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TWF - Tex Willer Forum

[269/270] Il Segreto Della Sierra Madre


ymalpas
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Voto alla storia  

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Soggetto e sceneggiatura: Giovanni Luigi Bonelli
Disegni: Guglielmo Letteri
Periodicità mensile: Marzo 1983 - Aprile 1983
Inizia nel numero 269 e finisce nel numero 270 a pag. 93



Tex e Carson proteggono la spedizione archeologica dei fratelli Rick e Tony Roswell dagli attentati dei sicari ingaggiati da un nemico sconosciuto. Il primo indiziato è Domingo Ortiz, un tipaccio dalla grinta patibolare, ma quando Tex e i suoi pards entrano nella sua topaia per interrogarlo, lo trovano con la gola tagliata e accanto a lui giace il cadavere del suo stesso assassino! Il mistero si infittisce, mentre la spedizione scortata dai rangers raggiunge la Sierra Madre, lì dove un tempio sommerso sembra celare un antico tesoro azteco. Mentre i pards e gli uomini della spedizione Roswell lavorano di piccone per riportare alla luce il tempio azteco sommerso, in cerca del favoloso tesoro che vi è custodito, un nugolo di desperados messicani alleati con l'ignoto sabotatore è pronto ad attaccare! Tex e i suoi compagni sventano la minaccia e sulla sommità dell'inquietante teocalli cade finalmente la maschera del traditore!



© Sergio Bonelli Editore

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I messaggi del vecchio forum...




Vace

Nella serrata e coinvolgente avventura del sepolcro azteco, Bonelli/Letteri ci ripropongono il classico modulo della caccia all'antico tesoro.
Infatti i nostri due pards si sostituiscono alla guida - uccisa in un misterioso attentato - della spedizione dei fratelli Roswell, che intendono riportare alla luce un antico tempio situato in un punto imprecisato della Sierra Madre mentre nello stesso tempo svolgono indagini sull'omicidio.
Tex non ci metter? molto a capire che il mandante dell'omicidio è proprio un uomo della spedizione ma alla fine i nostri dovranno vedersela anche con un gruppo di "desperados" messicani attirati dal tesoro.

Una delle migliori storie del Bonelli della fase calante, probabilmente l'ultimo tocco d'artista prima del buio: se non altro proprio grazie all'esperienza cinquantennale in fatto di sceneggiature notiamo una maestria non trascurabile nel descrivere situazioni caratteristiche e vicende affascinanti (vedi finale nel tempio)...
Anche Letteri d' il meglio di sè in questo genere di affascinanti avventure misteriose.
Magari a Bonelli possiamo rinfacciare il fatto di non essere un giallista perfetto:
1. l'autore, infatti, si illude se crede di poterci lasciare col fiato sospeso per 200 pg tentando di "nasconderci" l'uomo misterioso (penso che si capisca sin dalle prime pagine)
2. piuttosto discutibile anche il fatto che Mister x riesca ad eliminare i componenti della spedizione senza mai essere scoperto.

Voto complessivo: 6,5



Anthony Steffen

Storia riletta qualche settimana fa.
Secondo me niente di speciale; il solito tesoro nascosto; solita spedizione alla ricerca di esso; e solita maledizione finale.
Per di piu' e' intuibilissimo il misterioso assassino del gruppo e questo rende la storia poco imprevedibile.
Si respira la stanchezza di un autore che ha gia' dato tutto.
Un Letteri nella media del periodo.

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  • 1 anno dopo...

Ho letto da poco questa storia. A mio parere le opinioni non troppo favorevoli espresse dai forumisti che mi hanno preceduto sono comprensibili, ma probabilmente troppo severe: è effettivamente non troppo difficile intuire chi sia il grande vilain

