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TWF - Tex Willer Forum

[250/252] Giungla Crudele


ymalpas
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Voto alla storia  

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  • 2 mesi dopo...
  • Rangers

Storia Bellissima.
Da 10 a Nolitta e a Ticci

Quoto Anthony!

Ted sei pregato di rivedere questi commenti "stringati", potrebbero essere considerati come "motore" per aumentare il numero di messaggi nel contatore!

Cosa ti è piaciuto di più della storia?

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Storia Bellissima.
Da 10 a Nolitta e a Ticci

Quoto Anthony!

Ted sei pregato di rivedere questi commenti "stringati", potrebbero essere considerati come "motore" per aumentare il numero di messaggi nel contatore!

Cosa ti è piaciuto di più della storia?

O. k. >:azz: Hai ragione. Mi scuso formalmente con gli utenti del forum per l'eccessiva sinteticit? del commento e provo a rimediare.

Ecco alcune delle cose che ho apprezzato di più nella storia:
1) i personaggi. Phil Turner è una figura particolarmente riuscita. Nolitta lo presenta come un amico di vecchia data che alla fine si riveler?...... Mi ricorda molto Steve Mallory (altro personaggio creato da Nolitta e comparso nella storia di Mister No "La mafia non perdona" e "Morire a Capri".) Entrambi terranno lo stesso comportamento nei confronti rispettivamente di Tex e Mister No e per entrambi l'epilogo è lo stesso. Considerando anche i periodi di pubblicazione delle due storie (Agosto/Ottobre 1981 per quella di Tex e Settembre/Novembre 1981 per Mister No) è facile pensare a a reciproche influenze da parte dello stesso autore. Altro personaggio molto riuscito è il fotografo che non mi dispiacerebbe rivedere più spesso.
2) il rapporto tra Tex e Kit. Una bella novità per il Tex dell'epoca. Lapprensione per la salute e la serenit? del figlio non toglie nulla alla graniticit? di Tex ma lo rende più umano e simpatico - almeno per me.
3) I riferimenti storici della Colombia, della spedizione per l'istmo di Panama e della situazione degli indigeni e dei colonialisti.
4) La trama "gialla" con soluzione finale (ripeto molto simile alla storia di Miste No).
5) i Disegni di Ticci (che ripeto non è tra i miei preferiti, ma solo perchè io predilisco i disegnatori dal tratto meno sintetico e più pulito come Civitelli, Villa, mentre fatico di più ad apprezzare i vari Mastantuono Font Ticci più portati alla sintesi estrema). Ciò nonostante, i suoi disegni rendenon benissimo. Abituato al "plein air" il maestro senese se la cava bene anche disegnando le foreste (del resto lo aveva già fatto vedere con "Sulle piste del Nord"). Le espressioni dei personaggi parlano da sole (Un esempio: la boria dipinta sul volto dell'ufficiale colombiano che sfida Tex a duello) Tra l'altro la scazzottata è divertentissima.
In sintesi ;) queste le cose che ho apprezzato di più nella storia.
Ora permettetemi di chiarire solo due cose:
1) per Sam: non era mia intenzione fare "motore" per aumentare i messaggi. E' stato del tutto involontario ma se ritieni di azzerare il numero dei miei (esigui) messaggi fai pure, nessun problema da parte mia.
2) per Anthony: oltre a non conoscermi di persona - non conosci nemmeno le circostanze contingenti che mi hanno condizionato nel commentare in modo così eccessivamente stringato. Se mi avessi fatto notare l'errore e mi avessi invitato a correggermi lo avrei apprezzato.
Lontano da me l'idea di essere - attraverso i miei commenti - di pregiudizio alla comunit? texiana sino al punto di decretarne la sua chiusura. Se pensi davvero così mi faccio immediatamente da parte dal forum, perchè non è questa la mia intenzione.
Io credo che abbiamo tutti qualcosa da imparare - da tutti! Per questo sono pronto ad ascoltare i riscontri, le considerazioni, le critiche ed anche i giudizi di chiunque, purch? essi vengano espressi in modo diretto (come ha fatto Sam) e con rispetto affinche siano finalizzati ad un esito positivo nei rapporti interpersonali.
Ora concludo il mio post e, pervaso da sentimenti pasquali di gioia e di pace porgo a te Anthony, a Sam e a tutti gli utenti i miei migliori auguri di Buona Pasqua. ;)

