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TWF - Tex Willer Forum

[Maxi Tex N. 11] Fort Sahara


Aliprando
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Voto alla storia  

38 utenti hanno votato

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Letto oggi subito dopo aver finito "l'ultima frontiera". Comparazione impietosa. Do un 6 alla storia perchè i ponti che saltano e i fortini mi piacciono. Disegni sotto sotto media. Persino la copertina di Villa è brutta. Si vede che pure lui che di solito fa capolavori non se la sentiva con questa storia :-)

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  • 1 anno dopo...

Questo Maxi credo sia un campionario di occasioni sciupate. Il soggetto era interessante, ma doveva essere sviluppato diversamente. Le prime 180 pagine sono una brodaglia insipida che poteva essere sintetizzata in meno di 60. Il capitano Dechamp e Chavez che rievocano il loro incontro sono pagine di rara insipienza, per non parlare delle decine ti tavole dedicate alla vita cameratesca. Nel finale c'è la una chicca che alza leggermente la valutazione, parlo dell'espediente di Tiger per sottrarsi alla cattura ed entrare nel fortino quasi con gli onori, però alla fine fa venir rabbia perchè una bella idea è stata sciupata in una storia insulsa. Avrei sviluppato la trama in maniera differente facendo partecipare i pard ad una delle missioni dei legionari durante le quali avrebbero scoperto le carte per evitare una seconda carneficina. Pare anche strano che un corpo così segreto non fosse a conoscenza che nella vicina cittadina di Contreras era stato concentrato un cospicuo contingente militare a loro insaputa, senza degli osservatori che tenevano sotto controllo il territorio. In conclusione devo dire che questa storia mi ha quasi fatto rivalutare Alaska :malediz...

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Avrei sviluppato la trama in maniera differente facendo partecipare i pard ad una delle  missioni dei legionari durante le quali avrebbero scoperto le carte per evitare una seconda carneficina. Pare anche strano che un corpo così segreto non fosse a conoscenza che nella vicina cittadina di Contreras era stato concentrato un cospicuo contingente militare a loro insaputa, senza degli osservatori che tenevano sotto controllo il territorio. In conclusione devo dire che questa storia mi ha quasi fatto rivalutare Alaska  :malediz...

Mentre leggo il Tex cerco sempre di dedurne indizi dell'autore e pensare a come si svolger? l'azione... e devo dire che se non altro mi ha preso in contropiede, pensavo proprio ad uno svolgimento del tipo quello scritto da T. Cordoba. La storia non mi è comunque dispiaciuta, ma penso non sarà tra quelle che mi si scolpiranno in memoria. Per i disegni invece apprezzo. Fosse sula serie di Tex inedita li criticherei, ma sui Texoni e Maxi ho invece sempre piacere di vedere e conoscere interpretazioni, più gradite o meno, del nostro Tex.6,5
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  • 4 anni dopo...

LA LEGIONE STRANIERA!!!!

scusate il grassetto, ma un argomento tazzuto come questo (su cui ho scritto anche un soggetto per una storia breve di  Tex, scusate l'OT...) viene sciupato e "sporcato" da Nizzi nel peggiore dei modi possibili.

 

Sorvoliamo sul fatto che i legionari, fanteria per eccellenza ("o marci o muori", motto del legionario), vengano trasformati in cavalleria (mi sento già dire? si tratta di un fumetto!e passi...

ma lo spunto della Legione, in prospettiva buono, viene rovinato dalla sciatteria e da un prolisso davvero esagerati...Tex arruolato nella legione con Kit, irregimentato (lui che odia le divise e i gradi) è un'esagerazione...Non viene utilizzato nell'unico modo possibile il pachiderma arruolato insieme a padre e figlio (sarebbe stato il giuda ideale,invece viene dimenticato da Nizzi);lo stesso amico che Kit si fa tra i legionari è palesemente inutile ai fini della trama.La scena della marcia nel deserto è scopiazzata da "The Legionary", film non proprio memorabile con Van Damme...ed è una scena allunga brodo...ma passi, è un Maxi...