ossia Tony Roswell, che tiene i cordoni della borsa e si mostra palesemente molto attaccato alla medesima
, ma la cosa è vera anche per molte trame analoghe del "periodo d'oro" di Tex ( anche se qui il ranger, sebbene in ottima forma come uomo d'azione e tattico, si mostra un po' cieco anche di fronte a dati che potrebbero stimolare il suo cervello
quando scendono nel teocalli l' - ancora - misterioso criminale d' una spinta all'ultimo membro superstite della spedizione, rompendogli l'osso del collo; possibile che Tex non riesca ad intuire quello che noi lettori vediamo chiaramente? Oppure è talmente convinto che l'apparenza possa ingannare da sospettare di ambedue i fratelli Roswell, nonostante l'archeologo sia palesemente il classico scopritore idealista, animato solo dall'ansia della scoperta?
). In ogni caso la vicenda si snoda in maniera fluida e piuttosto avvincente ( magari la scioltezza della sceneggiatura potrebbe essere spiegata dal fatto che, a quanto si dice, GLB la ricav? da una sua precedente storia incentrata su Cochise ), a differenza di sceneggiatura bonelliane apparse non molto dopo come "Dinamite", "La Foresta Pietrificata" o "Uno sporco imbroglio"; alcune situazioni mi sono parse abbastanza intriganti
( per evitare di essere scoperto, il misterioso sabotatore ha fatto uccidere o ammazzato in prima persona tutti i suoi strumenti che si fossero "bruciati"; senonchè, questa brillante tattica, ha avuto come conseguenza il fatto che i desperados messicani amici di Domingo Ortiz non abbiano la minima idea di chi sia, come il loro capo confessa a Tex una volta che il ranger lo ha catturato; di conseguenza, nell'ipotesi che costoro avessero attaccato la spedizione archeologica, niente e nessuno garantiva che il traditore non finisse vittima dei suoi stessi strumenti ( anche perchè, ammesso pure che avessero conosciuto la sua identit?, affidarsi alla lealt? di un gruppo di bandoleros non è il modo migliore per assicurarsi una lunga vita ;):D;) ); viceversa, l'intervento di Tex e Carson fa sè che egli abbia una chance fino all'ultimo, e del resto, soltanto l'intervento del "vecchio cammello" impedisce che egli raggiunga il suo scopo
.

I disegni di Letteri sono di ottimo livello, anche perchè le ambientazioni azteche e messicane rientrano perfettamente nelle sue corde.
Insomma, IMHO:
soggetto 6,5
sceneggiatura 7,5
disegni 8,5.

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  • 1 anno dopo...
  • Rangers

A me la storia è sempre piaciuta. Da qualche chiaccherata che ho avuto con qualche "vecchio" lettore dove vivo e leggendo quà e là qualche giudizio in rete, ne ho ricavato che questa per molti lettori rientra nella categoria delle storie "fiacche", uscite dalla penna dell'ormai anziano GLB. Invece io la ritengo di buon livello, nonostante la fluidità e la semplcit? con cui si svolge il tutto. Il Teocalli con il leggendario tesoro nascosto è sempre stata una delle tematiche preferite da Bonelli padre, e devo dire che questo tipo di storie a me mancano. Nonostante in tempi recenti mi vengono in mente Il Diadema Indiano di Boselli - Letteri e Anasazi di Nizzi - Civitelli, con tematiche simili, ma com'? naturale di livello ben diverso rispetto a questa. L'identit? del misterioso sabotatore che si nasconde all'ombra della spedizione, è facilmente intuibile. Non penso che GLB abbia voluto spostare l'attenzione del lettore verso questo aspetto, lasciando quella suspence che molti si aspettavano. Penso invece che abbia voluto raccontarci un'avventura semplice, ma sempre pura ed efficace, in cui Tex e Carson sono sempre presenti e protagonisti. Tex è come sempre intelligentissimo e ben sveglio, e lo dimostra ritrovando il teocalli nascosto perfettamente sotto al laghetto. La parte che preferisco è sicuramente questa della perlustrazione del territorio alla ricerca del leggendario teocalli, mentre nell'aria tutti si aspettano l'attacco dei bandidos. Ho sempre apprezzato la parte finale con il vecchio cammello protagonista. Voto: 6 e mezzo. I disegni di Letteri sono come sempre una meraviglia!! :trapper:

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Condivido totalmente la ta analisi,Sam!Anche a me questa storia è sempre piaciuta, e credo che se tornassi a leggerla oggi il mio giudizio non cambierebbe. E' ben riuscita anche in questo caso, come nella miglior tradizione bonelliana, la commistione di generi diversi:si va dal giallo, al western con tanto di bandoleros, fino all' "avventura archeologica" all' Indiana Jones. Inoltre a me il colpo di scena finale in cui il fratello spara all'altro fratello "solo" per il vil denaro, mi colp? moltissimo. Inoltre Tex e Carson sono in formissima:splendida la scena in cui Tex affronta, pistola in pugno, due bandoleros!I disegni di Letteri, splendidi, impreziosiscono il tutto. Per quanto mi riguarda, il voto è 7.

  • +1 1
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  • 3 mesi dopo...
  • 4 settimane dopo...

d' voto complessivo 7.. una caccia a un tesoro nascosto e uomini pronti a pagare sicari, a tradire e a uccidere per impossessarsene..? abbastanza prevedibile e un p? troppo dialogata nel primo albo.. comunque resta una piacevole parentesi di lettura, anche se priva di veri colpi di scena..

