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TWF - Tex Willer Forum

Le copertine dei personaggi bonelliani a confronto


ymalpas
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Messaggi consigliati/raccomandati

<span style="color:red">5 minuti fa</span>, Dix Leroy dice:

Sono uno dei pochi a preferire la colorazione al computer rispetto alle sue indicazioni (i suoi visi sempre tra il viola e il paonazzo non mi piacciono proprio). 

Sulla colorazione dei visi posso pure concordare, sul resto però non c'è paragone. Passando dal panneggio sulle camice (che in edicola appaiono sempre in unica tinta tanto da sembrare di cartone), alle sfumature del cielo, la colorazione digitale toglie tanto alla qualità finale, a mio avviso.

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<span style="color:red">14 minuti fa</span>, Condor senza meta dice:

Sulla colorazione dei visi posso pure concordare, sul resto però non c'è paragone. Passando dal panneggio sulle camice (che in edicola appaiono sempre in unica tinta tanto da sembrare di cartone), alle sfumature del cielo, la colorazione digitale toglie tanto alla qualità finale, a mio avviso.

Devi valutare due aspetti Condor. L'illustrazione e il suo scopo. Un bellissimo disegno, colorato con tutte le sue sfumature può essere un'opera d'arte, un quadro da contemplare e che ogni volta ti appare in maniera diversa o che ti svela un particolare che prima non avevi notato. Una copertina va buttata nel marasma di un espositore da edicola, in cui si confonde tra mille proposte, magari semicoperta da altre copie uguali o da cose fin troppo simuli e deve attirare la tua attenzione, altrimenti resterà lì e non lo porterai a casa.

La camicia tutta gialla di Tex potrà non essere verosimile, sempre uguale e senza particolari, ma è la prima cosa che vedi quando hai puntato l'occhio nel settore fumetti.

Sempre, da sempre e per sempre (speriamo)

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30 minuti fa, Dix Leroy dice:
31 minuti fa, pecos dice:

Le copertine perfette:

 

 
 

Aggiungici l'ultimo Maxi (con il quartetto spostato un centimetro più a destra però...)

E invece no - secondo me - la copertina dell'ultimo Maxi, per quanto bella,  è tutt'altro che perfetta, non è abbastanza evocativa. I 4 pards sembrano in posa per una foto o che guardino lontano, ma senza particolare tensione per qualcosa. Soprattutto la postura dei corpi, in Villa, è spesso poco significativa, e l'espressione corrucciata dei visi non basta a compensarla. La postura di Tex in "Massacro", per fare un esempio, è molto più riuscita (parere mio), così come nelle copertine postate più su da Pecos. Con questo non voglio dire che Galep sia migliore in tutto, da questo punto di vista sì. 

Il segreto della missione spagnola - Maxi Tex 28 cover Il Boss di Chicago - Maxi Tex 25 cover

Sulle tracce di Tom FosterMassacro!

 

Modificato da Poe
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<span style="color:red">1 minuto fa</span>, Poe dice:

E invece no - secondo me - la copertina dell'ultimo Maxi, per quanto bella,  è tutt'altro che perfetta, non è abbastanza evocativa. I 4 pards sembrano in posa per una foto o che guardino lontano, ma senza particolare tensione per qualcosa. Soprattutto la postura dei corpi, in Villa, è spesso poco significativa, e l'espressione corrucciata dei visi non basta a compensarla. La postura di Tex in "Massacro", per fare un esempio, è molto più riuscita (parere mio), così come nelee copertine postate più su da Pecos. Con questo non voglio dire che Galep sia migliore in tutto, da questo punto di vista sì. 

 

 

 

Posso essere d'accordo, ma la ritengo migliore di quella del 281 "Il Giustiziere" realizzata da Galep da cui sembra essere ispirata.

Poi ultimamente sembra quasi che la fisionomia di Tex nelle copertine sia altalenante, ma anche nel periodo classico questo succedeva praticamente sempre. Non dimentichiamo che le migliori copertine di Galep erano in realtà rivisitazioni di poster o romanzi western.

La staticità delle pose non sempre è un problema, ci sono bellissimi esempi in tutti e due i sensi. Una volta un tale mi disse che nella copertina i personaggi devono sempre "guardare in macchina", ma io ne contestai la cosa mostrando decine e decine di splendide immagini dove questo non succedeva. Ma come sempre accade alla fine ognuno rimane della propria opinione.

Una delle copertine che mi sono sempre rimaste impresse è quella di "Gilas", dove di Tex neanche si vede il viso.

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41 minuti fa, Dix Leroy dice:

Una delle copertine che mi sono sempre rimaste impresse è quella di "Gilas", dove di Tex neanche si vede il viso.

E' vero, e infatti anche in "Gilas" è proprio una questione di postura del corpo, che ha un che di più risoluto, intrepido, di meno rigido, rispetto a Villa

 

Gilas!L'uomo senza passato

Poi, per carità, Villa ha fatto copertine di tutti i tipi, capolavori anche spettacolari. Tipo queste due, che sicuramente non passano inosservate, in mezzo ad altri albi in edicola. E che sono, guarda caso, più essenziali e più a fuoco del solito:

Il pozzo dei sacrificiUltimo scontro a Bannock

Modificato da Poe
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Il già citato Stano su Dylan Dog è un buon esempio del perchè è fuorviante pensare che una copertina sia farina solo del sacco del disegnatore.

 

Per anni, le copertine di Stano sono state generalmente poco distinguibili e non certo memorabili. Sembravano scene tratte dall'albo, fotogrammi. Con l'arrivo di Recchioni, sono cambiate, come impostazione, in maniera evidente. Molto più semplificate negli sfondi, e con contrasti di colore molto più forti. E le copertine di Dylan Dog hanno iniziato a spiccare molto di più in edicola (e poi è stato sostituito con Cavenago, che è un bravissimo disegnatore ma fa di nuovo copertine che sembrano dei normali disegni interni... boh...)

 

Insomma, il curatore e l'editore danno indicazioni sulle copertine (per esempio, chi ha dato le indicazioni per tutte le copertine di aprile con le monete?). La scelta fra una copertina più dinamica ed una più stati spesso non è del disegnatore (se andate a vedere i bozzetti scartati delle copertine di Villa ai tempi di Sergio Bonelli, quelle scartate erano spesso più dinamiche)

 

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Secondo me Villa è ancora il meglio, anche se forse non è più ai suoi massimi livelli.

Credo che dovrebbe rimanere per sempre ma se proprio dovessi trovare un sostituto direi Alessandro Poli (guardatevi le sue cover per Cassidy o le sue illustrazioni a tema western).

Trovo molto bravo Piccinelli anche se forse il suo stile non è proprio perfetto per Zagor (ma quale alternativa?).

Bene il cambio Cavenago per Stano, che adoro come disegnatore ma come copertinista non mi è mai piaciuto.

Per lo stesso motivo ho sperato che sostituissero Alessandrini su MM con il cambio di formato, ma a quanto pare così non sarà.

Non mi piace nemmeno Riboldi su Dampyr che, complice anche un logo atroce, non riesce a dare nessuna emozione in una serie horror.

E' cresciuto molto Spadoni su Julia tanto che forse lo preferisco al miglior Soldi. 

Dopo lo strepitoso Castellini Nathan Never non ha avuto molta fortuna ne con De Angelis ne con Giardo.

 

Tra i copertinisti storici, ottimo Mastantuono (a cui tocca rimanere in panchina)  mentre non mi è mai piaciuto troppo Diso.

