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TWF - Tex Willer Forum

[223/226] Missione Suicida


ymalpas
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Voto alla storia  

34 utenti hanno votato

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Soggetto e sceneggiatura: Guido Nolitta
Disegni: Aurelio Galeppini
Periodicità mensile: Maggio 1979 - Agosto 1979
Inizia nel numero 223 a pagina 27 e finisce nel numero 226 a pagina 19



Dalle parti di Presidio, Tex e Carson assistono al massacro di un reparto militare che doveva bloccare un traffico di armi per il Messico. La frontiera è in fermento: il folle don Diego Navarrete sta radunando un piccolo esercito per invadere il Texas! E i due rangers devono sabotarne gli arsenali guidando un branco di ergastolani pronti a tutto pur di uscire dal carcere! Tex e Carson, non fidandosi dei galeotti, decidono di puntare da soli sul Messico! è una missione suicida ma i pards trovano due compari disposti ad affiancarli: Negrito e il padre Kiwa, capo dei fieri Apaches Coyoteros. Purtroppo quest'ultimo muore prima di entrare in azione, durante un conflitto con i Rurales, provocato dal losco Walter Kelly: fintosi amico, aveva poi tradito i due rangers. Il tranello di Kelly fallisce nel piombo e finalmente i nostri giungono al campo di Navarrete, ricettacolo di infami tagliagole. Nel campo dei mercenari, i pards individuano il loro bersaglio: l'inespugnabile arsenale! è l'astuzia a salvare la missione: messosi in vista come campione di poker, Tex viene accolto nella villa del boss, giocatore incallito. Il Ranger lo sequestra, costringendolo ad aprire la santabarbara. Una fragorosa esplosione e una pallottola in corpo spengono per sempre i sogni di conquista e la vita di don Navarrete. E sul Rio Bravo, un branco di vendicativi Rurales viene spazzato via dagli Apaches di Negrito. A missione conclusa, i rangers ricevono due lustre medaglie che donano subito a Negrito, coronando così un sogno del giovane Apache!



 © Sergio Bonelli Editore

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Sergio Bonelli e Aurelio Galeppini, premiata ditta, insieme per la seconda volta. La prima collaborazione, per intenderci, è stata quella per il capolavoro El Muerto, tributo leoniano, votato dai lettori di Tex come la storia più bella degli ultimi cinque anni nel famoso referendum indetto nel lontano anno 1982 ( o giu di l' ).

Lo ricordo con un pizzico di nostalgia quel periodo.

Questa è la seconda storia consecutiva di Nolitta e mi sembra un dato tutt'altro che trascurabile. Perchè risente innanzitutto della immancabile comparazione con Sasquatch, amata o odiata che sia, pur sempre comunque una pietra miliare del Tex nolittiano.

E nolittiana lo è molto anche Missione suicida. Per il suo Tex spavaldo e deciso, per le scenette comiche ( riuscite ) che vedono protagonista il vecchietto Carson, per la caratterizzazione dell'antagonista Don Diego Navarrete che avrà addirittura un emulo, a distanza di anni, nella figura del colonnello Watson.

Tuttavia è proprio in storie come questa che si sente maggiore la nota stonata di Sergio Bonelli. A partire dagli ergastolani, ripudiati quasi subito, protagonisti mancati. Boselli che li ha usati, ci fa intuire che tipo di risorsa avrebbero potuto essere in questa avventura. Oppure il comportamento ambiguo degli indiani, che rappresenta una delle grandi e discusse novità nel panorama texiano di quegli anni. In attesa ovviamente della venuta di Cruzado...

Il mio giudizio si attesta sulla sufficienza, non mancano infatti scene interessanti e piacevoli lungo tutto il corso della storia, peraltro il ricordo che ne ho, è di una avventura dove la fantasia e l'inventiva nolittiana non risulta pienamente espressa.

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  • 1 anno dopo...
Guest Colonnello_Jim_Brandon