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per Anthony: oltre a non conoscermi di persona - non conosci nemmeno le circostanze contingenti che mi hanno condizionato nel commentare in modo così eccessivamente stringato. Se mi avessi fatto notare l'errore e mi avessi invitato a correggermi lo avrei apprezzato. Lontano da me l'idea di essere - attraverso i miei commenti - di pregiudizio alla comunit? texiana sino al punto di decretarne la sua chiusura. Se pensi davvero così mi faccio immediatamente da parte dal forum, perchè non è questa la mia intenzione. Io credo che abbiamo tutti qualcosa da imparare - da tutti! Per questo sono pronto ad ascoltare i riscontri, le considerazioni, le critiche ed anche i giudizi di chiunque, purch? essi vengano espressi in modo diretto (come ha fatto Sam) e con rispetto affinche siano finalizzati ad un esito positivo nei rapporti interpersonali. Ora concludo il mio post e, pervaso da sentimenti pasquali di gioia e di pace porgo a te Anthony, a Sam e a tutti gli utenti i miei migliori auguri di Buona Pasqua. ;)

Ciao Ted, intanto complimenti per il bel commento alla storia,E' sempre un piacere accedere al forum e leggere questo tipo di recensioni ben scritte e ben articolate. Tra l'altro mi trovi d'accordo su alcune cose che scrivi, specie quando affermi di non gradire i disegnatori con un tratto sintetico. Ritornando alla mia frase che alludeva al tuo primo intervendo telegrafico mi scuso se ti ha dato fastidio. Pero' vedi, non potevo essere diretto come lo e' stato Sam Stone per il semplicissimo motivo che non sono un moderatore. Non lo sono piu' dal 2007. Attualmente faccio parte del gruppo "collaboratori" del forum. Tuttavia in virtu' dei tanti anni ormai trascorsi dentro questa comunita' texiana succede di dare dei "suggerimenti" ai nuovi utenti. Puo' darsi che nel tuo caso io abbia usato un modo un po' infelice per invitarti ad essere meno stringato, ma non avevo nessuna intenzione ledere la tua sensibilita'. Detto questo, tanti auguri di buona Pasqua anche a te con la speranza di leggere altri post come quello precedente.
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per Anthony: oltre  a non conoscermi di persona - non conosci nemmeno le circostanze contingenti che mi hanno condizionato nel commentare in modo così eccessivamente stringato. Se mi avessi fatto notare l'errore e mi avessi invitato a correggermi lo avrei apprezzato. Lontano da me l'idea di essere - attraverso i miei commenti - di pregiudizio alla comunit? texiana sino al punto di decretarne la sua chiusura. Se pensi davvero così mi faccio immediatamente da parte dal forum,  perchè non è questa la mia intenzione. Io credo che abbiamo tutti qualcosa da imparare - da tutti! Per questo sono pronto ad ascoltare i riscontri, le considerazioni, le critiche ed anche i giudizi di chiunque, purch? essi vengano espressi in modo diretto (come ha fatto Sam) e con rispetto affinche siano finalizzati ad un esito positivo nei rapporti interpersonali. Ora concludo il mio post e, pervaso da  sentimenti pasquali di gioia e di pace porgo a te Anthony, a Sam e a tutti gli utenti i miei migliori auguri di Buona Pasqua. ;)

