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[Speciale Tex Willer N. 02] Un uomo tranquillo


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UN UOMO TRANQUILLO

Tex è un eroe... ma suo fratello Sam è molto diverso da lui...

 

Un uomo tranquillo - Speciale Tex Willer 02 cover

 

Uscita: 05/12/2020

Formato: 16x21 cm, b/n
Pagine: 128
Codice a barre: 977270475804400002
Soggetto: Roberto Recchioni
Sceneggiatura: Roberto Recchioni
Disegni: Stefano Andreucci
Copertina: Maurizio Dotti

È dura la vita al ranch dei Willer... Sam sente la mancanza dell’aiuto di Tex e, quando arrivano nuovi guai armati di pistola, che minacciano lui e l’amata Susan, questa mancanza si fa ancora più sentire... Ma anche Sam è un vero uomo del West... anche lui in fondo ha la stoffa dei Willer...

 

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Senz'altro un albo che si presenta come molto interessante, anche per cogliere ulteriori aspetti della personalità del fratello di Tex (che in effetti, nella sua primissima comparsa, non aveva fatto una figura particolarmente positiva o memorabile). Questa sorta di parallelo a distanza fra Tex e Sam Willer per qualche verso sembra avere qualche contatto con uno degli elementi fondamentali su cui ruotava l'ultima storia conclusa sulla serie normale, con le due contrastanti personalità dei fratelli gemelli Scott e Larry a confronto. Ovviamente, né Tex né  Sam sono incamminati sulla cattiva strada, anzi...

Inoltre, sembra che avremo un'altra figura femminile di un certo spessore, destinata a comparire nella storia con un ruolo non marginale...

Infine, il titolo sembra echeggiare un film omonimo avente come protagonista John Wayne... 

Modificato da dario63
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Ho sempre avuto una certa curiosità per il fratello di Tex, che sembrava fin troppo ligio alle regole per essere parente del Ranger (e infatti ci ha rimesso le penne per aver riposto eccessiva fiducia nella Legge). Non avrei mai pensato di poter leggere una storia focalizzata su Sam, non vedo l'ora di avere il fumetto tra le mani.

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Beh, che dire? La storia in uscita a dicembre si presenta come l'occasione definitiva per conoscere dopo decenni il vero Sam Willer! La breve sinossi mi ha già messo l'acquolina in bocca e le tavole selezionate per questa anteprima mi sembrano di grande qualità. Ho molto timore sulla storia in sè: il personaggio è ancora molto sconosciuto e vedere una caratterizzazione importante by Roberto Recchioni mi spaventa. Sarà riuscito a rispettare i canoni Bonelliani e Boselliani tracciati negli anni passati? Sarà riuscito ad interpretare a suo modo un personaggio importante come Sam senza rovinarlo in maniera grossolana? Se la storia fosse stata scritta da Boselli tutti questi dubbi non li avrei perciò spero nella sua figura di quest'ultimo come controllore supremo...

Parlando di copertine mi spiace sottolineare quanto Dotti sia tornato a realizzare belle copertine rovinate da dettagli secondo me mal fatti. Prendete questa copertina, eliminate gli occhi dei due coniugi Willer e avrete una bella copertina. Perchè Dotti sta tornando a questo vizio abbandonato da tempo? 

 

Modificato da JohnnyColt
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Qualche motivo per essere ottimisti in tutta onestà c'è: Recchioni come autore è quello che è ("del resto, siamo tutti quello che siamo", direbbe Bloch :D ), ma di sicuro ama il personaggio; e Boselli non mi pare revisore poco attento. Recchioni con un curatore che gli punta la pistola alla nuca e brandisce la frusta potrebbe perfino far bene, per quanto in ultima analisi difetti di signorilità; e chi non ha la signorilità non può darsela.

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33 minuti fa, virgin dice:

Qualche motivo per essere ottimisti in tutta onestà c'è: Recchioni come autore è quello che è ("del resto, siamo tutti quello che siamo", direbbe Bloch :D ), ma di sicuro ama il personaggio; e Boselli non mi pare revisore poco attento. Recchioni con un curatore che gli punta la pistola alla nuca e brandisce la frusta potrebbe perfino far bene, per quanto in ultima analisi difetti di signorilità; e chi non ha la signorilità non può darsela.

E' proprio il problema da me sottolineato. Teoricamente Recchioni ama molto anche DYD eppure, per usare un eufemismo, lo ha cambiato. Spero anche io in Boselli!

