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TWF - Tex Willer Forum

[183/185] - Caccia all'uomo


GiubbeRosse
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Voto alla storia  

51 utenti hanno votato

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Soggetto e sceneggiatura : Guido Nolitta
Disegni: Fernando Fusco
Periodicità mensile: Gennaio 1976 è Marzo 1976
Inizia nel numero 183 a pag. 19 e finisce nel numero 185 a pag. 63



Ritrovata a Springerville una vecchia conoscenza, l'anziano sceriffo Tom Kenyon, Tex si offre di spalleggiarlo nella cattura di un giovane bandito, il biondo Andy Wilson. Il fuorilegge, che si nasconde fra i cowboys del Double B Ranch, scappa dopo aver ferito gravemente la stella di latta! Tex lo ritrova e lo affronta sullo Skeleton Trail, nel deserto di Las Piedras.
Il giovane bandito Andy "Faccia d'angelo" Wilson è innocente? è ricercato ad Amarillo con un'accusa di omicidio e Tex è andato a ripescarlo in un infernale deserto ma quello che doveva essere un emerito farabutto aiuta più volte il Ranger, prima durante la scaramuccia contro i Navajos ribelli di Mingo e poi strappandolo a un ribollente torrente in piena! Proprio quando Willer comincia ad avere seri dubbi, quando inizia a credere che il focoso ragazzo sia stato vittima di una falsa accusa, i due giungono ad Agua Fria, dove dettano legge l'implacabile giudice "Hangman" Maddox e lo sceriffo Lonnegan...
Con la testa quasi spaccata dagli sgherri dello sceriffo Lonnegan, Tex vede penzolare da un albero rinsecchito un macabro frutto: hanno impiccato il giovane Andy Wilson, ingiustamente accusato di assassinio, ucciso dalla spietata legge del giudice Maddox, detto il Boia! L'infame sceriffo è il primo a mordere la polvere, seguito a ruota dal suo capo, colui che aveva fatto della violenza il suo personale codice.

 

 

 

© Sergio Bonelli Editore

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  • co fondatore

Comunque CACCIA ALL'UOMO aka MINGO IL RIBELLE è la prima storia scritta da Nolitta, già di rottura, col suo Tex sbirro e poco simile a quello epico del padre.

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Il soggetto e parte della sceneggiatura di questa storia è praticamente uguale alla trama di uno dei più famosi film di quel filone:

"La Resa dei Conti" con Lee Van Cleef & Tomas Milian.
Dove Tex è Van Cleef e Andy Wilson è Milian.

Di diverso c'è solo il finale dove Nolitta furbescamente e nello stesso tempo genialmente ha pensato di rovesciarlo facendo concludere la storia in modo opposto a quello del film.

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  • 1 anno dopo...

L'ho letta da poco sul tex di repubblica. Nonostante un inizio molto promettente (interessante davvero il personaggio di Andy), e il colpo di scena

l'impiccagione del ragazzo
il finale mi è sembrato troppo affrettato per una storia già corta di suo e bilanciata male (molto lunga la fase dell'arrivo al paese del giudice, troppo breve la narrazione degli eventi successivi. Insomma, non sono mancati gli ingredienti giusti, ma la "ricetta" non è particolarmente riuscita.
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  • Collaboratori

La prima cover ( Caccia all'uomo ) non è completamente di Galep, pare che ci sia stato lo zampino di Corteggi.

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(Nightwing@Oggi 10:32 am )

il finale mi è sembrato troppo affrettato per una storia già corta di suo e bilanciata male (molto lunga la fase dell'arrivo al paese del giudice, troppo breve la narrazione degli eventi successivi ). Insomma, non sono mancati gli ingredienti giusti, ma la "ricetta" non è particolarmente riuscita.

IMHO lo sbilanciamento della narrazione ( comunque non corta, visto che si estende per l'equivalente di oltre 2 albi ) è stato voluto da Nolitta a ragion veduta: il viaggio dura così a lungo ed è inframmezzato da tante traversie per fare in modo che Tex impari a conoscere e a stimare Andy Wilson; se così non fosse stato il momento di maggior pathos della vicenda(
Tex che vede il corpo impiccato di "faccia d'angelo"
) non avrebbe avuto senso e giustificazione. Il finale è invece a mio giudizio rapido, ma non affrettato perchè il succedersi incalzante degli avvenimenti serve a far risaltare la furia da angelo vendicatore di Tex
che in una sola serata liquida 2 vicesceriffi, 1 sceriffo e 1 giudice
.
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Guest Wasted Years

Imho, se si salta il secondo albo dicendosi semplicemente: lungo il cammino Tex ha preso a stimare Andy, si può concludere di non avere perso niente. Quando Nolitta scriveva Zagor, era capace di impiegare un albo intero prima di entrare nel vivo. Questa storia è impostata così. Nolittanamente sbilanciata. Poi si brucia tutto insieme, e fa i fuochi artificiali. Autore che vai, Zag.. ehhm Tex che trovi!