Missione suicida... mai titolo fu più azzeccato di questo nella saga "texwilleriana"che ci accompagna da ormai sessant'anni... E' una storia cruda questa, unastoria che ci regala un Tex granitico accompagnato da un Carson più in forma che mai sia sotto il profilo di ranger che sotto il profilo di spalla!!! Ricordo sempre con piacere la tragica e piovosa scena iniziale in cui il plotone di soldati viene praticamente sterminato dai contrabbandieri sotto i colpi infernali della gating... Cosè come mi è rimasto indelebilente impressa nella mente l'immagine dello "sbirro" in camicia gialla davanti ai galeotti... Molto interessante anche la sequenza che si svolge nelle taverna nei pressi del rio Grande... Il tentato stupro della ragazza è la molla che mette Tex e Carson in movimento, l'evento che fa cambiare idea al ranger amareggiato e disilluso tipco delle storie Nolittiane... Forse è proprio in questa storia che vediamo meglio le fenotipiche caratteristiche tipiche del ranger Nolittiano, quello sbirro fedele alla sua missione di giustizia ma che disprezza il mondo in cui vive e, sorattutto, la razza a cui appartiene essendo consapevole delle brutture di cui troppo spesso essa si è macchiata... Il gesto più ecclatante di questo suo disprezzo per la "razza civilizzata" lo mostra regalando a Negrito le medaglie al valore che il maggiore gli aveva appena conferito vedendo, in esse tutta l'ipocrisia e la falsit? che troneggiano nei gallonati in divisa... E questo è solo l'episodio più ecclatante... All'interno della storia ci sono tantissime frasi che mostrano il disprezzo di Tex per la società cui appatiene... Nulla da dire, magari una storia dalla trama lineare e scontata, ma a mio parere questa avventura ci regala un Tex che sul piano della complessit? psicologica non avevamo mai letto prima... Nulla da dire poi sui FANTABULOSI disegni firmati Aurelio Galleppini... Forse in questa storia possiamo vedere uno dei suoi capolavori di stile... Voto complessivo : 8

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  • 2 settimane dopo...
  • 8 mesi dopo...

Storia stupenda, da leggere tutto d'un fiato, molto adatta ad una versione cinematografica. Concordo col Colonnello Jim Brandon sul fatto che Carson sia in forma smagliante, strepitosa, al limite del doping haha. E' piena di significati simbolici la "rivincita" di Negrito e il dono che Tex gli fa dandogli le due medaglie. Per una volta quella degli indiani (in questo caso degli apache coyoteros), è una vittoria vera e totale; sarebbe bello poterne vedere di più. :capoInguerra:Voto complessivo: 9

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  • 6 mesi dopo...
  • Rangers

Dopo l'avventura che vedeva protagonista il leggendario (o era più di uno chissà?) Sasquatch, Tex è qui accompagnato dal solo Kit Carson (mentre nella precedente, sempre con la firma di Nolitta, c'era solo Tiger). L'inizio è stupendo, almeno a me è sempre piaciuto!La pioggia scrosciante che cade e infanga tutto. I soldati appostati in attesa dei contrabbandieri, un cavaliere che avanza, un fulmine che ci permette di capire di chi si tratta!! A parte i dialoghi spesso troppo allungati (nel senso che risultano completamente diversi dallo stile cui ci aveva abituati Gianluigi), non manca l'azione fin da subito, con un bel colpo di scena. La mitragliatrice dei banditi che falcia uno dopo l'altro numerosi soldati, con una vera e propria pioggia di piombo che va ad accompagnare la pioggia f'acqua che continua a cadere. E la missione iniziale che serviva a bloccare l'ultimo carico di armi diretto a Don Navarette, fallisce con i nostri che delusi e arrabbiati con l'esercito si dirigono al Forte militare. A questo punto arriva la storia su questo nuovo pazzoide, Don Navarette riccone messicano, che ha radunato ogni peggior criminale sotto forma di un vero e proprio esercito. Esercito che dovrebbe essere irregolare, ma viene indirettamente appoggiato dal governo Messicano e quindi dai Rurales che fermano i cosidetti "spioni" diretti verso il campo base. Dopo aver rifiutato la missione che si prospetta pericolosissima (com'? molte altre del passato, ma vabb?), i nostri si dirigono verso casa, ma passando nei pressi di una locanda si scontrano e uccidono dei brutti ceffi. A questo punto gli viene in mente la gravit? della situazione e decidono di fare dietro-front al forte. Varie parti risultano un p? allungate, come ad esempio tutto il passaggio all'interno del carcere, con Tex che duella con un vecchio nemico e successivamente il suo rifiuto di utilizzare i carcerati come alleati. Ma la storia procede bene: l'incontro con Negrito e suo padre (che diventano due alleati temporanei), lo scontro con i Rurales (uccisi e seppelliti) e l'arrivo al campo base con le prime scaramuccie. Divertenti alcune scene di Carson, in particolare quella col cavallo spinto verso il giovane fuorilegge che l'aveva appena chiamato "nonno". Poi le mitiche partite a Poker: prima quella con lo sgherro-braccio destro di Don Diego e poi appunto con quest'ultimo. Infatti Tex sfrutta il punto debole del riccone messicano: il Poker. Grazie alla sua abilità con le carte il ranger riesce ad entrare nella villa, e porta a compimento il suo piano con il rapimento di Navarette. La distruzione della polveriera sembra la fine di questa avventura, ma Nolitta allunga la storia con un bel finale. L'esercito viene ancora una volta deriso da Tex, che consegna le tanto prezione medaglie a Negrito, che poco prima aveva salvato i due pards da un improvviso agguato dei Rurales (inspiegabilmente sulle loro traccie). L'esercito invece rimane a guardare, senza far nulla per aiutare i due rangers, per non aver problemi "politici"!Buonissima storia: 8. Galep mostra da questa storia un tratto diverso dal solito, qualcuno parla di decadenza, io invece ci vedo ancora un bellissimo tratto!! :trapper:

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  • 7 mesi dopo...

Bella storia, con un finale scoppiettante quando sembrerebbe che la storia non ha più niente da raccontare condito dall'intervento di Negrito e dagli sberleffi di Tex nei confronti degli ufficiali dell'esercito. Come voto sarei indeciso fra un otto e mezzo ed un nove meno, in questi casi sarebbe necessario introdurre i mezzi voti.

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  • 7 anni dopo...

Ennesima storia di Nolitta,tutto sommato sufficiente...

Trama: trafficanti lungo il confine col Texas contrabbandano armi vendendole a Don Navarrete, signorotto Messicano che si è messo in testa di riconquistare una parte del Texas.inizio con un Tex nervoso,che all' inizio causa inettitudine dei militari rifiuta l incarico,per poi riaccettarlo vedendo le violenze perpetuate lungo il confine da parte dei mercenari di Navarrete.

Disgressione un po' troppo lunga nel penitenziario, con il duello tra Tex e il detenuto...si poteva evitare,dal momento che Tex non si fida fin dall' inizio dell idea di aggregare detenuti alla missione.

Gli Apache incontrati lungo la strada sono funzionali alla trama,ma un po' troppo messi lì ad aspettare i Nostri.l.arrivo e il pernottamento al campo di Don Navarrete sono le parti più belle della storia,con il poker tra Tex e Navarrete perso (spero)apposta da Tex...finale col salvataggio degli Apache e figuraccia per i militari rimasti come salami  a guardare lo scontro tra Tex e i Rurales. Bella l' idea di regalare a Negrito le medaglie.

 

Cosa funziona: Tex è abbastanza ben reso,ironia di Carson ad alti livelli,trama non del tutto originale ma solida,non vi sono personaggi grigi "alla Nolitta"tipo Donovan

Cosa non funziona:lungaggini esagerate ed esasperanti, comprimari come gli Apache mal gestiti,Don Navarrete inconsistente come avversario, gestione pessima dei galeotti.le medaglie date dal maggiore ai nostri nel finale sono un po' una barzelletta...

 Personaggi:Negrito è un misto di Tiger Jack e Kit,i militari americani fanno la figura dei beccaccioni,cattivi inconsistenti...

 

Giudizio:storia che ho letto credo tre volte,ma non mi ha particolarmente impressionato.srnza infamia senza lode

Modificato da Barbanera
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C'é di tutto in questa storia, dal duello (addirittura più di uno) alla partita a poker, dallo scontro fisico con il più forte dei detenuti agli apache, ai Rurales, ai soldati e la stessa, pur priva del sapore dell'epicità, rimane l'ennesimo bellissimo capitolo
scritto da quel genio di Bonelli Jr..

Per i fans del vecchio cammello, penso che questo sia il miglior Carson mai apparso su un'avventura di Tex (Il passato di Carson a parte, ma lì é scontato). Per ben 3 volte Carson fa il Tex mettendo in ombra il più celebre compagno e dimostrando di essere svelto con le mani e con la pistola (a proposito, ma un
bel duello con Carson, a quando?).

I difetti?

Innanzitutto, non ho capito affatto il "cazziatone" di Tex al tenente subito dopo il massacro dei soldati all'inizio della storia.
Ma tutto quello che il nostro lamentava non poteva dirlo prima e, soprattutto, prevenirlo, visto che si trovava insieme ai soldati
- come da lui dichiarato – da almeno 3 giorni?

Invece, lo stesso tenente se la cava con un leggerissimo rimprovero per non essere intervenuto contro i messicani alla fine della storia, mentre io, a quel punto, ci avrei visto
benissimo un cazzottone.

I disegni di Galep in calando, soprattutto nei primi piani. Tex, in alcuni casi, sembra Charles Bronson.

Voto alla storia: 9,3

Voto ai disegni: 8

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  • 1 mese dopo...

