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TWF - Tex Willer Forum

[365/369] L' Uomo Con La Frusta


ymalpas
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Soggetto e sceneggiatura: Claudio Nizzi

Disegni:
Fernando Fusco ( prima parte, fino al numero 367, pag. 36 )
Fabio Civitelli ( seconda parte, dal numero 367, pag. 37 )

Periodicità mensile: Marzo 1991 - Luglio 1991
Inizia nel numero 365 e finisce nel numero 369 a pag. 68


 

Brooke e Cantrell, due loschi speculatori di Tucson, per disfarsi di Tex si alleano con il governatore dello stato di Chihuahua Zamora e con il suo sgherro, il tristo colonnello Olivera, promettendo loro armi per conquistare la Sonora. Con un falso messaggio di Montales, Willer viene attirato in trappola, accusato di spionaggio e omicidio, e sbattuto in galera! L'obiettivo finale dei cospiratori (fra cui il vendicativo generale Velasco, mente di un vecchio complotto fallito) è quello di spingere Montales a far evadere l'amico per poi poterlo eliminare con tutti i crismi della Legge!

 

 

 

© Sergio Bonelli Editore

 

 

 

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Quando verosimilmente negli anni '89-'90 decise di scrivere il soggetto e la sceneggiatura di questa lunga e coinvolgente avventura ( ben 503 tavole ) Nizzi era ancora un autore che pensava in grande.

Data la sua lunghezza, questa storia è stata a suo tempo sottoposta ad un interessante esperimento, con un solo precedente nella saga di Tex, quello dato da San Francisco / Il Tiranno dell'isola ( # 154/158 ): è stata cioè divisa in due parti ( con la seconda che è ovviamente il seguito della prima ), affidate a due diversi disegnatori che si divisero il lavoro così come di seguito:

251 tavole di Ferdinando Fusco [ L'uomo con la frusta ]
252 tavole di Fabio Civitelli [ Lampi sul Messico ]

Il soggetto della prima parte si rif? esplicitamente ad uno dei grandi classici bonelliani, ovvero In nome della legge ( # 141 / 45 ), per quanto riguarda le tre fasi principali: trappola, prigione e fuga ( mentre il tema del castigo riguarderà invece tutta la seconda parte ).

Ma soprattutto si arricchisce di nuove e originali venature.

L'idea più curiosa è sicuramente quella che vede Tex al paredon mai così vicino alla morte e salvato all'ultimo istante dalla grazia concessa dal Presidente. L'altro grande punto di interesse risiede invece nella seducente creazione di un villain come Pedro Cobra Galindez, un desperado che vive con i suoi uomini sui monti che sovrastano la città di Chihuahua, che si rivelerà un abilissimo doppiogiochista, un ottimo emulo insomma dell'illustre Phil Turner, il protagonista di Giungla crudele ( # 250 / 253 ).

Il Ranger non è il solo obiettivo della cospirazione. Anche l'amico Montales, che con i tre pards si affanna per ottenerne la liberazione, è nel mirino dei congiurati. Grande amico del Presidente e soprattutto grande cerimoniere dell'integrità territoriale messicana [ si veda a questo proposito la storia Il ritorno di Montales ( # 137 / 139 )], per i suoi avversari è un hombre che va assolutamente eliminato, non fosse altro che per presentargli il conto del fallimento della precedente congiura, si veda a questo proposito la storia I Cospiratori ( # 304 / 307 ) di cui questa è l'ideale seguito.

Scampato all'esplosione, ma orrendamente sfigurato, tanto che il suo volto ci appare parzialmente nascosto da una maschera di ferro [ che non manca di farci tornare alla mente un'altra bellissima avventura, quella de Il clan dei cubani ( # 230 / 233) ] Velasco, che di quel complotto era stato il principale artefice, vive e agisce nell'ombra come il miglior Mefisto, ossessionato dal pensiero della vendetta. Montales ce lo descrive come un rudere d'uomo, il fisico irrimediabilmente compromesso, ma non il suo cervello. La morte nuda e fredda non può bastare per i suoi nemici, Velasco non vuole risparmiare all'odiato Montales l'onta dell'infamia e del disonore che lui stesso ha conosciuto a causa sua.

Il colonnello Olivera, cervello di prim?ordine è il finissimo autore del macchiavellico piano destinato a far cadere nella rete Tex e Montales, che dice di lui: "un anima nera, un figlio del demonio, ma gli va riconosciuta una notevole abilità nel'organizzare intrighi" e Olivera, segretamente in ascolto, sornione, ringrazia. L'altro personaggio di spicco, non fosse altro che per la sua imponente massa è invece el gobernador di Chihuahua, il grasso Zamora, che vive con grandiosi sogni di gloria e si consola con piaceri più terreni. Nizzi per caratterizzarlo aggiunge un bel po' di pepe alla storia e diciamo che ci riesce bene. Lo vediamo così irridere lo stesso Olivera:

- Tu sei più castigato di un monaco, ma io ho altri programmi, caramba! Ah! Ah!

