Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

[544/545] Intrigo Nel Klondike


ymalpas
 Share

Voto alla storia  

55 utenti hanno votato

Non sei abilitato/a a votare al sondaggio o a vederne i risultati. Si è pregati di collegarsi o iscriversi per poter votare in questo sondaggio.

Messaggi consigliati/raccomandati

  • Collaboratori

--.jpg  MrsjRKhFM4LOHtE1H2qa95j308L0ZkCO+rfwaOiv
 

 

 

 

Soggetto e sceneggiatura: Mauro Boselli
Disegni: Miguel Angel Repetto
Periodicità mensile: Febbario 2006 - Marzo 2006
Inizia nel numero 544 e finisce nel numero 545



Giunti in Canada sulle tracce di due spietati killer, che hanno lasciato dietro di loro una lunga scia di sangue, Tex e Carson si imbattono in una serie misteriosa di delitti. Due giubbe rosse sono già morte assassinate e dell'omicidio di una di esse è accusato un giovane eskimo che si dichiara innocente. Il sergente Lafferty della polizia canadese sospetta che dietro le uccisioni ci sia la mano di Henry Fitzgerald, padrone di mezza Caribou, che stipendia un piccolo esercito di gunmen americani. I cittadini di Caribou danno l'assalto alla prigione di Ayaklut e solo Jim Brandon cerca di opporsi al linciaggio?

 


© Sergio Bonelli Editore

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • Collaboratori

Riporto alcuni dei messaggi più significativi dal vecchio forum:



CulodiGomma


Trovo questa storia di BOSELLI ottima perchè priva di quegli eccessi che talvolta ti facevano storcere il naso. BOSELLI è un grande ma talvolta esagera volendo inserire troppe cose, per esempio io non ho mai apprezzato tutti quei bambinetti tipo quelli visti recentemente in I LUPI ROSSI o in precedenza in LA GRANDE INVASIONE, ancorch? non mi piaceva un certo buonismo e da questo punto di vista ho apprezzato il fatto che una volta tanto uno degli amici di TEX ci lascia le penne, senn° sembra quasi che chiunque combatta di fianco al nostro ranger ne acquisti immediatamente le virt? di immortalit?, invece il finale della storia è altamente drammatico e pieno di azione, i disegni di REPETTO non mi esaltano ma l'ambientazione è talmente suggestiva (adoro le storie con la neve e i grandi boschi del nord) che me li fa sembrare quasi discreti, se proprio vogliamo trovare un difetto alla storia è il soggetto abbastanza "ordinario" privo cioè di qualche scena o situazione memorabile, di quelle che ti rimangono in mente a lungo, faccio l'esempio di un capolavoro di G. L. BONELLI LA NOTTE DEGLI ASSASSINI con la scena del cattivo che muore con la slitta risucchiato dalle acque gelide del nord, oppure la scena della croce che cade in acqua in SULLE PISTE DEL NORD oppure ancora citando lo stesso BOSELLI la scena del bambino "fantasma" che fa impazzire l'indiano nel villaggio pieno di morti in NEI TERRITORI DEL NORD OVEST.



Mister P


Storia veramente godibile dall'inizio alla fine, letta in poco più di mezz'ora, davvero spettacolare. Una corsa contro il tempo scenggiata alla perfezione :P . I due killer americani, quasi impazziti per l'ostilità del clima, son due villain come non se ne vedeva da tanto tempo (i miei complimenti a Borden, sempre attento a fare personaggi complessi ma non noiosi :D ). La parte cittadina di questa seconda puntata, mostra un Tex deciso e pronto a tutto, aiutato da un Carson tutt'altro che imbolsito ed all'ottimo sergente Lafferty (peccato sia morto). Anche Jim Brandon non è certo una figura di contorno :D . I testi son da 8,5.
Capitolo disegni: Repetto continua ad essere discontinuo nelle figure umane, però nelle scene generali come a pag. 32, dimostra d'avere la mano e un ottimo senso della dinamicita interna e dello spazio. Per la prima volta gli do un meritato 7.



