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TWF - Tex Willer Forum

[530/533] Athabasca Lake


ymalpas
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Voto alla storia  

61 utenti hanno votato

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una signor storia a mio parere 4 albi che si leggono veloci con dinamiche interessanti, tanta azione e personaggi ben caratterizzati, un grande fusco come sempre. La trovata del cambio di battello non me l'aspettavo ed è bellissima l'espressione del borioso comandante che già si vedeva pieno di soldi e medaglie!!bravi voto 8

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Ho dato la sufficienza perchè, sebbene alla prima lettura mi piacque abbastanza (ma forse ero condizionato da alcune storie precedenti sulle quali... ehm.. preferirei sorvolare :( ), dopo averla riletta di recente ho avuto una sensazione diversa, una sensazione di spreco. Lo spreco di 440 pagine che, potenzialmente, potevano dare molto di più. L'idea su cui è incentrata la storia è più che buona (anche se io non ho ancora capito bene in cosa consiste il complotto, ma questo è un mio limite laughing) poi però tutto diventa abbastanza banale, prevedibile, con personaggi come larkin, bloody jack e larouche che potevano essere caratterizzati meglio e con ruoli più importanti, invece a me sembrano le solite macchiette, gli stereotipi del cattivo senza cervello che basta prendere a sberle per farlo parlare o, addirittura, passare dalla parte dei buoni -_nonoSoggetto: 7 + Sceneggiatura: 5 = voto finale: 6

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E' una storia che rileggo sempre con piacere, ben sceneggiata e ben disegnata. Concordo con l'amico Pablo sul fatto che si sarebbe però potuto fare qualcosa di più relativamente alla caratterizzazione di Larkin, il cui ruolo poteva essere messo maggiormente in risalto, e di Larouche, forse passato con eccessiva nonchalance da una barricata all'altra. E Tex ne è complice poich?, oltre a "scordarsi" immediatamente che Larouche al momento dell'incontro ha tentato di uccidere lui ed i suoi pards, non lascia mai trasparire nei suoi confronti la minima diffidenza (un tipo del genere, pronto a cambiare bandiera per denaro, avrebbe potuto benissimo tradire la fiducia del Ranger se adeguatamente tentato) n° il minimo disprezzo per la sua indole di voltagabbana, categoria umana che Tex ha in più occasioni dimostrato di detestare. Detto questo, un buon 8,5 sia alla sceneggiatura di Nizzi che ai disegni di Fusco

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Storia con tante trovate, un ottimo Jim Brandon, un'eccellente figura quale è il capitano. Tuttavia, le preferisco Le rapide del Red River, altrettanto ben congegnata quanto a situazioni ma con dialoghi più coinvolgenti. Lo stesso Fusco è inevitabilmente invecchiato rispetto alla precedente saga del Nord. Comunque una buona storia, anche se non magnifica come mi aspettavo dopo aver letto il libro di Guarino su Nizzi...

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  • 6 mesi dopo...

Soggetto interessante realizzato in maniera soddisfacente, se pur con qualche pecca. Avrei dato maggior risalto alla fuga di Brandon, con Tex e Co. impegnati a pianificarne la fuga, mentre invece se lo ritrovano nelle paludi. Nel complesso non ci sono grosse falle, ma di ogni cosa mi è restata la sensazione che potesse essere fatta meglio, ad esempio a metà dell'albo 533 i pard arrivano verso il cantiere nautico di Fernand e Tex

ci tiene a far notare che sono persone rispettose della legge ed in fuga solo a causa delle circostanze... ma Fernand è un costruttore di barche per contrabbandieri con doppio fondo, forse per lui un buon biglietto da visita è quello di avere problemi con la legge
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  • 8 mesi dopo...

Concordo con l'amico Pablo sul fatto che si sarebbe però potuto fare qualcosa di più relativamente alla caratterizzazione di Larkin, il cui ruolo poteva essere messo maggiormente in risalto, e di Larouche, forse passato con eccessiva nonchalance da una barricata all'altra. E Tex ne è complice poich?, oltre a "scordarsi" immediatamente che Larouche al momento dell'incontro ha tentato di uccidere lui ed i suoi pards, non lascia mai trasparire nei suoi confronti la minima diffidenza (un tipo del genere, pronto a cambiare bandiera per denaro, avrebbe potuto benissimo tradire la fiducia del Ranger se adeguatamente tentato) n° il minimo disprezzo per la sua indole di voltagabbana, categoria umana che Tex ha in più occasioni dimostrato di detestare. Detto questo, un buon 8,5 sia alla sceneggiatura di Nizzi che ai disegni di Fusco

