Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

[289/292] I Dominatori Della Valle


ymalpas
 Share

Voto alla storia  

45 utenti hanno votato

Non sei abilitato/a a votare al sondaggio o a vederne i risultati. Si è pregati di collegarsi o iscriversi per poter votare in questo sondaggio.

Messaggi consigliati/raccomandati

  • co fondatore

Una delle più belle storie di Nolitta su Tex non vuol certo dire che sia una delle più belle storie di Tex tout court. Non manca di passaggi che infastidiscono. La scena del carro coi morti, che pure non disprezzo, la vedo più un inserto simil spaghetti western che parte essenziale del DNA texiano. Che poi sia memorabile e ben scritta (altro che i limiti di cui parla Barbanera!), beh, credo che qui siamo tutti d'accordo. Ma il Tex di marca GLB era un altro personaggio.

Anche Virgin sbaglia nel definirla una storia di Mister No en travesti. Certe scene son troppo "dure" per un personaggio scanzonato come il pilota (anche se è vero che, quando s'incazza...).

 

Comunque:

 

TESTI: 8

DISEGNI: 8,5

TEX: 6-

 

Ho detto.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Io la ritengo la storia migliore di Nolitta su Tex, anche più di El Muerto. La figura del colonnello Watson è superba, tutta la storia è molto cupa. Ella Watson è una sorta di legge del contrappasso texiana: nella storia è lei che, con il suo intervento, salva Tex e pone fine al dominio dei "dominatori della valle"; nella realtà, invece, fu la prima vittima dei baroni dei pascoli (è lei ad essere impiccata e non Loretta Powell. Nella storia di Nolitta, la scena finale vede un colonnello watson affranto per la perdita di fiducia della moglie ma non dimesso, in linea col personaggio di uomo tutto d'un pezzo; segue Tex andando incontro al proprio destino. Nella realtà quello contro i dominatori della valle fu un processo farsa, con l'assoluzione di tutti gli imputati. 

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Mister P dice:

Anche Virgin sbaglia nel definirla una storia di Mister No en travesti. Certe scene son troppo "dure" per un personaggio scanzonato come il pilota (anche se è vero che, quando s'incazza...).

 

Ti sei corretto in tempo con la parentesi! :D Anche se Mister No fa parecchio il beota, spesso esce fuori il suo animo di guerriero. Le scene dure o crude, per contro, In Mister No non mancano, soprattutto nelle storie più pessimiste e disperate.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">3 ore fa</span>, Mister P dice:

Una delle più belle storie di Nolitta su Tex non vuol certo dire che sia una delle più belle storie di Tex tout cour

Perché  no? Questione di gusti;)

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Questione di gusti,  appunto, perché anche per me è una gran bella storia di Tex (di Tex e non di Mister No che qui c'azzecca come i cavoli a merenda, Virgin) ed una delle migliori di Nolitta. Il Colonnello Watson è un classico cattivo nolittiano che ha una sua dignità ed in qualche strano modo finisce pure per attirarsi un po' di simpatia, specie nel finale, da parte del lettore.

Peraltro la storia è anche un ottimo esempio di come si possa far incontrare Tex con la Storia. Basta un cambio di nomi e qualche piccola licenza sui fatti. Un po' quel che farà anche Nizzi con "I rapinatori del Missouri".

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

È vero Carlo, fa simpatia perché nella sua volontà di non arrendersi, di non voler "sprecare il lavoro di una vita" (lavoro fondato anche sul sopruso e la scientifica prevaricazione), il lettore ci vede quasi una sorta di "buona fede" del personaggio, un orgoglio per essere riuscito a dominare i vari ostacoli della Frontiera, quasi che i mezzi utilizzati per perseguire quel dominio fossero leciti o comunque necessari, perché nella Frontiera vince solo il più forte. Una convinzione talmente radicata e potente che fa quasi tenerezza, al lettore, constatare che il modo di ragionare del Colonnello lo porta a credere sinceramente di essere dalla parte del giusto. E di esserne orgoglioso. Lo ribadisco, il più grande capolavoro di Nolitta su Tex. E DI Tex! ;)

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">56 minuti fa</span>, Leo dice:

È vero Carlo, fa simpatia perché nella sua volontà di non arrendersi, di non voler "sprecare il lavoro di una vita" (lavoro fondato anche sul sopruso e la scientifica prevaricazione), il lettore ci vede quasi una sorta di "buona fede" del personaggio, un orgoglio per essere riuscito a dominare i vari ostacoli della Frontiera, quasi che i mezzi utilizzati per perseguire quel dominio fossero leciti o comunque necessari, perché nella Frontiera vince solo il più forte. Una convinzione talmente radicata e potente che fa quasi tenerezza, al lettore, constatare che il modo di ragionare del Colonnello lo porta a credere sinceramente di essere dalla parte del giusto. E di esserne orgoglioso. Lo ribadisco, il più grande capolavoro di Nolitta su Tex. E DI Tex! ;)

 

A Nolitta piacevano gli antagonisti con una personalità sfaccettata, non completamente malvagi oppure con un proprio codice d'onore o con una motivazione per essere ciò che sono che a volte ti porta perfino a parteggiare per loro in un certo senso.

Nel caso specifico Watson non è una carogna anche se non esita a ricorrere all'inganno, alla corruzione ed all'omicidio pur di raggiungere i suoi scopi. Esemplare al riguardo è il duello verbale ed al tavolo da biliardo tra lui e Tex magistralmente reso da Nolitta.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">3 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

 

A Nolitta piacevano gli antagonisti con una personalità sfaccettata, non completamente malvagi oppure con un proprio codice d'onore o con una motivazione per essere ciò che sono che a volte ti porta perfino a parteggiare per loro in un certo senso.

Nel caso specifico Watson non è una carogna anche se non esita a ricorrere all'inganno, alla corruzione ed all'omicidio pur di raggiungere i suoi scopi. Esemplare al riguardo è il duello verbale ed al tavolo da biliardo tra lui e Tex magistralmente reso da Nolitta.

 

La scena del biliardo è un capolavoro nel capolavoro, un duello verbale magnifico. Concordo con te su Nolitta. Spesso non l'ho apprezzato su Tex, ma quando una sua storia mi è piaciuta, mi è piaciuta davvero! Nolitta o lo amavi o lo odiavi...

  • +1 1
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Ma per carità, Watson è un carognone di quelli belli grossi... un arricchito che solo perchè ha denaro e potere raggiunto con violenza e sopraffazione a discapito dei più deboli si sente in "diritto" di fare come vuole e come crede... l'umiliazione di abbassare la cresta e farsi portare via in manette a capo chino è il giusto contrappasso.

  • +1 1
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Leo dice:

vero Carlo, fa simpatia perché nella sua volontà di non arrendersi, di non voler "sprecare il lavoro di una vita" (lavoro fondato anche sul sopruso e la scientifica prevaricazione), il lettore ci vede quasi una sorta di "buona fede" del personaggio, un orgoglio per essere riuscito a dominare i vari ostacoli della Frontiera, quasi che i mezzi utilizzati per perseguire quel dominio fossero leciti o comunque necessari, perché nella Frontiera vince solo il più forte. Una convinzione talmente radicata e potente che fa quasi tenerezza, al lettore, constatare che il modo di ragionare del Colonnello lo porta a credere sinceramente di essere dalla parte del giusto.

Completamente d' accordo, nel finale acuisce una lieve sfumatura di grigio. Non sono invece d' accordo con Carlo:  va beh che avrà  le sue giustificazioni  ma resta sempre una carogna. 

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">5 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

(di Tex e non di Mister No che qui c'azzecca come i cavoli a merenda, Virgin)

 

Di Mister No me ne intendo almeno quanto te, Carlo, perciò espressioni gentili del tipo "come i cavoli a merenda" puoi tenerle nel caricatore.

Le parole di Tex che porta il carro colmo di cadaveri alla villa del Colonnello sono Mister No puro, altroché.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Watson è il classico furfante in guanti bianchi che,non va dimenticato,fa dell' assassinio e del furto il suo modus operandi.altro  che  personaggio  con un codice d onore,non  ho  parteggiato un solo secondo per lui...in questo non sono d accordo con  Carlo.Non sono mai riuscito ad apprezzare fino in fondo il Tex nolittiano,a parte la storia "Contro Tutti" con Tex/Ted Hawkins.

Ma devo comunque ammettere che Sergione sapeva scrivere delle belle storie...