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Uno che per me "buca" l'edicola è Fabrizio De Tommaso, che faceva le copertine di Morgan Lost. Nella prima serie non l'avevo notato, vista la grafica orrenda che lo faceva somigliare ad un tascabile Eura, e nelle Dark Novels troppo stesso erano troppo scure e nere (essendo dark...), ma alcune delle sue copertine mi hanno quasi spinto a comprare l'albo (quasi... poi leggevo il logo e mi ricordavo chi lo scriveva, e mi passava subito)

 

un paio di esempi:

https://shop.sergiobonelli.it/morgan-lost/2019/04/05/albo/nessun-gufo-in-alabama-1004466/

https://shop.sergiobonelli.it/morgan-lost/2020/02/07/albo/il-ritorno-di-anja-1007756/

 

Ed è un esempio della differenza di cui parlavo: come illustratore non mi piace molto, storco immediatamente il naso per il massiccio ed evidente uso di fotografie e il "fotorealismo"..  Cavenago come illustratore e disegnatore mi piace molto di più.

 

Però ecco le ultime due copertine di Cavenago per Dylan Dog:

https://shop.sergiobonelli.it/dylan-dog/2021/03/30/albo/giochi-innocenti-1009172/

https://shop.sergiobonelli.it/dylan-dog/2021/02/26/albo/i-padroni-del-nulla-1009052/

 

Belle, sì, ma nell'edicola si confondono fra le altre. È da molto che ho smesso di comprare Dylan Dog, ma mi ricordo che quando ancora lo compravo, a volte usciva il nuovo numero ma non me ne accorgevo se non me lo faceva notare l'edicolante.

 

Allargando il discorso: cosa fa "grande" una copertina? Ci sono disegnatori più bravi a "bucare" l'edicola, ma serve anche una grafica che li esalti (invece di coprirli con pataccume nerd di pessimo gusto), loghi e titoli che colpiscano (e magari non scopiazzati da Topolino...).

 

Ecco perchè le copertine di Ferri erano così:

https://shop.sergiobonelli.it/scheda/3805/Fucilazione-.html

https://shop.sergiobonelli.it/scheda/3808/Sfida-all-ignoto.html

https://shop.sergiobonelli.it/scheda/3791/Il-Fante-di-Picche.html

https://shop.sergiobonelli.it/scheda/3778/La-casa-del-terrore.html

 

Mentre quelle di Piccinelli sono così:

https://shop.sergiobonelli.it/zagor/2020/09/30/albo/la-sindrome-di-beelzebul-1008723/

 

La scena è drammatica, certo...  se la guardi un po' dopo aver comprato l'albo, e capisci che Zagor non si è accorto del mostro ghignante (e un po' ridicolo...) dietro di lui e per quello gli dà le spalle...  Però quando la vedi in edicola è un mascherone colorato in cui non si distingue niente.

Colpa di Piccinelli? Un po' sì, lo Zagor "capellone" e leccatino disegnato da supereroe è suo. Ma il bozzetto glie l’avrà scelto qualcuno, che gli avrà dato istruzioni (visto che lui la storia non l'ha ancora letta), e gli ha detto di fare una scena simile. Il font anonimo del titolo non l'ha fatto lui e non ha scelto lui di mettere "Zagor" così vicino al titolo. Una copertina così "affollata" indica che qualcuno gli dice di aggiungere, aggiungere, invece di togliere, togliere: il disegnatore fa quello che gli dicono.  E lì nessuno di è accorto che se levavano tutta quella roba sullo sfondo (mostro compreso) e riposizionavano Zagor più grande, la copertina veniva meglio.

 

La grafica purtroppo è un problema ormai per tutta la Bonelli, le nuove testate sono al limite dell'inguardabile (l'arcobaleno del titolo del Color Tex, le vignettone di Cani Sciolti...). E guardando cosa esce in edicola mi sa che i grafici bravi sono ancora più estinti dei grandi narratore, è la vittoria assoluta del pugno in un occhio e delle cacofonie cromatiche

 

E su Tex?  Tex è afflitto dalle patacche dei pataccari, non fa in tempo a mollarne una che i pataccari ne mettono un'altra, e capisco che in queste condizioni fare una immagine di copertina chiara e semplice sia difficile, ma ancora ci riescono.

 

Una cosa Villa per esempio la fa  molto meglio di Piccinelli: sa "staccare" le figure in primo piano. Guardate questa, già criticata in questo thread:

https://shop.sergiobonelli.it/tex/2021/01/06/albo/guatemala-1008858/

 

Vero, anche questa è "affollata" come quella di Piccinelli vista prima. Ma con una differenza fondamentale, che fa... tutta la differenza! in quella di Villa, l'occhio va DRITTO su Tex e Montales. Non solo sono centrali, ma il resto della copertina li "incornicia", e quello che avviene dietro è sullo sfondo. Non è come quella di Zagor, dove l'occhio non sa se guardare Zagor in primo piano o il mostro dietro o la porta o la scure o la freccia, tutto disegnato con lo stesso dettaglio (notate invece il lavoro di "copertura" che fa Villa con le ombre, per ridurre il peso dello sfondo)

 

Per lo stesso motivo, assolvo Villa per questa copertina, attaccata ingiustamente:

https://shop.sergiobonelli.it/tex/2021/04/06/albo/la-strega-della-palude-1020190/

 

(Assolvo SOLO Villa, eh, che la copertina purtroppo è massacrata da patacche e strilli che la rovinano, e costringono anche qui logo e titolo ad essere schiacciati uno sull'altro. Però rispetto a Zagor notate che il titolo, anche se fatto con il solito font anonimo, è graficamente ben impostato).

 

A parte le patacche e il logo,guardiamo il disegno di Villa: strega, pistolero e Tex NON sono elementi slegati come in quella di Piccinelli. Guardate dove puntano le pistole. Guardi Tex e l'occhio viene diretto sul pistolero seguendo la linea di tiro della pistola. Guardi il pistolevo e l'occhio viene diretto su Tex.  E la foresta attorno non distrae, ma anzi aiuta ad "inquadrare" l'azione nello spazio centrale, quasi a dirti "ti prego, non far caso alle patacche e ai triangoli, lì ho messo la foresta e quindi non entrano nel quadro con i protagonisti"

 

Villa è forse l'unico copertinista alla Bonelli che riesce a far "sopravvivere" la drammaticità delle scene (statiche o dinamiche, quello che importa è il dramma, questa copertina di Galep ha Tex statico praticamente in posa: brutta, vero?)

https://www.comicsbox.it/cover/TEX_110.jpg

...sotto il continuo attacco che subiscono da pessime grafiche, dai pataccari, dalla mania del voler copertine che siano vignette interne (per fortuna Boselli non pare colpito da questo strano morbo che ad un certo punto aveva preso pure Sergio Bonelli)

 

Carnevale non lo vedo per nulla adatto. Andrebbe bene per una serie spaghetti-western, alla Sergio Leone (e infatti le sue copertine dei volumi di Tex Willer danno quell'impressione),  ma è troppo "manifesto cinematografico anni 70" per Tex.

 

E senza Villa, purtroppo nascono mostri come questo:

https://shop.sergiobonelli.it/tex/2020/08/04/albo/la-frustata-1008551/

La più brutta copertina di Tex da anni! Come è potuta nascere? Se andate a vedere i thread di anteprima, Mario Milano ha disegnato SEPARATAMENTE tutti gli elementi. Aveva disegnato Tex a cavallo con la ragazza, da solo. Niente arco alle spalle niente mesa, niente avvoltoi, niente pistolero in primo piano. Probabilmente qualcosa si pensava di mischiarlo da subito (forse la prima idea era di mettere solo Tex e il pistolero in foreground). Forse. Chi lo sa? Ma qualcuno, ad un certo punto, ha pensato che era meglio metterci un muro con un arco in muratura. E poi una mesa, dietro. E poi gli avvoltoi, sopra.  oltre al titolo (che dimostra una volta per tutte che le scritte era meglio farle a mano, non con il computer), i nomi degli autori, il logo di Tex, il logo della Sergio Bonelli editore, etc etc.

 

"alla fiera dell'Est, per due soldi una patacca in più il mio editore comprò.. e la aggiunse in copertina, dicendo che più roba c'era, meglio era."

