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TWF - Tex Willer Forum

[Tex Willer N. 24 / 28] I razziatori del Nueces


natural killer
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<span style="color:red;">18 ore fa</span>, Diablero dice:

Quindi, non scrive davvero le "origini" di Tex (salta tutta la parte dell'infanzia, e ci fa vedere da subito un Tex praticamente già identico a quello delle prime strisce). Si limita a spiegare come mai all'inizio del "totem misterioso" è un fuorilegge (e per accentuale l'aspetto "macchè origini e origini, questa è solo l'avventura immediatamente precedente all'albo numero uno", ricicla elementi della prima storia come Coffin e Culver City. (con la piccola incongruenza del fatto che il Tex delle prime storie non aveva certo vent'anni, viene descritto come più sulla trentina, infatti dice che "aveva conosciuto la piccola Tesah" circa dieci anni prima, quando, già adulto, visitava il campo indiano e lei era una bambina)

Lo scarso interesse del vecchio Bonelli per tutta la faccenda si nota facilmente nella assoluta scarsità di dettagli sulla vita di Tex, la sua casa si intravede appena, suo padre non si vede mai, Gunny Bill serve solo a spiegare chi abbia insegnato al giovane Tex a sparare e muore subito,  l'introduzione di Dinamite è una formalità burocratica svolta nella maniera più semplice ("c'è un cavallo nel corral, nessuno riesce a domarlo, lui sì) in pochissime pagine.

 

Mi aspettavo plotoni di esecuzione, preconizzati peraltro da @pecos e avallati da una perfida @Letizia, e invece qua Diablero è addirittura d'accordo con me, affermando che GLB "non scrive davvero le origini di Tex" e che "ci fa vedere da subito un Tex praticamente già identico a quello delle prime strisce". E' proprio così, ma io non credo sia solo questione di "voglia" né mi convince quest'altra affermazione di Borden, secondo la quale alla base della scarsa riuscita della storia (la "nota stonata" di cui parla) ci starebbe una certa anaffettività o incomprensioni con la famiglia d'origine:

 

<span style="color:red;">10 ore fa</span>, borden dice:

lui come uomo e autore non sente la Famiglia d'Origine, anzi, probabilmente la detesta.

 

Quale che siano le motivazioni, purtroppo "Il Passato di Tex" è un'occasione sprecata, e un bravo autore (lui è addirittura un grande autore) avrebbe dovuto far sentire quelle emozioni, anche se lontane dal suo modo di essere o dal suo contesto d'origine. La verità è che, probabilmente, non ne è stato in grado.  

 

<span style="color:red;">17 ore fa</span>, Diablero dice:

Sull'aspetto (1) il cambiamento in larga parte per me è positivo. È positivo che gli "eroi" letterari e cinematografici ora abbiano più spazio per esprimere i loro sentimenti. Dopotutto, lo facevano anche prima (gli eroi ottocenteschi le emozioni le esprimevano), il tipo di "eroe" che una cultura esprime cambia con il tempo, come è ovvio che sia.

 

In Tex, dopo Nolitta, che palesava i sentimenti stravolgendo il personaggio, l'unico che sia riuscito a scrivere in maniera "calda" e a non sembrare stucchevole o eretico è stato solo Borden. E qui, lo dice anche lui di fatto, il Suo maestro non è GLB, ma probabilmente D'Antonio. 

 

E Borden riesce anche a by-passare quello che tu ritieni giustamente un aspetto negativo, che ben descrivi nel punto 2: lo spiattellamento necessario, la spiegazione ultra-chiara.

 

<span style="color:red;">17 ore fa</span>, Diablero dice:

il risultato, purtroppo, è che sempre più i nuovi lettori hanno difficoltà a decodificare le opere del passato. Se per tutta la vita hai visto solo opere dove il protagonista ti spiattella tutti i suoi pensieri in comodi sound-byte esplicativi, la volta che devi decifrare da indizi o da comportamenti, dai per scontato che se non viene spiattellato chiaramente per i non capenti, un emozione o una cosa che dà spessore al personaggio, vuol dire che non c'è.

