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TWF - Tex Willer Forum

[513/514] Le Foreste Dell' Oregon


ymalpas
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Voto alla storia  

51 utenti hanno votato

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Soggetto e sceneggiatura: Claudio Nizzi
Disegni: Andrea Venturi
Periodicità mensile: Luglio 2003 - Agosto 2003
Inizia nel numero 513 e finisce nel numero 514


Strane cose accadono al campo dei taglialegna che lavorano per monsieur Leroux. Furti, manomissioni, incidenti mortali? Ma il francese è amico di Gros-Jean e il gigantesco trapper conosce un paio di tizzoni d'inferno, laggià, nelle terre calde, poco disposti a tollerare un'ingiustizia. Tex e Carson perciò, nelle inedite vesti di boscaioli, si introducono nel campo per dare un volto e un nome ai sabotatori?




© Sergio Bonelli Editore

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  • 9 mesi dopo...
Guest Colonnello_Jim_Brandon

Una storia non eccelsa ma godibile. Misceliamo un Gros-Jean per una volta estrapolato dai territori battenti bandiera canadese, Tex e Carson nelle vesti ( disarmate ) di due taglialegna, un traditore abbastanza difficile da individuare e un affarista spocchioso e arrogante che si crede il padreterno. Ed ecco che otteniamo la storia pensata dal buon Nizzi per questi due albi. Una storia articolata discretamente bene, almeno all'inizio, ma che a mio modesto parere perde un po' di tono nel finale... Peccato. Sono pronto a scommettere che se il buon Claudio avesse avuto qualche paginetta in più ( facciamo una cinquantina ) questa storia avrebbe potuto tranquillamente ottenere un più ampio successo... peccato.
Molto belli i disegni di Venturi; anche se il suo tex non è tra i miei preferit, in questa storia ha reso perfettamente l'atmosfera richiesta!

Voto complessivo : 7

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  • Collaboratori

Buona l'ambientazione che ricorda il texone di Buzzelli, buona l'idea di vestire Tex e Carson nei panni di due taglialegna, complessivamente buono anche il primo albo ( se escludiamo la scenetta burlesca di Gros-Jean che finge di non conoscere i due amici al monento del loro arrivo nel porto ). Potremo mai dimenticarci delle pagine vergognose contenute ne "I fucili di Shannon", Il finale non è di Nizzi. Non ci credo! Non è nel suo stile. Secondo me gli è stato imposto dall'alto: anti-texiano a 360!.

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Guest Wasted Years

Una storia vergognosa. I due pard non combinano nulla, si fanno rapire un bimbo da sotto il naso come polli, la storia è una pizza umiliante e i pard necessitano di stampelle, tanto sono malfermi Carson fa il boscaiolo senza battere ciglio, non una lamentela, sarà lo stesso brontolone che conoscevo? Credevo si fosse toccato il fondo, in questa storia, poi ho notato che si è fatto QUASI di peggio. Per carità... 1 e regalato. Buoni i disegni, ma sprecati.

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  • 2 mesi dopo...

Non sono d'accordo, wast... Bisogna riconoscere che il primo albo è davvero ben riuscito: la storia scorre fluida e piacevole, i dialoghi non abbondano eccessivamente, e il luogo che fa da sfondo alla storia è un po' insolito rispetto agli abituali Arizona e Messico.... certo, non mancano note negative, ad esempio mancano colpi di scena, e la storia alla lunga può risultare banale o noiosa... ma Nizzi è riuscito a ben rappresentare la dura vita dei boscaioli, facendo partecipe il lettore delle dure condizioni lavorative del tempo, e ritroviamo Tex e Carson condividere le fatiche dei taglialegna... per una volta tanto, poi, ci è difficile capire quale sia il misterioso sabotatore...... ma è il secondo albo che si rivela deludente: il misterioso sabotatore che aveva reso complicata la vita ai pards, viene scoperto dopo poche pagine per una confessione del ragazzo... ed è qui che, come due polli, si fanno fregare il ragazzo dalle mani e lasciano scappare Mitchell... (vabbè che erano disarmati, però, normalmente, avrebbero approfittato di un momento di disattenzione di Mitchell per potergli tirare un bel sinistro per stordirlo :( )... e poi la storia assume l'aspetto di un'insulso "polpettone" (come dice Wasted :D), in cui non accade niente di speciale per 114 pagine, per poi avere un finale noioso e anti-texiano.... Un vero peccato che un finale così rovini una storia che poteva avere tante potenzialità.... le foreste dell'Oregon, abilmente disegnate da Venturi, sono incantevoli... Venturi si rivela un'ottimo acquisto della casa editrice...