Appena terminata la rilettura. Sono d'accordissimo con quanto quotato,Larkin (e un po' anche Moisson) mi lasciano l'impressione di essere dei pesci un po' troppo piccoli per essere a conoscenza dei capi della congiura. Farei rientrare in questa categoria anche l'avvocato Carleton, del quale abbiamo letto più volte il nome per poi vederlo in pochissime vignette. Concordo anche su Larouche che tanto veloce a cambiar casacca quanto prezioso e fedele alleato di Tex in seguito. Forse per questo si affretta a precisare di essere al servizio del miglior offerente e di averne trovato uno ottimo! (con quanti soldi gira in tasca Tex quando sale nei territori del Nord' :indianovestito: )La storia mi piace molto nel complesso e contrariamente a quanto segnalato da non mi ricordo chi (perdono) mi è piaciuto anche l'incontro casuale tra i pards e Jim nelle paludi, evento che ha costretto i nostri ad adeguarsi sveltamente alle nuove necessit? sfoggiando l'abituale disinvoltura. Se posso fare un appunto a Fusco, che è uno dei miei preferiti, dico che nelle risse e scazzottate in genere sembra sempre che chi viene malmenato faccia voli di metri e metri: effetto comico assicurato ma a volte un po' esagerato. Una osservazione e poi mi taccio: è una mia impressione o in questo centinaio le avventure si sono svolte lontane dalle solite zone più del solito?E' una scelta precisa quella di estendere sempre più gli orizzonti di Tex o una casualit??
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  • 2 mesi dopo...

ripresa in questi giorni. una delle mie storie preferite in assoluto. ben 4 albi ( io ne avrei aggiunto un altro....). disegni splendidi (probabilmente fusco è il mio disegnatore preferito) soprattutto le tavole più grandi ad ampio respiro sul paesaggio. storia molto bella e coinvolgente. mi è piaciuta molto la descrizione delle tecniche dei contrabbandieri per eludere le sorveglianze. forse potevano essere più sviluppate certe personalit? come larkin, moisson e l'ufficiale che cerca la promozione catturando i fuggitivi. la perfezione sarebbe stata l'ambientazione, almeno parziale, in un paesaggio innevato, ma già così livello elevatissimo. ed ora sotto con "la prigioniera del faro"......

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  • 1 mese dopo...

A pagina 66 di Golden Arrow, Jim dice a Tex e ai suoi che il senatore Sidney è un ministro del governo canadese. Una mia domanda di civica: si può essere ministri e senatori al contempo'

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Negli Usa no, ma a quanto pare in Canada non vi erano ( n° vi sono ora ) simili interdizioni, dato che il Senato canadese equivale alla Camera dei Lord inglese; anzi, tra i membri del governo canadese vi è ( come in Inghilterra ) un senatore che assume la funzione di "leader della maggioranza in Senato"; magari era questa la carica occupata da Sidney secondo Nizzi.

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  • 1 anno dopo...

Ottima storia a largo respiro (ben 4 albi... una rarità), che mai delude e annoia... Insomma il miglior Nizzi, che deve far ricrede tutti coloro che scrivono di un Nizzi illeggibile dopo il numero 500. La storia parte subito con un buon ritmo e non lo perde mai, ed ogni albo è un pezzo di un puzzle ben costruito, con cambi di scenari e situazioni, fino al finale... che lascia quasi l'amaro in bocca per il veloce epilogo (ma forse solo per il desiderio che l'avventura continuasse). I disegni sono dell'ottimo Fusco (qualche volto di Tex poco precido, ma nel complesso ottimo). Voto 9 (solo perché il 10 lo lasciamo ai capolavori assoluti).

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in effetti anche io la considero una delle migliori dell ultimo nizzi . Forse perché le storie con un complotto sono sempre coinvolgenti forse perché non serve chissà cosa per fare una bella trama o semplicemente perché Claudio quando voleva sceneggiare lo sapeva ancora fare molto bene . la parte più bella per me è l inseguimento sugli isolotti di jim brandon veramente adrenalinico . Resta il dispiacere di aver visto un talento della portata di Claudio rovinare così la sua carriera . Ormai su tex era un autore stanco e svogliato che si adagiava sempre sui soliti canovacci narrativi . Sarebbero bastate più storie semplici ma carine  come questa ed oggi sarebbe ricordato in ben altra maniera 

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  • 2 anni dopo...

Forse l'ultima storia degna di nota di Nizzi.

Troppo lunga, d accordo, con qualche imprecisione qua e là e un primo albo un po' noioso: ma comunque molto buona, lineare, con molti bei peronaggi (il capitano dei pirati del fiume è uguale a Barbanera!!)