Meravigliosa  avventura nolittiana, con una sceneggiatura  bella da far paura, e con dei disegni splendidi. Stupende tutte le sequenze, tutte: quella iniziale, alla taverna, nel carcere, con l' indiano, il colpo di scena con Kelly, le partite a poker, il rapimento  di Don Diego.

Unici difetti: 

La parte finale è  un po' slegata dal resto

La parte sui carcerati è  molti bella, ma un po' si sente che è  superflua 

Ricordo che quando  lessi questa  storia, anche a me, come Nizzi, era venuto il dubbio che l' avesse scritta Glb, e per anni sono rimasto  col dubbio. Infatti credo sia la storia nolittiana in cui i dialoghi e le scene  sono  più  simili a quelle  del padre. Concordo con Andrea67 che  Carson è  ottimo, anzi  è  il  miglior Carson  nolittiano di sempre, e di sicuro fra i più  belli della saga, se non il più  bello. E dire che Nolitta non amava questo  personaggio.

Voto 9.5

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On 27/11/2018 at 19:37, Andrea67 dice:

Per i fans del vecchio cammello, penso che questo sia il miglior Carson mai apparso su un'avventura di Tex (Il passato di Carson a parte, ma lì é scontato). Per ben 3 volte Carson fa il Tex mettendo in ombra il più celebre compagno e dimostrando di essere svelto con le mani e con la pistola (a proposito, ma un
bel duello con Carson, a quando?).

 

 

Concordo con il giudizio di Andrea67. Questa è una delle non numerose storie in cui Carson mostra il suo valore. Intendo dire, non molte, nel periodo anteriore a Boselli. Per trovarne altre, dovrei citare quella ambientata a San Francisco (mi pare L'artiglio ha colpito, il titolo di uno degli albi). Per assistere ad un duello in cui Carson riveste un ruolo da coprotagonista, al fianco di Tex, si dovrà attendere la conclusione de Il passato di Carson, i giustizieri di Vegas e le storie dedicate al Carson giovane: niente male come attesa....

Del resto, se si prendono i primi 200 numeri di Tex, si vedrà che sono rarissime le performance  di Kit Carson.

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Strano che nessuno, nel parlare di questa bella storia di Nolitta, abbia evidenziato come Tex sia più che mai "fallibile" (rispetto al solito, ovviamente), e che si trovi in difficoltà più di una volta:

Tex fallisce nella missione con cui la storia si apre, ed esplode in una francamente incomprensibile strigliata al tenente pur essendo anche lui ivi presente; 

si trova con le spalle al muro sia con Negrito che riesce a mettere nel sacco sia Willer che Carson (andando anche a rincarare la dose, dicendo esplicitamente che Aquila della Notte non si sarebbe mai fatto sorprendere tanto "stupidamente")

sia con l'ancor meno temibile, se non per una certa furbizia nello scegliere i tempi, Walter Kelly;

non era previsto neppure che per qualche non ben precisato motivo una delle sentinelle si accorgesse della pistola puntata alle spalle di Don Navarrete

ed alla fine, pur accorgendosi Tex del pericolo con un momento di anticipo, i due rangers vengono quasi messi nel sacco dai rurales. 

Lascia perplessi infine sia il comportamento iniziale di Tex e Carson che rifiutano la missione per poi tornare bruscamente indietro al primo episodio di violenza che casualmente incrociano (e che era del tutto prevedibile) sia Tex che finisce, per chiudere il cerchio, sfogandosi sul medesimo tenente di cui sopra attendendosi addirittura che i soldati intervenendo non facessero alcun testimone fra i rurales, così da evitare facilmente problemi politici internazionali (quando il fine giustifica i mezzi, insomma, frase già altrove citata in questa stessa storia).

 

 

  • +1 1
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Va be', dire che nelle storie di Nolitta il nostro eroe è fallibile è come sparare sulla Croce rossa. Se ti metti a contare le figure da pirla che fa Tex fai la stessa fine che se contassi le natiche femminili nei fumetti di Manara: vai in pensione prima di aver finito. :D

 

 

  • Haha (0) 1
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<span style="color:red;">3 ore fa</span>, virgin dice:

Va be', dire che nelle storie di Nolitta il nostro eroe è fallibile è come sparare sulla Croce rossa. Se ti metti a contare le figure da pirla che fa Tex fai la stessa fine che se contassi le natiche femminili nei fumetti di Manara: vai in pensione prima di aver finito. :D

 

 

D'accordo, ma non mi aspettavo di trovare commenti tanto entusiasti

quando altre storie vengono spesso massacrate per la mancanza di infallibilità del protagonista

Fino a che punto può essere tollerata la figura da pirla di Tex?