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(Wasted Years@ Oggi 22:43 )

Imho, se si salta il secondo albo dicendosi semplicemente: lungo il cammino Tex ha preso a stimare Andy, si può concludere di non avere perso niente

Questo mi pare un po' eccessivo ( anche se Nolitta ama molto "dilatare" le sue storie, tendendo abbastanza spesso alla prolissit? ): se si fosse saltato tutto il secondo albo saremmo passati direttamente e bruscamente da Tex che sbatacchia "Faccia d'Angelo" al drammatico confronto con lo sceriffo di Agua Fria e i suoi vice; così invece non solo Tex, ma anche il lettore conosce meglio questo giovane ricercato, dal carattere tormentato e un po' contraddittorio, forse con un passato non del tutto limpido alle spalle, ma comunque affascinante; in questo modo lo scontro coi Navajos di Mingo e il bagno nel fiume di Tex, apparentemente digressioni oziose, acquistano un senso.
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Guest Wasted Years

Ti dici: ha cambiato idea perchè sono successe cose che hanno messo in dubbio la colpevolezza del giovanotto. E te la puoi continuare da solo. Il secondo albo è molto ridondante. Ho avuto occasione di sperimentare sul serio questo sistema, perchè per anni non ho avuto il secondo albo. Mi spiegavo la faccenda così e andavo di lusso. Poi ho recuperato l'albo di mezzo, e, a tutt'oggi, lo trovo nolittianamente stucchevole. Sarà per la mia esperienza, non so, ma ti assicuro che è fattibilissimo. Poteva tagliare, e non poco, al centro. Ma l'autore che, nella celeberrima storia di Zagor Angoscia e seguenti, ci impiega una albo intero (intero!) per imboccare la storia del vampiro (non per entrare nel vivo, per imboccare), che ti aspettavi facesse?In Zagor mi piace questa lentezza, perchè da il tempo a Cico per fare i siparietti e aiuta la familiarit? con i personaggi, in Tex mi annoia da morire.

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  • 1 mese dopo...

io questa storia non intendo commentarla perchè segna a mio avviso la fine dell'epoca d'oro di Tex. Parliamoci chiaro, per una comune storia a fumetti, questa è molto gradevole e veramente ben fatta, non un capolavoro è chiaro... ai voglia ad averne di storie così oggi... però non la ricordo con piacere dal momento che sapevo, attraverso la corrispondenza che scambiavo all'epoca con Sergio Bonelli, che il vecchio Gian Luigi avrebbe cominciato a "saltare" qualche numero. Nolitta io su Zagor credo che abbia fatto un pezzo di storia del fumetto italiano ma su Tex faccio fatica ad accettare qualsivoglia scrittore, da lui a Nizzi (che comunque è una sorta di clone, agli inizi), da Boselli a Faraci, da Segura a Ruju. Oggi mi sono abituato a vedere 4-5 scrittori e 11.565 disegnatori ma quel giorno che comprai CACCIA ALL UOMO (che tra l'altro ha veramente una brutta copertina di Galep peggiorata, se possibile, dall'intervento dell'art director Corteggi) per me il Tex non fu più lo stesso. :lupos:

  • +1 1
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  • 1 mese dopo...
Guest Colonnello_Jim_Brandon

Ho sempre reputato fantastica la prima storia di Guido Nolitta, ed ora, dopo averla riletta in versione a colori, non posso far altro che riconfermare il mio parere. Questa storia ci regala non un grande, ma un grandissimo Tex!! Duro come l'acciaio, sbirro fino al midollo, spietato coi "cattivi" ma pronto ad aiutare i vessati e gli indifesi! Un bellissimo Tex il tex Nolittiano, un Tex che, col trascorrere del tempo, diventer? sempre più grande e raggiunger?, IMHO, i livelli di quello del padre!La storia "Caccia all'uomo", in sè, ha una trama molto semplice ( tex che deve dare la caccia ad un ricercato, lo acciuffa, ma poi si accorge che le accuse rivolte al giovane sono infondate e si fa in quattro per aiutarlo ). Una trama semplice, lineare. Ma in questa storia sono i personaggi a fare da padrone! Andy "faccia d'angelo" Wilson non è uno dei soliti giovani pistoleri a caccia di avventure e soldi facili, non è un cattivo e basta. Andy è un personaggio poliedrico, un personaggio con un passato burrascoso alle spalle in cerca di redenzione, Andy non è uno spietato sicario che uccide a pistolettate tutti quelli che gli capitano a tiro solo per il gusto di farlo, ma è un uomo disperato, in costante fuga dalla legge, che cerca in ogni modo di tenersi stretta la sua libertà e che, per farlo, è capace anche di uccidere. Andy è un personaggio "vero", un personaggio complesso!!Altro bellissimo personaggio di questa avventura è il vecchio sceriffo Tom Kenyon, un uomo anziano e affaticato, consapevole di esserlo, ma smanioso di mostrare tanto a sè stesso quanto agli altri che forse non è ancora da buttare! Tom è mosso dalla PURA E SEMPLICE DETERMINAZIONE ma soprattutto dal suo ORGOGLIO! Un infelice connubbio questo che lo porter? a rischiare e non poco durante questa avventura!!Molto ben congegnati anche lo spietato giudice "Hangman" Maddox e il bieco sceriffo Lonnegan, due loschi figuri che si fanno scudo della loro apparente "legalit?" per perpetrare la legge della violenza!!! Due veri e propri bastardi!!Molto belle anche le sequenze d'azione, su tutte, la sfuriata di Tex con i navajo di Mingo... EPICA!!!!Una storia fantastica da rileggere più e più volte!!!!Voto : 10

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  • 7 mesi dopo...

