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TWF - Tex Willer Forum

[540/541] Puerta Del Diablo


ymalpas
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52 minuti fa, Grande Tex dice:

Aggiungo una cosa al mio precedente commento: non mi piace che il colonnello se la cavi, bisognerebbe rivederlo per fargliela pagare.

io ho proposto un soggetto con Uriaga coprotagonista di una vasta congiura in Messico nella sezione del forum apposita...magari, sempre che abbia tempo e interesse,lo rielaboro e lo mando a Bos ;)

ho in mente un soggetto moolto articolato...e moooolto complicato :D

Modificato da Barbanera
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  • 3 mesi dopo...

Il colonnello Uriaga è un bel personaggio: cattivo, senza scrupoli, a differenza di altri ufficiali messicani visti in passato, non esita a immettersi in una sparatoria a fianco dei soldati che comanda. Mi è piaciuta anche la caratterizzazione fisica: alto, pelato e con occhiali scuri, quindi lontana dall'ufficiale messicano trippone.

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Anche a me non era dispiaciuto affatto, come personaggio. Non molto approfondito, ma quello che c'è è affascinante, proprio per i motivi mirabilmente sintetizzati da Ely Parker.

  • +1 1
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4 ore fa, ElyParker dice:

Il colonnello Uriaga è un bel personaggio: cattivo, senza scrupoli, a differenza di altri ufficiali messicani visti in passato, non esita a immettersi in una sparatoria a fianco dei soldati che comanda. Mi è piaciuta anche la caratterizzazione fisica: alto, pelato e con occhiali scuri, quindi lontana dall'ufficiale messicano trippone.

Perfettamente d accordo....in più è anche astuto e sa pianificare bene le mosse,un tattico di primo ordine.una sorta di Olivera bis.ma il mio preferito rimane Il generale Velasco

 

24 minuti fa, virgin dice:

Anche a me non era dispiaciuto affatto, come personaggio. Non molto approfondito, ma quello che c'è è affascinante, proprio per i motivi mirabilmente sintetizzati da Ely Parker.

Virgin,il Bos va convinto per riproporre Uriaga...ed è dura,dal momento che ha già scritto qui che non lo trova particolarmente interessante.peccato, perché avevo in mente una trama con Uriaga...me ne farò una ragione :P:ok:

Modificato da Barbanera
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  • 9 mesi dopo...