 

Ho detto che era la peggiore da anni? No, scusate, dimenticavo questa:

https://shop.sergiobonelli.it/tex/2018/12/21/albo/l-uomo-dalle-pistole-d-oro-1004060/

 

Boh, io direi che Villa bisogna tenerselo stretto, e magari piuttosto sbrigarsi ad assumere un grafico più bravo...

 

(ma non voglio buttare tutta la colpa addosso ai grafici, che una volta che parlavo con uno, mi ha svelato che persino lui ha gli incubi pensando alle nefandezze a cui lo costringe il suo editore...ma alla fine, chi paga ha l'ultima parola)

 

 

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  • Sceriffi

[Disclaimer: questo messaggio è abbastanza critico nei confronti di Villa, ma ritengo comunque meraviglioso il suo lavoro da copertinista di Tex]

 

Ci sono diversi aspetti che differenziano profondamente le copertine di Villa da quelle classiche di Galep, ma dico cose che sono già state osservate da diversi di voi.

 

1) La postura del corpo. Sono pienamente d'accordo con @Poe, nelle copertine di Villa Tex ha spesso una postura molto rigida, statuaria: come esempio, aggiungo alle copertine dei due Maxi postate da Poe poco sopra, queste:

 

1435653920278.jpg--winnipeg_.jpg 1591274108687.png--guardia_rural___tex_7

 

In generale il Tex di Villa mi dà l'impressione di un eroe dell'antichità, immutabile, con una rigidezza nei movimenti e nella postura che perde di fronte alla morbidezza e naturalezza del Tex di Galep. Che, appunto, nelle sue pose trasuda Avventura, dinamicità, c'è lo spirito del West: vedi le due copertine che ho postato nel mio messaggio precedente, o queste:

 

ae753e61f9cbfe302d48fa4f0a21f434.jpg--co 898d4fe545d350d7e25e29cacdcb254e.jpg--la

 

 

2) I dettagli. Anche qui, le copertine di Galep si caratterizzano per una composizione con pochissimi elementi, Tex al centro della scena, con pochi elementi di contorno che bastano però a costruire una scena ad effetto, che colpisce subito l'osservatore:

 

3b3e0c2c7e6b08785b6171ba933256d3.jpg--gi 867015519f5ea2be79f3a96ddf0fad6d.jpg--in

 

Villa invece riempie ogni spazio, a volte ottenendo un effetto di sovraffollamento che può penalizzare l'effetto complessivo. Un esempio per me è la copertina seguente, molto bella ma a mio avviso con troppi elementi:

 

1433499358963.jpg--l_assassino_nell_ombr

 

3) La colorazione. Probabilmente ha ragione @Dix Leroy, la colorazione "classica" a cui siamo abituati è fondamentale per la riconoscibilità di Tex nell'espositore dell'edicola. Però trovo che tale colorazione sia perfetta per le copertine di Galep - con pochi dettagli che così risaltano ancora di più, e sfondi spesso monocromatici - e che penalizzi invece quelle di Villa, molto più ricche e in cui il più delle volte gli sfondi sono comunque riempiti di dettagli, mai vuote come in Galep. E forse è questo che fa la differenza quando si parla di visibilità in edicola: non tanto la colorazione, quanto l'avere una copertina piena di dettagli di fianco ad una in cui un paio di elementi si stagliano con decisione e colpiscono l'osservatore.

I disegni con colori originali di Villa sono un'altra storia rispetto a quelle ricolorate, una gioia per gli occhi. Non è un caso che tra le copertine di Villa che più mi sono piaciute negli ultimi anni, ci sono queste, che sono veri capolavori (e che non credo fossero poco visibili in edicola...):

 

1533218977259.jpg--l_ultima_vendetta___t 1578656388360.jpg--tex_l_inesorabile___s

 

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@pecos, il problema è che il Tex di Galep era più giovane e più magro, con l'età si ingrassa...  :P

 

(e io ne so qualcosa, mannaggia ai carboidrati...)

 

 

 

Modificato da Diablero
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  • Sceriffi

@Diablero nel suo messaggio coglie un punto importante, che è la capacità di Villa, anche in copertine sovraffollate, di mantenere l'"inquadratura" su Tex, in modo che la sua figura si stagli rispetto agli elementi di contorno: ottiene questo effetto o giocando sui diversi piani della composizione, o inserendo elementi che formano una vera e propria "cornice", come in queste copertine in cui l'occhio va immediatamente su Tex:

 

1551282399683.png--il_tempio_nella_giung 1470132715324.jpg--la_banda_dei_serpenti 1456503415217.jpg--l_onore_di_un_guerrie 1412604983948.jpg--la_stirpe_dell_abisso

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<span style="color:red">18 ore fa</span>, MacParland dice:

Non capisco, cosa vuole dire. Subito dopo Burattini, arriva Boselli (guarda caso, arriva con una storia che inizia a metà albo, dopo la fine di una Toninelliana) ed è lui lo scrittore principale, almeno per il primo periodo. Oltre ad essere il curatore. 

Che stia parlando dell'aspetto qualitativo della gestione del personaggio?

<span style="color:red">18 ore fa</span>, MacParland dice:

Quelle di Ferri (che a me piace come copertinista), sono dinamiche, ma quelle di Villa no. Mmm: 

Mi sembra una delle tante idiozie del sopracitato articolo!

<span style="color:red">16 ore fa</span>, ymalpas dice:

Quante di Villa con un Tex imbambolato che guarda ? 

Le copertine di Galep avevano solo un soggetto: Tex. La ricerca era quella di trovare sempre una nuova posizione, una nuova angolatura. Le copertine erano spoglie di dettagli, volutamente. Al lettore non intereava altro, dopotutto. L'unica cosa che voleva vedere nella copertina era Tex.

La tecnica di Villa non si mette in discussione. E' il migliore. E il suo Tex è riconoscibile come nessun altro, Diablero cita Ticci, ma probabilmente anche Civitelli sarebbe stato un pessimo copertinista.

Però è già a quasi 350 copertine solo per la regolare, non contiamo le centinaia realizzate per Repubblica. Non sa più cosa inventarsi, come e dove mettere Tex, si concentra ormai solo sui dettagli.

Secondo me il valore di Villa è essere riuscito a dimostrarsi il degno erede di Galep! Le copertine di Villa sono sempre perfette, raramente hanno sbavature e il fatto che si stia discutendo sulle pose la dice lunga sul perchè la Bonelli ha puntato sul nostro amato Claudione! Per quanto mi riguarda Villa è bravissimo a creare la giusta copertina ad ogni albo, è veramente bravo a realizzare sia copertine molto concitate sia fotogrammi di un film sia locandine vere e proprie. Nel mondo Bonelli secondo me non c'è ad oggi un copertinista tanto talentuoso e poliedrico.

Sul "non sa più cosa inventarsi" continuo a non condividere. Tutta la fascia 400-500-600 è un susseguirsi di ottime copertine (talvolta simili, come anche Galep e Ferri facevano del resto) e le sue 2/3 prove che quasi sempre realizza per albo dimostrano che non si focalizza mai su una singola costruzione ma preferisce, come dicevo prima, interpretare l'albo in diversi modi. Dal 700 in poi noto molto più tradizionalismo, un ritorno allo stile della fascia 500 con elementi anni '60 (penso alle copertine senza sfondo o alle copertine costruite che mostrano più piani)... Ripeto che criticare Villa per le sue pose è pura idiozia! Idiozia che rispetto ma che non condivido!!! Riguardo alla CSAC Villa è riuscito i primi anni a realizzare dei remake di Galep totalmente convincenti, con il passare dei numeri le suo copertine sono diventate un tutt'uno con le cartoline della Nuova Ristampa ed è stato solo un bene per la collana!