Caccia All'UomoLo stile nolittiano, pur molto diverso da quello del Gran Padre Gianluigi, è interessante: ma non stavolta. Esordio ko. La storia è fiacca, troppo lunga nella fase iniziale, nell'inutile parte centrale ( cosa c'entra il navajo ribelle Mingo? E' un personaggio inesistente che d' addirittura il titolo al n.184 ) , corta in quello che poteva essere un finale accattivante, se sviluppato bene. Il tanto criticato Fusco (gli venne ascritto il demerito di un Tex troppo giovanile) è l'unico a tener in piedi la baracca. E poi, Tex è davvero uno sbirro stronzo, al punto che si meriterebbe davvero di affogare: Andy Wilson, non potevi lasciarlo tra le rapide? Beh, il riscatto di Nolitta si farà comunque attendere poco...? in arrivo un certo Paco Ordonez, alias 'El Muerto'...

  • +1 1
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  • 6 mesi dopo...
  • Rangers

Leggendola con l'ottica di un lettore dell'epoca, abituato allo stile di GLB, questa storia risulta sicuramente "diversa". Un Tex certamente diverso da quello presentato da Bonelli padre, un esempio criticatissimo è quando il ranger tira fuori di tasca le manette. Un Tex diverso, ma neanche poi tanto per quel che mi riguarda, Nolitta ce lo descrive come un giustiziere fino in fondo, giusto con i deboli, in cerca della verità (nel corso della vicenda comincia a subodorare che Andy non è quell'assassino che pensava, anche se alla fine la verità non viene a galla, ma possiamo immaginarcela). Un Tex protettivo nei confronti dei suoi Navajos, vedasi ad esempio nel finale quando sbattacchia rabbiosamente il malcapitato dell'emporio, tipico affarista senza scrupoli. Ma è anche un Tex che non esita ad impugnare il fucile contro i Navajos ribelli. Un Tex piccione?Io sinceramente non lo vedo, forse un Tex sfortunato, come altre volte ho incontrato nelle storie di GLB; viene abbattuto con un colpo in testa, ma dopo aver mostrato per bene che i suoi pugni sono micidiali. La parte finale è certamente la migliore, Nolitta ha dosato il tutto sapientemente, inserendo alla fine la furia di Tex, che come un angelo vendicatore riporta la giustizia ad Agua Fria. :DPer me una storia da 9, senza parlare di Fusco, che doveva ancora trovare il suo tratto, ma si stava già dimostrando un grande. :trapper:

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  • 4 mesi dopo...