 

<span style="color:red;">17 ore fa</span>, Diablero dice:

Alla fine, sono contento che gli Eroi oggi possano esprimere i loro sentimenti chiaramente a parole senza bisogno che il lettore si metta a decifrare comportamenti e indizi. Ma dall'altra parte mi è insopportabile il fatto che il pubblico ormai, senza quelle spiegazioni ultra-chiare a prova di distratto mangia-popcorn, in gran parte non riuscirebbe più a decifrare indizi ed emozioni che sarebbero state chiarissime per la Casalinga di Voghera cinquant'anni fa.

 

Lui non lo fa: si affida allo sguardo di Clemmons, e dopo agli occhi "parlanti" di Lena. Ma manda messaggi anche attraverso il ghigno di Blackbird in Colorado Belle, con dei "non detti" nelle scene iniziali dei Giustizieri di Vegas, in alcune tese sequenze de L'Ultima Diligenza, solo per citare le prime che mi vengono in mente, o anche in una certa amarezza di Tex ne Il Magnifico Fuorilegge. Pur non indulgendo in spiegazionismi, Borden rende chiare delle situazioni attraverso le emozioni che fa provare ai suoi personaggi. E i lettori di Tex, forse sbaglierò, ma a me pare riescano a decodificare, perché amano quelle storie e Boselli, e lo si vede dai commenti nei forum. 

 

Infine, concordo assolutamente su questa affermazione:

 

<span style="color:red;">19 ore fa</span>, Diablero dice:

Magari lui stesso mi smentirà, ma mi sembra che al momento, scrivere storie nell'alveo delle primissime avventure scritte da GL Bonelli (e flashback successivi) mi sembrano stimolarlo e ispirarlo più che scrivere storie del Tex odierno. Forse anche lui vede come "più vero" il Tex di GL Bonelli?

 

Credo che Borden stia vivendo una sua seconda giovinezza, tramite la giovinezza di Tex. Nella collana di "Tex" ultimamente l'ho trovato un po' discontinuo, o poco calibrato come nel caso di Netdahe; nella collana TexWiller sta inanellando un gioiello dopo l'altro, e con la riscrittura de "Il Passato di Tex" ha reso giustizia a una storia che meritava assolutamente di essere raccontata come lui l'ha saputa raccontare.  

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Mi ricollego al recente post di Leo, rispondendo ancora a Diablero. In effetti neanch'io "spiattello" i  sentimenti. Mi è ricapitato  mano l'albo Resa dei conti al W H.   Quei sentimenti Tex li RACCONTA IN DIDASCALIA  perché la storia è un ricordo ed è dunque narrata in prima persona! Dunque mi sono avvalso di una possibilità (non usata, certo, da GL, in circostanza identica) che non avrei usato e non uso "in diretta".

 

 

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1 ora fa, borden dice:

Mi ricollego al recente post di Leo, rispondendo ancora a Diablero. In effetti neanch'io "spiattello" i  sentimenti. Mi è ricapitato  mano l'albo Resa dei conti al W H.   Quei sentimenti Tex li RACCONTA IN DIDASCALIA  perché la storia è un ricordo ed è dunque narrata in prima persona! Dunque mi sono avvalso di una possibilità (non usata, certo, da GL, in circostanza identica) che non avrei usato e non uso "in diretta".

 

 

 

Non per spiegarti il tuo modo di essere sceneggiatore :D :D :D ma non è solo questo, non è solo l'uso delle didascalie. È tutto lo stile con cui è scritta la storia, è proprio una questione di atmosfera.