P.S. Il fatto che dal '700 in poi ci siano sempre più copertine con solo Tex in primo piano, con uno sfondo risicatissimo o addirittura bianco, dimostra che Villa non si limita ai dettagli ma ha a cuore il volersi innovare. Le coperine degli albi 704, 708, 713, 717, 719 e 726 sono la reale dimostrazione di quanto Villa non ami ripetersi. Se si aggiunge poi che la casa editrice ha oramai dato il nullaosta alle colorazioni (per lo meno parziali) di Villa... 

<span style="color:red">16 ore fa</span>, ymalpas dice:

Forse sarebbe il caso che il curatore gli dettasse anche l'impostazione, che Villa facesse come gli altri che lo hanno preceduto, "copiasse" copertine che "bucano". Per esempio:

s-l500.jpg s-l500.jpg s-l500.jpg

Sono solo esempi, i primi che mi è capitato di trovare. In queste copertine c'è Tex, nient'altro. E in delle pose che non abbiamo mai visto.

Con tutto il rispetto non ne posso più di lettori che pretendono a gran voce che Tex debba essere quello degli anni '60! Quanto ci vuole a capire che le locandine da te postate, per quanto obiettivamente meravigliose, sono in primis anacronistiche nel tratto e nei colori saturi, in secundis oramai scontate nelle pose (proprio tu che critichi quelle di Villa), in tertiis non sono contemplabili in un fumetto nazionalpopolare mensile come Tex. Il sopracitato Piccolo Ranger era una perla nera già all'epoca, ricordiamocelo...

Pose che non abbiamo mai visto?????? Galep quante coperine ha fatto con Galep in ginocchio? Perchè Villa dovrebbe essere ripetitivo ma la stessa cosa non potrebbe essere ripetuta per Galep? C'è sempre tempo per nuove pose ma non per forza queste debbano essere le stantie pose di Galep che erano meravigliose all'epoca e lo sono ancora oggi se contestualizzate al disegno dell'epoca. Una copertina basata su queste locandine potrei vederla per un'albo speciale importante ma non certo per un albo mensile... 

Ripeto: non diciamo fesserie!

<span style="color:red">14 ore fa</span>, ymalpas dice:

Questa è una copertina di Tex.

E si torna alla solita sterile polemica di cosa merita Tex... Non ho voglia di ripetermi e leggere che una copertina di Galep è molto più texiana di una qualsiasi altra copertina solo perchè è di Galep mi fa porre molte domande su chi siano i lettori di Tex! 


Detto questo per me Villa è PERFETTO come copertinista di Tex per le sopracitate ragioni, non metterò anche io ulteriori copertine della maestria di Villa a fare scene frenetiche e non esalterò ulteriormente il suo tratto sempre calato al dettaglio. Ci tengo però a ripetermi e a dire che negli ultimi anni Villa ha potuto realizzare copertine molto diverse dai decenni passati e l'uso sempre più frequente di diverse colorazioni mi fa apprezzare ancora di più un autore che ha, grazie alla sua sapiente fusione tra nuovo e vecchio, preso con diritto lo scettro dalle mani di Galep! Ad oggi non vedo alcun autore in grado di sostituire Villa alla mensile... 

Ragionando a livello aziendale Tex ha le copertine più centrate, secondo me.

Parlando delle testate principali:

  • Piccinelli ha un tratto troppo alla Superman che per me mal si sposa con Zagor...
  • Cavenago, per quanto mi piaccia come disegnatore, non lo sopporto su DyD. Il migliore Dyd è di Stano, per me non ci sono grandi discussioni...
  • Alessandrini mi piace nel suo tratto ma oramai mi sembra che faccia il suo compitino da molti anni. Le copertine di MM sono belle nei disegni ma sanno di stantio e la colorazione per me è abominevole...
  • Giardo è un pilastro! Le sue copertine sono dettagliate, di grande impatto visivo, sempre sul pezzo e con colorazioni di elevata fattura (le migliori tra tutte le testate). Non seguo Nathan perciò non so dire se si ripeta nelle pose ma sono contento che faccia un uso più intelligente dei neri rispetto al comunque grande Castellini. De Angelis mai apprezzato su NN...
  • Spadoni ha un approccio molto cinematografico e lo apprezzo abbastanza. Non ci sono molte copertine che mi fanno dire WOW però la qualità di Julia è elevata, peccato per la stucchevole grafica nera che non ho mai digerito!
  • Pagliarani è un bravo disegnatore ma non mi dice nulla su Dragonero. Copertine tanto eterogenee quanto piatte, preferivo la semplicità senza pretese di Matteoni. 
3 ore fa, Diablero dice:

Mentre quelle di Piccinelli sono così:

https://shop.sergiobonelli.it/zagor/2020/09/30/albo/la-sindrome-di-beelzebul-1008723/

 

La scena è drammatica, certo...  se la guardi un po' dopo aver comprato l'albo, e capisci che Zagor non si è accorto del mostro ghignante (e un po' ridicolo...) dietro di lui e per quello gli dà le spalle...  Però quando la vedi in edicola è un mascherone colorato in cui non si distingue niente.

Colpa di Piccinelli? Un po' sì, lo Zagor "capellone" e leccatino disegnato da supereroe è suo. Ma il bozzetto glie l’avrà scelto qualcuno, che gli avrà dato istruzioni (visto che lui la storia non l'ha ancora letta), e gli ha detto di fare una scena simile. Il font anonimo del titolo non l'ha fatto lui e non ha scelto lui di mettere "Zagor" così vicino al titolo. Una copertina così "affollata" indica che qualcuno gli dice di aggiungere, aggiungere, invece di togliere, togliere: il disegnatore fa quello che gli dicono.  E lì nessuno di è accorto che se levavano tutta quella roba sullo sfondo (mostro compreso) e riposizionavano Zagor più grande, la copertina veniva meglio.

 

La grafica purtroppo è un problema ormai per tutta la Bonelli, le nuove testate sono al limite dell'inguardabile (l'arcobaleno del titolo del Color Tex, le vignettone di Cani Sciolti...). E guardando cosa esce in edicola mi sa che i grafici bravi sono ancora più estinti dei grandi narratore, è la vittoria assoluta del pugno in un occhio e delle cacofonie cromatiche

 

Una cosa Villa per esempio la fa  molto meglio di Piccinelli: sa "staccare" le figure in primo piano. Guardate questa, già criticata in questo thread:

https://shop.sergiobonelli.it/tex/2021/01/06/albo/guatemala-1008858/

 

Vero, anche questa è "affollata" come quella di Piccinelli vista prima. Ma con una differenza fondamentale, che fa... tutta la differenza! in quella di Villa, l'occhio va DRITTO su Tex e Montales. Non solo sono centrali, ma il resto della copertina li "incornicia", e quello che avviene dietro è sullo sfondo. Non è come quella di Zagor, dove l'occhio non sa se guardare Zagor in primo piano o il mostro dietro o la porta o la scure o la freccia, tutto disegnato con lo stesso dettaglio (notate invece il lavoro di "copertura" che fa Villa con le ombre, per ridurre il peso dello sfondo)

 

Per lo stesso motivo, assolvo Villa per questa copertina, attaccata ingiustamente:

https://shop.sergiobonelli.it/tex/2021/04/06/albo/la-strega-della-palude-1020190/

 

Villa è forse l'unico copertinista alla Bonelli che riesce a far "sopravvivere" la drammaticità delle scene (statiche o dinamiche, quello che importa è il dramma, questa copertina di Galep ha Tex statico praticamente in posa: brutta, vero?)

https://www.comicsbox.it/cover/TEX_110.jpg

Secondo me Piccinelli sbaglia a mettere così tanta roba sulla scena. Tolto lo Zagor Clark Kent che non sopporto, la colorazione alla Martin Mystère peggiora ulteriormente delle copertine brutte. Mi spiace dirlo perchè apprezzo Piccinelli come disegnatore ma da quanto è morto Ferri non ho più visto una copertina di Zagor decente... Il confronto con Villa è oggettivo: Villa disegna più piani, Piccinelli fa il mischione!