E così mentre nella calda notte di Chihuahua il colonnello dorme soddisfatto un placido sonno, il sanguigno Zamora si intrattiene con l'allegra compagnia della bella Rosaura? Tutti i personaggi di questa storia hanno il loro ruolo ben definito e ciascuno gioisce della vita a modo suo.

Vengono quindi i cospiratori americani Martin Booke e Brian Cantrell. Sono due uomini d'affari di Tucson, che in quella città hanno ricreato il ring, quello per intenderci di Trafficanti di armi ( # 211 / 213 ). Se Zamora intende impadronirsi della Sonora, ha bisogno di molte armi che i due speculatori sono pronti a concedere in cambio dell'eliminazione di Tex che permetterebbe loro di impadronirsi delle terre della riserva, spalancando prospettive di immensa ricchezza.

Con loro finisce la rassegna degli antagonisti che tessono il plot di questa seducente avventura.

Vorrei passare proprio all'analisi di alcuni dei fatti salienti di questa storia, evitando magari di ricadere in una monotona e noiosa descrizione della trama.

Il primo episodio che mi viene alla mente è quello della cattura di Tex, tra le rovine del villaggio abbandonato di Benenos ( # 365, pag.38 ). Date un'occhiata alla vignetta dei rurales che disarmano il Ranger e ditemi a cosa vi fa pensare? la lettura oggi ha un godibile piacere retrò.

Passiamo dunque allo scontro pieno di scintille tra Tex e Zoro nelle prigioni di Chihuahua. Il detenuto Tex infligge qui una dura lezione all'uomo con la frusta, un gigante col cervello di un elefante, che rimedia un vistoso occhio nero che gli vale anche i rimproveri di Olivera. Poverino. Mitica la frase del ranger che restituendo la frusta dice beffardo alle guardie: "senza quell'arnese si sentirebbe peggio che nudo".

Veniamo quindi alle scene, veramente emozionanti, che vedono Carson e i pards scoprire della condanna a morte di Tex. Il vecchio cammello diventa l'esilarante protagonista di una serie di gag demenziali, bellissima quella sul tetto del treno che li porta verso Chihuahua, che lo vede inseguito da un Tiger che per una volta rompe il suo abituale silenzio per lasciarsi sfuggire un espressivo "Woah, il vecchio Carson è scatenato" ( # 366, pag. 25 ). Nizzi insiste molto in queste pagine nella descrizione del legame di amicizia che lega Carson, ma anche Montales, a Tex e sono delle scene che nell'immensa saga del nostro amato tizzone d'inferno fanno davvero capitolo a parte. Impressionanti, soprattutto se paragonate alla artefatta amicizia di Montales con Cobra Galindez, desperado e vecchio compagno d'armi del consigliere del Presidente. Proprio tutto questo insieme di elementi permetteranno poi l'effetto è bomba è dato dalla scoperta del suo sporco doppiogioco con Olivera e Zamora. Una sceneggiatura a dir poco strepitosa.

E' la volta quindi della fucilazione di Tex. Lo vediamo all'interno della cella che aspetta l'alba e pensoso si interroga su quello che gli sta accadendo. Sentiamo rimbombare nel corridoio i passi delle guardie che vengono a prelevarlo per condurlo al paredon, lo vediamo che rinuncia coraggiosamente alla benda sugli occhi e guarda da vero eroe la morte in faccia. Sorridiamo alle sue battute con padre Elias, il più simpatico religioso mai apparso sulle pagine di un albo di Tex:

- Fratello se hai qualche colpa sulla coscienza è questo il momento di chiederne perdono a Dio?
- Lasciamo stare padre.
- Non vuoi confessare i tuoi peccati ?
- Il fatto è che se dovessi elencarli tutti perderemo l'intera giornata e non credo che quei bravi ragazzi
( il plotone di esecuzione ) sarebbero disposti a pazientare tanto?

Scena a dir poco memorabile. Non bisogna lasciarsi ingannare dal suo aspetto dimesso, mormora Cobra Galindez, oggi padre Elias indossa il saio e dispensa giaculatorie, ma c'è stato un tempo e nemmeno tanto lontano in cui portava il fucile a tracolla ed era svelto come pochi ad usarlo contro i francesi di Massimiliano combattendo per l'indipendenza del Messico. E occorre dire che non sono elogi spesi male, perchè il frate è un tipetto terribile, che in barba allo stesso Olivera, riesce nell'impresa di far fuggire Tex dalle carceri di Chihuahua, nel modo più inaspettato e curioso. Proprio la scena dell'evasione è un altro dei momenti più belli della storia, che trasporta il lettore dalla cella alla cripta della chiesetta, con tanto di bare scoperchiate ( eccezionale Fusco ), per finire poi nei cunicoli delle fogne di Chihuahua. E da qui, all'aria aperta, sotto la volta del cielo stellato, finalmente libero ! Eh si! Ci ricorda proprio il viaggio Dantesco all'Inferno.

