con l'altrettanto povero Skinny che finisce i suoi giorni sotto le ruote del carro con Tex schiumante di rabbia e impotenza. Dovremmo dire di questa storia che è uno squallido spettacolo ? No, Tex non è infallibile, non sparate a zero sugli autori soltanto perchè certe scene non soddisfano l'idea che vi siete fatti di come dovrebbero andrebbero scritte le storie del ranger.

Vero..Tex ha concesso la libertà ad alcuni assassini per arrivare al capo di una banda o dopo una bella ripassata a suon di cazzotti..o affidando la loro sorte al destino.. Insomma, il più delle volte delle volte è stato padrone della situazione.

Qui viene umiliato da Saguaro.

 

Non ricordo "Gli spietati" , ma sarà stato un caso più unico che raro.Quelle di Nolitta, invece, le ho sempre considerate fuori dai canoni di GLB. Buone storie, ma Tex non era sempre riconoscibile. E "Il colonnello Watson" non è tra le peggiori.. Tex vendicherà sia Loretta che Skynny.

 

Sullo "sparare zero sugli autori": quando vedo delle cose che non mi piacciono non uso mezzi termini. E la stessa cosa vale per i complimenti.

Tex forse non sarà infallibile, ma per me si avvicina molto all'infallibilità.

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12 ore fa, laredo dice:

Per quando riguarda il finale: le vittime innocenti della vendetta di Saguaro gridano giustizia al cielo... l'indiano meritava una punizione!

Storia pessima.

 

Sono d'accordo con Ymalpas: non puoi avere questo metro di giudizio su Tex, semplicemente perché Tex non è mai stato così. Mai stato una sbirro, si veda ad esempio Kid Rodelo. L'indiano meritava di essere punito, ma prima ancora era stato vittima della ferocia e del razzismo dell'uomo bianco, e da lì nasce la sua collera. Senza contare che, da uomo leale, grazia Tex. Ed ha il merito di salvare la bambina.

 

10 ore fa, laredo dice:

Insomma, il più delle volte delle volte è stato padrone della situazione.

Qui viene umiliato da Saguaro.

  

E' vero, qui viene umiliato. Ma, come ho scritto nel mio precedente post, ci sono molte attenuanti, non ultima il fatto che Saguaro gioca in casa, e conosce perfettamente gli anfratti di quelle rocce. Inoltre, è Tex che lo sta cercando, ed è quindi costretto a scoprirsi per primo.

 

10 ore fa, laredo dice:

Tex forse non sarà infallibile, ma per me si avvicina molto all'infallibilità.

 

Appunto. Si avvicina ma non lo è. Non può esserlo. Per un episodio condanni tutta la storia, giudicandola pessima?

 

10 ore fa, ymalpas dice:

No, Tex non è infallibile, non sparate a zero sugli autori soltanto perchè certe scene non soddisfano l'idea che vi siete fatti di come dovrebbero andrebbero scritte le storie del ranger.

 

E qui veniamo al nocciolo della questione: Tex secondo ciascuno di noi. Tex è infallibile. Tex deve punire sempre gli assassini. Ma questa è una visione molto personale, laredo. Tex non è mai stato questo. Tex è quasi infallibile, è pur sempre un uomo, e qualche volta è ammesso che sbagli; Saguaro è un grande avversario, si trova in una posizione di vantaggio rispetto a Tex, non c'è nulla di disonorevole nell'essere battuti, per una volta, in un contesto simile. Ma Saguaro è anche una belva ferita, feroce e affamata del sangue dei carnefici della sua donna; eppure, sa essere ancora un giusto, al cospetto di Aquila della Notte. E allora non è scandaloso che quest'ultimo venga a patti con la sua coscienza. E che lo faccia anche Carson. Ne Gli Invincibili, la banda degli irlandesi è composta da rapinatori sanguinari, da mercenari senza scrupoli. Eppure, Tex e lo stesso Montales si "perdono per strada" un po' dell'oro dell'Imperatore Massimiliano a loro favore. Tex non è mai stato uno sbirro. Non confondiamo la nostra personalissima visione del personaggio con la coerenza del personaggio in sé.

