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TWF - Tex Willer Forum

[526/527] I Fratelli Donegan


ymalpas
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Soggetto e sceneggiatura: Claudio Nizzi
Disegni: Miguel Angel Repetto
Periodicità mensile: Agosto 2004 - Settembre 2004
Inizia nel numero 526 e finisce nel numero 527



A Silver Town, turbolenta cittadina mineraria, di quelle nate dalla notte al giorno e che altrettanto rapidamente possono scomparire nel nulla, la legge è amministrata dai fratelli Donegan, gente che non ha bisogno di prove, n° di scrupolose indagini, per mandare al capestro qualche poveraccio. Sulle loro imprese, indaga un ranger sotto copertura, ma finisce per cadere vittima delle pistole dei discussi tutori dell'ordine. Purtroppo per loro, la cosa accade proprio sotto gli occhi di Tex e Carson.




© Sergio Bonelli Editore

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  • 8 mesi dopo...

Premettendo che sono un giovane lettore, abituato da sempre a leggere il Tex di Nizzi (e che non sopporta tutte le frecciatine ironiche e gratuite che si fanno a questo grande autore, che ha dato un notevole contributo alla figura di Tex, e che, nonostante gli ultimi evidenti cedimenti, sia ancora in grado di ideare nuovi soggetti freschi e originali), credo che questa sia una buona storia, purtroppo rovinata da una sceneggiatura sempre sotto la media, e priva di effettivi colpi di scena; non mi è proprio piaciuto quando Tex è stato salvato per la seconda volta dagli indiani, o quando compare all'improvviso la figura del ragazzo indiano amico di Ben Rogers che si rivela essere il è il nipote del capo indiano: qu? è evidente come Nizzi ha cercato di guadagnare pagine, cercando di arrivare al più presto alla fine. Davvero un peccato per una storia che inizialmente si preannunciava molto buona e originale, e che poi si è rivelata un ennesimo fallimento.

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  • 1 anno dopo...

In effetti la sceneggiatura in questa storia è al quanto poco riuscita, in quanto rende Tex una mezza cartuccia. Oltre all'esempio fornito da theLord, ne citerei anche un altro:

quello dell'impiccaggione dell'irlandese, davanti agli occhi di Tex. Per quanto possa essere stata una scelta dovuta per far trasparire la crudeltà e la spietatezza dello sceriffo,? una scena difficile da digerire, vedere i nostri che se ne stanno li a guardare senza muovere un dito.
Mai visto un Tex così arrendevole, un Tex che arriva sempre in ritardo, un Tex che ha bisogno di così tanti aiuti esterni. La nota positiva è che almeno nel finale si da una svegliata, quando decide di affrontare a viso aperto i fratelli Donegan. Ma è comunque poca cosa. I disegni di Repetto mi piacciono molto, soprattutto nel modo in cui utilizza l'effetto del chiaro-scuro. VOTO:Storia:5Disegni:8
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  • 2 anni dopo...

Questa storia è un p? scialba e credo che i punti più deboli siano i seguenti:

1) Già l'inizio è debole, una città in mano a cinque fratelli, uno dei quali è stato chiamato per fare lo scerifo e si è portato dietro il resto della famiglia. Ma in base a cosa i cittadini, in realtà il reverendo della città, avrebbero chiamato proprio loro, che referenze aveva? Se uno vuole mettere ordine nella città in cui abita cerca di mettersi nelle mani di una persona con un passato onesto non con un avventuriero. 2) Ben Rogers dopo aver confessato viene inspiegabilmente non solo graziato, con la flebile scusa di doverlo ulteriormente far interrogare dallo sceriffo, ma anche lasciato solo, neanche il più stupido dei cattivi poteva fare una scelta del genere del tutto improponibile3) Tex e Rogers si accorgono di essere sotto tiro su alla vecchia miniera, dal volo degli uccelli, dal luccichio dell'arma, ma avanzano imperterriti fino a quando i proiettili non gli fischiano sulla testa... perchè mai?4) nel duello finale 4 uomini ben coperti con winchester a pochi metri da Tex, Carson e Rogers non riescono neanche a fargli un graffio, neanche un cavallo riescono a beccare... ci sarei riuscito anch'io. Se poi si pensa che si trattava di gente abituata a sparare come duello mi sembra più una farsa5) ... e vogliamo parlare degli indiani che dopo anni arrivano proprio in quel momento dalle parti della miniera... ma questo sarebbe il meno in questa storia
In definitiva più di 7 non mi sento di valutarla.
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  • 8 mesi dopo...