Vace


Letta un pò in ritardo perchè ho molto da leggere in sto periodo..
Solitamente parlo dell'albo nella sua globalità, sia che la storia comprenda 2 albi o 5, o più... ma stavolta preferisco dividere le due sezioni.
Prima parte davvero grandiosa anche e soprattutto grazie al flashback di 50 pagine sulla caccia dei 7 assassini (uhm... mi ricorda qualcosa 8) davvero avvincente, curato ed inserito al momento giusto.
Inevitabile - ed ancora più intrigante - il fatto che la strada dei nostri si incroci con quella dell'accusa di omicidio ai danni di Ayaklut ed è a questo punto che l'avventura diventa ancora più corposa di spunti, interesse e quant'altro... troppo forse... ed infatti la seconda parte, per me, ha un p? deluso le aspettative riducendosi tutta ad una rincorsa prima ad uno poi all'altro (prima Ayaklut in contemporanea con Roscoe e Muffin, poi le due carogne di Bones e Pollard).
Certo è insindacabile che scene indimenticabili ve ne sono: la scena del saloon nel flashback, l'altra del cadavere di Ryan portato in spalla da Tex nell'albergo di Fitzgerald (molto nolittiana), ancora Tex che dopo l'agguato notturno esclama: "LO SPETTACOLO CONTINUA IN STRADA, GENTE! MA CONSIGLIO A TUTTI DI STARVENE AL COPERTO STANOTTE! GRANDINERA' PIOMBO!" e segue la camminata nel viale centrale del paese... 10 pagine da far entrare di diritto nella top list texiana delle migliori scene..
Poi, come dicevo, la storia si sgonfia e mio parere Boselli se la cava anche un pò nella seconda parte (o sarà che preferisco altre situazioni, ma tant'è....)
Passo alle polemiche così movimento un pò la discussione... :P
Una delle cose cose che mi d' più fastidio nelle storie di Boselli è la violenza eccessiva (ricordo in passato "Jack Thunder" e "Morte sul fiume" , anche se la prima la giustifico un pò di più per la caratterizzazione dei personaggi), violenza eccessiva che ritroviamo pure qui con morti a valanga molti dei quali inutili.
Ma per far capire al lettore che i cattivi sono davvero "tanto cattivi" bisogna per forza fargli uccidere donne e bambini (qui mi riferisco alla rapina del flashback)?
A me la violenza disgusta già di per sè, figuriamoci quand'? portata all'eccesso in questo modo - ripeto - inutile... ("Non chiedetemi perchè leggo Tex e Dylan Dog e non Topolino, eh?!")...
ma anche vedere Tex che malmena il il delinquente con Kit e lo sceriffo che se la ridono.. edd'i...
e arrivo al secondo punto: ho capito che siamo nel 1800, nel Far West, con uomini selvaggi, criminali crudeli, un periodo decisamente più crudo rispetto al nostro ma io mi rompo le palle ogni volta che Tex debba continuamente ricordare, ai delinquenti che cattura, la loro condanna a morte: "Ti voglio vedere impiccato!", "Non eviterai il cappio!", pg.112.
Mi considero una persona con idee di sinistra e naturalmente nn sto neanche a dirvi che sono contro la pena di morte (si.. lo so che in quei posti vige ancora, nn fatemici pensare...) ma con questo dialogo abbiamo toccato il fondo: "L'IMPORTANTE è CHE IL LORO CASTIGO SIA ASSICURATO" "PUOI STAR CERTO TEX: HANNO UCCISO DUE GIUBBE ROSSE E PER LORO C'è LA PENA CAPITALE"
hanno ucciso due giubbe rosse?! HANNO FATTO UNA STRAGE (donne e bambini compresi) e loro sono contenti che moriranno perchè hanno ucciso due persone!!??!
LO SO CHE AL TEMPO C'ERA ANCHE UNA DIVERSA MENTALITA' ED UN DIVERSO CONCETTO DI GIUSTIZIA MA PER ME OGNI UOMO UCCISO E' UNA SCONFITTA DELL'INTERO GENERE UMANO... OGNI UOMO UCCISO... e mi spiace sentir uscire queste parole dalla bocca di Tex... . Sono parole sbagliate e Tex è un uomo giusto. Tutto qui.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 10 mesi dopo...
Guest Wasted Years

Bellissima storia!!!!!Da applausi!!!Boselli, finalmente mette i pard al centro della vicenda, fa parlare loro il proprio linguaggio, gli fa assumere gli attegiamenti giusti, insomma, fa fare Tex a Tex e Carson a Carson, ed il risultato è una bellissima storia classica, che ti riconcilia con la serie. L'azione non manca affatto, e neanche i buoni alleati, i cattivi terribili ed un uomo che dimoster? di essere vittim di un equivoco. La tensione rimane sempre alta, dopo ogni passaggio drammatico se ne prepara subito un altro, e si arriva a fine vicenda soddisfatti della lettura. Guarda caso, Tex in una storia nordica di Tex ci sta a pennello. Ottima, da 8,5. Disegni non sempre all'altezza, disegnata da Fusco o da Ticci prenderebe 9.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 2 mesi dopo...
  • 8 mesi dopo...

Ho appena finito di leggere questa storia. Mi è parsa di buon livello, ricca di azione, sciolta nella narrazione ( anche la lunga parte in flashback del primo albo si inserisce nella vicenda con naturalezza, arricchendola senza appesantirla ) e non priva di personaggi interessanti ( come il sergente Lafferty e l'eskimo Ayklut; Jim Brandon, per contro, quasi come reazione alle "licenze legali" che si era preso in vicende citate in questi due albi, mi sembra invece un po' troppo rigido e anche lievemente ottuso ); dato che, a differenza di tante altre storie boselliane, la vicenda ha un taglio classico ( cosa sottolineata pure da Wasted ) mi sembra logico e appropriato che vi siano alcune reminiscenze nizziane ( il comportamento di Ayklut durante la fuga

quando ammazza i cani da slitta della "posse" di inseguitori, invece di provare ad ammazzare loro; in seguito, è vero, Ayklut causer? la morte di uno degli inseguitori, ma solo indirettamente, colpendo con una freccia uno dei cani della sua slitta
? alquanto simile a quello di Tiger in "La pistola nascosta" ) e nolittiane ( i cittadini di Caribou sono presentati come degli scellerati vigliacchi, capacissimi di collaborare ad azioni criminali
non solo molti di loro cercano di linciare Ayklut, ma più tardi alcuni di loro non fanno il bench? minimo tentativo di impedire che i pistoleri del "padreterno del paese" provino ad appendere Jim Brandon insieme all'eskimo
ma del tutto incapaci di dare una mano effettiva alla Giustizia e anche alla legge ). I disegni di Repetto mi paiono abbastanza piacevoli, anche se il suo Tex assume talora una fisionomia vagamente "serpentina" ( cfr., ad esempio, la prima vignetta della seconda striscia della pag. 50 del n. 544 ). In sintesi, a mio avviso:soggetto 8sceneggiatura 8+disegni 7+ Modificato da Pedro Galindez
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 6 mesi dopo...