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • co fondatore

Ma infatti il Colonnello Watson è una bella storia, a me piace pure, solo che il Tex che compare su quelle tavole segue poco le coordinate di Bonelli senior. E' un grande racconto western, ma fatico a definirlo una storia di Tex. Anch'io texianamente parlando gli preferisco decisamente Contro tutti oppure Il solitario del West.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 2 settimane dopo...

Ennesimo capolavoro di Nolitta su Tex, impegnato - se escludiamo il finale con l'arrivo dei soldati - in un western
all’italiana ad altissimi livelli.

Tra le scene che mi sono rimaste più impresse - oltre alla celeberrima consegna dei quattro cadaveri agli allevatori del Cheyenne Club da parte di Tex - segnalo quella del duello con Sheen, e, precisamente, lo scambio di battute precedenti il duello:
Sheen: "E allora, che ne pensi, Willer? Non sei ansioso anche tu
di sapere se sei davvero il più svelto di tutti?

Tex: "Al diavolo! Sai cosa ti dico, Sheen? Questo tipo di curiosità é già costata la pelle a un mucchio di idioti del tuo stampo e, perciò, ti consiglio di tornare al tuo tavolo e di tenere ben chiusa quella tua boccaccia, prima che io perda davvero la pazienza e ti
mandi a raggiungere i tuoi defunti colleghi”.

Il tutto con Tex che dà le spalle al pistolero, appoggiato al
bancone del saloon. Mitica!

Voto alla storia: 9,6

Voto ai disegni: 8

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 1 anno dopo...

L'ho riletta tra ieri sera e stamattina a diversi anni di distanza - forse anche una decina - dall'ultima volta, e dico solo che, con il senno di poi, se l'avessi riletta almeno sei mesi addietro l'avrei sicuramente inserita tra le mie dieci storie preferite del centinaio 201-300.

Magari non la citerei tra quelle che a mio parere costituiscono il gotha della texianità, ma sicuramente tra quelle che, sia pur di poco, considero di livello appena appena inferiore.

 

Classica storia nolittiana, in cui Tex agisce in solitaria, ed appare - forse appunto perché non ha con sé i consueti inseparabili pards 🤣 - meno "tutto di un pezzo" rispetto al solito, se possibile ancora più fuori dagli schemi, di certo relativamente più disinvolto nel rapportarsi col gentil sesso, e forse in generale meno serioso e più propenso a ricorrere ad un più o meno sottile sarcasmo. Di nolittiano ci sono anche le due volte in cui perde i sensi, in conseguenza di due botte in testa che, con altri autori, si poneva e si pone in condizione di non ricevere. In particolare, in occasione della prima, assestatagli da uno degli sciacalli al soldo di Watson e soci, fa strano vedere Tex dare le spalle ad individui del genere, che in quel momento ancora non sa bene se siano dalla parte della ragione o del torto, ma di certo non possono essergli piaciuti il loro comportamento e le loro grinte. Nel secondo caso, quando la botta in testa gliela dà Watson in persona, tutto sommato credo possa anche starci la sorpresa, poiché Tex parte dal giusto presupposto che il colonnello sia troppo navigato per commettere sciocchezze irreparabili all'interno del club di cui è il principale socio, e dove tutta Cheyenne sa che il Ranger si è recato poiché pubblicamente invitato dal pezzo grosso. Insolita, almeno per l'immagine più canonica che abbiamo di Tex, che dopo aver tratto definitivamente in arresto Watson si limiti a portarlo via senza almeno legargli i polsi, senza perquisirlo (senza dare in apparenza troppo peso al fatto che, poco prima, il colonnello gli aveva quasi sparato addosso con una derringer nascondeva sotto la giacca), e soprattutto lasciandolo cavalcare DIETRO di lui. Il tutto anche alla luce del fatto che, appena precedentemente, dopo averlo disarmato e stordito a pugni e prima di apprestarsi a condurlo in prigione, il Nostro aveva concesso a Watson di andarsi a sistemare, per di più in compagnia dei soci più stretti (come può Tex essere certo che, in tale frangente, il colonnello non possa essersi nascosto un'altra derringer sotto la giacca, pronto a servirsene qualora si fosse presentata una chance favorevole 🤔..??).