Ed ecco la seconda parte della storia, che inizia con il grandioso colpo di scena che illustra il doppiogiochismo di Cobra Galindez. Decisamente meno riuscita rispetto alla precedente, ma densissima di avvenimenti ed emozioni, questa parte, come ricordato precedentemente, è affidata ai disegni di Civitelli. Il passaggio da uno stile all'altro è senza dubbio traumatico ma mi sentirei di spezzare una freccia in favore di Fusco, ai suoi massimi livelli storici, con tavole veramente curate nei minimi dettagli e soprattutto una capacità di donare ai suoi personaggi una fortissima carica espressiva e un'originalità da applausi, che è purtroppo del tutto assente nei freddi e squadrati disegni di Civitelli. Basta rivedere la figura di Zoro, che nella seconda parte perde tantissimo del suo fascino.

Quello che invece non manca alla bella Conchita, un personaggio secondario che, come Elias, riesce ad incidere pesantemente nei destini della storia. In effetti scopriamo qui uno dei tanti meriti di questa sceneggiatura. Pensiamo ad esempio al personaggio di Potrero, lo spione di Olivera, che ci rimane impresso nella mente a lungo ( morir? poi in una storia successiva, e la sua morte è stata una delle cose più sgradite che io ricordi ).

Tre sporche canaglie che ritornano?

Oltre Potrero, altri personaggi sono stati ripresi in storie successive, per passare? con un bisticcio di parole, tristemente alla storia. Iniziamo da Pedro ?Cobra? Galindez, uno dei protagonisti dell'avvincente Guerriero Apache ( # 378 / 381 ). Riesce ad evadere dal carcere di Escalante per andare a morire in una catacomba, colpito da un infarto. Anche il duo Zamora / Olivera ricompare in un'altra bella storia: Scorta armata ( # 447 / 448 ), il cui rocambolesco finale si chiuderà con l'assassinio dello stesso Olivera da parte del suo compagno di cella Zamora! che non potrà a questo punto, come ci ricorda lo stesso Tex, scampare alla forca e alla morte.

C'è un po' di rammarico nel lettore nello scoprire che tutti i principali personaggi di questa storia alla fine muoiono. Ma forse è un merito, quello di non credere agli ennesimi ritorni, visto soprattutto quello che è successo con l'ultimo Mefisto.

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Alcuni messaggi dal vecchio forum




Mister P

Sono il solo a vedere in nuce uno dei difetti principali dell'odierno Nizzi, quello di scrivere una prima parte buona o in questo caso superlativa ed una seconda un po' più moscia è

Ah, alzi la mano chi non rimase semiscioccato vedendo Tex spalle al muro e petto alle canne dei fucili! I soliti prevenuti vedono l'intervento di Montales per salvare Tex come un indizio del calo di Nizzi, dimenticando che davanti ad un plotone d'esecuzione Tex non può certo sfoderare le colt e che l'aiuto in extremis di Montales non può certo essere paragonato a quello degli indiani comparsi improvvisamente ne IL SEGNO DEL POTERE, tanto per fare un esempio.

Tra Fusco e Civitelli, prediligo leggermente il secondo, ma anche il vecchio Ferdinando ci lascia una prestazione egregia.




Anthony Steffen

Per quanto riguarda questa lunga avventura in messico di Tex anch'io la lessi in diretta aspettando mese dopo mese.
Nel 1991, l'anno di pubblicazione degli albi in questione, erano gia' 2 anni che leggevo Tex.
Avevo 15 anni e a quell'eta' adolescenziale non puoi riuscire ad apprezzare una storia che, leggendola adesso con un occhio piu' critico e con alle spalle 17 anni di "carriera" a leggere Tex, la si puo' considerare un capolavoro.
Una lunga avventura che non stanca chi la legge ma al contrario man mano che si va avanti con gli albi appassiona(Ahime' queste cose oggi non succedono)sempre di piu'.
Una storia con molti personaggi, caratterizzati cosi' bene da far venire l'invidia persino a Boselli...!
Come ha gia' detto Ymalpas l'effetto della condanna a morte per Tex fu un colpo per i tre pards e per Montales, e mi divertirono molto le gags di Carson.
Moltissima carne a fuoco per una sceneggiatura senza difetti e con un soggetto non originalissimo.
Ma la bravura di Nizzi fu l'inserimento di elementi, situazioni, scene mai viste nella serie.
Leggere quella storia adesso susciterebbe un senso di malinconia per un autore che ultimamente non ci ha regalato piu' albi di questa qualita'.
Un capolavoro, che metto nelle 5 piu' belle storie di Nizzi.
Per quanto riguarda i disegni sono d'accordo che sia il miglior Fusco mai apparso su Tex.
Tra i due a me piace di piu' lo stile di Civitelli ma devo dire che in questa storia preferisco Fusco, che lo considero piu' azzeccato nella descrizione dei personaggi.