Voto

Soggetto: 6

Sceneggiatura: 5

Disegni: 8

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  • 7 mesi dopo...
  • 7 mesi dopo...

Il soggetto di questa storia non e' per niente male, anche se poi la sceneggiatura lascia molto a desiderare, specie nel secondo albo. Lo scenario che si presenta ai nostri due rangers e' molto suggestivo, cosi' come e' interessante l'idea di travestirsi da boscaioli per scoprire la misteriosa spia che si annida nella compagnia di Leroux, amico di Gros jean. E' quest'ultimo, come al solito, a chiedere l'aiuto di Tex e Carson, che per la grande amicizia che li lega, accorrono immediatamente.
Come dicevo, l'ambientazione dell'Oregon e' molto affascinante, e questo grazie agli splendidi disegni di Venturi, qui alla sua seconda prova per la serie regolare. La vita dei boscaioli e' resa in maniera impeccabile:

Immagine postata

Mi e' piaciuto il momento che vedeva i due rangers fare la vita dei boscaioli, anche se non son durati molto. Nizzi ci spiattella l'identita' della spia forse un po' troppo presto, anche se non ci avrei scommesso che si trattasse proprio del capo dei taglialegna. In questi due albi, la presenza di Gros-Jean e' col contagocce, e a parte il finale, non partecipa attivamente a tutta la storia. Comunque e' sempre una gioia vederlo, soprattutto quando demolisce un locale dopo l'ennesima rissa:

Immagine postata

Il finale della storia e', come han gia' detto precedentemente, una delusione, con una arresa troppo facile di Shannon e i suoi scagnozzi.

Malgrado questo, a me la storia e' piaciuta. Forse il mio giudizio e' influenzato dai disegni di un ottimo Venturi, ma tuttavia non mi e' sembrata cosi' orrenda e illeggibile.

Storia:6
Disegni 8

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  • 2 anni dopo...

Penso che in questa storia ci sia un ottima ambientazione non sfruttata al massimo dalla sceneggiatura messa in piedi da Nizzi. La storia non è male anzi mi piace anche e ha un buon livello per quasi tutta la sua durata. Cala di brutto nel finale. Anormale e davvero incomprensibile il gesto dell'operaio della cartiera. Inoltre i cattivi di turno si fanno fregare come pivelli quando Tex libera il ragazzino. Come qualcuno ha già detto i pards forse sono un pò poco protagonisti. Ottimi i disegni di Venturi. Davvero un bel tratto.

Voto 7,5 alla storia

Voto 8,5 ai disegni

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  • 1 mese dopo...

anche io penso come molti di voi che le potenzialita' di questa storia non sia state sfruttate a pieno e' bello rivere i 2 pards alle prese con storie di boscaioli anche se con poco tempo gia' si scopre tutto...... il colpo di scena finale l'ho trovato un po' debole.... il tratto di questo disegnatore non mi fa' impazzire... sembra un ticci meno completo, chissa' magari se in futuro non rivedremo il bimbo in qualche altro albo??????

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  • 2 mesi dopo...

Questa storia ha in effetti due facce: quella buona, anzi buonissima, de Le Foreste dell'Oregon, in cui Tex e Carson nelle vesti inedite di boscaioli cercano il misterioso sabotatore e quella veramente deludente de I Fucili di Shannon. Nella prima parte mi è piaciuto molto vivere la vita dei boscaioli in quei luoghi aspri e straordinari che sono le foreste dell'Oregon, e ho gradito anche il rapporto che si instaura con lo sfortunato boscaiolo Ken. Inoltre, tutta la prima parte è sostenuta dalla curiosità, che Nizzi riesce a mantenere ben desta, circa l'identit? del sabotatore, anche se devo ammettere che un po' avevo sospettato

il fino a quel momento ineccepibile Mitchell.
La seconda parte, con la scoperta del sabotatore, non ha davvero più nulla da dire e vivacchia in maniera stentata fino al finale. Finale peraltro, come detto da molti, davvero infelice.
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  • 2 mesi dopo...

un buon primo albo uno scarso secondo albo ridurrei il discorso l'la sceneggiatura poi risulta molto simile a quella del 508 il mercante francese da poco uscitoi disegni di venturi mi piaccionovoto 5,5

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Nell'ambientazione sta tutto il pregio di questa storia, secondo me. Ho poco altro da aggiungere... Il soggetto e il modo in cui è stato sviluppato possono essere criticati con fondati motivi, ma una simile ambientazione mi intriga molto. E quando viene rappresentata da eccellenti disegni, come in questo caso, vado in brodo di giuggiole. Tra il 6 e il 7. Metto 7 perchè lo scenario, oltre che bello, è anche assai raro in Tex.