Ma la storia in diversi punti non sta in piedi, sia per l'inverosimiglianza della trama sia soprattutto per un preoccupante VUOTO NARRATIVO in cui spesso incappa

 Va avanti per inerzia, con un ritmo rilassato, soporifero, nessun pathos.

 

Finale da "Arrivano i nostri", coi Rurales che travolgono in due minuti una compagnia di legionari (che all'inizio sembra composta da superuomini!!!)

Duchamps arrestato, fortino distrutto, storia finita

Non c'è neanche un poco di ironia a salvare la baracca, nulla ma proprio nulla da apprezzare. disegni inguardabili, non adatti a Tex

 

Piccolo appunto: Montales chiama in Messico Tex e co per vedersela con una compagnia di legionari ed "evitare un coinvolgimento diretto del governo messicano che porterebbe ad un peggioramento dei rapporti con la Francia?!"VAle a dire il Messico deve tollerare sul suo territorio una forza clandestina e un presidio su cui sventola una bandiera francese...:lol:Una francia che manco era a conoscenza della presenza di un reparto  a tutti gli effetti disertore sul suolo messicano...Francia  che per giunta si era avviata già da tempo ad abbandonare ogni vestigia imperiale oltre oceano con la nascita della Terza Repubblica, dopo la sconfitta di Napo a Sedan...

Ho provato a rileggerla una seconda volta, ma è stata davvero dura...per me si pochissimo superiore ai livelli del "Ponte di Roccia"..e ho detto tutto

 

Modificato da Barbanera
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Se eliminiamo la prima scena - che anche il più strenuo difensore di Nizzi non potrebbe mai salvare e che é contraria ai principi della Texianità - la storia non mi é dispiaciuta.

Mi piace quando ci sono delle prove da superare, come nel caso dell'arruolamento, e mi è piaciuto il ruolo di Kit.
Insomma, c'é stato di peggio!
Disegni? Non mi piaceva su Mister No, mi piace ancor meno su Tex. In divisa, Tex e Kit erano irriconoscibili. Senza divisa pure. Per il resto, non male.
Voto alla storia: 6,5
Voto ai disegni: 7

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  • 2 anni dopo...

In disaccordo con chi mi ha preceduto, trovo i disegni, compresa la resa dei pards, molto belli.

Diso è adattissimo alle ambientazioni e credo che sia merito suo se la storia rimane su livelli molto dignitosi nonostante alcune evidenti falle della sceneggiatura, come è stato già evidenziato: l'inizio con i pard inermi, l'eccessiva e inutile verbosità della prima parte e i tre appesi per troppo tempo (nessuno chiede verosimiglianza a questo fumetto, del resto non c'è mai stata, ma qui si esagera).

 

Anche il modo in cui Tex riesce a far uscire il Kid dalla tomba è del tutto improbabile. Piu realisticamente lo Schwarz avrebbe messo a ferro e fuoco tutta la truppa per scoprire il disturbatore notturno e infierito ancora di più sul ragazzo. E invece cede subito senza colpo ferire. Mah.

 

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  • pecos changed the title to [Maxi Tex N. 11] Fort Sahara
  • 3 mesi dopo...

L'idea non era neanche male. Ma il Nizzi ha voluto tirar  via oltre 300 pagine con una sceneggiatura disastrosa, allungata e insipida. E i disegni non aiutano di certo. 

Come nel maxi precedente ho fatto una faticaccia ad arrivare in fondo. 

Se penso che c'è gente che piange perché il grande uomo non scrivera' più Tex lo  condannerei a rileggere questa perla una volta al mese a vita. 

Me ne accorgo adesso ci ho messo 10 giorni a leggerla :( voto 4.