 

A prescindere da tali elementi, il mio giudizio positivo rimane intatto e convintamente confermato, principalmente in virtù della caratterizzazione che Nolitta ha saputo conferire al colonnello Watson. Uomo di polso, oltre che di pochissimi scrupoli, che sa evidentemente utilizzare nella giusta dose e nei giusti casi risolutezza e diplomazia, abituato a comandare ed a non esporsi in prima persona, mandando avanti i propri sgherri. Perfetta quintessenza del pioniere arricchito, ex militare - o almeno, presumibilmente tale - che si è fatto da solo, o per meglio dire si è fatto largo senza guardare in faccia chicchessia, evidentemente arrogandosene il diritto poiché convinto di aver contribuito attivamente e concretamente alla cosiddetta "civilizzazione" dell'Ovest. Davvero un degno avversario, senza ombra di dubbio, su cui Tex riesce ad avere la meglio solo grazie alla sensibilità ed alla coscienziosità della di lui giovane figlia Ella: è proprio il caso di dire che Tex vince questa battaglia proprio in virtù della grazia femminile, da intendere nella sua più nobile accezione.

 

Non lasciano invece un segno particolare - e, in fondo, ci può ben stare - i suoi principali tirapiedi, entrambi partiti per il gran viaggio senza troppi rimpianti. Il bieco assassino Lester Mills, sulle cui tracce Tex era giunto in Wyoming, altro non si rivela che un pistolero senza morale, pronto a qualsiasi bassezza e voltafaccia pur di trarre il proprio tornaconto, altrettanto dicasi per il corrotto sceriffo Tobin, individuo senza dignità né spina dorsale, in grado di colpire - senza cogliere, oltretutto - solo a tradimento.

 

Nulla da eccepire, ovviamente, per quanto concerne i disegni di Fusco, a mio avviso in evidentemente fase di passaggio tra lo stile dei primi lavori su Tex e la sua fase matura e definitiva.

Modificato da juanraza85
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Nolitta sapeva come scrivere storie appassionanti. Il problema era che pareva non avere la minima idea di chi fosse Tex...

 

Non è solamente il numero di volte in cui si fa "piccionare" come un fesso (la prima volta, quella in cui gira le spalle a quattro assassini che gli arrivano a meno di un metro alle spalle senza che lui faccia una piega, è da film comico, chi potrebbe essere così fesso?) ma anche l'arroganza, ben diversa da quella tipica di Tex (Tex  strafottente e prepotente con i prepotenti, li prende in giro, e li perseguita deridendoli. Il Tex di Nolitta è un pomposo sbirro che senza ironia snocciola pipponi moralistici prima di prendere botte in testa, si fida CIECAMENTE degli uomini della legge (notare l'incredulità quando il contadino gli dice che chi gli ha sparato è lo sceriffo: non arriva a crederci, non solo il suo famoso "giudizio sigli uomini" ha fatto clamorosamente cilecca, ma non riesce a credere che uno sceriffo possa essere colpevole)

Quando si trova di fronte di nuovo gli assassini della prima famiglia, gli stessi che gli hanno dato una botta in testa (e poi l'hanno cortesemente graziato, invece di ammazzare anche lui), che fa? Gli dice che possono andare via. Suvvia, hanno ucciso in sua presenza a sangue freddo due uomini e una donna, ora sa che erano innocenti e che quei quattro ABITUALMENTE uccidono contadini indifesi, e che l'hanno fatto MOLTE VOLTE, con MOLTA GENTE, per denaro... e cosa gli dice?

Gli dice di "sparite alla svelta"....

Questo non solo non è Tex, ma non è nemmeno un eroe western alla John Wayne. È una parodia di un borioso e ottuso sbirro che se non ha un mandato d'arresto o non lo costringono sparandogli addosso, non muove un dito. È totalmente sparito il senso di giustizia di Tex, questo è un Tex rassegnato all'ingiustizia, "che ci posso fare io?"


In alcuni commenti precedenti si fa riferimento alla "spietatezza" di Tex in questa scena... ma dove? Tex è COSTRETTO ad ucciderli dal fatto che gli sparano prima loro (e sono più veloci di lui nell'estrarre! E lui infatti non aveva manco la pistola in mano: un tordo che sperava che se ne andassero gentilmente da soli...)

Dunque, i dialoghi di questo Tex sono ampollosi e ridicoli... tutti? No. In gran parte della storia, anzi, quando non "deve fare il Tex" (e abbiamo visto in che modo lo fa) ha dei buoni dialoghi... alla Mister No o Zagor.