Ciao Ted, intanto complimenti per il bel commento alla storia,E' sempre un piacere accedere al forum e leggere questo tipo di recensioni ben scritte e ben articolate. Tra l'altro mi trovi d'accordo su alcune cose che scrivi, specie quando affermi di non gradire i disegnatori con un tratto sintetico. Ritornando alla mia frase che alludeva al tuo primo intervendo telegrafico mi scuso se ti ha dato fastidio. Pero' vedi, non potevo essere diretto come lo e' stato Sam Stone per il semplicissimo motivo che non sono un moderatore. Non lo sono piu' dal 2007. Attualmente faccio parte del gruppo "collaboratori" del forum. Tuttavia in virtu' dei tanti anni ormai trascorsi dentro questa comunita' texiana succede di dare dei "suggerimenti" ai nuovi utenti. Puo' darsi che nel tuo caso io abbia usato un modo un po' infelice per invitarti ad essere meno stringato, ma non avevo nessuna intenzione ledere la tua sensibilita'. Detto questo, tanti auguri di buona Pasqua anche a te con la speranza di leggere altri post come quello precedente.
No problem. Sono contento di poterci conoscere meglio. In queste vacanze pasquali mi sono promesso di rileggere un paio di storie che non leggo da tanto e allora da domani vedrà di darmi da fare per poi postare qualche altro commento. Ci sentiamoCiao
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  • 3 settimane dopo...

Grande storia!!! Ambientata nella selvaggia foresta di Panama con i nostri e il gruppo di marines impegnati in una disperata lotta per la sopravvivenza. Davvero bello l'emozionante "discussione" alla festa con gli ambasciatori tra Tex e i marines e i soldati locali. Scontro memorabile. Commovente la vicenda del soldato che ferito a morte si sacrifica per poter far guadagnare tempo ai compagni. Un piccolo difetto in questo capolavoro? Forse il vero volto dei cattivi si riesce a intuire troppo presto nel corso della storia. Complessivamente merita un bel 9 sia per la trama che per i soliti magistrali disegni del grandissimo Ticci.

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  • 2 mesi dopo...

Di questa storia, che conferma la grandezza di Nolitta, ho amato soprattutto l'indimenticabile primo albo e il sorprendente finale (io, tigre, dal volto dei personaggi non avevo capito un bel niente; anzi, per me la fine della storia è stato un vero colpo di scena). Non sono entusiasta della parte centrale della storia, non per carenze nella sceneggiatura, ma per i miei personalissimi gusti che non mi fanno troppo amare l'ambientazione nella giungla, troppo lontana dal mio amato West. Ticci, anche se ancora non definitivo, sempre Grande.

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Storia stupenda , una delle mie preferite . Appassionanti e coinvolgenti , i tre albi sono ambientati in una "giungla crudele" dell'istmo di Panama realizzata perfettamente dal maestro Ticci . Una splendida storia avventurosa piena di colpi di scena e di situazioni spettacolari . Per me questi tre albi meritano un bel 10 insieme ai disegni di Ticci .

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  • 4 mesi dopo...

La rilettura recente di questa storia mi ha aiutato ad apprezzarla maggiormente e a scoprirne i particolari sfuggiti alla prima lettura. La storia forse è una delle migliori se non la migliore di Nolitta che si dimostra anticonvenzionale spedendo Tex a Panama ma a parte l'ambientazione lo sviluppo della trama mi è parso molto classicheggiante mostrando un Tex molto consapevole delle sue forze e capacissimo di sopravvivere nella giungla selvaggia come nella sua Arizona. In controtendenza con lo sviluppo della vicenda si trova la scena dell' "abbandono" del soldato Jenkins per favorire la fuga dei compagni. A mio parere una delle scene più emotive e toccanti dell'intera saga. Per completare il tutto non può mancare la magistrale realizzazione grafica di Ticci che si trova a suo agio nel rappresentare la giungla come il deserto della riserba Navajo. Il Ticci di questo periodo è senza dubbio il mio preferito. Trama 9Disegni 10Soggetto 10

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Condivido in pieno il giudizio sulla storia e sui disegni: veramente notevoli entrambi! Un solo piccolo neo: mi ha dato un po' fastidio l'aver dato all'ex ranger, ora agente segrete, gli inconfondibili lineamenti di uno dei miei attori preferiti, Kirk Douglas.

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  • 2 settimane dopo...