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  • 5 mesi dopo...
Guest Colonnello_Jim_Brandon

Una storia epica!!! Non per nulla la annovero tra le mie favorite accanto a "la strage di Red Hill", "Fuga da anderville" e "l'uomo senza passato".
Anch'io ho aspettato per mesi con trepidazione la conclusione della saga mese dopo mese sperando di vederne la fine, ma sperando al contempo che la saga continuasse e potesse trasmettermi ancora le emozioni che mi aveva dato sino a quel momento.
Un Nizzi eccellente, brioso, spumeggieante ci regala una storia ricchissima di azione, colpi di scena, pathos e sentimenti. Molte le immagini e le frasi suggestive tra le quali spicca il pensiero di Tex davati al plotone di esecuzione a quanto pare siamo giunti alla fine della pista vecchio mio! Una frase profonda che ci mostra il lato umano del nostro ranger che, di fronte ad una situazione disperata sembra perdere il suo ottimismo e impatta con la violenza e la tragicit? della situazione reale, provando, forse per la prima vlta, un sentimento a lui sconosciuto fino a quel momento : "la paura!".
Anche Carson, Kit e Tiger sono in gran forma! I tre pard ci regalano scene d'azione memorabili, ( bellissima la scena in cui Carson corre sul tetto del treno, raggiunge la locomotiva e minaccia il capotreno con la colt intimandogli di far correre "quella maledetta caffettiera ) ma anche momenti molto carichi a livello emotivo come il dialogo tra padre e figlio nel parlatorio della prigione o la reazione di Carson alla "cantina" quando scopre che Tex è stato condannato!
Una nota a parte la meritano i due "Cattivoni" con la C maiuscola, di turno il Colonnello Olivera e Pedro "cobra" Galindez. Astuto, intelligente e calcolatore il primo, spietato, doppiogiochista e infido il secondo. Due veri cattivi d'annata, cattivi che entrano indelebilmente nella memoria del lettore, personaggi negativi come loro è difficile trovarne!! Non per nulla torneranno entrambi dopo diversi numeri pronti a dare nuovamente filo da torcere al nostro Tex!! Anche gli altri antagonisti il governatore Zamora e il generale Velasco ( già incontrato ne "i cospiratori" ), sono ben costruiti e caratterizzati, tuttavia di fronte a due carismatici colossi di malvagit? come Olivera e Galindez, la loro prestazione rimane un po' "appannata".
Dal punto di vista grafico che dire... Fusco e Civitelli... si poteva chiedere qualcosa di meglio è Sappiamo tutti che sono due maestri indiscussi!!!!

Il voto è 10 e lode, ma solo perchè non posso dargli di più!!

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  • 3 mesi dopo...

Difficile aggiungere qualcosa di nuovo a quanto detto da chi è intervenuto ( e con tanta passione e competenza ) prima di me.... comunque prover?. In effetti, come è stato detto, il soggetto non è molto originale e potrebbe essere descritto ( e magari coloro che hanno in antipatia Nizzi lo diranno con particolare gusto ) come una contaminazione tra le due storie di GLB "Il ritorno di Montales" ( nn. 135 - 137 ) e "In nome della legge ( nn. 141 - 145 ); questo tuttavia ci porterebbe a sottovalutare il pregio che IMHO consente alla storia in questione di assurgere a vette difficili da superare nel quadro della saga texiana: la capacità, da parte dello sceneggiatore, di tenere insieme una vicenda con tanti personaggi tanto ben caratterizzati e tanto in grado di dire la loro sullo sviluppo narrativo senza perderne mai il controllo e tenendola sempre in equilibrio tra i diversi elementi che la compongono. Non si tratta di una qualità da poco, dato che, a mio giudizio, in "Tex" non sono state tanto poche le storie progettate in una chiave non meno grandiosa di questa, che però hanno almeno in parte deluso perchè i personaggi e le vicende tendevano più a giustapporsi che a fondersi armoniosamente. Per quanto riguarda i disegni, è certo che affidarli ad una coppia di artisti dalle caratteristiche tanto diverse come Fusco e Civitelli non poteva non provocare qualche squilibrio; altrettanto chiaro è che, come ha detto Ymalpas, certe figure, riuscitissime nella versione Fusco ( Ymalpas cita Zoro, ma si potrebbero aggiungere anche Zamora e , in parte, Conchita ) divengono più fredde e distanti nella versione Civitelli. Per giustizia verso il disegnatore aretino bisogna però, a mio avviso, ammettere che altri personaggi, che compaiono solo nella sua parte della storia, sono perfettamente caratterizzati dalla sua matita ( ad esempio l'altezzoso direttore del carcere di Escalante ); che in altri casi ( Olivera e Galindez ) la pulizia del suo tratto individua non meno bene di quanto non faccia Fusco gli aspetti fondamentali del loro carattere ( la fredda perfidia ); che infine, in almeno un caso ( quello del generale Velasco, del resto creato proprio da Civitelli nella storia dei nn. 304 - 307 ) la sua interpretazione è migliore di quella di Fusco. La mia valutazione è dunque:soggetto 10 ( non sarà originale, ma è ricchissimo )sceneggiatura 10disegni 9,5

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Le storie ad ampio respiro come questa sono sempre un'arma a doppio taglio. Possono riuscire e diventare un grande affresco sempre godibile nelle diverse sfaccettature (la trama, i comprimari, il finale, il traditore...), oppure essere un totale e noioso fallimento. Per buona sorte, questa rientra a pienissimo titolo nella prima situazione e merita un 10 tondo tondo.