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  • 1 mese dopo...

Storia non indimenticabile con alcune incongruenze. La prima già citata

che senso ha per Roswell non farsi mai riconoscere dai bandoleros rischiando di essere a sua volta ucciso nell'ipotetico attacco finale e come mai i bandoleros non si insospettiscono di tutti i loro compagni uccisi
e nel finale per tutti quelli che accusano i nuovi autori, a partire da Nolitta, di sceneggiare un Tex che si fa cogliere spesso impreparato che dire in questo caso di un Tex che
non solo non sospetta niente della caduta dell'uomo all'interno del teocalli ma addirittura al momento del ritrovamento del tesoro si lascia cogliere del tutto impreparato come un pivello qualsiasi da Roswell il fratello che più di una volta aveva fatto mostra del suo malumore e si era detto poco interessato al valore scientifico della scoperta, praticamente l'unico fra i pochi uomini del gruppo superstiti su cui si dovevano appuntare i sospetti visto che era l'unico a poter finanziare i bandoleros. Invece niente appena trovato il tesoro Tex e Carson vi si precipitano ad ammirarlo lasciandolo senza controllo.
Mi domando quali sarebbero stati i commenti se questa storia invece di GLB l'avesse scritta Nolitta, Nizzi o Boselli. Ed infine ultima incongruenza
Come giustificare l'ingenuità da parte di Roswell, che bisogno c'era di esporsi in quel momento senza tra l'altro mettersi al riparo prima di sparare, come poteva pensare di farla franca contro 5 uomini tra cui Tex e Carson di cui sapeva bene il valore
Voto 6 e mezzo.
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  • 1 anno dopo...

Storia letta da poco per la prima volta. In conclusione niente di speciale da questa storia. La trama è già stata vista e rivista e forse l'unica cosa di rilievo e che porta un p? di novità è il fatto di non rivelare la vera identit? del mandante dei vari omicidi anche se senza troppa fatica si poteva sospettare di Rick Roswell, che dimostra fin dall'inizio della storia di essere più attaccato ai soldi che agli interessi del fratello per le scoperte archeologiche. In ceti frangenti si nota a mio parere un Tex attaccato in un certo senso alla sua possibile ricompensa invece di dimostrarsi distaccato come al solito anche se poi nel corso della trama dir? che non è interessato ai soldi. Storia normale senza grandi colpi di scena e azione. Voto 6,5 alla tramaVoto 7,5 ai disegni

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  • 3 mesi dopo...

COMMENTO CHE PUO CONTENERE SPOILERStoria alquanto modesta con GLB che ormai scriveva con abbastanza difficolt?. Una nota su una scena già abbastanza discussa, cioè quella in cui un uomo della spedizone viene buttato già dalle scale: a parte di non capire chi è stato mi sembra un po' improbabile che tra le persone presenti nessuno si sia accorto di niente. Il cattivo della storia è un altro del genere "cattivo cattivissimo senza possibilità di perdono o ripiego": attaccato al denaro, uccide alle spalle, non si pente mininamente neanche in punto di morte maledicendo tutti e imprecando contro il suo stesso fratello. A tal proposito mi viene in mente che quest'ultimo si becca una pallottola in pieno petto e riesce a sopravvivere: 'sti archeologhi hanno la pelle piuttosto dura... -_nono Insomma una storia che non è niente di che. VOTO : 6-

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  • 5 mesi dopo...

Una storia prevedibile e scontata, ma che si fa leggere bene. Un buon passatempo, che non è propriamente quello che cerco in Tex (o almeno non quello soltanto), ma che neanche disdegno. Certo, non è facile scrivere storie fresche dopo 35 anni (la storia è uscita nell' '83), ed è comprensibile una certa stanchezza di GlB. I pards di Letteri, invece, li trovo sempre entusiasmanti.

  • +1 1
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  • 1 anno dopo...

Dunque cari amigos,ho dato un 9 a questa storia....Riletta dopo tantissimo,pur ricordando chi era il giuda,mi ha coinvolto in un modo francamente inaspettato anche per me. I disegni di un Letteri strepitoso hanno aiutato,certo,ma la trama avvincente ed incalzante,i delitti in serie,la ricerca del teocalli,persino qualche manchevolezza di un Tex più "umano" e meno infallibile del solito,con un Carson,però,decisivo come non mai,hanno fatto sì che questa avventura meritasse tale giudizio. Peccato per Rick Roswell...un'anima nera mica male !

 

@ IMHO non c'è incongruenza nell'operato di Rick,: non volendo lasciare,in modo maniacale e spietato, alcuna traccia di sè ,è logico che si esponga all'attacco dei compari di Ortiz,per loro un perfetto sconosciuto.