Secondo il mio modesto parere, questa storia è un Capolavoro, sicuramente una delle mie preferite?e ci tengo a premettere che, sempre secondo me, questo è un Capolavoro autenticamente texiano. Indubbiamente si può capire l'eventuale reazione indignata del lettore dell'epoca;ma credo che questa reazione non abbia più alcun motivo di essere anche la nostra reazione, perchè noi siamo ormai abituati da decenni a leggere storie di Tex non più scritte dal suo creatore:siamo cioè abituati a un ranger che, per ovvi motivi, non è più totalmente quello di Bonelli (pur rimanendo, a mio avviso, comunque ?il vero?Tex):per quale motivo dovrebbe scandalizzarci il ranger di questa storia?Una delle obiezioni a questo ranger è la sua presunta ?sbirraggine?. Secondo me questo Tex non è affatto uno sbirro. Ma da cosa può dipendere tale giudizio?...1)Tex si comporta da autentico mastino con Andy Wilson;senza neanche appurare la giustezza delle accuse mosse al ragazzo, si butta sulla sua pista con notevole tenacia . Ma perchè Tex si comporta così?Per due motivi che sicuramente lo giustificano:il primo è che lui si fida delle parole del suo vecchio amico Kenyon, un frontierman che, per quanto arrugginito,Tex comunque rispetta perchè ne conosce il valore(e se Tex lo giudica un uomo di valore, io mi fido di lui!);il secondo è che il giovane Wilson non ha esitato a sparare a bruciapelo sul suo amico, quasi uccidendolo:Tex quindi si butta sulle sue tracce con estrema decisione e durezza nelle sua azioni, più per vendetta che per il suo status di uomo di legge. Il voler vendicare un amico che ha rischiato la vita è un qualcosa che giustifica ampiamente Tex come lo ha giustificato più volte. Da qui la sua durezza:effettivamente il ?trattamento? a cui sottopone Jed è molto duro;e Nolitta amplifica la violenza della scena con l'entrata della ragazza urlante, che chiede pietà a Tex in maniera quasi disperata:il vedere una giovane donna innamorata innamorata supplicare pietà a quel modo non può che impietosirciòMa quante volte Tex ha pestato qualcuno anche in maniera più dura?E anche questa volta, il ranger, non era forse spinto da motivi più che fondati?Non credo che Tex sia diventato, tutto a un tratto, un sadico torturatore!Altra accusa mossa a Nolitta:l'inedita (e comunque limitata)insicurezza del suo Tex. Per carit?, questa è un accusa che si può muovere al Tex nolittiano in genere (paradigmatica ed estrema la scena de ?I cacciatori e la preda?);ma non al Tex di questa storia. Non è che lui non sappia giudicare Andy;il fatto è che Tex si trova a cambiare idea sul conto del giovanotto:e questo proprio perchè questo Tex nolittiano non è uno sbirro, e meno che mai uno sbirro ottuso!Tex dimostra la sua statura morale proprio perchè non esita a mettere in dubbio le sue idee, non esita a mettere in discussione le sue opinioni personali:e questo Tex sarebbe uno sbirro a cui interessa solo catturare la sua preda?Uno sbirro per cui non c'è nulla di più importante del codice?Secondo me non è così. E infatti Tex non esita a mettersi contro la legge, e non ci pensa un attimo a dichiarare guerra a coloro che rappresentano la legge. E quando Nolitta mostra il suo Tex dubbioso, lo fa sapientemente, senza mettere in discussione la statura eroica inarrivabile del ranger,Questa è anche la storia di un amicizia;un amicizia nata per caso tra un fuggiasco ed un ranger che gli da la caccia. Andy Wilson,?faccia d'angelo?, risulta essere uno dei personaggi migliori usciti dalla penna di Nolitta, un personaggio sicuramente memorabile. Non perchè il giovanotto abbia chissà quali caratteristiche:non ha la prestanza fisica e la simpatia di Pat o Gros-Jean, non ha il cervellone e la sapienza di El Morisco;non ha nemmeno il carisma di nemici come Lucero o El Muerto. Lui è semplicemente un ragazzo normale che, per chissà quali motivi e circostanze, si è ritrovato immischiato in una brutta storia;un ragazzo che, da solo, si ritrova a confrontarsi con la crudeltà di un West sanguinario che non lascia scampo all'inesperienza o a una fondamentale bontà d'animo, un West in cui la legge e i suoi uomini sono a volte più spietati del crimine e il criminale che l'ha commesso. E? la storia di Andy Wilson che ci colpisce, una storia sfortunata che si conclude con la messa in mostra del proprio corpo appeso ad un albero?Credo che la maggior innovazione portata da Nolitta si trova nel modo in cui la storia è narrata. Nolitta è uno scrittore sicuramente più moderno e meno tradizionale di Bonelli, uno scrittore appartenente ad una generazione diversa e (ai tempi)giovane:ecco così il diradarsi delle didascalie, che se in Bonelli trovavano spesso grandi spazi, in Nolitta si riducono drasticamente:la narrazione dell'azione è affidata (quasi sempre!)ai soli disegni, quando questi bastano a presentare da soli l'azione che si svolge(pag.81 di ?Mingo il ribelle?, con addirittura una pagina intera senza parole!). Il modo di narrare diventa quindi più ?moderno? e cinematografico, sicuramente più vicino ai canoni del fumetto di oggi. Le didascalie inoltre vengono usate soprattutto nella descrizione del paesaggio in cui i personaggi si muovono(una tendenza che Nolitta svilupperò maggiormente nelle storie successive) e non concludono quasi mai il messaggio che devono comunicare al lettore all'interno della singola vignetta e didascalia(un modo di fare tra l'altro, già iniziato da Bonelli). Sono tante le scene memorabili di questa storia, ed elencarle sarebbe per me tempo perso:non resta che dare il consiglio, a chi ancora non lo abbia fatto, di leggere questi albi stupendi!Ma una cosa è doveroso dirla:buona parte della bellezza della storia è dovuta al grandissimo Fernando Fusco!Lui è un disegnatore straordinario, indubbiamente uno dei più grandi di tutta la storia di Tex!E con questa storia realizza uno dei suoi più grandi Capolavori!Se molti dei personaggi di questa storia rimangono memorabili (da Andy a Kenyon al giudice Maddox)? anche grazie al suo pennello che li delinea in maniera impeccabile. Inoltre Fusco, con una storia che offre la possibilità di disegnare grandi scenari naturali, sembra andarci a nozze:la pista degli scheletri emana un calore quasi avvertibile, e che dire dire poi della scena nel fiume, graficamente bellissima?Molto belle anche le scene cittadine e d'azione!.... Non c'è altro da dire:un Grande!!

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  • 5 mesi dopo...