Per quanto riguarda la grafica condivido il tuo pensiero: "Less is More"! Preferisco un cielo sgombro da elementi inutili con il solo titolo a spiccare! La vera pecca degli ultimi anni è proprio una grafica qualitativamente non adatta a disegni quasi sempre, in tutte le Collane, validi. 

3 ore fa, Diablero dice:

E senza Villa, purtroppo nascono mostri come questo:

https://shop.sergiobonelli.it/tex/2020/08/04/albo/la-frustata-1008551/

La più brutta copertina di Tex da anni! Come è potuta nascere? Se andate a vedere i thread di anteprima, Mario Milano ha disegnato SEPARATAMENTE tutti gli elementi. Aveva disegnato Tex a cavallo con la ragazza, da solo. Niente arco alle spalle niente mesa, niente avvoltoi, niente pistolero in primo piano. Probabilmente qualcosa si pensava di mischiarlo da subito (forse la prima idea era di mettere solo Tex e il pistolero in foreground). Forse. Chi lo sa? Ma qualcuno, ad un certo punto, ha pensato che era meglio metterci un muro con un arco in muratura. E poi una mesa, dietro. E poi gli avvoltoi, sopra.  oltre al titolo (che dimostra una volta per tutte che le scritte era meglio farle a mano, non con il computer), i nomi degli autori, il logo di Tex, il logo della Sergio Bonelli editore, etc etc.

 

Ho detto che era la peggiore da anni? No, scusate, dimenticavo questa:

https://shop.sergiobonelli.it/tex/2018/12/21/albo/l-uomo-dalle-pistole-d-oro-1004060/

 

Boh, io direi che Villa bisogna tenerselo stretto, e magari piuttosto sbrigarsi ad assumere un grafico più bravo...

Ti dico la verità, a me piace se inquadrata nella collana di cui fa parte. Nella mensile per me sarebbe bocciata ma sul cartonato fa il suo porco effetto. L'unica cosa che mi triggera è l'angolino di Tex che mi va a coprire il portale. Tutto sommato la tua critica ai grafici è giustificata!!!

La copertina di Guero semplicemente non riesce a unire i due disegni distinti. Se togliessimo la parte inferiore sarebbe una bellissima copertina, semplice e di impatto ma non sarebbe più una copertina di Tex! 

Per me la più brutta copertina di SEMPRE rimane questa:

Minaccia nelle tenebre e altre storie - Color Tex 8

 

Non so voi ma i Color Tex li ritengo tutti molto belli. Togliendo l'abominio qui sopra, la grande pecca della collana è un logo esageratamente grosso e pacchiano...

<span style="color:red">3 ore fa</span>, pecos dice:

3) La colorazione. Probabilmente ha ragione @Dix Leroy, la colorazione "classica" a cui siamo abituati è fondamentale per la riconoscibilità di Tex nell'espositore dell'edicola. Però trovo che tale colorazione sia perfetta per le copertine di Galep - con pochi dettagli che così risaltano ancora di più, e sfondi spesso monocromatici - e che penalizzi invece quelle di Villa, molto più ricche e in cui il più delle volte gli sfondi sono comunque riempiti di dettagli, mai vuote come in Galep. E forse è questo che fa la differenza quando si parla di visibilità in edicola: non tanto la colorazione, quanto l'avere una copertina piena di dettagli di fianco ad una in cui un paio di elementi si stagliano con decisione e colpiscono l'osservatore.

I disegni con colori originali di Villa sono un'altra storia rispetto a quelle ricolorate, una gioia per gli occhi. Non è un caso che tra le copertine di Villa che più mi sono piaciute negli ultimi anni, ci sono queste, che sono veri capolavori (e che non credo fossero poco visibili in edicola...):

Condivido... L'uso del color pastello molto acceso e di impatto visivo stava molto bene sulla vecchia guardia di copertinisti. E diciamocelo, il colore all'epoca era un elemento fondamentale tanto della grafica quanto della moda. Oggi, indipendentemente dalle capacità del disegnatore, un colore piatto fa letteralmente pena! Ritengo che la sfumatura di colore debba essere la base per ogni copertina contemporanea, la cosa ovviamente riduce la saturazione dei colori in alcuni punti e l'impatto visivo è molto più conciliante e realistico. Non è più il momento di avere i colori piatti e accecanti a meno che non ci sia la specifica intenzione di ricalcare una grafica e un mondo che, piaccia o non piaccia, oggi è diverso.

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In tutto questo, nessuno ha nominato Dotti, che a mio avviso su Tex Willer sta facendo un ottimo lavoro:

 

1603976323312.png--el_paso_del_norte___t 1598623624753.jpg--i_razziatori_del_nuec 1562056942276.jpg--pinkerton_lady___tex_ 1556026804215.png--la_prigioniera___tex_ 1539597844211.jpg--vivo_o_morto____tex_w

 

Merito anche dei colori. Sinceramente, in queste copertine lo preferisco anche a Villa.

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<span style="color:red">5 ore fa</span>, Diablero dice:

Uno che per me "buca" l'edicola è Fabrizio De Tommaso, che faceva le copertine di Morgan Lost. Nella prima serie non l'avevo notato, vista la grafica orrenda che lo faceva somigliare ad un tascabile Eura, e nelle Dark Novels troppo stesso erano troppo scure e nere (essendo dark...), ma alcune delle sue copertine mi hanno quasi spinto a comprare l'albo (quasi... poi leggevo il logo e mi ricordavo chi lo scriveva, e mi passava subito)

 

un paio di esempi:

https://shop.sergiobonelli.it/morgan-lost/2019/04/05/albo/nessun-gufo-in-alabama-1004466/

https://shop.sergiobonelli.it/morgan-lost/2020/02/07/albo/il-ritorno-di-anja-1007756/

 

Ed è un esempio della differenza di cui parlavo: come illustratore non mi piace molto, storco immediatamente il naso per il massiccio ed evidente uso di fotografie e il "fotorealismo"..  Cavenago come illustratore e disegnatore mi piace molto di più.

 

Però ecco le ultime due copertine di Cavenago per Dylan Dog:

https://shop.sergiobonelli.it/dylan-dog/2021/03/30/albo/giochi-innocenti-1009172/

https://shop.sergiobonelli.it/dylan-dog/2021/02/26/albo/i-padroni-del-nulla-1009052/

 

Belle, sì, ma nell'edicola si confondono fra le altre. È da molto che ho smesso di comprare Dylan Dog, ma mi ricordo che quando ancora lo compravo, a volte usciva il nuovo numero ma non me ne accorgevo se non me lo faceva notare l'edicolante.

 

Allargando il discorso: cosa fa "grande" una copertina? Ci sono disegnatori più bravi a "bucare" l'edicola, ma serve anche una grafica che li esalti (invece di coprirli con pataccume nerd di pessimo gusto), loghi e titoli che colpiscano (e magari non scopiazzati da Topolino...).

 

Ecco perchè le copertine di Ferri erano così:

https://shop.sergiobonelli.it/scheda/3805/Fucilazione-.html

https://shop.sergiobonelli.it/scheda/3808/Sfida-all-ignoto.html

https://shop.sergiobonelli.it/scheda/3791/Il-Fante-di-Picche.html

https://shop.sergiobonelli.it/scheda/3778/La-casa-del-terrore.html

 

Mentre quelle di Piccinelli sono così:

https://shop.sergiobonelli.it/zagor/2020/09/30/albo/la-sindrome-di-beelzebul-1008723/

 

La scena è drammatica, certo...  se la guardi un po' dopo aver comprato l'albo, e capisci che Zagor non si è accorto del mostro ghignante (e un po' ridicolo...) dietro di lui e per quello gli dà le spalle...  Però quando la vedi in edicola è un mascherone colorato in cui non si distingue niente.