Prima di scrivere le mie impressioni sulle storie, mi piace rileggere i commenti di chi mi ha preceduto sul forum. Uno degli aspetti che più m’intriga è come la soggettività di ogni lettore possa portare a giudizi a tratti diametralmente opposti. Salva eccezione dei casi in cui ci si trovi al cospetto di veri capolavori, è raro ci sia (come ovvio!) uniformità di valutazione. Spesso mi son ritrovato ad avallare i giudizi precedenti, stavolta, a mio malgrado, sono costretto ad andare controcorrente. La storia in questione, seppur non rappresentando il peggio della produzione nizziana post 500, per me non merita la sufficienza e si attesta su un livello mediocre. Lo spunto di soggetto è interessante e tutto sommato il primo albo si legge volentieri, ma le seguenti 110 tavole di proseguo, rovinano a mio avviso tutto quello di buono l’autore aveva cercato di architettare nella prima parte. L’idea di dover recuperare un bottino nascosto non è di certo una novità sulla saga, ma la presenza di Flora, personaggio che Nizzi tratteggia molto bene, la fa lievitare alla grande. Pure l’ingresso nella trama dei banditi di Horacio Fuentes e i soldados del colonnello Uriaga, aumentano l’intreccio e rendono piacevole il primo albo. Certo alcune forzature son presenti pure qui, vedi la facilità di evasione del bandito superstite da Yuma o la scena nel villaggio in cui i nostri se la cavano con una facilità disarmante; capisco che si trovavano dinanzi gente sempliciotta, ma un minimo di pathos in più non avrebbe guastato. Sorvolando sulla strana ritrosia di Fuentes a sopprimere il suo dissidente che lo tradirà, decretandone in seguito la sua morte, la prima parte fila liscia e il ritmo alquanto serrato si fa apprezzare. Molto ben realizzata la scena dell’agguato sul traghetto e le seguenti peripezie lungo le rapide di Puerta del Diablo, ma appena ci si approssima alla seconda parte, la sceneggiatura scricchiola minacciosamente. Già il trucchetto con cui i nostri gabbano i soldati nella stazione di posta è al limite, in effetti per farsi giocare in quel modo i messicani dovevano avere pigne nel cervello, tuttavia il peggio deve ancora venire. Di qui in avanti Tex e Carson non ne beccano una e verranno defilati ai margini. Impressionante con quanta rapidità slacciano i cinturoni dinanzi la banda del desperados nella miniera, ancora meno convince la loro inattività dinanzi il tentativo di fuga del superstite della banda. Legati come salami, vengono salvati dall’improbabile gesto del moribondo che permette all’autore di porre una pezza alla sua scelta errata di farli sempre imprigionare. Da quel punto in avanti i due ranger potevano quasi essere estromessi dalla trama senza problemi, vista la poca incisività delle loro azioni nello svolgimento. Tutta la sessione che si svolge al villaggio deserto Cruz de Norte li vede assenti e sarà proprio in mezzo a quelle catapecchie assolate e piene di polvere che la banda di Horacio Fuentes uscirà di scena, sotto i colpi dell’esercito del colonello Uriaga. Anche qui non mancano le scorciatoie narrative che Nizzi adopera per far fuggire Flora dal controllo dei desperados: oltre alla provvidenziale presenza del frate eremita che la aiuta a fuggire attraverso la cripta della chiesa, mi chiedo come mai nessuno dei banditi sia rimasto di guardia, ben sapendo che fuori dalla cinta c’erano assediati i militari. Fuentes dorme come un agnellino con il malloppo in bella vista, evidentemente si combatteva ad orario e la notte si cessava l’ostilità :D. Per la seconda volta, solo il sagace sergente Malden si accorge di tutto e legge al volo la situazione, per farsi poi freddare come un pollo dalla donna, appena fuggito. Evidentemente anche il suo intuito era a tempo determinato! 😆 Solo nell’epilogo appaiono i nostri, dopo pagine e pagine di colpevole assenza e per concludere col botto, si fanno giocare da Walker e Flora e solo con l’aiuto della cavalleria (sai che novità!) sfuggono ai soldati messicani. Con un atto di generosità eccessivo lasciano libertà e percentuale a Walker, rimasto sì infermo ma pur sempre con la coscienza sporca. Morale della favola: se la cavano Walker e Uriaga, mentre pagano pegno Flora e Fuentes per mano dei soldati e i nostri cosa hanno fatto in tutto l’episodio se non la guida alla miniera? Peccato, senza il pessimo secondo albo la storia poteva essere accettabile, così non la digerisco. Come in passato ho elogiato i punti di forza della narrativa nizziana nei suoi anni d’oro, adesso non posso tacere sulle numerosissime pecche. Anche Ortiz palesa un calo stilistico, alternando belle vignette con altre tirate un po’ via. Il livello è ancora decente ma onestamente preferivo le sue prime storie sulla serie. Ancora adesso non capisco come mai in redazione non gli fecero ridisegnare le prime tavole con Mc Parland. La rappresentazione grafica dell’agente Pinkerton fornita dal disegnatore spagnolo è sbagliata in toto e non solo per la presenza dei baffoni. Fattezze, fisico e abbigliamento sono totalmente diversi dalla tradizionale caratterizzazione dell’agente irlandese e a quel punto, se proprio non si voleva correggere le tavole, tanto valeva cambiare il nome del personaggio, tramutandolo in un qualsiasi maggiore dei ranger come tanti altri apparsi nella saga. Il mio voto finale è 5

Modificato da Condor senza meta
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  • 1 mese dopo...

Un Nizzi in buona forma, sforna una bella storia, dopo diversi buchi nell'acqua.

Una storia articolata, segno che Nizzi si sentiva bene e pensò di mettere da parte la linearità banalotta delle ultime prove, tanti bei personaggi (i colonnelli, la vedova, Link) e una figura "Boselliana" che è quella di Link, cattivo che diventa buono e viene graziato dai pard (anche su suggerimento della moglie morente). I nostri pard, in fondo, non fanno granchè al postutto. Ma siccome con Nizzi non è una regola ma una novità lo accetto di buon grado come segnale di movimento dalla solita routine recente.

La sceneggiatura procede bene e ovunque c'è mestiere e maestria in questa storia. Difetti? C'è un abbassamento di cinturoni che qualcuno potrebbe definire una piccionata, ma sinceramente in quella situazione i nostri non avrebbero certo potuto difendersi, di fronte al gruppone di cattivi schierato.

Ortiz va a nozze con la rappresentazione dei cattivi, e in particolare con i Messicani. Le facce fanno veramente paura.