Questa storia è un p? scialba e credo che i punti più deboli siano i seguenti:

1) Già l'inizio è debole, una città in mano a cinque fratelli, uno dei quali è stato chiamato per fare lo scerifo e si è portato dietro il resto della famiglia. Ma in base a cosa i cittadini, in realtà il reverendo della città, avrebbero chiamato proprio loro, che referenze aveva? Se uno vuole mettere ordine nella città in cui abita cerca di mettersi nelle mani di una persona con un passato onesto non con un avventuriero. 2) Ben Rogers dopo aver confessato viene inspiegabilmente non solo graziato, con la flebile scusa di doverlo ulteriormente far interrogare dallo sceriffo, ma anche lasciato solo, neanche il più stupido dei cattivi poteva fare una scelta del genere del tutto improponibile3) Tex e Rogers si accorgono di essere sotto tiro su alla vecchia miniera, dal volo degli uccelli, dal luccichio dell'arma, ma avanzano imperterriti fino a quando i proiettili non gli fischiano sulla testa... perchè mai?4) nel duello finale 4 uomini ben coperti con winchester a pochi metri da Tex, Carson e Rogers non riescono neanche a fargli un graffio, neanche un cavallo riescono a beccare... ci sarei riuscito anch'io. Se poi si pensa che si trattava di gente abituata a sparare come duello mi sembra più una farsa5) ... e vogliamo parlare degli indiani che dopo anni arrivano proprio in quel momento dalle parti della miniera... ma questo sarebbe il meno in questa storia
Condivido in pieno il punto di vista di West10 su questa storia. Inoltre aggiungo che già nelle prime pagine si viene a scoprire chi è il responsabile dei vari omicidi e condanne che avvengono a Silvertown. Un po più di mistero non penso avrebbe fatto male. Tex è sempre in balia degli eventi e deve essere aiutato da agenti esterni per salvarsi (vedi l'arrivo provvidenziale degli indiani). Ben Rogers inspiegabilmente graziato e lasciato in vita. Buoni i disegni di Repetto. Voto 6,5 alla tramaVoto 7,5 ai disegni
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  • 5 mesi dopo...

devo dire che anche nizzi nel libro ha fatto autocritica su questa storia, tex continuamente salvato fa la figura del beota per non parlare dell'ideona di fare 5 sceriffi tutti uguali!! seppur i disegni di repetto siano buoni, no via questa merita un 4 e morta l

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  • 2 settimane dopo...

Nonostante gli ineccepibili punti deboli (due su tutti: l'eccessiva ed insolita prudenza di Tex e Carson e l'arrivo sin troppo tempestivo degli Arapahos), ho trovato questa storia nel complesso gradevole: 7,5 alla sceneggiatura ed 8 ai disegni.

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  • 1 mese dopo...

Questa storia è un p? scialba e credo che i punti più deboli siano i seguenti:

1) Già l'inizio è debole, una città in mano a cinque fratelli, uno dei quali è stato chiamato per fare lo scerifo e si è portato dietro il resto della famiglia. Ma in base a cosa i cittadini, in realtà il reverendo della città, avrebbero chiamato proprio loro, che referenze aveva? Se uno vuole mettere ordine nella città in cui abita cerca di mettersi nelle mani di una persona con un passato onesto non con un avventuriero. 2) Ben Rogers dopo aver confessato viene inspiegabilmente non solo graziato, con la flebile scusa di doverlo ulteriormente far interrogare dallo sceriffo, ma anche lasciato solo, neanche il più stupido dei cattivi poteva fare una scelta del genere del tutto improponibile3) Tex e Rogers si accorgono di essere sotto tiro su alla vecchia miniera, dal volo degli uccelli, dal luccichio dell'arma, ma avanzano imperterriti fino a quando i proiettili non gli fischiano sulla testa... perchè mai?4) nel duello finale 4 uomini ben coperti con winchester a pochi metri da Tex, Carson e Rogers non riescono neanche a fargli un graffio, neanche un cavallo riescono a beccare... ci sarei riuscito anch'io. Se poi si pensa che si trattava di gente abituata a sparare come duello mi sembra più una farsa5) ... e vogliamo parlare degli indiani che dopo anni arrivano proprio in quel momento dalle parti della miniera... ma questo sarebbe il meno in questa storia
In definitiva più di 7 non mi sento di valutarla.
Ti quoto ancora, West10, ma come al solito dissento sul voto: proprio per queste caratteristiche per me la storia è sotto la sufficienza. Non il 4 di Waco, perchè il primo albo è comunque gradevole, ma un 5 senza dubbio, per un secondo albo dalla sceneggiatura veramente indecorosa. Peccato per i disegni di Repetto, molto molto belli.
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  • 1 anno dopo...

Questa storia è un p? scialba e credo che i punti più deboli siano i seguenti:

1) Già l'inizio è debole, una città in mano a cinque fratelli, uno dei quali è stato chiamato per fare lo scerifo e si è portato dietro il resto della famiglia. Ma in base a cosa i cittadini, in realtà il reverendo della città, avrebbero chiamato proprio loro, che referenze aveva? Se uno vuole mettere ordine nella città in cui abita cerca di mettersi nelle mani di una persona con un passato onesto non con un avventuriero. 2) Ben Rogers dopo aver confessato viene inspiegabilmente non solo graziato, con la flebile scusa di doverlo ulteriormente far interrogare dallo sceriffo, ma anche lasciato solo, neanche il più stupido dei cattivi poteva fare una scelta del genere del tutto improponibile3) Tex e Rogers si accorgono di essere sotto tiro su alla vecchia miniera, dal volo degli uccelli, dal luccichio dell'arma, ma avanzano imperterriti fino a quando i proiettili non gli fischiano sulla testa... perchè mai?4) nel duello finale 4 uomini ben coperti con winchester a pochi metri da Tex, Carson e Rogers non riescono neanche a fargli un graffio, neanche un cavallo riescono a beccare... ci sarei riuscito anch'io. Se poi si pensa che si trattava di gente abituata a sparare come duello mi sembra più una farsa5) ...? e vogliamo parlare degli indiani che dopo anni arrivano proprio in quel momento dalle parti della miniera... ma questo sarebbe il meno in questa storia
In definitiva più di 7 non mi sento di valutarla.
Ti quoto ancora, West10, ma come al solito dissento sul voto: proprio per queste caratteristiche per me la storia è sotto la sufficienza. Non il 4 di Waco, perchè il primo albo è comunque gradevole, ma un 5 senza dubbio, per un secondo albo dalla sceneggiatura veramente indecorosa. Peccato per i disegni di Repetto, molto molto belli.
Direi che soprattutto l'ultimo punto è quello più debole; la tempestivit? è caratteristica di tanti albi, forse stavolta si è andati un po' oltre. La tempestivit? sarebbe stata mitigata se fossero rimasti più tempo presenti nella storia ma questo mordi e fuggi è proprio sospetto. Condivisibili tutti i punti, ottima analisi. Sembra però che l'accoppiata Nizzi - Repetto generi sempre un Tex che ha bisogno di grossi aiuti esterni e che a volte inciampa in figure un p' barbine che qui sono più evidenti rispetto alla storia precedentemente realizzata dal duo. Repetto a me piace tantissimo e trovo sia davvero uno specialista nel disegnare le espressioni di stupore, mi sembrano fantastiche!Mi sembra di vedere qualcosa di Blasco in lui, altro disegnatore che ho apprezzato moltissimo.
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  • 1 anno dopo...