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  • 4 anni dopo...

Se esistesse un girone dantesco relativo alle storie fumettistiche senza infamia e senza lode, l’episodio in questione, senza alcun dubbio, ne farebbe parte.

G.L. Bonelli, ormai da tempo in fase calante, sforna una storia breve alquanto leggibile, ma destinata a non lasciare il segno. Si parte con una scena che sembra la citazione dell’incipit della più celebre “Terra promessa”, con un misterioso killer che uccide una povera guida, all’apparenza senza un fondato motivo.

L’immediata indagine di Tex porta alla scoperta dell’assassino, ma soprattutto si viene a conoscenza dei motivi della spedizione condotta dai fratelli Roswell, atta al rinvenimento di un antico Teocalli azteco in cui vi è nascosto un favoloso tesoro. Lo spunto di soggetto, particolarmente caro all’autore, non brilla per originalità, tuttavia una passabile sceneggiatura evita la tempesta di sbadigli.

Tex s’improvvisa guida e s’incarica di condurre sui luoghi la spedizione, con l’intento di scoprire il giuda che muove invisibilmente (o quasi!) i fili del complotto. Per un caso (troppo) fortunato, conosce i luoghi in questione, essendoci già stato in gioventù e con una scena degna del primo Martin Mystere, individua e porta alla luce il tempio sommerso. La parte degna d’interesse dell’episodio si esaurisce qua; l’assalto dei rubagalline messicani, la scoperta del traditore e il rinvenimento del tesoro, risultano molto scontati. A tal proposito, mi chiedo se davvero l’autore abbia peccato d’ingenuità nell’imbastire il piccolo giallo dell’identità del villain principale o avesse calcolato la prevedibilità della sua scelta narrativa: non bisogna di certo essere Sherlock Holmes per capire fin dalle prime pagine l’anima nera e d’altronde non avrebbe avuto senso, affidare tale ruolo a uno dei tanti “sconosciuti” componenti della spedizione, assolutamente anonimi durante la narrazione e per nulla caratterizzati fino ad allora. Finale inatteso con Tex (più nolittiano che Gbonelliano in questa scena) che si fa cogliere alla sprovvista dall’avido Rick Roswell, che roso dalla cupidigia, non esita a indossare i panni di Caino e far fuoco sul fratello, senza tuttavia riuscire a ucciderlo. Il buon Carson, mette una pezza, risolvendo a suon di piombo la questione e il lieto fine è servito. Ulteriore encomio per Letteri, che con molta disinvoltura e discreti esiti, arricchisce il suo sconfinato repertorio grafico, con templi e sculture azteche, mostrandosi molto a suo agio con la tematica e fornendo l’ennesima prova della sua notevole versatilità. Il mio voto finale è 6

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Mah! Non me la sento di mettere un'altra insufficienza, ma questa storia, come la precedente, l'ho divorata e non perché mi piacesse tanto, bensì perché, in entrambe (ma soprattutto in quella precedente), ho sfogliato velocemente le tavole senza neanche leggere i dialoghi non vedendo l'ora che finissero, tanto mi erano sembrate noiose.

Voto alla storia: 6

Voto ai disegni: 7

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  • 2 anni dopo...

Storia noiosissima di un Bonelli senza più idee.

Il tesoro da trovare è tema abusatissimo, c'è però la novità dei templi aztechi e, insomma, la cornice può essere interessante.

Tuttavia la storia, pur essendo piuttosto breve, non si vede l'ora che finisca, infarcita com'è di scene statiche e di chiacchiere inutili.

Il giuda, poi, è telefonatissimo. Si capisce sin da quando appare che è una testa di minchia e che non può essere che lui.

Tex, comunque, rischia seriamente di rimetterci la pelle per ben due volte. Una volta gli sparano da una finestra e lo beccano nel cappello a un centimetro dalla testa, e la seconda volta, nel finale, lo prendono di striscio sulla tempia.

Una fortuna talmente sfacciata da rendere faticosa la sospensione della credulità, necessaria per un fumetto.

Per fortuna che c'è Letteri al suo meglio, a risollevare le cose.

GLB 5 - 5.50

Letteri 8

Modificato da valerio
  • +1 1
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15 hours ago, valerio said:

Storia noiosissima di un Bonelli senza più idee.

Temo che il problema non fosse la mancanza di idee...  :(

 

Questa come altre storie successive erano rimasugli centellinati nel corso di anni, magari abbozzi scartati e ripresi, magari completati da altri, mentre Nolitta cercava molto malvolentieri di colmare il vuoto cercando un sostituto. Perchè in pochissimi anni GL Bonelli era passato dal produrre più di 1320 tavole all'anno (dico "più" perchè sono andati avanti un bel po' con le scorte) a zero.