Jim ne esce bene, il quartetto è solido e agguerrito, molto bella la traversata del lago e l'arrivo ad Ottawa con l'arresto dei furfanti

siparietti scoppiettanti, dialoghi magistrali, non arriva però come già detto da altri ai livelli sontuosi delle "Rapide del Red River"

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  • 6 mesi dopo...
  • co fondatore

L'ultima storia lunga di Nizzi degna della sufficienza (l'ultima in assoluto è Mescalero Station nell'Almanacco del 2006). Pregna di magagne quanto volete, ma la lunghezza dell'episodio permette di sviluppare la trama in maniera consona e di mostrare qua e là gli alcuni degli ultimi sprazzi di mestiere dell'autore di Fiumalbo. Bello il secondo albo coi pirati del fiume, forse il migliore dell'intera storia.

Fusco cominciava a mostrare la corda, ma rimaneva una sicurezzaa.

 

TESTI: 6

DISEGNI: 6,5

  • +1 1
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Non saprei come esprimermi, ma ci provo. Il voto che do a questa storia é buono, ma, nel suo complesso, non sono rimasto molto soddisfatto. Sembrerebbe una contraddizione, ma non lo é.
La storia scorre ed è ben narrata, Tex é Tex e ci sono bei siparietti tra Carson e Grosjean. Ci sono parecchie scene d'azione, sparatorie, tranelli e traditori, e colpi di scena.
Eppure, nonostante riconosca tutto questo, la storia non é riuscita a coinvolgermi, desiderando più volte, durante la lettura, la fine della stessa, che però tardava ad arrivare.
Il principale difetto quindi è quello della durata? Forse!

P.S. Ma quando inizia un'avventura, Tex, quanti soldi porta con sè? Paga a Jeannot il prezzo di un'attività, a Laroche l'equivalente di due barche e dissemina altri dollari nel tragitto. Tutto in contanti. Pur avendolo fatto notare scherzosamente, ritengo anche questo un difetto della sceneggiatura. Sarebbe più normale, quando si tratta di grosse cifre, che le prelevasse in banca al momento del bisogno.
Voto alla storia: 7,4
Voto ai disegni: 7

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<span style="color:red;">17 ore fa</span>, Andrea67 dice:

Sarebbe più normale, quando si tratta di grosse cifre, che le prelevasse in banca al momento del bisogno.

 

Beh dovendo  fare un viaggio  lungo  e non sapendo mai quello che puo ' succedere, avrà  prelevato una grossa somma  prima di partire, no? 

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  • co fondatore

Aspettare una giornata per un vaglia telegrafico in effetti non avrebbe senso in una situazione come quella. @Andrea67 si sarà dimenticato che le storie di Tex si svolgono oltre 130 anni fa. Non me lo vedo il Ranger portarsi dietro un libretto al portatore :lol:.

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<span style="color:red;">4 ore fa</span>, Mister P dice:

Aspettare una giornata per un vaglia telegrafico in effetti non avrebbe senso in una situazione come quella. @Andrea67 si sarà dimenticato che le storie di Tex si svolgono oltre 130 anni fa. Non me lo vedo il Ranger portarsi dietro un libretto al portatore :lol:.

Come ho scritto, l'ho fatto notare scherzosamente, però a me queste facili soluzioni che usava GLB non mi sono mai piaciute. Troppo facile risolvere tutte le situazioni potendo contare sull'oro dei Navajos. Preferisco Zagor che, a parte qualche pepita qua e là, non ha mai una lira e deve farsela sempre a piedi perché non può permettersi mai un cavallo.

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Ma il bello di Tex è che,non avendo problemi di denaro, può tranquillamente dispensare soldi a destra e manca per aiutare gli amici e persone in difficoltà.in più all' occorrenza può comprare viveri e ogni altro bene che serve alla sua gente.Tex non abusa mai del denaro dei Navajos, non lo usa per sé,ma per gli altri...e di soldi ne ha un sacco,dal momento che nella seconda avventura con Proteus viene alleggerito da Perry Dayton di ben 80000 verdoni :P

In più, chissà quanti ne ha vinti "barando" contro Hogan e i vari altri gambler a poker :lol2:... oppure vincendo li onestamente contro gli onesti :ok:

Anche se gira con qualche migliaio di dollari in tasca,non penso che qualcuno oserebbe mai derubarlo col rischio di beccarsi un bel papagno in bocca :D

Il denaro e l oro per Tex sono un mezzo, non un fine...

Modificato da Barbanera
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  • 1 mese dopo...

Una delle poche storie carine dell' ultimo Nizzi: anche se soffre di dialoghi pesanti e a tratti annoia, ha dalla sua la mancanza di spiegazionismo e un MERAVIGLIOSO soggetto, affiancato da una sceneggiatura che, quando non è  noiosa, diverte notevolmente, soprattutto nel primo albo. I disegni di Fusco partono bene, poi vanno mano a mano peggiorando, d' altra parte aveva una certa età. 

Altri difetti: 

Kit , Tiger e Gros- Jean si vedono poco

Nel primo albo, il locandiere si presenta con le bistecche  davanti al suo amico Gros Jean per avvelenarlo con la faccia allegra e sorridente! Sfido che poi serve il cane per salvarli.