Iniziamo dai disegni. Repetto disegna un Tex (e un Carson) di assoluto livello, volti che vorrei vedere più spesso nella serie regolare. Anche nelle scene dinamiche il suo tratto è sicuro, insomma ottima performance. Insufficiente invece la prova di Nizzi, che parte bene, si perde un po' e non si ritrova più, con scelte che rendono la storia poco coerente e credibile (come segnalato da altri nel forum). Voti: soggetto e sceneggiatura 5, disegni 9.

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  • 2 anni dopo...

Ed eccoci alla famigerata "I fratelli Donegan".
Brutta, devo ammettere che è proprio brutta. Sicuramente una delle peggiori. Perché? Innanzitutto per la caratterizzazione dei pards, rappresentati come due inetti, e poi per la sceneggiatura, che fa acqua da tutte le parti.
Tra le due, quella che dà più fastidio é la prima e, dopo aver letto la splendida prestazione Boselliana della storia precedente, fa ancora più male.
Ma come é possibile maltrattare così un personaggio che sicuramente si é amato e col quale molto si é condiviso? Mi riferisco ovviamente a Nizzi, perché non posso credere che non si sia affezionato a Tex come possiamo fare noi lettori.
E allora, perché inserire certe scene imbarazzanti come quella della fuga di Tex e Carson dai fratelli sceriffi? Perché scappano come se avessero alle calcagna un'intera tribù di indiani sul piede di guerra? Perché non farli fermare e affrontarli come lo stesso Nizzi gli ha già fatto fare decine di volte? Per non parlare della scena dell'impiccagione o di quella nella quale Tex si avvede del riflesso del fucile, lo comunica al suo compagno, eppure non fa niente per evitare di essere preso di mira. Dalla faccia che fa, si meraviglia pure che gli stiano sparando addosso.
E gli Arapahos che li salvano per ben due volte? Da dove sono spuntati? Mah!
Bocciata!
Giudizio opposto, invece, sui disegni di Repetto, che a me sono sempre piaciuti.
Voto alla storia: 5
Voto ai disegni: 8

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  • 1 anno dopo...