Modificato da Leo
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On 12/6/2017 at 23:12, Leo dice:

 

Sono d'accordo con Ymalpas: non puoi avere questo metro di giudizio su Tex, semplicemente perché Tex non è mai stato così. Mai stato una sbirro, si veda ad esempio Kid Rodelo. L'indiano meritava di essere punito, ma prima ancora era stato vittima della ferocia e del razzismo dell'uomo bianco, e da lì nasce la sua collera. Senza contare che, da uomo leale, grazia Tex. Ed ha il merito di salvare la bambina.

 

 

Il paragone con Rodelo non ci sta bene, Leo. Tex lo ha lasciato paralizzato e senza un braccio.

Io non ho mai amato il Tex sbirro, infatti, non sopporto storie come "Caccia all'uomo" di Nolitta. Ma qui Saguaro meritava una qualsiasi punizione.. forse avrebbe potuto morire mentre si vedicava

On 12/6/2017 at 23:12, Leo dice:

 

  

E' vero, qui viene umiliato. Ma, come ho scritto nel mio precedente post, ci sono molte attenuanti, non ultima il fatto che Saguaro gioca in casa, e conosce perfettamente gli anfratti di quelle rocce. Inoltre, è Tex che lo sta cercando, ed è quindi costretto a scoprirsi per primo.

 

Quanti avversari Tex ha sconfitto non giocando in casa? Tantissimi e ben più pericolosi e numerosi di un solo indiano.

..il nostro non può farsi mettere sotto da un solo uomo perchè non conosce il territorio..

On 12/6/2017 at 23:12, Leo dice:

 

 

 

 

Appunto. Si avvicina ma non lo è. Non può esserlo. Per un episodio condanni tutta la storia, giudicandola pessima?

 

 

Ma gli episodi che fanno le storie... e come vengono gestiti: qui, secondo me, malissimo.

On 12/6/2017 at 23:12, Leo dice:

 

 

 

E qui veniamo al nocciolo della questione: Tex secondo ciascuno di noi. Tex è infallibile. Tex deve punire sempre gli assassini. Ma questa è una visione molto personale, laredo. Tex non è mai stato questo. Tex è quasi infallibile, è pur sempre un uomo, e qualche volta è ammesso che sbagli; Saguaro è un grande avversario, si trova in una posizione di vantaggio rispetto a Tex, non c'è nulla di disonorevole nell'essere battuti, per una volta, in un contesto simile. Ma Saguaro è anche una belva ferita, feroce e affamata del sangue dei carnefici della sua donna; eppure, sa essere ancora un giusto, al cospetto di Aquila della Notte. E allora non è scandaloso che quest'ultimo venga a patti con la sua coscienza. E che lo faccia anche Carson. Ne Gli Invincibili, la banda degli irlandesi è composta da rapinatori sanguinari, da mercenari senza scrupoli. Eppure, Tex e lo stesso Montales si "perdono per strada" un po' dell'oro dell'Imperatore Massimiliano a loro favore. Tex non è mai stato uno sbirro. Non confondiamo la nostra personalissima visione del personaggio con la coerenza del personaggio in sé.

Non paragoniamo i protagonisti di un capolavoro come "Gli invincibili" a Saguaro. Dove, tra l'altro, tutti muoino eroicamente;).

 

Il problema del Tex nizziano è che viene battutto PIù VOLTE dai suoi avversari. Appare troppo arrendevole e troppo fallibile.

La gestione del nostro eroe non è adeguata alla coerenza del personaggio di GLB e in questa storia ci sono le prove lampanti.

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On 14/6/2017 at 12:51, laredo dice:

Io non ho mai amato il Tex sbirro, infatti, non sopporto storie come "Caccia all'uomo" di Nolitta. Ma qui Saguaro meritava una qualsiasi punizione.. forse avrebbe potuto morire mentre si vedicava

 

In questi giorni ho riletto Rio Hondo: anche in questa storia, nell'ultima scena, Tex e Carson lasciano andare la vedova Herrero, che pure si era macchiata, per vendetta, dell'omicidio di due uomini. Ne La Preda, di Boselli, in regalo su facebook in questi giorni, Tex si comporta allo stesso modo nei confronti di un ribelle mescalero (anche se in questo caso le sue colpe sono imprecisate). Tex guarda alle motivazioni, e non può nemmeno far passare sottogamba il fatto, importantissimo, che Saguaro lo ha graziato, dimostrando grande lealtà. La verità è che se Nizzi avesse fatto comportare Tex come dici tu, non avremmo lesinato all'autore le critiche mossegli per I fucili di Shannon (critiche immeritate col senno di poi).