Voto 7

 

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  • 9 mesi dopo...

Il soggetto è estremamente interessante e la sceneggiatura è tutto sommato buona.

 

I difetti non mancano: Kit Willer e Tiger hanno poco spazio, così come Gtros Jean; Nizzi si serve di qualche trucchetto di troppo per far superare ai nostri eroi le impasse  che trovano sulla via (ma quanti amici ha Laruche?); i profili del complotto rimangono un po' troppo sfumati.

 

Ma ci sono anche belle trovate, come il dialogo con il maggiore Fielding e la sequenza della caccia al Golden Arrow.

 

Bella prova grafica di Fusco.

 

In poche parole, non un capolavoro ma una storia che si legge volentieri

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  • 3 mesi dopo...

Storia davvero ottima. Con qualche lunghezza e qualche momento un pò morto, ma nel complesso molto molto buona. I pard in forma, un bel Brandon, una bella avventura.

Nizzi si dimostra ancora in buona forma, e anche i dialoghi sono buoni, anche se non più freschi come quelli di qualche anno prima.

Viene automatico il confronto con i predatori del grande nord, vista l'ambientazione e Gross Jean. In quel caso si trattò di una storia migliore di questa, un capolavoro, ma anche questa non sfigura affatto.

Nizzi 8

Fusco 8 (sempre a suo agio in queste ambientazioni)

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Può darsi che l’episodio fiume ambientato nelle amate lande canadesi, sia davvero il “canto del cigno” di Nizzi sulla saga. Da lì al suo primo congedo, storie di pari livello non ne compose più e del suo recente ritorno, ancora è troppo prematuro prevedere se il vecchio sceneggiatore potrà nuovamente avvicinarsi a una tale cifra qualitativa. Di certo “Athabasca Lake” non tiene il confronto con “Le rapide del Red River” uno dei fiori all’occhiello nel curriculum dell’autore, ma rimane comunque una più che discreta prova, concepita peraltro in un momento molto difficile dal punto di vista prettamente artistico. Dopo tanti anni fu pubblicata una vera maratona narrativa su quattro albi, ma l’ottimo soggetto e una degna sceneggiatura (non esente da lievi pecche, ma in fondo veniali) garantirono una piacevole lettura. Molto bello l’incipit, con l’ingiusta degradazione di Jim Brandon per un presunto tradimento, inventato ad hoc per toglierlo di mezzo e non intralciare una congiura di alto rango. L’arrivo dei nostri in Canada, sarà costellato da un agguato dietro l’alto; scene piacevoli ma che sanno un po’ di revival con situazioni simili del passato. Pian piano che si macinano le numerose tavole, la storia entra nel vivo, con il congiungersi di Tex e pards con Jim e “l’odissea canadese” per laghi e fiumi necessaria per l’arrivo a Ottawa, meta in cui poter smascherare i pezzi grossi alle redini della congiura e dimostrare l’innocenza del colonnello. Molto avvincente il trucchetto dell’equipaggio adottato sul lago e l’elusione dei controlli grazie al doppiofondo della barca dell’amico di Larouche. Proprio il predone fluviale convertito, rappresenta un bel personaggio, molto simpatico e funzionale nell’economia della storia. E’ vero che salta troppo presto la barricata per soldi, ma alla fine si rivela prezioso grazie ai suoi consigli e la folta schiera di amici (forse anche troppi!) che nei momenti cardine del piano aiutano moltissimo i nostri. Di contraltare alcuni avversari non vengono sfruttati e caratterizzati come si deve (vedi Larkin, attivissimo nel primo albo e poi ridotto a un fardello da trasportare su e giù per la regione) e anche Grossjean si riduce a una comparsa. Tex, Carson e Jim agiscono bene, un po’ defilati ma utili Kit e Tiger, il navajo per proferire la prima parola bisogna attendere quasi 70 pagine all’inizio. Il finale meritava più spazio e appare alquanto veloce, ma tutto sommato non inficia la prova. Ho solo trovato la soffiata del sergente Ross un po’ forzata per rivitalizzare la trama nella fase finale: che l’individuo per soldi spifferi ai villain i piani dei nostri è plausibile, ma che Tex e soci lo lascino libero di farlo dopo averglieli fatti conoscere è un’ingenuità colossale. I disegni di Fusco, giunto, mi pare, alla sua ultima prova sulla saga prima del pensionamento, si mantengono efficaci e confermano la sua grande dimestichezza negli scenari nordici della serie. Ovviamente il fisiologico calo grafico è palese ma l’esito finale è comunque di degna fattura, e conferma il grande professionismo dell’indimenticato artista ligure. Il mio voto finale è 8

  • +1 1
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