Ora non sono a casa e non posso controllare, ma mi sovviene un altro esempio, dimmi tu se centrato o meno. Quando Tex torna e riferisce al fratello della morte di Gunny, il Tex di GLB dice: "non ha avuto fortuna". È secco, tagliente, perentorio. Un'affermazione che mette una pietra tombale, nel senso letterale del termine,  sul secondo padre di entrambi gli interlocutori, che non ammette repliche. 

Il tuo Tex, invece, dice: "Lui...non ha avuto fortuna" (vado a memoria, ma il senso era più o meno quello). In quel "Lui...", im quei tre punti di sospensione, in quella sottilissima esitazione, io ci vedo un abisso di differenza. Non è il Tex secco come una revolverata di Glb. È un Tex che esita un secondo, che stenta a parlare, che SENTE la tremenda amarezza delle parole che sta pronunciando. Eppure è solo un "Lui...", ma quanto, quanto è significativo! Ritieni che stia esagerando? Io credo di no.

Modificato da Leo
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Bella animazione, da cui si vede anche che il titolo originale era "la banda Coffin" (ed è stata cambiata anche la postura di Tex)

 

Solo che, facendolo apparire all'ultimo, evidenzia quanto sia intrusiva la patacca degli 80 anni. Proprio quando mi stavo rassegnando e non ci pensavo più...  :angry:

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  • co fondatore

Nel frattempo sono riuscito a leggere la terza parte della storia, trama appassionante e fluida con l'ennesima ragazza affascinata dal giovane outlaw. Coffin carognone, altri due numeri per vederlo finalmente nelle pesti, sperando che faccia un salto da Satanasso alla fine.

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  • Sceriffi

Spero solo che il cielo che vediamo nella quarta immagine, sia stato ritoccato da Dotti e non dalla redazione. Il logo va bene, ma è troppo ingombrante. Quello di Tex 70 anni oltre ad essere più bello era anche più piccolo. Se il logo non ci fosse stato, di sicuro non mi sarei scandalizzato, ma visto che l'hanno messo potevano farlo meglio e più piccolo. La Cover invece come ho detto prima (il cielo della quarta immagine è molto meglio di quello finale) è stupenda grande Dotti!

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Quarto albo sulla falsariga dei precedenti, dunque assai gradevole, che spicca anzi per una trovata a mio avviso geniale dello sceneggiatore. Non scendo in particolari come da mia abitudine, e per i soliti motivi, dico solo che si tratta di una scelta che evidenzia ottimamente l'inesperienza che, al di là del coraggio innato e dell'altrettanto innata buona stella, a vent'anni ancora contraddistingueva in certi frangenti il Nostro Tex. E non poteva essere altrimenti, dopotutto.

 

Da ciò, inoltre, non possono che scaturite ovviamente grandi aspettative ed ancor più grande curiosità per il quinto ed ultimo albo, quello della decisiva e definitiva resa dei conti con lo sfuggente Coffin. 

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Il livello rimane alto e mi fa piacere notare come ruotino bene i comprimari, o chiamiamoli attori non protagonisti, ognuno dei quali - amici o rivali - dà un contributo importante alla storia.
Tex cresce grazie ai loro aiuti o ai loro agguati e a parte l'istruzione fondamentale degli inizi da parte di Gunny Bill la sua esperienza aumenta.
Cresce, si affina proprio grazie a loro. Che si chiamino Soledad o Jimmy, Rebo o Coffin, l'istruzione è esemplare.
Vale anche oggi: puoi avere delle grandissime doti, ma per migliorarle devi (in)(scon) (confronta)rti con qualcuno.
Ed è quello che succede nella serie Tex Willer

 

5 minuti fa, San Antonio Spurs dice:

 

 

 

Modificato da San Antonio Spurs
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<span style="color:red;">2 ore fa</span>, Letizia dice:

Chissà in che scala era la carta topografica del Trans-Pecos che Tex ha acquistato in una delle edicole d El Paso.