 

Modificato da JohnnyColt
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Ragazzi , con tutto il rispetto, non sapete di cosa state parlando. Recchioni, come tutti gli autori del resto,  ed io so di cosa parlo, ha subito una supervisione rigidissima a partire dal soggetto. Se lo seguiste su Facebook sapreste che l'anno scorso ha pubblicato un post dove comunicava che la risposta di  Boselli all'invio di pagine di sceneggiatura era stato un laconico: "Vanno bene" e lo comunicava come se fosse qualcosa di eccezionale. Non molto dopo ha raccontato di aver portato nuove pagine e che dopo averle lette Boselli gli ha detto; "Queste pagine sono tra le cose più belle che tu abbia mai scritto." Roberto era tutto contento, poi Boselli lo ha gelato aggiungendo: "Ma non vanno bene per questa storia, riscrivile da capo."  e le ha buttate nel cestino. Questo è Boselli come supervisore e non solo con Recchioni ma con tutti. Chiedetelo a Ruju, chiedetelo a Giorgio Giusfredi.

Avete visto il film "Ufficiale e gentiluomo? Avete presente il sergente istruttore interpretato da Louis Gossett Jr? Se la risposta è sì allora avete una buona idea di cosa vuol dire avere Boselli come supervisore  ma sapete una cosa ? Alla fine la maggior parte, se non tutti i suoi autori gli direbbero quello che  Richard Gere dice al sergente il il giorno del diploma... e Boselli probabilmente risponderebbe come il sergente.:laugh:

 

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Non vedo l'ora di leggere questa storia, come qualunque altra getti luce su aspetti e vicende di familiari di Tex (e solo di lui, visto che di Carson non ci si è ancora decisi a narrare nulla circa genitori o fratelli). Su Sam Willer devo dire che fin da principio mi era parso una figura del tutto non realistica. Mi spiego meglio: mentre Tex diventa irreale sotto l'aspetto delle capacità, delle abilità, Sam non è realistico come psicologia. Non penso, infatti, fossero molti i texani di metà Ottocento assolutamente ligi alla legge, categoricamente ostili alla giustizia privata, sempre pronti ad alzare il ditino per dire "spetta al giudice", quasi fosse un moderno piddino catapultato con la macchina del tempo nel 1857. Va bene voler rappresentare una personale più posata, più tranquilla di Tex, ma da qui a pensare che nella valle del Nueces, tra Comanches, comancheros, razziatori potesse vivere un legalitario del XXI secolo, ce ne corre...

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3 hours ago, james said:

 Su Sam Willer devo dire che fin da principio mi era parso una figura del tutto non realistica. Mi spiego meglio: mentre Tex diventa irreale sotto l'aspetto delle capacità, delle abilità, Sam non è realistico come psicologia. Non penso, infatti, fossero molti i texani di metà Ottocento assolutamente ligi alla legge, categoricamente ostili alla giustizia privata, sempre pronti ad alzare il ditino per dire "spetta al giudice", quasi fosse un moderno piddino catapultato con la macchina del tempo nel 1857. Va bene voler rappresentare una personale più posata, più tranquilla di Tex, ma da qui a pensare che nella valle del Nueces, tra Comanches, comancheros, razziatori potesse vivere un legalitario del XXI secolo, ce ne corre...

 

Beh, ricordati che ne "il passato di Tex", i Willer vivevano, come già detto nel thread, a tre miglia da una cittadina con un onesto e bonario sceriffo...  :laugh:

 

Il west di GL Bonelli (come il west in generale di tutti i western dell'epoca) era "un luogo della fantasia", nel senso che era un territorio dai confini storici e geografici incerti, usato come palcoscenico per i drammi umani (o le commedie, nel caso di storie più per ragazzi come Capitan Miki e i suoi Rangers del Nevada, un Nevada che evidentemente confinava direttamente col Messico...). Pare pazzesco a dirlo oggi, ma il west di GL Bonelli, con i suoi dinosauri e scimmioni tagliateste, era considerato un west "realistico". Ma lo era soprattutto per la violenza, le reazioni "realistiche" dei personaggi, e una coerenza geografica molto superiore allo standard dell'epoca.  Ma non si era mai posto il problema del "piazzare" la vicenda dei Willer in un contesto storico-geografico davvero "realistico". Da qui la decisione di metterlo in un luogo all'epoca davvero selvaggio e disabitato e troppo distante dal confine messicano...  e metterci una ridente cittadina (in un luogo dove storicamente all'epoca ci saranno stati 20 uomini bianchi in tutto il territorio) con un bonario sceriffo di fianco. E un fratello che sembra il protagonista di "L'uomo che uccide Liberty Valance"

 

Piegare personaggi "mitologici" come Tex alla storia "ufficiale" è un grosso rischio. Chi riesce a farlo bene, ottiene dalla Storie nuovi spunti e riesce persino ad aumentare l'alone mitico, come ha fatto Don Rosa con Zio Paperone. Ma i Don Rosa si contano sulle dita di una mano, nella maggior parte dei casi i personaggi vengono "piegati" alla Storia per mero nozionismo, perdono la loro fantasia, il "realismo" diventa solo una scusa per fare storie banali. Quindi, in genere sono molto contrario a queste operazioni.