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  • 4 mesi dopo...

Bella storia

per il grande Montales e per la prima apparizione di Pedro "Cobra" Galindez e dei suoi desperados, purtroppo si scoprir? che è un doppiogiochista in combutta con Olivera e Zamora. In poche parole una storia da ricordare per la lunghezza e per la bellezza. La lunghezza di 5 albi e per la bellezza delle immagini e di come sono interessanti e intriganti i personaggi. Voto: 10
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  • 8 mesi dopo...

Ho appena finito di rileggere questa divertentissima storia... La prima parte è a mio giudizio largamente superiore alla seconda, e qu? concordo con Ymalpas: il tratto intenso di Fusco offre vigore, mentre quello di Civitelli lo trovo veramente insipido ( onestamente, pur riconoscendo la grande capacità tecnica al disegnatore aretino, lo trovo più adatto al 'Mulino Bianco' che a un fumetto western ). Anche la sceneggiatura offre meno colpi di scena nella seconda parte, ad eccezione dell'iniziale scoperta del doppio gioco del 'Cobra' Galindez: anzi la presa del penitenziario di Escalante ( dovrebbe essere un carcere inespugnabile, ma è difeso da non più di quindici soldati) sembra un gioco da ragazzi. Effettivamente la prima parte lascia più spazio ai temi più divertenti e curati, cioè le contrapposizioni tra i cospiratori, da un lato, e l'amicizia tra i pards, dall'altro, ma la seconda si riscatta con il divertente pestaggio di Brooke e Cantrell ad opera di Tex e Carson... Da leggere!

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  • 2 settimane dopo...

Il carcere di Escalante può effettivamente apparire poco guarnito come sostiene Giacomo ma ( a parte le guardie addette agli uffici e ai servizi interni, presumibilmente almeno 10 - 20 ), bisogna anche tenere conto dei sorveglianti dei prigionieri che lavorano alla cava, 4 per ogni gruppo di 20 detenuti. Non ci viene detto quanti siano questi ultimi, ma, considerando che Tex, malgrado i maltrattamenti e il lavoro forzato, riesce a "reclutare" diverse decine di loro, si può pensare non siano meno di 100 -. 120, e probabilmente un po' più. Aggiungendo anche gli addetti ai rifonimenti catturati all'inizio si arriva come minimo a una quarantina di guardie. Quanto al minor numero di colpi di scena nella seconda parte della storia, la cosa si deve sicuramente al fatto che Tex a un certo punto ha un quadro chiaro della situazione; l'interesse e il divertimento del lettore è IMHO comunque stuzzicato dal fatto che il ranger ritorce contro gli avversari il loro stesso modus operandi ( manda telegrammi falsi, usa il doppiogiochista Galindez per ingannare Olivera ecc. ), oltrech? da una sequenza di "massaggi - marca Willer", che si apre nell'albo 368 con il direttore del carcere e si chiude con quello di Brooke e Cantrell nell'albo successivo; solo Velasco ( alla cui figura si addice maggiormente una fine tragica ) e Olivera vi sfuggono ( a Galindez, ancor più amaramente, tocca incassare le sberle di Conchita e padre Elias ). Il lettore ha così il piacere di vedere quasi tutti i "cattivi" non solo sconfitti, ma ridicolizzati.

Modificato da Pedro Galindez
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  • 4 mesi dopo...

Ho appena finito di leggere questa storia nell'edizione di Repubblica. Troviamo tutti i classici argomenti texiani:

un traffico di armi illegali, continua con una trappola, troviamo il doppio gioco di Galindez e pura azione.
Le figure di Galindez,Olivera,Zamora e Velasco sono fra le più azzeccate della serie avendo tutti gli elementi per poter "fregare" il nostro ranger che in questa storia più che mai fa valere la sua astuzia. Il passaggio del testimone fra Fusco e Civitelli non disturba affatto anche se anch'io (scusate il gioco di parole :D ) penso che il tratto di Fusco sia più adatto a quello di Civitelli. Una storia che annovero fra le migliori!Voti:Nizzi: 9,5Fusco: 9+Civitelli: 8Copertine: 7,5Voto Generale alla storia:9
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l'ho letto sui tex di repubblica, e ora capisco perchè è stata votata la migliore storia di Nizzi... una storia avvincente, drammatica, sicuramente non mi aspettavo il tradimento di "cobra "galindez. l' ultima parte, così come la scena della fucilazione è veramente avvincentele igure più belle secondo me sonoTex i Pards(carson in particolare)MontalesPedro "Cobra" GalindezConchitapadre Eliascolonnello Oliverasoggetto 10sceneggiatura 10disegni(sia fusco che civitelli)10 :inch::inch:

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Si disputa spietatamente il titolo di miglior storia di Nizzi con "Fiamme di guerra". Ma probabilmente questa è meglio perchè non parla di Statunitensi, ma del grande, grandissimo Messico, in una trama gestita in modo perfetto, non originalissima, ma con diversi colpi ad effetto, personaggi memorabili (Conchita, Galindez, Padre Elias, Velasco, Oliveira... serve continuare?) e numerose sequenze entrate nella storia (gli intrighi a Chihuaha, il penitenziario di Escalante...). In questo periodo, nell'arduo tentativo di capire se preferisco Nizzi o Boselli, mi sto rileggendo una storia per uno. Se Boselli mi sembrava aver quasi "sconfitto" Nizzi con "Matador!", devo ammettere che con "L'uomo con la frusta" Nizzi è ritornato ampiamente in gara! Secondo me le riletture si concluderanno con un verdetto di pareggio: impossibile confrontare due autori tanto diversi. Se Boselli è molto più raffinato, l'ironia e il divertimento nizziani sono caratteristiche non da poco... :generaleS:

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In questo periodo, nell'arduo tentativo di capire se preferisco Nizzi o Boselli, mi sto rileggendo una storia per uno. Se Boselli mi sembrava aver quasi "sconfitto" Nizzi con "Matador!", devo ammettere che con "L'uomo con la frusta" Nizzi è ritornato ampiamente in gara!

Cioe' fammi capire... per te una storia come "Matador", dove il protagonista, come al solito, non e' Tex, puo' gareggiare con una storia epica come "L'uomo con la frusta"??? :s :s :s

cioe', secondo te, basta una storia come "Matador" per rendere Boselli il miglior sceneggiatore di Tex dopo G. L. Bonelli????:(
Scusami Virgin, io rispetto i gusti altrui, ma lasciati dire che usi dei parametri alquanto discutibili!!!

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  • 2 settimane dopo...

L'ho letta pochi giorni fa su Repubblica. E questa storia la metto al primo posto fra tutte quelle che ho letto.? una storia in cui si vedono in alcuni punti Tex e soprattutto Carson in un atteggiamento non solito ai pards. Per esempio, la disperazione che Carson prova nel leggere la notizia della condanna ricevuta da Tex è inusuale per lui. Poi, succede una scena "epica", e cioè quando Tex dice fra se che la sua pista finisce li. La prima parte molto intensa, in cui si vede Tex in difficolt? come forse in nessuna storia si era mai visto. E poi, quello che forse ha reso così bella la storia è l'imprevedibilit?. Imprevedibilit? che c'è in tutta la storia. Per esempio, io non me lo sarei mai e poi mai aspettato che Pedro Galindez, in realtà, era alleato con gli avversari. Mi è piaciuta molto la figura del Colonnello Olivera, che è davvero un genio del male, altro che Mefisto! Però alla fine Tex dimostra di essere davvero insuperabile, perchè frega il colonnello Olivera in un modo incredibile. Devo dire che però, almeno nella prima parte, Tex non è stato il protagonista vero e proprio, ma piuttosto è stato il motivo per cui si è svolta la storia. E devo dire anche che, Carson, che è stato il protagonista della prima parte, ha gestito molto bene la scena, quindi con questo, si può ritornare a un topic in cui si chiedeva se Carson potrebbe essere un valido sostituto a Tex, ebbene la mia risposta ?: Assolutamente si. Ritornando alla storia, mi è piaciuto anche l'utilizzo di Montales. Egli ha aiutato prima Carson a liberare Tex, e poi Tex a sconfiggere la cricca. Andiamo ai disegni. Fusco, stranamente, mi è piaciuto abbastanza, anche se quelle linee di movimento che mette attorno ai personaggi danno fastidio. Civitelli, davvero buoni i suoi disegni, perchè ha realizzato davvero ottime vignette. Alla fine:Nizzi: 10Civitelli: 8Fusco: 7+Storia in generale: 10+++

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  • 11 mesi dopo...

Sul Ttx Willer Magazine nr 1 ho letto l'articolo sulla storia "l'uomo con la frusta", cosi' ho pensato di rileggermela, per rinfrescarmi le idee. La trovo bellissima, una delle migliori. La trama e' classica, la storia e' corposa, i personaggi anche non principali snon descritti e caratterizzati molto bene e in profondita'. Anche i disegni mi piacciono molto, di entrambi gli autori. sul titolo di questa storia aggiungerei una piccola curiosita'.: esiste un "sottocapitolo" che si intitola "l'uomo con la frusta" nel nr 221 (albo "la foresta dei totem", da pag 36 a pag 56...). Le due storie non hanno nulla in comune salvo questo titolo.(tra l'altro, credo che questo non sia l'unico caso di titoli ripetuti per storie parti di storie differenti, magari apro un post apposito...)Voto:Nizzi: 10Fusco: 7Civitelli: 8Storia in generale: 9

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  • 2 settimane dopo...