Modificato da Loriano Lorenzutti
  • +1 1
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Con rare eccezioni, e non dobbiamo girarci tanto intorno, le storie dei Maxi sono state soprattutto nel passato essenzialmente "allungate" proprio per arrivare a 300 pagine e vendere ad un certo prezzo il balenottero. Se poi hai già esaurito le nuove idee per la testata e il tuo lavoro artistico è diventato soltanto routine a cottimo, non mi meraviglio dei risultati. Soltanto Boselli è in grado di reggere anche le storie meno ispirate o articolate, puntando sul brio mai banale.

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  • Sceriffi
<span style="color:red">23 minuti fa</span>, Jeff_Weber dice:

Con rare eccezioni, e non dobbiamo girarci tanto intorno, le storie dei Maxi sono state soprattutto nel passato essenzialmente "allungate" proprio per arrivare a 300 pagine e vendere ad un certo prezzo il balenottero. Se poi hai già esaurito le nuove idee per la testata e il tuo lavoro artistico è diventato soltanto routine a cottimo, non mi meraviglio dei risultati. Soltanto Boselli è in grado di reggere anche le storie meno ispirate o articolate, puntando sul brio mai banale.

“Alaska” non è d’accordo. 

  • +1 1
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<span style="color:red">18 ore fa</span>, Loriano Lorenzutti dice:

L'idea non era neanche male. Ma il Nizzi ha voluto tirar  via oltre 300 pagine con una sceneggiatura disastrosa, allungata e insipida. E i disegni non aiutano di certo. 

Come nel maxi precedente ho fatto una faticaccia ad arrivare in fondo. 

Se penso che c'è gente che piange perché il grande uomo non scrivera' più Tex lo  condannerei a rileggere questa perla una volta al mese a vita. 

Me ne accorgo adesso ci ho messo 10 giorni a leggerla :( voto 4.

Mica facevano tutte schifo come questa eh. Anche se è vero che le sue storie dei maxi sono per lo più brutte,a parte Rio Hondo e lo squadrone infernale. 

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2 ore fa, valerio dice:

Mica facevano tutte schifo come questa eh. Anche se è vero che le sue storie dei maxi sono per lo più brutte,a parte Rio Hondo e lo squadrone infernale. 

Mai scritto e neanche pensato che siano tutte brutte, ma c'è una sfilza molto lunga di storie che sono, a mio parere, ma anche di tanti altri, veramente a livelli gravemente insufficienti. 

1 ora fa, Jeff_Weber dice:

Veramente ottimo il Maxi Tex # 21 | Nueces Valley. Sergio Bonelli Editore Ottobre 2017

 

Rio Hondo molto buono.

Va bene, ma qui si stava parlano di Fort Sahara ;)

Modificato da Loriano Lorenzutti
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<span style="color:red">1 minuto fa</span>, virgin dice:

Fort Sahara molto peggio come sceneggiatura, ma Alaska recupera gagliardamente grazie ai disegni.

Sinceramente mi fa andare di corpo anche la sceneggiatura. Sceneggiatura e dialoghi indegni del Bos.

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Sì, concordo: dialoghi fiacchi e ritmo davvero scarso. Ma almeno Tex e pards non fanno figure indegne.

Se fosse stata la storia di un esordiente avremmo detto che era noiosa, con un mostro finale improbabile, al postutto brutta, ma non del tutto sbagliata. Non so se mi spiego.

"Alaska" ti fa venire voglia di buttare via il volume, "Fort Sahara" di buttarlo via, dare fuoco al cane dello sceneggiatore e spargere il sale sulle rovine fumanti della casa editrice.

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<span style="color:red">13 minuti fa</span>, virgin dice:

Sì, concordo: dialoghi fiacchi e ritmo davvero scarso. Ma almeno Tex e pards non fanno figure indegne.