 

Quando, a soli 70 anni, passi dal produrre 1320 tavole del livello del "periodo d'oro" a smettere di scrivere (in un tempo ripeto secondo me brevissimo), ci sono problemi ben più seri della mancanza di idee...

 

 

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  • co fondatore

Non credo che fosse un rimasuglio, quelli semmai cominciano a comparire più tardi ('84-5). Era GLB che cominciava a mostrare la corda ma si sforzava di scrivere ancora qualcosa.

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Il 10/10/2021 at 11:11, valerio dice:

Il giuda, poi, è telefonatissimo. Si capisce sin da quando appare che è una testa di minchia e che non può essere che lui.

Giuro che a questa mi sono capottato dalle risate:lol2:

Più chiaro ed esplicativo di così era impossibile!!!

Il 11/10/2021 at 02:38, Diablero dice:

Temo che il problema non fosse la mancanza di idee...  :(

Intendi che fossero già iniziati i problemi di salute? Avevo letto anch'io qualcosa in proposito tempo fa...

E' un argomento sul quale è sempre stato (più che giustamente) tenuto uno stretto riserbo.

Certo che le ultime cose di GLB pubblicate lasciano veramente pensare...

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  • 2 mesi dopo...

Allora...Era da un po' che non mi ributtavo nelle storie del passato, soprattutto quelle di GLB. Ho apprezzato il protagonismo di Carson (alla fine lui uccide l'oscuro  organizzatore) e gli ottimi disegni di Letteri. Perplesso su alcune cose, la dinamica tra "il cattivo" e gli inconsistenti scagnozzi e su un colpo di scena sui due fratelli abbastanza telefonato. Storia che si fa leggere e con un bel finale, però non tra le più riuscite di GLB.

Il 31/1/2011 at 14:51, West10 dice:

Storia non indimenticabile con alcune incongruenze. La prima già citata

Contenuto nascosto

e nel finale per tutti quelli che accusano i nuovi autori, a partire da Nolitta, di sceneggiare un Tex che si fa cogliere spesso impreparato che dire in questo caso di un Tex che

Contenuto nascosto

Mi domando quali sarebbero stati i commenti se questa storia invece di GLB l'avesse scritta Nolitta, Nizzi o Boselli. Ed infine ultima incongruenza

Contenuto nascosto

Voto 6 e mezzo.

Eh sì... Se l'avesse scritta qualcun altro sarebbe stato fatto a pezzi secondo me. ;)

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  • 1 anno dopo...

Una storia della fase calante di GLB, a tratti anche noiosa, ma che, nel complesso, non mi è affatto dispiaciuta.

 

Soggetto classico e raccontato con il consueto mestiere, perlomeno fino alla conclusione dove si assiste all'inverosimile scena di Rick Roswell che spinge uno dei malcapitati operai giù per una scalinata senza essere visto da nessuno.

Che il colpevole fosse lui era evidente anche al più distratto dei lettori (mentre all'interno della storia Tex deve indagare su una dozzina di lavoranti, ci sta che non individui subito Roswell anche se qualche dubbio sul ricco finanziatore gli viene), ma che riesca a farla franca in quel frangente è davvero assurdo.

Finale, ehm, "nolittiannizziano" che chiude una storia tutto sommato più che sufficiente.

 

Un onesto Letteri disegna una storia che sembra concepita apposta per lui. Professionista di prima grandezza.

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Il 11/10/2021 at 02:38, Diablero dice:

Temo che il problema non fosse la mancanza di idee...  :(

 

Riprendo questa vecchia osservazione di Diablero perché proprio recentemente, leggendo l'ultima intervista al GLB contenuta nel libro di Gianni Bono di qualche anno fa e risalente al 1986 il vecchio proprio nel finale dice al figlio Sergio, presente anche lui, che aveva scritto una quarantina di pagine di una storia per Letteri a cui aveva dato il titolo di lavorazione "Il segreto della Sierra Madre" e gliele consegnava perché ci desse un'occhiata durante un viaggio che doveva fare a Roma.

Sule prime ho pensato che si riferisse proprio a questa storia ma poi ho visto che l'intervista era del 1986 e questa storia è uscita nel 1983 e quindi non poteva essere quella. Riflettendoci su ho concluso che doveva riferirsi proprio a "Il medaglione spagnolo". Se così fosse, questo vorrebbe dire che GLB ha smesso di scrivere definitivamente non molto dopo, ammesso ovviamente che le sue ultime storie siano uscite nell'ordine in cui sono state scritte.