 

Cartina che, tra l'altro contiene alcuni errori: vi sono indicati il Nevada che fino al marzo 1861 era parte dello Utah , e l'Arizona che fu separata dal New Mexico solo nel 1863, anche se di creare un Territorio dell'Arizona si parlava già nel 1856.

Anche il Territorio del Montana non esisteva fino al 1864 come riconosce lo stesso Borden nel suo ultimo editoriale 

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Un albo in cui non accadono cose eclatanti, ma molto piacevole da leggere (a ulteriore dimostrazione che la cosa importante non è "l'ideona" ma come la sviluppi, la sceneggiatura). In un albo così interlocutorio non c'è comunque una pagina sprecata o un passaggio noioso. Applausi.

 

Il divertente quadretto fra la fidanzata e la suocera di Tex mi ha fatto realizzare una cosa: la suocera ha perfettamente ragione!  Tex è un lazzarone perdigiorno, altro che un buon partito!

 

Mettiamo le cose in fila:

 

1) Saranno trent'anni che non fa un lavoro onesto (in teoria sarebbe un Ranger e un Agente Indiano,  due comodi impieghi statali ottenuti con le raccomandazioni di Kit Carson e di amici in alto loco, ma l'avete mai visto a lavorare in un ufficio? Inoltre è evidente che lo stipendio che prende non basterebbe per le sue abitudini dispendiose tipo sfasciare saloon, e poi mangiare bistecca alte quattro dita costa...

 

2) Quando conosce Lilith ha mollato i ranger, è un ricercato, senza lavoro e senza prospettive. Il suo povero suocero lo mette al palo come meriterebbe, ma quello intenerisce la figlia e se la sposa. Assicurandosi la tribù, terreni e ricchezze in eredità. È uno spiantato che ha fatto fortuna sposando la figlia di un capo, un cacciatore di dote!

 

3) Se non lavora, come passa le sue giornate? Sempre in giro con quell'altro perdigiorno di Kit Carson, un altro scapolo perdigiorno con la fama di playboy! Vanno di saloon in saloon a bere, fare a botte e mangiare, con i soldi della famiglia della moglie!

 

Soledad, dai retta a tua madre! Trovati un buon marito, altro che certi vagabondi che mirano solo a farsi mantenere...

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Just now, Diablero dice:

2) Quando conosce Lilith ha mollato i ranger, è un ricercato, senza lavoro e senza prospettive.

 

Errore e grosso come una casa anche. Tex è a Durango proprio in veste di ranger per indagare sul traffico d'armi in quella zona ed è proprio mentre indaga che è catturato dai Navajos che lo metterebbero a morte se non intervenisse Lilyth.

In seguito viene falsamente accusato di aver ucciso l'agente indiano, riesce a fuggire, si rifugia presso i Navajos che gli danno il nome di Aquila della Notte. Solo dopo aver dimostrato la sua innocenza grazie anche all'aiuto di Kit Carson si dimette da Ranger e va a vivere tra i Navajos stabilmente. Ahi Ahi, Diablero, da te non me lo aspettavo.:P

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37 minutes ago, Carlo Monni said:

 

Errore e grosso come una casa anche. Tex è a Durango proprio in veste di ranger per indagare sul traffico d'armi in quella zona ed è proprio mentre indaga che è catturato dai Navajos che lo metterebbero a morte se non intervenisse Lilyth.

In seguito viene falsamente accusato di aver ucciso l'agente indiano, riesce a fuggire, si rifugia presso i Navajos che gli danno il nome di Aquila della Notte. Solo dopo aver dimostrato la sua innocenza grazie anche all'aiuto di Kit Carson si dimette da Ranger e va a vivere tra i Navajos stabilmente. Ahi Ahi, Diablero, da te non me lo aspettavo.:P

 

Vabbè, prima il palo e poi la forca, o prima la forca e poi il palo, invertendo l'ordine dei fattori non cambia il prodotto: Tex Willer è un poco di buono!  :P

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<span style="color:red;">9 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Cartina che, tra l'altro contiene alcuni errori: vi sono indicati il Nevada che fino al marzo 1861 era parte dello Utah , e l'Arizona che fu separata dal New Mexico solo nel 1863, anche se di creare un Territorio dell'Arizona si parlava già nel 1856.