COMMENTO CHE PUO CONTENERE SPOILERStoria che riprende alla grande elementi sia avventurosi come pure di giallo (rileggendolo avevo l'impressione che forse si poteva anche individuare l'identit? del traditore): Tex che mostra, come già detto, le sue preoccupazioni ma resta anche un uomo fermo e deciso nella migliore tradizione bonelliana (i numerosi pestaggi che infligge agli ufficiali spacconi); un Tex che diventa immancabilmente un punto di riferimento per i superstiti della colonna militare. Anche qui mi è molto piaciuto il clima di tensione e paura che si crea nella spedizione quando si addentra nella giungla e deve affrontare i ferocissimi Guaymi, spietati e praticamente imbattibili nel loro territorio. La giungla è già ostica all'inizio piena di calore, umidit? e un sacco di zanzare. Gli americani, abituati in gran parte alle aride distese del West, ne sono chiaramente distrutti. Aggiungici poi una feroce popolazione locale ferma nelle sue posizioni belliche contro i bianchi, simbolo di "progresso". Una curiosa dissertazione di Nolitta per bocca dei pards sullo sviluppo dei bianchi e dei loro imperi. Popolazioni schiavizzate o sterminate, durissime imprese che la spedizione nella giungla richiama, insomma tutto questo nell'eterno miracolo della ricchezza; accanto agli accampamenti si trovano delle rovine del precedente impero spagnolo e questo rivela come un certo scetticismo inserito da Nolitta sui grandi imperi andati sempre in rovina; imperi come quello statunitense costruiti sulla pelle degli Indiani d'America, fatto che Tex fa notare spesso. Direi un incredibile dissertazione nolittiana ricavabile da una storia di fumetti; sono queste cose anche che fanno i maestri. Mi ricordo soprattutto nel finale, la delusione di Tex di fronte al tradimento dell'amico Phil Turner. Tex in genere non sbaglia mai nel giudicare gli uomini ma questa volta si ritrova tradito non da una qualunque persona ma da un amico, una persona che conosceva e rispettava. E secondo me, Nolitta ha voluto far notare questa sensazione che secondo me è presente anche nello stesso Turner nel suo rimpianto della vita del west. La vicenda di Turner suona come un duro attacco alla "dannatissima gente di Washington": il povero Turner si è ritrovato invischiato nei sporchi intrighi della politica e non ne può uscire e quindi si ritrova costretto a trovare l'amico. Quando si rivela nel finale a Tex, sembra anche che voglia cercare di giustificarsi, non solo verso Tex ma anche verso se stesso attribuendo il tutto all'ambiente in cui si è ritrovato. Le giustificazioni non esistono però per Tex, semplice uomo del Far West: ciò che fa un uomo sono le sue azioni e Turner non può essere assolto. Dopo la morte di Turner a Tex rimane il rimpianto di come l'ex amico sia diventato, proprio non riesce a capacitarsi di come un fedele compagno gli abbia fatto questo. A consolare il nostro Ranger ci pensa il figlio Kit e qui i ruoli praticamentye si invertono nel rapporto padre-figlio su chi consoli l'altro; in questa maniera Nolitta porta a compimento quel suo interesse nel rapporto affettivo tra i due Willer, che sono comunque nettamente indipendenti l'uno dall'altro. Che dire concludendo, Guido Nolitta/Sergio Bonelli era un genio perchè sapeva riprendere l'elemento avventuroso di suo padre con Tex, e sapeva pure inserirci le sue personali visioni senza per questo contrastare con lo spirito texiano. clap clap clap

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  • 5 anni dopo...

Nella scena in cui un soldato ferito rimane indietro per trattenere gli Indios, mentre gli altri se la filano, Nolitta riprende una situazione vista più volte nei western americani. Nello specifico "Squilli al tramonto" (Bugles in the Afternoon, 1952) di Roy Rowland, dove la parte della vittima sacrificale tocca a Forrest Tucker e "I pilastri del cielo" (Pillars of the Sky, 1956) di George Marshall dove il sacrificato è un Lee Marvin alle prime armi. Se invece pensiamo a uno che si sacrifica per scelta, pur non essendo impedito, dopo aver estratto una carta da gioco (barando), allora parliamo di Richard Widmark in "Il prigioniero della miniera" (Garden of Evil, 1954) di Henry Hathaway.