Colpa di Piccinelli? Un po' sì, lo Zagor "capellone" e leccatino disegnato da supereroe è suo. Ma il bozzetto glie l’avrà scelto qualcuno, che gli avrà dato istruzioni (visto che lui la storia non l'ha ancora letta), e gli ha detto di fare una scena simile. Il font anonimo del titolo non l'ha fatto lui e non ha scelto lui di mettere "Zagor" così vicino al titolo. Una copertina così "affollata" indica che qualcuno gli dice di aggiungere, aggiungere, invece di togliere, togliere: il disegnatore fa quello che gli dicono.  E lì nessuno di è accorto che se levavano tutta quella roba sullo sfondo (mostro compreso) e riposizionavano Zagor più grande, la copertina veniva meglio.

 

La grafica purtroppo è un problema ormai per tutta la Bonelli, le nuove testate sono al limite dell'inguardabile (l'arcobaleno del titolo del Color Tex, le vignettone di Cani Sciolti...). E guardando cosa esce in edicola mi sa che i grafici bravi sono ancora più estinti dei grandi narratore, è la vittoria assoluta del pugno in un occhio e delle cacofonie cromatiche

 

E su Tex?  Tex è afflitto dalle patacche dei pataccari, non fa in tempo a mollarne una che i pataccari ne mettono un'altra, e capisco che in queste condizioni fare una immagine di copertina chiara e semplice sia difficile, ma ancora ci riescono.

 

Una cosa Villa per esempio la fa  molto meglio di Piccinelli: sa "staccare" le figure in primo piano. Guardate questa, già criticata in questo thread:

https://shop.sergiobonelli.it/tex/2021/01/06/albo/guatemala-1008858/

 

Vero, anche questa è "affollata" come quella di Piccinelli vista prima. Ma con una differenza fondamentale, che fa... tutta la differenza! in quella di Villa, l'occhio va DRITTO su Tex e Montales. Non solo sono centrali, ma il resto della copertina li "incornicia", e quello che avviene dietro è sullo sfondo. Non è come quella di Zagor, dove l'occhio non sa se guardare Zagor in primo piano o il mostro dietro o la porta o la scure o la freccia, tutto disegnato con lo stesso dettaglio (notate invece il lavoro di "copertura" che fa Villa con le ombre, per ridurre il peso dello sfondo)

 

Per lo stesso motivo, assolvo Villa per questa copertina, attaccata ingiustamente:

https://shop.sergiobonelli.it/tex/2021/04/06/albo/la-strega-della-palude-1020190/

 

(Assolvo SOLO Villa, eh, che la copertina purtroppo è massacrata da patacche e strilli che la rovinano, e costringono anche qui logo e titolo ad essere schiacciati uno sull'altro. Però rispetto a Zagor notate che il titolo, anche se fatto con il solito font anonimo, è graficamente ben impostato).

 

A parte le patacche e il logo,guardiamo il disegno di Villa: strega, pistolero e Tex NON sono elementi slegati come in quella di Piccinelli. Guardate dove puntano le pistole. Guardi Tex e l'occhio viene diretto sul pistolero seguendo la linea di tiro della pistola. Guardi il pistolevo e l'occhio viene diretto su Tex.  E la foresta attorno non distrae, ma anzi aiuta ad "inquadrare" l'azione nello spazio centrale, quasi a dirti "ti prego, non far caso alle patacche e ai triangoli, lì ho messo la foresta e quindi non entrano nel quadro con i protagonisti"

 

Villa è forse l'unico copertinista alla Bonelli che riesce a far "sopravvivere" la drammaticità delle scene (statiche o dinamiche, quello che importa è il dramma, questa copertina di Galep ha Tex statico praticamente in posa: brutta, vero?)

https://www.comicsbox.it/cover/TEX_110.jpg

...sotto il continuo attacco che subiscono da pessime grafiche, dai pataccari, dalla mania del voler copertine che siano vignette interne (per fortuna Boselli non pare colpito da questo strano morbo che ad un certo punto aveva preso pure Sergio Bonelli)

 

Carnevale non lo vedo per nulla adatto. Andrebbe bene per una serie spaghetti-western, alla Sergio Leone (e infatti le sue copertine dei volumi di Tex Willer danno quell'impressione),  ma è troppo "manifesto cinematografico anni 70" per Tex.

 

E senza Villa, purtroppo nascono mostri come questo:

https://shop.sergiobonelli.it/tex/2020/08/04/albo/la-frustata-1008551/

La più brutta copertina di Tex da anni! Come è potuta nascere? Se andate a vedere i thread di anteprima, Mario Milano ha disegnato SEPARATAMENTE tutti gli elementi. Aveva disegnato Tex a cavallo con la ragazza, da solo. Niente arco alle spalle niente mesa, niente avvoltoi, niente pistolero in primo piano. Probabilmente qualcosa si pensava di mischiarlo da subito (forse la prima idea era di mettere solo Tex e il pistolero in foreground). Forse. Chi lo sa? Ma qualcuno, ad un certo punto, ha pensato che era meglio metterci un muro con un arco in muratura. E poi una mesa, dietro. E poi gli avvoltoi, sopra.  oltre al titolo (che dimostra una volta per tutte che le scritte era meglio farle a mano, non con il computer), i nomi degli autori, il logo di Tex, il logo della Sergio Bonelli editore, etc etc.

 

"alla fiera dell'Est, per due soldi una patacca in più il mio editore comprò.. e la aggiunse in copertina, dicendo che più roba c'era, meglio era."

 

Ho detto che era la peggiore da anni? No, scusate, dimenticavo questa:

https://shop.sergiobonelli.it/tex/2018/12/21/albo/l-uomo-dalle-pistole-d-oro-1004060/

 

Boh, io direi che Villa bisogna tenerselo stretto, e magari piuttosto sbrigarsi ad assumere un grafico più bravo...

 

(ma non voglio buttare tutta la colpa addosso ai grafici, che una volta che parlavo con uno, mi ha svelato che persino lui ha gli incubi pensando alle nefandezze a cui lo costringe il suo editore...ma alla fine, chi paga ha l'ultima parola)

 

 

 

 

Le copertine degli album sono pura  farina del sacco degli autori. Tutte subite da noi. A volte sono belle (Sfida nel Montana, per es) e a volte... beh... ti assicuro che guéra e Milano hanno fatto tutto da soli e non c'è stato alcun modo di intervenire. Idem gli altri.

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, pecos dice:

In tutto questo, nessuno ha nominato Dotti, che a mio avviso su Tex Willer sta facendo un ottimo lavoro:

 

1603976323312.png--el_paso_del_norte___t 1598623624753.jpg--i_razziatori_del_nuec 1562056942276.jpg--pinkerton_lady___tex_ 1556026804215.png--la_prigioniera___tex_ 1539597844211.jpg--vivo_o_morto____tex_w

 

Merito anche dei colori. Sinceramente, in queste copertine lo preferisco anche a Villa.

Dotti è molto bravo, più volte l'ho lodato a gran voce. Ha un solo piccolissimo problema, per ora le sue copertine sono molto belle ma peccano di proporzioni in dettagli piccoli ed evidenti.

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3 hours ago, borden said:

Le copertine degli album sono pura  farina del sacco degli autori. Tutte subite da noi. A volte sono belle (Sfida nel Montana, per es) e a volte... beh... ti assicuro che guéra e Milano hanno fatto tutto da soli e non c'è stato alcun modo di intervenire. Idem gli altri.

 

Ah! Grazie per l'informazione! Questo fa calare il voto per i rispettivi volumi! (Che già per Guéra era piuttosto basso...)!   :(

 

Riguardo alla critica che vedo fare da tanti sulla "scarsa fantasia" delle cover di Villa....  non è che molti vogliono la moglie ubriaca e poi si lamentano che la botte è vuota?

 

Voglio dire...  vedo anche un sacco di lamentele ogni volta che la copertina presenta scene non presenti nell'albo (cosa che Galep faceva praticamente SEMPRE).

 

Ma benedetti ragazzi... se pretendete che la copertina...