Anche il Territorio del Montana non esisteva fino al 1864 come riconosce lo stesso Borden nel suo ultimo editoriale 

 

 

No, l'Arizona c'era già eccome, anche se aveva una forma diversa dall'attuale. 

 

Bos

 

 

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11 ore fa, borden dice:

 

 

No, l'Arizona c'era già eccome, anche se aveva una forma diversa dall'attuale. 

 

Bos

 

 

Tu sai quanto detesti polemizzare con te ma stavolta sbagli.

L'attuale Arizona si origina in parte dall'acquisizione dovuta alla guerra con il Messico del 1846/48 ed in parte dal Garsden Purchase del 1853, comprendente la porzione a sud del Gila River. Il nome Arizona era comunque utilizzato prima del 1848 per indicare una regione che comprendeva anche parte dello Stato Messicano di Sonora.

Politicamente l'attuale Arizona era parte del Territorio del New Mexico istituito nel 1850 anche se già dal 1856 si parlava di farne un Territorio separato ma non se ne fece nulla fino alla Guerra Civile.

Nel 1861 dopo l'invasione del Sud Ovest il governo confederato creò un Territorio dell'Arizona con capitale Mesilla, nell'attuale New Mexico, e che comprendeva la parte meridionale del New Mexico e dell'attuale Arizona. Il Territorio tornò in mani unioniste con la battaglia di Glorieta Pass (ti dice qualcosa?:laugh:) nel  marzo 1862. Un anno dopo, nel febbraio 1863 fu costituito il Territorio dell'Arizona con gli attuali confini e capitale prima Prescott, poi Tucson dal 1867 al 1878 poi di nuovo Prescott fino al 1889.

Ti concedo che il nome Arizona era in uso ma sarebbe stato su una cartina con tanto di confini? Mah!

 

Modificato da Carlo Monni
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Albo di passaggio, senza particolari avvenimenti.

Ho un po' di perplessità sulle uniformi della Cavalleria...

Mi sembra che siano un po' troppo moderne per l epoca pre guerra civile... tante unità delll' Ovest pre conflitto erano formate da Dragoni,che avevano uniformi molto diverse...

Ecco un esempio

 http://oldprintshop.com/product/100767

 

Modificato da Barbanera
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Storia che va avanti tranquillamente anche su questo albo, lasciandosi  leggere molto bene.

Certo che quando Soledad dice a Tex "devo essere degna del mio uomo"  pensavo gli andassero di traverso i fagioli che stava mangiando. Un giorno o l'altro succederà che tutte queste ragazze  si ritroveranno in una stessa storia, e allora si che ci sarà una scazzottata  imperdibile. Poi arriva l'ultima  pagina scritta da quel satanasso  di Boselli a lasciarmi soffrire sui carboni ardenti per un altro mese.😊👍🙋‍♂️

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<span style="color:red;">4 ore fa</span>, Barbanera dice:

Albo di passaggio, senza particolari avvenimenti.

Ho un po' di perplessità sulle uniformi della Cavalleria...

Mi sembra che siano un po' troppo moderne per l epoca pre guerra civile... tante unità delll' Ovest pre conflitto erano formate da Dragoni,che avevano uniformi molto diverse...

Ecco un esempio

 http://oldprintshop.com/product/100767

 

 

 

Ci atteniamo alla tradizione anche se hai ragione tu. Idem per l'Arizona. 

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40 minuti fa, borden dice:

 

 

Ci atteniamo alla tradizione anche se hai ragione tu. Idem per l'Arizona. 

Ma la mia infatti non era una critica.ma Juan Nepomuceno quando arriva?😜

Modificato da Barbanera
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