Dopo aver annaspato faticosamente, cercando di rimanere a galla con storie mediocri, il buon Nizzi scivolò sotto la linea di galleggiamento con la storia in questione. Purtroppo, credo che “I fratelli Donegan” rientri nella lista delle prove peggiori che lo sceneggiatore abbia partorito per la serie ammiraglia. Se fino a quel momento il preoccupante calo narrativo era stato appena mitigato con un po’ di mestiere, nell’episodio in questione, nemmeno quello venne in aiuto. La trama che ne uscì fuori risulta noiosa, a tratti implausibile e con Tex e Carson davvero irriconoscibili e quanto di più lontano possa esserci dalla caratterizzazione originaria di Gian Luigi Bonelli. Anche il parco personaggi che si muove tra le tavole dei due albi non brilla per caratterizzazione e i villain, che danno pure il titolo al primo albo, sembrano l’imitazione seriosa dei fratelli Danton su Lucky Luke. Un gruppo di barboni vestiti da becchini che sembrano gemelli e che in fondo non lasciano minimamente il segno nell’immaginario del lettore. Ammetto che non rileggevo l’episodio dall’anno della sua uscita in edicola e anche adesso, a distanza di molto tempo, il mio giudizio non si è affatto migliorato. Già la scena iniziale in cui i nostri incontrano gli sceriffi banditi all’opera che impiombano il ranger in incognita, si presenta a mio avviso incongruente. Mi spiego: se Tex fosse all’oscuro di tutto e, capitato fortuitamente sul luogo dell’uccisione, inizi a indagare sui Donegan scoprendone gli scheletri negli armadi, potrei pure capirlo, ma si dà il caso che i nostri conoscano sia la vittima che la sua missione, dunque, cogliendo i barboni all’opera, bastava sfidarli a pistolettate e farli fuori con tutti i crismi della legge, chiudendo di fatto la storia nelle prime tavole.  Duro da digerire pure il fatto che Carson veda distintamente l’azione di uno dei fratelli che infila le banconote nella sella della vittima per incolparlo di un precedente omicidio e i nostri non battano ciglio. Da mal di stomaco la sequenza in cui i due ranger assistono a un atto di giustizia sommaria senza opporre resistenza e chinando il capo come comunissimi ignavi. Irriconoscibili davvero! Mi chiedo: sicuro di non aver sbagliato fumetto in edicola? Potrei continuare a lungo a elencare situazioni al limite del tollerabile, come il salvataggio dall’agguato grazie alla mandria condotta da Ben Rodgers, lo snodo narrativo forzato degli Arapahos (sul sentiero di guerra per cercare un ragazzino dopo anni, guarda un po’ che combinazione!) che si alleano ai nostri, i nemici che ci mettono pure del proprio lasciando vivo e libero Ben dopo averlo smascherato, permettendogli di spifferare i piani agli avversari. La fiera degli orrori. Non basta un finale più decente a salvare la prova e allontanare la bruttissima sensazione di due ranger abulici, inattivi, a tratti ingenui e quasi mai risolutivi. Rispetto molto Nizzi, ma questa storia a mio avviso era impubblicabile e fa fare un figurone a molte piccionate di Nolitta sulla saga. L’episodio avrà annoiato così’ tanto anche i redattori che si lasciarono sfuggire nella vignetta 5 di pagina 25 del primo albo, uno dei rari errori di lettering di Marina Sanfelice. Cose che capitano, allora come adesso, anzi, come altre volte scritto altrove sul forum, non invidio affatto il lavoro degli editor o di chi è addetto al controllo capillare di una pubblicazione. Buoni i disegni di Repetto, contraddistinti da uno stile classico che ben si sposa col genere e concordo con chi sostiene che le sue rappresentazioni grafiche di Tex e Carson, siano molto azzeccate e attinenti alla media. Ammetto che personalmente preferisco altri disegnatori, ma l’artista argentino negli ultimi anni della sua lunga carriera prima di lasciarci, si è disimpegnato molto bene sulla saga, mostrandosi un grande professionista delle nuvole parlanti. Il mio voto finale è 4

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Storia indifendibile, questa. Addirittura ridicola, sin dall'idea iniziale.

Decisamente una delle 4 o 5 storie peggiori di Nizzi, pegggio di questa, forse, solo quella di cane giallo, addirittura parodistica.

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  • 2 mesi dopo...
<span style="color:red;">1 ora fa</span>, valerio dice:

Ho visto che avevo dimenticato i voti a questa storia.

Nizzi 3. Mai peggio di così. Trovare qualcosa di più brutto nella saga è difficile.

 

Basta semplicemente leggere "Oltre il fiume".

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<span style="color:red;">11 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

Basta semplicemente leggere "Oltre il fiume".

 

Vorrei spendere una lancia a favore del Nizzi di questa storia. Sappiamo tutti che l'idea circolava già dalla primavera 2006 e si sarebbe trattato di una storia da destinare a Fernando Fusco, la sua ultima storia. Per lui Nizzi aveva pensato a qualcosa di non banale come il ritorno di Cane Giallo. Poi Fusco annuncia il suo definitivo ritiro, ci ripensa, ma decide di accettare solo storie corte, che allora poteva tradursi solo in un almanacco (che fu pubblicato poi nel 2010). Sappiamo tutti come la pensa Nizzi sui disegnatori. Quando nell'inverno 2008 gli fanno sapere che deve scrivere qualcosa per l'ultimo Ortiz, ormai inguardabile, c'è già stata la rottura con Sergio Bonelli che gli bocciava soggetto su soggetto, resta quella vecchia idea per Fusco che diventa la sceneggiatura che conosciamo per Ortiz. Chissà, scritta un paio d'anni prima per un disegnatore come Fusco...