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Devo proprio dire che la descrizione iniziale mi ha esaltato più della storia se stessa. Purtroppo il ritmo non riesce a decollare mai; l'unica parte che risveglia un po' di interesse è quella di Tex e Carson tra i taglialegna. Personaggi decisamente poco interessanti (persino il ragazzino è più interessante del cattivo Shannon) e storia che proprio non carbura. Unica nota buona, i disegni di Venturi, che però non sono abbastanza eccellenti da farmi dimenticare i difetti della storia.

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  • 7 mesi dopo...

Ambientazione e soggetto della storia sono interessanti, peccato che la trama non sia stata sviluppata adeguatamente. Carson e Tex agiscono più in veste poliziesca che western e la storia stessa sembra più un giallo alla Nick Rider, anzi devo dire che in alcune tavole Venturi ha rappresentato Tex con una certa somiglianza con Nick Rider.

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  • 1 anno dopo...

Dopo la mia consueta rilettura del primo albo,ho pensato :< Però,devo rivalutare questa avventura ! >....Purtroppo con "I fucili di Shannon" la storia si è chiusa malamente...Shannon in questione è un villain in giacca e cravatta senza arte nè parte,privo di nerbo,di carisma,di credibilità,a momenti ne esce meglio la figura di Mitchell,il doppiogiochista al suo soldo. Mentre "Le foreste dell'Oregon" fanno respirare a pieni polmoni la vita rude e dura dei boscaioli,con i pards ben inseriti in quel contesto,l'albo successivo è una delusione totale,con l'epilogo inspiegabile e sconcertante del tedesco giustiziere di Shannon . Disegni di Venturi discreti ma non eccelsi,voto 6 complessivo.

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  • Rangers

L'epilogo finale, stando al libro intervista di Guarino a Claudio Nizzi, è stato cambiato da Sergio Bonelli, che ha imposto all'autore di far arrestare il vecchietto giustiziere.

In realtà Tex l'avrebbe lasciato andare.

Penso ci siano stati altri cambiamenti obbligati.

 

Comunque come molte storie dell'ultimo Nizzi, il primo albo era sempre di livello molto più elevato rispetto al secondo di conclusione!

Forse si stancava a scrivere in corso d'opera

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  • 2 mesi dopo...

L'ambientazione mi piace molto, il soggetto è totalmente nuovo per certi versi. Venturi mi è piaciuto molto di più in Oppio! e siamo in una fase di Tex dove le conclusioni delle storie mi sembrano sempre troppo affrettate e poco sviluppate. Nel complesso il 6 ci sta tutto secondo me

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  • 6 mesi dopo...

Deludente storia, con un finale sconcertante, Tex non sembra agire da Tex e che questo lo faccia Nizzi, che tanto ha dato alla storia del nostro Ranger, lascia ancor più l'amaro in bocca. I disegni poco più che sufficienti, con qualche personaggio troppo caricaturale. Voto 6 (stiracchiato).

  • +1 1
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  • Collaboratori

Deludente storia, con un finale sconcertante, Tex non sembra agire da Tex e che questo lo faccia Nizzi, che tanto ha dato alla storia del nostro Ranger, lascia ancor più l'amaro in bocca. I disegni poco più che sufficienti, con qualche personaggio troppo caricaturale. Voto 6 (stiracchiato).