Ho riletto questa storia a distanza di tre anni e devo ammettere che mi e' piaciuta di piu' rispetto a quando la lessi la prima volta. Un avventura con un certo stampo classico con un Tex e Carson in piena forma e una bella ambientazione invernale che a me piace tanto. I due pards stavolta hanno a che fare con due autentiche canaglie, spietati e cinici fuorilegge rei di aver assassinato donne e bambini, durante le loro rapine alle banche giu' nel West. Una lunga caccia all'uomo, quella dei due pards, che si intreccia magnificamente ad un altra caccia all'uomo, quella degli uomini di Fritzgerald nei confronti di Ayaklut l'eschimese, accusato di un omicidio dove sia Tex,Carson e sia Jim Brandon nutrono molti dubbi sulla sua vera colpevolezza. Da non dimenticare anche un altro personaggio ben caratterizzato che svolge un ruolo non da contorno in questa storia e cioe' il sergente Lafferty.
Non c'e' che dire, un avventura molto avvincente e intrigante e mi limito a segnalare una scena che ho gradito molto, ovvero quando Tex e Carson entrono nell'albergo di Fritzgerald con il cadavere di Ryan, la giubba rossa che doveva testimoniare nel processo ad Ayaklut, per sfidarlo apertamente. Da applausi!
Qui Jim Brandon si limita ad una "partecipazione straordinaria", anche se, la sua pur poca presenza nei due albi che compongono la storia, si rivela fondamentale.
Devo dire che i disegni di Repetto non sono malaccio, ma anzi reggono abbastanza bene per tutto l'arco della storia, ed e' gia' molto per me, considerando che non sono un suo accanito fan.

Curiosita':Jim Brandon ritorna nella serie regolare dopo appena un anno esatto. La sua precedente apparizione risale nella storia in quattro albi ad opera di Nizzi & Fusco e cioe' "Athabasca Lake" e seguiti.


Storia: 7,5
Disegni 6,5

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 7 mesi dopo...
Guest Gilbertfan

Una buona storia, anzi, molto più che buona, la prima che vede in coppia Boselli e Repetto. Un Repetto che avevamo visto pochissimo tempo prima su Tex, nel Maxi numero 9, "La pista degli agguati", il che sta a dimostrare come Boselli scriveva e scrive ancora più spesso per disegnatori dalla mano veloce, che in poche settimane riescono a realizzare un'avventura intera. Dello scrittore era stata pubblicata nel 2001 un'altra storia ambientata nel nordovest canadese, dal titolo proprio "Nei territori del nordovest", lasciata per il Maxi numero 4. Un'avventura quest'ultima che era stata ricordata all'interno di Intrigo nel Klondike, assieme alla "Strage di Red Hill" e "Sulle piste del Nord", citate rispettivamente per le questioni riguardanti "Golden Eye","i Wolfers" e "la grande rivolta del Saskatchewan". In questi due albi vengono spesso utilizzati metodi piuttosto moderni per risolvere alcuni problemi, ad esempio l'identikit o il segno lasciato dalla canna del fucile su di un proiettile da parte della Mounted Police. Mi chiedo inoltre come mai all'interno di questo speciale corpo di polizia non vi sia alcun soldato semplice, ma solo capitani, sergenti, caporali... Va beh, forse sono troppo critico. Una delle note molto positive della storia è il ruolo di Jim Brandon, che non si limita solamente a chiedere aiuto ai pards ma che riesce ad ingaggiare una battaglia con Ayaklut che meriterebbe il primo posto come scena più coinvolgente!

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 2 mesi dopo...

"Intrigo Nel Klondike", per me meriterebbe un bel 9 solamente per l'ambientazione.
Infatti, io adoro quando Tex e Carson agiscono nel freddo e nella neve. Ambientazione, che tra l'altro, è stata molto ben rappresentata da Repetto.

Riguardo alla storia, devo dire che mi ha "catturato" molto. Una delle scene più belle ?, senza dubbio, la rievocazione di Tex di quando vanno in città, e scoprono l'avvenuta rapina alla banca, e di tutte le morti avvenute successivamente.
Storia molto emotiva, anche se, il principale difetto (e forse l'unico difetto) è proprio il finale. Finale che, vista la rabbia provata da Tex nello scoprire tutte le vittime dei banditi, poteva essere sicuramente più intenso e più lungo. Un p? come quello di "Il Giuramento", tanto per intenderci. E l', si sarebbe potuto parlare di capolavoro assoluto.

Riguardo ai disegni, nulla da dire. Sono davvero ottimi. Solo i volti dei due pards non mi hanno convinto, specialmente in alcuni primi piani. Per il resto, disegni, come detto prima, ottimi.