ho finito ieri di rileggerla perchè avendola letta 8 anni fa la ricordavo vagamente.. beh penso che ora non la scorder? più..? una storia da 10 e lode!!! senza dubbio tra le migliori di sempre.. lunga, appassionante, ricca di grandi personaggi, grandi colpi di scena e ambientazioni stupende.. il ritmo della vicenda, l'azione, i tradimenti, gli schock inaspettati sono ripetuti e serrattissimi.. mi vergogno di aver parlato male di Fusco tempo fa.. chiedo umilmente scusa a tutti per questo.. non leggevo da tanto un suo albo, così penso che ho sparlato delle sue tavole solo per i miei stupidi ricordi infondati.. ero proprio stupido a non apprezzare le sue tavole.. ho trovato i suoi disegni magistrali, rapidi, semplici e ottimi.. per non parlare della solita perfezione di Civitelli.. questa storia è immensa, una pietra miliare texiana, perfetta e ineguagliabile, auguro a tutti di averla tra le mani per lasciarsi trasportare dalla grandiosit? degli eventi.. -ave_ -ave_ -ave_ clap clap clap

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  • 5 mesi dopo...

"L'uomo con la frusta" migliore storia di Nizzi... :huh:<_< :deserto boh ?!?! magari sarà "frustato" da tutti voi considerando i vostri commenti che ho letto ma a me questa storia non mi ha proprio entusiasmato. Il miglior momento è stata la performance di Carson, Tiger e Kit sul treno per farlo andare più forte. Per il resto confermo anch'io che la prima parte e notevolmente migliore della seconda in cui la tensione scende moltissimo e la storia si incanala ben presto su un finale prevedibilissimo. Sicuramente l'accoppiata di Fusco e Civitelli non giova alla storia, troppo diversi come tratto, e la frattura fra la prima e la seconda parte dal punto di vista dei disegni è da trauma. In complesso la storia non mi ha entusiasmato granch?, non c'è un motivo preciso, ma comunque non la trovo un capolavoro. Anche nella scena della fucilazione non respiro quell'ansia che ci dovrebbe essere. Stai solo li ad aspettare per vedere quale sarà la scusa per non fucilarlo. Voto otto meno.

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Beh ognuno ha i suoi gusti e per fortuna è così, ma a me questa storia continua a piacere tantissimo!Non so se la definirei capolavoro, ma certamente rientra tra le migliori in assoluto scritte da Nizzi!La storia è molto lunga e per ovvi motivi è nata la necessit? di una lavoro di staffetta tra Fusco e Civitelli. Concordo che lo stile dei due è completamente differente, ma non trovo tutto questo trauma nel passaggio di mano!Poi la storia è ben costruita, abbiamo ottimi personaggi, tutti ben caratterizzati. Penso che sia l'unica storia scritta da Nizzi con un gran numero di personaggi (un p? come nello stile di Borden.... eresia? :old: )!La scena della fucilazione è imho bellissima, Tex è davvero convinto di essere alla fine della pista e, quando la lessi la prima volta, per un attimo ho temuto anch'io per la vita del nostro!Ottimo il ripescaggio di un personaggio come il generale Velasco, scampato all'attentato e ora completamente sfigurato e schiacciato dal desiderio di vendetta!!Poi personaggi come Pedro Galindez, Olivera, Conchita.... che li rivedremo tutti in più seguiti!Secondo me Nizzi era davvero molto ispirato e forse anche molto più libero di spaziare rispetto agli ultimi anni!!Il mio voto è 10 -ave_ :trapper:

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Beh ognuno ha i suoi gusti e per fortuna è così, ma a me questa storia continua a piacere tantissimo!Non so se la definirei capolavoro, ma certamente rientra tra le migliori in assoluto scritte da Nizzi!

Concordo, è normale che la maggior parte delle storie riscuotono consensi diversi nei lettori, tranne i capolavori che generalmente mettono tutti d'accordo

La storia è molto lunga e per ovvi motivi è nata la necessit? di una lavoro di staffetta tra Fusco e Civitelli. Concordo che lo stile dei due è completamente differente, ma non trovo tutto questo trauma nel passaggio di mano!

Su questo sono meno d'accordo, probabilmente nella versione in b/n si nota di meno ma in quella a colori i disegni "puliti" di Civitelli fanno a sberle con quelli di Fusco

Poi la storia è ben costruita, abbiamo ottimi personaggi, tutti ben caratterizzati. Penso che sia l'unica storia scritta da Nizzi con un gran numero di personaggi (un p? come nello stile di Borden.... eresia?  :old: )!

Sul fatto che i personaggi sono tutti ben caraterizzati sono d'accordo anch'io infatti dal mio punto di vista è la storia che non mi coinvolge più di tanto, a partire dal titolo in fondo l'uomo con la frusta ossia Zoro sembrerebbe chissache ma alla resa dei conti è uno che le busca in continuazione da un Tex peraltro già prigioniero. Dal titolo uno si aspetterebbe qualcosa di molto più agguerrito.