 

Però, quando riescono...  è affascinante, pare di assistere ad un miracolo "in diretta". È così raro vedere un operazione di questo tipo riuscire, che non si può non rimanere ammirati. Ma è anche come vedere un acrobata sul trapezio. Dici "che bravo" ma anche "adesso cade, adesso cade"... :lol:

 

Quando in questo thread elenco i problemi causati dallo spostare Tex e Sam Willer nel west storico (e già questo ha comportato spostarli in una zona diversa, con lo sceriffo più vicino a 90 miglia), lo faccio con lo spirito di chi elenca le difficoltà di un "numero": "ed ecco che il nostro sceneggiatore si esibirà in un triplo salto mortale con caduta nel cerchio di fuoco, senza rete. Bendato!". Ma poi ovviamente spero che il "numero" riesca...  :laugh:

 

 

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9 ore fa, james dice:

moderno piddino catapultato con la macchina del tempo nel 1857. Va bene

lasciamo stare la politica

e comunque Sam, in linea teorica, avrebbe ragione, così come oggi ce l' hanno...

solo, nel west non era sempre possibile

Modificato da Grande Tex
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<span style="color:red;">14 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

Ragazzi , con tutto il rispetto, non sapete di cosa state parlando. Recchioni, come tutti gli autori del resto,  ed io so di cosa parlo, ha subito una supervisione rigidissima a partire dal soggetto. Se lo seguiste su Facebook sapreste che l'anno scorso ha pubblicato un post dove comunicava che la risposta di  Boselli all'invio di pagine di sceneggiatura era stato un laconico: "Vanno bene" e lo comunicava come se fosse qualcosa di eccezionale. Non molto dopo ha raccontato di aver portato nuove pagine e che dopo averle lette Boselli gli ha detto; "Queste pagine sono tra le cose più belle che tu abbia mai scritto." Roberto era tutto contento, poi Boselli lo ha gelato aggiungendo: "Ma non vanno bene per questa storia, riscrivile da capo."  e le ha buttate nel cestino. Questo è Boselli come supervisore e non solo con Recchioni ma con tutti. Chiedetelo a Ruju, chiedetelo a Giorgio Giusfredi.

Avete visto il film "Ufficiale e gentiluomo? Avete presente il sergente istruttore interpretato da Louis Gossett Jr? Se la risposta è sì allora avete una buona idea di cosa vuol dire avere Boselli come supervisore  ma sapete una cosa ? Alla fine la maggior parte, se non tutti i suoi autori gli direbbero quello che  Richard Gere dice al sergente il il giorno del diploma... e Boselli probabilmente risponderebbe come il sergente.:laugh:

 

Chiedetelo a Faraci! AHAHAHA

Comunque come già scritto ho fiducia nel BOSS... Tutto ciò che hai scritto non lo sapevo ma conferma i miei dubbi su Recchioni!

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<span style="color:red;">11 ore fa</span>, JohnnyColt dice:

Comunque come già scritto ho fiducia nel BOSS... Tutto ciò che hai scritto non lo sapevo ma conferma i miei dubbi su Recchioni!

 

Continui a non afferrare un semplice concetto: Recchioni, come tutti gli sceneggiatorie soggettisti del resto, è stato sottoposto ad un esame severissimo ma lo ha superato.

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2 hours ago, Carlo Monni said:

 

Continui a non afferrare un semplice concetto: Recchioni, come tutti gli sceneggiatorie soggettisti del resto, è stato sottoposto ad un esame severissimo ma lo ha superato.

 

"gli esami non finiscono mai"...

 

..per fortuna!  :mazza:

 

 

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On 4/11/2020 at 08:11, Grande Tex dice:

lasciamo stare la politica

e comunque Sam, in linea teorica, avrebbe ragione, così come oggi ce l' hanno...

solo, nel west non era sempre possibile

Non intendevo introdurre la "politica", ma solo evidenziare che sembrava di sentir parlare un tipico fautore di posizioni, come definirle, legalitarie (spetta allo Stato arrestare e giudicare...), che per l'epoca e l'ambientazione mi parevano piuttosto eccentriche. 