Voti:
Soggetto: 8.
Sceneggiatura: 8.
Disegni: 8.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Sicuramente Boselli ha scritto cose molto migliori di questa;ciò non toglie che anche questa storia sia molto bella. Mentre la leggevo, con atto del tutto arbitrario, ho fatto di me stesso il paradigma del lettore texiano tipico, pensando;?Cacchio, alla fin fine il lettore di Tex non è che vada cercando grandi insegnamenti filosofici:gli basta vedere Tex che scazzotta il potente di turno e che fa un bel ripulisti generale del paese senza andare tanto per il sottile, per essere più che felice!??o almeno, io sono stato sicuramente felice, texianamente parlando, dopo aver letto questa storia. Se il merito maggiore della storia è appunto nel fatto che Tex e Carson menano le mani senza problemi, esso viene conseguito perchè Boselli decide di scrivere una storia classica, pienamente nel solco della tradizione-e questa è davvero una delle storie boselliane più classiche. Non che Boselli rinunci alle peculiarit? del suo stile:non mancano, per esempio, comprimari molto interessanti, dal sergente Lafferty all'inuit Ayaklut; ma essi non vengono mai portati alla ribalta, l'attenzione non si concentra mai troppo su di loro: sono davvero dei personaggi secondari, perchè quelli principali sono, senza dubbio,Tex e Carson. Non mancano inoltre i cattivi spietati tipici di Boselli;generalmente il cattivo tipico di Boselli è anche molto intelligente e raffinato, ma questa volta la coppia di killers americani si ricorda soprattutto per una violenza estrema e crudele, addirittura gratuita- basti pensare alla famigliola trucidata e al modo in cui coinvolgono un innocente padre di famiglia pur di riuscire a liberare il boss. Inoltre, specialmente il primo albo è connotato anche da atmosfere non proprio classiche, tendenti al crepuscolare:bella e triste la scena in cui i due pards entrano nella cittadina deserta, e si accorgono che c'è stata una rapina a causa dei fori di proiettile che si fanno più numerosi in prossimit? della banca;malinconico il commento del signore panciuto:?Foste arrivati due giorni fa?.?. E? a questo punto che Boselli ci riconsegna un Tex duro, durissimo, che si mette in caccia come un vero segugio, che non ha alcun problema a girovagare in lungo e in largo per gli Stati Uniti- quasi quasi manco quando gli uccisero la moglie Tex se la prese tanto!E allora il texiano comincia a godere:Tex che entra nel saloon e fa il suo pubblico annuncio;gli interrogatori a suon di sganassoni pura marca Willer;i nostri che, in un crescendo di tensione, prima salvano un nero che non c?entrava nulla e poi vengono coinvolti nella fuga dei cavalli. Ma tutto questo, evidentemente, a un narratore di razza come Boselli non bastava;ed ecco le nuove idee:il Grande Nord innevato;il tipico tanghero che fa il bello e il cattivo tempo ai danni della gente onesta;conseguentemente a ciò, il tipico paesello da ripulire. Ma ancora non basta;e allora:Jim Brandon;un innocente da salvare;una spietata caccia all'uomo in mezzo alle lande ghiacciate. Il tutto è condito da sparatorie a tutto spiano:splendide quelle nell'albergo e in mezzo alla strada: la sequenza in cui Tex e Carson sparano insieme contro il tizio superstite (solo per spaventarlo) che implora pietà, e che si conclude con la botta di fucile rifilatagli da Tex, vale il prezzo del biglietto. Pura goduria texiana il Tex che entra nell'albergo del boss col cadavere della giubba rossa in braccio!Se il tutto è davvero bello, gran merito bisogna darlo a Repetto!Secondo me, questo disegnatore è troppo poco apprezzato dal popolo texiano. Io lo trovo straordinario:a parte i suoi ben riusciti Tex e Carson (evidentemente tratteggiati avendo come modello Ticci), credo che il suo stile ?a tratteggio? riesca molto bene a rendere la dinamicit? delle scene d'azione e i paesaggi. Per esempio:la vignettona del secondo albo in cui il tizio con la slitta cade nel burrone è semplicemente stupenda; altrettanto bella è tutta la sequenza delle sparatorie in albergo e in strada. Voti:8,5 alla storia; 9,5 ai disegni.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 1 anno dopo...
Guest Schoglurp

visto che sono nuovo del forum commento molto in ritardo, ma tenevo a dire che finalmente è uscita una storia con un gran finaleLaferty era un buon personaggio per cui simpatizzavo ma la sua morte ha reso il finale spettacolare.. bellissima storia voto 8avrei dato 9 o 10 se alla fine tex si sarebbe scontrato a duello con polard

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 1 mese dopo...

Sono l'unico che per ora ha votato 9. Perchè questa storia mi ha interessato normalmente fino alle ultime pagine, che mi hanno letteralmente preso, e mi hanno fatto rialzare la mia valutazione del racconto. Finalmente un finale con i controfiocchi! (anche se mi dispiace per il sargente lafferty!un grande :soldatoS: )

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Come valutazione tengo compagnia a Falzego votando 9 così da questo momento non sarà il solo ad averlo fatto. Il motivo è abbastanza semplice, l'ambientazione nel grande nord con la presenza delle giubbe rosse è fra le mie preferite, il racconto è abbastanza bello e si lascia leggere bene, i disegni sono buoni, in definitiva non sarà un capolavoro ma sicuramente si distingue fra le altre.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 7 mesi dopo...

Bella questa storia. Vari gli elementi a suo favore. Innanzitutto l'ambientazione nel grande nord e nelle foreste del Canada con paesaggi innevati. Mi ha poi particolarmente appassionato la fuga dei banditi dopo la rapina alla banca, la successiva fuga e l'inseguimento di Tex e Carson che svolgono il ruolo di giustizieri eliminando uno a uno tutti i fuorilegge. La banda dei cattivi è come al solito molto caratterizzata in ogni suo componente. Mi ha poi particolarmente colpito la crudezza dei banditi nella rapina alla banca e nella successiva fuga. Tale caratteristica rende a mio avviso ancora più intrigante la vicenda. Sono felice poi della presenza a poco tempo di distanza dalla sua precedente apparizione di Jim Brandon. Ottimi anche i personaggi comprimari come il sergente Lafferty (peccato la sua morte) e l'eskimo Ayaklut ingiustamente accusato. Personalmente al primo albo (che ho trovato più interessante) darei anche un bel voto in più rispetto alla valutazione finale. Buoni i disegni di Repetto che trovo però più adatto nelle ambientazioni classiche del sudovest. Voto 8,5 alla tramaVoto 8- ai disegni

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 1 mese dopo...