Il finale sconcertante non è di Nizzi:
 

Per la verità il mio finale era diverso. Tex si assumeva la responsabilità di lasciare libero il tedesco, che all'inizio della storia era stato pestato dagli sgherri di Shannon. Si erigeva a giudice e lo assolveva. In redazione hanno ritenuto che l’uomo avesse ucciso Shannon senza sufficienti motivi, quindi Tex aveva il dovere di consegnarlo alla giustizia [...]



tex_nizzi.jpg

 Mi sa che ti sei perso l'imprenscindibile volume a fianco, da cui è tratta la citazione. Modificato da ymalpas
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  • 1 anno dopo...
  • Sceriffi

La prima parte di questa storia doppia non è male e scivola via abbastanza piacevolmente, con l'ambientazione insolita che ricorda il primo Texone, un Gros-Jean in ottima forma, e diverse tavole dedicate alla descrizione del lavoro e della vita dei taglialegna che ho trovato decisamente riuscite. Nizzi non rinuncia nemmeno in questa storia all'elemento del giallo, e anzi fa della caccia all'infiltrato misterioso il perno della prima parte.

Ma se "Le foreste dell'Oregon" è tutto sommato un buon primo albo, "I fucili di Shannon" è invece uno dei più penosi tra quelli che ho letto di recente. Qui Nizzi rovina tutto quanto di buono aveva costruito nella prima parte. Al di là dell'ignobile finale (di cui, come ora sappiamo, Nizzi non ha colpe), il resto è un polpettone che si trascina privo di mordente. L'identità della spia viene subito svelata con un'imbeccata senza che Tex ci metta nulla del suo, poi si continua con situazioni quasi imbarazzanti, e avversari talmente inconsistenti che Tex non ha nemmeno bisogno di sparare un solo colpo di pistola. Titolo dell'albo, poi, assolutamente incomprensibile. Insomma, una lettura ben poco appagante.

Voto 5.

  • +1 2
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  • 1 anno dopo...
  • co fondatore

Il primo albo godeva di un'aurea mediocritas che ne permetteva la lettura, anche se vedere Gros Jean nelle vesti di stratega ad inizio storia ha da sùbito inficiato le basi dello svolgimento di tutto il racconto che viene.

Se il primo albo sfiora la sufficienza (senza comunque raggiungerla, tolti gli ottimi disegni di Venturi), il secondo è uno degli emblemi di tutto quello che era diventato Nizzi nel giro di poco tempo, una caduta libera concretizzata ad esempio nel rapimento del piccolo testimone (la cui testimonianza è a sua volta la classica botta di culo tipica del tardo Nizzi).

Venturi invece fa un lavoro egregio, anche se in altre occasioni è stato ancora più bravo.

 

TESTI: 3

DISEGNI: 8

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Storia insufficiente,con una trama non banale ma che mortifica (e molto) la figura di Tex.Gros Jean ne esce tutto sommato bene,ma gli avversari sono penosi,Tex che chiede pietà per l ostaggio alla "talpa" del boss che ha preso in ostaggio il ragazzino è roba da vomito,non è da Nizzi e non dovrebbe mai essere portato su Tex.

Tra le 5/6 storie insufficienti di Nizzi su tex.capita anche ai grandi

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  • 3 settimane dopo...

Premesso che le storie di Nizzi post-500 non mi piacciono, fatta qualche debita eccezione;
premesso che non voglio atteggiarmi a difensore di Nizzi, né a spirito di contraddizione, che non sono;
premesso che la storia in questione anche a me é risultata senz'anima, come un freddo racconto di fatti senza che si entri minimamente nella psicologia dei personaggi;
quantomeno, come unico lato positivo (o, almeno, non negativo), non ho notato alcun stravolgimento nella caratterizzazione del personaggio Tex, così come invece era successo in altre avventure.

Nel senso che il Tex che non sopporto e che mi provoca fastidio alla lettura é quello quasi pavido che teme di affrontare più avversari, o quello che si fa arrestare senza accennare ad una reazione o, infine, quello che non reagisce ad una palese provocazione con un cazzottone sul volto.
Ebbene, almeno questo non c'é stato, il che fa mantenere questa storia, nel mio personalissimo metro di giudizio, sulla sufficienza stiracchiata, consapevole del fatto che sia stata aiutata in questo dagli splendidi disegni di Venturi e che, se l'avesse disegnata (ad es.) un Letteri ultimi tempi, quella sufficienza non l'avrebbe sicuramente raggiunta.
In conclusione, una normale storia che ho letto velocemente, con un Tex non negativo e con stupendi disegni.
Voto alla storia: 6
Voto ai disegni: 8,5

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  • 1 anno dopo...