Ho letto i commenti a questa storia, che dire... ognuno ha le proprie idee ed è libero di pensarla come vuole ma più andavo avanti nel leggere i commenti è più rimanevo stupito. Francamente molti commenti sono secondo me a dir poco ingenerosi nei confronti di questa storia. Fortunatamente alla fine ho letto quanto scritto dal Colonnello, da Sam e da Paco. La storia è ben congegnata, l'idea di partenza è ottima, lo sviluppo è perfetto ed il finale magnifico. Inutile specificarne il perchè, ripeterei quanto già detto dal Colonnello e da Paco. Sergio Boselli ci presenta un Tex più terreno e meno supereroe rispetto a quello a cui ci aveva abituati suo padre, un Tex che si fa sfuggire Andy più di una volta, che entra in un saloon e si fa trovare impreparato all'arrivo del cattivo di turno, che non riesce a salvare Andy... e forse questo che si rimprovera ad SB. Non credo che questo possa essere un giusto metodo di valutazione. La storia è bellissima, per nulla noiosa, non ci sono parti ridondanti, ci presenta un west credibile e IMHO è da 10 considerati anche gli ottimi disegni di Fusco nettamente migliorato rispetto alla sua prima storia di Tex.

  • Confuso (0) 1
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  • 1 anno dopo...
  • Collaboratori

Immagine postataDixit:

Il fatto che io abbia scritto alcune avventure del nostro Ranger è un piccolo segreto che ormai tutti conoscete. Beh dovete sapere che ho cominciato a scrivere Tex quasi per caso. C'è stato un periodo, attorno alla metà degli anni '70, nel quale mio padre G. L. Bonelli ha avuto qualche problema di salute, e si era reso necessario affiancarli, per la prima volta dal 1948, un altro sceneggiatore. Ebbene, seppure timidamente, visto che Tex era un personaggio "sacro" per la Casa editrice, proposi la mia candidatura, anche perchè, restando la cosa in famiglia, forse potevo contare su un occhio di riguardo se avessi commesso qualche errore, cosa che invece mio padre, molto geloso del suo personaggio, non avrebbe mai perdonato a un altro sceneggiatore. Il mio atteggiamento fu, comunque, estremamente rispettoso: discutevo con mio padre il soggetto delle storie, chiedevo la sua consulenza sulla sceneggiatura, cercavo, per quanto possibile, di imitare il suo stile. Per questo non ho firmato allora quelle storie: non le consideravo completamente farina del mio sacco, anche perchè l'intento era di mantenere quel senso di continuit? che i lettori hanno sempre mostrato di apprezzare. Cercavo di imitare lo stile di mio padre, dicevo, ma non ci sono mai riuscito completamente, e qualche attento lettore si è accorto che c'era qualcosa di diverso, anche se le piccole novità sembravano comunque piacere. Già la mia prima incursione (quella dei nn 183-185), aveva un poco insospettito, soprattutto per la caratterizzazione più nolittiana dei personaggi, a partire dal protagonista, lo sfortunato fuorilegge Andy Wilson.

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  • 4 mesi dopo...

Secondo il mio modesto parere, questa storia è un Capolavoro, sicuramente una delle mie preferite?e ci tengo a premettere che, sempre secondo me, questo è un Capolavoro autenticamente texiano.
Indubbiamente si può capire l'eventuale reazione indignata del lettore dell'epoca;ma credo che questa reazione  non abbia più alcun motivo di essere anche la nostra reazione, perchè noi siamo ormai abituati da decenni a leggere storie di Tex non più scritte dal suo creatore:siamo cioè abituati a un ranger che, per ovvi motivi, non è più totalmente quello di Bonelli (pur rimanendo, a mio avviso, comunque ?il vero?Tex):per quale motivo dovrebbe scandalizzarci il ranger di questa storia?

Una delle obiezioni a questo ranger  è la sua presunta ?sbirraggine?. Secondo me questo Tex non è affatto uno sbirro.
Ma da cosa può dipendere tale giudizio?...
1)Tex si comporta da autentico mastino con Andy Wilson;senza neanche appurare la giustezza delle accuse mosse al ragazzo, si butta sulla sua pista con notevole tenacia . Ma perchè Tex si comporta così?Per due motivi che sicuramente lo giustificano:il primo è che lui si fida delle parole del suo vecchio amico Kenyon, un frontierman che, per quanto arrugginito,Tex comunque rispetta perchè ne conosce il valore(e se Tex lo giudica un uomo di valore, io mi fido di lui!);il secondo è che il giovane Wilson non ha esitato a sparare a bruciapelo sul suo amico, quasi uccidendolo:Tex quindi si butta sulle sue tracce con estrema decisione e durezza nelle sua azioni, più per vendetta che per il suo status di uomo di legge. Il voler vendicare un amico che ha rischiato la vita è un qualcosa che giustifica ampiamente Tex come lo ha giustificato più volte.
Da qui la sua durezza:effettivamente il ?trattamento? a cui sottopone Jed è molto duro;e Nolitta amplifica la violenza della scena con l'entrata della ragazza urlante, che chiede pietà a Tex in maniera quasi disperata:il vedere una giovane donna innamorata innamorata supplicare pietà a quel modo non può che impietosirciòMa quante volte Tex ha pestato qualcuno anche in maniera più dura?E anche questa volta, il ranger, non era forse spinto da motivi più che fondati?Non credo che Tex sia diventato, tutto a un tratto, un sadico torturatore!