Storia bella nella prima parte, perde molto a mio parere nel finale quando la violenza diventa troppa e del tutto inutile

(Roscoe e Muffin vogliono impiccare anche Brandon, tra l'altro davanti agli onesti cittadini di Cariou. E poi che avrebbero fatto? avrebbero sterminato i loro compagni di viaggio? E tutto per poter impiccare subito un uomo che già era stato accusato di omicidio e che quindi aveva il destino segnato. Tanto più che i due criminali non potevano sapere che Tex e Carson erano arrivati per smascherare il loro capo. Insomma, troppa violenza, non ben calibrata per quelli che erano i reali rischi che i criminali correvano).
I disegni di Repetto sono invece bellissimi. Il suo Grande Nord è da applausi.
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 4 mesi dopo...

COMMENTO CHE PUO CONTENERE SPOILERStoria di spessore e azione che si legge ma non eccessivamente. Il lungo flashback da subito l'idea del conto in sospeso tra i Rangers e i due assassini. Poi si arriva nelle selvagge terre del Nord devastate da vento e da freddo. La giustizia fatica ad affermarsi e chi è ricco, in questo caso Fitzgerald, si afferma, si dota di pistoleri e mette paura alla gente comune. Quest'ultima categoria di persone è ciò che salta maggiormente all'occhio per i suoi atteggiamenti vigliacchi: quando si tratta di un Eskimo mettono mano a torce e corde illudendosi di essere bravi e forti; la loro debolezza viene fuori nell'episodio dell'impiccagione di Jim Brandon, dove sono Roscoe e Muffin a condurre mentre loro comuni persone assistono tremolanti e incapaci di reagire. Ancora peggio quando Bones e Pollard uccidono Lafferty non sono in grado di muovere un passo; forse in effetti non sarebbero in grado di fare niente, ma considerando che avevano subito tentato di linciare un eskimo disarmato... >:azz: Non c'è da sorprendersi se un eskimo come debba essere sempre sospettoso verso i bianchi invasori. Anche alcuni poliziotti onesti, come quello assassinato, lo vedono di mal occhio per via della sua razza ( e per questo mi sta antipatico e arrivo perfino a dubitare dei suoi valori che Lafferty dice, la solita storia sui morti che erano tanto bravi). Come può fidarsi quando uno lo accusa di essere assassino, un altro non si fa vedere per la sua difesa (lui non sa che viene assassinato e quindi questo è ciò che pensa)?E' certamente comprensibile il suo atteggiamento di rabbia verso le ingiustizie bianche. Ciò che un po' lo rovina è il suo atteggiamento diffidente verso Jim Brandon; ha le sue ragioni ma considerando che Brandon è un po' più disposto a chiarirsi, non è una gran cosa tentare di accoltellarlo. Ma in questa maniera Boselli crea un personaggio che non rimane fisso su una caratterizzazione ma passa da un momento di verità a uno di errore, e viceversa. clap Fitzgerald è uno dei cattivi ricchi come altri, ma rispetto ad alcuni del passato è piuttosto mediocre. Infatti non spadroneggia nel West ma nei territori freddi nel Nord dove la tendenza alla pistola è minore (infatti i suoi pistoleri sono fuorilegge americani). I pards non hanno difficolt? ne nel catturarlo ne nel farlo parlare: la sua fine è piuttosto commiserevole: gettato via come un oggetto di cui non si ha più bisogno. L'intervento di Tex e Carson è come sempre benefico in questo squallido contesto. Per loro fortuna nel Nord non ci sono solo violenti e vigliacchi; ci sono anche persone oneste che cercano di affermare giustizia proprio come i pards: da una parte il ben conosciuto colonnello Jim Brandon e da un'altra il capitano Lafferty. Nella storia di Tex secondo Boselli, ci sono stati un bel po' di comprimari, ma diversi antipatici (tipo il soldatino che accompagna i pards in "Spedizione sul Messico") rimangono in vita mentre personaggi simpatici come Lafferty vengono eliminati. _thia- Bella la conclusione e forse anche un po' insolita rispetto al normale svolgimento e conclusione: invece di eliminarli in uno scontro a fuoco, li catturano e li mandano sulla forca. Una fine che si avvicina per loro come un presagio, asseragliati nell'inferno freddo; ne escono ma solo per andare incontro a un altra fine. Come dice Tex, non sembrano granch? da vicino, ma sono davvero pericolosi come dimostra il lungo inseguimento che hanno fatto fare ai Ranegrs. Non c'è altro da dire. Bravo ancora Boselli. clap

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 3 settimane dopo...

direi una solida storia alla Nizzi, non ci sono trovate originali alla Boselli che io adoroma il racconto è fluido e i personaggi ben delineati, in particolare mi sono innamorato dell'eskimo, veramente tosto.voto 7

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 5 mesi dopo...