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<span style="color:red;">45 minuti fa</span>, ymalpas dice:

 

Vorrei spendere una lancia a favore del Nizzi di questa storia. Sappiamo tutti che l'idea circolava già dalla primavera 2006 e si sarebbe trattato di una storia da destinare a Fernando Fusco, la sua ultima storia. Per lui Nizzi aveva pensato a qualcosa di non banale come il ritorno di Cane Giallo. Poi Fusco annuncia il suo definitivo ritiro, ci ripensa, ma decide di accettare solo storie corte, che allora poteva tradursi solo in un almanacco (che fu pubblicato poi nel 2010). Sappiamo tutti come la pensa Nizzi sui disegnatori. Quando nell'inverno 2008 gli fanno sapere che deve scrivere qualcosa per l'ultimo Ortiz, ormai inguardabile, c'è già stata la rottura con Sergio Bonelli che gli bocciava soggetto su soggetto, resta quella vecchia idea per Fusco che diventa la sceneggiatura che conosciamo per Ortiz. Chissà, scritta un paio d'anni prima per un disegnatore come Fusco...

 

Devo deluderti. Quando la storia fu assegnata a Ortiz era già praticamente completata.  Fusco si prese un periodo di congedo dopo aver terminato  "Athabaska Lake" per sottoporsi ad una operazione agli occhi e relativa convalescenza. Al suo ritorno al lavoro respinse al mittente la sceneggiatura annunciando all'editore che da li in avanti avrebbe accettato solo storie di un albo al massimo.

Se l'avesse disegnata Fusco sarebbe stata più gradevole sul piano grafico ma solo in quello..

 

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, ymalpas dice:

 

Vorrei spendere una lancia a favore del Nizzi di questa storia. Sappiamo tutti che l'idea circolava già dalla primavera 2006 e si sarebbe trattato di una storia da destinare a Fernando Fusco, la sua ultima storia. Per lui Nizzi aveva pensato a qualcosa di non banale come il ritorno di Cane Giallo. Poi Fusco annuncia il suo definitivo ritiro, ci ripensa, ma decide di accettare solo storie corte, che allora poteva tradursi solo in un almanacco (che fu pubblicato poi nel 2010). Sappiamo tutti come la pensa Nizzi sui disegnatori. Quando nell'inverno 2008 gli fanno sapere che deve scrivere qualcosa per l'ultimo Ortiz, ormai inguardabile, c'è già stata la rottura con Sergio Bonelli che gli bocciava soggetto su soggetto, resta quella vecchia idea per Fusco che diventa la sceneggiatura che conosciamo per Ortiz. Chissà, scritta un paio d'anni prima per un disegnatore come Fusco...

Eh capirai che sarebbe cambiato....i Fratelli tutti uguali sarebbero stati ridicoli anche se disegnati da Ticci o da Civitelli. E' proprio il soggetto e la sceneggiatura che non stanno in piedi, qui.

<span style="color:red;">12 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Basta semplicemente leggere "Oltre il fiume".

Si, d'accordo. Quella è anche peggio. Gli ho dato 4 e a questa 3..ma è questione di lana caprina.

In realtà penso che quella sia anche peggio, soprattutto per la trovata disneyana dell'urlo che uccide. Ricordo che lessi quella e un'altra decina di storie a casa di uno che mi ospitava a Verona e che aveva una pila di albi di Tex in terrazzo (era estate), e io in quel periodo avevo mollato Tex da molti anni. Rimasi sconvolto.

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<span style="color:red;">16 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

Devo deluderti. Quando la storia fu assegnata a Ortiz era già praticamente completata. 

 

Ne sei sicuro ?