Nizzi 7:50

Ortiz 7:50

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2 ore fa, valerio dice:

Un Nizzi in buona forma, sforna una bella storia, dopo diversi buchi nell'acqua.

Una storia articolata, segno che Nizzi si sentiva bene e pensò di mettere da parte la linearità banalotta delle ultime prove, tanti bei personaggi (i colonnelli, la vedova, Link) e una figura "Boselliana" che è quella di Link, cattivo che diventa buono e viene graziato dai pard (anche su suggerimento della moglie morente). I nostri pard, in fondo, non fanno granchè al postutto. Ma siccome con Nizzi non è una regola ma una novità lo accetto di buon grado come segnale di movimento dalla solita routine recente.

La sceneggiatura procede bene e ovunque c'è mestiere e maestria in questa storia. Difetti? C'è un abbassamento di cinturoni che qualcuno potrebbe definire una piccionata, ma sinceramente in quella situazione i nostri non avrebbero certo potuto difendersi, di fronte al gruppone di cattivi schierato.

Ortiz va a nozze con la rappresentazione dei cattivi, e in particolare con i Messicani. Le facce fanno veramente paura.

Nizzi 7:50

Ortiz 7:50

 

Un Nizzi in ottima forma anche per me, soprattutto se rapportato con le altre sue performance di quel periodo. Ma...non è tutta farina del suo sacco. A partire da questa storia, infatti, Nizzi si fa aiutare, per i soggetti, da Mauro Traversa, un ghost writer che non apparirà mai tra i crediti, anche perché la sua collaborazione non fu comunicata da Nizzi alla casa editrice. Nizzi aveva infatti paura che questa collaborazione potesse incidere negativamente sui già non buoni rapporti con Sergio Bonelli di quel periodo, e questo lo portò a fare con Traversa ciò che lui stesso ha spesso rimproverato alla casa editrice, in tema di mancata firma delle proprie storie nei primi periodi, quando si doveva gestire il subentro al vecchio Bonelli.

 

C'è da dire, comunque, che questa collaborazione giovò all'autore modenese, perché oltre a questa storia l'accoppiata diede vita a qualche altra bella avventura, rendendo più dignitoso il congedo (temporaneo) di Nizzi dalla testata.

Modificato da Leo
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<span style="color:red;">6 minuti fa</span>, Leo dice:

 

Un Nizzi in ottima forma anche per me, soprattutto se rapportato con le altre sue performance di quel periodo. Ma...non è tutta farina del suo sacco. A partire da questa storia, infatti, Nizzi si fa aiutare, per i soggetti, da Mauro Traversa, un ghost writer che non apparirà mai tra i crediti, anche perché la sua collaborazione non fu comunicata da Nizzi alla casa editrice. Nizzi aveva infatti paura che questa collaborazione potesse incidere negativamente sui già non buoni rapporti con Sergio Bonelli di quel periodo, e questo lo portò a fare con Traversa ciò che lui stesso ha spesso rimproverato alla casa editrice, in tema di mancata firma delle proprie storie nei primi periodi, quando si doveva gestire il subentro al vecchio Bonelli.

 

C'è da dire, comunque, che questa collaborazione giovò all'autore modenese, perché oltre a questa storia l'accoppiata diede vita a qualche altra bella avventura, rendendo più dignitoso il congedo (temporaneo) di Nizzi dalla testata.

Lo so, chiaramente, ma il soggetto è solo una parte del lavoro di uno sceneggiatore.

La sceneggiatura non l'ha scritta Traversa ed è una buona sceneggiatura. Anche al cinema spesso il soggetto non è opera del regista, ma non vuol dire nulla. Un buon soggetto conta, ma conta di più essere in grado di sceneggiarlo adeguatamente, e questa storia è ben sceneggiata.

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Just now, valerio dice:

La sceneggiatura non l'ha scritta Traversa ed è una buona sceneggiatura. Anche al cinema spesso il soggetto non è opera del regista, ma non vuol dire nulla. Un buon soggetto conta, ma conta di più essere in grado di sceneggiarlo adeguatamente, e questa storia è ben sceneggiata.

 

Sono d'accordo, è molto divertente e dimostra che Nizzi ci sapeva ancora fare. Probabilmente, però, aveva bisogno di nuova linfa dal lato dei soggetti e, una volta trovata, poté dilettarci con qualche altra zampata (e qualche grossa caduta, vedi Cane Giallo...).

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<span style="color:red;">18 minuti fa</span>, Leo dice:

 

Sono d'accordo, è molto divertente e dimostra che Nizzi ci sapeva ancora fare. Probabilmente, però, aveva bisogno di nuova linfa dal lato dei soggetti e, una volta trovata, poté dilettarci con qualche altra zampata (e qualche grossa caduta, vedi Cane Giallo...).