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On 10/12/2021 at 8:34 PM, Juan Ortega said:
On 10/11/2021 at 2:38 AM, Diablero said:

Temo che il problema non fosse la mancanza di idee...  :(

Intendi che fossero già iniziati i problemi di salute? Avevo letto anch'io qualcosa in proposito tempo fa...

E' un argomento sul quale è sempre stato (più che giustamente) tenuto uno stretto riserbo.

Certo che le ultime cose di GLB pubblicate lasciano veramente pensare...

Rileggendo questa discussione, non avevo risposto a Juan Ortega...

 

Sono abbastanza sicuro che i "problemi di salute" sono iniziati non più tardi del 1974, anche se saranno sicuramente peggiorati nel corso degli anni. "Caccia all'uomo" è stata pubblicata a gennaio 1976. Nolitta non aveva mai avuto nessuna voglia di scrivere Tex, se all'improvviso si è messo a scrivere la storia per Fusco significa che GL Bonelli non era in grado o non riusciva più a seguire tanti disegnatori.  Ma 1320 pagine all'anno per GL Bonelli non erano mai state un problema. Di colpo pare lo diventino, e da allora non riuscirà mai più a farne tante in un anno.

 

"Caccia all'uomo" sono 265 pagine, per quanto Fusco fosse veloce ci avrà messo almeno come minimo 9-10 mesi, più il tempo "tecnico" per produrre gli albi, e avrà avuto comunque da finire la storia già sceneggiata da GL Bonelli precedente.  Difficile che Nolitta si sia messo a scriverla nel 1975, non ci stiamo con i tempi, ha iniziato nel 1974.

 

Dispiace che ci sia tanto riserbo su cosa sia davvero successo a GL Bonelli, anche se tante cose si possono immaginare. Capisco la naturale riservatezza sia sua che della sua famiglia riguardo alla sua salute e non hanno ovviamente nessun obbligo di dire niente a nessuno. Però, in assenza di notizie, è nata una "vulgata superficiale" per cui in quegli anni GL Bonelli era bollito, non aveva idee, aveva avuto pochi anni di grazia ma poi non era stato più capace, etc, "proprio come Nizzi", e anzi santificando Nizzi che si era messo a scrivere Tex "quando GL Bonelli non ne aveva avuto più voglia", con l'immagine fatta praticamente circolare di un pigro GL Bonelli che da allora si limitava a "supervisionare" le trame...

Quanta gente c'è ancora convinta che tutte le storie di Nizzi fossero supervisionate da GL Bonelli, e che lui stesso abbia scelto Nizzi come "degno erede"? E che tutto in Tex sia stato deciso e approvato personalmente da GL Bonelli almeno fino alla sua morte?

Siamo sicuri che questa "vulgata" alla fine non sia peggio per la memoria di GL Bonelli?

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  • co fondatore

@borden, Carlo e Diablero hanno ripreso a "elucubrare" :rolleyes:.

 

31 minuti fa, Diablero dice:

Di colpo pare lo diventino, e da allora non riuscirà mai più a farne tante in un anno.

Sbagliato, nel 1978 ci arriva vicino.

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Con uno sceneggiatore Bonelli, bisogna guardare ai disegnatori con cui sta lavorando (e quanto sono veloci) per capire quante pagine produce, la pubblicazione poi dipende da troppe variabili.

 

Fino al 1974 GL Bonelli "rifornisce" costantemente 5 disegnatori molto veloci: Galep, Nicolò, Letteri, Ticci, Fusco (Fusco era appena arrivato e aveva fatto solo una storia, ma sostituiva Muzzi che smise proprio con il numero 183 quindi sempre 5 sono), per un totale già detto di 1320 pagine annuali (in media 22 pagine al mese a disegnatore, altri tempi...)

 

Fusco termina la sua prima storia "la carica dei navajos" che viene pubblicata nell'ottobre-novembre 1974, poi non so se iniziato una storia con GL Bonelli e l'abbia interrotta per passare a "caccia all'uomo", ma ne dubito: farà con Nolitta poi la storia lunga (5 albi) "i ribelli del canada"  e solo successivamente farà una storia con GL Bonelli,alla fine 1978, quattro anni dopo. Penso sia stato il primo disegnatore "libero" dopo i primi "problemi" di GL Bonelli e quindi abbia iniziato subito a disegnare la sceneggiatura di Nolitta "caccia all'uomo" nell'estate del 1974

 

Vediamo ora Galep. Aveva terminato "il ritorno di Yama" ad inizio 1974 e fra il 1974 e il 1975 termina la storia dei "cacciatori di scalpi" con il numero 176 pubblicato a giugno 1975. E poi cosa fa?