 

Fusco stava ancora disegnando, in quel periodo, Moctezuma. Che Nizzi abbia scritto soggetto e sceneggiatura, l'abbia accantonata, salvo riprenderla nei primi mesi del 2008 per affidarla a Ortiz... due anni una sceneggiatura "completa" ferma ? Questo mi sorprenderebbe. Per lasciare da parte una storia completa due anni l'unica spiegazione logica è che in redazione si fossero accorti della "qualità" della storia e che risolsero  infine di affidarla ad Ortiz solo perché non avevano proprio nient'altro da fargli disegnare. In questo caso l'indice andrebbe  puntato tutto sulla redazione e le sue scelte scellerate, più che sull'autore.

 

 

<span style="color:red;">15 minuti fa</span>, valerio dice:

Eh capirai che sarebbe cambiato....i Fratelli tutti uguali sarebbero stati ridicoli anche se disegnati da Ticci o da Civitelli. E' proprio il soggetto e la sceneggiatura che non stanno in piedi, qui.

 

Hai letto male. Stiamo parlando di "Oltre il fiume".

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<span style="color:red;">42 minuti fa</span>, ymalpas dice:

 

Ne sei sicuro ?

 

Fusco stava ancora disegnando, in quel periodo, Moctezuma. Che Nizzi abbia scritto soggetto e sceneggiatura, l'abbia accantonata, salvo riprenderla nei primi mesi del 2008 per affidarla a Ortiz... due anni una sceneggiatura "completa" ferma ? Questo mi sorprenderebbe. Per lasciare da parte una storia completa due anni l'unica spiegazione logica è che in redazione si fossero accorti della "qualità" della storia e che risolsero  infine di affidarla ad Ortiz solo perché non avevano proprio nient'altro da fargli disegnare. In questo caso l'indice andrebbe  puntato tutto sulla redazione e le sue scelte scellerate, più che sull'autore.

 

 

 

Hai letto male. Stiamo parlando di "Oltre il fiume".

Ah si si scusami. Comunque anche quella, mi sa che con qualunque disegnatore sarebbe stata una storia pessima.

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8 ore fa, ymalpas dice:
8 ore fa, Carlo Monni dice:

Devo deluderti. Quando la storia fu assegnata a Ortiz era già praticamente completata. 

 

Ne sei sicuro ?

 

Abbastanza. All'inizio dell'estate Nizzi 2006 mollò improvvisamente tutto lasciandosi alle spalle un paio di soggetti di cui uno mai più rpreso, almeno una  sceneggiatura completa, due da completare tra cui quella de "Lo squadrone infernale" (l'altra, sinceramente non la ricordo ) nonché lasciando a piedi, diciamo così, due disegnatori, Civitelli e Gomez, per i quali fu chiamato in soccorso Manfredi.

A ottobre Nizzi ci ripensò ma ormai il rapporto anche personale con Bonelli si era e rotto ed alla mollò definitivamente

un paio d'anni dopo .

La sceneggiatura completa era, appunto, "Oltre il fiume " e Nizzi l'aveva scritta proprio per Fusco e fu tenuta ferma per oltre un anno in attesa che lui tornasse in attività dopo la sua operazione agli occhi. Quando ciò avvenhe, però, Fusco, lo ripeto, non la volle chiedendo una storia più breve . A quel punto Nizzi, che era tornato  scrisse "Moctezuma", il resto lo sai.

Tutto questo l'ho ricostruito parlando all'epoca e successivamente con i diretti interessati.

Per la cronaca, forse c'era anche una seconda scenefgiatura già completa ovvero "Attacco alla diligenza" che avrebbe dovuto essere disegnata da Mario Milano ma lui se la tenne ferma per più di un anno senza disegnare una sola tavola ed allea fine Sergio Bonelli, spazientito,si fece  restituire la sceneggiatura e l'affidò a Rossano Rossi.

 

<span style="color:red;">8 ore fa</span>, ymalpas dice:

Fusco stava ancora disegnando, in quel periodo, Moctezuma.

 

E ti ho già spiegato perché.