Se fosse stata la storia di un esordiente avremmo detto che era noiosa, con un mostro finale improbabile, al postutto brutta, ma non del tutto sbagliata. Non so se mi spiego.

"Alaska" ti fa venire voglia di buttare via il volume, "Fort Sahara" di buttarlo via, dare fuoco al cane dello sceneggiatore e spargere il sale sulle rovine fumanti della casa editrice.

Posso concordare, ma almeno a FS riesco ad arrivare in fondo per capire cosa si inventa per aggiungere bruttezza e cose improbabili, mentre in Alaska non riesco nemmeno ad andare avanti per la pesantezza insostenibile.

Per me stanno su piani simili, pur essendo due brutture molto diverse.

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Fort Sahara non l'ho più riletta dal giorno dell'uscita. 

Non ricordo un bel nulla della trama, ma non ho affatto voglia di recuperarla e rievocarla. (il mio inconscio me lo vieta :D)

Questo la dice lunga di quanto mi possa esser piaciuta alla prima lettura. :D

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  • Sceriffi

Eppure io ricordo numerose testimonianze di registi, pittori sceneggiatori e scrittori che sono partiti da “Alaska” e “Fort Sahara” per sviluppare i loro capolavori: 

“Alaska è la più grande opera grafica di sempre” Claude Monet 

“La sceneggiatura di Fort Sahara mi ha ispirato in tutto e per tutto” Alessandro Manzoni 

“Le fisionomie dei personaggi in Alaska sono state il mio punto di partenza” Pitocrito da Rodi 

E potrei continuare.

  • Mi piace (+1) 1
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Spendo volentieri due parole di spregio (criticarlo sarebbe fargli onore) su questo maxi indecoroso. Cominciando dai disegni di Diso che per me con Tex non centra una mazza. Non ricordo praticamente nulla se non un'impressione di repulsione e un vaghissimo particolare in cui 2 o 3 dei pard (mi pare Carson, Kit e forse Tex), prigionieri nel forte, commentano la possibile morte di Tiger (o di Tex?) come se chiacchierassero di chi vince lo scudetto. Senza emozione, senza preoccupazione...

 

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Io ho provato a rileggerla tempo fa, ma non ce l'ho  fatta, ho abbandonato che non ero neanche a metà.

Per curiosità sarei tentato a riprovarci, visto che l'avete rispolverata, ma non credo di avere molte probabilità di successo.😎🍺🖐

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1 ora fa, Piombo Caldo dice:

Io ho provato a rileggerla tempo fa, ma non ce l'ho  fatta, ho abbandonato che non ero neanche a metà.

Per curiosità sarei tentato a riprovarci, visto che l'avete rispolverata, ma non credo di avere molte probabilità di successo.😎🍺🖐

No, io solo una volta ma mi è bastata. E comunque in fondo ci sono arrivato, un pò lungo ma ci sono arrivato.

La cosa "positiva" di Nizzi, anche del peggior Nizzi, è che magari fa un disastro epocale ma non lo trovo  pesante. Anzi, più è poco ispirato e più è stringato, interi baloons vuoti, lettura rapida.

Alaska, invece, ci ho provato tipo 4-5 volte senza mai riuscire ad arrivare al famigerato mostro finale (mi dicono che non mi sono perso niente), perchè il Bos poco ispirato è sempre un volpone e difficilmente "sbaglia" il tiro (tipo botte in testa eccessive, errori dementi dei pards eccetera), ma risulta di una pesantezza e di una difficoltà di districarsi tra i personaggi incredibile,quando invece da ispirato è di una maestria incalcolabile proprio in queste situazioni. Li poi ci sono anche dialoghi farraginosi come poche altre volte.

In FS i dialoghi, invece, a volte quasi non ci sono (a parte qualche spiegone tipico del peggior Nizzi), e pensare che era famoso proprio per i dialoghi puntuti e divertenti tra i pards.

1 minuto fa, valerio dice:

 

 

Modificato da valerio
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