Ho appena riletto questa storia, cui per la verità ai tempi dell'uscita (2006), in un periodo in cui mi ero un po' distaccato dalla serie, avevo dato solo poco più che una sfogliata.
Mi è piaciuta e non poco. Molto solida, senza passaggi superflui o poco convincenti. Tex e Carson protagonisti validissimi nell'azione ma sempre col sorriso sulla bocca, come nella più tipica tradizione di Gian Luigi Bonelli. Grandissima abilità da parte degli autori nel creare un Grande Nord cupo e violento, onirico quanto inospitale, sorta di rifugio per la peggiore feccia delle terre calde.
Proprio a riguardo di quest'ultimo punto, colgo l'occasione per notare come Boselli sappia valorizzare benissimo le qualità dei disegnatori: era accaduto con Ortiz, accade qui con Repetto, IMHO alla sua miglior prova su Tex. L'artista argentino interpreta bene i pard (per quanto si appoggi in modo un po' pedissequo al modello di Ticci, come già fatto notare da Paco), ma è addirittura eccelso nelle ambientazioni: il gelo di queste lande desolate si sente sulla pelle, così come il calore del bivacco (magnifica, nel primo albo, l'ultima vignetta di pag.73).
Una vicenda che, come detto, si snoda con un ritmo perfetto (ottimo l'inserimento del lungo flashback iniziale), e che si apre a un finale notevole: pur essendo personaggi del tutto diversi, la sorte di Lafferty mi ha un po' ricordato quella del frate di La leggenda della vecchia missione (Nizzi - Ticci) e dona al racconto un nuovo risvolto drammatico; ed allo stesso modo Bones e Pollard tanto ricordano il Lester Mills di I dominatori della valle, quasi citata peraltro con l'entrata di Tex da Fitzgerald col cadavere di Ryan (ricordate l'ingresso col carro nello Cheyenne Club nella storia di Nolitta?).
E' proprio nelle ultime pagine, prima di una chiusura "legalitaria" cui forse avrei preferito una chiusura col sangue, che le figure dei due killer, ormai attanagliati dalla paura, acquistano vera forza e spessore.

Chiudo con una riflessione sul bell'intervento dell'utente Vace, che riporto:

e arrivo al secondo punto: ho capito che siamo nel 1800, nel Far West, con uomini selvaggi, criminali crudeli, un periodo decisamente più crudo rispetto al nostro ma io mi rompo le palle ogni volta che Tex debba continuamente ricordare, ai delinquenti che cattura, la loro condanna a morte: "Ti voglio vedere impiccato!", "Non eviterai il cappio!", pg.112.
Mi considero una persona con idee di sinistra e naturalmente nn sto neanche a dirvi che sono contro la pena di morte (si.. lo so che in quei posti vige ancora, nn fatemici pensare...) ma con questo dialogo abbiamo toccato il fondo: "L'IMPORTANTE è CHE IL LORO CASTIGO SIA ASSICURATO" "PUOI STAR CERTO TEX: HANNO UCCISO DUE GIUBBE ROSSE E PER LORO C'è LA PENA CAPITALE"
hanno ucciso due giubbe rosse?! HANNO FATTO UNA STRAGE(donne e bambini compresi) e loro sono contenti che moriranno perchè hanno ucciso due persone!!??!
LO SO CHE AL TEMPO C'ERA ANCHE UNA DIVERSA MENTALITA' ED UN DIVERSO CONCETTO DI GIUSTIZIA MA PER ME OGNI UOMO UCCISO E' UNA SCONFITTA DELL'INTERO GENERE UMANO... OGNI UOMO UCCISO... e mi spiace sentir uscire queste parole dalla bocca di Tex... . Sono parole sbagliate e Tex è un uomo giusto. Tutto qui.

Le mie idee sulla pena di morte sono del tutto identiche alle sue. Anzi, posso dire che ai tempi feci i suoi stessi pensieri a riguardo del finale di Oklahoma!, quando Carson si dice disposto a pagare per vedere Cummings impiccato. Con gli occhi di oggi, trovo invece giusto che gli autori (per la cronaca, penso proprio che Boselli e Berardi siano contrari quanto il sottoscritto e Vace) scelgano il linguaggio di Tex (e pards) assecondandone la natura di uomo giusto ma anche legato al suo mondo, un mondo in cui i cattivi sono cattivi e stanno bene solo in una cassa di pino.

Aprir? presto una discussione in cui sviluppare questo spunto.

Ah, i voti :indianovestito: :

Soggetto: 9
Sceneggiatura: 9,5
Disegni: 9,5
Giudizio in stelle: ****/*****

Modificato da Don Fabio Esqueda
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 1 mese dopo...

Trovo che questa storia sia molto semplice pur se con diverse cose molto indovinate, come ad esempio

l'alibi di Ayklut che era sorvegliato a distanza da Ryan, il sergente Lafferty e l'ambientazione nel suo complesso
, ma tutto sommato la trama non presenta nulla di particolare: un gruppo di rapinatori inseguito da Tex e Carson, il solito prepotente locale ed una persona condannata ingiustamente. I disegni di Repetto sono ottimi nel primo albo, poi vanno via via scendendo di qualità, tanto che Bones e Pollard della prima apparizione sono molto diversi dai due che compaiono nella parte finale.
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 8 mesi dopo...