 

<span style="color:red;">8 ore fa</span>, ymalpas dice:

Che Nizzi abbia scritto soggetto e sceneggiatura, l'abbia accantonata, salvo riprenderla nei primi mesi del 2008 per affidarla a Ortiz..

 

Nizzi non ha mai avuto voce in capitolo. Lui voleva darla a Fusco e poiché quest'ultimo 

non poteva disegnarla fu tenuta ferma proprio in attesa del suo ritorno  che avvenne poco dopo l'estate ma lui, come ho, detto la rifiutò. Disegnò "Moctezuma", più o meno in sei mesi  terminando tra febbraio e marzo 2007.

 

<span style="color:red;">9 ore fa</span>, ymalpas dice:

due anni una sceneggiatura "completa" ferma ?

 

Fosse stata la prima volta .E non coonfondere i tempi di realizzazione con il quelli di pubblicazione.

Rifletti su una cosa: dal 1998 in avanti Ortiz si è visto pubblicare almeno un albo od equivalente ogni anno. Guarda caso è assente dalla serie regolare per due anni di fila, 2008 e  2009., un'assenza di ben 25 mesi. In quel periodo di suo è uscito solo il Maxi 2009. Faccio fatica a credere che uno come Ortiz ci abbia messo 30 mesi a disegnarlo. Non hanno aspettato due anni pet affidare la storia a Ortiz ad Ortiz,,  forse hanno aspettato un  anno a pubblicarla.

 

 

  • +1 1
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Donegan, Monctezuma e Oltre il fiume.

Proprio un bel periodo per Nizzi, non c'è che dire:D

Arrivo a dire "meno male che ha rotto con Sergio" e ha avuto modo di mollare per un pò, evidentemente in quel momento era proprio fuori fase.

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, valerio dice:

Donegan, Monctezuma e Oltre il fiume.

Proprio un bel periodo per Nizzi, non c'è che dire:D

Arrivo a dire "meno male che ha rotto con Sergio" e ha avuto modo di mollare per un pò, evidentemente in quel momento era proprio fuori fase.

Non conosco i retroscena della questione, ma per questo c'è Carlo.

Secondo la mia opinione non è corretto addossare la colpa a Nizzi. Era in un periodo di crisi, e questo si notava già da un po' di tempo.

Era la casa editrice che doveva capire questo, eventualmente concedere a Claudio un prolungato periodo di riposo e poi farlo tornare se e quando fosse stato in grado di sfornare storie almeno decenti.

Ma come ha confermato lo stesso Borden, la pianificazione a medio-lungo termine non è mai stata la dote principale della Bonelli e di Sergio in particolare.

Nizzi, da persona corretta e professionale qual è, sapeva che un suo abbandono improvviso avrebbe messo in crisi l'uscita degli albi e ha cercato di tirare avanti come poteva, usando il mestiere per cercare di imbastire storie almeno passabili, correndo il rischio, come poi è avvenuto, di macchiare la sua carriera. Se sono state pubblicate le storie che conosciamo è perchè non c'erano alternative.

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<span style="color:red;">14 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

A quel punto Nizzi, che era tornato  scrisse "Moctezuma", il resto lo sai.

 

Posso solo dire che ricordo che allora (nella primavera 2006) si parlava di una storia di 110 pagine ovvero "Moctezuma" da destinare all'almanacco del 2007, su cui Fusco era al lavoro forse già dal tardo autunno del 2005, dopo che si era preso un lunga pausa per l'operazione e  il tour de force rappresentato da Athabasca Lake il cui primo albo fu pubblicato nel dicembre 2004.

 

Adesso tu mi dici che dalle tue fonti Moctezuma fu disegnata addirittura un anno dopo, nell'autunno 2006. La pausa di Fusco,ne consegue, invece di essere di un'anno, fu ben di due anni (autunno 2004 - autunno 2006). Mi sorprende anche il fatto che fosse ancora in grado di realizzare un albo in soli sei mesi, quando la sua media negli ultimi anni era di circa un albo all'anno.

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