Altra accusa mossa a Nolitta:l'inedita (e comunque limitata)insicurezza del suo Tex. Per carit?, questa è un accusa che si può muovere al Tex nolittiano in genere (paradigmatica ed estrema la scena de ?I cacciatori e la preda?);ma non al Tex di questa storia.
Non è che lui non sappia giudicare Andy;il fatto è che Tex si trova a cambiare idea sul conto del giovanotto:e questo proprio perchè questo Tex nolittiano non è uno sbirro, e meno che mai uno sbirro ottuso!
Tex dimostra la sua statura morale proprio perchè non esita a mettere in dubbio le sue idee, non esita a mettere in discussione le sue opinioni personali:e questo Tex sarebbe uno sbirro a cui interessa solo catturare la sua preda?Uno sbirro per cui non c'è nulla di più importante del codice?Secondo me non è così.
E infatti Tex non esita a mettersi contro la legge, e non ci pensa un attimo a dichiarare guerra a coloro che rappresentano la legge.
E quando Nolitta mostra il suo Tex dubbioso, lo fa sapientemente, senza mettere in discussione la statura eroica inarrivabile del ranger,

Questa è anche la storia di un amicizia;un amicizia nata per caso tra un fuggiasco ed un ranger che gli da la caccia.
Andy Wilson,?faccia d'angelo?, risulta essere uno dei personaggi migliori usciti dalla penna di Nolitta, un personaggio sicuramente memorabile. Non perchè il giovanotto abbia chissà quali caratteristiche:non ha la prestanza fisica e la simpatia di Pat o Gros-Jean, non ha il cervellone e la sapienza di El Morisco;non ha nemmeno il carisma di nemici come Lucero o El Muerto. Lui è semplicemente un ragazzo normale che, per chissà quali motivi e circostanze, si è ritrovato immischiato in una brutta storia;un ragazzo che, da solo, si ritrova a confrontarsi con la crudeltà di un West sanguinario che non lascia scampo all'inesperienza o a una fondamentale bontà d'animo, un West in cui la legge e i suoi uomini sono a volte più spietati del crimine e il criminale che l'ha commesso.
E? la storia di Andy Wilson che ci colpisce, una storia sfortunata che si conclude con la messa in mostra del proprio corpo appeso ad un albero?

Credo che la maggior innovazione portata da Nolitta si trova nel modo in cui la storia è narrata.
Nolitta è uno scrittore sicuramente più moderno e meno tradizionale di Bonelli, uno scrittore appartenente ad una generazione diversa e (ai tempi)giovane:ecco così il diradarsi delle didascalie, che se in Bonelli trovavano spesso grandi spazi, in Nolitta si riducono drasticamente:la narrazione dell'azione è affidata (quasi sempre!)ai soli disegni, quando questi bastano a presentare da soli l'azione che si svolge(pag.81 di ?Mingo il ribelle?, con addirittura una pagina intera senza parole!). Il modo di narrare diventa quindi più ?moderno? e cinematografico, sicuramente più vicino ai canoni del fumetto di oggi.
Le didascalie inoltre vengono usate soprattutto nella descrizione del paesaggio in cui  i personaggi si muovono(una tendenza che Nolitta svilupperò maggiormente nelle storie successive) e non  concludono quasi mai il messaggio che devono comunicare al lettore all'interno della singola vignetta e didascalia(un modo di fare tra l'altro, già iniziato da Bonelli).

Sono tante le scene memorabili di questa storia, ed elencarle sarebbe per me tempo perso:non resta che dare il consiglio, a chi ancora non lo abbia fatto, di leggere questi albi stupendi!
Ma una cosa è doveroso dirla:buona parte della bellezza della storia è dovuta al grandissimo Fernando Fusco!
Lui è un disegnatore straordinario, indubbiamente uno dei più grandi di tutta la storia di Tex!E con questa storia realizza uno dei suoi più grandi Capolavori!
Se molti dei personaggi di questa storia rimangono memorabili (da Andy a Kenyon al giudice Maddox)? anche grazie al suo pennello che li delinea in maniera impeccabile.
Inoltre Fusco, con una storia che offre la possibilità di disegnare grandi scenari naturali, sembra andarci a nozze:la pista degli scheletri emana un calore quasi avvertibile, e che dire dire poi della scena nel fiume, graficamente bellissima?Molto belle anche le scene cittadine e d'azione!....
Non c'è altro da dire:un Grande!!

Come al solito, tutto quello che avrei voluto dire io, lo ha già detto quel tizzone d'inferno di Paco ::evvai::


Anch'io, come West10, ho provato sincero stupore di fronte alle critiche negative mossegli dagli altri pards, di cui mi sento di condividere solo la parte in cui Don Fabio sottolinea la stranezza del titolo del secondo albo, dedicato ad un personaggio "comparsa" come Mingo (questa sè è una vera assurdit?).

Ma, glissando sul titolo del secondo albo (che ovviamente non incide per nulla sulla bontà o meno della storia), anch'io ritengo che siamo di fronte a un vero Capolavoro.