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Una storia che ho letto diverse volte,ma che non mi ha mai entusiasmato.torno a ripeterlo:far girovagare Tex per il mondo che non sia il Nord America è un errore di metodo...in ogni caso soggetto originale con una trama che si dilunga troppo,soprattutto nella parte centrale.non male e avvincente solo la fuga del gruppo di superstiti nella notte,coperta dal canto del marine ferito.finale con.sorpresa,anche se si intuiva un po' fin dalle prime battute la natura ambigua dell "amico"di Tex.

Modificato da Barbanera
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Non concordo: l'errore di metodo secondo me fu far scrivere le storie a Nolitta, ma va be', ciò è successo :P. Certo, le avventure ambientate fuori dal Nord America non sono in media eccezionali (esempi come Giungla crudele e Patagonia secondo me sono singolarmente mal riusciti, sebbene la seconda sia universalmente ritenuta un capolavoro); ci sono tuttavia esempi di episodi grandiosi, come il dittico San Francisco-Il tiranno dell'isola che si svolge per più di metà fra le Hawaii e la Melanesia.

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<span style="color:red;">22 minuti fa</span>, virgin dice:

ci sono tuttavia esempi di episodi grandiosi, come il dittico San Francisco-Il tiranno dell'isola che si svolge per più di metà fra le Hawaii e la Melanesia.

Ciao Pard.infatti queste sono le uniche due storie esotiche che mi piacciono,d altra parte le scrisse GLb,e con un senso logico:l avventura nelle isole Salomone è per forza di cose collegata all episodio di Capitan Barbanera,visto che avviene contestualmente al naufragio del Sea Tiger dopo la tempesta.Glb crea un avventura che in realtà è un sequel.ma storie ad hoc con Tex catapultato in realtà TROPPO lontane dal west portano un personaggio ben definito geograficamente ad appannare le sue caratteristiche fondamentali.

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Quiondi non ti sfagiola il fatto che presto Boselli lo spedirà nella Grande Mela per una lunga avventura, o più su al nord alla ricerca del perduto Erebus o addirittura nel remoto Borneo assieme al clone di Sandokan?

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Kershaw dice:

Quiondi non ti sfagiola il fatto che presto Boselli lo spedirà nella Grande Mela per una lunga avventura, o più su al nord alla ricerca del perduto Erebus o addirittura nel remoto Borneo assieme al clone di Sandokan?

Io ho solo detto che non mi piace l idea che Tex vada a fare puntate in.emisferi tropicali o altri continenti.A New York non mi dispiacerà,visto che è già stato a Boston e un mucchio di volte a W.Dc.

L erebus si trova non.molto più a nord dell Akaska.

Sul Borneo ho.delle perprlessita,invece.

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  • Collaboratori
<span style="color:red;">20 ore fa</span>, Barbanera dice:

Io ho solo detto che non mi piace l idea che Tex vada a fare puntate in.emisferi tropicali o altri continenti.A New York non mi dispiacerà,visto che è già stato a Boston e un mucchio di volte a W.Dc.

L erebus si trova non.molto più a nord dell Akaska.

Sul Borneo ho.delle perprlessita,invece.

 

Dal nickname che hai scelto avrei scommesso tutto il contrario. Comunque, il successo di Tex è dato anche da queste straordinarie avventure e per me Giungla crudele merità 10. Se Ruju, con la sua "Guatemala" riuscirà anche in minima parte ad eguagliarla (cosa difficile, perché qui abbiamo un Nolitta che ha raggiunto la piena maturità, a tratti letteralmente straripante, che scrive di quello che più ama e con alla spalle una cultura enciclopedica sull'argomento) riuscirà anche a scrivere il suo primo capolavoro nella serie (che tarda a venire).

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  • 2 mesi dopo...