1) riguardi una scena presente nell'albo, e

2) non faccia spoiler

...è OVVIO che il 90% delle copertine saranno di Tex in posa generica o che guarda con sfida gli avversari (se possono essere svelati)! 

 

Non si può pretendere di imbrigliare fantasia e creatività... e poi lamentarsi perché c'è poca fantasia e creatività!

 

Guardiamo le cover di Galep portate ad esempio:  non ce n'è una che presenti una scena che avvenga nella storia! (quella di "inferno a Robber City" non ha proprio niente a che fare, e quella di "massacro" poi... e "i killer", "Chinatown", "la regina della notte"...  oggi quanti strillerebbero alla copertina ingannevole?

 

Se volete che Villa spazi di più e faccia copertine più varie, forse sarebbe il caso di smetterla con la richiesta che disegni praticamente una vignetta dell'interno, e dargli la stessa "licenza creativa" che aveva Galep (io sarei totalmente favorevole, la copertina deve farti sognare, deve attirarti, non deve essere un semplice riassuntino o peggio uno spoiler...)

 

 

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<span style="color:red">2 ore fa</span>, virgin dice:

Per una volta mi trovo d'accordo con Johnny. Mani e pistole, teste e cappelli nelle copertine di Dotti non vanno mai molto d'accordo tra loro. :D

Perchè per una volta, caro Virgin? Ahahah alla fine ognuno critica il messaggio, non tanto la persona... Comunque obiettivamente sono dettagli da migliorare!

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L'obiettivo di base è caratterizzare Tex in copertina, non è detto che basterebbe solo il logo della testata a farlo; l'intento è quello di precisare che si tratta di "quel" prodotto. Per questo non critico la copertina dell'ultimo Maxi: è a suo modo celebrativa, quindi giusto ci fossero tutti i pard (la S non ce la metto). Poi, Villa come Galep fa schizzi di proposte e in base a quelli si procede. Rispetto a Gale è certamente propenso a riempire di più la pagina, ma non lo trovo un difetto e se comparo le sue ad altre copertine della Bonelli non lo vedo né in affanno né in difetto. Con scelte diverse interpreta comunque quello che dal copertinista ci si aspetta: presenza del personaggio più che sua predominanza nella scena. Infine: in un contesto di lettori che immagino abbiano in larga parte fatto la Maturità quando il voto finale era 60 e non 100, come diceva Ivano Dionigi, ex rettore dell'Università di Bologna, "Tradizione è conservare il fuoco, non adorare le ceneri". E la tradizione delle copertine di Tex è una torcia che Galep ha consegnato a Villa e che quest'ultimo tiene accesa benissimo.

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  • Collaboratori

La discussione ha un po' assunto involontariamente i contorni di partigianeria tra chi preferisce Galep e chi difende a spada tratta Villa. Quando in effetti non si discutono come copertinisti ne l'uno ne l'altro.

 

Più che di stile  o bravura a bucare, io parlavo di contenuti e ancora non ho capito chi vorrebbe un Villa con una copertina meno ricca di dettagli, chi vorrebbe un Tex più centrale o dinamico, chi vorrebbe un copertina a tinta unita e chi con i veri colori, cioè chi se la prende con il colorista o con chi gli detta questi colori che siamo d'accordo tutti sono del tutto insoddisfacenti.

 

Chi resta amareggiato per le patacche, chi tutto sommato della copertina poco si interessa.

 

Chi non ha capito che rifarsi a modelli degli anni sessanta (ma anche anni trenta) reinterpretandoli con uno stile attuale potrebbe essere qualcosa di rivoluzionario come lo erano le copertine di Galep che ne copiava posizioni, visione d'insieme ecc creando i capolavori che ci ha regalato. Ah copiava Galep ma copiava anche Ferri: tutte le copertine di Zagor hanno come quellle di Tex la loro dime novel di rififerimento. E copia anche Villa, è capitato diverse volte, quando magari gli dicono di copiare qualche fonte americana. Magari è che appunto non glielo dicono abbastanza. Un Alberto Giolitti che che in una sola storia tra i personaggi ti metteva un Klaus Kinski o un Lee Van Cleef, cito così a memoria, faceva benissimo: io ho sempre apprezzato questo genere di omaggi.

 

In generale, siete soddisfatti delle copertine dei giornaletti SBE ? Le considerate adeguate al mercato di oggi ? Siamo sicuri che una bella copertina che era quella che ci attirava come una calamita quando eravamo giovani  (parlo delle vecchie generazioni), con il personaggio bene in vista e messo in rocambolesche situazioni, non sia quello che manchi veramente al fumetto italiano di oggi ?

 

E se Villa è costretto a farti la strega una vecchina che non si capisce se è africana oppure scappata da quale ospizio geriatrico, quando Galep aveva a disposizione un Letteri che ti disegnava la diablera, la donna più bella e affascinante mai apparsa sulle pagine di Tex, non sia un po' prendersela anche con la persona sbagliata ?

 

Edito per aggiungere:

 

9788869115127.jpg

 

Peccato per la riconoscibilità del suo Tex, ma Font è uno che le copertine le sa disegnare.

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31 minutes ago, ymalpas said:

In generale, siete soddisfatti delle copertine dei giornaletti SBE ? Le considerate adeguate al mercato di oggi ?

In generale, no. Ma come ho spiegato nei miei post precedenti in questo thread, in genere il problema non è l'abilità dei disegnatori, ma piuttosto:

1) la grafica (il crollo rispetto all'epoca di Corteggi mi pare più che evidente)

2) le interferenze (patacche, triangolini, squilli, concorsi, variant, etc.)

3) il volere a tutti i costi (non ho mai capito se davvero è una fissazione dei lettori o un idea strampalata delle redazioni) copertine che siano un fotogramma ingrandito dell'interno

4) l'ossessione per l'aggiunta di dettagli, anche qui non ho mai capito se per imprinting dei nuovi disegnatori, per ossessioni redazionali o per ossessive richieste del pubblico)

 

Poi, se dal "generale" andiamo sulle singole serie, Tex per me è fra quelli ancora messi meglio. L'ossessione per i dettagli sullo sfondo e la richiesta di fare scene interne sono addirittura calate. Il principale problema (solo su Tex. eh, che altre serie ne hanno di ben maggiori) è la proliferazione di triangolini, patacche e simili.

 

Infine, dire "di oggi" per me è fuorviante. I lettori di fumetti non sono ragazzini fanatici della trap, e in particolare non lo sono i lettori Bonelli. I criteri di una buona copertina per un albo Bonelli oggi sono gli stessi di 40 anni fa. È solo più difficile (per le ragioni dette prima) riuscirci.

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<span style="color:red">2 ore fa</span>, virgin dice:

Ma no, @JohnnyColt... era solo una simpatica battuta di spirito sul fatto che non texianamente, ma sull'universo, abbiamo sempre due opinioni opposte. :D

Questo è vero... Ahahah

La differenza è il bello del mondo proprio per questo! :D

<span style="color:red">1 ora fa</span>, ymalpas dice:

La discussione ha un po' assunto involontariamente i contorni di partigianeria tra chi preferisce Galep e chi difende a spada tratta Villa. Quando in effetti non si discutono come copertinisti ne l'uno ne l'altro.

Più che di stile  o bravura a bucare, io parlavo di contenuti e ancora non ho capito chi vorrebbe un Villa con una copertina meno ricca di dettagli, chi vorrebbe un Tex più centrale o dinamico, chi vorrebbe un copertina a tinta unita e chi con i veri colori, cioè chi se la prende con il colorista o con chi gli detta questi colori che siamo d'accordo tutti sono del tutto insoddisfacenti.