Avendo gli albi originali, non potevo sapere che l'autore non era GLB, ma l'ho capito dopo poche pagine (non che ci volesse tanto, naturalmente).

Ai dialoghi esplosivi, ironici e divertenti di Bonelli padre si sostituisce un Tex più meditativo, e le sequenze al fulmicotone lasciano il posto a quelle che, ad esempio, vedono Tex entrare in silenzio in un saloon (a pag.72 del primo albo si vede Tex mentre sta per entrare nel saloon, e a quest'ingresso sono dedicate addirittura tre vignette: Tex di lato, Tex di spalle mentre sta per entrate, Tex di fronte visto dall'interno del saloon. Ho apprezzato molto queste dilatazioni dal forte sapore cinematografico) o rullarsi una sigaretta.
A mio parere, queste scene, facendo vivere questi particolari al lettore, fanno entrare lo stesso nella storia; così che il lettore non è più solo semplice spettatore ma VIVE la storia. Il lettore ENTRA nel saloon, il lettore RULLA una sigaretta (? come nell'altra splendida storia di Nolitta, I Dominatori della Valle, in cui il lettore GIOCA A BILIARDO con il Colonnello Watson).

Una scena che ho sempre amato tanto è quella dell'incipit di C'era una volta il West di Sergio Leone, quando tre banditi attendono il protagonista alla stazione: è una scena lunghissima, con i tempi ultradilatati, in cui non succede niente di niente, salvo piccolissimi avvenimenti per nulla degni di nota: una mosca che ronza, una goccia d'acqua che cade... quando hanno chiesto a Leone perchè avesse girato una simile scena, il regista ha risposto che voleva far vivere allo spettatore l'attesa del treno. Ecco, in questa storia ho respirato quella stessa atmosfera, e ho sentito di averla VISSUTA.

E non solo per i tempi dilatati: in questa storia, infatti, ho l'impressione di incontrare non personaggi di un fumetto, ma persone IN CARNE E OSSA: l'anziano, umanissimo nel suo essere patetico, sceriffo Kenyon, il vecchio della fattoria che si decide a dare a Tex la propria pistola solo quando comprende che Tex non si arrende (figura IMHO straordinaria), il peone Felipe di Agua Fria.

E ovviamente Andy Wilson, il cui personaggio, in chiaroscuro, è un antesignano dei personaggi boselliani e per me è uno dei più bei comprimari della saga.
Non capisco come si possa dire che il secondo albo è un allungamento di brodo, che poteva benissimo non essere scritto, come dice Wasted. Ma il secondo albo è l'albo di Andy, e se conosciamo questo personaggio e se ci sconcertiamo insieme a Tex per la sua morte lo dobbiamo proprio a questa parte di storia. Il secondo albo è FONDAMENTALE, direi...

E l'altro personaggio in carne ed ossa è Tex, il Tex umano di Nolitta, che si fa fregare nel ranch di Andy, quando questi spara al vecchio Kenyon e fugge, che si fa sfuggire il ricercato anche al saloon, non immaginando che il giovanotto sia potuto fuggire dalla finestra, che si fa mettere nel sacco due volte dallo stesso Andy (senza conseguenze per lui solo perchè Andy non è un assassino), che resta sconcertato di fronte al ragazzo penzolante nella main street.

In definitiva, in questa storia ho incontrato delle PERSONE, e ho camminato accanto a loro.

Questa mia sensazione ovviamente non dipende dalla sola grandezza della sceneggiatura, ma anche dalla consistenza dell'ambiente attorno a me: per Fusco non ho parole, o meglio ne ho una sola: FANTASTICO. Se per me questa storia è un Capolavoro, lo si deve anche a lui.

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Confermo e concordo in pieno con il giudizio positivo di questa storia, che è molto tempo che non leggo, ma siccome la giudico un capolavoro mi è rimasta impressa in maniera forte tanto che se non sbaglo..(e non sono andato a sfogliare i titoli)... era composta da "Caccia all'uomo","Mingo il ribelle" e "Il giudeice Maddox", ricordo benissimo la storia con disegni del grande Fusco... Un Tex insomma duro ma giusto e lo dimostra lottando contro una "giustizia" che pensa troppo ai propri interessi e a quelli di chi la esegue, diventando l'artefice spietato della vera giustizia dopo l'impiccagione del giovane Andy Wilson,... una storia che a suo tempo ho letto con interesse e avendo già tutti gli albi disponibili senza interruzione... e a parte il titolo discutibile come qualcuno ha già detto "Mingo il ribelle" che compare solo per prendersi una ripassata dal nostro Tex..(se non ricordo male Mingo è il capo Navajo di una tribù delle terre alte, sorpreso ad ubriacarsi con i suoi Navajos)... per il resto è e ripeto un autentico capolavoro Nolittiano... Massimo dei voti...:)

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  • 1 mese dopo...