Nono capolavoro consecutivo di Nolitta, record che verrà interrotto dalla storia successiva.
L'Autore ci presenta uno scenario nuovo per Tex, ma che diventerà la regola per Mister No. Ancora una volta, come per quasi tutte le storie di Nolitta, i colpi di scena sono tantissimi e lo stesso dicasi per i cambiamenti di scena. Si passa dall'Arizona degli Apache (che però non ci vengono mostrati) al Texas di Galveston con le sue navi ed i suoi marinai. Si giunge, poi, in Colombia dove assistiamo alla gustosissima scena del party consolare con rissa finale, e si finisce nell'intrico della giungla ad affrontare i terribili indios bravos.
Il finale é da antologia.
Disegni ottimi.
Voto alla storia: 9,6
Voto ai disegni: 9,5

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  • 2 mesi dopo...

Non è un mistero il fatto che digerisco poco Nolitta su Tex, ma con questo episodio il compianto Sergio mi ha fornito un “potente digestivo” :). Giungla Crudele è davvero una gran bella storia e la rileggo sempre volentieri. Forse la prova che preferisco di Bonelli jr. sulla saga.

Molto originale la trama e soprattutto affascinante l’ambientazione tropicale che porterà i nostri ad agire nel lontano Istmo di Panama, di supporto a una spedizione tecnico-scientifica che ha il compito di fare i dovuti sopralluoghi per la realizzazione di un canale di navigazione che metta in collegamento (come oggi avviene) i due oceani. Il tutto nasce dalla proposta del bizzarro fotografo Timothy O'Sullivan (personaggio realmente esistito) al giovane Kit, caduto in una sorta di depressione dopo la perdita di un caro amico, ucciso da predoni Apache durante l’azione di aiuto prestata dalla coppia di giovani guerrieri Navajos allo stravagante artista della camera oscura.

Inizia così un’avventura costellata da scazzottate, ironia e tanta azione, resa molto interessante anche dalle grandi difficoltà che la natura selvaggia dei luoghi pone dinanzi ai componenti della spedizione. Nolitta intreccia le sue trame alternando gli stilemi del tipico romanzo tropicale salgariano e un giallo degno di Doyle, infatti i numerosi sabotaggi opera di un misterioso nemico celato nell’ombra, decimano i marines di scorta e portano lo sconforto fra i partecipanti.

Un Tex molto duro e deciso (come non sempre capita nelle architetture narrative di Nolitta), prenderà presto le redini della situazione e con coraggio e sagacia porterà in salvo la spedizione, difendendola anche dall’assalto dei selvaggi Indios Bravos, scoprendo alla fine l’insospettabile traditore, ovvero Phil Thunder, uno dei promotori dell’iniziativa, nonché vecchio amico del ranger, che avvinghiato da complotti politici, decide di intascare i proverbiali “trenta denari” pur di impedire il buon esito dell’operazione.

Accettabile il ritmo narrativo, tolta qualche caduta di tono nel secondo albo e memorabili alcune scene, quale la colossale rissa di Cartagena. Tipico il colpo di scena finale nolittiano, con il villain che non ti aspetti (forse!) ma tutto sommato caratterialmente più plausibile rispetto ad altre precedenti uscite narrative.

Dulcis in fundo, la straordinaria prova grafica di Ticci, davvero titanico nella rappresentazione dei paesaggi tropicali che fanno da sfondo alla storia. Son certo che finirò presto gli aggettivi per etichettare il grande maestro senese, che rappresenta per il sottoscritto un autentico mito vivente. Il mio voto finale è 9

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  • 1 anno dopo...

Sono andato a rileggere questa storia ieri pomeriggio, a distanza di molto tempo dalla volta precedente, quale espediente per affrontare al meglio la quarantena anti virus ;). Sicuramente per molti aspetti molto inusuale, a partire dalla location alquanto esotica e "fuori raggio" (a tal riguardo, aggiungo che pian piano sto sempre più rivalutando le storie di Tex con ambientazione esotica, che in passato vedevo con occhio un po' sospettoso), ma davvero una grande, grandissima storia, avvincente e ricca di colpi di scena, ed in grado di fornire molteplici spunti di commento e riflessione. Un Nolitta in grande spolvero, un Ticci forse non ancora nel pieno della maturità artistica ma autore di tavole di indubbio livello e decisamente avviatissimo verso la definitiva consacrazione. Una trama che parte da un "banale" inseguimento di apaches ribelli, per poi svilupparsi rapidamente in una delle avventure più probanti ed emozionanti di Tex, affiancato nella circostanza da Kit. Tanta, tantissima azione, innumerevoli colpi di scena, ma anche tanti momenti di sana e scanzonata ironia (la rissa al porto, la rissa a Cartagena, i siparietti con O'Sullivan), nel più perfetto stile nolittiano.