Sarò sincero, solo copertine scarne o con Tex centrato mi annoierebbero a morte. Il valore di Galep è stato rendere degnamente tanto la scarsità quanto l'abbondanza. Il valore di Villa è aver preso il testimone nel miglior modo possibile. Alla tua critica verso Villa, etichettando i suoi lavori come rindondanti, mi sono prodigato nel dirti che dal 700 in poi è evidente una somiglianza alla fascia 500 ma le copertine senza sfondo o con i piani sovrapposti dimostrano anche che Villa ha oggi la possibilità di diversificare le proprie cover. Il bello del nostro copertinista, e non è difenderlo a spada tratta, sta nel fatto che riesce ad amalgamare con sapienza scene concitate a scene eroicamente statuarie. Ho già dimostrato nelle mie critiche a Dotti e ad altri come un autore che mi piace non debba essere per forza di cose da lodare a priori. E non credo neppure che serva farlo notare tra persone adulte e coscienti.

<span style="color:red">1 ora fa</span>, ymalpas dice:

io ho sempre apprezzato questo genere di omaggi.

E lo abbiamo notato! Anche troppo...

L'omaggio una tantum con il preciso scopo di omaggiare locandine vecchie di 70 anni ha un senso, rendere ciò lo standard è sintomo di mancanza di idee nuove e di anacronismo puro!

<span style="color:red">1 ora fa</span>, ymalpas dice:

In generale, siete soddisfatti delle copertine dei giornaletti SBE ? Le considerate adeguate al mercato di oggi ? Siamo sicuri che una bella copertina che era quella che ci attirava come una calamita quando eravamo giovani  (parlo delle vecchie generazioni), con il personaggio bene in vista e messo in rocambolesche situazioni, non sia quello che manchi veramente al fumetto italiano di oggi ?

Sì, siamo sicuri! Chi prende un fumetto oggi non lo fa per la copertina più o meno colorata, lo fa per la qualità percepita del prodotto. Anche un cliente occasionale prende Tex perchè è Tex, prende Nathan Never perche è Nathan Never e così via... L'edicola ha molti rivali di intrattenimento ma grazie a internet può indirizzare gli utenti a ciò che di fatto essi vogliono! Criticare la qualità media delle copertine Bonelli per me è assurdo perchè di fatto abbiamo oggi un roster di grandi professionisti! Per fortuna oggi non ci sono più certi orrori che nelle edicole degli anni '70 invece erano la norma. Siamo più onesti con noi stessi!

Poi, che Piccinelli non spacchi in edicola può essere un'opinione come un'altra: dico la mia ma non critico le idee altrui!

<span style="color:red">1 ora fa</span>, ymalpas dice:

E se Villa è costretto a farti la strega una vecchina che non si capisce se è africana oppure scappata da quale ospizio geriatrico, quando Galep aveva a disposizione un Letteri che ti disegnava la diablera, la donna più bella e affascinante mai apparsa sulle pagine di Tex, non sia un po' prendersela anche con la persona sbagliata ?

Ma non ti stufi di questi continui, insulsi e asfissianti paragoni? Siamo nel 2021: GLB, Galep, Letteri, Ferri e Sergio SONO MORTI! Si cerchi anche un solo momento di ragionare nel merito di chi c'è oggi, di come lavora, in che ambiente e quali sono gli spunti culturali che un qualsiasi autore di fumetti può oggi avere. Ma solo io sono veramente stufo di sentire analizzare il mondo attuale dando per scontato che le scelte di 50 anni fa, prese da persone nate per lo meno 100 anni fa e frutto di una società di 50 anni fa siano ancora oggi attuabili al 100%? Non so se ve ne siete accorti ma il mondo del fumetto sta calando a picco...

 

 

<span style="color:red">58 minuti fa</span>, Diablero dice:

il problema non è l'abilità dei disegnatori

  • Verissimo!
<span style="color:red">58 minuti fa</span>, Diablero dice:

1) la grafica (il crollo rispetto all'epoca di Corteggi mi pare più che evidente)

  • La grafica è andata a peggiorarsi nel tempo, paradossalmente la digitalizzazione ha creato un limbo in cui i professionisti Bonelli non sono ancora del tutto in sintonia con la tecnologia e la semplicità.
<span style="color:red">1 ora fa</span>, Diablero dice:

2) le interferenze (patacche, triangolini, squilli, concorsi, variant, etc.)

  • Se per i triangolini posso dire che non sono bellissimi, per il resto mi sono già posto con una diversa opinione. Non mi ripeto.
<span style="color:red">1 ora fa</span>, Diablero dice:

3) il volere a tutti i costi (non ho mai capito se davvero è una fissazione dei lettori o un idea strampalata delle redazioni) copertine che siano un fotogramma ingrandito dell'interno

  • Dipende dalla fattura della copertina, secondo me. Se una copertina è brutta o mal costruita rimane tale indipendentemente dall'origine. Io sono tra quelli che nel 2021 PRETENDE l'attinenza alla storia...
<span style="color:red">1 ora fa</span>, Diablero dice:

4) l'ossessione per l'aggiunta di dettagli, anche qui non ho mai capito se per imprinting dei nuovi disegnatori, per ossessioni redazionali o per ossessive richieste del pubblico)

  • Se parli del mero disegno ti rispondo come all'ultimo punto. Per le varie graviche barocche e opulente sì, condivido!
<span style="color:red">1 ora fa</span>, Diablero dice:

I criteri di una buona copertina per un albo Bonelli oggi sono gli stessi di 40 anni fa. 

Basta rendersi conto di cosa si sta producendo. Siamo nel 2021, ragioniamo con i gusti e le strategie del 2021.

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<span style="color:red">2 ore fa</span>, ymalpas dice:

La discussione ha un po' assunto involontariamente i contorni di partigianeria tra chi preferisce Galep e chi difende a spada tratta Villa. Quando in effetti non si discutono come copertinisti ne l'uno ne l'altro.

 

Più che di stile  o bravura a bucare, io parlavo di contenuti e ancora non ho capito chi vorrebbe un Villa con una copertina meno ricca di dettagli, chi vorrebbe un Tex più centrale o dinamico, chi vorrebbe un copertina a tinta unita e chi con i veri colori, cioè chi se la prende con il colorista o con chi gli detta questi colori che siamo d'accordo tutti sono del tutto insoddisfacenti.

 

Chi resta amareggiato per le patacche, chi tutto sommato della copertina poco si interessa.

 

Chi non ha capito che rifarsi a modelli degli anni sessanta (ma anche anni trenta) reinterpretandoli con uno stile attuale potrebbe essere qualcosa di rivoluzionario come lo erano le copertine di Galep che ne copiava posizioni, visione d'insieme ecc creando i capolavori che ci ha regalato. Ah copiava Galep ma copiava anche Ferri: tutte le copertine di Zagor hanno come quellle di Tex la loro dime novel di rififerimento. E copia anche Villa, è capitato diverse volte, quando magari gli dicono di copiare qualche fonte americana. Magari è che appunto non glielo dicono abbastanza. Un Alberto Giolitti che che in una sola storia tra i personaggi ti metteva un Klaus Kinski o un Lee Van Cleef, cito così a memoria, faceva benissimo: io ho sempre apprezzato questo genere di omaggi.

 

In generale, siete soddisfatti delle copertine dei giornaletti SBE ? Le considerate adeguate al mercato di oggi ? Siamo sicuri che una bella copertina che era quella che ci attirava come una calamita quando eravamo giovani  (parlo delle vecchie generazioni), con il personaggio bene in vista e messo in rocambolesche situazioni, non sia quello che manchi veramente al fumetto italiano di oggi ?

 

E se Villa è costretto a farti la strega una vecchina che non si capisce se è africana oppure scappata da quale ospizio geriatrico, quando Galep aveva a disposizione un Letteri che ti disegnava la diablera, la donna più bella e affascinante mai apparsa sulle pagine di Tex, non sia un po' prendersela anche con la persona sbagliata ?

 

Edito per aggiungere:

 

9788869115127.jpg

 

Peccato per la riconoscibilità del suo Tex, ma Font è uno che le copertine le sa disegnare.

Sarà, ma è una copertina che a me non piace (eufemismo)

 

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