 

Non so come faccia chi lo nega a non vederli: anche i MODI DI DIRE sono quelli. Chiama "uomo" gli avversari, fa pipponi filosofici, come Zagor non è mai davvero "rilassato con amici" come il Tex delle scene conviviali, è sempre teso, sempre molto intenso, Volete un esempio: pagina 62 e inizio della 63 del numero 290. O le pagine 37-38 del numero 291. Se vi ricopiassi il testo senza farmi vedere le figure, tutti direste che è Zagor, forse qualcuno Mister No. Nessuno direbbe che è Tex.  

 

"È lo stile di Nolitta". Certo. Ma fino al punto di mettergli in cocca le stesse frasi? Cosa direste se Boselli scrivesse un Dylan Dog e facesse dire a Dylan "Tizzone d'inferno" invece di "Giuda Ballerino?" (o se Recchioni in una storia di Tex facesse dire "Giuda Ballerino" a lui?)

 

Quindi, siamo di fronte ad una storia bella di Nolitta... solo che il protagonista non è Tex? Magari! Il problema è che la maniera con cui descrive Tex, va a scapito in generale anche della storia. Abbiamo un protagonista che magari il 90% del tempo sarebbe magari un ottimo eroe di una storia western, un ranger un po' pomposo e retorico e privo di senso dell'umorismo, che se non si chiamasse Tex sarebbe comunque un buon protagonista... ma poi arriva l'altro 10% in cui fa il piccione, o lascia andare assassini, o, come all'inizio del numero 291, SE LA PRENDE CON UNA VITTIMA (il telegrafista vessato e minacciato E FA IL PREPOTENTE CON LUI... questi momenti di chiara "antipatia" di Nolitta per Tex non possono non danneggiare, alla fine, tutta la storia, minando alla base l'empatia con il protagonista.

 

Non solo: il telegrafista NON VUOLE USCIRE, ha paura, è Tex che lo trascina fuori. E finisce che con la sua boria e la sua stupidità (e la sua abitudine a girare le spalle a TUTTI) si farebbe ammazzare come un pirla, è il telegrafista che gli salva la vita.

 

il telegrafista pagherà con la vita il suo atto di coraggio... NONOSTANTE ESPRIMA LE SUE PAURE A TEX. Il telegrafista lo dice, a Tex, che ha paura che "gli venga impartita una lezione d'altro tipo", e Tex invece di accompagnarlo a casa che fa? Rimane nel saloon a bere whisky ridendo, mentre l'unico che si è ribellato in paese al Cheyenne Club, torna a casa da solo, totalmente indifeso, e viene ucciso.

 

Cosa fa Tex quando vede che gli assassini del telegrafista la faranno franca e lo prendono pure per il culo? NIENTE. Sta in paese a bere, e ad aspettare che arrivi (letteralmente) la cavalleria. A far qualcosa da solo non ci pensa proprio...

 

Una rappresentazione del protagonista come di un inetto e pomposo imbecille, che viene solo confermata dall'ennesima botta in testa di pagina 71, mostrata con le modalità di un cartone animato, lui ebete che sta a guardare altrove, l'altro che, quatto quatto facendo "zitt zitt" si avvicina e gli dà la bottigliata in testa...

 

Pagina 74: "razza di bastardo, chi avrebbe mai sospettato che arrivasse a colpirmi con le sue stesse mani" Ehm...  TUTTI? O almeno, tutti quelli che da oltre cento pagine, lo vedono dire SEMPRE anche A TEX che rimpiange i tempi in cui faceva tutto con le sue mani? Il colpo di scena più "telefonato" della storia, ma ovviamente, Tex non se lo aspettava...

 

Dunque, questo "protagonista"..
1) Sarebbe stato ucciso insieme agli altri nella prima casa, alla sua prima botta in testa, se non fosse stato graziato per motivi assurdi (ammazzare un ranger porta grane, certo... ma lasciare vivo un ranger che vi ha visto uccidere tre persone no?)
2) Sarebbe stato ucciso poi dall'agguato dello sceriffo, se un contadino che passava per caso non l'avesse salvato.
3) Sarebbe stato ucciso nello scontro a casa del contadino, dall'ultimo dei quattro sgherri che estraggono più rapidamente di lui e che ha affrontato con la pistola nella fondina, se il contadino (sempre lui) non lo salvasse sparando al bandito.
4) Sarebbe ucciso dagli sgherri nella villa dove si è infilato se non fosse "di fronte alle signore" (e qui vabbè, forse ci ha pure pensato)
5) sarebbe ucciso dallo sceriffo se il telegrafista non l'avvertiva.
6) Qui sarebbe ucciso da Watson dopo la botta in testa, se ancora una volta inesplicabilmente i "cattivi" non lo graziassero...
7) Sarebbe comunque ucciso dopo, visto che non riesce non dico a fuggire, o a slegarsi (è in una cantina in muratura piena di spigoli vivi, glielo devo spiegare io come si fa a liberarsi?) ma non riesce manco a levarsi quel ridicolo bavaglio, se non arrivasse la ragazza a salvarlo (e ti pareva). E lui che fa? LA SGRIDA!!!