 

On 14/6/2017 at 12:51, laredo dice:

Quanti avversari Tex ha sconfitto non giocando in casa? Tantissimi e ben più pericolosi e numerosi di un solo indiano.

..il nostro non può farsi mettere sotto da un solo uomo perchè non conosce il territorio..

 

A distanza di settant'anni, scrivere Tex non è semplice. Se poi tra le restrizioni che si impongono agli sceneggiatori per essere fedeli al personaggio ci fossero anche il fatto che il "nostro non può farsi mettere sotto", il compito per gli sceneggiatori diverrebbe proibitivo. Laredo, io capisco che non ti vada giù che Tex faccia una brutta figura, ma quando quest'ultima, ogni tanto, è funzionale ad una storia che è una bella storia, lasciamo correre... 

 

On 14/6/2017 at 12:51, laredo dice:

Il problema del Tex nizziano è che viene battutto PIù VOLTE dai suoi avversari. Appare troppo arrendevole e troppo fallibile.

La gestione del nostro eroe non è adeguata alla coerenza del personaggio di GLB e in questa storia ci sono le prove lampanti.

 

L'ultimo Tex nizziano aveva svariati problemi, non ultimo quello che dici tu. Ma se Nizzi avesse continuato a scrivere Tex come in questa storia, io non me ne sarei troppo lamentato: anche a costo di qualche brutta figura a Tex, avrei avuto delle gran belle storie western. Preferisci il Tex Rambo del Capitan Jack di Faraci? Io francamente no.

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<span style="color:red;">2 ore fa</span>, Leo dice:

In questi giorni ho riletto Rio Hondo: anche in questa storia, nell'ultima scena, Tex e Carson lasciano andare la vedova Herrero, che pure si era macchiata, per vendetta, dell'omicidio di due uomini.

 

Di due uomini sì... ma certo non di due innocenti, Leo! Una differenza piccola, ma sostanziale. ;)

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, virgin dice:

 

Di due uomini sì... ma certo non di due innocenti, Leo! Una differenza piccola, ma sostanziale. ;)

 

Sostanziale, è vero. Né ho dimenticato questa differenza. Ma nella psicologia di Saguaro è l'uomo bianco, non i singoli violentatori e stupratori di sua moglie, il colpevole. L'uomo bianco che lo ha confinato nella riserva, l'uomo bianco con la stella di latta che lo deride e lo tratta da straccione. Come ho detto prima, Tex guarda alle motivazioni. E' consapevole del dramma dell'indiano, cui hanno ucciso il coniuge come nel caso della vedova Herrero. E sa perdonare. Se non avesse fatto così, forse su questo topic leggeremmo accuse simili a quelle lanciate per I Fucili di Shannon: dura la vita dello sceneggiatore.

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  • 2 anni dopo...

Storia bellina. Il potenziale c'è, ma la sceneggiatura lascia un po' a desiderare ed è evidente che pur non essendo ancora entrato nella fase in cui non ne azzeccava nemmeno una Nizzi si stava già scocciando di scrivere Tex.

Ho apprezzato il finale, la riflessione (purtroppo attualissima ancor oggi) sul fatto che la giustizia non valga per tutti allo stesso modo e il pragmatismo del Ranger di fronte a una situazione che lascia l'amaro in bocca in quanto non permette a nessuno dei personaggi coinvolti di uscirne da vincitore.

 

Eccellenti invece i disegni di La Fuente, è un grosso peccato che abbia disegnato così poche storie per la SBE perchè con ogni sua tavola dimostra di essere un fuoriclasse.

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  • 1 anno dopo...

Storia western, buona, pur con qualche pecca.

Innanzitutto il modo in cui Tex si fa gabbare da Saguaro non mi è affatto piaciuto. La tendenza di Nizzi a rovinare belle storie con ingenuità del genere, evidentemente, era già palese.