Inizia una storia di Nolitta (El Muerto), MENTRE anche Fusco sta lavorando con Nolitta per "i ribelli del Canada"

 

Su 5 disegnatori, di colpo, Nolitta ne prende ben 2.  GL Bonelli nel 1975 non riesce a "rifornire" nemmeno Galep. È successo qualcosa a GL Bonelli che gli ha fatto calare la produzione quasi del 40% da un anno all'altro. (Sergio Bonelli per anni ha parlato di "un incidente sulla pista da sci" per spiegare questi problemi)

 

E c'è un altra cosa che fa pensare... guardiamo Ticci. Termina "la notte degli assassini" nella primavera del 1974, quindi probabilmente PRIMA che Nolitta fosse chiamato di corsa a sostituire GL Bonelli. GL Bonelli gli scrive quindi una sceneggiatura che come era solito ai tempi gli viene data intera e finita. Quella de "il quinto uomo".  La termina nella prima metà del 1975. E dopo cosa fa? Disegna una nuova sceneggiatura di GL Bonelli? NO. C'era una sceneggiatura lasciata incompiuta da Giolitti, chissà da quanto tempo, ovviamente di GL Bonelli. Ticci disegna quella. Così che anche a lui, GL Bonelli in quel periodo NON scrive una nuova sceneggiatura...

 

Vogliamo vedere Nicolò?  Aveva terminato "Apache Kid" nella prima metà del 1974 quindi prima della crisi e avrà ricevuto la storia successiva, "Sulle tracce di Tom Foster", di 262 pagine che viene pubblicata a novembre 1974, quindi sarà stata terminata nell'estate 1974.  Poi riceve la sceneggiatura di "fantasmi del deserto",  di 250 pagine. Prima o dopo "l'incidente con gli sci"? Non sappiamo con che anticipo lavorasse GL Bonelli, ma non è fuori dal mondo pensare che quella sceneggiatura fosse pronta prima. In quel caso per quasi un anno non ha avuto bisogno di nuove sceneggiature da GL Bonelli (Fantasmi nel deserto è pubblicata a luglio 1975)

 

Cosa fa l'ultimo, Letteri?  Termina la sceneggiatura ricevuta prima della crisi, "Il laccio Nero", che viene pubblicata a partire da gennaio 1975, e ne riceve un'altra, "l'uomo dai cento volti".

 

Se facciamo l'ipotesi che per questi 2 disegnatori GL Bonelli avesse proseguito a lavorare normalmente, sono 2 disegnatori su 5. Meno della metà. un calo del 60% (quasi, considerando la velocità di Letteri...)

 

Ma io farei una diversa ipotesi, un po' più azzardata. Guardate il calendario delle uscite del 1974-1975. Nicolò e Letteri sono quelli che hanno bisogno di una sceneggiatura per primi dopo l'estate del 1974. E se fossero le due già pronte? E per gli altri disegnatori, Ticci viene dirottato sulla storia incompiuta di Giolitti, e gli altri due con Nolitta.

 

Più guardo le date, più mi sto convincendo che GL Bonelli non "rallentò" nel 1974. Ma che piuttosto, per un periodo di MESI, invece SI FERMÒ, cioè non fu in grado di sceneggiare'. E questo sì che può essere compatibile con un "incidente sugli sci". Uno piuttosto grave!

 

C'è anche un altra cosa che mi fa pensare: sappiamo che GL Bonelli almeno per qualche anno "controllò" le sceneggiatura del padre, per sistemare soprattutto il linguaggio di Tex. Ma allora...  come mai proprio le prime due storie, "Caccia all'uomo" (soprattutto) e "El Muerto", sono così "anti-texiane" e il linguaggio di Tex è così strano? Mentre sono meno "stranianti" le successive? Di solito si dice che Nolitta "ci prese le misure", ma non è che per le prime due storie GL Bonelli non fu in grado neppure di fare quella correzione, o almeno, non era al 100% mentre le correggeva?

 

Dubbi e domande che temo non troveranno risposta...  :rolleyes:

 

Di indubbio c'è che GL Bonelli non riuscì più a seguire tanti disegnatori in seguito. Il fatto che nel 1978 quasi tutte le storie siano di GL Bonelli è un "illusione ottica": nel 1977 è stata pubblicata la già citata (e lunghissima) "I ribelli del Canada" di Nolitta che si è "stesa" per 5 albi, dando diversi mesi di "respiro" a GL Bonelli, poi dopo vengono pubblicate le storie GL Bonelli "rimaste in coda".  Poi il 1979 inizia con 7 mesi filati di Nolitta! Dipende come cade l'annata!