 

Arriviamo a pagina 98, Tex arriva nel luogo dove c'e la sparatoria e... NON SA CHE CAVOLO FARE!

 

Fa una serie di ragionamenti contorti (dove non entra nemmeno per un attimo l'idea di prendere il colonnello come ostaggio, creare un diversivo, sparare per attirare lontano i banditi e allontanarli dalla fattoria, etc.) per giungere all'inesorabile conclusione: Tex è COMPLETAMENTE INUTILE. E lo ammette pure.

 

Poi, per fortuna, arriva la cavalleria.

 

Insomma, una storia che non sarebbe scritta male, e sarebbe anche una bella storia (non un capolavoro), se non fosse che l'antipatia di Nolitta per il protagonista tracima e arriva a renderlo TROPPO imbelle ridicolo, rovinando irrimediabilmente anche la storia. Non è una storia di Tex, ma non è nemmeno una storia con un protagonista per cui puoi fare il tifo, troppo inutile e borioso.

 

Purtroppo, questo è il Tex che ci veniva propinato in quel periodo, insieme a quello di un GLB ormai troppo lontano dai fasti del passato. C'è da meravigliarsi che quando è arrivato Nizzi, fu accolto come il salvatore della patria?

 

 

 

 

  • +1 2
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

sono abbastanza d' accordo anche se comunque Mister No e il Tex nolittiano, pur se spesso ingenui, non li definirei proprio mentecatti

ma immagino che tu detesti Mister No

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Senza dubbio alcuno tra il Tex canonico, creato da GLB e, grossomodo, caratterizzato in maniera non troppo distante da Nizzi prima e Boselli poi (per citare gli autori che più di altri hanno dato e perpetrato vita al personaggio), e quello di Nolitta vi sono forti differenze. Il Tex glbonelliano è tutto di un pezzo, sempre guardingo, pressoché esente da errori o cali di concentrazione, a tratti persino troppo serioso. Al contrario, il Tex nolittiano è più disinvolto, ricorre spesso e volentieri all'ironia e ad una sana guasconeria, di contro ogni tanto incappa in errori che ad un purista possono sembrare inaccettabili, ma è certo che in un modo o nell'altro riesce sempre a vincere le proprie battaglie facendo trionfare la Vera Giustizia, alla maniera di TEX.

 

In fin dei conti, sono dell'opinione che Nolitta, nella sua personale ma assolutamente legittima caratterizzazione del Nostro, abbia semplicemente voluto regalargli un pizzico di umana normalità, traducibile anche in errori, cui però gira e rigira riesce sempre a porre rimedio 😉...

Modificato da juanraza85
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

A me pare logico che ogni autore veda il personaggio un pò a modo suo e ci metta del suo, dentro.

Anche io non vado sempre pazzo per Nolitta, ma non posso dire che, in senso assoluto, non mi piaccia. Certo, è il SUO Tex. Secondo me l'importante in Tex è che l'eroe, alla fine, ne esca vittorioso. Poi qualche dubbio, qualche errore, qualche umanità di troppo ci potrebbero stare. Ma purtroppo i puristi non accettano questo e impiegano pagine intere a far critiche passo su passo, perfettamente legittime, ma alquanto noiose.

Io preferisco buttarmi nelle storie e cercare di divertirmi.

Di Nolitta mi ha veramente annoiato quel polpettone inutile de "il segreto Di Morisco", veramente una noia mortale.

Il resto lo trovo godibile, tutto sommato. Con alcune punte di eccellenza. Certo, tra GLB, Nizzi, Boselli e Nolitta, il quarto è il più debole, anche perchè il meno in sintonia col personaggio, ma resta il fatto che, al netto di tutto, molte sue storie sono divertenti e piacevoli e hanno aggiunto anche quelle qualcosa al nostro Ranger.