Storia dalla doppia personalità, una sorta di “Dr. Jekyll e Mr. Hyde” della narrazione a fumetti e ancor oggi mi chiedo come sia possibile nell’arco di un solo albo, rovinare clamorosamente tutto il buon lavoro svolto nelle prime 110 tavole di sceneggiatura. È inutile tergiversare o cercare attenuanti e giustificazioni, Nizzi in preda a un pauroso calo di tensione sciupò, con un proseguo di sceneggiatura scialbo e incoerente, un discreto soggetto, abbastanza ben sviluppato sulla prima parte e quasi si prova l’impressione durante la lettura, che non ci sia la stessa mano dietro la stesura, visto l’incredibile involuzione della trama. Volendo usare una sorta di similitudine, l’autore dopo aver dipinto un’ottima tela, compromette tutto lasciandosi scivolare la tavolozza dei colori sull’opera appena ultimata, compromettendone irrimediabilmente l’esito finale. Esaurita la premessa, mi accingo a tentare di argomentare meglio i motivi che mi inducono a relegare l’episodio in questione tra la lista delle provi mediocri della saga. Il soggetto, come già dinanzi accennato, non è male e anche l’insolita ambientazione in cui agisce Gross-Jean, per una volta immigrato straordinariamente al sud del confine canadese, getta le basi a quella che potrebbe essere un’ottima storia. Molto piacevole pure la sessione narrativa in cui i nostri, sotto false generalità e travestiti da boscaioli, entrano in contatto con la dura vita dei tagliaboschi dell’Oregon. Il piano criminoso di Shannon, atto a destabilizzare le piccole imprese che forniscono le materie prime alla cartiera, vero obiettivo del villain, è discretamente congegnato e pure il piccolo giallo dei sabotaggi, che Nizzi inserisce fra le pagine per arricchire il soggetto e attirare la curiosità del lettore, ottiene brillantemente il suo scopo. Nella prima parte risulta molto piacevole la narrazione, con i nostri che danno vita a siparietti e dialoghi alquanto simpatici, unico neo Gross-Jean, troppo presto defilato dall’azione vera e propria. Con l’avvio del secondo albo tuttavia tutto si sgonfia e come una maionese che sfugge di mano allo chef e impazzisce sebbene gli ottimi ingredienti di base, anche l’episodio s’incanala lungo deludenti binari che lanceranno la sceneggiatura nella rupe della mediocrità. Il giallo del sabotatore (fino a quel momento abbastanza celato sebbene le poche pedine sulla scacchiera) viene troppo presto svelato, con l’aggravante che non è risolto da Tex, bensì dalla confessione del giovane Jody, testimone inconsapevole dell’omicidio. Come se non bastasse il ranger si comporta da piccione facendosi rapire da sotto il naso il ragazzo, per poi supplicare il caposquadra di lasciarlo libero in cambio della libertà, roba che quasi neanche Nolitta nel suo periodo meno ispirato. Il resto della trama procede senza scossoni e molto prevedibile, con uno Shannon poco caratterizzato e avversari che, alla fin dei conti, si mostrano poca roba. Poco incisiva la sequenza della sparatoria al capanno sull’isolotto con Tex che riesce a liberare con troppa facilità il giovane ostaggio e i famigerati “Fucili di Shannon” (che danno addirittura il titolo al secondo albo) che fanno solo il solletico ai nostri.

A mio avviso inutile pure il presunto colpo di scena dell’omicidio di Shannon nell’epilogo, compiuto da uno dei tanti carneadi della storia che a detta di Tex, e conferma dei lettori, si rivela una vera e propria idiozia monumentale. Forse sarebbe stato il caso di tagliare (con l’accetta  per rimanere in tema :lol:) dalla sceneggiatura questa parte, che non aggiunge nulla nel complesso, anzi suona come una ulteriore nota stonata in una melodia già abbastanza sgradevole. Purtroppo, sebbene molto soddisfatto del primo albo, alla luce del volume finale inconcludente e davvero deludente, non me la sento di giudicare sufficiente l’intera prova. I disegni di Venturi, giunto alla sua seconda prova sulla regolare, sono di buon livello anche se l’autore mostra tra le tavole ancora possibili margini di miglioramento futuri, non avendo del tutto assimilato il personaggio e affinato il suo stile ideale per la serie ammiraglia; cosa che avverrà negli anni seguenti e culminerà con l’ottima prova sul Texone e sul ritorno della Tigre Nera. D’altronde potevano mai sussistere dubbi sulle qualità dell’autore dell’indimenticato capolavoro dylaniato “Jonnhy Freak”? Il mio voto finale è 5

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