 

Le storie pubblicate nel 1976 erano state quelle coinvolte in quello "stop", ma se andiamo a vedere gli anni successivi, dal 1977 in poi, vengono pubblicate:

nel 1977,  815 pagine di GL Bonelli e 505 di Nolitta

nel 1978, 1297 pagine di GL Bonelli e 23 di Nolitta

nel 1979, 744 pagine di GL Bonelli e 576 di Nolitta

Sono, in media 950 pagine di GL Bonelli all'anno, e 370 di Nolitta. Un calo del 30% della produzione per GL Bonelli rispetto NON al suo "massimo", ma rispetto semplicemente a quello che Tex richiedeva prima (non sappiamo quante pagine avrebbe potuto sceneggiare in più, ricordiamo che ai tempi aveva ancora cose extra tipo il cartonato che doveva fare con Galep e quello con Ticci e la collaborazione con i francesi)

 

Un calo simile non può essere dovuto solo a "vecchiaia" (aveva meno di 70 anni), ci dovevano già essere altri problemi.

 

Che peggiorano rapidamente: L'intervista citata da Carlo è del 1986, vediamo le annate precedenti:

nel 1984 GL Bonelli fa 431 tavole, altri (Nolitta + Nizzi) 889

nel 1985 GL Bonelli fa 435 tavole (di cui le 110 del numero 300 probabilmente pronte da tempo), gli altri (soprattutto Nizzi e qualche Nolitta) 885

nel 1986 GL Bonelli fa 308 tavole (con l'aiuto di Boselli), gli altri (Nizzi da solo) 912.

Sono passati solo 5 anni, ma la media è crollata a 390 pagine all'anno, poco più di un terzo di 5 anni prima!

(e stiamo parlando di date di PUBBLICAZIONE, quindi il calo è avvenuto l'anno precedente...)

 

Nel 1987 GL Bonelli fa solo 268 pagine.

Nel 1988 GL Bonelli fa ZERO pagine, fa tutto Nizzi.

Nel 1989, GL Bonelli fa 157 pagine, ma ormai è chiaro che sono "cose rimaste nel cassetto"...

 

P.S.: facendo queste ricerche ho notato una cosa che rischia di rendere i miei calcoli anche troppo conservativi: pagina 90 di Tex 279, pubblicato nel 1984. Fusco firma la tavola con "Fusco 1982". Se avevano tanto anticipo sulla pubblicazione forse tutte le mie date vanno persino retrodatate...

 

 

 

 

 

Modificato da Diablero
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Innanzitutto, una precisazione doverosa: fino agli anni 80 i ritmi di produzione erano differenti e questo incide sul nostro discorso. Se un disegnatore realizzava meno di 30 pagine al mese era considerato lento. Nei suoi giorni migliori Galep poteva arrivare anche  oltre ma aveva le copertine a cui pensare.

Fusco realizzava almeno, e sottolineo almeno, 30 'pagine al mese, Letteri idem. Nicolò ne faceva molte  ma lui "barava" perché aveva degli "assistenti" tra cui Francesco Gamba che dalla metà del n. 144 in avanti ha quasi sempre realizzato le matite per lui. Fanalino di coda erano Muzzi e Ticci che credo fossero intornio alle 15 pagine mensili, Non a caso a Muzzi venivano affidate spesso storie non particolarmente lunghe e Ticci nei primi anni compariva con meno frequenza.

Non so dire che ritmo di produzione avesse G.L. Bonelli ma so che da quando ha cominciato a fare lo sceneggiatore a tempo pieno Nizzi riusciva a scrivere almeno 10 pagine al giorno, presumo che GLB, che non se ne stava seduto tutto il giorno a scrivere ma aveva anche altri interessi, non ne facesse meno di sei. Quello che è sicuro è che doveva assicurare una produzione di non meno di 170 pagine ogni mese per rifornire tutti i disegnatori. Il che, tra le altre cose, vuol dire che si creava un surplus di pagine ogni anno. il che vuol dire che che quando il vecchio dovette rallentare il ritmo c'erano comunque delle storie già pronte o prossime alla conclusione,

Ne abbiamo già parlato, ma ricordo che alla sua penultima uscita pubblica Sergio rivelò che aveva proposto a suo padre di affiancargli Luigi Grecchi oppure Angelo Saccarello, all'epoca colonne della Universo. GLB li respinse perché, a suo dire, troppo abituati a scrivere storie di 13 pagine per adattarsi ai ritmi di Tex, così Sergio finì con l'assumersi l'onere in prima persona.

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