L'artista argentino interpreta bene i pard (per quanto si appoggi in modo un po' pedissequo al modello di Ticci, come già fatto notare da Paco), ma è addirittura eccelso nelle ambientazioni: il gelo di queste lande desolate si sente sulla pelle, così come il calore del bivacco (magnifica, nel primo albo, l'ultima vignetta di pag.73).
Una vicenda che, come detto, si snoda con un ritmo perfetto (ottimo l'inserimento del lungo flashback iniziale), e che si apre a un finale notevole: pur essendo personaggi del tutto diversi, la sorte di Lafferty mi ha un po' ricordato quella del frate di La leggenda della vecchia missione (Nizzi - Ticci) e dona al racconto un nuovo risvolto drammatico; ed allo stesso modo Bones e Pollard tanto ricordano il Lester Mills di I dominatori della valle, quasi citata peraltro con l'entrata di Tex da Fitzgerald col cadavere di Ryan (ricordate l'ingresso col carro nello Cheyenne Club nella storia di Nolitta?).
E' proprio nelle ultime pagine, prima di una chiusura "legalitaria" cui forse avrei preferito una chiusura col sangue, che le figure dei due killer, ormai attanagliati dalla paura, acquistano vera forza e spessore.

Anche io in quegli anni mi ero staccato dalla serie e devo dire che la rilettura completa che sto facendo ha un sapore speciale perchè alcune storie mi sembrano praticamente nuove. Don Fabio esprime due concetti che mi trovano totalmente d'accordo: Repetto è fenomenale in alcune parti, la scena della bufera mi ha fatto cercare un maglione con gli occhi, si "legge" il freddo se mi consentite l'espressione.

La sorte di Lafferty mi ha intristito, durante la sparatoria mi sono trovato a tifare perchè schivasse le pallottole e ho provato un profondo senso di ingiustizia e dispiacere nel vederlo cadere. Di questo rendo grande merito a Boselli perchè solleticare emozioni nel lettore è dote propria di grandi autori ( e non mi dite che sono in contraddizione con le precedenti critiche :indianovestito: )
Rilevo una differenza nei due episodi paragonati invece: ne "i dominatori della valle" Tex compie un gesto deliberatamente provocatorio, tipico della sua indole nolittiana; qui dice invece di portare Ryan come disperato tentativo di testimonianza a favore dell'eskimo.
Per quanto riguarda la pena capitale: sarà sempre contro ad essa ma trovo il linguaggio perfettamente consono al contesto, esattamente come le scene incriminate dai Consumatori (non ricordo l'associazione, chiedo scusa) in "Sulla pista di Fort Apache"
Voto 9

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 4 anni dopo...

Una storia del filone canadese che è un fiore all occhiello della serie,almeno per me...riletta recentemente,mi ha sempre deliziato per due motivi:

1) Il ruolo positivo che Borden (giustamente)assegna anche in questo caso alle Giubbe Rosse Canadesi,un corpo di gendarmeria ad ordinamento militare "longa manu" del governo della Regina Vittoria nell amministrare giustizia in quei territori vasti e selvaggi.in questa storia oltre al solito e inossidabile Jim,troviamo infatti il caporale Ryan e il sergente Lafferty,due eroiche giubbe rosse che pagano con la vita l attaccamento alla giustizia e all accertamento della verità. D altra parte anche in altre storie di Nolitta, Nizzi e Glb assistiamo ad un ruolo ampiamente positivo dei Mounties, molto British anche nel "modus operandi".

2) ho trovato tra le righe una sorta di "preferenza"di Borden per il Canada e i suoi abitanti,buoni e pacifici anche se un po' sempliciotti e creduloni,rispetto agli Americani gradassi,violenti e dalla pistola facile.Un cliché che funziona e ha fondamenti reali.

Tex e Carson in gamba formano con Lafferty un bel trio affiatato, finale simpatico...

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 2 settimane dopo...

Storia piacevole e scorrevole del grande Boselli che, del resto, non ne sbaglia una.
La stessa, però, non é esente da difetti: un pò forzata, innanzitutto, la combinazione che fa incontrare i due sanguinari rapinatori fuggiaschi ed il caporale Ryan.
Poi, come é già stato fatto notare, ultimamente c'é il vizio di estorcere confessioni anche quando non ce n'é bisogno, mentre le prove vanno cercate da persone diverse dei principali colpevoli. Dubito fortemente, infatti, che un colpevole di omicidio, al quale é stata estorta una confessione, la ripeta in Tribunale. E senza la conferma la stessa non ha alcun valore.
Tolto questo, gran bella avventura della quale ho apprezzato molto il flashback e le scene d'azione in generale.
Repetto forse alla sua migliore prova su Tex.
Voto alla storia: 7,8
Voto ai disegni: 9

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 1 anno dopo...
  • Collaboratori

Forse un po' troppo dialogata, ma anche con una trama lineare, molto glbonelliana nel modo in cui ha Tex di affrontare di petto antagonisti e situazioni che si vengono a creare. Avrei gradito un pizzico di parteciapazione in più  da parte di Brandon,  è vero che soffre molto della presenza della giubba rossa Lafferty e un pochino meno di Ryan, Boselli li sacrifica senza troppi rimorsi nel secondo albo. Il tocco boselliano è riconoscibile nelle due canaglie che i due pards inseguono un po' per tutta America (Alaska compresa), troppo crudeli e spietati secondo una consolidata formula. Come molti hanno detto prima di me, storia di grande spessore, non la migliore dell'autore, ma sicuramente trova spazio nella top ten del centinaio 501/600. P.s. Ayaklut  meriterebbe un ritorno.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 4 settimane dopo...

Lo so che Tex deve essere sempre immediatamente riconoscibile in edicola per la sua camicia gialla.