La scena della fucilazione è imho bellissima, Tex è davvero convinto di essere alla fine della pista e, quando la lessi la prima volta, per un attimo ho temuto anch'io per la vita del nostro!

Penso che se avrei letto questa scena da piccolo forse mi avrebbe fatto tutt'altro effetto ma adesso è sin troppo scontato che Tex non "può" morire. Con un eroe del calibro di Tex spingere troppo sull'acceleratore della fine ineluttabile secondo me non paga. Si sa sin troppo bene che non accadr?. Vale molto di più un accerchiamenteo su una collina in cui sai che lui si salver? ma magari ti chiedi come e nel frattempo può accadere qualunque cosa tipo una ferita molto grave.
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  • Collaboratori

14 voti su 16 oscillano tra il nove e il dieci. Non serve aggiungere altro. Anzi aggiungo un consiglio, nel primo numero del Magazine c'è una recensione di Pedro Galindez che ci spiega perche questa non è banale lettura.

Modificato da ymalpas
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Anche nella scena della fucilazione non respiro quell'ansia che ci dovrebbe essere. Stai solo li ad aspettare per vedere quale sarà la scusa per non fucilarlo.

Per quanto riguarda quella scena, credo che ogni lettore sapesse che Tex non sarebbe morto, tanto è scontata la sua sopravvivenza a ogni situazione (tranne io che ho letto "Appuntamento con la morte" a sette anni ed è stato il mio primo albo). La bellezza di quella scena è altrove:nel modo, secondo me eccelso, in cui Nizzi la racconta, soprattutto nel modo in cui fa comportare Tex:il nostro non perde la sua calma e la sua fierezza, nonchè la sua strafottenza (vedasi lo splendido dialogo col frate), ma dentro di sè è ben cosciente che la sua pista è quasi finita:Nizzi ci mostra questo momento di "intimit?" con grande maestria e phatos. Per me è una scena da antologia in una storia che non ho il minimo dubbio a definire come capolavoro! :trapper:
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Anche nella scena della fucilazione non respiro quell'ansia che ci dovrebbe essere. Stai solo li ad aspettare per vedere quale sarà la scusa per non fucilarlo.

Per quanto riguarda quella scena, credo che ogni lettore sapesse che Tex non sarebbe morto, tanto è scontata la sua sopravvivenza a ogni situazione (tranne io che ho letto "Appuntamento con la morte" a sette anni ed è stato il mio primo albo).

La bellezza di quella scena è altrove:nel modo, secondo me eccelso, in cui Nizzi la racconta, soprattutto nel modo in cui fa comportare Tex:il nostro non perde la sua calma e la sua fierezza, nonchè la sua strafottenza (vedasi lo splendido dialogo col frate), ma dentro di sè è ben cosciente che la sua pista è quasi finita:Nizzi ci mostra questo momento di "intimit?" con grande maestria e phatos.
Per me è una scena da antologia in una storia che non ho il minimo dubbio a definire come capolavoro! :trapper:

Io non la definirei un capolavoro, ma una gran bella storia si, senza alcun dubbio.

A parte il fatto che io la parte di Fusco e quella di Civitelli le ho sempre considerate due storie distinte seppur consecutive.

Peraltro questa ?, di fatto, la prima del post GLB e di una lunga sequenza di storie sceneggiate dal solo Nizzi (ben dieci, se non ho contato male9.

Per il resto, non ho null'altro da aggiungere a quel che dici, a parte un'annotazione che riguarda solo di riflesso questa storia: secondo me Boselli doveva avere questa scena in mente quando fne "Gli Invincibili" fa dire a Tex: "Non mi piacciono le fucilazioni". :colt: -ave_ laughing

P. S: Paco, da vecchio studente di greco ti segnalo (ma non solo a te, a ben pensarci) che si scrive: pathos e non phatos. :old: laughing

Modificato da Carlo Monni
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P. S: Paco, da vecchio studente di greco ti segnalo (ma non solo a te, a ben pensarci) che si scrive: pathos e non phatos. :old: laughing

>:azz: laughing Mi appello a qualsiasi scusa per giustificare questo errore:lapsus frudiano (che non c'entra niente, ma fa lo stesso!), errore con la tastiera ecc... Comunque grazie:per uno che studia storia dell'arte può essere un erroee grave!! :trapper:
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14 voti su 16 oscillano tra il nove e il dieci. Non serve aggiungere altro. Anzi aggiungo un consiglio, nel primo numero del Magazine c'è una recensione di Pedro Galindez che ci spiega perche questa non è banale lettura.

Non vorrei sembrare polemico, ma 14 su 16 non è 16 su 16 e poi, molto più importante, non sono tutti dieci quindi non credo di essere il solo a non giudicarla un capolavoro, che in genere mette tutti d'accordo. Ammetto che l'uomo con la frusta ha molti spunti interessanti e molte cose buone ma non credo si possa definire capolavoro. Poi è ovvio che a molti sia piaciuta tanto da definirla un capolavoro, non ci trovo niente di strano, anche a me è capitato per altre storie.
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