  • +1 1
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

45 minutes ago, juanraza85 said:

Il Tex glbonelliano è tutto di un pezzo, sempre guardingo, pressoché esente da errori o cali di concentrazione, a tratti persino troppo serioso. Al contrario, il Tex nolittiano è più disinvolto, ricorre spesso e volentieri all'ironia e ad una sana guasconeria

 

Per me è evidente il contrario.

 

Nolitta separa sempre (con la notevole eccezione di Mister No) il personaggio comico, brillante, "umano", dall'"eroe". Lo Zagor di Nolitta se lo vai vedere (specie nelle prima storie) è un personaggio di solito cupo, quasi psicopatico (quante volte Cico lo deve fermare prima che uccida qualcuno in un impeto di rabbia?). Fa sempre discorsi cupi e minacciosi ESATTAMENTE come il Tex di questa storia (quando Tex TRATTA MALE ANCHE CHI LO AIUTA, cosa che GBL non fa MAI, è invece un comportamento abbastanza tipico di Zagor, che spesso maltratta pure Cico...).

 

Mentre nelle storie di altri che fanno uno Zagor quasi "rubacuori e con modi da gentleman", Cico appare una macchietta e non si capisce perchè Zagor se lo porti dietro, nelle storie di Nolitta è chiarissimo perchè: Cico è ciò che mantiene Zagor sano, che non gli fa travalicare certi limiti, è quello che dà umanità alle storie. È un ingrediente assenziale di storie in cui altrimenti il protagonista sarebbe sempre troppo teso e sempre a giurare vendette o a minacciare qualcuno.  (come il Tex di questa storia, che NON FA MANCO UNA BATTUTA PER TRE ALBI...)

 

Con qualche distinguo e protagonisti meno cupi, questa separazione fra comico e drammatico è in tutti gli altri personaggi di Nolitta (Dusty ne URNFW, per esempio), fino a Mister No. In Mister No finalmente Nolitta riesce a fondere i due aspetti in un solo personaggio (smorzando parecchio i lati brillanti: Mister No beve, va a donne e dice battute, ma le sue avventure sono in genere molto drammatiche), e trova un protagonista "estremamente fallibile" più adatto ai suoi gusti (nelle sue storie quanti errori fanno i protagonisti? Quante volte Zagor sbaglia? Troppe per un giustiziere in costume, ti viene voglia a volte di dirgli di cambiare mestiere, non arrivava ai livelli di Toninelli ma anche nelle storie di Nolitta di botte in testa ne prende tante e Cico lo deve cavare dai guai)

 

Da questo punto di vista, il suo Tex è una regressione. Il suo Tex è cupo, assolutamente privo di umorismo, sparasentenze come sarebbe uno Zagor senza Cico. In più visto che gli sta cordialmente antipatico (si vede che lo scrive malvolentieri, e infatti smette appena trova qualcuno che possa sostituirlo) c'è un aspetto quasi derisorio e di antipatia per il personaggio che in Zagor era assente.

 

GLBonelli non ha mai avuto problemi a far scene brillanti con personaggi drammatici (non a caso era un fan di Dumas, che invece Nolitta detestava). Il SUO Tex è quello guascone, che fa ridere con le sue battute mentre prende a calci nei denti i "cattivi". Il suo modo di combattere è derisorio, è tanto superiore ai suoi avversari che gioca come il gatto col topo, prendendosi gioco di loro. Lascia a piedi colonne militari, e poi li percula da lontano ridendo della loro rabbia impotente. Manda mandrie contro ranch, ma poi augura la buonanotte. Ride mentre mena, e mena mentre ride (Zagor è serissimo anche quando fa a botte per sfida con gli amici...). E anche gli altri quattro pard, quanti siparietti comici fa con Carson senza che nessuno dei due divenga una macchietta?  (Nelle storie di GLBonelli e quelle di Boselli intendo, e nel primissimo Nizzi ma poi con Nizzi è una catastrofe...)

 

Il Tex di Nolitta non ha un briciolo di ironia. Se "fa ridere" è solo perchè ridi per quanto è fesso e quante botte in testa prende.

  • +1 1
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

 Share

  • Recentemente attivi qui   0 Membri

    • Nessun membro registrato sta visualizzando questa pagina.
×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.