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Gabriele dice:

D'accordo, ma non mi aspettavo di trovare commenti tanto entusiasti

quando altre storie vengono spesso massacrate per la mancanza di infallibilità del protagonista

Fino a che punto può essere tollerata la figura da pirla di Tex?

Tutto sta nel modo in cui la fattibilità viene trattata. Non mi sembra che in questa storia Tex, pur commettendo errori, faccia la figura del pirla, mentre in altre storie succede.

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Nolitta qui ha commesso un' ingenuità iniziale:Tex sta con i militari tre giorni

e si fa beffare dai trafficanti...ma ci può stare,ai fini della trama.cosa non ci sta è l'intazzatura da isterico di Tex nei confronti del tenentino al comando del plotone.il vero Tex vecchia maniera gli avrebbe massaggiato il cranio,senza tanti complimenti :P e senza tante parole

Per il resto,la storia è senza infamia senza lode...

 

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Giustissimo, Grande Tex: non colpa sua, ma di Nolitta. :D

 

12 ore fa, Barbanera dice:

cosa non ci sta è l'intazzatura da isterico di Tex nei confronti del tenentino al comando del plotone.

 

Atteggiamento molto da Mister No: è proprio a episodi di tal fatta che faccio riferimento quando parlo di un Tex nolittiano sotto certi aspetti (non tutti, ovvio) simile al pilota amazzonico.

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  • 3 settimane dopo...
<span style="color:red;">6 ore fa</span>, Loriano Lorenzutti dice:

Riletto ieri. Solo per dire che Tex e Carson di questo Galeppini, sono Tex e Carson. Gli altri sono di......

Bellissimi disegni. Che nostalgia.

Concordo. Questa storia l'ho riletta parecchie volte proprio per i fantastici disegni di Galep. Per il resto è una storia di Nolitta e Nolitta così

concepiva i suoi personaggi.

 

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  • 1 anno dopo...
  • Sceriffi

Storia “nolittiana” fino al midollo, questa. Con tutti i pregi, ma soprattutto i difetti della sua scrittura, evidenti fin dalla prima scena in cui un Tex isterico prende a male parole il povero tenentino (scena irritante, oltre che sbagliata). Si prosegue con la tipica scrittura “a episodi”, spesso abbastanza slegati dalla trama principale: qui addirittura abbiamo un lungo “detour” al penitenziario, che si rivela del tutto insignificante dato che l’idea della spedizione di galeotti non andrà in porto. Intendiamoci, a mio avviso in una storia ci stanno anche episodi o scene collaterali e secondari; qui però si rimane un po’ con l’amaro in bocca, dispiace non vedere Tex alla testa della banda di carcerati: Nolitta ti fa pregustare un bel piatto ricco e poi te lo toglie da sotto il naso... Alla lettura è una scena che “stona”, forse c’è stato un cambio di rotta dello sceneggiatore durante la scrittura della storia? Per fortuna ci penserà qualcun altro, qualche anno più tardi, a riprendere questa idea e a scrivere un capolavoro :D

 

Anche il secondo albo prosegue con scene di carattere episodico. Durante l’incontro/scontro con il giovane indiano Negrito, troviamo una sorta di meta-dialogo: “Ho sentito tante volte parlare di Aquila della Notte, e so che un grande capo abile e valoroso come lui non sarebbe mai caduto stupidamente in un agguato del genere“, dice Negrito dopo aver catturato Tex e Carson: ma è evidente che Negrito si rivolge a Nolitta stesso, per ricordargli di non scrivere queste scene in cui Tex fa la figura del piccione. Nolitta non lo ascolta e tira avanti.

 

C’è spazio comunque per alcuni momenti decisamente spassosi e riusciti, come il Carson in grande spolvero nel momento dell’ingresso dei nostri nel campo nemico. In generale tutto l’ultimo albo è decisamente il più riuscito della storia, sopratutto con la scena ad alta tensione della partita a poker, sempre gradita.

 

Nel finale, nuova lavata di capo da parte di Tex all’ufficialetto delle giacche azzurre: e qui il nostro ranger si spinge persino a dire che i soldati avrebbero potuto intervenire, bastava far fuori tutti gli uomini della pattuglia di confine senza lasciare superstiti 🤦‍♂️
 

Storia quindi con luci e (molte) ombre,  ma alla fine, per quanto poco texiano, Nolitta riesce sempre a tenerti incollato alle pagine. Voto 6.

  • +1 2
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