E poi, in effetti, i nostri non fanno praticamente nulla di decisivo. Fanno tutto Saguaro e quelli della carovana.

Però i personaggi sono carini, e nel limite della brevità della storia anche ben delineati psicologicamente. Divertenti tedeschi che parlano alla tedesca.

Disegni abbastanza buoni per me.

Nizzi 6.50

De la Fuente 6:50

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  • 4 mesi dopo...
On 13/5/2010 at 14:33, virgin dice:

Una storia veramente incredibile, in quanto vi convivono il bene e il male del Nizzi degli ultimi quindici anni. Le sensazioni iniziali sono pessime: Tex e Carson sono la solita coppia di beoti neanche tanto svegli che sparano in continuazione frasi banali e farraginose e che invece di seguire il percorso pensiero ---> azione seguono il ben più contorto passaggioTex pensa una cosa ---> Tex la dice ---> Carson gli chiede di rispiegargliela ---> Tex la rispiega ---> i due agisono ---> Tex spiega di nuovo ciò che hanno appena fatto. Insomma, la storia è scritta male, svogliatamente, e si vede che Nizzi aveva già sviluppato un certo rifiuto verso il personaggio, tanto che le cose migliori si vedono quando i nostri rangers levano le tende e si lascia spazio ai personaggi della carovana, delineati con pochi tratti, ma in modo molto convincente. Insomma, molto veri e reali, soprattutto nel caso del capofamiglia quacchero e della coppia costituita da Erik e dalla ex-prostituta (in particolare quest'ultima, come acutamente fatto notare da Paco, è un personaggio di eccezionale profondit?, nonostante non se ne conosca nemmeno il nome). Sembra di guardare un buon vecchio film western, quando i sentimenti dei personaggi erano affidati alle sfumature della recitazione invece che ai dialoghi... e bisogna ammettere che De La Fuente, del quale amo quasi soltanto le storie urbane, in questa storia è un maestro nel far recitare i personaggi. Poi tornano in scena i due pards e la storia crolla di nuovo, ma il personaggio di Saguaro interviene ben presto a tenere in piedi la trama, inserendo l'interessante dibattito sulla giustizia e la vendetta che contribuisce a dare a questo episodio una sufficienza afferrata per i capelli. Il paradosso è che, se non ci fossero Tex e Carson, la storia sarebbe decisamente di ottimo livello...

Letta oggi.

Leggevo i commenti precedenti per evitare di ripetere cose già scritte da altri e ho trovato il commento di Virgin.

Ecco, lo ripropongo perché penso esattamente le stesse identiche cose.

In sostanza: buono il contorno (a tratti buonissimo) malino la pietanza principale.

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  • 1 anno dopo...

Letta oggi questa storia del 1995, dove spiccano bene i difetti di Nizzi nella sua fase di declino. Già la storia di per sé non brilla per particolare originalità (ma fin qui ci può stare, gli spunti per le ambientazioni nel vecchio West non sono infiniti), poi, per soprammercato, prima Tex e Carson se ne vanno bellamente a dormire senza preoccuparsi del turno di guardia, che viene fatto, con esito tragico, solo per l'iniziativa degli uomini della carovana, poi Tex si fa bellamente infinocchiare da Saguaro, venendone risparmiato solo perché, altrimenti, la serie sarebbe terminata lì.

Basti questo per bocciare, nel mio giudizio, la storia, tenuta faticosamente in piedi, per il resto, dal mestiere di Nizzi. Ben delineati, ma non certo memorabili, i bozzetti dei personaggi della carovana.

Finale a mio avviso molto discutibile: i torti e le discriminazioni subiti dalla giustizia dei bianchi non bastano a giustificare gli omicidi a sangue freddo della guida e degli altri due innocenti uomini della carovana, per uno dei quali Nizzi si premura anche di farci sapere che è stato torturato a morte da Saguaro, rendendo così ancora più stridente la benevola comprensione mostrata da Tex. Sarebbe bastato far morire Saguaro, già ferito, nello scontro finale con i tre assassini per ottenere una conclusione a mio avviso molto più "texiana".

Insomma, nulla a che vedere con la storia, dai toni poetici che ne fanno un vero gioiellino, dell'almanacco dell'anno prima, con protagonista Zeke Colter.

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