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<span style="color:red;">4 ore fa</span>, james dice:

Non intendevo introdurre la "politica", ma solo evidenziare che sembrava di sentir parlare un tipico fautore di posizioni, come definirle, legalitarie (spetta allo Stato arrestare e giudicare...), che per l'epoca e l'ambientazione mi parevano piuttosto eccentriche. 

 

Ti sfugge un punto semplice quanto essenziale  ovvero che Sam Willer non è una persona reale ma un personaggio di fantasia che è esattamente come il suo creatore l'ha voluto 54 anni fa. Ti sembra poco realistico? Può essere, ma fatti una domanda: sei davvero sicuro che i Texani del 1857 fossero tutti inclini a farsi giustizia da sé piuttosto che rivolgersi allo sceriffo o non si tratta piuttosto di un'esagerazione per fini narrativi? Pensaci

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<span style="color:red;">20 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Ti sfugge un punto semplice quanto essenziale  ovvero che Sam Willer non è una persona reale ma un personaggio di fantasia che è esattamente come il suo creatore l'ha voluto 54 anni fa. Ti sembra poco realistico? Può essere, ma fatti una domanda: sei davvero sicuro che i Texani del 1857 fossero tutti inclini a farsi giustizia da sé piuttosto che rivolgersi allo sceriffo o non si tratta piuttosto di un'esagerazione per fini narrativi? Pensaci

Certo che non sono sicuro, ma sono sicuro che il sistema giudiziario e di sicurezza del tempo e del luogo non favorisse certo l'atteggiamento oggi da molti reputato normale, che ho, forse sbrigativamente, definito "legalitario". Penso al contrario che le condizioni del tempo e ambientali spingessero all'autonomia dei singoli e delle comunità, anche nella garanzia della propria sicurezza, sia per prevenire minacce sia per reprimere minacce e, anche, per reagire ad attacchi subiti. Spero che nella prossima storia a lui dedicata Sam Willer si riscatti e riesca a far fuori qualche canaglia, senza restare preda di eccessivi tormenti per non aver seguito le giuste procedure nella lotto contro la feccia del suo tempo.

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  • 4 settimane dopo...
  • Rangers

Preso e letto lo speciale.

Posso dire che Recchioni ha fatto un gran lavoro.

Nelle due precedenti prove non mi aveva soddisfatto pienamente (anche se il color con  la storia lunga, mi era abbastanza piaciuto).

Qui devo dire che mi ha sorpreso: è riuscito a portarci una storia con una punta romantica e a tratti nostalgica.

Ed è riuscito a rendere le atmosfere che stanno dietro alle quinte di grandi storie come Il passato di Tex.

 

Lavorare sul fratello di Tex non deve esser stato facile, ma il bersaglio è stato centrato pienamente (almeno per me).

Nonostante non ci sia Tex, se non per qualche breve e piccola sequenza, non se ne sente la mancanza, perchè comunque la sua personalità continua ad uscire dalle pagine e per una volta si può dire che è il fratello a coprirne la figura, riscattandosi pienamente.

Triste il finale, ma che si ricollega molto bene alla storia di Gl Bonelli e a quella di Borden di questi mesi.

 

Ottimi i disegni di Andreucci, anche se ormai è scontato :)

 

Se resta su questi livelli, spero che Recchioni scriva ancora Tex, ero abbastanza scettico devo ammetterlo.

Una prova in più che esser prevenuti è sempre sbagliato!

Bravi tutti, pure a Mauro che anche in questo caso da dietro le quinte ha comunque coordinato sicuramente il tutto!

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Un saluto a tutti per il mio primo messaggio sul forum.

 

Appena finito di leggere "Un uomo tranquillo". Trovo l'episodio molto ben riuscito con un'ottima sceneggiatura (forse troppo frettolosa nel finale) e disegni fantastici di Andreucci.

 

Essendo un albo speciale trovo molto appropriato il soggetto incentrato su Sam, il fratello di Tex che abbiamo conosciuto ben poco. Interessante la contrapposizione dei due fratelli che fa rendere protagonista il fratello più famoso anche se la capolino solo in un paio di tavole. La sensazione che mi ha dato la lettura dell'albo è stata quella di guardare un film.