Ricordo anche che non è la prima volta che accade (a memoria, faccio riferimento al L'oro di Klaatu).

Ma vedere, sulla copertina di entrambi gli albi, Tex tra i ghiacci del grande nord, con il giaccone sbottonato, e quindi con la sola camicia a difenderlo freddo, mi ha fatto venire i brividi e mi ha fatto alzare dalla poltrona per aumentare la temperatura del riscaldamento.

 

La vicenda è ben congegnata e ci presenta un buon allestimento di comprimari. Bella, in particolare, è la figura di Ayaklut che, come già è stato notato, non senza ragioni diffida dei bianchi e della loro giustizia.

Anche i disegni di Repetto sono gradevoli.

 

Il vero difetto dei due albi è che, in una serie che ricomprende numerosi capolavori fumettistici, essi sono buoni e non ottimi. E quindi, così come a distanza di 14 anni dall'uscita non ricordavo più nulla della storia in essi contenuta, così presto tornerò a scordarmene.

Modificato da F80T
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 2 mesi dopo...

Il fascino del grande Nord con le sue foreste innevate, le lande desolate solcate da fiumi irrequieti e pieni di rapide, le mute trainate dai cani o l’imprescindibile fuoco sfavillante di bivacco per superare le gelide notti all’addiaccio, hanno sempre rappresentato un valore aggiunto nelle storie ambientante nel selvaggio Canada. Da Gian Luigi Bonelli in poi tutti gli autori alle prese con le sceneggiature di Tex hanno spesso optato per ambientare le proprie avventure in questo splendido scenario e spesso gli esiti sono stati superlativi. Anche Boselli, che già col suo capolavoro sul Maxi di “Golden Eye” aveva mostrato la sua grande abilità in simile ambientazioni, arricchì il suo curriculum texiano con l’episodio in questione, che, sebbene non ai livelli del suo top realizzativo, rappresenta davvero una più che soddisfacente prova. L’autore che ha sempre mostrato senza remore fin dall’esordio il suo stile di scrittura originale e “fuori dagli schemi”, portando una ventata di aria nuova e vitale per la saga, con altrettanta semplicità riesce a calarsi con ottima resa nella tradizione gbonelliana, intervallando saggiamente le sue sceneggiature e accontentando i palati di ogni lettore. “Intrigo nel Klondike” è una bella storia classica e piena di azione, che si legge con molto piacere. L’idea di intrecciare due sottotrame si rivela azzeccata e la presenza anche di un’indagine per dimostrare l’innocenza del povero eschimo Ayaklut, ingiustamente accusato di aver accoppato una giubba rossa, rende più corposa e scoppiettante la trama. Tex e Carson si rivelano duri, decisi ad ottenere giustizia e al centro dell’azione come non sempre capita nelle trame di Borden; ovviamente non mancano personaggi ben tratteggiati come tradizione, basti citare il sergente Lafferty o Ayaklut che impreziosiscono la trama ma non rubano la scena ai nostri. Le due canaglie che i rangers seguono sin dal sud-ovest per assicurarli alla giustizia, sono perfidi e spietati e fin dalle prime tavole il lettore è indotto a odiarli e sperare che al più presto facciano la fine che meritano. Jim Brandon agisce parallelamente ai nostri e forse per l’occasione ha poche occasioni di mettersi alla ribalta, anzi il modo con cui si fa giocare dall’eschimo è un tantino al limite della leggerezza, tuttavia il suo senso di giustizia lo porta a ricredersi e lottare per assicurare i veri colpevoli alla giustizia e con il prezioso aiuto di Tex e Carson ciò avviene, e l’odioso boss locale paga le sue colpe. Per una volta manca Gross-Jean ad affiancare i nostri e Jim nel Canada, cosa molto rara ma che a fin dei conti ci sta: in effetti nella sua ultima apparizione nel lungo episodio di Nizzi, il simpatico omone agì solo di contorno e piuttosto che usarlo così in una storia, forse è meglio lasciarlo “in tribuna” qualche volta. Anch’io, come altri forumisti, ho apprezzato la scena in cui i nostri sfidano il signorotto locale, adagiando sopra il divano del lussuoso albergo il corpo del povero caporale Ryan, ucciso dalla cricca per impedirgli di deporre in processo in favore di Ayaklut: texianità al 100%. Ricapitolando: magari non un capolavoro ma davvero una buona storia che mi è sempre molto piaciuta. Repetto nel post 500 divenne una presenza importante nel parco disegnatori della regolare e il suo stile classico fece capolino spesso negli albi in edicola. Per l’occasione si mise all’opera per Borden sostituendo di fatto Letteri, che ironia della sorte, proprio durante la pubblicazione dell’opera ci lasciava, suscitando molto tristezza nei lettori ormai affezionati al grande artista romano. La prova grafica di Repetto fu all’altezza e il disegnatore mostrò di sapersi districare con destrezza ed estro anche nelle ambientazioni nordiche; i suoi tratteggi come marchio di fabbrica mi son sempre piaciuti e bisogna ammettere che anche i suoi pards, marcatamente ticciani, si fanno apprezzare. Grande acquisto per la saga fu allora il disegnatore argentino,  abile, esperto e molto celere. A distanza di anni ho rivalutato in parte le sue opere, che allora non mi entusiasmavano oltremodo. Il mio voto finale è 7

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

 Share

  • Recentemente attivi qui   0 Membri

    • Nessun membro registrato sta visualizzando questa pagina.
×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.