 

La genialata di fondo, ovviamente, è stata sviluppare la trama in modo tale che il vero tessitore di intrighi calasse la maschera solamente nelle battute conclusive della vicenda. Davvero ottima, in tal senso, la gestione della figura di Phil Turner, ex ranger e funzionario del Ministero degli Esteri, vecchio amico di Tex che, purtroppo, si rivela "figlio" del lato peggiore e più esecrabile del più sordido sottobosco della politica, pur dimostrando a suo modo ancora un sincero affetto nei confronti di Tex, tentando inutilmente più volte di farlo desistere dal partecipare alla spedizione. Una personalità ambigua e complessa, impegnata - o, più probabilmente, costretta dalla circostanze - a doversi barcamenare tra intrighi e doppi giochi, in grado di suscitare sensazioni contrastanti. Decisamente magra la figura che, nell'arco dell'avventura, rimedia il contingente di marines cui Tex e Kit inizialmente si accodano ma di cui nel prosieguo, per via delle circostanze che si susseguono, si trovano a divenire responsabili e comandanti di fatto. Tacendo del paio di complici di Turner tra di loro, mi sono sembrati assai lontani dall'essere quel corpo scelto che, prima della partenza per l'istmo di Panama, era stato tanto lodato e decantato. Oltre ad aver dato l'impressione di essere bersagli sin troppo facili per i bellicosi indios guaymì, non sono sembrati nemmeno così super addestrati per svolgere la missione loro affidata, oltre che inquietantemente sprovvisti del necessario sangue freddo e della necessaria capacità di mantenere lucidità e concentrazione nei frangenti di pericolo, a cominciare dal presuntuoso, irritante ed incompetente tenente Bradford, che casca in una trappola vecchia come il mondo e porta al massacro buona parte del plotone. Sole eccezioni tra loro, per quel che mi riguarda, il maggiore Martin, individuo con l'aria di sapere il fatto proprio ma purtroppo fuori gioco per larga parte del tempo a causa di un brutto colpo in testa, e soprattutto l'eroico soldato Jenkins, protagonista del momento indubbiamente più toccante dell'intera storia, quando già gravemente ferito decide di immolarsi affrontando da solo una sortita dei guaymì onde favorire la fuga dei compagni. Una scena da pelle d'oca.

 

In tutto ciò, fortunatamente Tex e Kit trovano un fido alleato nella guida indigena Boruca, profondo conoscitore della giungla e dei suoi abitanti, fondamentale per la salvezza della spedizione in più di una circostanza (ed anche e soprattutto dei due Willer, quando spara a Turner nel momento in cui sta prendendo la mira contro Tex). Inoltre, i due guadagnano l'amicizia el simpaticissimo Timothy O'Sullivan, personaggio un po' goffo ma indiscutibilmente divertente, protagonista di vari siparietti che strappano sorrisi e stemperano la tensione.

 

Un solo neo di rilievo nella storia: inizialmente, quando si trovano a parlare del plotone di marines che parteciperanno alla spedizione, Turner dice di non conoscere personalmente il maggiore Martin che li comanda, anzi di non averlo nemmeno mai incontrato, tuttavia nel momento in cui si incontrano non solo di danno del "tu", ma conversano tra loro alla guisa di due vecchi amici che si rivedono dopo un po' di tempo. Morale della favola, si genera confusione sull'effettivo rapporto e sull'effettiva confidenza tra i due. O si seguiva la strada della conoscenza per sentito dire, o si sceglieva quella della discreta confidenza tra i due, la via di mezzo avrebbe dovuto essere evitata.

 

Detto ciò, un saluto ed un abbraccio a tutti, in attesa che passi la nottata ;)!!

 

 

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