 

Una postilla sulla prefazione di Boselli, il quale promette faville per lo speciale n.3 della serie di Tex Willer. Sarà forse incentrato su Lilyth?

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<span style="color:red;">8 minuti fa</span>, SaWi dice:

Una postilla sulla prefazione di Boselli, il quale promette faville per lo speciale n.3 della serie di Tex Willer. Sarà forse incentrato su Lilyth?

no, ci saŕà un incontro tra Tex e Zagor

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<span style="color:red;">26 minuti fa</span>, Grande Tex dice:
35 minuti fa, SaWi dice:

Una postilla sulla prefazione di Boselli, il quale promette faville per lo speciale n.3 della serie di Tex Willer. Sarà forse incentrato su Lilyth?

no, ci saŕà un incontro tra Tex e Zagor

 

Deve essere rimasto l'unico a non saperlo.:lol:

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I difetti principali di Recchioni per me sono il fastidioso citazionismo e la tamarraggine delle storie. Qui all'inizio pensavo che avesse messo un freno alla seconda e si fosse limitato con la prima (dopo aver visto la citazione da Woody Allen a pagina 15 e la scena con i maiali presa pari pari da "unforgiven" temevo il peggio, ma non ne ho riconosciute altre. Certo, non escludo che ce ne siano e non le abbia riconosciute, ma è buona che almeno stavolta si sia controllato e non abbia citato Alienss e Guerre Stellari...), quindi la storia, fino quasi al finale, mi è piaciuta.

 

Poi nel finale la tamarraggine ritorna, con

 


...Sam Willer che si dimostra la pistola più veloce e precisa del west, dopo aver dissepolto la colt (???) dalla tomba di Gunny (???) sul Rio Grande...

OK, capisco l'attrattiva per l'evidente tamarraggine del disseppellire una pistola da una tomba, ma non c'era proprio un revolver più vicino e più facile da trovare, che non richiedesse cavalcare per ore fino al confine dello stato, scavare e profanare una tomba? Pensando soprattutto che le pistole venivano usate quotidianamente dai cowboys e non solo per sforacchiarsi, quella scena davvero mi ha distrutto la sospensione dell'incredulità

(e fa a pugni pure con la continuity, si vede bene quando Tex lascia la tomba che la pistola di Gunny è sulla croce...  quanto è credibile che Tex sia andato a disseppellire la salma dopo solo per spostare la pistola?)

Insomma, alla fine è come se la tamarraggione troppo trattenuta sia esplosa, non ce la faceva più a trattenerla, e ha rovinato una storia per me fino a quel momento interessante.

Qual era il punto alla base di questa storia, infatti?  Il fatto che Sam Willer non è Tex.

Sam Willer non è abile come Tex, non è spregiudicato come Tex, non sa sparare bene e rapidamente come Tex. Sam Willer si rivolge allo sceriffo e non si fa giustizia da solo, Sam Willer era la disperazione del povero Gunny che non riusciva a fargli centrare un solo barattolo.

Questo pone un dilemma interessante, che MI INTERESSAVA: di fronte ad una banda di desperado, cosa avrebbe fatto Sam Willer di DIVERSO da Tex? Mi sarebbe piaciuto vederlo usare soluzioni alternative, compensando il fatto che lui, a differenza di Tex, non poteva sbaragliarli tutti a colt spianata.

 La soluzione "ideata" da Recchioni? Sam li sbaraglia tutti a colt spianata, sforacchiandoli esattamente come avrebbe fatto Tex, e alla fine la sua storia si riduce a "Ah, Sam è come Tex, spara bene come Tex e risolve le cose alla maniera di Tex, solo che non se ne era accorto", che mi pare davvero una invereconda boiata...

 insomma, alla fine Recchioni "tradisce" le stesse premesse della sua storia, alla ricerca della soluzione più "tamarra" e delle scene "fighe", non ci dà ciò che ci aveva implicitamente promesso: una soluzione INTELLIGENTE al dilemma di Sam...


 Boh, una volta pensavo che se si fosse liberato di questa faciloneria che lo spingeva alle soluzioni più semplici, banali e tamarre, Recchioni avrebbe potuto magari anche essere un buon sceneggiatore (e qui ogni tanto lo fa intuire, in certe scene e in certi dialoghi), ma non solo non si è mai liberato da quella tara, ma è pure peggiorato. Pagine sceneggiate bene non bastano a far perdonare storie sempre deludenti risolte sempre con tamarra faciloneria alla carlona. Quindi, il voto finale è: Bocciato.

 Tenetelo lontano da Tex, please.

Modificato da Diablero
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