Bella storia! A mio parere, il compianto Sergio Bonelli (Guido Nolitta) ha interpretato molto bene il personaggio paterno e la sua "incursione" nella serie è stata ottima ed efficace. Certamente si notano alcuni aspetti differenti nella caratterizzazione dei soggetti (Tex compreso), ma non vengono assolutamente snaturati, anzi. Ho apprezzato molto anche l'inserimento dell'amico sceriffo di Tex, Tom Kanyon che, a conti fatti, sarebbe dovuto essere il vero protagonista dell'intera vicenda che andr? poi a svilupparsi. Troppe volte, infatti, la storia inizia con Tex e Carson già in viaggio verso la destinazione da cui inizier? la storia (sapendo già a cosa andranno in contro, oppure rimanendo ancora all'oscuro della vicenda). Per una volta, variare è stato interessante. Il personaggio di Andy Wilson si presenta con le caratteristiche classiche del ragazzo (etichettato come assassino, ma che dai comportamenti fa affiorare qualche dubbio) di cui non sai se fidarti o meno (anche se, magari, si crede alla sua innocenza). La graduale fiducia con cui Tex, per così dire, "premia" il ragazzo, inizia a far capire come il giovane Wilson sia, in realtà, tutt'altro che un feroce assassino (comunque, l'alone di mistero sulla sua totale innocenza rimane e, anche questo aspetto, lo considero un' ottima trovata). Sconvolgente la fine che Wilson trova ad Agua Fria per mano di Maddox e soci, altro elemento che contribuisce a non rendere la storia piatta e prevedibile. Unica nota critica che mi sento di muovere nei confronti del Tex di questa storia (non collegato, però, all'interpretazione personale del soggettista) è l'eccessiva sicurezza nei propri mezzi. Cito l'episodio dello scontro con lo sceriffo Lonnegan nella fattoria, con un Tex troppo "gradasso" di fronte ad una schiera di pistole spianate. Capitolo disegni: Un Fusco decisamente diverso, con uno stile più classico, ma che inizia a presentare i caratteri del Fusco "futuro". Un Tex reso molto giovanile, comunque pienamente riconoscibile e apprezzabile. Voto complessivo 8

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  • 3 mesi dopo...
  • 3 mesi dopo...

Ho riletto questa storia pochi giorni fa. Mi ha stupito. E' qualcosa di eccezionale e che su Tex non avevo mai visto. E' la prima storia di Tex a non essere scritta da GLBonelli, e si vede, altroch? se si vede. Ma è fantastica nella sua unicit?. Già con El Muerto, Nolitta rientra di molto nello stile del padre, a mio parere. Invece questa storia lo vedi subito che è "diversa". Partendo dal ritmo narrativo, la regia, le inquadrature, i dialoghi, questo Tex solitario, così Nolittiano, assolutamente unico. E poi Andy Wilson, personaggio caratterizzato meravigliosamente, e gli splendidi disegni di un Fusco ancora agli esordi, che rendono questa storia ancora più particolare. Il finale commuove. Questi giorni sto leggendo molti Ken Parker, che mi stanno piacendo un sacco. Ecco, il Giudice Maddox è per me il più "kenparkeriano" degli albi di Tex. Questa storia non la leggevo da anni e la prima volta che l'ho letta non so come diavolo abbia fatto a non piacermi. E' diventata una delle mie preferite in assoluto. Penso proprio che domani la rilegger?. Voto: 9,5

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  • 1 anno dopo...

Storia nolittiana al 100%,in cui è protagonista un Tex diverso da quello che conoscevamo,duro,durissimo,con un tocco,però,di fallibilità sconosciuto,o quasi,a GLB. Buoni i disegni di un Fusco che pian piano sta evolvendo il tratto,per arrivare in seguito al Fusco entrato nell'Olimpo dei disegnatori texiani.

Sul mio 8 finale influiscono fattori già sottolineati da altri forumisti,quali la presenza,anche per me inutile,di Mingo (onorato addirittura di un titolo) ed il rapidissimo evolversi della vicenda ad Agua Fria,con un finale affrettato,che tratteggia con molta superficialità la figura del "giudice". Insomma,troppo Mingo,poco Maddox.

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  • 3 mesi dopo...

Rileggendo questa storia ho potuto notare l'influsso nolittiano che ora tutti riconosciamo.

La prima volta l'ho letta alle medie e ricordo che mi era piaciuto Tex ma non la storia a causa della mancanza di happy end per il povero Andy. 

Per questo motivo a tutt'oggi non riesco a considerarla fra le storie migliori.

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  • 3 anni dopo...

Una storia che, anche per un lettore texiano "occasionale", rappresenta a tratti il perfetto Antitex Nolittiano...

Cosa c è di non texiano: sicuramente un Tex troppo sbirro, poco istintivo,cupo a tratti e che non è un buon giudice di uomini,dal momento che non riesce a comprendere fino alla fine di che pasta sia fatto il suo avversario "Faccia D angelo"

Cosa c è di Texiano: sicuramente il finale, con Tex che sfida la  legge di Linch che il boia Maddox somministra alle sue vittime con regolare violenza,in sfregio alla giustizia.

Bell episodio,ma ho sempre pensato che Tex non fosse proprio nelle corde di Nolitta

  • Grazie (+1) 1
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  • ymalpas changed the title to [183/185] - Caccia all'uomo
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