Rileggendo anche il Nizzi dei 500, è facile notare che gli mancasse una spinta a trovare soggetti inconsueti e che potessero stimolarlo. In sostanza, è possibile che la sciatteria di soggetti ormai sempre uguali a se stessi (per la sua difficoltà a trovarne di migliori in quella fase), lo abbia portato a una piattezza di sceneggiature sempre maggiore. Un soggetto bello come questo, e come altri di Traversa, ha spinto certamente Nizzi a curare molto di più le sue sceneggiature e a ritrovare, se non ispirazione, certamente sicurezza e mestiere.

Infatti quello che vorrei vedere nel Nizzi di oggi è un soggetto più stimolante di quelli prodotti finora, che probabilmente lo fanno sentire a casa (Kit salvato da una impiccagione, l'assalto indiano preso paro paro da una sua vecchia storia, l'avventura fluviale nel grande nord), anche perchè si tratta di un genere di storie nelle quali ha offerto spesso buone prove, ma indubbiamente lo costrigono a ripetersi e a non dire nulla di nuovo. Credo che Nizzi, oggi, dovrebbe partire necessariamente da un soggetto interessante e avere maggiori ambizioni.

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2 ore fa, valerio dice:

Credo che Nizzi, oggi, dovrebbe partire necessariamente da un soggetto interessante e avere maggiori ambizioni.

Mi sembra che Nizzi sia stato ripreso soprattutto per la sua capacità di essere "seriale"...i suoi tre nuovi soggetti non brillano infatti per originalità,ma sono al 100% Texiani.la sceneggiatura è sempre di altissimo livello.io non credo che Nizzi ci proporrà altre storie che brilleranno per originalità,ma sicuramente saranno ben gestite e ben calibrate.

 

In questa storia assistiamo a un soggetto messicano di stile nuovo, fresco,con un cattivo "anomalo"(il colonnello Uriaga): anomalo, perché è sia un tutore della legge (nemico giurato dei bandoleros di Fuentes) sia un avido mascalzone, interessato ai soldi che i Nostri cercheranno di recuperare: questa sua duplice caratteristica lo rende a mio modesto parere passibile di ritorno...non è infatti nè stupido né incapace strategicamente,anzi... Fuentes invece non si distingue dal classico desperado violento e poco intelligente. Bei personaggi sia la vedova Kelly sia il sergente Malden...

 

 

Modificato da Barbanera
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<span style="color:red;">14 ore fa</span>, Barbanera dice:

Mi sembra che Nizzi sia stato ripreso soprattutto per la sua capacità di essere "seriale"...i suoi tre nuovi soggetti non brillano infatti per originalità,ma sono al 100% Texiani.la sceneggiatura è sempre di altissimo livello.io non credo che Nizzi ci proporrà altre storie che brilleranno per originalità,ma sicuramente saranno ben gestite e ben calibrate.

 

In questa storia assistiamo a un soggetto messicano di stile nuovo, fresco,con un cattivo "anomalo"(il colonnello Uriaga): anomalo, perché è sia un tutore della legge (nemico giurato dei bandoleros di Fuentes) sia un avido mascalzone, interessato ai soldi che i Nostri cercheranno di recuperare: questa sua duplice caratteristica lo rende a mio modesto parere passibile di ritorno...non è infatti nè stupido né incapace strategicamente,anzi... Fuentes invece non si distingue dal classico desperado violento e poco intelligente. Bei personaggi sia la vedova Kelly sia il sergente Malden...

 

 

Si, sono certo anche io che il suo ritorno sia dettato da quella esigenza, e penso anche io che le sue storie non brilleranno di originalità, tuttavia mi augurerei che almeno una storia ogni tanto fosse un pochino più ambiziosa. Mi pare di aver letto in una sua intervista che una delle prossime storie è particolarmente articolata. Ecco, forse su una storia del genere ci si potrebbe aspettare qualcosa di più consistente, almeno si spera.

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  • 4 mesi dopo...

Storia che si (ri)legge volentieri. Molti è buoni i personaggi, un paio d'ore di puro relax. Direi da 7 pieno con disegni di Ortiz molto belli. 

Poi però pensi ai cinturoni slacciati, i nostri troppo defilati e l'arrivo della cavalleria salvatutto e altre cosette qua e là, allora il voto globale diventa un 6-. Peccato un'altra occasione sprecata da Nizzi. 

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